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Elena

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Elena

Episodi visti: 74/74 --- Voto 9
È uno dei migliori anime che io abbia mai visto, nulla è stato trascurato o lasciato al caso: tutti i personaggi sono stati sviluppati egregiamente, i fatti narrati sono incastrati l'uno con l'altro perfettamente, nonostante i filoni narrativi siano innumerevoli. I disegni sono ben fatti e rispecchiano il manga, inoltre tutta l'ambientazione creata con i colori e gli altri disegni contribuisce a rispecchiare lo stato d'animo di ogni puntata. Un altro fatto da non tralasciare è la pronuncia perfetta del tedesco (io ho visto l'anime in lingua originale). Infine, non per importanza, vorrei menzionare tutte le musiche azzeccatissime ad ogni momento di suspense che si susseguono, e anche l'opening, bellissima!
Questo anime ha un unico difetto: finisce!


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Torom

Episodi visti: 74/74 --- Voto 7
Dare meno di 7 a un'opera del genere sarebbe disonesto, ma la delusione a caldo mi spingerebbe a una sufficienza scarsa. Ho impiegato quindici anni a finire questa serie. Sì, quindici anni, non scherzo. Innamorato di "20th Century Boys" dello stesso Urasawa, iniziai il manga quando uscì la prima stampa di "Monster Deluxe", e poi passai all'anime perché fedelissimo ma più scorrevole, data la natura particolarmente lenta dell'opera. Ma l'ho ripresa e sospesa continuamente nel corso degli anni, perché, pur intrigato, curioso e già affezionato ad alcuni personaggi, spesso non riuscivo ad esserne coinvolto e a trovare interessanti le varie sotto-trame che di capitolo in capitolo venivano intessute. Finalmente, ieri, dopo una maratona finale di trenta episodi durata un weekend intero, l'ho finita. E in bocca mi resta perlopiù amarezza.

Il problema più grande di questa storia è la quantità allucinante di carne che viene messa a cuocere e bruciata. Urasawa si è dimostrato un maestro nel tessere una fitta rete di relazioni umane e interconnessioni in "20th Century Boys", in cui queste sono gestite in modo impeccabile fino alla fine, ma qui si nota ancora una certa immaturità nel farlo. Le relazioni sono troppe e spesso se ne perde il filo, ma il problema è che ancor più spesso non si rivelano poi così ben sviluppate, e gli aspetti più significativi e che più si desidera vengano approfonditi vengono lasciati nell'ombra. La cosa peggiore è che questo viene fatto con i personaggi più importanti e, devo dire, colui che viene approfondito meno e peggio è proprio l'antagonista principale, Johan, che, fino alla fine, manterrà la sua patina sovrannaturale e misteriosa, perdendo però al contempo il fascino che lo aveva caratterizzato nella prima parte.

Eccessiva, poi, la volontà di redimere qualunque personaggio negativo. Sì, Urasawa è un maestro anche nel raccontare il lato umano dei personaggi più disumani e a farti empatizzare addirittura con loro, è vero. Ma qui ho trovato forzata la volontà di far uscire in qualche modo "puliti", attraverso un pentimento pressoché costante di qualunque cattivo e forzate epifanie improvvise, praticamente tutti. Così come forzata risulta, soprattutto nelle battute finali nel suo comportamento nei confronti di due personaggi in particolare (Eva e Johann), l'impeccabilità morale del protagonista, Tenma, un uomo artificialmente incapace di provare qualsivoglia emozione negativa che non sia la tristezza o il senso di colpa, ma del tutto incapace di provare rabbia, odio o rancore anche nei confronti di chi gli strapperebbe con giuste ragioni tali sentimenti dal petto.

Ma, soprattutto, è un'opera che sarebbe potuta durare molto meno: riducendo la quantità di personaggi e trame secondarie e alzando leggermente il ritmo della narrazione principale, a mio avviso ne avrebbe giovato tantissimo.

Per il resto, siamo comunque al cospetto di Naoki Urasawa e della sua capacità di farti affezionare a un personaggio in modo rapidissimo, scendendo nella sua profondità in modo quasi immediato, disegnandogli una certa espressione sul viso, conferendogli un tratto di unicità, facendogli pronunciare una determinata frase o semplicemente facendo emergere il suo lato più umano con la maestria di un fine psicologo. Peccato che, però, il tentativo dell'opera stessa di essere psicologica si riveli alla fine piuttosto vuoto, perché, in sé stessa, essa risulta in tal senso perlopiù forzata e non sufficientemente approfondita.


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MG10

Episodi visti: 74/74 --- Voto 10
"Monster" è un anime di settantaquattro episodi del 2004, adattamento del noto manga di Urasawa conclusosi nel 2001. I generi principali dell'opera sono thriller, mistero, poliziesco, psicologico e drammatico.

La trama è la seguente: siamo negli anni '80 e Kenzo Tenma viene considerato il più talentuoso neurochirurgo della Germania dell'Est. Un giorno, contrariamente a quanto imposto dal direttore dell'ospedale, decide di operare un bambino a cui avevano sparato in testa, invece che il sindaco della città arrivato poco dopo, che sfortunatamente non si salverà. La scelta che in principio appare giusta (per il dottore ogni vita ha ovviamente lo stesso valore) non solo manderà la sua vita in rotoli, ma diverrà anche un terribile errore, dato che il paziente salvato si rivela essere un abile, carismatico e spietato manipolatore che causerà decine di morti (fra omicidi e suicidi) non solo in Germania ma anche in altri Paesi del Centro Europa, che in parte verranno inoltre attribuiti proprio a Tenma.

Oltre alla storia, che come la trama lascia intuire è molto realistica, coinvolgente e ben costruita, l'altro punto forte dell'opera sono senza dubbio i personaggi, fra i più carismatici e ben caratterizzati che io abbia mai trovato in un manga e che rimarranno sicuramente impressi nella mia memoria.

La grafica e le animazioni sono molto buone, specialmente se consideriamo l'anno di uscita, ma, essendo prodotto da Madhouse, possiamo sicuramente dire che ci sono pochi dubbi a riguardo.

Il manga viene considerato da molte persone come uno dei migliori mai pubblicati, e l'anime, essendone un adattamento molto fedele, non è ovviamente da meno. Allo stesso modo tuttavia, essendo due diversi medium, hanno ovviamente delle cose che rendono uno diverso dall'altro: l'anime ad esempio ha a sua disposizione anche un'ottima colonna sonora e un doppiaggio che migliorano l'immersione nell'opera, mentre il manga è invece meno pesante, avendo la possibilità di rileggere monologhi magari troppo lunghi o di leggere più rapidamente nelle parti più lente, cosa ovviamente non possibile con l'anime. Tenendo conto di questo e che ovviamente ognuno avrà le sue preferenze, ritengo il manga superiore; l'adattamento anime avrebbe dovuto avere qualche episodio in meno (accelerando ad esempio alcuni avvenimenti nei primi cinquanta episodi), per renderlo più "digeribile" al pubblico.


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Toonz

Episodi visti: 74/74 --- Voto 10
"Monster" è un anime del 2004 prodotto dallo studio Madhouse per la regia di Masayuki Kojima, adattamento fedelissimo del capolavoro manga del maestro Naoki Urasawa.

In questa serie anime le tavole del maestro prendono letteralmente vita, per trascinare lo spettatore in un intreccio tra i più complicati e intriganti mai concepiti. Il complesso intreccio presentato in "Monster" si apre con una citazione, per nulla casuale, dell'apocalisse giovannea, che introduce lo spettatore in una storia thriller a tinte horror che si svolge in giro per l'Europa (specialmente in Germania) nel corso di quasi tredici anni, e che poi si scioglierà in un finale da antologia che indurrà più volte chi guarda alla riflessione.
La storia presenta un ricco ventaglio di personaggi, tutti caratterizzati splendidamente (grazie sia al lavoro del maestro Urasawa sia dell'animatore Ghibli Kitaro Kosaka, responsabile del character design), a partire dalle due "punte di diamante": il dottor Kenzo Tenma e il "mostro".

L'apparato tecnico e la messa in scena dell'opera urasawaiana sono ottimi (come ci si aspetterebbe da uno studio come Madhouse), a partire dalla regia di Kojima (già regista di "Master Keaton", adattamento di un altro celebre manga di Urasawa), che usa con maestria la macchina da presa, passando per il succitato character desing di Kosaka, per non dimenticare poi le animazioni fluide e le ottime musiche di Kuniaki Haishima (già compositore della colonna sonora di "Master Keaton"), che riescono a conferire sempre il giusto pathos alle scene.

In conclusione, sia i fan del maestro Urasawa sia coloro che sono alla ricerca di un buono e innovativo anime thriller non potranno che rimanere soddisfatti da questo capolavoro.


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selene90

Episodi visti: 74/74 --- Voto 9
Attenzione: la recensione contiene spoiler

Tutte le vite hanno lo stesso valore? O c’è chi più di qualcun altro merita di vivere? E, soprattutto, chi siano noi per deciderlo?
“Monster” è un manga seinen scritto da Naoki Urasawa e pubblicato sulla rivista Big Comic Original di Shogakukan tra il 1994 e il 2001, che ha avuto una trasposizione anime di settantaquattro episodi, nel 2004.
Nel panorama odierno, dove gli anime apparentemente semplici vanno per la maggiore, e diventa vendibile solo ciò che possa piacere alla massa, “Monster” si staglia come un’eccezione alla regola. Forte, incisivo, maturo e importante, riesce, anche con la sua lentezza e la sua maturità, a farsi apprezzare da chiunque ne inizi la lettura o la visione.
Urasawa ha sempre avuto uno stile semplice, e allo stesso tempo forte, in grado di coinvolgere pienamente qualsiasi tipo di spettatore, di qualsiasi età.

La trama
“Monster” è ambientato in Germania, nella seconda metà degli anni ‘80. Kenzo Tenma è un brillante chirurgo giapponese, che opera all’estero. Grazie al suo talento, è riuscito ad ottenere sia la benedizione del direttore dell’ospedale sia il fidanzamento con la figlia di quest’ultimo, Eva. Un giorno, Tenma si trova a dover operare un uomo benestante, a discapito di uno povero, su ordine del proprio direttore. Provato dall’esperienza, e sicuro che ogni vita abbia lo stesso valore, a discapito della ricchezza, decide di non commettere una seconda volta lo stesso errore, quando si ripresenta l’occasione. Dovendo scegliere se salvare il sindaco o un bambino morente, Tenma salva il piccolo Johan. Ma è stata davvero la scelta giusta?
Ben presto, nell’ospedale inizia una serie di delitti, e Tenma perde sia il proprio lavoro sia la propria fidanzata. Anni dopo, scoprendo che l’autore dei delitti è Johan, ormai cresciuto, Tenma inizierà un percorso di redenzione, alla ricerca dell’assassino, e delle risposte dietro tutti gli omicidi, prendendo consapevolezza di aver salvato la vita a un mostro.

I personaggi
L’incipit è chiaramente intrigante per tutti gli appassionati di thriller; se si aggiunge il fatto che ogni plot twist presente è perfettamente contestualizzato, e sorprende quanto basta (o anche di più), si può facilmente dire di trovarsi di fronte a un vero e proprio gioiellino dell’animazione.
Ma il punto focale non sono i colpi di scena, quanto più i personaggi. Tenma può essere visto come il protagonista della serie, essendo il personaggio che - insieme a Johan e alla bella Nina - la porta avanti. Ma è il mostro del titolo il vero protagonista, e quest’epiteto non si rifà al solo personaggio dell’assassino, ma a tutto il cast messo in scena da Urasawa. Johan è ovviamente il personaggio che mostra più di tutti il messaggio del suo autore: lui odia il mondo intero, perché il mondo intero è un mostro. Ama soltanto due persone: Anna, l’unica che voglia al proprio fianco; e Tenma, in primis perché l’ha salvato a discapito della sua condizione economica, e in seguito perché è certo che possa essere l’unica persona a salvarlo.
Basta seguire con attenzione le prese di coscienza di ogni personaggio, i loro ricordi, e le loro battaglie contro il proprio passato, per renderci conto che Johan non è forse il personaggio più cattivo della serie. La madre dei gemelli ne ha “venduto” uno per degli esperimenti; Anna non ha saputo concedere al fratello il proprio perdono, non ha voluto capirlo, e ha preferito eliminare una minaccia, anziché concedergli il proprio tempo; Tenma stesso vede negli altri “i mostri”, senza rendersi conto che nel suo percorso di redenzione ha distrutto a sua volta molte esistenze; fino agli ovvi villain, le losche figure dietro al passato di Johan che l’hanno reso quello che è... Ognuno di loro è a suo modo mostro. Questo è il messaggio che trapela dalla serie.
Nonostante la sua incapacità di mostrare le proprie emozioni, il dolore di Johan è più volte palese, anche e soprattutto attraverso le frasi che lascia lungo il suo percorso, e che lasciano intendere come il mostro che sente dentro di sé stia crescendo sempre di più. Lui desidera essere salvato. Desidera essere trovato da Tenma e Anna perché possano ucciderlo, e fermare gli omicidi. Perché lui per primo non riesce, e forse non vuole, fermarsi. E, forse, non ci riesce per la sua voglia di capire sé stesso e gli altri. La mia interpretazione è, infatti, che, seppur odiando sua madre per aver ceduto uno dei propri figli, lui voglia effettivamente sapere la verità che sta dietro la scelta: la donna ha venduto Anna solo perché, in quel momento, non sapeva distinguere i due bambini, vestiti uguali? Aveva quindi intenzione di cedere Johan, se avesse saputo quale dei due era?
Ogni personaggio porta perciò dentro di sé un carico di emozioni non indifferente e un passato ricco di rivelazioni. Persino la più piccola delle comparse, lasciate nelle mani di Urasawa, diventa un personaggio rilevante e con una caratterizzazione fatta a puntino. Come dimenticare i ‘feel’ lasciati da Grimmer? O la speranza lasciata nelle mani di Dieter?

Tante storie per un risultato unico
L’intenzione di inserire tanti storie collaterali - per quanto perfettamente legate alla trama principale - è precisa intenzione dell’autore, di modo da permettere al lettore o allo spettatore di rimanere inevitabilmente coinvolto dalle vicende e di venire introdotto in una narrazione sempre più frenetica, che parte dal semplice confronto tra due personaggi, fino ad arrivare alla meravigliosa rivelazione finale. Oltre a tutto ciò, anche l’ambientazione scelta è veramente interessante, così come il tratto di disegno volutamente più realistico, che rende più umani i vari personaggi.
Ho letto qualche lamentela legata a due elementi. Il primo è legato alla lentezza con cui l’anime procede a tratti. Benché ci siano un paio di filler, e (pochi) episodi che effettivamente si muovono a rilento, le sequenze sono molto frenetiche, e si alternano a momenti di suspense ben congeniati.
Il secondo è il finale semi-aperto, e poco chiaro. Personalmente penso che sia la parte più geniale dell’opera. Il letto vuoto, lasciato da uno Johan ancora vivo, può essere interpretato in due modi: Johan sta bene, e può tornare ad uccidere. Oppure è stato finalmente perdonato da Tenma e da Anna, e quindi liberato dal proprio mostro può vivere nuovamente. Ritengo la seconda ipotesi la più probabile, oltre che l’unica a conferire senso alla serie intera.

In sostanza, “Monster” è uno di quei titoli che si possono adattare un po’ a tutti, se si ha la pazienza di sopportare più di settanta episodi. E, soprattutto per gli amanti dei thriller, ma in generale per tutti gli amanti dell’animazione nipponica, è un titolo a cui non si dovrebbe assolutamente rinunciare.


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Ataru Moroboshii

Episodi visti: 20/74 --- Voto 5
Troppo lento, troppo lungo, troppi filler!
La storia è pure carina, l'ambientazione tedesca è curatissima, belle anche le citazioni, prima fra tutte quelle a "M il mostro di Dusseldorf". Tuttavia non sono riuscito ad andare oltre i venti episodi: impostare l'anime (o il manga?) come un telefilm anni '90 in cui vi è una trama principale per tutta la serie e anche una trama particolare per ogni episodio è stato un errore fatale. Gli episodi in cui non compaiono le influenze del mostro sono noiosissimi, dei veri e propri filler che lo spettatore guarda come sacrificio per poter andare avanti con la storia. Ma con me alla fine i filler hanno avuto la meglio e ho dovuto 'dropparlo'.


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cacco75

Episodi visti: 74/74 --- Voto 10
"Monster" è un'opera del Maestro Naoki Urasawa, conosciuto per i suoi fantastici thriller, che personalmente considero veri e propri capolavori della letteratura giapponese. Il manga (c'è una bellissima edizione Deluxe della Planet Manga in nove volumi) è stato trasposto in quest'anime di settantaquattro episodi che si apre con una citazione biblica, tratta dall'Apocalisse di Giovanni:
Vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, sulle corna dieci diademi e su ciascuna testa un titolo blasfemo […]. Allora la terra intera presa d'ammirazione andò dietro alla bestia e gli uomini adorarono il drago perché aveva dato il potere alla bestia e adorarono la bestia dicendo: "Chi è simile alla bestia e chi può combattere con essa?" [Apocalisse di Giovanni 13, 1-4]
E questa è solo la prima delle tante citazioni presenti nell'opera legate alle diverse culture religiose ed etniche dell'ambientazione.

Ma veniamo alla trama.
Siamo a Dussenldorf, 1986. La storia inizia raccontando le vicende del dottor Kenzo Tenma, un eccelso neurochirurgo di origini giapponesi, che lavora durante gli anni immediatamente antecedenti alla caduta del muro di Berlino nella clinica privata Eisler, nella città di Dusseldorf, Germania Est. Il direttore della clinica è il Dott. Heinemann, che è anche il padre di Eva, la compagna di Tenma. La politica a cui tutti i dipendenti del vecchio Heinemann devono sottostare pone il prestigio accademico e gli interessi economici al centro di tutto, ma contrasta con i principi morali di Tenma, che danno più importanza al malato. È proprio a causa di questa diversità di vedute che una notte, costretto a scegliere se operare per primo il facoltoso sindaco della città o un bambino, vittima di arma da fuoco, a cui spetterebbe la precedenza, Tenma decide di ribellarsi e di seguire il proprio istinto di medico, salvando la vita al piccolo. Il sindaco, invece, viene operato da un altro dottore e muore durante l'intervento. Il giovane medico giapponese, quindi, si ritrova d'un tratto circondato dall'affetto dei suoi pazienti, ma punito per la sua insubordinazione e scaricato sia dal Dott. Heinemann che dalla compagna Eva. Per questo, quando poco dopo il direttore della clinica viene assassinato, i sospetti dell'Ispettore Lange cadono proprio su Tenma. Nel frattempo, il bambino scompare dall'ospedale assieme a sua sorella gemella e l'inchiesta per la morte del direttore Heinemann viene archiviata per mancanza di prove.
A questo punto la storia si sposta nel 1995, ossia nove anni dopo. Le due Germanie si sono riunite e il Dott. Tenma è diventato primario di chirurgia nella clinica, a seguito di una serie di circostanze più o meno fortuite. Una serie di efferati omicidi comincia a sconvolgere la Germania e tanti indizi portano il Dott. Tenma a sospettare di quel bambino che aveva operato nove anni prima... E, se invece di salvare una vita innocente, avesse risvegliato un "mostro"? Il Dott. Tenma, allora, decide di rinunciare alla sua carriera e alla sua etica, e si mette alla ricerca di quel bambino... Però viene braccato dall'Ispettore Lange e dalla polizia, che ritengono sia Tenma il serial killer che sta terrorizzando la Germania.
Ha inizio così una disperata ricerca della verità. Un viaggio drammatico ricco di colpi di scena. Il bambino e la sorella gemella covano un oscuro segreto, una scia di dolore e morte che dipinge di sangue il corso della loro vita.

Dopo un paio di episodi introduttivi prende il via un intreccio sbalorditivo e divinamente costruito, che tiene il telespettatore incollato ad ogni singolo episodio, dall'inizio alla fine. Il medico inizia una movimentata ricerca della verità e la risoluzione dell'enigma dietro alla sequela di omicidi porterà alla scoperta del vero "mostro".
"Monster" è, come già ha detto qualcuno, un mosaico i cui tasselli si ricompongono attraverso una ricerca itinerante per tutta la Germania, in cui Tenma cercherà delle risposte alle sue domande, svolgerà un percorso interiore, e cercherà di caricarsi da solo sulle spalle delle scomode verità provenienti dal passato, molto più grandi di quanto egli possa immaginare. I personaggi che aiuteranno Tenma a ricomporre questo puzzle sono tutti ben caratterizzati e tutti funzionali all'intreccio. La storia è travolgente dall'inizio alla fine e il ritmo narrativo è sempre incalzante, grazie ai continui colpi di scena, ai capovolgimenti di fronte e ai flashback.
E la genialità del Maestro Urasawa sta proprio nella felice coabitazione, all'interno della sua opera, di una trama eccezionale che rapisce il telespettatore e di un messaggio che giunge dritto al cuore del telespettatore stesso, perché "Monster" è soprattutto un lungo viaggio nell'animo umano.


 3
Rygar

Episodi visti: 74/74 --- Voto 6
Se dovessi sintetizzare l'intera opera "Monster" con una sola parola direi che è sopravvalutato. Non tanto da molti appassionati che lo elogiano come capolavoro, bensì dal fatto che è l'opera che sopravvaluta se stessa, finendo vittima di trappole iperboliche e terrori psicologici autoindotti. Questo passaggio sarà approfondito durante l'analisi recensoria.

L'anime "Monster" fece capolino nella stagione primaverile del 2004, contando la bellezza di 74 episodi. L'intera opera è la copia perfetta del manga, fedele in ogni sua parte senza reinterpretare o aggiungere alcunché, per cui la visione dell'anime per chi ha letto il manga può essere del tutto superflua, dal momento che ogni cosa è esattamente identica, nei pregi e nei difetti. Per assurdo, questa recensione potrebbe avere anche una valenza per l'omonimo manga.

Trama: Düsseldorf, Germania, 1986. Il dottor Kenzo Tenma è un brillante neurochirurgo dotato di un talento naturale e di un grande spirito umano. Davanti a sé ha una carriera prestigiosa ed un futuro radioso, egli è fidanzato con la figlia del primario dell'ospedale e tutto sembra filare liscio. Un giorno però si trova ad un bivio: salvare la vita del sindaco della città e ottenere il coronamento dei propri sogni? O "fare la cosa giusta" e salvare la vita di un povero bambino sconosciuto in fin di vita? Tenma sceglie la seconda, lasciando morire il sindaco e disgregando così ogni possibilità di carriera. Tutti gli voltano le spalle, e quando non poteva essere peggio di così, si scopre che il bambino che salvò altri non è che un "mostro", responsabile di una serie di omicidi, e grazie al suo salvataggio, potrà compiere nuove carneficine.

Grafica: tutto il comparto grafico è proteso alla realizzazione di due obiettivi: la massima fedeltà al tratto del manga e la focalizzazione sul massimo realismo ottenibile. Le ambientazioni sono molto curate e rispecchiano un'ottima resa al dettaglio per l'epoca. Le animazioni sono piuttosto ordinarie, abbastanza fluide ma non eccellenti. Il character design è identico a quello del manga, per cui punta tutto sul massimo realismo, sicuramente è ben fatto ma non mi entusiasma.

Sonoro: Il comparto sonoro mi lascia leggermente interdetto. Tutte le musiche non brillano per bellezza, coinvolgimento e originalità, a partire dall'opening e dall'ending, piuttosto scialbi e anonimi, fino ai vari OST presenti in tutta la serie. Il doppiaggio invece è magistrale. Tutte le voci utilizzate sono ottime, rendono alla perfezione ed esaltano ogni personaggio.

Personaggi: la vera eccellenza di "Monster" riguarda i personaggi, tutti realizzati in modo magistrale e con un notevole "iperdettaglio" psicologico. La loro caratterizzazione è tale che è possibile ricordarseli (nomi compresi) anche se sono trascorsi diversi anni dalla lettura o dalla visione della serie. Il problema è come vengono gestiti e le diverse ombre sul loro vissuto, su tutti spicca l'enorme mistero insoluto su Johan e sua sorella Anna/Nina.

Sceneggiatura: Il ritmo globale è piuttosto lento. Ciascun avvenimento è realizzato affinché l'induzione alla riflessione da parte dello spettatore sia massimizzata. La gestione temporale non esalta per via del ritmo ma non è condannabile tout court. Non mancano i flashback sul passato, ciononostante la loro presenza non è minimamente esplicativa ai fini della trama, anzi, fa aumentare gl'interrogativi da parte dello spettatore, gettandolo di fatto in una serie di dubbi insoluti. La morte non manca, anzi sovrabbonda, il problema è che spesso la morte non è giustificata dagli atti. Tutti i criminali, gli esaltati, i filonazisti, perfino gli innocenti paesani sembrano vittima delle macchinazioni diaboliche di Johan, oppure della sua semplice presenza o di alcune sue parole. Com'è possibile che abbia tutta questa influenza sulle menti? Da dove gli deriva questo carisma innaturale? Mistero, almeno per il sottoscritto.

Finale: il mio giudizio sul finale è altalenante. Se da una parte si rivela piuttosto completo ed esaustivo (una sorta di happy ending), in cui i vari protagonisti riescono a trovare la loro (nuova) strada e ragione di vita, dall'altra rimango piuttosto basito, soprattutto negli ultimi secondi dell'episodio. Qui tutto si tinge di assurdo, surreale, insensato. E questo (inutile ormai ripeterlo) vale anche per il manga. Che cosa si è voluto dimostrare concludendo l'opera in quel modo?

In sintesi: dal momento che guardarsi l'anime e leggersi il manga sono operazioni equivalenti, non mi sento di consigliare la lettura/visione di quest'opera ad un pubblico vasto. Onestamente non sono riuscito ad apprezzarla per via del fatto che ciò che genera "il mostro" non viene mai spiegato, e tutto il terrore provato dalle vicende e dai personaggi non trova un fondamento razionale riscontrabile da parte dello spettatore, lo stesso dicasi per tutto ciò che accade a causa di questo "mostro", le cui doti carismatiche rimangono inspiegate. Non mi sento di condannarlo all'insufficienza per via di un comparto tecnico valido, di una trama ben elaborata e di una caratterizzazione maniacale dei personaggi. Lo consiglio unicamente a chi vuole vedere un'opera orientata più sul lato meramente psicologico che contenutistico.


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falcus92

Episodi visti: 74/74 --- Voto 6
Noioso, psicologico e nonsense. Un amico tempo fa mi fece pressione per guardare "Monster" perché ne era rimasto shockato ed emozionato. Mi misi, per tanto, a visionare questo anime, purtroppo non ho trovato ciò che mi era stato descritto. Il ritmo è lentissimo e per vedere 74 episodi ho impiegato circa 4 mesi e per lo più dovevo staccare vedendo qualche altro anime per spezzare quell'aria dark e cupa che viene propinata per tutta la durata dell'anime. Si presuppone che qualcosa di interessante non mi faccia addormentare, ma guardarlo di notte, periodo della mia giornata adibito alla visione degli anime, era davvero soporifero, meglio di qualsiasi ansiolitico.

La storia parla di un dottore giapponese, un grandissimo neurochirurgo di nome Tenma. Ha una grandissima carriera e per lo più ha successo ed una bellissima fidanzata figlia del primario. Tutto procede per il meglio quando un giorno fa una scelta sbagliata per i molti ma giusta per lui: salva un bambino arrivato qualche minuto prima del sindaco che aveva un infarto in corso. Sfortunatamente per Tenma il sindaco muore ed il bambino si salva. Da lì inizia il declino del Dr.Tenma che comincia a perdere tutto. Passano gli anni e dopo uno strane incidente all'ospedale viene a scoprire che quel bambino che salvò è diventato un pazzo omicida. Tenma comincia a vagabondare alla ricerca di quel bambino per ucciderlo e porre fine a tutto. Quasi una responsabilità.

La storia, parliamoci chiaramente, non è per niente interessante perchè si presenta senza senso e noiosa. Io vi lascio immaginare 74 puntate di ricerca e di discorsi pseudo-filosofici e solo qualche minuto di movimento una volta ogni tanto. Davvero molto noioso. Troppo noioso, incredibilmente noioso. Ho ipotizzato che dovessi analizzare quest'anime solo come psicologico ma anche sotto questo punto di vista non è molto sensato, addirittura, piccolo spoiler, si inseriscono pseudo elementi sovrannaturali che fanno confondere lo spettatore.

Inutile parlare dei personaggi. Sono fissi e non si evolvono. Tenma rimane un essere noioso e convinto di uccidere il bambino. Questo bambino è un pazzo scatenato guidato da un suo senso del mondo dettato dal nulla più totale. Chi vedrà la serie capirà il perchè di queste pesanti parole. Si inserisce anche una donna nella storia. Forse è l'unico personaggio che subisce una evoluzione esteriore in quanto prima si mostra in un modo ma poi si rivela in un altro. In realtà anche qui c'è una staticità in quanto era solo una questione di impossibilità che la rendeva diversa.

Ciò che rende la serie interessante non sta nella storia nè nei suoi personaggi ma sul lato tecnico. C'è la scena in cui Tenma incontra per la prima volta il ragazzino ormai cresciuto disegnata con una regia sublime. Avrei veramente dato un 4 se non fosse stato per il lato tecnico che vede delle stupende ost di sottofondo, dei bei tratti e delle espressioni molto realistiche.

Me lo avevano consigliato dopo la lettura di "Pluto". Beh, forse è vero, a chi è piaciuto "Pluto" potrebbe guardare con piacere "Monster". Inutile comunque dirlo, bisogna che amiate le atmosfere cupe, i ritmi lenti e i discorsi filosofici che non portano a nulla! Anche a livello contenutistico non ci viene proposto niente: vendetta, odio e corruzione. Io immagino che ogni anime abbia uno scopo o un fine, ma mi sfugge quello di "Monster"

bacca

Episodi visti: 74/74 --- Voto 9
Strana bestia, "Monster". Se dovessi fare un paragone, lo avvicinerei al film "Seven" di David Fincher. Come nel lungometraggio del regista statunitense, l'ossatura del racconto è composta da un mistero, un puzzle, che risulta poi essere un pretesto per aprire riflessioni sulla vita e sulla morte, ma anche sul peccato e soprattutto sul peggiore dei crimini, l'assassinio. La ricerca del Dr. Tenma, come quella dei detective Mills e Somerset, è anche un viaggio all'interno dell'uomo, delle sue forze e delle sue debolezze e ci porta in (non)luoghi profondamente oscuri, illuminandoli però con la fiaccola della speranza e dell'amore.

Trama.
La sinossi dell'opera mi aveva lasciato un po' perplesso; la riflessione dietro alle premesse mi aveva convinto, ma mi chiedevo come l'autore potesse mantenere alto l'interesse per tutti i 74 episodi. Durante la visione mi sono dovuto ricredere, ogni singolo episodio mi ha tenuto incollato fino alla fine, per poi lasciarmi con il desiderio di vederne un'altro. Il ritmo delle scene è piuttosto dilatato, ma si può dire che gli eventi importanti si susseguono ad un ritmo serrato, soprattutto nella prima e nell'ultima parte della trama. Nella parte centrale e in alcuni segmenti, quando il districarsi del racconto non si concentra sugli sviluppi del caso o sull'indagine/ricerca, ci si sofferma su delle piccole storie, al cui interno si aprono riflessioni che toccano una vasta gamma di argomenti, quali la morte, l'amore, il sacrificio e la vendetta, ma anche molti altri. Una nota, più che altro personale, sulla trama e sullo svolgersi degli eventi, riguarda i toni scuri che caratterizzano questo anime. A volte mi capita di seguire serie che fanno della violenza, della crudeltà e delle bizzarrie assortite il loro unico focus, e mi danno la sensazione di non rispecchiare bene la realtà dei fatti, neanche ad un livello simbolico. Quando mi si propone l'umano come tavolozza di solo colore nero, insomma, mi viene naturale storcere il naso. In Monster questo non succede, gli umani che popolano la storia non sono né tutti "bianchi", né tutti "neri", sono più simili a puntini mobili su una scala di grigi, alla ricerca del proprio equilibrio, attraverso gli abissi e le vette che l'animo umano può raggiungere. Non ci vengono propinati facili moralismi e allo stesso tempo non veniamo investiti da ondate di (a mio avviso inutile) nichilismo.

Componente thriller.
Il mistero di Monster è come un cubo di Rubik con gli spigoli messi in disordine da qualche simpaticone. Lo si gira e lo si rigira tra le mani alla ricerca di una soluzione che non ci può essere, a meno che ovviamente non ci si renda conto che qualcuno ci ha imbrogliato. Questo meccanismo, pur non essendo originale, è funzionale allo svolgersi dell'indagine e coinvolge lo spettatore nel suo invito a risolvere un indovinello impossibile; la curiosità che l'intrigo riesce a suscitare fa continuare la visione anche (e soprattutto) quando si comincia a capire che c'è qualcosa che non va. Gli elementi che lentamente rimettono gli spigoli al loro posto vengono centellinati durante il percorso, dando continuamente nuove luci ed ombre all'intreccio. Le musiche e le scene, poi, lavorano in sinergia per portare allo spettatore un senso d'ansia e di insicurezza per la sorte dei personaggi, mentre le domande che vengono sollevate si risolvono con i giusti tempismi, accompagnando la storia in tutto lo svolgimento e mantenendo l'interesse alto fino al finale, momento in cui ci viene consegnato il pezzo del puzzle che ci permette di dare un senso all'insieme e di vedere finalmente le facce ordinate.

Personaggi.
Secondo me il vero punto di forza dell'opera; ci sono (letteralmente) centinaia di personaggi, e anche quelli con ruoli marginali godono di una caratterizzazione eccellente. Con alcuni di loro bastano una manciata di minuti per avere l'impressione di conoscerli da tempo, di sapere il loro passato e cosa li ha portati nella situazione in cui si trovano. Tutti i personaggi, per quanto positivi, hanno le loro debolezze e al pari anche le figure più negative hanno un lato umano, che a volte sarà per loro fonte di redenzione ma anche causa di nostalgia e di dolore. C'è chi dice che alcuni personaggi sono buttati lì e poi abbandonati ed in parte è vero, ma come dicevo, in quei brevi momenti trascorsi con loro si arriva a conoscerli e visualizzarli meglio di quanto capita a volte con innumerevoli puntate.

Disegni, animazioni e fondali.
I disegni sono ottimi e, per quello che ho potuto vedere, ricalcano fedelmente lo stile realistico di Urasawa. Le animazioni e i colori sono buoni e, come i disegni, cercano di imprimere più realismo possibile alle scene. Se siete amanti delle facce deformed, delle espressioni esagerate e dei tipici siparietti umoristici, rimarrete probabilmente delusi dallo stile adottato, che, tralasciando rarissimi (forse nulli) casi in cui le espressioni sono accentuate in tipico formato anime, tende a rappresentare le emozioni sui volti dei personaggi con proporzioni realistiche. Il character design è eccellente e l'aspetto dei personaggi aderisce alla personalità che l'autore gli ha dato in modo impeccabile, alcuni di loro sembrano vivere di vita propria, tanto bene che sono pensati per incarnare la loro caratterizzazione psicologica. I colori e i fondali, spesso grigi e di tinte spente, accompagnano bene le immagini e le sensazioni che le scene propongono. Sono rimasto particolarmente colpito dalla resa delle città in cui i personaggi si muovono e mi riferisco soprattutto alla splendida città di Praga, tratteggiata e colorata fedelmente alla controparte reale, quasi come se l'autore vi fosse stato veramente e la città l'avesse colpito a tal punto da restargli impressa in tutte le sue sfumature.

Musiche.
Le musiche, pur non proponendo eccessi o trovate particolarmente sperimentali (in una certa misura mi viene da dire per fortuna), fanno egregiamente il loro lavoro, accompagnando le scene molto bene e in alcuni casi aggiungendo qualcosa alla resa. Tante musiche folk con strumenti tradizionali e rumori ansiogeni per le scene più thriller, che funzionano a dovere. L'opening resta la stessa per tutta la durata dell'anime ed è un pezzo di un gruppo folk cileno, più che altro strumentale, che rende bene l'idea e le atmosfere dell'anime. Le due ending che accompagnano la favola del mostro sono ben riuscite e ben si sposano con le illustrazioni della favola nera che impareremo a conoscere molto bene durante gli episodi. La prima è addirittura stata composta ed interpretata da David Sylvian, storico leader del gruppo synth-pop dei Japan. La sua voce mi ricorda molto quella di Stephin Merritt, uno dei miei cantanti preferiti, e già questo è bastato ad imprimerla nei miei ricordi. La seconda ending viene affidata ad un gruppo giapponese che non conosco e mantiene un atmosfera simile alla prima, accompagnata dalla voce profonda e malinconica della cantante.

Finale.
Il finale conclude le vicende in maniera soddisfacente, pur restando leggermente aperto. Risponde alla giusta quantità di domande e lascia la giusta quantità di riflessioni all'immaginazione dello spettatore. Appena concluso, mi sono ritrovato a vagare per i forum, confrontando la mia opinione sui fatti avvenuti con quella degli altri, notando come siano plausibili molte interpretazioni. Quindi, se partecipare attivamente alla conclusione della storia non vi aggrada o addirittura vi infastidisce, potreste rimanere delusi dalla conclusione riservata al racconto.

Voto:9
Posso dire che questa serie mi ha letteralmente entusiasmato e ha tenuto alto l'interesse dall'inizio alla fine, oltre a farmi scoprire un grande autore quale Naoki Urasawa. Come se non bastasse é inoltre riuscita a commuovermi e a colpire basso in diverse occasioni, regalandomi alcuni fra i più profondi brividi delle mie visioni di anime. Il voto è 9, perché riconosco che il ritmo dilatato e le divagazioni della parte centrale potrebbero far storcere il naso a molti, ma sicuramente non è il mio caso. Per me un 10 mancato, e di poco.

Caniderrimo

Episodi visti: 74/74 --- Voto 7
<i>Monster</i> è la trasposizione animata dell'omonimo manga di Naoki Urasawa, una storia cruda e adulta, con personaggi carismatici e ben caratterizzati, un emozionante thriller che riesce a tenere incollato lo spettatore dall'inizio alla fine. O perlomeno così sembrerebbe. In effetti al termine della visione di tutti i 74 episodi ci si rende conto che non è proprio così, che tutta la struttura narrativa imbastita dall'autore, complice un finale non all'altezza delle aspettative, non è poi così solida come voleva farci credere. La parola migliore per definire <i>Monster</i> credo sia inconcludente.
La storia si direbbe ben congegnata, con il giusto numero di intrighi, con un un cast di personaggi più che buono, ognuno con qualche scheletro nell'armadio che attende di essere svelato, il che li rende carismatici quanto basta, e un antagonista, un mostro, ben preciso e allo stesso tempo evanescente come l'aria e tremendamente ambiguo. E' una miscela esplosiva se dosata con maestria. Eppure c'è un ma, anzi, più di uno.

Penso sia sensato partire dal punto più debole, ovvero il finale. Alcuni potrebbero chiamarlo aperto, ma subito altri direbbero che in fondo è stata fatta completa luce su tutto il garbuglio della trama e che quindi la storia è del tutto conclusa. Allora è forse meglio definirlo una via di mezzo? Io credo sarebbe bene chiamarlo con il suo nome, ammettendo che si tratta di un finale molto forzato e a dir poco insoddisfacente. Quanto può essere credibile, infatti, che a pochi episodi dalla fine tutti i protagonisti, che fino ad allora si trovavano nei luoghi più disparati e totalmente all'oscuro di quello che stava accadendo agli altri, trovino quasi contemporaneamente il pezzo mancante del puzzle che permette loro di scoprire dove si trova e cosa sta complottando il loro acerrimo nemico? Il loro accorrere in massa nel luogo dello scontro con quello che mi sento di definire "boss finale" mi ha lasciato alquanto perplesso, ma quello era nulla in confronto a quell'assurdo far west che si è scatenato in seguito. Non che sia un finale così pessimo, ma l'opera di cui stiamo parlando dovrebbe essere un thriller, un giallo, un poliziesco, insomma, un tipo di racconto in cui il finale conta moltissimo, e in cui esso dev'essere in grado di giustificare la visione dell'intera serie. A mio avviso il finale di Monster non ci riesce e non è un difetto che in questo caso si può perdonare facilmente.

Un altro problema sono gli episodi: 74 sono davvero troppi, soprattutto perché una discreta quantità di questi non è affatto giustificata da necessità di sceneggiatura. Non mi sento di chiamarli episodi filler, ma nemmeno posso dire che la loro presenza sia fondamentale. Tagliandoli la serie ci avrebbe solo guadagnato. Probabilmente qualcuno potrebbe obbiettare adducendo la scusa dell'introspezione psicologica e tuttavia un'affermazione del genere non regge, perché gli unici personaggi che ottengono qualcosa da questo "indugiare nel portare avanti la trama principale" sono le comparse che svaniranno nell'ombra assieme all'episodio che li riguarda, lasciando praticamente immutati i nostri fin troppo raminghi protagonisti. A questo proposito c'è anche da notare che Tenma, il personaggio principale, dopo il suo dilemma iniziale, non fa altro che intestardirsi in un'insensata caccia all'uomo senza più pensare a nient'altro, e questo lo rende a volte un po' troppo prevedibile. Certo non è necessariamente un difetto, non si deve crescere per forza, ma una maggiore varietà non avrebbe guastato vista la lunghezza dell'anime.

La trama resta comunque intrigante, anche se a volte fin troppo lenta, la realizzazione tecnica è eccellente, con un chara design molto realistico, e i personaggi sono interessanti, per quanto superficiali in alcune loro caratteristiche e per quanto in numero fin troppo elevato. <i>Monster</i> sa intrattenere per tutto lo svolgersi della sua intricata vicenda, su questo non c'è dubbio, ma che oltre a questo sia in grado di offrire qualcos'altro non posso dire di esserne così sicuro. Anche per questa ragione mi sento di definire <i>Monster</i> inconcludente, un anime che consiglio di guardare agli amanti del genere che siano muniti di una discreta quantità di tempo libero.


 5
NeoSephiroth92

Episodi visti: 74/74 --- Voto 10
Monster, il titolo dice tutto: anime di qualità, adescante, travolgente, una dolce droga a ogni fine episodio, continua ricerca di conoscenza. L'anime vi renderà vittime dalla cupidigia di sapere, di sapere l'esito dell'avventura incredibile del dottor Kenzo Tenma. Ma Monster non è solo questo, insegna a considerare la vita da un punto di vista realista. L'uguaglianza tra gli uomini, il male che un solo individuo può generare, la forza di volontà, la vendetta: queste sono tutte tematiche dell'anime. La parola noia non esiste nel vocabolario di Monster, i personaggi sono tutti analizzati nel minimo dettaglio e con il procedere degli episodi la loro essenza si sviluppa a tal punto da considerare gli stessi personaggi come dei propri famigliari. Commovente e benefico, benefico per l'anima, purificatorio e liberatorio dai cattivi pensieri, dalle preoccupazioni e dalla sofferenza, quest'anime è un'immersione continua nella mente d'ogni personaggio, nella quale si sprofonda fino a vedere con gli occhi della mente ogni singola verità, la verità d'ogni individuo della storia.

Tutto questo accompagnato da soavi melodie quanto insidiose a seconda delle situazioni degli episodi. La musica reca attenzione e penetrazione in questo mondo misterioso. Se vedrete Monster una sola volta non avrete visto nulla, è talmente ricco di particolari che solo con una continua revisione dei dettagli si può comprendere appieno cotanta bellezza. Non esistono pecche, il numero degli episodi è necessario per accogliere un tale splendore. Monster si compone di settantaquattro episodi che a me son parsi settantaquattro minuti. In conclusione direi che quest'anime è un'ala d'angelo: con le piume ti avvolge proteggendoti dai pregiudizi esterni e con il battito d'ali risveglia la tua mente insegnandoti cos'è bene e cos'è male. Monster è un antidoto contro la corruzione e una pozione vivificatrice.


 3
micheles

Episodi visti: 74/74 --- Voto 10
Penso che Monster sia un capolavoro assoluto. Personalmente ci sono molto legato perché è soltanto dopo avere letto Monster che ho deciso di mettermi a leggere seriamente i manga. Trattandosi di un manga così impegnativo, arrivato a circa metà dell'opera, e avendo scoperto che esisteva anche l'anime corrispondente, ho deciso di interrompere la lettura e di cominciare l'anime. In questo modo ho letto e visto gli stessi avvenimenti in rapida successione, così da riuscire a stamparmi meglio nella mente gli innumerevoli dettagli, i personaggi e gli avvenimenti che compongono quest'opera gigantesca. L'alternativa sarebbe stata quella di leggere il manga due volte, perché a mio avviso una sola lettura non è sufficiente per rendere giustizia all'opera. L'anime segue con assoluta fedeltà e con grandissimo scrupolo tutte le vicende del manga, non tralasciando nulla di un qualche rilievo, per cui seguire le due opere in contemporanea è perfettamente possibile e non causa confusione (non ci sono differenze). Quindi ho proseguito leggendo prima un po' di capitoli e guardando poi un po' di puntate fino ad arrivare alla conclusione. In più rispetto al manga l'anime porta il colore, il movimento, le voci, una buona colonna sonora, e soprattutto una ending che a mio avviso è un capolavoro. Io non amo il genere noir o di spionaggio, le atmosfere grigie e piovose, ma nel caso di Monster ho dovuto fare un'eccezione: la resa grafica dell'anime è perfetta e adattissima all'opera, così come il character design è fedelissimo al tratto originale di Urasawa. Che dire? Mi sorprende che quest'anime non abbia valutazioni più alte, ed è assurdo che non sia ancora stato doppiato in italiano. Consigliato per chi cerca un'opera adulta, matura, complessa, psicologica, storica, sociologica, impegnativa, profonda e soprattutto avvincente al massimo grado. Dieci magna cum laude.

arles86

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arles86

Episodi visti: 26/74 --- Voto 8
Bello davvero, un anime che regala molte emozioni con personaggi le cui vicende che si intrecciano tra di loro senza che si abbia mai la sensazione di forzatura. Per ora ho visto solo 26 episodi, ma credo che il bello debba ancora venire. Le animazioni sono fluide e curate nei minimi dettagli e anche le musiche non sono niente male.
Mi sento però di consigliarlo solo ad un pubblico adulto, di certo non è un anime per bambini. Se volete un anime giallo e grigio allo stesso tempo, in grado di mescolare horror, azione e poliziesco Monster fa per voi. Questo voto è solo per i primi 26 episodi però credo che non rimarrò deluso fino alla fine.

Discografico

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Discografico

Episodi visti: 74/74 --- Voto 9
Mi sono avvicinato a Monster senza particolari entusiasmi, più per riempire un improvviso viaggio in treno che per reale convinzione. Non avendo letto il manga, non ero certo affascinato da una trama che preannunciava le avventure di un neurochirurgo alle prese con un "mostro", qualche poliziotto ed un po' di omicidi. In realtà Monster mi ha completamente rapito per l'intensità emotiva, per la profondità di contenuto, per lo spessore della trama.

È indubbiamente un anime molto, molto, molto lento. Cerebrale, raffinato, intricato. Pieno di dettagli, flashback, incroci e salti tra luoghi, personaggi e storie. Eppure non perde mai il filo e si rivela un vero grande romanzo contemporaneo. Niente mostri, niente astronavi, niente mondi fantastici. Solo una grande, incredibile trama da thriller-giallo-avventura, arricchita da personaggi caratterizzati psicologicamente in modo magnifico ed in costante evoluzione, le cui azioni si svolgono in ambientazioni europee colme di dettagli storici e paesaggistici. In cui la lotta tra bene e male che perde i confini del giusto. E ci si ritrova a schierarsi tanto per gli eroi (amerete Tenma), quanto per gli antieroi (ammirerete Johan). Tutto è poi colorato da amore, vendetta, sesso, psicosi, crimine, denaro, potere, depravazione, viaggi, storia, azione, filosofia, poesia, dramma, mistero, violenza e molto altro.

Certo, sopravvivere alla sua monumentale lentezza e alla sua "pesantezza narrativa" potrebbe essere per alcuni un'impresa insostenibile o comunque non da cercare in un anime. Ma coloro che riusciranno a entrare in sintonia con questo capolavoro di letteratura (ops, animazione) contemporaneo, avranno momenti di coinvolgimento come di rado capita non solo nell'animazione, ma anche nelle grandi serie televisive adulte. Fate come ho fatto io: prendetevi una pausa da mecha, fantasy, sci-fi e dedicatevi a Monster. Provateci, con pazienza, se lo merita.


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Melody078

Episodi visti: 72/74 --- Voto 7
Credo che questo sia forse l'unico anime a farmi fare un salto di spavento nel finale. La storia mi è piaciuta, perché fatta di intrighi, inseguimenti, morti e ricordi di una guerra ormai passata. Ho gradito la lentezza con cui tutto si dispiega. Piano piano il carattere dei vari personaggi esce allo scoperto non risparmiandoci però molti colpi di scena. Il character design, devo dire, non è male. Certo settantaquattro episodi non sono pochi e, specialmente i primi, sono molto lenti e introduttivi, però entrando del vivo della storia ci si appassiona e affeziona ai vari personaggi(anche a quelli cattivi) e si comprende il motivo delle varie azioni e delle decisioni prese.
Consigliato se vi piacciono i thriller/horror molto lenti e se avete un minimo di tempo da dedicargli.


 1
__Setsuna__

Episodi visti: 74/74 --- Voto 9
Questo anime è bellissimo. Per essere una serie molto lunga (ben 74 episodi) vanta disegni e animazioni davvero ottimi e curati nei particolari. La storia, eccezionale, è ambientata nella Germania e nella Cecoslovacchia (riprodotte peraltro in maniera molto accurata) degli anni Ottanta e Novanta.
Il protagonista, Kenzo Tenma, è un bravissimo dottore e chirurgo, ma niente di più. Si ritroverà catapultato suo malgrado in una serie di esperienze fuori dal comune, solamente per una scelta presa nella prima puntata. La caratterizzazione dei personaggi è sbalorditiva, qualunque personaggio vedrete avrà modo di raccontare la sua storia facendovi ricordare di lui e di altri personaggi. Vi assicuro che ne vedrete veramente tanti. L'antagonsta, Johan Liebert, è veramente un pazzo. Sentirete molto parlare di lui e man mano che andrete avanti nella storia scoprire tante cose a suo riguardo. Un altro personaggio degno di nota è l'ispettore Runge. Il suo modo di immedesimarsi negli assassini è veramente geniale e, sopratutto, il verso che fa con la mano quando gli vengono detti gli indizi è spettacolare.

Il modo in cui scorre la storia è veramente piacevole e sinceramente l'ho trovata tutta interessante senza alcun punto morto. Sicuramente non c'è molta azione ma scorre molto bene, con colpi di scene al momento giusto. Una caratteristica particolare di questo anime sta poi nella veridicità della storia che racconta. Non c'è nessuna cosa fantastica o fantascientifica, tutto è terribilmente reale. In Monster non troverete scene comiche come le ritroviamo praticamente in quasi tutte le serie animate (comprese quelle più serie dove c'è sempre un pizzico di ironia) perché vuole essere serio e reale fino in fondo. Non gli ho dato 10 solo per il finale aperto in cui rimangono molti interrogativi a cui non viene data risposta Per il resto, è decisamente da vedere.


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HeroGian

Episodi visti: 74/74 --- Voto 6
All'inizio la storia mi ha molto incuriosito, un medico(Kenzo Tenma) che salva la vita ad un bambino, che diventato adulto si trasformerà in un mostro terribile.
Ma la delusione è arrivata subito... la trama ha un andamento lentissimo, tanto è vero che a mio avviso molte puntate sono inutili e seriamente noiose; non succede mai niente.
soltanto le ultime puntate dalla 55 in poi diventano veramente interessanti e ricche di suspance... troppi personaggi diversi, che solo dopo innumerevoli puntate avranno un ruolo inerente alla storia principale, per non parlare del finale veramente deludente e inutile.
Sono presenti anche svariati pregi; per esempio la grafica è veramente spettacolare, i disegni sono molto ben curati e si vede che "escono dalla penna" del maestro Naoki Urasawa... a mio avviso 6 è il massimo che posso dare....


 5
joseph1111

Episodi visti: 74/74 --- Voto 9
Provare a racchiudere l’immenso Monster in un’unica recensione di poche righe è sostanzialmente un proposito irrealizzabile. Durante le settantaquattro puntate che compongono la serie vengono narrate le vicende di un promettentissimo e geniale neurochirurgo giapponese (ovviamente), il Dottor KenzoTenma, che durante una delle sue operazioni salva da morte quasi certa Johan, un bambino ferito gravemente alla testa da un proiettile. Attorno al bambino e a sua sorella gemella nasce e cresce nel tempo però un alone sempre più scuro di mistero dopo la scoperta che i due gemelli sono in realtà sopravvissuti al massacro, terminato con l’uccisione di entrambe i genitori avvenuto nella loro casa. Il mistero s’infittisce ancor più nel corso del tempo: i due gemelli erano stati in realtà adottati e pian piano si scopre che legati a loro sono inspiegabilmente anche altri delitti. Il Dottor Tenma scopre di aver salvato probabilmente un mostro, da cui il titolo del manga/anime. Non avrebbe senso proseguire nel racconto della trama perché come già detto essa è veramente densa, intrecciata e degna di essere vissuta in prima persona. Bisogna invece sottolineare come la storia sia in tutto e per tutto adulta e drammatica con ben pochi momenti di svago e spensieratezza. Come si può ben immaginare, più di settanta episodi richiedono un impegno non indifferente da parte dello spettatore per una storia a puntate e non a episodi, soprattutto per la complessità della trama, ma per chi non si spaventa davanti a storie del genere Monster ripagherà in tutto e per tutto la fiducia riposta. Devo ammettere che a volte certe circostanze mi sono sembrate forzate e irreali, ma basterebbe guardare un qualsiasi telegiornale per comprendere come spesso la realtà sorprenda più della fantasia. Il disegno è ben realizzato per quanto riguarda i personaggi riuscendo sempre a comunicare le emozioni del momento. I colori si adattano alla drammaticità della storia rimanendo sempre su tonalità scure e comunque mai accese o vivaci. Soprattutto verso gli ultimi episodi questo senso di oscurità si amplifica fino a risultare opprimente, ma penso che l’effetto sia voluto e comunque consono alla trama. Ciò che più mi ha impressionato in Monster è la profondità dei personaggi e la loro caratterizzazione sfaccettata e originale e in particolare il modo in cui viene descritta la crescita interiore di Kenzo che da medico promettente, ma allo stesso tempo ingenuo manichino in mano al padre della fidanzata, costruisce a fatica ma costantemente un Io forte, coerente e coraggioso, capace di oltrepassare i propri limiti e le proprie paure per fini superiori e del bene del prossimo più che di se stesso. In un certo senso, un esempio per tutti noi, anche se proveniente da un anime.
Volendo trovare dei lati negativi in Monster sottolineerei la tendenza, comune però alla stragrande maggioranza dei manga/anime giapponesi, di creare personaggi che vogliano (o sembra che vogliano) distruggere la Terra e l’Universo intero. Capisco che i due regalini lanciati dagli americani nel ’45 non abbiano aiutato le nuove generazioni giapponesi ad avere una visione idilliaca della vita, ma penso ormai che sia passato il tempo necessario per un ritorno alla normalità. Monster secondo il mio modesto parere avrebbe reso molto di più se il personaggio di Johan non fosse stato caricato di tanto mistero diabolico, quasi soprannaturale e fosse stato reso più umano, con tutte le sue debolezze e incertezze. In ogni caso consiglio vivamente la visione di Monster a tutti quelli che siano in cerca di una storia non banale, adulta, profonda e, soprattutto, emozionante.

marcin

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marcin

Episodi visti: 74/74 --- Voto 9
Monster è una serie decisamente particolare: 74 episodi che descrivono un'unica storia, con una miriade di personaggi, tutti con un carattere ben definito e rappresentati in modo particolareggiato, ognuno con una sua trama da raccontare. La storia svela man mano nuovi colpi di scena e i personaggi si ricollegano alla trama principale anche a distanza di molti episodi, rendendo a volte difficile seguire le puntate, ma è sorprendente pensare ad un copione del genere per un anime: gran parte dei serial televisivi non possono vantare una trama così curata. Le vicende si svolgono alla fine degli anni 80 in Europa, tra Germania e repubblica Ceca. Monster è un thriller che ruota intorno ad un dottore che viene coinvolto in un caso di omicidio e si ritroverà a scavare nel passato del ragazzo che in realtà lo aveva provocato. Questo porterà alla luce gli agghiaccianti fatti che iniziarono durante la seconda guerra mondiale e seguitarono successivamente nelle nazioni dell'est europeo. Monster è una cronaca di fatti che potrebbero essere veri, con personaggi che potrebbero essere veri in un'Europa anni 80 disegnata piuttosto fedelmente. Per gli argomenti trattati, per l'introspezione che suggerisce e per la lunghezza, questo anime è decisamente impegnativo, ma se ci si appassiona, si può godere di un vero capolavoro. Non posso mettere 10 perché i disegni potrebbero essere migliori e a volte il ritmo è decisamente lento, ma il 9 pieno è meritato.


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Maskadun

Episodi visti: 74/74 --- Voto 9
Monster è un anime eccellente, vede come protagonista un neurologo la cui carriera brillante sta per essere interrotta da eventi imprevisti. Per una volta un cartone che rispecchia una realtà possibile, non ci sono poteri soprannaturali, non ci sono magie e non ci sono armi speciali, l'unica arma che troverete è la psicologia. Un susseguirsi di luoghi diversi, personaggi ed emozionanti descrizioni conducono il personaggio verso il suo obbiettivo, assai cambiato da quando in principio era di salvare vite umane. Se il disegno può non essere particolarmente toccante, la narrazione e la descrizione minuziosa dei personaggi coinvolti sopperisce alle mancanze di questo cartone, rendendolo così uno dei migliori nel genere thriller-psicologico.

Saladin

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Saladin

Episodi visti: 74/74 --- Voto 10
Se dovessi scegliere un voto perfetto, quello sarebbe un 9,5. Ma dato che non c'è nella graduatoria e dato che mi sembra quasi un'offesa arrotondare per difetto il voto di un'opera così colossale metto il 10. Monster si presenta con un comparto tecnico assolutamente fantastico, sia in sonoro che grafica. Gli episodi sono 74, e questo è l'unico neo di un'opera che altrimenti sarebbe potuta essere assolutamente perfetta. La trama è matura è l'intreccio con cui le varie sottotrame si uniscono è assolutamente incredibile.
Monster è un'opera che alterna momenti concitati a momenti di riflessione psicologica. Un'opera sicuramente adatta ad un pubblico maturo.

Manuelilla

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Manuelilla

Episodi visti: 74/74 --- Voto 7
Sinceramente sono rimasta ababstanza delusa da questo anime, le prime puntate sono lentissime, poi si entra nel vivo della storia ed è molto interessante, ben narrata ma con il passare delgli episodi diventa grottesco e assurdo, da che poteva essere reale e molto crudo diventa davvero fuori dal mondo, secondo me troppo prolisso e il finale è davvero ridicolo! Però nel complesso è un'opera buona e ben fatta, ma in realtà mi aspettavo molto meglio.

MatteRove

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MatteRove

Episodi visti: 74/74 --- Voto 9
Bè che dire di questa immensa produzione. Non do 10 perché per ora se lo meritano solamente 3 anime che ho visto (andate a vedere quali). Comunque ci fosse il 9,5 sarebbe quello il voto giusto. Davvero davvero "bello", storia particolare e "matura", personaggi molto e ben caratterizzati psicologicamente ognuno con una propria personalità. E che dire del Dottor Tenma, un vero eroe "romantico", senza spada o poteri magici che si basa solo sulla propria intelligenza e sul proprio "cuore" inteso nel senso più ampio del termine. Da vedere assolutamente! (anche se un po' lungo)

Tenma89

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Tenma89

Episodi visti: 74/74 --- Voto 9
Bellissimo anime, ci sono intrecci pazzeschi e tanti colpi di scena. La storia è ben fatta, molto originali sono le ambientazioni e anche i personaggi. Bello è anche lo stile di disegno che è identico al fumetto. L'animazione è perfetta e anche le colonne sonore sono molto belle. Non so proprio cosa aggiungere è semplicemente stupendo, vi consiglio di seguire tutte le puntate o di leggervi tutti i volumi del fumetto.

whoet@hotmail.it

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[email protected]

Episodi visti: 74/74 --- Voto 9
Monster, secondo il mio modesto parere, è da considerare un'opera d'arte, è uno di quei film da conservare dopo lo scoppio di una guerra nucleare.
Anime maturo, crudo e crudele; i personaggi vengono rappresentati in modo psicologicamente superbo e mai nessun dettaglio viene trascurato. L'anime comprende 74 episodi e, purtroppo, ammetto che a qualcuno possono sembrare tanti (alcuni episodi risultano un pò "pesanti"), ma dal 50 in poi ne ho visti circa 8/10 al giorno.
La storia di coinvolgerà subito e vi identificherete immediatamente in uno dei personaggi.
Non vedevo da anni un thriller psicologico di questo calibro, il voto è un 9 pieno.

Libra78

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Libra78

Episodi visti: 74/74 --- Voto 8
Bello, intenso, adulto, veramente un anime valido, certamente non un per ragazzi che amano l'azione o l'eroe forte e invincibile, ma molto profondo, ambientato nella Germania post caduta del muro, con riferimenti ricercati ai luoghi e alle vicende oscure del vecchio regime comunista della DDR. Tra esperimenti sui bambini, omicidi insoluti e misteri dal passato il povero dottor Tenma vede la sua vita stravolta da un bambino che, una volta salvato dopo una difficile operazione al cervello, lo precipiterà in un circuito pericoloso e apparentemente senza uscita. Molti i personaggi che si incontrano e si incrociano nuovamente, spesso a distanza di più episodi, con le loro storie di vita tutte più o meno segnate dall'amareza, dalla delusione o dalla malvagità. Il Dottor Tenma si presenta in questo quadro come un personaggio che, pur nella sua fragilità di uomo e di medico, riesce sempre ad essere una luce positiva per quanti lo incontrano. In definitiva una anime serio, forse un po' prolisso, ma da vedere. Sconsigliato se ci si vuole solo distrarre...
8 abbondante, direi 8,5

Pixel

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Pixel

Episodi visti: 76/74 --- Voto 10
Questo è in assoluto il più bell'anime che abbia mai visto. A farla da padrona è una trama bellissima che si dipana in maniera perfetta dal primo all'ultimo episodio. Sullo sfondo ci sono una Ex Germania dell'Est e una Repubblica Ceca riprodotte con maestria superba.
Un anime sicuramente per adulti, perchè la storia e le situazioni presentate non sono assolutamente adatte ai bambini, ma, proprio per questo motivo, così corposo e credibile.

orpheusnomado

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orpheusnomado

Episodi visti: 17/74 --- Voto 9
Secondo la mia modesta opinone si tratta senza dubbio di uno degli anime piu' interessanti degli ultimi anni, i personaggi sono molto ben delineati psicologicamente e la trama la trovo sicuramente avvincente, non lo trovo assolutamente lento come qualcuno ha sostenuto nelle precedenti recensioni, anzi è uno di quegli anime che riesce a tenere inchiodati davanti allo schermo con la sua suspence ed il fascino dei personaggi.

Jerushalaim

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Jerushalaim

Episodi visti: 25/74 --- Voto 10
Siamo davanti ad uno degli anime che identificheranno l'attuale "rigenerazione" dell'animazione giapponese. Niente FX per un'animazione squisitamente tradizionale, ma la rivoluzione è tutta nel superbo soggetto superbamente sceneggiato e diretto. Duro. Crudele. Forte. Spietato. E vero come raramente un anime riesce ad essere. Non vederlo significa perdersi qualcosa di davvero straordinario. Peccato perderlo.

Shimpei Kuroda

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Shimpei Kuroda

Episodi visti: 6/74 --- Voto 9
Ricalcando vignetta per vignetta il manga, questo anime non può che essere eccezionale. Realizzato veramente bene a partire dalla sigla (agghiacciante...). Il problema più grande è la lunghezza...Che io sappia in Jap sono arrivati alla puntata 54 e non ha intenzione di chiudere...A mio parere quando si superano le 265 puntate standard gli anime tendono un pò a stancare e a farti perdere la visione di insieme..Aspetto di vederlo tutto per giudicarlo..Comunque è un capolavoro (MITICO NAOKI!!!!)

Zelgadis

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Zelgadis

Episodi visti: 40/74 --- Voto 8
Tratto da uno dei migliori manga mai arrivati in Italia, la serie tv di Monster ricalca molto fedelmente tutte le vicende del fumetto da cui è tratto. E questo non è assolutamente un difetto, dato che Monster può contare su una trama e una sceneggiatura davvero interessanti. In alcuni casi può sembrare dispersivo a causa dei tanti personaggi, ma non è mai scontato o banale. Sconsigliato a chi non digerisce trame intricate e non lineari o a chi cerca un prodotto più leggero. In Monster non ci sono personaggi stupidi, non ci sono battute, non c'è fan service. L'anime segue fedelmente il manga per cui lo avete già letto la visione non aggiunge molto alla storia. Ma se non lo conoscete guardatelo e non ve ne pentirete ;)