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Vale.

Episodi visti: 2/2 --- Voto 9
L'ozio, in un significato buono del termine, è un periodo più o meno lungo di quiete e riposo, non tanto fisico, quanto una sensazione lasciva e leggera di rallentamento. Ecco, ozio è la prima parola che userei per descrivere questi due episodi.
Tecnicamente figlio degli anni '90 con colori pastello e tonalità tenui, questo anime è in realtà una raccolta di piccole storie brevi con protagonista il robot Alpha.
Questa mini-serie è per me un caso speciale. Dopo aver visto alcuni frame, l'ho cercata per anni, ma senza affanno, lasciando che piano piano ci avvicinassimo. Fino ad oggi in cui sono riuscito a vederla. Trovandoci però poco o nulla di quello che si celava nelle mie comunque poche aspettative.

C'è un incipit, sì, ma è quasi inutile. Non c'è una vera trama, anche se succedono delle cose, i personaggi si contano sulle dita di una mano, e non sono mai approfonditi se non nel caso della protagonista; ed è tutt'altro che incalzante.
Quale sarebbe, vi starete chiedendo allora, il punto di questo anime? Il motivo che mi spinge a dargli un voto cosi meritevole? Non è molto facile da spiegare, ma qualunque sia il punto forte della serie, sarei costretto a ribadire la definizione che ho dato all'inizio di ozio.
La sensazione è quella di una leggerezza mentale, un pigro incedere del tempo che scorre come un fiume tranquillo. Avete presente quella sensazione di pace quando si rimane incantati a fare niente per molto tempo? Che so, magari sdraiati su un prato in una domenica estiva, oppure appoggiati a un tavolo durante un pomeriggio di primavera? Senza pensare, senza preoccupazioni. Come se il mondo fosse solo quello che gli occhi vedono in quel momento.
Alpha, la protagonista, vede il suo piccolo e strano mondo scorrere lento, senza meta, quasi alla deriva, senza un fine, senza un domani. Un mondo che è strano solo per noi. Sembra ambientato in un futuro, ma nulla è definito nell'anime, non ci sono spiegazioni o eventi che facciano suppore chissà che. Ma questo non è un problema. Quello in cui questa serie riesce benissimo è comunicare uno stato d'animo. Dire qualcosa, ma solo con lo sguardo. Forse è per questo che sembra così complicata da spiegare a parole.

Per apprezzare questo anime, dovete essere pronti a perdere una giornata intera per preparare un caffè; che ovviamente rimarrà nella tazzina.
Ho già sprecato troppe parole per una serie che, a pochi minuti dalla visione, ha già conquistato un posto nella mia memoria; regalandomi, ed è in questo che riesce benissimo, sensazioni palpabili e dense di pace e tranquillità. Come hanno scritto altri, una perla nascosta da recuperare.


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ryo79

Episodi visti: 2/2 --- Voto 9
"Yokohama Kaidashi Kikou" (anche conosciuto come "YKK") è un manga scritto e illustrato da Hitoshi Ashinano. Da questo manga sono state tratte due brevi serie di OAV composte da due episodi l'una: "Yokohama Kaidashi Kikou" e "Yokohama Kaidashi Kikou ~ Quiet Country Cafe". L'anime è ambientato in un futuro dove degli sconvolgimenti ambientali hanno portato a un innalzamento delle acque, e narra la vita giornaliera di Alpha, un androide che gestisce una piccola caffetteria vicino alla costa della penisola di Miura, in Giappone. La serie, così come il manga, si contraddistingue per i bellissimi fondali e per uno stile narrativo piuttosto lento e tranquillo. Questi primi due OAV sono diretti da Takashi Anno e prodotti dalla Ajia-do Animation Works tra maggio e dicembre del 1998. Il titolo dell'opera è tratto da un cartello che Alpha è solita lasciare sulla porta del caffè quando si assenta che dice "Sono a Yokohama per shopping".

«Alcuni anni fa, il proprietario mi affidò il negozio e se ne andò da qualche parte...
Ma dove? E per fare cosa? Tornerà mai, un giorno?
Penso sia un bene che io sia un robot.
Non importa quanto ci metterà, io posso aspettarlo.»

"Yokohama Kaidashi Kikou" è un anime decisamente particolare, un po' per l'ambientazione, ma più che altro per lo stile narrativo. Siamo in un futuro non meglio precisato, il genere umano è sulla via del declino a causa d'un disastro ambientale che ha portato a un costante innalzamento del livello del mare e la conseguente scomparsa di molte città costiere, come la Yokohama del titolo per l'appunto. La popolazione, ridotta di numero, ha così dovuto limitare il proprio tenore di vita. Nonostante tutto il genere umano sembra aver accettato il proprio destino e lascia le future generazioni vivere la loro vita pacificamente. Al lettore non viene mai svelato quale sia esattamente questo disastro. Nell'anime succede una cosa simile e le informazioni sull'ambiente e sulla popolazione vengono presentate come un dato di fatto, senza indulgere in troppe spiegazioni. Detto così sembrerebbe un anime fantascientifico, ma, se non fosse per il fatto che la protagonista è un robot, non si direbbe neanche. Sarebbe più corretto definirlo uno slice of life, che però segue le vicende di Alpha, un'allegra e simpatica androide che gestisce una piccola caffetteria in un luogo a dir poco sperduto.

Le vicende mostrate in questi OAV sono la trasposizione di alcuni capitoli tratti dai primi tre volumi del manga. In pratica si tratta di sei brevi storie che ci fanno conoscere la spensierata Alpha e che seguono la sua vita di tutti i giorni. Ogni OAV è composto ciascuno da tre brevi racconti, inframmezzati da un paio di canzoni (una per episodio) interpretate Shiina Hekiru (la doppiatrice di Alpha). La narrazione è molto lenta e vede come protagonista quasi esclusivamente Alpha e la sua caffetteria. I personaggi secondari sono veramente pochi: ci sono solo Kokone, un'androide che diventa amica di Alpha; la dottoressa che la cura dopo l'incidente con il fulmine; il vecchietto che gestisce la pompa di benzina vicino al caffè e suo nipote Takahiro. Non ci sono molti dialoghi, ma per la maggior parte del tempo vengono seguiti i pensieri e le riflessioni di Alpha. La colonna sonora è praticamente inesistente e, a parte le canzoni che fanno da intermezzo, le uniche musiche presenti sono le sigle.

L'anime è ricco di silenzi. Ci sono delle intere sequenze composte solo da immagini senza dialoghi. Si può restare per diversi minuti ad osservare Alpha nel suo locale a preparare il caffè o a seguire i personaggi che si spostano nei dintorni, con il solo accompagnamento del frinire delle cicale o del rumore del vento che soffia fra gli alberi. Silenzi che vengono sfruttati non solo per seguire i personaggi, ma anche per mostrare il paesaggio, costituito da bellissimi disegni color pastello, luminosi e ricchi di colore. Il caracter design è molto pulito, con dei disegni a tutto tondo e delle animazioni abbastanza fluide, ma con la presenza di molti fermo immagine. Questo è un anime capace di trasmettere con la sua semplicità tutti i sentimenti della protagonista, sentimenti semplici, come la gioia di prepararsi in tranquillità una tazza di caffè, la commozione che può dare un bellissimo tramonto o la felicità di riscoprire un ricordo ormai dimenticato da tempo. Le piccole gioie della vita di tutti i giorni, osservate dal punto di vista di un personaggio molto particolare in un'ambientazione a dir poco unica nel suo genere.

«Il mondo fino ad allora in festa ha lentamente iniziato a calmarsi.
E pensare che un'intera epoca può giungere al suo tramonto in modo così dolce.
I momenti pericolosi da sempre sono chiamati "L'età della calma serale".
Penso che continuerò ad osservare questo mondo al suo tramonto fintanto che il tempo scorrerà.»


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npepataecozz

Episodi visti: 2/2 --- Voto 4
Il futuro del nostro mondo, per sua definizione, è ricco di incognite; in molti hanno provato a ipotizzarlo, prevederlo, programmarlo o più semplicemente immaginarlo nelle forme più svariate. C'è la corrente ottimista che predice la venuta di un mondo evoluto, pacifico e fatto di fratellanza fra i popoli; una corrente più realista che l'immagina come pregno di difficoltà e sviluppo allo stesso tempo; una corrente pessimista che prevede la rovina dell'uomo vittima di sé stesso e del suo irrefrenabile egoismo. C'è infine una corrente catastrofista che ritiene inevitabile l'avverarsi di una delle tante sciagure da cui l'uomo del ventunesimo secolo si sente costantemente minacciato.
"Yokohama kaidashi kikou" fa parte dell'ultima corrente; pur riferendosi al destino di un'unica città (Yokohama, appunto, completamente sommersa dall'oceano) non è difficile collegare gli eventi che l'hanno coinvolta ad un disastro di più ampia portata che coinvolge gran parte del mondo oggi conosciuto. Difficile pensare, infatti, che l'innalzamento del livello degli oceani possa aver avuto effetti sulla sola città di Yokohama; altrettanto difficile immaginare che abbia coinvolto solo il Giappone.

L'immagine dell'uomo qui mostrata è un'immagine evoluta: accanto agli esseri umani, infatti, convivono dei robot aventi le sue stesse fattezze e che vivono una vita del tutto assimilabile alla nostra. È anche, però, un'immagine in declino: il paese costruito sulle rovine della grande città è costituito per la maggior parte da persone anziane che vivono in grande (troppa a mio avviso) tranquillità gli ultimi giorni della loro esistenza.
La storia di questo anime si basa sulle piccole esperienze vissute da "alpha", un'androide femmina che vive in una specie di caffetteria quasi completamente deserta (almeno l'80% del caffè che faccio lo bevo io" dice a un certo punto la protagonista). Il titolare del negozio, assente per cause oscure, le fa recapitare una macchina fotografica che va a caramelle (e noi che ci affanniamo tanto per accaparrarci scorte di petrolio!) e le chiede di fotografare il più possibile al fine di tramandare nei suoi ricordi scene destinate, come tutte le cose, a sparire. Alpha, nonostante le buone intenzioni, avrà notevoli difficoltà ad adempiere quanto richiesto: le foto a disposizione sono poche (almeno dal suo punto di vista!) per cui diverrà particolarmente parsimoniosa. In realtà c'è qualcosa che vuole assolutamente fotografare, ma proprio non riesce a ricordare cosa.

Dotato di un potenziale lodevole, "Yokohama kaidashi kikou" è però di una lentezza quasi imbarazzante; in genere apprezzo le storie non troppo veloci ma qui temo si esageri un po': minuti su minuti passati a vedere alpha sorseggiare un caffè sono un'esperienza di una noia indescrivibile.
Inoltre, anche con uno sforzo notevole di fantasia, mi risulta particolarmente difficile immaginare dei lampioni che a distanza di anni sono ancora tutti perfettamente funzionanti nonostante siano collocati sott'acqua! Vanno a caramelle pure questi? E che dire delle lampadine subacquee?
Non ho un parere positivo su questi due OAV, che cercano di suscitare una sorta di malinconia preventiva nello spettatore, ammonendolo sui rischi del progresso a tutti i costi. Ma credo che il timore maggiore instillato in chi lo guarda sia il timore di un futuro terribilmente noioso, al pari di questi due OAV.
Con grande rammarico, dunque, devo dare una valutazione negativa ad un anime dai buoni propositi ma caratterizzato da una realizzazione troppo lenta e tediosa. Sul tema c'è molto di meglio in giro.