Edens Zero
“Gli amici sono la cosa più importante del mondo, ti sosterranno sempre e a qualunque costo. Se mai incontrerai un amico che piangerà anche per te, abbi cura di quell’amico per sempre”.
Come spiegare ad un bambino che cos’è l’amicizia? Come fargli comprendere che il legame che si istaura tra due amici è più forte del quarzo? Come spiegargli che al mondo incontrerà tante persone, ma saranno poche quelle disposte a sacrificarsi per lui?
Credo, senza troppa presunzione, che le parole sopracitate possano dargli un’idea, seppur riduttiva, di cosa intenda ogni essere umano per amicizia. Ed è proprio la ricerca della stessa, ad essere il perno centrale di “Edens Zero”, serie animata targata Netflix, mandata in onda tra la primavera e l’estate 2021.
Protagonista della storia è Shiki, un umano che vive su un pianeta chiamato Granbell, abitato da soli robot. Come il buon selvaggio di Rousseau, Shiki è una persona buona e pacifica, a tratti primitiva, nonostante viva a contatto con numerosi robot, che lui considera suoi amici e di cui si prende cura con grande zelo e dedizione. Un giorno, però, a Granbell arrivano dei turisti, la B-Cuber Rebecca e il suo adorabile gattino Happy. L’incontro con la ragazza rappresenta per Shiki un evento unico ed indimenticabile, perché mai prima di allora aveva conosciuto un altro essere umano in carne e ossa. Proprio quest’incontro, gli fa ritornare alla mente il discorso, sopracitato, del nonno e la promessa fattagli tanti anni prima, quella di trovare cento amici in tutto l’universo. Spinto da questa innocente e pura motivazione, Shiki sale a bordo della nave di Rebecca e, per la prima volta nella sua vita, lascia Granbell per andare alla scoperta della Galassia. Il viaggio dell’eroe parte proprio da qui e lo porterà, ben presto, a incontrare tantissime persone e farsi nuovi amici. A differenza del buon selvaggio di Rousseau, però, nel mondo esterno, dove scoprirà che non esistono soltanto persone buone, ma anche esseri malvagi, Shiki non cadrà mai nella corruzione morale in cui versa la società, restando sempre un ragazzo buono e disposto a tutto per i propri amici.
Quello dell’amicizia è, senza ombra di dubbio, il tema principale dell’intera serie. Ripetuto e ripreso fino allo sfinimento dallo stesso Shiki che cerca, ripetutamente, di stringere amicizia con chiunque incontri sulla sua via. Motivo per il quale, non si mancherà di fare, sul tema stesso, della sana e necessaria ironia. Per alcuni, la ripetizione del tema potrebbe risultare ossessiva e, talvolta, morbosa, ma credo che se si voglia trasmettere qualcosa e farlo con grande efficacia, questo sia il modo giusto. L’amicizia è al centro di tutto. Per i propri amici Shiki si butterebbe nel fuoco e li salverebbe anche a costo della propria vita, e non può esserci messaggio più bello di questo. Quello dell’amicizia rappresenta, però, soltanto uno dei due grandi temi della serie e l’altro, è quello della diversità. Il mondo, spiccatamente fantasy, in cui è ambientata la storia va oltre il futuristico. Si è ormai scoperta l’esistenza di nuovi mondi, galassie, specie umane, ma soprattutto universi. Durante il suo viaggio, Shiki non incontrerà soltanto esseri umani, ma anche androidi e robot, con cui il ragazzo ha passato buona parte della sua giovane vita. Da qui nasce la grande ed inusuale umanità dimostrata nei loro confronti, perché mentre il resto del mondo li addita come macchine prive di cuore e sentimenti, Shiki li pone sullo stesso piano degli esseri umani, considerandoli e trattandoli da suoi pari. Ed è proprio nel tema della diversità e nel voler dimostrare al mondo intero che questa è soltanto nella nostra testa, che “Edens Zero” diventa un’opera queer, che rompe con le gerarchie prestabilite, compresa quella tra umano e non umano, per superarle di netto. In questo, “Edens Zero”, si dimostra un anime al passo con i tempi.
“Tutte le macchine muoiono, lo fanno esattamente come gli esseri umani, ma è solo grazie alla morte che possiamo apprezzare l’importanza della vita. Ma un uomo e un androide non daranno mai lo stesso valore alla vita perché hanno un corso diverso, tuttavia, ciò non toglie che fin quando c’è vita entrambi posseggono un cuore”.
Il viaggio alla scoperta della Galassia è, però, anche motivo di incontri con loschi figuri ed esseri malvagi che, più volte nel corso della serie, prenderanno di mira Shiki e i suoi compagni. I combattimenti rappresentano un altro dei punti forti dell’opera. Spesso e volentieri, spettacolari e fuori di testa, seppur dall’esito prevedibile. A spiccare sono le tecniche sfoggiate durante i combattimenti, che denotano la grande vena creativa dell’autore e le animazioni stupende, a riprova dell’ottimo lavoro svolto dal comparto grafico. A tutto ciò, si aggiungono le musiche epiche che accompagnano le battaglie e ti fanno immergere a pieno nel momento. Da questo punto di vista, l’opera è estremamente coinvolgente. Spettacolare la prima opening, che porto nel cuore, sottotono la seconda che, con la sua melodia dolce, non sembra conformarsi perfettamente al mood dell’intera opera.
In definiva, un’anime che riguarderei volentieri e di cui aspetto con ansia la seconda stagione. Un’opera per tutti, che catturerà in particolar modo gli amanti degli anime di combattimento.
Come spiegare ad un bambino che cos’è l’amicizia? Come fargli comprendere che il legame che si istaura tra due amici è più forte del quarzo? Come spiegargli che al mondo incontrerà tante persone, ma saranno poche quelle disposte a sacrificarsi per lui?
Credo, senza troppa presunzione, che le parole sopracitate possano dargli un’idea, seppur riduttiva, di cosa intenda ogni essere umano per amicizia. Ed è proprio la ricerca della stessa, ad essere il perno centrale di “Edens Zero”, serie animata targata Netflix, mandata in onda tra la primavera e l’estate 2021.
Protagonista della storia è Shiki, un umano che vive su un pianeta chiamato Granbell, abitato da soli robot. Come il buon selvaggio di Rousseau, Shiki è una persona buona e pacifica, a tratti primitiva, nonostante viva a contatto con numerosi robot, che lui considera suoi amici e di cui si prende cura con grande zelo e dedizione. Un giorno, però, a Granbell arrivano dei turisti, la B-Cuber Rebecca e il suo adorabile gattino Happy. L’incontro con la ragazza rappresenta per Shiki un evento unico ed indimenticabile, perché mai prima di allora aveva conosciuto un altro essere umano in carne e ossa. Proprio quest’incontro, gli fa ritornare alla mente il discorso, sopracitato, del nonno e la promessa fattagli tanti anni prima, quella di trovare cento amici in tutto l’universo. Spinto da questa innocente e pura motivazione, Shiki sale a bordo della nave di Rebecca e, per la prima volta nella sua vita, lascia Granbell per andare alla scoperta della Galassia. Il viaggio dell’eroe parte proprio da qui e lo porterà, ben presto, a incontrare tantissime persone e farsi nuovi amici. A differenza del buon selvaggio di Rousseau, però, nel mondo esterno, dove scoprirà che non esistono soltanto persone buone, ma anche esseri malvagi, Shiki non cadrà mai nella corruzione morale in cui versa la società, restando sempre un ragazzo buono e disposto a tutto per i propri amici.
Quello dell’amicizia è, senza ombra di dubbio, il tema principale dell’intera serie. Ripetuto e ripreso fino allo sfinimento dallo stesso Shiki che cerca, ripetutamente, di stringere amicizia con chiunque incontri sulla sua via. Motivo per il quale, non si mancherà di fare, sul tema stesso, della sana e necessaria ironia. Per alcuni, la ripetizione del tema potrebbe risultare ossessiva e, talvolta, morbosa, ma credo che se si voglia trasmettere qualcosa e farlo con grande efficacia, questo sia il modo giusto. L’amicizia è al centro di tutto. Per i propri amici Shiki si butterebbe nel fuoco e li salverebbe anche a costo della propria vita, e non può esserci messaggio più bello di questo. Quello dell’amicizia rappresenta, però, soltanto uno dei due grandi temi della serie e l’altro, è quello della diversità. Il mondo, spiccatamente fantasy, in cui è ambientata la storia va oltre il futuristico. Si è ormai scoperta l’esistenza di nuovi mondi, galassie, specie umane, ma soprattutto universi. Durante il suo viaggio, Shiki non incontrerà soltanto esseri umani, ma anche androidi e robot, con cui il ragazzo ha passato buona parte della sua giovane vita. Da qui nasce la grande ed inusuale umanità dimostrata nei loro confronti, perché mentre il resto del mondo li addita come macchine prive di cuore e sentimenti, Shiki li pone sullo stesso piano degli esseri umani, considerandoli e trattandoli da suoi pari. Ed è proprio nel tema della diversità e nel voler dimostrare al mondo intero che questa è soltanto nella nostra testa, che “Edens Zero” diventa un’opera queer, che rompe con le gerarchie prestabilite, compresa quella tra umano e non umano, per superarle di netto. In questo, “Edens Zero”, si dimostra un anime al passo con i tempi.
“Tutte le macchine muoiono, lo fanno esattamente come gli esseri umani, ma è solo grazie alla morte che possiamo apprezzare l’importanza della vita. Ma un uomo e un androide non daranno mai lo stesso valore alla vita perché hanno un corso diverso, tuttavia, ciò non toglie che fin quando c’è vita entrambi posseggono un cuore”.
Il viaggio alla scoperta della Galassia è, però, anche motivo di incontri con loschi figuri ed esseri malvagi che, più volte nel corso della serie, prenderanno di mira Shiki e i suoi compagni. I combattimenti rappresentano un altro dei punti forti dell’opera. Spesso e volentieri, spettacolari e fuori di testa, seppur dall’esito prevedibile. A spiccare sono le tecniche sfoggiate durante i combattimenti, che denotano la grande vena creativa dell’autore e le animazioni stupende, a riprova dell’ottimo lavoro svolto dal comparto grafico. A tutto ciò, si aggiungono le musiche epiche che accompagnano le battaglie e ti fanno immergere a pieno nel momento. Da questo punto di vista, l’opera è estremamente coinvolgente. Spettacolare la prima opening, che porto nel cuore, sottotono la seconda che, con la sua melodia dolce, non sembra conformarsi perfettamente al mood dell’intera opera.
In definiva, un’anime che riguarderei volentieri e di cui aspetto con ansia la seconda stagione. Un’opera per tutti, che catturerà in particolar modo gli amanti degli anime di combattimento.