Girlfriend, Girlfriend Season 2
Avevo già fatto una recensione della prima stagione, quindi qui metterò solamente le aggiunte, poiché si tratta a tutti gli effetti di un seguito che "importa" buona parte delle considerazioni già fatte. Non avrebbe senso riscrivere tutto.
La trovate qui: https://www.animeclick.it/recensione/75130
Trama e storia
La storia riparte da dove eravamo arrivati nella stagione precedente.
La situazione iniziale vede quindi Naoya che è innamorato perso e convive con le sue due fidanzate (Saki e Nagisa). Shino è turbata perché è costretta a nascondere i propri sentimenti e inizia a pensare che Saki forse non ci tenga poi tanto alla relazione. Inoltre Shino detesta Nagisa, colpevole di aver scombussolato la coppia, e con la scusa di voler far rinsavire il terzetto amoroso si trasferisce a sua volta a casa di Naoya. Rika nel frattempo cerca in tutti i modi di far innamorare il ragazzo, e decide di affittare un appartamento di fianco a casa sua (ma anche lei finirà presto per trasferirsi e ben presto vivranno quindi tutti sotto lo stesso tetto).
I dodici episodi della seconda stagione ruotano attorno a due principali temi: Saki e Naoya che ancora non si sono baciati, e Shino che deve mettere chiarezza nei propri sentimenti. In tutto ciò ci sono sostanzialmente due soli archi principali: il primo ambientato in campeggio e il secondo in vacanza ad Okinawa. Il resto sono episodi autoconclusivi, filler e pare mentali di Shino.
Ebbene sì, mi duole purtroppo notare come l'anime, sebbene si mantenga divertente, perda gran parte della vena demenziale della prima stagione. E buona parte del “merito” è proprio della ragazza col fiocco, che da una parte introduce una nuova variabile nella storia, ma dall’altra la appesantisce con dialoghi e riflessioni che contrastano con l’atmosfera frizzante e stupida che la serie inizialmente aveva. Intendiamoci, non è che sia diventata improvvisamente una storia drammatica, la serie mantiene un tono leggero con un sacco di situazioni divertenti e surreali (e del blando ecchi qua e là), ma non è neppure paragonabile ai primi episodi della prima stagione.
Ad ogni modo, anche in questo caso come per la Season 1, ho trovato il finale piuttosto debole, inferiore alle aspettative e alle undici puntate che l’hanno preceduto, infatti è (di nuovo) l’unico episodio cui ho assegnato un pollice giallo (anche se ho avuto qualche dubbio qua e là su alcuni pollici verdi).
Sviluppo dei personaggi
Il personaggio che viene maggiormente sviluppato, come già detto, è Shino... non ho i minutaggi, ma sospetto che lei da sola abbia più spazio che Saki e Nagisa messe assieme. L’analisi emotiva e di pensieri che viene fatta della ragazza è fin troppo profonda, quasi stonata in alcuni punti, rispetto alle atmosfere della serie. Ciò non di meno va detto che il personaggio viene indubbiamente approfondito a fondo e che di certo è quello con gli sviluppi più evidenti.
Parlerei poi di Rika, che ha a sua volta grandi spazi e che di fatto andrà a spronare proprio Shino, facendola uscire dal suo guscio. Rika inoltre riesce ad avere qualche piccolo risultato nella propria disperata ricerca di apprezzamento da parte del protagonista... cosa che apprezzo perché, anche se è una criminale che andrebbe incarcerata per direttissima, è lo stesso la mia preferita, per la sua incrollabile dedizione alla causa e per la cattiveria con cui è trattata da parte dell’autore.
Saki e Naoya sostanzialmente non hanno evoluzioni in questi dodici episodi, rimanendo uguali a loro stessi. C’è tuttavia un leggero passo avanti nel rapporto, ma onestamente ritengo fosse scontato, non fosse altro per riequilibrare lo spazio che viene dato alle due outsider qui sopra. Saki riceve comunque, secondo me, troppo poco spazio per essere la prima fidanzata.
E a proposito di poco spazio a disposizione... il trattamento riservato a Nagisa è al limite del criminale. La seconda fidanzata ufficiale è poco più che un fantasma in questi dodici episodi. Davvero una brutta gestione del personaggio, per la mia personale opinione, relegato a puro contorno e lasciato indietro rispetto alle altre in modo evidente.
Animazioni e disegni
Non c’è molto da aggiungere a quanto detto per la prima stagione: il livello è decoroso e, in questo caso, forse il budget era più alto... quindi verso la fine non c’è il brutto crollo della stagione precedente.
Comparto sonoro
La cosa che si nota di più è l’infinita quantità di spazio dato a Rie Takahashi, la doppiatrice di Shino. Guardando la prima stagione, mi era parso strano che una doppiatrice di questo livello prendesse in mano un personaggio del tutto marginale... ma evidentemente una seconda stagione era già stata preventivata e gli autori già sapevano che Shino avrebbe avuto spazi immensi. E, forse, le due cose sono collegate: con una doppiatrice di questa fama a disposizione era inevitabile sfruttarla il più possibile e darle un mare di spazio. Niente da dire... Rie non sbaglia un colpo e anche qui è perfetta.
Non che abbia da lamentarmi del lavoro fatto dagli altri doppiatori, eh, anzi, mi sembra che il livello in generale sia assolutamente buono.
In definitiva
In definitiva, la serie è la degna continuazione dei primi dodici episodi. La storia va avanti ed evolve, anche se alcune fasi sono un po’ fiacche. I personaggi aumentano e restano interessanti, ma non sempre sono gestiti nel migliore dei modi. Il divertimento cala un po’, ma l’anime raggiunge comunque la sufficienza. Spero in una terza stagione, e nel frattempo vedrò di leggere il manga, visto che la storia è conclusa.
La trovate qui: https://www.animeclick.it/recensione/75130
Trama e storia
La storia riparte da dove eravamo arrivati nella stagione precedente.
La situazione iniziale vede quindi Naoya che è innamorato perso e convive con le sue due fidanzate (Saki e Nagisa). Shino è turbata perché è costretta a nascondere i propri sentimenti e inizia a pensare che Saki forse non ci tenga poi tanto alla relazione. Inoltre Shino detesta Nagisa, colpevole di aver scombussolato la coppia, e con la scusa di voler far rinsavire il terzetto amoroso si trasferisce a sua volta a casa di Naoya. Rika nel frattempo cerca in tutti i modi di far innamorare il ragazzo, e decide di affittare un appartamento di fianco a casa sua (ma anche lei finirà presto per trasferirsi e ben presto vivranno quindi tutti sotto lo stesso tetto).
I dodici episodi della seconda stagione ruotano attorno a due principali temi: Saki e Naoya che ancora non si sono baciati, e Shino che deve mettere chiarezza nei propri sentimenti. In tutto ciò ci sono sostanzialmente due soli archi principali: il primo ambientato in campeggio e il secondo in vacanza ad Okinawa. Il resto sono episodi autoconclusivi, filler e pare mentali di Shino.
Ebbene sì, mi duole purtroppo notare come l'anime, sebbene si mantenga divertente, perda gran parte della vena demenziale della prima stagione. E buona parte del “merito” è proprio della ragazza col fiocco, che da una parte introduce una nuova variabile nella storia, ma dall’altra la appesantisce con dialoghi e riflessioni che contrastano con l’atmosfera frizzante e stupida che la serie inizialmente aveva. Intendiamoci, non è che sia diventata improvvisamente una storia drammatica, la serie mantiene un tono leggero con un sacco di situazioni divertenti e surreali (e del blando ecchi qua e là), ma non è neppure paragonabile ai primi episodi della prima stagione.
Ad ogni modo, anche in questo caso come per la Season 1, ho trovato il finale piuttosto debole, inferiore alle aspettative e alle undici puntate che l’hanno preceduto, infatti è (di nuovo) l’unico episodio cui ho assegnato un pollice giallo (anche se ho avuto qualche dubbio qua e là su alcuni pollici verdi).
Sviluppo dei personaggi
Il personaggio che viene maggiormente sviluppato, come già detto, è Shino... non ho i minutaggi, ma sospetto che lei da sola abbia più spazio che Saki e Nagisa messe assieme. L’analisi emotiva e di pensieri che viene fatta della ragazza è fin troppo profonda, quasi stonata in alcuni punti, rispetto alle atmosfere della serie. Ciò non di meno va detto che il personaggio viene indubbiamente approfondito a fondo e che di certo è quello con gli sviluppi più evidenti.
Parlerei poi di Rika, che ha a sua volta grandi spazi e che di fatto andrà a spronare proprio Shino, facendola uscire dal suo guscio. Rika inoltre riesce ad avere qualche piccolo risultato nella propria disperata ricerca di apprezzamento da parte del protagonista... cosa che apprezzo perché, anche se è una criminale che andrebbe incarcerata per direttissima, è lo stesso la mia preferita, per la sua incrollabile dedizione alla causa e per la cattiveria con cui è trattata da parte dell’autore.
Saki e Naoya sostanzialmente non hanno evoluzioni in questi dodici episodi, rimanendo uguali a loro stessi. C’è tuttavia un leggero passo avanti nel rapporto, ma onestamente ritengo fosse scontato, non fosse altro per riequilibrare lo spazio che viene dato alle due outsider qui sopra. Saki riceve comunque, secondo me, troppo poco spazio per essere la prima fidanzata.
E a proposito di poco spazio a disposizione... il trattamento riservato a Nagisa è al limite del criminale. La seconda fidanzata ufficiale è poco più che un fantasma in questi dodici episodi. Davvero una brutta gestione del personaggio, per la mia personale opinione, relegato a puro contorno e lasciato indietro rispetto alle altre in modo evidente.
Animazioni e disegni
Non c’è molto da aggiungere a quanto detto per la prima stagione: il livello è decoroso e, in questo caso, forse il budget era più alto... quindi verso la fine non c’è il brutto crollo della stagione precedente.
Comparto sonoro
La cosa che si nota di più è l’infinita quantità di spazio dato a Rie Takahashi, la doppiatrice di Shino. Guardando la prima stagione, mi era parso strano che una doppiatrice di questo livello prendesse in mano un personaggio del tutto marginale... ma evidentemente una seconda stagione era già stata preventivata e gli autori già sapevano che Shino avrebbe avuto spazi immensi. E, forse, le due cose sono collegate: con una doppiatrice di questa fama a disposizione era inevitabile sfruttarla il più possibile e darle un mare di spazio. Niente da dire... Rie non sbaglia un colpo e anche qui è perfetta.
Non che abbia da lamentarmi del lavoro fatto dagli altri doppiatori, eh, anzi, mi sembra che il livello in generale sia assolutamente buono.
In definitiva
In definitiva, la serie è la degna continuazione dei primi dodici episodi. La storia va avanti ed evolve, anche se alcune fasi sono un po’ fiacche. I personaggi aumentano e restano interessanti, ma non sempre sono gestiti nel migliore dei modi. Il divertimento cala un po’, ma l’anime raggiunge comunque la sufficienza. Spero in una terza stagione, e nel frattempo vedrò di leggere il manga, visto che la storia è conclusa.