Psycho-Pass Movie
Veramente un ottimo film, ma prima di iniziare la recensione è doveroso dire che per poter vedere il film bisogna assolutamente vedere la serie principale, sebbene inizialmente vi sia un introduzione al mondo e ai personaggi di Psycho-Pass questa non è, a mio avviso, sufficiente ed esaustiva al fine di gustarsi al meglio la visione del film.
La trama è ben fatta e orchestrata nei minimi particolari, parte lentamente per poi raggiungere un buon climax finale, con scontri al cardiopalma ed elettrizzanti, con buoni colpi di scena; la narrazione è ben fatta e sostenuta; in sintesi il Sibyl System viene esportato all'estero con la creazione di una nuova città da esso gestita, in seguito -per indagare su Shinya Kōgami- l'ispettore Akane Tsunemori viene mandata nella nuova città dovre scoprirà che in essa vi è qualcosa "di marcio".
I personaggi hanno un ottimo character design e sono molto ben fatti e caratterizzati anche psicologicamente: qui veniamo a conoscenza di nuovi personaggi e rivediamo ed approfondiamo alcuni di quelli vecchi, i nuovi personaggi però sono solo di contorno a quelli vecchi, che ben conosciamo.
Ottimo il comparto tecnico con ottime animazioni anche negli scontri, che divengono spettacolari ed emozionanti, buono tutto il comparto visivo secondario e i comparto audio.
In conclusione: un ottimo film da vedere dopo aver visto la serie principale.
La trama è ben fatta e orchestrata nei minimi particolari, parte lentamente per poi raggiungere un buon climax finale, con scontri al cardiopalma ed elettrizzanti, con buoni colpi di scena; la narrazione è ben fatta e sostenuta; in sintesi il Sibyl System viene esportato all'estero con la creazione di una nuova città da esso gestita, in seguito -per indagare su Shinya Kōgami- l'ispettore Akane Tsunemori viene mandata nella nuova città dovre scoprirà che in essa vi è qualcosa "di marcio".
I personaggi hanno un ottimo character design e sono molto ben fatti e caratterizzati anche psicologicamente: qui veniamo a conoscenza di nuovi personaggi e rivediamo ed approfondiamo alcuni di quelli vecchi, i nuovi personaggi però sono solo di contorno a quelli vecchi, che ben conosciamo.
Ottimo il comparto tecnico con ottime animazioni anche negli scontri, che divengono spettacolari ed emozionanti, buono tutto il comparto visivo secondario e i comparto audio.
In conclusione: un ottimo film da vedere dopo aver visto la serie principale.
E' un'opera che non regge il confronto con la prima serie animata, perdendo inoltre il confronto anche con la seconda serie. Se non fosse per i collegamenti con le trame precedenti, la definirei un'opera a parte. La storia e le ambientazioni scorrono in maniera diversa e poco incisiva.
La trovata del ritorno di Kogami non è stata sfruttata a sufficienza, come peraltro tutto il resto dell'ambientazione. Do un 6 perché vedere una serie partita al massimo per poi accusare gravi colpi fa veramente male. Spero, anzi prego, che questo sia l'ultimo capitolo.
La trovata del ritorno di Kogami non è stata sfruttata a sufficienza, come peraltro tutto il resto dell'ambientazione. Do un 6 perché vedere una serie partita al massimo per poi accusare gravi colpi fa veramente male. Spero, anzi prego, che questo sia l'ultimo capitolo.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Mi ero prefissata di concludere "Psycho-Pass" in tutto e per tutto, così ho deciso di vedere questo film che, non nego, ha un po' deluso le mie aspettative.
Il Sibyl System viene esportato nello stato di SEAUn (unione del Sud Est Asiatico) per una sorta di esperimento. In questo modo, la città di Shambala Float raggiunge un certo livello di sicurezza e pace. Tuttavia, alcuni uomini di SEAUn sono inviati in Giappone per attaccare il sistema del Sibyl System dall'interno e si pensa che il mandante sia un volto già noto: Shinya Kogami.
Per questo motivo, Akane decide di andare a Shambala per indagare sulla vicenda. Qui scopre che, ovviamente, Kogami non era responsabile dell'attacco e, con lui, scoprirà ben presto che il Sibyl System di SEAUn è stato modificato affinchè non fossero rivelati i veri coefficienti di criminalità delle forze militari sotto il comando del Presidente Han. Quest'ultimo si scoprirà essere una copia in perfetto stile "Direttrice Kasei" e che lavorava da infiltrato del governo giapponese.
Già qui si capisce quale sia il problema di fondo del film: non serve a niente!
Okay, nel rivederlo mi è venuta una gran nostalgia della serie, ma quando ti accorgi che in queste due ore non hai assistito praticamente a nulla di esaustivo ti viene da farti qualche domanda.
Hanno fatto un film con Shinya Kogami che torna a lavorare con Akane come ai vecchi tempi, ma questo non può davvero bastare per rendere il film decente, senza una trama avvincente! Se fosse stato Kogami a mandare quegli uomini ad attaccare il Sibyl System avrebbe avuto decisamente più senso, ma con questo finale che è stato dato, continuo a non capire quale sia stato il senso del film. Anche perchè il Sibyl System non è stato smantellato ed io si può dire che sto aspettando solo questo. Inserire Kogami o Makishima a caso nel film non lo renderanno decente o strabello.
Inoltre, la sola presenza di Shimotsuki per tipo cinque minuti di tutto il film è bastato a farmela odiare ancora di più e a farmi desiderare la sua morte, anche senza una spiegazione logica.
La cosa che ho apprezzato di questo film è stato rivedere Ginoza in tutta la sua bellezza, coi capelli lunghi (generalmente a me non piacciono quelli coi capelli lunghi, ma per lui si fa un'eccezione!) e mi è anche parso di capire che sia interessato ad Akane, anche se la cosa non è stata molto approfondita... insieme mi piacerebbero molto. E poi il pugno assestato a Kogami è stata la cosa più bella del finale!
Gli altri personaggi, anche se facevano da cornice, sono stati utili ma anche in parte arronzati.
Il comparto grafico è buono esattamente come quello delle due serie.
La opening del film è molto bella, ma le chicche, sotto questo punto di vista, son state sicuramente la soundtrack utilizzata già nel corso delle serie, che adoravo prima e adoro ancora ora, e la ending "Namae no nai Kaibutsu"... risentirla mi ha davvero gasata un botto!
Purtroppo il film non riesce a raggiungere la sufficienza...
Mi ero prefissata di concludere "Psycho-Pass" in tutto e per tutto, così ho deciso di vedere questo film che, non nego, ha un po' deluso le mie aspettative.
Il Sibyl System viene esportato nello stato di SEAUn (unione del Sud Est Asiatico) per una sorta di esperimento. In questo modo, la città di Shambala Float raggiunge un certo livello di sicurezza e pace. Tuttavia, alcuni uomini di SEAUn sono inviati in Giappone per attaccare il sistema del Sibyl System dall'interno e si pensa che il mandante sia un volto già noto: Shinya Kogami.
Per questo motivo, Akane decide di andare a Shambala per indagare sulla vicenda. Qui scopre che, ovviamente, Kogami non era responsabile dell'attacco e, con lui, scoprirà ben presto che il Sibyl System di SEAUn è stato modificato affinchè non fossero rivelati i veri coefficienti di criminalità delle forze militari sotto il comando del Presidente Han. Quest'ultimo si scoprirà essere una copia in perfetto stile "Direttrice Kasei" e che lavorava da infiltrato del governo giapponese.
Già qui si capisce quale sia il problema di fondo del film: non serve a niente!
Okay, nel rivederlo mi è venuta una gran nostalgia della serie, ma quando ti accorgi che in queste due ore non hai assistito praticamente a nulla di esaustivo ti viene da farti qualche domanda.
Hanno fatto un film con Shinya Kogami che torna a lavorare con Akane come ai vecchi tempi, ma questo non può davvero bastare per rendere il film decente, senza una trama avvincente! Se fosse stato Kogami a mandare quegli uomini ad attaccare il Sibyl System avrebbe avuto decisamente più senso, ma con questo finale che è stato dato, continuo a non capire quale sia stato il senso del film. Anche perchè il Sibyl System non è stato smantellato ed io si può dire che sto aspettando solo questo. Inserire Kogami o Makishima a caso nel film non lo renderanno decente o strabello.
Inoltre, la sola presenza di Shimotsuki per tipo cinque minuti di tutto il film è bastato a farmela odiare ancora di più e a farmi desiderare la sua morte, anche senza una spiegazione logica.
La cosa che ho apprezzato di questo film è stato rivedere Ginoza in tutta la sua bellezza, coi capelli lunghi (generalmente a me non piacciono quelli coi capelli lunghi, ma per lui si fa un'eccezione!) e mi è anche parso di capire che sia interessato ad Akane, anche se la cosa non è stata molto approfondita... insieme mi piacerebbero molto. E poi il pugno assestato a Kogami è stata la cosa più bella del finale!
Gli altri personaggi, anche se facevano da cornice, sono stati utili ma anche in parte arronzati.
Il comparto grafico è buono esattamente come quello delle due serie.
La opening del film è molto bella, ma le chicche, sotto questo punto di vista, son state sicuramente la soundtrack utilizzata già nel corso delle serie, che adoravo prima e adoro ancora ora, e la ending "Namae no nai Kaibutsu"... risentirla mi ha davvero gasata un botto!
Purtroppo il film non riesce a raggiungere la sufficienza...
Nel 2015, Gen Urobuchi riprende in mano la sceneggiatura e la Production I.G. torna alle animazioni per regalarci "Gekijouban Psycho-Pass", il lungometraggio animato dedicato al famoso franchise della durata di 113 minuti circa.
La storia ha luogo non tra la prima e la seconda stagione, ma qualche anno dopo la fine di quest’ultima: per riportare l’ordine in un paese attanagliato dalla guerra, il Sybil System viene esportato anche all'estero, precisamente nello stato di SEAUn, e applicato in via sperimentale nell'isola artificiale di Shambala Float. Un giorno, alcuni terroristi provenienti da questo paese si infiltrano in Giappone e, nel corso delle indagini, si scopre che sono collegati ad un ex-esecutore che conosciamo bene, Shinya Kougami. Akane Tsunemori vola allora a SEAUn per risolvere il caso.
Già il fatto che siano tornate due figure fondamentali che avevano fatto di "Psycho-Pass" un successo, contribuisce a formare la prima nota positiva di questo nuovo lungometraggio. Ovviamente, come si è già capito, parlo di Gen Urobuchi e Shinya Kougami. Anche se la trama non è nulla di eccezionale e non porta ad alcuno sviluppo importante ai fini della storia principale, essa risulta, come ci si può aspettare dalla penna del nostro stimato sceneggiatore, ben macchinata e capace di stupire lo spettatore. Fanno il loro ritorno anche le affascinanti citazioni letterarie, a rendere più “poetico” un film quasi del tutto incentrato sull'azione: basti pensare che sono state proferite da un mercenario con i muscoli d’acciaio – nel senso letterale del termine – che di primo acchito mi era sembrato un personaggio alquanto “tamarro”. Che dire di Kougami? Credo che basti la sua presenza a rendere questo film più che sufficiente, tra l’altro è su di lui, assieme ovviamente ad Akane, che il film si concentra, più che altro. Shinya lo ritroviamo quasi uguale a come l’avevamo lasciato, con la stessa filosofia di giustizia, sempre fedele ai suoi valori, i quali l’hanno spinto ad affiancare i guerriglieri e a far loro da mentore. Ciò di cui parla il film, infatti, è la lotta di un popolo per la democratizzazione del suo paese, disposto a morire sotto i colpi della polizia militare, forte dei droni e dei nuovi sistemi che le sono stati forniti dal Giappone. A tirare da dietro le fila di tutto c’è sempre il Sybil, dunque non mancheranno i soliti quesiti che ci siamo sempre posti: questa società è giusta oppure no? Insomma, questa pellicola tratta di temi importanti, e nonostante le continue sparatorie, i combattimenti e le armi super tecnologiche, che potrebbero farne tranquillamente un “action movie”, terminata la visione, ho provato un po’ di malinconia, di nostalgia. Sarà stato il fatto che è l’ultima opera dedicata a "Psycho-Pass" che abbiamo avuto, il consueto tentativo di Akane di cambiare le cose o il finale decisamente agrodolce, in cui si intravede lo stesso un barlume di speranza.
Per quanto riguarda i personaggi, Shinya ed Akane sono stati meravigliosi come sempre, quindi sarebbe inutile spendere altre parole a riguardo. Il problema è che sono essenzialmente loro a dominare la scena, mentre i personaggi secondari non vengono messi particolarmente in risalto. Il discorso vale sia per i nuovi, che per quelli che già conosciamo: gli ispettori e gli esecutori, infatti, compaiono solo all'inizio e alla fine del film. Però c’è da dire che forse Ginoza ha fatto, in quest’opera, più di quanto abbia fatto nella seconda stagione, anche se quel codino che si è fatto crescere proprio non si poteva vedere.
Che cosa c’è da dire, di negativo, sul comparto tecnico? Assolutamente nulla, solo le consuete lodi: regia superba, animazioni fluide e stupefacenti, character design dettagliato e senza sbavature. Possiamo anche sentire un paio di OST che avevo tanto apprezzato nella prima serie, ma che nella seconda serie erano scomparse, oltre ad una nuova e stupenda opening, ovvero “Who What Who What” dei Ling Tosite Sigure. Chi aveva amato “Namae no Nai Kaibutsu”, l’ending della prima stagione, sarà felice di ritrovarla alla fine del lungometraggio.
Tirando le somme, “Psycho-Pass the Movie” non è un’opera eccelsa, né è fondamentale se si vuol capire di più sul complesso mondo governato dal Sybil System. Tuttavia, è sicuramente un prodotto imperdibile per ogni fan della serie, che riesce ad intrattenere ed emozionare. Voto: 8.
La storia ha luogo non tra la prima e la seconda stagione, ma qualche anno dopo la fine di quest’ultima: per riportare l’ordine in un paese attanagliato dalla guerra, il Sybil System viene esportato anche all'estero, precisamente nello stato di SEAUn, e applicato in via sperimentale nell'isola artificiale di Shambala Float. Un giorno, alcuni terroristi provenienti da questo paese si infiltrano in Giappone e, nel corso delle indagini, si scopre che sono collegati ad un ex-esecutore che conosciamo bene, Shinya Kougami. Akane Tsunemori vola allora a SEAUn per risolvere il caso.
Già il fatto che siano tornate due figure fondamentali che avevano fatto di "Psycho-Pass" un successo, contribuisce a formare la prima nota positiva di questo nuovo lungometraggio. Ovviamente, come si è già capito, parlo di Gen Urobuchi e Shinya Kougami. Anche se la trama non è nulla di eccezionale e non porta ad alcuno sviluppo importante ai fini della storia principale, essa risulta, come ci si può aspettare dalla penna del nostro stimato sceneggiatore, ben macchinata e capace di stupire lo spettatore. Fanno il loro ritorno anche le affascinanti citazioni letterarie, a rendere più “poetico” un film quasi del tutto incentrato sull'azione: basti pensare che sono state proferite da un mercenario con i muscoli d’acciaio – nel senso letterale del termine – che di primo acchito mi era sembrato un personaggio alquanto “tamarro”. Che dire di Kougami? Credo che basti la sua presenza a rendere questo film più che sufficiente, tra l’altro è su di lui, assieme ovviamente ad Akane, che il film si concentra, più che altro. Shinya lo ritroviamo quasi uguale a come l’avevamo lasciato, con la stessa filosofia di giustizia, sempre fedele ai suoi valori, i quali l’hanno spinto ad affiancare i guerriglieri e a far loro da mentore. Ciò di cui parla il film, infatti, è la lotta di un popolo per la democratizzazione del suo paese, disposto a morire sotto i colpi della polizia militare, forte dei droni e dei nuovi sistemi che le sono stati forniti dal Giappone. A tirare da dietro le fila di tutto c’è sempre il Sybil, dunque non mancheranno i soliti quesiti che ci siamo sempre posti: questa società è giusta oppure no? Insomma, questa pellicola tratta di temi importanti, e nonostante le continue sparatorie, i combattimenti e le armi super tecnologiche, che potrebbero farne tranquillamente un “action movie”, terminata la visione, ho provato un po’ di malinconia, di nostalgia. Sarà stato il fatto che è l’ultima opera dedicata a "Psycho-Pass" che abbiamo avuto, il consueto tentativo di Akane di cambiare le cose o il finale decisamente agrodolce, in cui si intravede lo stesso un barlume di speranza.
Per quanto riguarda i personaggi, Shinya ed Akane sono stati meravigliosi come sempre, quindi sarebbe inutile spendere altre parole a riguardo. Il problema è che sono essenzialmente loro a dominare la scena, mentre i personaggi secondari non vengono messi particolarmente in risalto. Il discorso vale sia per i nuovi, che per quelli che già conosciamo: gli ispettori e gli esecutori, infatti, compaiono solo all'inizio e alla fine del film. Però c’è da dire che forse Ginoza ha fatto, in quest’opera, più di quanto abbia fatto nella seconda stagione, anche se quel codino che si è fatto crescere proprio non si poteva vedere.
Che cosa c’è da dire, di negativo, sul comparto tecnico? Assolutamente nulla, solo le consuete lodi: regia superba, animazioni fluide e stupefacenti, character design dettagliato e senza sbavature. Possiamo anche sentire un paio di OST che avevo tanto apprezzato nella prima serie, ma che nella seconda serie erano scomparse, oltre ad una nuova e stupenda opening, ovvero “Who What Who What” dei Ling Tosite Sigure. Chi aveva amato “Namae no Nai Kaibutsu”, l’ending della prima stagione, sarà felice di ritrovarla alla fine del lungometraggio.
Tirando le somme, “Psycho-Pass the Movie” non è un’opera eccelsa, né è fondamentale se si vuol capire di più sul complesso mondo governato dal Sybil System. Tuttavia, è sicuramente un prodotto imperdibile per ogni fan della serie, che riesce ad intrattenere ed emozionare. Voto: 8.
Il film di "Psycho-Pass" è uscito nel 2015 e dura all'incirca due ore (poco meno); una storia emozionante e molto dinamica, ricca di azione e fantascienza. Tuttavia è inevitabile fare un confronto con le due serie precedenti e constatare come, rispetto ai suoi predecessori, il film perda qualcosina. Non tanto per la storia in sé, comunque affascinante, quanto per l'abbandono dello stile originario di "Psycho-Pass". Il genere poliziesco psicologico viene lasciato leggermente da parte, per concedersi a una storia più di azione, in cui più che indagini criminali si parla di guerra e intrighi militari.
Un cambio di stile giustificato, che salva l'opera da una continua ripetizione. Eppure questo nuovo abito pare leggermente stretto a una storia del calibro di "Psycho-Pass".
Il sistema di controllo tipico della nazione giapponese viene finalmente esportato al di fuori dell'isola nipponica. Il futuro pare avvicinarsi sempre di più, ma per Akane Tsunemori, che conosce la vera natura di quell'immenso computer, tale futuro assume sembianze piuttosto fosche. Soprattutto se, tra i ribelli agenti in quella nazione, è stato avvistato Shinya Kougami.
Senza perdere tempo, fa le valigie e si getta in una nuova missione solitaria per catturare l'ex collega. Giunta però nel luogo prefissato, si accorge che la situazione è più critica del previsto. La popolazione vive in uno stato di estrema indigenza, oppressa dalla forza armata dittatoriale. I ribelli, che lottano per uno stato democratico, cercano in tutti i modi di migliorare quella miseria, ma non fanno che aggiungere ulteriore sofferenza. Akane riesce a partecipare a una spedizione dell'esercito, scappando nel momento opportuno per cercare di scoprire la posizione di Kougami. E, proprio nel mezzo della battaglia, ecco che avviene l'incontro tanto atteso. A cosa porterà tutto ciò?
Come già detto in precedenza, in questo film si è scelto di mutare leggermente le sembianze di "Psycho-Pass"; le indagini poliziesche non smettono del tutto, ma, rispetto a prima, si conferisce maggior spazio alle vicende militari. Molte sparatorie, droni, carri armati, mine e via dicendo; una vera e propria cacofonia di suoni ed esplosioni, in mezzo alla quale si svolgerà la vicenda principale, ovvero la rimpatriata tra Kougami e Akane, e la loro lotta contro un governo dittatoriale.
I personaggi principali saranno loro due e mutano poco dal punto di vista psicologico rispetto alle serie precedenti. Di fatto hanno già avuto modo di esprimere la propria essenza e non è questa l'occasione per introdurre qualcosa di nuovo. Per quanto riguarda i personaggi secondari, invece, ne compariranno in gran numero, alcuni già visti e altri nuovi, sebbene non riusciranno a catturare più di tanto l'attenzione. Costituiranno una bella cornice, ma niente di più. Spessore quasi inesistente e una psicologia piuttosto scontata e prevedibile. Di fatto hanno svolto adeguatamente il loro compito senza incrementare più di tanto la qualità dell'anime.
La storia si sviluppa in maniera veloce e dinamica, anche se non si potrà dire lo stesso per la realizzazione dei vari "combattimenti". La grafica è senza dubbio affascinante, ma questi ultimi appaiono alle volte lenti e artificiosi, soprattutto nei movimenti dei vari protagonisti. I molteplici discorsi costituiranno un buon contrappeso alle azioni più movimentate, aggiungendo un po' di profondità a un film che, altrimenti, non sarebbe stato diverso da molti altri.
Buone le musiche e ottimo il doppiaggio, ma, d'altra parte, "Psycho-pass" ci aveva sempre abituato a prestazioni di tutto rispetto. Anche la regia svolge un lavoro adeguato. Avrebbe potuto fare di meglio, questo lo devo ammettere, ma il risultato finale è pienamente sufficiente.
Giunti alla conclusione del film non si può che rimanere perplessi su come andranno le cose da quel momento in poi. Cosa farà Kougami? E Akane? Il cinismo tipico di tale serie si ripete anche in questa occasione, dove non ci sarà mai un vero e proprio "lieto fine". Meglio così!
Tale esperienza non si può considerare deludente, anche perché le due ore di visione appassionano e non annoiano per nulla. Tuttavia non ci si può che aspettare una terza serie, che porti avanti le avventure dei nostri protagonisti. Mi sto ancora chiedendo se questo film sia stato un'occasione per salutare definitivamente Kougami (sicuramente il mio personaggio preferito) oppure un modo per riportarlo in auge in vista di chissà quale sviluppo futuro. Un quesito destinato a rimanere tale, almeno fino all'uscita di una prossima serie TV, sperando che l'attesa non sia troppo lunga.
Voto finale: 7
Un cambio di stile giustificato, che salva l'opera da una continua ripetizione. Eppure questo nuovo abito pare leggermente stretto a una storia del calibro di "Psycho-Pass".
Il sistema di controllo tipico della nazione giapponese viene finalmente esportato al di fuori dell'isola nipponica. Il futuro pare avvicinarsi sempre di più, ma per Akane Tsunemori, che conosce la vera natura di quell'immenso computer, tale futuro assume sembianze piuttosto fosche. Soprattutto se, tra i ribelli agenti in quella nazione, è stato avvistato Shinya Kougami.
Senza perdere tempo, fa le valigie e si getta in una nuova missione solitaria per catturare l'ex collega. Giunta però nel luogo prefissato, si accorge che la situazione è più critica del previsto. La popolazione vive in uno stato di estrema indigenza, oppressa dalla forza armata dittatoriale. I ribelli, che lottano per uno stato democratico, cercano in tutti i modi di migliorare quella miseria, ma non fanno che aggiungere ulteriore sofferenza. Akane riesce a partecipare a una spedizione dell'esercito, scappando nel momento opportuno per cercare di scoprire la posizione di Kougami. E, proprio nel mezzo della battaglia, ecco che avviene l'incontro tanto atteso. A cosa porterà tutto ciò?
Come già detto in precedenza, in questo film si è scelto di mutare leggermente le sembianze di "Psycho-Pass"; le indagini poliziesche non smettono del tutto, ma, rispetto a prima, si conferisce maggior spazio alle vicende militari. Molte sparatorie, droni, carri armati, mine e via dicendo; una vera e propria cacofonia di suoni ed esplosioni, in mezzo alla quale si svolgerà la vicenda principale, ovvero la rimpatriata tra Kougami e Akane, e la loro lotta contro un governo dittatoriale.
I personaggi principali saranno loro due e mutano poco dal punto di vista psicologico rispetto alle serie precedenti. Di fatto hanno già avuto modo di esprimere la propria essenza e non è questa l'occasione per introdurre qualcosa di nuovo. Per quanto riguarda i personaggi secondari, invece, ne compariranno in gran numero, alcuni già visti e altri nuovi, sebbene non riusciranno a catturare più di tanto l'attenzione. Costituiranno una bella cornice, ma niente di più. Spessore quasi inesistente e una psicologia piuttosto scontata e prevedibile. Di fatto hanno svolto adeguatamente il loro compito senza incrementare più di tanto la qualità dell'anime.
La storia si sviluppa in maniera veloce e dinamica, anche se non si potrà dire lo stesso per la realizzazione dei vari "combattimenti". La grafica è senza dubbio affascinante, ma questi ultimi appaiono alle volte lenti e artificiosi, soprattutto nei movimenti dei vari protagonisti. I molteplici discorsi costituiranno un buon contrappeso alle azioni più movimentate, aggiungendo un po' di profondità a un film che, altrimenti, non sarebbe stato diverso da molti altri.
Buone le musiche e ottimo il doppiaggio, ma, d'altra parte, "Psycho-pass" ci aveva sempre abituato a prestazioni di tutto rispetto. Anche la regia svolge un lavoro adeguato. Avrebbe potuto fare di meglio, questo lo devo ammettere, ma il risultato finale è pienamente sufficiente.
Giunti alla conclusione del film non si può che rimanere perplessi su come andranno le cose da quel momento in poi. Cosa farà Kougami? E Akane? Il cinismo tipico di tale serie si ripete anche in questa occasione, dove non ci sarà mai un vero e proprio "lieto fine". Meglio così!
Tale esperienza non si può considerare deludente, anche perché le due ore di visione appassionano e non annoiano per nulla. Tuttavia non ci si può che aspettare una terza serie, che porti avanti le avventure dei nostri protagonisti. Mi sto ancora chiedendo se questo film sia stato un'occasione per salutare definitivamente Kougami (sicuramente il mio personaggio preferito) oppure un modo per riportarlo in auge in vista di chissà quale sviluppo futuro. Un quesito destinato a rimanere tale, almeno fino all'uscita di una prossima serie TV, sperando che l'attesa non sia troppo lunga.
Voto finale: 7
Lo ammetto, sono stato di manica corta col mio voto, ma ritengo che un film dedicato a quest'opera dovesse osare di più, e invece la trama, su cui si basa la mia delusione, è abbastanza inutile e solo per fan della serie. Prima di presentare la trama, una premessa: i fatti narrati possono essere collocati tra la prima e la seconda serie animata, in quanto sono presenti dei personaggi che "spariranno" con la seconda serie (non mi dilungo per non fare spoiler).
La trama è la seguente: in Giappone si infiltrano dei terroristi dello stato di SEAUn dotati dei mezzi necessari per compiere un attentato contro il Sibyl System, ma vengono immediatamente sgominati dalla nostra squadra anticrimine, grazie alla mancanza di mira e determinazione dei terroristi stessi. Torturando l'ultimo terrorista a morte (come la serie TV ci insegna), si scopre che dietro ciò ci potrebbe essere un vecchio membro della squadra, Shinya Kōgami, con il quale l'agente ed eroina della serie, la monoespressiva Akane Tsunemori, aveva stretto nella prima serie un rapporto tutto giapponese (telepaticamente voglio dirti che provo qualcosa per te, ma, se non fai tu la prima mossa, io mi immolerò nel lavoro per il resto dei giorni pensando a te). Akane riceve perciò dalla direttrice del dipartimento il compito di andare in missione all'estero nello stato di SEAUn, diviso da una terribile guerra civile senza fine, in cui nel distretto governativo è stato esportato dal Giappone il Sibyl System. Akane affianca così le forze governative per combattere la guerriglia e cercare Kōgami. L'incontro avviene quasi subito, in quanto, nonostante sia una delle persone più ricercate a SEAUn, ad Akane basta uscire dal mezzo corazzato, correre in mezzo a un po' di macerie per trovarlo e atterrarlo dopo qualche mossa fatta bene. Del resto, con gli ispettori giapponesi non si scherza! I due staranno assieme un po', tanto da scoprire che l'ex collega non ne sapeva nulla dei terroristi inviati in Giappone. Nel momento di separarsi, però, la guarnigione principale dei guerriglieri viene attaccata e sgominata, non dalla truppa governativa principale e dai suoi super carri armati, ma da un gruppo di mercenari al soldo del regime. Bastava così poco? Mah!
Con la trama mi fermo qui, ma è facilmente intuibile come segue, se avete visto ambedue le serie. Questo è esattamente il problema: se da un canto le animazioni sono molto belle e, con la scusa di far incontrare i due ex colleghi, abbiamo la possibilità di dare un'occhiata a mezzi militari futuristici e anche a come è messo il mondo fuori dal Giappone raccontato nelle due serie, purtroppo non viene proposto nulla di nuovo nella trama, che anzi soffre di evidenti ingenuità in alcuni passaggi giustificabili solo con l'affermazione "esigenza narrativa". Tra i due ex colleghi non c'è nessun sviluppo (del resto, finché si adopera la telepatia o ci si atteggia a "fighi", si conclude poco) e lo sviluppo della trama con il Sibyl System non mostra "quasi" nulla di nuovo, poiché è ambientato in un punto della trama in cui non era possibile fare altro. Però a mio avviso la maggiore pecca del film è che sembra un prodotto solo per fan, in quanto non contestualizza quasi nulla di ciò che si è appreso con la prima serie TV, rendendolo poco chiaro a chi si avvicina al prodotto. Un'occasione perduta quindi di raccontare qualcosa di nuovo, sfruttando una bella ambientazione e una bella grafica, ma devo constatare che anche in Giappone vale il detto "C'è chi ha il pane ma non i denti".
La trama è la seguente: in Giappone si infiltrano dei terroristi dello stato di SEAUn dotati dei mezzi necessari per compiere un attentato contro il Sibyl System, ma vengono immediatamente sgominati dalla nostra squadra anticrimine, grazie alla mancanza di mira e determinazione dei terroristi stessi. Torturando l'ultimo terrorista a morte (come la serie TV ci insegna), si scopre che dietro ciò ci potrebbe essere un vecchio membro della squadra, Shinya Kōgami, con il quale l'agente ed eroina della serie, la monoespressiva Akane Tsunemori, aveva stretto nella prima serie un rapporto tutto giapponese (telepaticamente voglio dirti che provo qualcosa per te, ma, se non fai tu la prima mossa, io mi immolerò nel lavoro per il resto dei giorni pensando a te). Akane riceve perciò dalla direttrice del dipartimento il compito di andare in missione all'estero nello stato di SEAUn, diviso da una terribile guerra civile senza fine, in cui nel distretto governativo è stato esportato dal Giappone il Sibyl System. Akane affianca così le forze governative per combattere la guerriglia e cercare Kōgami. L'incontro avviene quasi subito, in quanto, nonostante sia una delle persone più ricercate a SEAUn, ad Akane basta uscire dal mezzo corazzato, correre in mezzo a un po' di macerie per trovarlo e atterrarlo dopo qualche mossa fatta bene. Del resto, con gli ispettori giapponesi non si scherza! I due staranno assieme un po', tanto da scoprire che l'ex collega non ne sapeva nulla dei terroristi inviati in Giappone. Nel momento di separarsi, però, la guarnigione principale dei guerriglieri viene attaccata e sgominata, non dalla truppa governativa principale e dai suoi super carri armati, ma da un gruppo di mercenari al soldo del regime. Bastava così poco? Mah!
Con la trama mi fermo qui, ma è facilmente intuibile come segue, se avete visto ambedue le serie. Questo è esattamente il problema: se da un canto le animazioni sono molto belle e, con la scusa di far incontrare i due ex colleghi, abbiamo la possibilità di dare un'occhiata a mezzi militari futuristici e anche a come è messo il mondo fuori dal Giappone raccontato nelle due serie, purtroppo non viene proposto nulla di nuovo nella trama, che anzi soffre di evidenti ingenuità in alcuni passaggi giustificabili solo con l'affermazione "esigenza narrativa". Tra i due ex colleghi non c'è nessun sviluppo (del resto, finché si adopera la telepatia o ci si atteggia a "fighi", si conclude poco) e lo sviluppo della trama con il Sibyl System non mostra "quasi" nulla di nuovo, poiché è ambientato in un punto della trama in cui non era possibile fare altro. Però a mio avviso la maggiore pecca del film è che sembra un prodotto solo per fan, in quanto non contestualizza quasi nulla di ciò che si è appreso con la prima serie TV, rendendolo poco chiaro a chi si avvicina al prodotto. Un'occasione perduta quindi di raccontare qualcosa di nuovo, sfruttando una bella ambientazione e una bella grafica, ma devo constatare che anche in Giappone vale il detto "C'è chi ha il pane ma non i denti".
Dopo aver seguito con grande interesse la prima stagione di "Psycho-Pass" (mandata in onda su Rai4 nell'anime night del 2014) e dopo la (deludente) seconda stagione dell'anime, finalmente ho avuto la possibilità di vedere il film, uscito nei cinema giapponesi all'inizio dell'anno. Inizio col dire che questo film può essere visto senza per forza dover vedere la seconda stagione: escludendo l'apparizione di alcuni nuovi personaggi, "Psycho-Pass 2" può essere quasi considerato uno spinoff della serie principale. Comunque, procediamo con la trama.
Trama
Luglio 2117. Il Sybil system estende la sua egemonia anche in altri Stati nel mondo, in particolare ci si sofferma nel caso di Shamballa, il cui regime dittatoriale ha causato numerosi conflitti interni; dopo poco tempo dall'installazione del Sybil system in quello stato, però, un gruppo di terroristi decide di ribellarsi e manda alcuni uomini in Giappone per sistemare la faccenda. Le cose iniziano a complicarsi però quando Akane Tsunemori viene a sapere che l'ex-esecutore Shinya Kogami potrebbe avere a che fare con i terroristi...
Riusciranno i due protagonisti a incontrarsi nuovamente? E che ne sarà del Sybil system?
Recensione
Come sempre LG production ha svolto un ottimo lavoro con le animazioni, e la grafica rimane spettacolare come quella dell'anime; le OST sono davvero azzeccate, inoltre la nuova sigla iniziale è in linea con le opening della serie.
Nella seconda stagione si è sentita molto la "scomparsa" di Kogami, che in questo film riesce non solo a stupirci come sempre, ma anche a farci ricordare alcuni momenti della prima serie a noi cari. L'unica pecca del film credo sia il fatto che i produttori si siano voluti concentrare sui due protagonisti: quindi non aspettatevi numerose comparse da parte di alcuni personaggi secondari.
Per concludere, consiglio quindi vivamente la visione di "Psycho-Pass: The movie" a tutti i fan della serie, poiché dopo tanto tempo è riuscito a regalarmi le emozioni della prima stagione (finale: nuova stagione o nuovo film in vista? Speriamo!)
Psycho-Pass: voto 9.
Psycho-Pass 2: voto 7.
Psycho-Pass - The movie: voto 9.
Trama
Luglio 2117. Il Sybil system estende la sua egemonia anche in altri Stati nel mondo, in particolare ci si sofferma nel caso di Shamballa, il cui regime dittatoriale ha causato numerosi conflitti interni; dopo poco tempo dall'installazione del Sybil system in quello stato, però, un gruppo di terroristi decide di ribellarsi e manda alcuni uomini in Giappone per sistemare la faccenda. Le cose iniziano a complicarsi però quando Akane Tsunemori viene a sapere che l'ex-esecutore Shinya Kogami potrebbe avere a che fare con i terroristi...
Riusciranno i due protagonisti a incontrarsi nuovamente? E che ne sarà del Sybil system?
Recensione
Come sempre LG production ha svolto un ottimo lavoro con le animazioni, e la grafica rimane spettacolare come quella dell'anime; le OST sono davvero azzeccate, inoltre la nuova sigla iniziale è in linea con le opening della serie.
Nella seconda stagione si è sentita molto la "scomparsa" di Kogami, che in questo film riesce non solo a stupirci come sempre, ma anche a farci ricordare alcuni momenti della prima serie a noi cari. L'unica pecca del film credo sia il fatto che i produttori si siano voluti concentrare sui due protagonisti: quindi non aspettatevi numerose comparse da parte di alcuni personaggi secondari.
Per concludere, consiglio quindi vivamente la visione di "Psycho-Pass: The movie" a tutti i fan della serie, poiché dopo tanto tempo è riuscito a regalarmi le emozioni della prima stagione (finale: nuova stagione o nuovo film in vista? Speriamo!)
Psycho-Pass: voto 9.
Psycho-Pass 2: voto 7.
Psycho-Pass - The movie: voto 9.