Trigun - Badlands Rumble
"Trigun: Badlands Rumble" è un film d'animazione giapponese del 2010, spin-off basato sul manga "Trigun" di Yasuhiro Nightow. Non ha una collocazione precisa all'interno della serie televisiva, anche se si tratta senz'altro di eventi compresi tra l'undicesimo e il ventiduesimo episodio.
Trama: all'inizio del lungometraggio, Vash The Stampede si ritrova a salvare Gasback, un famigerato rapinatore, dai suoi compari traditori, che riescono comunque a scappare col bottino. Vent'anni dopo, il criminale è ancora in piena attività e sulla sua testa pende una sontuosa taglia di ben trecento milioni di doppi dollari, che fa gola a un vero e proprio esercito di cacciatori di taglie, che convergono verso Macca City, dove, secondo alcune indiscrezioni, Gasback sarebbe diretto. Quest'ultimo, infatti, ha intenzione di vendicarsi dei complici, diventati ricchi e potenti con lo stesso denaro rubato anni prima. In città si recano, separatamente e per motivazioni tutte diverse, Meryl e Milly, Vash, il reverendo Wolfwood e Amelia, un'attraente cowgirl.
Dopo undici lunghi anni di assenza dagli schermi, finalmente è possibile tornare ad ammirare le audaci gesta del Tifone Umanoide e dei suoi compagni, che non deludono certo, mantenendo quelle caratteristiche già molto apprezzate in precedenza.
Vash è rimasto il solito adorabile pasticcione, nonché abilissimo pistolero, che fa il possibile (e l'impossibile) per salvare tutti, non importa se civili innocenti o delinquenti, ed evitare inutili violenze e spargimenti di sangue. Idem per Wolfwood, sarcastico, concreto e leale, e Meryl e Milly, sebbene queste ultime rivestano ruoli quasi esclusivamente comici e abbiano uno spazio piuttosto limitato.
Gasback, i suoi disonesti complici e Amelia sono personaggi, per quanto prevedibili e poco originali, abbastanza riusciti, in linea con lo spirito dell'opera, con storie discretamente intriganti e un buon design. Inoltre, come è già accaduto per molte altre figure apparse nel mondo di "Trigun", anch'essi nascondono più di quanto sia possibile scorgere a un primo sguardo.
La storia è un buon mix di ironia, sparatorie, esplosioni e tanti sentimenti, di vendetta, di rammarico, di comprensione e di perdono. Nemmeno a dirlo, sarà proprio Vash, con la sua forza interiore e le sue parole, a convincere le persone ad abbandonare le proprie emozioni negative e i propositi omicidi, per abbracciare un futuro luminoso e libero dal peso di un passato difficile.
In "Badlands Rumble", la prima cosa che salta all'occhio è, indubbiamente, l'eccellente comparto tecnico: le ottime animazioni sono fluide e rendono finalmente giustizia alle frequenti e spettacolari scene d'azione, condite con pregevoli effetti speciali, che affollano questo film. Le scenografie, leggermente più varie rispetto a quanto visto nella serie, sono molto curate ed è migliorata anche la resa dei materiali, molto più realistica. Lo stesso design dei personaggi, per quanto sia rimasto sostanzialmente invariato, è più pulito e più conforme ai tempi attuali. Anche i colori sono molto più accesi e brillanti. Degna di nota è la regia, che indugia in diverse occasioni sul dettagliato mecha-design, realizzato con abbondante Computer Grafica, evidente in svariati contesti, ma mai ingombrante o fastidioso.
La colonna sonora, nonostante non risalti per magnificenza, accompagna con successo e coerenza gli eventi narrati. Il doppiaggio italiano è realizzato con la consueta cura e mantiene le stesse voci della serie animata.
In conclusione, "Trigun: Badlands Rumble" è un bel film, godibile, divertente, scorrevole e coinvolgente, interpretato da personaggi (vecchi e nuovi) sempre interessanti e in evoluzione, e in cui continua ad essere proposto l'ormai ben noto messaggio pacifista, che individua nel dialogo e in una sana dose di piombo indirizzata verso punti non vitali il mezzo di superamento dei conflitti e dei vecchi rancori. Peccato che, a livello di contenuti, non risulti superiore a uno dei tanti episodi autoconclusivi dell'anime. Non un capolavoro, dunque, ma un'occasione imperdibile per tutti gli appassionati delle avventure del Tifone Umanoide.
Trama: all'inizio del lungometraggio, Vash The Stampede si ritrova a salvare Gasback, un famigerato rapinatore, dai suoi compari traditori, che riescono comunque a scappare col bottino. Vent'anni dopo, il criminale è ancora in piena attività e sulla sua testa pende una sontuosa taglia di ben trecento milioni di doppi dollari, che fa gola a un vero e proprio esercito di cacciatori di taglie, che convergono verso Macca City, dove, secondo alcune indiscrezioni, Gasback sarebbe diretto. Quest'ultimo, infatti, ha intenzione di vendicarsi dei complici, diventati ricchi e potenti con lo stesso denaro rubato anni prima. In città si recano, separatamente e per motivazioni tutte diverse, Meryl e Milly, Vash, il reverendo Wolfwood e Amelia, un'attraente cowgirl.
Dopo undici lunghi anni di assenza dagli schermi, finalmente è possibile tornare ad ammirare le audaci gesta del Tifone Umanoide e dei suoi compagni, che non deludono certo, mantenendo quelle caratteristiche già molto apprezzate in precedenza.
Vash è rimasto il solito adorabile pasticcione, nonché abilissimo pistolero, che fa il possibile (e l'impossibile) per salvare tutti, non importa se civili innocenti o delinquenti, ed evitare inutili violenze e spargimenti di sangue. Idem per Wolfwood, sarcastico, concreto e leale, e Meryl e Milly, sebbene queste ultime rivestano ruoli quasi esclusivamente comici e abbiano uno spazio piuttosto limitato.
Gasback, i suoi disonesti complici e Amelia sono personaggi, per quanto prevedibili e poco originali, abbastanza riusciti, in linea con lo spirito dell'opera, con storie discretamente intriganti e un buon design. Inoltre, come è già accaduto per molte altre figure apparse nel mondo di "Trigun", anch'essi nascondono più di quanto sia possibile scorgere a un primo sguardo.
La storia è un buon mix di ironia, sparatorie, esplosioni e tanti sentimenti, di vendetta, di rammarico, di comprensione e di perdono. Nemmeno a dirlo, sarà proprio Vash, con la sua forza interiore e le sue parole, a convincere le persone ad abbandonare le proprie emozioni negative e i propositi omicidi, per abbracciare un futuro luminoso e libero dal peso di un passato difficile.
In "Badlands Rumble", la prima cosa che salta all'occhio è, indubbiamente, l'eccellente comparto tecnico: le ottime animazioni sono fluide e rendono finalmente giustizia alle frequenti e spettacolari scene d'azione, condite con pregevoli effetti speciali, che affollano questo film. Le scenografie, leggermente più varie rispetto a quanto visto nella serie, sono molto curate ed è migliorata anche la resa dei materiali, molto più realistica. Lo stesso design dei personaggi, per quanto sia rimasto sostanzialmente invariato, è più pulito e più conforme ai tempi attuali. Anche i colori sono molto più accesi e brillanti. Degna di nota è la regia, che indugia in diverse occasioni sul dettagliato mecha-design, realizzato con abbondante Computer Grafica, evidente in svariati contesti, ma mai ingombrante o fastidioso.
La colonna sonora, nonostante non risalti per magnificenza, accompagna con successo e coerenza gli eventi narrati. Il doppiaggio italiano è realizzato con la consueta cura e mantiene le stesse voci della serie animata.
In conclusione, "Trigun: Badlands Rumble" è un bel film, godibile, divertente, scorrevole e coinvolgente, interpretato da personaggi (vecchi e nuovi) sempre interessanti e in evoluzione, e in cui continua ad essere proposto l'ormai ben noto messaggio pacifista, che individua nel dialogo e in una sana dose di piombo indirizzata verso punti non vitali il mezzo di superamento dei conflitti e dei vecchi rancori. Peccato che, a livello di contenuti, non risulti superiore a uno dei tanti episodi autoconclusivi dell'anime. Non un capolavoro, dunque, ma un'occasione imperdibile per tutti gli appassionati delle avventure del Tifone Umanoide.
Dopo aver seguito e apprezzato moltissimo la serie di "Trigun", di certo non potevo perdermi questo lungometraggio, che, nonostante non abbia una trama così complessa o originale, è riuscita comunque a sembrarmi di ottima fattura.
È stato decisamente piacevole rivedere di nuovo in azione il famigerato ricercato da un miliardo di doppi dollari, meglio conosciuto con il nome di Vash The Stampede. Questa volta, il simpatico "Tifone umanoide" si troverà a confronto con Gansback, un ladro su cui pende una taglia di 300.000.000 $$ (doppi dollari).
Beh, che dire, come detto anche in precedenza la storia di questo lungometraggio non è il massimo dell'originalità, ma è comunque un piacevolissimo passatempo da passare insieme ai personaggi che ci hanno fatto divertire e appassionare durante la serie regolare. Ovviamente sono presenti delle immancabili gag, a cui "Trigun" è ormai abituato, che rendono la visione più scorrevole e rilassante. Naturalmente, dopo dodici anni, il disegno risulta più pulito e dettagliato, e l'animazione decisamente più piacevole.
Quindi, in conclusione, "Badlands Rumble" risulta un ottimo prodotto, ma che consiglio solo a chi, come me, ha amato la serie di "Trigun". Voto finale: 7
È stato decisamente piacevole rivedere di nuovo in azione il famigerato ricercato da un miliardo di doppi dollari, meglio conosciuto con il nome di Vash The Stampede. Questa volta, il simpatico "Tifone umanoide" si troverà a confronto con Gansback, un ladro su cui pende una taglia di 300.000.000 $$ (doppi dollari).
Beh, che dire, come detto anche in precedenza la storia di questo lungometraggio non è il massimo dell'originalità, ma è comunque un piacevolissimo passatempo da passare insieme ai personaggi che ci hanno fatto divertire e appassionare durante la serie regolare. Ovviamente sono presenti delle immancabili gag, a cui "Trigun" è ormai abituato, che rendono la visione più scorrevole e rilassante. Naturalmente, dopo dodici anni, il disegno risulta più pulito e dettagliato, e l'animazione decisamente più piacevole.
Quindi, in conclusione, "Badlands Rumble" risulta un ottimo prodotto, ma che consiglio solo a chi, come me, ha amato la serie di "Trigun". Voto finale: 7
Era il 1998 quando i Giapponesi salutavano le avventure animate di "Trigun", accontentandosi di seguire il Tifone Umanoide nelle sua versione originale cartacea. Nel 2009 terminano anche queste ultime, ma l'autore Yasuhiro Nightow promette che presto il biondo pistolero sarebbe arrivato sui grandi schermi.
Finalmente nel 2010 lo Studio Madhouse realizza il sogno dei fan portando il nuovo film "Trigun - Badlands Rumble" sui grandi schermi, ma quello che più colpisce non è il coinvolgimento dello stesso autore - cosa relativamente rara per film d'animazione - o la certezza dovuta all'intero cast della serie riunito (dal regista Satoshi Nishimura alle musiche di Tsuneo Imahori), ma è semplicemente l'emozione di rivedere quel cappotto rosso svolazzare al vento, il simbolo di una figura fermamente legata ai propri ideali e sempre sorridente. E' l'inconfondibile sagoma, nuovamente in movimento, di Vash The Stampede.
Il pericoloso criminale Gasback compie un terribile errore durante una rapina: ha calpestato una ciambella. Ma non è una ciambella qualsiasi, è la Sua Ultima Ciambella! E' per questo motivo che si ritrova letteralmente appiccicato addosso un tipo strambo e sregolato che, tuttavia, lo salva dal tradimento dei compagni.
Dopo 20 anni Gasback è ancora in libertà ma la sua taglia da 300.000.000 $$ attira cacciatori di taglie da tutto il pianeta, tra i quali c'è per "puro caso" il disinteressato Vash che farà la conoscenza di una bella pistolera.
L'opera fin dalle battute iniziali sfrutta la commedia nata dalle gag e dall'atipico stile di combattimento di Vash nato dalla sua finta stupidità, mentre il sipario sul plot principale si alza gradualmente tenendo sempre alta l'attenzione dello spettatore. Gli sceneggiatori in tal senso sono stati molto abili, perché sono riusciti a intessere una tela di eventi che permette contemporaneamente l'entrata in scena dei personaggi - nuovi o graditi ritorni - mentre la storia svela nuove sfumature e sviluppi, andando così a fornire una gradita simbiosi che elimina ogni forzatura (o quasi).
Tra le risate, gli atipici combattimenti e le tonnellate di bossoli che volano nell'aria, si va a espandere anche il background psicologico di Amelia, sfruttando abilmente il toccante passato - semplice ma d'impatto - e permettendo una crescita interiore non indifferente, innescata da un colpo di scena spiazzante che lascia a bocca aperta.
Tuttavia il finale propone qualche sfumatura prevedibile e blasonata in linea con lo stile di "Trigun", chiudendo però la storia con qualche piccolo dubbio.
Un finale approssimativo, quindi? Certo che no, perché le sorprese non sono finite qui. Il desiderio di divertire il pubblico fino alla fine, espresso dal regista, sfrutta ogni singolo minuto rimasto e, nella carrellata finale di immagini dei titoli di coda, offre piccoli scorci sui personaggi della storia, dove avviene un ultimo scambio di battute che regala l'attesa verità, sistemando l'ultimo pezzo del puzzle che forma così una storia ricca di sfumature emotive e sentimentali, donando nuovo spessore al tema del film. Il lancio dei dadi, una metafora leggermente criptica, regala però gradite chiavi di lettura.
Vasti deserti soleggiati, città in stile western ammucchiate a ridosso dei Plant e tanta gente dall'aspetto strambo che crea casino: insomma, l'ambientazione e l'atmosfera in stile western tipica della serie sono ancora presenti, se non maggiormente riuscite. La profonda cura dei disegni e delle animazioni dona paesaggi vivi e in movimento, dove gli strambi cacciatori di teste affollano strade e saloon facendo baldoria, dando vita a grandi risse o infastidendo gli abitanti.
La maggiore qualità tecnica permea ogni singolo fotogramma, ma a trarne grande profitto sono anche le scene d'azione, dove le sparatorie sono più belle da vedere che mai, sfruttando anche le nuove tecnologie d'animazione digitali, con un'ottima integrazione della computer grafica, creando addirittura il leggero spostamento d'aria nella scia dei proiettili e tanti altri particolari che rendono il tutto più vivo e movimentato.
La regia è perfettamente affine a quella della serie, visto che il regista è il medesimo, ma senza dubbio questa nuova veste più curata e tecnologica dona nuova bellezza alle atmosfere. Ottime invece sono le piccole scene che rimandano al passato, come un paio di inquadrature identiche a quelle della vecchia opening o di Vash che gioca con dei bambini: questi e altre piccole trovate ravvivano il cuore del fan più nostalgico.
Le musiche, ancora una volta affidate a Tsuneo Himahori, offrono un'ampia gamma di varietà passando dalla chitarra elettrica, per le situazioni più movimentate, a leggere pizzicate sulle corde di quella a acustica, per sottolineare i momenti più delicati o intimi. Ma ancora una volta a rubare la scena sono le bellissime arie profondamente radicate nella cultura musicale dei nativi americani, dove i tipici flauti e i tamburi subiscono raramente l'influenza delle melodie moderne.
Il tocco finale è dato però dalla traccia che fa da sfondo all'ultimo scontro, un'emozionante rivisitazione dell'indimenticabile "H.T.", la sigla di apertura della serie.
In Italia la Dynit ha proposto il film in DVD e Bluray, fornendo anche una limitata "First Press Edition", che offre un digipack contenente una cartolina metallizzata e un piccolo art book. Invece il contenuto dei dischi è il medesimo, ovvero un'altissima qualità audio e video, qualche gradito extra e l'immancabile audio multicanale.
Anche il doppiaggio è ben fatto, mentre si ritrovano con piacere le stesse voci della serie.
Dopo tanti anni "Trigun - Badlands Rumble" riporta con efficacia le avventure del tifone umanoide, riproponendo efficacemente tutte le ottime qualità della serie in una storia intrigante, ricca d'azione e sentimenti, e che diverte fino all'ultimo fotogramma.
"Badlands Rumble" è uno spin-off che nulla aggiunge alla serie, ma regala una nuova avventura memorabile di Vash The Stampede che difficilmente si dimentica, riproponendolo con una veste grafica più ricca e curata. Proprio per questo potrebbe anche essere un punto d'incontro con le nuove generazioni che non si sono mai avvicinate a "Trigun" proprio per l'età della fattura tecnica, in modo che possano scoprire questa perla dell'intrattenimento giapponese.
Finalmente nel 2010 lo Studio Madhouse realizza il sogno dei fan portando il nuovo film "Trigun - Badlands Rumble" sui grandi schermi, ma quello che più colpisce non è il coinvolgimento dello stesso autore - cosa relativamente rara per film d'animazione - o la certezza dovuta all'intero cast della serie riunito (dal regista Satoshi Nishimura alle musiche di Tsuneo Imahori), ma è semplicemente l'emozione di rivedere quel cappotto rosso svolazzare al vento, il simbolo di una figura fermamente legata ai propri ideali e sempre sorridente. E' l'inconfondibile sagoma, nuovamente in movimento, di Vash The Stampede.
Il pericoloso criminale Gasback compie un terribile errore durante una rapina: ha calpestato una ciambella. Ma non è una ciambella qualsiasi, è la Sua Ultima Ciambella! E' per questo motivo che si ritrova letteralmente appiccicato addosso un tipo strambo e sregolato che, tuttavia, lo salva dal tradimento dei compagni.
Dopo 20 anni Gasback è ancora in libertà ma la sua taglia da 300.000.000 $$ attira cacciatori di taglie da tutto il pianeta, tra i quali c'è per "puro caso" il disinteressato Vash che farà la conoscenza di una bella pistolera.
L'opera fin dalle battute iniziali sfrutta la commedia nata dalle gag e dall'atipico stile di combattimento di Vash nato dalla sua finta stupidità, mentre il sipario sul plot principale si alza gradualmente tenendo sempre alta l'attenzione dello spettatore. Gli sceneggiatori in tal senso sono stati molto abili, perché sono riusciti a intessere una tela di eventi che permette contemporaneamente l'entrata in scena dei personaggi - nuovi o graditi ritorni - mentre la storia svela nuove sfumature e sviluppi, andando così a fornire una gradita simbiosi che elimina ogni forzatura (o quasi).
Tra le risate, gli atipici combattimenti e le tonnellate di bossoli che volano nell'aria, si va a espandere anche il background psicologico di Amelia, sfruttando abilmente il toccante passato - semplice ma d'impatto - e permettendo una crescita interiore non indifferente, innescata da un colpo di scena spiazzante che lascia a bocca aperta.
Tuttavia il finale propone qualche sfumatura prevedibile e blasonata in linea con lo stile di "Trigun", chiudendo però la storia con qualche piccolo dubbio.
Un finale approssimativo, quindi? Certo che no, perché le sorprese non sono finite qui. Il desiderio di divertire il pubblico fino alla fine, espresso dal regista, sfrutta ogni singolo minuto rimasto e, nella carrellata finale di immagini dei titoli di coda, offre piccoli scorci sui personaggi della storia, dove avviene un ultimo scambio di battute che regala l'attesa verità, sistemando l'ultimo pezzo del puzzle che forma così una storia ricca di sfumature emotive e sentimentali, donando nuovo spessore al tema del film. Il lancio dei dadi, una metafora leggermente criptica, regala però gradite chiavi di lettura.
Vasti deserti soleggiati, città in stile western ammucchiate a ridosso dei Plant e tanta gente dall'aspetto strambo che crea casino: insomma, l'ambientazione e l'atmosfera in stile western tipica della serie sono ancora presenti, se non maggiormente riuscite. La profonda cura dei disegni e delle animazioni dona paesaggi vivi e in movimento, dove gli strambi cacciatori di teste affollano strade e saloon facendo baldoria, dando vita a grandi risse o infastidendo gli abitanti.
La maggiore qualità tecnica permea ogni singolo fotogramma, ma a trarne grande profitto sono anche le scene d'azione, dove le sparatorie sono più belle da vedere che mai, sfruttando anche le nuove tecnologie d'animazione digitali, con un'ottima integrazione della computer grafica, creando addirittura il leggero spostamento d'aria nella scia dei proiettili e tanti altri particolari che rendono il tutto più vivo e movimentato.
La regia è perfettamente affine a quella della serie, visto che il regista è il medesimo, ma senza dubbio questa nuova veste più curata e tecnologica dona nuova bellezza alle atmosfere. Ottime invece sono le piccole scene che rimandano al passato, come un paio di inquadrature identiche a quelle della vecchia opening o di Vash che gioca con dei bambini: questi e altre piccole trovate ravvivano il cuore del fan più nostalgico.
Le musiche, ancora una volta affidate a Tsuneo Himahori, offrono un'ampia gamma di varietà passando dalla chitarra elettrica, per le situazioni più movimentate, a leggere pizzicate sulle corde di quella a acustica, per sottolineare i momenti più delicati o intimi. Ma ancora una volta a rubare la scena sono le bellissime arie profondamente radicate nella cultura musicale dei nativi americani, dove i tipici flauti e i tamburi subiscono raramente l'influenza delle melodie moderne.
Il tocco finale è dato però dalla traccia che fa da sfondo all'ultimo scontro, un'emozionante rivisitazione dell'indimenticabile "H.T.", la sigla di apertura della serie.
In Italia la Dynit ha proposto il film in DVD e Bluray, fornendo anche una limitata "First Press Edition", che offre un digipack contenente una cartolina metallizzata e un piccolo art book. Invece il contenuto dei dischi è il medesimo, ovvero un'altissima qualità audio e video, qualche gradito extra e l'immancabile audio multicanale.
Anche il doppiaggio è ben fatto, mentre si ritrovano con piacere le stesse voci della serie.
Dopo tanti anni "Trigun - Badlands Rumble" riporta con efficacia le avventure del tifone umanoide, riproponendo efficacemente tutte le ottime qualità della serie in una storia intrigante, ricca d'azione e sentimenti, e che diverte fino all'ultimo fotogramma.
"Badlands Rumble" è uno spin-off che nulla aggiunge alla serie, ma regala una nuova avventura memorabile di Vash The Stampede che difficilmente si dimentica, riproponendolo con una veste grafica più ricca e curata. Proprio per questo potrebbe anche essere un punto d'incontro con le nuove generazioni che non si sono mai avvicinate a "Trigun" proprio per l'età della fattura tecnica, in modo che possano scoprire questa perla dell'intrattenimento giapponese.
Questo è un lungometraggio fedele alla serie televisiva, sia per stile sia per livello tecnico; una storia tipica del tifone umanoide, di quelle poche in cui ancora non è preso di mira dai Gung-Ho Guns del redivivo Knives.
Punto dolente di questa produzione sono i personaggi nuovi con cui Vash dovrà avere a che fare. L'androfoba protagonista femminile ha problemi fisici poco originali oltre che un passato forzato sotto certi aspetti. Anche il nemico, Gasback, manca il bersaglio apparendo come una fin troppo lampante e svogliata rivisitazione, sia fisica sia caratteriale, di Brilliant Dynamites Neon, uno dei primi cattivi affrontati dal tifone umanoide nel manga di Naitow. Entrambi i massicci personaggi infatti hanno una propria (e simile) filosofia di vita e sono entrambi complicati da comprenderla nella loro violenza, simile a quella di cattivi più stereotipati.
"Trigun" fu certamente una serie fantastica, con un protagonista che ha saputo conquistarsi il pubblico per un diverso approccio alla lotta, più sensibile del solito, e in questo forse più riuscito nel trasmettere i sacrifici del guerriero. Ovviamente Vash non ha un carattere in cui il lettore/spettatore si può realmente riconoscere e forse è questo che gli è valso una sorta di ammirazione, come esempio inarrivabile. Tuttavia questo lungometraggio, pur potendo contare su un protagonista carismatico e riportando tutti gli elementi apprezzati tempo addietro, non si può dire che si sia sforzato più di tanto. Anche se la visione trascorre piacevolmente, il film dà una spiacevole sensazione di "già visto" e per il tempo occorso per la sua realizzazione era lecito aspettarsi qualcosina di più.
"Badlands Rumble" è un lavoro cartacarbone come molti special di Lupin III, carino per una visione disimpegnata, ma a pensarci un po' deludente.
Punto dolente di questa produzione sono i personaggi nuovi con cui Vash dovrà avere a che fare. L'androfoba protagonista femminile ha problemi fisici poco originali oltre che un passato forzato sotto certi aspetti. Anche il nemico, Gasback, manca il bersaglio apparendo come una fin troppo lampante e svogliata rivisitazione, sia fisica sia caratteriale, di Brilliant Dynamites Neon, uno dei primi cattivi affrontati dal tifone umanoide nel manga di Naitow. Entrambi i massicci personaggi infatti hanno una propria (e simile) filosofia di vita e sono entrambi complicati da comprenderla nella loro violenza, simile a quella di cattivi più stereotipati.
"Trigun" fu certamente una serie fantastica, con un protagonista che ha saputo conquistarsi il pubblico per un diverso approccio alla lotta, più sensibile del solito, e in questo forse più riuscito nel trasmettere i sacrifici del guerriero. Ovviamente Vash non ha un carattere in cui il lettore/spettatore si può realmente riconoscere e forse è questo che gli è valso una sorta di ammirazione, come esempio inarrivabile. Tuttavia questo lungometraggio, pur potendo contare su un protagonista carismatico e riportando tutti gli elementi apprezzati tempo addietro, non si può dire che si sia sforzato più di tanto. Anche se la visione trascorre piacevolmente, il film dà una spiacevole sensazione di "già visto" e per il tempo occorso per la sua realizzazione era lecito aspettarsi qualcosina di più.
"Badlands Rumble" è un lavoro cartacarbone come molti special di Lupin III, carino per una visione disimpegnata, ma a pensarci un po' deludente.
Appena saputo dell'uscita di questo film mi son subito prodigata a visionarlo in lingua originale sottotitolato ma ne ero rimasta molto delusa. Così , dopo aver acquistato il dvd, come prima cosa mi son vista l'intervista della realizzazione dello stesso e ho capito il perché di questa scelta di trama.
In parte condivido il loro punto di vista, ovvero creare un prodotto che potesse essere visto anche da chi non sa cosa sia Trigun, ma dall'altra speravo vivamente che prendessero spunto dal manga, creando qualcosa un po' più ricco sia d'azione che di trama. Son passati 10 anni, mi aspettavo qualcosa di epico!
Intendiamoci, non è un cattivo prodotto, anzi, è solo che è come vedere i primi episodi sconclusionati dell'anime con una trama leggera, leggera, che mira più a far ridere lo spettatore che a coinvolgerlo "veramente".
Dal punto di vista della realizzazione tecnica: è migliorata notevolmente la qualità, sia a livello d'animazione, molto più fluida, che di tratto, che di colore. La colonna sonora l'ho trovata un po' carente. Mi è piaciuto molto che abbiano introdotto la sigla di testa dell'anime, H.T., riarrangiandola, ma il motivetto pseudo messicano l'ho trovato un po' irritante .
Ottima la scelta di mantenere i doppiatori "ufficiali", un po' meno la scelta del doppiatore di Garbak (non ce la vedo proprio).
In conclusione è un film che renderà felici gli affezionati della serie e che potrebbe attirare qualche nuovo fan. Un film, come dicevano gli stessi autori, che è bello vedere con gli amici.
In parte condivido il loro punto di vista, ovvero creare un prodotto che potesse essere visto anche da chi non sa cosa sia Trigun, ma dall'altra speravo vivamente che prendessero spunto dal manga, creando qualcosa un po' più ricco sia d'azione che di trama. Son passati 10 anni, mi aspettavo qualcosa di epico!
Intendiamoci, non è un cattivo prodotto, anzi, è solo che è come vedere i primi episodi sconclusionati dell'anime con una trama leggera, leggera, che mira più a far ridere lo spettatore che a coinvolgerlo "veramente".
Dal punto di vista della realizzazione tecnica: è migliorata notevolmente la qualità, sia a livello d'animazione, molto più fluida, che di tratto, che di colore. La colonna sonora l'ho trovata un po' carente. Mi è piaciuto molto che abbiano introdotto la sigla di testa dell'anime, H.T., riarrangiandola, ma il motivetto pseudo messicano l'ho trovato un po' irritante .
Ottima la scelta di mantenere i doppiatori "ufficiali", un po' meno la scelta del doppiatore di Garbak (non ce la vedo proprio).
In conclusione è un film che renderà felici gli affezionati della serie e che potrebbe attirare qualche nuovo fan. Un film, come dicevano gli stessi autori, che è bello vedere con gli amici.
In molti ricorderanno l'uomo ricercato con la taglia di 1.000.000$$ (doppi dollari) sulla tua testa, una serie TV di 26 episodi del 1998 che ha ben saputo intrattenere il pubblico giapponese e grazie ad MTV nel 2001 anche il pubblico italiano.
Vash the Stampede, il Tifone Umanoide, riesce a trovarsi sempre nei posti dove c'è il maggior numero di possibilità che si scateni il putiferio (rapine con sparatorie, bombe, sequestri di personaggi importanti, avvenimenti di ogni genere purché pericolosi), sarà un caso?
Dopo questa dovuta premessa parliamo dell'anime film.
Il film è stato trasmesso in Giappone sul grande schermo ed è uscito in Blue-Ray, supporto standard ormai per le nuove produzioni con minimo di adepti fan.
Trama
20 anni prima degli eventi narrati nella serie di 26 episodi Vash si troverà alle prese con Gansback, un ladro il quale vive in una sua filosofia di vita, ovvero di fare colpi (rapine) sempre migliori dei precedenti e pertanto investe il ricavato dell'ultimo colpo per il successivo, in modo che sia memorabile, ma questa brama di perfezione sembra non avere fine. I suoi complici sono stanchi di vedere sfumare tutto il bottino nella pianificazione e realizzazione del colpo successivo, così si rivoltano contro Gansback ferendolo ad un occhio e proprio quando stanno per ucciderlo. Eccolo è proprio lui il tifone umanoide alla ricerca della sua ciambella (cibo preferito del nostro eroe) che dopo aver salvato Gansback salva anche i furfanti che volevano uccidere Gansback. Ovviamente il tutto succede in perfetto stile di Vash, quasi senza farsene accorgere e facendo il finto tonto.
Gansback non ha il cuore tenere ed avvierà una serie di esplosioni con delle bombe piazzate in precedenza arrecando non pochi danni a persone ed alla città stessa.
Dopo 20 anni (periodo della serie animata) la taglia su Gansback è aumentata e molti cacciatori di taglie si recheranno nella città di Maca dove si vocifera che Gansback farà il suo prossimo colpo.
Non mancheranno le coprotagoniste della serie Milly Thompson e Meryl Stryfe, che si recheranno nella stessa città per assicurarsi che non ci siano gli estremi per un eventuale pagamento da parte della Bernardelli assicurazioni nel caso di danni ai beni assicurati presso di loro.
Anche Nicholas D. Wolfwood (detto il prete) farà la sua parte partecipando attivamente nel film, ma anche un nuovo personaggio farà la sua comparsa, Amelia, giovane donna cacciatrice di taglie, anche lei sembra sapere il fatto suo sia nella difesa personale che nell'uso delle armi. L'atmosfera dell'anime è la solita da west cyberpunk alla quale siamo stati abituati nella serie, Vash farà il "cascamorto" con Amelia, ma un po' alla City Hunter lui già sa... cosa? lo vedrete seguendo il film.
Caratteristiche tecniche
Sicuramente i nostalgici della serie e del personaggio di Vash troveranno un ottimo chara design, del tutto fedele alla serie ma più "definito" grazie alle animazioni di ultima generazione (son sempre passati 10 anni), e le animazioni, specialmente riguardo quelle d'azione, aumenteranno la sensazione adrenalinica e di partecipazione più di quanto non abbia già fatto la serie.
La regia e la sceneggiatura sono discrete, il tutto doveva adattarsi a 90 minuti di animazione e dovevano caratterizzare i nuovi personaggi, creare una situazione "credibile" e godibile pertanto non è che si potesse fare molto, però non brilla certo per originalità, anzi tutt'altro.
Tecnicamente un anime valido, con dei fondali curati, non ricordo di aver notato pecche a riguardo e la scenografia rientra in quello standard al quale la serie TV ci aveva abituati.
Conclusione e considerazioni personali
Un ritmo scanzonato e pieno d'azione a tratti, un personaggio che ad ogni modo ha fatto breccia nel cuore degli appassionati, di sicuro non è un capolavoro, nonostante il buon confezionamento del tutto e l'avvalersi delle tecniche di nuova generazione, ma il tutto risulta gradevole e non deluderà gli appassionati del Tifone umanoide.
La filosofia di vita per la quale il nostro "testa a punta" si batte e pertanto soffre molto, è sempre la stessa: Salvare Tutti! Criminali e non, nessuno dovrebbe morire per mano di un altro. Nobile ma purtroppo non sempre attuabile, ma lui, il Tifone Umanoide, non si arrende e metterà sempre a rischio la sua vita pur di raggiungere il suo scopo.
Vash the Stampede, il Tifone Umanoide, riesce a trovarsi sempre nei posti dove c'è il maggior numero di possibilità che si scateni il putiferio (rapine con sparatorie, bombe, sequestri di personaggi importanti, avvenimenti di ogni genere purché pericolosi), sarà un caso?
Dopo questa dovuta premessa parliamo dell'anime film.
Il film è stato trasmesso in Giappone sul grande schermo ed è uscito in Blue-Ray, supporto standard ormai per le nuove produzioni con minimo di adepti fan.
Trama
20 anni prima degli eventi narrati nella serie di 26 episodi Vash si troverà alle prese con Gansback, un ladro il quale vive in una sua filosofia di vita, ovvero di fare colpi (rapine) sempre migliori dei precedenti e pertanto investe il ricavato dell'ultimo colpo per il successivo, in modo che sia memorabile, ma questa brama di perfezione sembra non avere fine. I suoi complici sono stanchi di vedere sfumare tutto il bottino nella pianificazione e realizzazione del colpo successivo, così si rivoltano contro Gansback ferendolo ad un occhio e proprio quando stanno per ucciderlo. Eccolo è proprio lui il tifone umanoide alla ricerca della sua ciambella (cibo preferito del nostro eroe) che dopo aver salvato Gansback salva anche i furfanti che volevano uccidere Gansback. Ovviamente il tutto succede in perfetto stile di Vash, quasi senza farsene accorgere e facendo il finto tonto.
Gansback non ha il cuore tenere ed avvierà una serie di esplosioni con delle bombe piazzate in precedenza arrecando non pochi danni a persone ed alla città stessa.
Dopo 20 anni (periodo della serie animata) la taglia su Gansback è aumentata e molti cacciatori di taglie si recheranno nella città di Maca dove si vocifera che Gansback farà il suo prossimo colpo.
Non mancheranno le coprotagoniste della serie Milly Thompson e Meryl Stryfe, che si recheranno nella stessa città per assicurarsi che non ci siano gli estremi per un eventuale pagamento da parte della Bernardelli assicurazioni nel caso di danni ai beni assicurati presso di loro.
Anche Nicholas D. Wolfwood (detto il prete) farà la sua parte partecipando attivamente nel film, ma anche un nuovo personaggio farà la sua comparsa, Amelia, giovane donna cacciatrice di taglie, anche lei sembra sapere il fatto suo sia nella difesa personale che nell'uso delle armi. L'atmosfera dell'anime è la solita da west cyberpunk alla quale siamo stati abituati nella serie, Vash farà il "cascamorto" con Amelia, ma un po' alla City Hunter lui già sa... cosa? lo vedrete seguendo il film.
Caratteristiche tecniche
Sicuramente i nostalgici della serie e del personaggio di Vash troveranno un ottimo chara design, del tutto fedele alla serie ma più "definito" grazie alle animazioni di ultima generazione (son sempre passati 10 anni), e le animazioni, specialmente riguardo quelle d'azione, aumenteranno la sensazione adrenalinica e di partecipazione più di quanto non abbia già fatto la serie.
La regia e la sceneggiatura sono discrete, il tutto doveva adattarsi a 90 minuti di animazione e dovevano caratterizzare i nuovi personaggi, creare una situazione "credibile" e godibile pertanto non è che si potesse fare molto, però non brilla certo per originalità, anzi tutt'altro.
Tecnicamente un anime valido, con dei fondali curati, non ricordo di aver notato pecche a riguardo e la scenografia rientra in quello standard al quale la serie TV ci aveva abituati.
Conclusione e considerazioni personali
Un ritmo scanzonato e pieno d'azione a tratti, un personaggio che ad ogni modo ha fatto breccia nel cuore degli appassionati, di sicuro non è un capolavoro, nonostante il buon confezionamento del tutto e l'avvalersi delle tecniche di nuova generazione, ma il tutto risulta gradevole e non deluderà gli appassionati del Tifone umanoide.
La filosofia di vita per la quale il nostro "testa a punta" si batte e pertanto soffre molto, è sempre la stessa: Salvare Tutti! Criminali e non, nessuno dovrebbe morire per mano di un altro. Nobile ma purtroppo non sempre attuabile, ma lui, il Tifone Umanoide, non si arrende e metterà sempre a rischio la sua vita pur di raggiungere il suo scopo.
Dopo ben dodici lunghi anni si riaffaccia sul grande schermo - non il nostro, purtroppo - il pistolero biondo in impermeabile rosso con la passione per donne e ciambelle, alias "Tifone Umanoide", che tutti noi preferiamo comunque ricordare col nome di Vash. Un ritorno coi fiocchi? Non del tutto, a mio parere.
Lo studio Madhouse, come da programma, prova a deliziarci con la solita realizzazione da pelle d'oca, che sembra quasi voler riscattare gli elogi mancati nei confronti di una produzione di fine anni Novanta che non aveva entusiasmato di certo, almeno dal punto di vista delle animazioni: queste ultime che, in Badlands Rumble, sfavillano particolarmente, assicurando già dal lato tecnico la sufficienza piena e oltrepassata. Computer grafica a go-go perfettamente confezionata e tanta, tanta azione, fanno di questo film un tripudio di adrenalina visiva, grazie nondimeno al frizzante taglio registico di Satoshi Nishimura (stesso director della serie originale). Tra i nomi dei membri dello staff originario spunta anche quello di Tsuneo Imahori, chitarrista e compositore, e il risultato è ben percettibile, il che contribuisce a ricreare un clima che i fan dell'opera troveranno sicuramente familiare.
Niente tuttavia rende vivo l'effetto "nostalgico" quanto i personaggi, ritornati più in forma che mai, lievemente ritoccati nel look ma per fortuna non stravolti di una virgola nello stile e nell'indole. In mezzo ai volti noti di Meryl, Milly, Wolfwood e Kuroneko (sempre in cerca delle migliori inquadrature in cui apparire), a far compagnia al super ricercato coi capelli a punta vi sono ovviamente facce nuove, come quella di Gasback, antagonista di turno, o della bellissima Amelia, vera e propria figura chiave delle vicende.
Il maggior peccato di Badlands Rumble sta tuttavia proprio nella limitatezza della trama che, se spogliata dell’arma malinconica generata dai protagonisti, fatica sul serio a configurarsi come lungometraggio in sé valido, finendo per somigliare a un comune episodio televisivo di anomala longevità. Malgrado la gradevolezza del ritmo narrativo, ricco di incentivi al sorriso, e qualche (mezzo) colpo di scena, la linearità di fondo rischia di rendere la pellicola fin troppo anonima rispetto alle attese.
Nel complesso Badlands Rumble incarna perfettamente lo spirito di Trigun, con un concept "lucidato" più che rinnovato del tutto, in un'avventura pimpante, spassosa ed egregiamente prodotta, che merita di non essere tralasciata.
Bentornato Vash!
Lo studio Madhouse, come da programma, prova a deliziarci con la solita realizzazione da pelle d'oca, che sembra quasi voler riscattare gli elogi mancati nei confronti di una produzione di fine anni Novanta che non aveva entusiasmato di certo, almeno dal punto di vista delle animazioni: queste ultime che, in Badlands Rumble, sfavillano particolarmente, assicurando già dal lato tecnico la sufficienza piena e oltrepassata. Computer grafica a go-go perfettamente confezionata e tanta, tanta azione, fanno di questo film un tripudio di adrenalina visiva, grazie nondimeno al frizzante taglio registico di Satoshi Nishimura (stesso director della serie originale). Tra i nomi dei membri dello staff originario spunta anche quello di Tsuneo Imahori, chitarrista e compositore, e il risultato è ben percettibile, il che contribuisce a ricreare un clima che i fan dell'opera troveranno sicuramente familiare.
Niente tuttavia rende vivo l'effetto "nostalgico" quanto i personaggi, ritornati più in forma che mai, lievemente ritoccati nel look ma per fortuna non stravolti di una virgola nello stile e nell'indole. In mezzo ai volti noti di Meryl, Milly, Wolfwood e Kuroneko (sempre in cerca delle migliori inquadrature in cui apparire), a far compagnia al super ricercato coi capelli a punta vi sono ovviamente facce nuove, come quella di Gasback, antagonista di turno, o della bellissima Amelia, vera e propria figura chiave delle vicende.
Il maggior peccato di Badlands Rumble sta tuttavia proprio nella limitatezza della trama che, se spogliata dell’arma malinconica generata dai protagonisti, fatica sul serio a configurarsi come lungometraggio in sé valido, finendo per somigliare a un comune episodio televisivo di anomala longevità. Malgrado la gradevolezza del ritmo narrativo, ricco di incentivi al sorriso, e qualche (mezzo) colpo di scena, la linearità di fondo rischia di rendere la pellicola fin troppo anonima rispetto alle attese.
Nel complesso Badlands Rumble incarna perfettamente lo spirito di Trigun, con un concept "lucidato" più che rinnovato del tutto, in un'avventura pimpante, spassosa ed egregiamente prodotta, che merita di non essere tralasciata.
Bentornato Vash!