Tatsumi - Una vita tra i margini

"Tatsumi" è il film che racconta la travagliata vita del recentemente scomparso padre del 'gekiga', ovvero il fumetto per adulti nipponico senza se e senza ma. E la cosa che sorprende di più è che non è stato né prodotto né animato in Giappone, ma nella lontana Giacarta. E questo ha portato alla pellicola un indiscutibile fascino e una personalità che sorprenderà di certo anche i più scettici. Le parti a colori narrano degli eventi del Dopoguerra, nel quale Tatsumi era alle prese con la diffusissima povertà (al contrario di Tezuka, che proveniva da una famiglia benestante). È da ritenersi ottima la scelta di usare il classico - e intramontabile - bianco e nero, per non togliere l'atmosfera e il pathos delle tavole originali nei brevi cortometraggi che irrompono con toni drammatici e intensi; veri e propri thriller in miniatura, che tengono incollati al teleschermo al pari dei telefilm di Alfred Hitchcock. Nonostante l'utilizzo prepotente della tecnologia digitale, la quale rende il tutto un po' più freddo e artificioso rispetto ai titoli disegnati tradizionalmente, si arriva al finale toccati nel profondo del cuore, mentre dinanzi a noi scorrono le fotografie dell'epoca che immortalano l'autore giapponese. Nell'animazione l'Indonesia c'è, la Corea ne esce promossa a pieni voti e Taiwan ha grandi aspettative per il futuro. Ora attendiamo al varco il colosso chiamato Cina, che da decenni produce solo film educativi con evidenti scopi propagandistici.