Eden of the East - Paradise Lost
Delusione.
Non mi è venuta in mente una parola diversa da questa man mano che la storia del film "Paradise Lost" andava avanti.
Nella serie tv sono state poste delle basi interessanti: una bella trama originale con dei personaggi simpatici e svegli il giusto; un po' di mistero che non gusta mai; dei cosiddetti cattivi.
Purtroppo tutto ha iniziato a sgretolarsi con la pochezza del primo film ("The King Of Eden") ed è caduto in mille pezzi in questo.
A mio avviso tutto era incasinato prima e tutto è rimasto incasinato qua. Non è stato portato avanti praticamente niente. I protagonisti sono rimasti fermi al palo, senza una minima introspezione. Takizawa è stato l'unico sul quale si è scoperto qualcosa di nuovo, ma nonostante ciò continuiamo a non sapere quasi nulla sul suo conto. I Selecao? Boh... non pervenuti. Se si fa eccezione per il numero IX ed il numero I gli altri è come se non esistessero.
Poteva persino essere sviluppata una storia d'amore, un qualcosa che permettesse allo spettatore di essere più coinvolto, ma invece anche in questo caso è rimasto tutto campato per aria.
Non saprei che altro dire, ho sprecato molto del mio tempo libero per dedicarlo a questa cosa senza capo né coda. Spero chi leggerà questa recensione occupi il suo in maniera migliore.
Non mi è venuta in mente una parola diversa da questa man mano che la storia del film "Paradise Lost" andava avanti.
Nella serie tv sono state poste delle basi interessanti: una bella trama originale con dei personaggi simpatici e svegli il giusto; un po' di mistero che non gusta mai; dei cosiddetti cattivi.
Purtroppo tutto ha iniziato a sgretolarsi con la pochezza del primo film ("The King Of Eden") ed è caduto in mille pezzi in questo.
A mio avviso tutto era incasinato prima e tutto è rimasto incasinato qua. Non è stato portato avanti praticamente niente. I protagonisti sono rimasti fermi al palo, senza una minima introspezione. Takizawa è stato l'unico sul quale si è scoperto qualcosa di nuovo, ma nonostante ciò continuiamo a non sapere quasi nulla sul suo conto. I Selecao? Boh... non pervenuti. Se si fa eccezione per il numero IX ed il numero I gli altri è come se non esistessero.
Poteva persino essere sviluppata una storia d'amore, un qualcosa che permettesse allo spettatore di essere più coinvolto, ma invece anche in questo caso è rimasto tutto campato per aria.
Non saprei che altro dire, ho sprecato molto del mio tempo libero per dedicarlo a questa cosa senza capo né coda. Spero chi leggerà questa recensione occupi il suo in maniera migliore.
"Eden of the East - Paradise Lost" è l'ultimo lungometraggio dedicato alla saga di "Eden", e si impegna a concludere degnamente la serie, risollevandola da un primo film deludente e privo di personalità.
La storia questa volta riparte esattamente da dove l'avevamo lasciata: Saki e Akira sono a bordo di un aereo diretto verso il Giappone, mentre Mononobe sta cercando di distruggere Juiz e di cancellare i sogni di Mr. Outside. Tuttavia Akira non è molto d'accordo con i suoi metodi violenti e con la sua ideologia, e decide quindi di affrontarlo per salvaguardare il proprio paese.
La trama questa volta si sviluppa bene, il ritmo è veloce e finalmente tutti i nodi vengono al pettine, non rimangono domande senza risposta ne misteri irrisolti. Viene presentato anche Mr. Outside e le motivazioni che lo hanno spinto a dar vita a questo pericoloso gioco. Incredibilmente non vi sono neanche buchi nella trama, cose che mi sarei potuto aspettare data la complessità di quest'ultima. Il rapporto fra i personaggi viene sviluppato bene, la storia fra Akira e Saki si conclude prendendo una direzione ben precisa che viene svelata nel finale, dopo i titoli di coda. La narrazione si rivela fluida ed efficace, dal primo all'ultimo momento.
Tecnicamente nulla di diverso dai prequel. Il finale è stato curato ottimamente, non senza qualche forzatura, ma comunque godibile e inaspettato. Personalmente ritengo che il livello generale non sia ancora quello della serie principale, tuttavia ci si avvicina molto.
In conclusione consiglio vivamente la visione a tutti quelli che hanno apprezzato la serie principale, soprattutto a coloro che dopo aver visto "Eden of the East - The King of Eden" sono rimasti delusi e hanno perso le speranze per un finale dignitoso.
La storia questa volta riparte esattamente da dove l'avevamo lasciata: Saki e Akira sono a bordo di un aereo diretto verso il Giappone, mentre Mononobe sta cercando di distruggere Juiz e di cancellare i sogni di Mr. Outside. Tuttavia Akira non è molto d'accordo con i suoi metodi violenti e con la sua ideologia, e decide quindi di affrontarlo per salvaguardare il proprio paese.
La trama questa volta si sviluppa bene, il ritmo è veloce e finalmente tutti i nodi vengono al pettine, non rimangono domande senza risposta ne misteri irrisolti. Viene presentato anche Mr. Outside e le motivazioni che lo hanno spinto a dar vita a questo pericoloso gioco. Incredibilmente non vi sono neanche buchi nella trama, cose che mi sarei potuto aspettare data la complessità di quest'ultima. Il rapporto fra i personaggi viene sviluppato bene, la storia fra Akira e Saki si conclude prendendo una direzione ben precisa che viene svelata nel finale, dopo i titoli di coda. La narrazione si rivela fluida ed efficace, dal primo all'ultimo momento.
Tecnicamente nulla di diverso dai prequel. Il finale è stato curato ottimamente, non senza qualche forzatura, ma comunque godibile e inaspettato. Personalmente ritengo che il livello generale non sia ancora quello della serie principale, tuttavia ci si avvicina molto.
In conclusione consiglio vivamente la visione a tutti quelli che hanno apprezzato la serie principale, soprattutto a coloro che dopo aver visto "Eden of the East - The King of Eden" sono rimasti delusi e hanno perso le speranze per un finale dignitoso.
Conclusione della interessante serie "Eden of the East", "Paradise Lost" per me non aggiunge molto di più della serie principale, arrivando a deludermi in particolare con il finale frettoloso e un po' sottotono rispetto a quello della serie. In "Paradise Lost" infatti, benché tutti i misteri saranno più o meno chiariti, non si ha davvero l'impressione di una reale conclusione. Ho trovato molti punti in sospeso o spiegati troppo semplicemente perché io potessi comprenderli. Compariranno ad esempio Selecao per niente influenti nella trama o altri che pur avendo influenzando la trama lo faranno in modo abbastanza imbarazzante. Inoltre anche i personaggi già comparsi precedentemente non verranno approfonditi più di tanto lasciando spesso molti eventi all'intuito dello spettatore.
Notevoli cali ho notato anche nell'intreccio, ho trovato molti avvenimenti forzati e perciò poco credibili. Infine, per me, il momento peggiore avviene nel finale, lo ritengo molto banale e superficiale rispetto al resto della serie, mi ha lasciato l'amaro in bocca e molti interrogativi in sospeso, pur spiegando cosa accade ai vari personaggi. Ho avuto così l'impressione di un finale inutile che quasi finisce per annullare la serie stessa. L'unica cosa che in ogni caso, a mio avviso, salva il film sono come sempre i suoi protagonisti che risultano sempre simpatici e riuscendo così a tirare su la serie. La visione è praticamente obbligata per chi ha visto il film precedente "Paradise Lost" rimane comunque guardabile anche se per poterlo gustare davvero bisognerà usare la propria fantasia per coprire le varie falle.
Notevoli cali ho notato anche nell'intreccio, ho trovato molti avvenimenti forzati e perciò poco credibili. Infine, per me, il momento peggiore avviene nel finale, lo ritengo molto banale e superficiale rispetto al resto della serie, mi ha lasciato l'amaro in bocca e molti interrogativi in sospeso, pur spiegando cosa accade ai vari personaggi. Ho avuto così l'impressione di un finale inutile che quasi finisce per annullare la serie stessa. L'unica cosa che in ogni caso, a mio avviso, salva il film sono come sempre i suoi protagonisti che risultano sempre simpatici e riuscendo così a tirare su la serie. La visione è praticamente obbligata per chi ha visto il film precedente "Paradise Lost" rimane comunque guardabile anche se per poterlo gustare davvero bisognerà usare la propria fantasia per coprire le varie falle.
"Paradise Lost" fa risorgere la serie dopo che "The King of Eden" c'aveva fatto perdere un po' l'entusiasmo. La sfida fra i 12 Seleçao e i tanti misteri che la circondano arrivano finalmente a un punto di svolta, Akira conclude la sua bizzarra avventura diventando un vero eroe, ma cosa sarebbe stato senza l'apporto di Saki, dei fondatori dell'Eden, dello spassosissimo nerd Pantsu (in cui mi rivedo molto, anche se io i pantaloni per fortuna li indosso)? "Paradise Lost" riprende le tematiche della prima serie e chiude il cerchio, lasciando allo spettatore messaggi di speranza, ma anche importanti moniti su come affrontare quest'epoca storicamente difficile. Infatti la storia ambientata in Giappone ricalca perfettamente il contesto mondiale, basti pensare a quanti NEET abbiamo in Italia.
Inutile ricordare le splendide ambientazioni già citate, il disegno con il suo taglio moderno e molto curato, l'atmosfera che pervade tutta l'opera. "Paradise Lost" è un grandissimo anime, forse non "semplicissimo" da vedere, ma che entusiasmerà.
Inutile ricordare le splendide ambientazioni già citate, il disegno con il suo taglio moderno e molto curato, l'atmosfera che pervade tutta l'opera. "Paradise Lost" è un grandissimo anime, forse non "semplicissimo" da vedere, ma che entusiasmerà.
Finalmente la saga di 'Eden of the East' giunge al termine. Dopo una discreta serie di 11 episodi e un pessimo film, 'Paradise Lost' porta con sé l'onere di concludere in modo dignitoso questa bella esperienza.
La storia riprende da dove era finita in "The King of Eden", con Mononobe che tentava di distruggere tutte le Juiz degli avversari. Ormai il sogno di creare un Giappone migliore è svanito, Akira deve cercare di proteggerlo dal freddo Mononobe che cerca di lanciare missili sul suolo nipponico per creare shock e terrore.
Questo film a mio avviso non ha nemmeno un grammo del brio e della bellezza della serie ma risulta comunque piacevole da vedere e risolleva un po' le sorti di una saga affossata dal precedente film. Se nel precedente film si era concentrata l'attenzione prevalentemente su Akira, qua si è andati ancora oltre, gli altri personaggi faranno solo da comparse risultando pressoché inutili ai fini della storia che si regge solamente sul bello smemorato e sulla nemesi Mononobe.
In soli due film da 90 minuti si è cercati di creare un bel finale per la serie, ma forse sarebbe stato meglio concentrarsi su altre 11 puntate che avrebbero permesso di creare una storia meno frettolosa che per me sembra quasi "buttata lì" giusto per finirlo in qualche modo.
Come era accaduto nel precedente titolo, anche qua assisteremo a una nuova sigla, decisamente orecchiabile ma nemmeno lontanamente paragonabile alla sigla degli Oasis. Il resto della colonna sonora è salvato dal baratro solamente dalla bellissima ultima canzone. L'unico elemento rimasto invariato per tutto il tempo è stato l'aspetto tecnico, sempre di alto livello e molto bello da vedere.
Fare peggio di "The King of Eden" era difficile e per fortuna non è successo, questa conclusione risulta un piacevole film, che trovo piatto per tre quarti ma che riesce a risollevarsi un po' durante il finale che, seppure non lo trovo dei migliori, ritengo sia una discreta conclusione.
A quelli cui fosse piaciuta la serie di 'Eden of the East' e che abbiano visto ancora il primo film, sconsiglio di iniziare la loro visione ma, se ormai avete visto il primo, l'unica opzione è concludere con questo sequel.
La storia riprende da dove era finita in "The King of Eden", con Mononobe che tentava di distruggere tutte le Juiz degli avversari. Ormai il sogno di creare un Giappone migliore è svanito, Akira deve cercare di proteggerlo dal freddo Mononobe che cerca di lanciare missili sul suolo nipponico per creare shock e terrore.
Questo film a mio avviso non ha nemmeno un grammo del brio e della bellezza della serie ma risulta comunque piacevole da vedere e risolleva un po' le sorti di una saga affossata dal precedente film. Se nel precedente film si era concentrata l'attenzione prevalentemente su Akira, qua si è andati ancora oltre, gli altri personaggi faranno solo da comparse risultando pressoché inutili ai fini della storia che si regge solamente sul bello smemorato e sulla nemesi Mononobe.
In soli due film da 90 minuti si è cercati di creare un bel finale per la serie, ma forse sarebbe stato meglio concentrarsi su altre 11 puntate che avrebbero permesso di creare una storia meno frettolosa che per me sembra quasi "buttata lì" giusto per finirlo in qualche modo.
Come era accaduto nel precedente titolo, anche qua assisteremo a una nuova sigla, decisamente orecchiabile ma nemmeno lontanamente paragonabile alla sigla degli Oasis. Il resto della colonna sonora è salvato dal baratro solamente dalla bellissima ultima canzone. L'unico elemento rimasto invariato per tutto il tempo è stato l'aspetto tecnico, sempre di alto livello e molto bello da vedere.
Fare peggio di "The King of Eden" era difficile e per fortuna non è successo, questa conclusione risulta un piacevole film, che trovo piatto per tre quarti ma che riesce a risollevarsi un po' durante il finale che, seppure non lo trovo dei migliori, ritengo sia una discreta conclusione.
A quelli cui fosse piaciuta la serie di 'Eden of the East' e che abbiano visto ancora il primo film, sconsiglio di iniziare la loro visione ma, se ormai avete visto il primo, l'unica opzione è concludere con questo sequel.