Sound! Euphonium
In questo giugno 2024, con il finale della terza stagione in corso, e ahimè temo anche della serie, sono a qui a dare un mio parere su questa serie che a mio parere, dopo tutto questo tempo (ha iniziato la trasmissione nel 2015) è migliorata sempre più fino ad arrivare a essere un vero e proprio capolavoro.
Le vicende sono ambientate nel classico periodo del liceo dove la protagonista, inizialmente non proprio con la P maiuscola, si iscrive senza motivazioni particolari. Volente o nolente si ritrova "costretta" ad entrare nella banda musicale, uno dei classici club del doposcuola che si vedono nelle scuole. Pensavo fosse un'esagerazione da anime vedere tutti questi ragazzi in un unica attività cosi ben attrezzata, ma a quanto pare ho scoperto che esistono veramente in Giappone istituti con vere e proprie bande musicali di alto livello, come tutto lì del resto, con decine di iscritti e vari concorsi a livello nazionali!
Vista la premessa si potrebbe pensare che è un anime in cui il tema centrale è la musica, ma chi crede questo non l'ha capito fino in fondo e non ha neppure potuto apprezzarlo nel suo splendore.
La verità che è uno slice of life puro con tematiche particolarmente complesse. I personaggi sono in età scolare e rispetto a molti altri anime, i loro modi di fare, i problemi e i sentimenti sono realmente quelli di un sedicenne o giù di lì. Via il romanticismo, l'azione e vari doppisensi di altre serie per fare spazio a riflessioni estremamente profonde su cosa voglia dire essere uno studente, su cosa conti veramente a scuola e quanto siano più importanti le proprie aspirazioni rispetto al futuro da adulti.
Nella parte iniziale della prima stagione si potrebbero notare meno queste tematiche, ma con i suoi tempi la serie entra sempre più in profondità, arrivando poi alla terza stagione dove tutto viene messo a frutto e gli applausi allo sceneggiatore si sprecano. Con questo non voglio dire che inizialmente è brutto, ma la visione d'insieme del creatore ha generato un'opera coinvolgente in modo diverso e che matura, stando al passo con i protagonisti, man mano che avanza nel tempo.
Oltre la vera e propria sceneggiatura, anche la regia dà il meglio di sé intrecciando con i giusti tempi e ritmi sia le vicende più profonde a quelle più leggere. Le giornate degli "attori" saranno descritte in modo peculiare con particolare enfasi sugli allenamenti dell'orchestra, ma senza trascurare il doposcuola, gli incontri al bar e le ovvie feste. In questo modo i minuti di ogni episodio sembrano passare fin troppo velocemente, ma lasciandoti dentro tantissimo. Inoltre in particolare devo fare i complimenti per l'uso superbo delle musiche (e delle pause di silenzio) e per la tensione durante molti dialoghi, sembra quasi di vivere in prima persona alcune scene.
Nonostante quello che ho scritto, il punto forte, anzi fortissimo, dell'anime sta nel reparto tecnico.
La qualità messa in campo è ai livelli di uno dei migliori OAV, una gioia per gli occhi. Non saprei neanche da dove partire per elencarvi nel dettaglio tutti i motivi per cui sono oggettivamente sicuro che è a mani basse il miglior anime mai creato che abbia visto in trent'anni di onorata "carriera".
Giusto per fare qualche esempio, le briciole del gessetto che cadono quando scrivono alla lavagna, il tipo di luce che cambia a seconda di essere all'aperto o al chiuso e l'angolazione con cui arriva sugli oggetti o per come illumina i volti, i capelli ed i vestiti che si muovono costantemente a ogni movimento, la cura nei dettagli nel corpo delle ragazze (comprese altezza, corporatura, acconciatura, ecc.) ed ancora di più per gli strumenti... Basti pensare poi che a fine sigla c'è la schermata del titolo con le sole sagome dei personaggi a farne da cornice... Beh si possono riconoscere la gran parte delle decine di componenti della banda tale è il dettaglio!
Parlando degli attori, fondamentali essendo uno slice of life, oltre che visivamente, anche caratterialmente è stato fatto un ottimo lavoro.
Come detto prima è un anime che si prende un po' di tempo per sviluppare la trama (che ammetto essere semplice e poco importante in questo caso) e fa lo stesso con la crescita dei personaggi, come dev'essere un'opera che fa di una realizzazione estremamente realistica il suo fulcro.
Gli archi narrativi copriranno vari anni e come succede nella realtà, i progressi caratteriali e psicologici si avranno solo nel tempo. Non sperate che qualcuno diventi bravo tutto d'un botto e che possano esserci cambiamenti epocali nel giro di qualche giornata, qui viene mostrato il lato duro di chi si vuole mettere veramente in gioco sia per se stesso che per gli altri sacrificando qualcosa per ottenerne un'altra.
Ci si affezionerà per questo a qualcuno piuttosto che all'altro sperando riesca ad emergere o a risolvere i piccoli (ma importanti) problemi quotidiani in un anime dove tanti personaggi riescono ad ottenere il giusto tempo e spessore.
Per concludere una piccola precisazione, ma doverosa, sul reparto sonoro. Belle le sigle, soprattutto l'opening carica di energia. Non male neppure l'OST di accompagnamento, accompagna bene tutte le scene ed andando avanti con le stagioni migliora insieme a tutto il resto del comparto sonoro.
In ogni caso non aspettatevi chissà quali esibizioni, ripeto che non è un anime musicale, ma uno slice of life a tema, quindi una cosa un po' diversa che può deludere chi parte con certi presupposti.
Infine diamo i classici voti...
** regia ** 9
** sceneggiatura ** 9 (più per gli splendidi dialoghi che per la trama semplice, ma adatta all'ambientazione)
** design ** 11 (lo so che non si dovrebbe andare oltre il 10, ma avrei dovuto abbassare il valore di tutti gli altri anime sennò)
** caratterizzazione dei personaggi ** 7,5
** sonoro ** 8,5
** totale ** 9
consigliato a chiunque ami gli slice of life per l'attenzione data alla crescita dei personaggi a braccetto con la storia. Ovviamente tecnicamente ineccepibile a livello di design e dialoghi, soprattutto vedendo tutte le stagioni una dietro l'altra. Non saprei a chi sconsigliarlo se non a chi fa della trama la cosa più importante essendo questa un po' semplice anche se, ripeto, ricrea perfettamente un vero ambito scolastico come (immagino) sia.
Le vicende sono ambientate nel classico periodo del liceo dove la protagonista, inizialmente non proprio con la P maiuscola, si iscrive senza motivazioni particolari. Volente o nolente si ritrova "costretta" ad entrare nella banda musicale, uno dei classici club del doposcuola che si vedono nelle scuole. Pensavo fosse un'esagerazione da anime vedere tutti questi ragazzi in un unica attività cosi ben attrezzata, ma a quanto pare ho scoperto che esistono veramente in Giappone istituti con vere e proprie bande musicali di alto livello, come tutto lì del resto, con decine di iscritti e vari concorsi a livello nazionali!
Vista la premessa si potrebbe pensare che è un anime in cui il tema centrale è la musica, ma chi crede questo non l'ha capito fino in fondo e non ha neppure potuto apprezzarlo nel suo splendore.
La verità che è uno slice of life puro con tematiche particolarmente complesse. I personaggi sono in età scolare e rispetto a molti altri anime, i loro modi di fare, i problemi e i sentimenti sono realmente quelli di un sedicenne o giù di lì. Via il romanticismo, l'azione e vari doppisensi di altre serie per fare spazio a riflessioni estremamente profonde su cosa voglia dire essere uno studente, su cosa conti veramente a scuola e quanto siano più importanti le proprie aspirazioni rispetto al futuro da adulti.
Nella parte iniziale della prima stagione si potrebbero notare meno queste tematiche, ma con i suoi tempi la serie entra sempre più in profondità, arrivando poi alla terza stagione dove tutto viene messo a frutto e gli applausi allo sceneggiatore si sprecano. Con questo non voglio dire che inizialmente è brutto, ma la visione d'insieme del creatore ha generato un'opera coinvolgente in modo diverso e che matura, stando al passo con i protagonisti, man mano che avanza nel tempo.
Oltre la vera e propria sceneggiatura, anche la regia dà il meglio di sé intrecciando con i giusti tempi e ritmi sia le vicende più profonde a quelle più leggere. Le giornate degli "attori" saranno descritte in modo peculiare con particolare enfasi sugli allenamenti dell'orchestra, ma senza trascurare il doposcuola, gli incontri al bar e le ovvie feste. In questo modo i minuti di ogni episodio sembrano passare fin troppo velocemente, ma lasciandoti dentro tantissimo. Inoltre in particolare devo fare i complimenti per l'uso superbo delle musiche (e delle pause di silenzio) e per la tensione durante molti dialoghi, sembra quasi di vivere in prima persona alcune scene.
Nonostante quello che ho scritto, il punto forte, anzi fortissimo, dell'anime sta nel reparto tecnico.
La qualità messa in campo è ai livelli di uno dei migliori OAV, una gioia per gli occhi. Non saprei neanche da dove partire per elencarvi nel dettaglio tutti i motivi per cui sono oggettivamente sicuro che è a mani basse il miglior anime mai creato che abbia visto in trent'anni di onorata "carriera".
Giusto per fare qualche esempio, le briciole del gessetto che cadono quando scrivono alla lavagna, il tipo di luce che cambia a seconda di essere all'aperto o al chiuso e l'angolazione con cui arriva sugli oggetti o per come illumina i volti, i capelli ed i vestiti che si muovono costantemente a ogni movimento, la cura nei dettagli nel corpo delle ragazze (comprese altezza, corporatura, acconciatura, ecc.) ed ancora di più per gli strumenti... Basti pensare poi che a fine sigla c'è la schermata del titolo con le sole sagome dei personaggi a farne da cornice... Beh si possono riconoscere la gran parte delle decine di componenti della banda tale è il dettaglio!
Parlando degli attori, fondamentali essendo uno slice of life, oltre che visivamente, anche caratterialmente è stato fatto un ottimo lavoro.
Come detto prima è un anime che si prende un po' di tempo per sviluppare la trama (che ammetto essere semplice e poco importante in questo caso) e fa lo stesso con la crescita dei personaggi, come dev'essere un'opera che fa di una realizzazione estremamente realistica il suo fulcro.
Gli archi narrativi copriranno vari anni e come succede nella realtà, i progressi caratteriali e psicologici si avranno solo nel tempo. Non sperate che qualcuno diventi bravo tutto d'un botto e che possano esserci cambiamenti epocali nel giro di qualche giornata, qui viene mostrato il lato duro di chi si vuole mettere veramente in gioco sia per se stesso che per gli altri sacrificando qualcosa per ottenerne un'altra.
Ci si affezionerà per questo a qualcuno piuttosto che all'altro sperando riesca ad emergere o a risolvere i piccoli (ma importanti) problemi quotidiani in un anime dove tanti personaggi riescono ad ottenere il giusto tempo e spessore.
Per concludere una piccola precisazione, ma doverosa, sul reparto sonoro. Belle le sigle, soprattutto l'opening carica di energia. Non male neppure l'OST di accompagnamento, accompagna bene tutte le scene ed andando avanti con le stagioni migliora insieme a tutto il resto del comparto sonoro.
In ogni caso non aspettatevi chissà quali esibizioni, ripeto che non è un anime musicale, ma uno slice of life a tema, quindi una cosa un po' diversa che può deludere chi parte con certi presupposti.
Infine diamo i classici voti...
** regia ** 9
** sceneggiatura ** 9 (più per gli splendidi dialoghi che per la trama semplice, ma adatta all'ambientazione)
** design ** 11 (lo so che non si dovrebbe andare oltre il 10, ma avrei dovuto abbassare il valore di tutti gli altri anime sennò)
** caratterizzazione dei personaggi ** 7,5
** sonoro ** 8,5
** totale ** 9
consigliato a chiunque ami gli slice of life per l'attenzione data alla crescita dei personaggi a braccetto con la storia. Ovviamente tecnicamente ineccepibile a livello di design e dialoghi, soprattutto vedendo tutte le stagioni una dietro l'altra. Non saprei a chi sconsigliarlo se non a chi fa della trama la cosa più importante essendo questa un po' semplice anche se, ripeto, ricrea perfettamente un vero ambito scolastico come (immagino) sia.
Devo ammettere che ultimamente mi sono dedicato alla (ri)scoperta di serie in cui, tout court, la musica è la protagonista principale. "Hibike! Euphonium" (o "Sound! Euphonium") l'ho rispolverato grazie ad un film che rappresenta uno spin off della fortunata serie ossia "Liz e l'uccellino azzurro" e, complice la trasmissione in corso della terza serie, mi sono deciso a vedere dall'inizio l'opera che consta di altre due serie (del 2016 e quella attuale del 2024), una serie OAV (del 2015), 5 film di cui un remake del 2015 (gli altri del 2016, 2017, 2018 e 2019) e uno special del 2023.
Quindi in un certo senso mi sembra di recensire la prima "puntata" di una sorta di "brand" di successo che nel corso di un decennio ha visto la Kyoto Animation dare prova di una grande qualità realizzativa, soprattutto grafica, sull'onda di un'altra opera fortunata a firma dello stesso studio: alludo a "K-On" che prende anch'essa spunto dalla musica in ambito scolastico.
Prendendo in considerazione l'opera "prima", posso scrivere che la trama non presenta nulla di particolare a livello di storia narrata.
Qualche tempo fa mi era capitato di vedere "Blue orchestra" che, preciso, è una serie più recente rispetto a quella in recensione e che non mi ha particolarmente soddisfatto per i soliti cliché e per la predominanza quasi prepotente della musica rispetto allo sviluppo dei personaggi, percependo l'intera serie un po' troppo pesante, poco brillante e quasi ripetitiva nella continua rappresentazione delle sessioni di esercizio e pratica della musica.
Se poi si aggiunge il solito personaggio talentuoso ma contorto e demotivato per un dramma pregresso, bisognoso di stimoli esogeni per continuare a coltivare la sua passione, e i soliti antagonisti altrettanto talentuosi sempre pronti alla sfida e a dimostrare di essere superiori in una rivalità sterile sviluppata attraverso "allenamenti" degni dell'addestramento delle reclute dei Navy Seals, ecco servito il prototipo di serie a tema musicale che non suscita, eufemisticamente, il mio "profondo" e "spiccato" interesse...
Anche "Hibike! Euphonium" non sembra discostarsi in sostanza da quanto scritto in precedenza e, senza svelare troppo sulla trama, piuttosto lineare, logica e coerente, posso scrivere che prendendo spunto dal classico club scolastico di musica in una realtà di scuola superiore, si sviluppa una sorta di slice of life che documenta attraverso le emozioni, i timori, le ingenuità tipici dei ragazzi di 15-16 anni l'ascesa della banda musicale della scuola che punta a vincere le selezioni della prefettura di appartenenza per raggiungere la gara nazionale, traguardo mai raggiunto dalla scuola.
Per coloro che amano i drammoni adolescenziali in cui i personaggi appaiono forzatamente "estremi" nelle reazioni, negli atteggiamenti e nella visione della vita, allora "Hibike! Euphonium" non è propriamente l'opera che possa soddisfare i palati abituati ai sapori "forti" e melodrammatici. A livello di trama e personaggi, "Hibike! Euphonium" rappresenta piuttosto l'inno al realismo, corroborato da un comparto tecnico che ancora oggi può stupire per la qualità che rappresenta un po' il c.d. "marchio di fabbrica" della Kyoto Animation.
"Hibike! Euphonium" risulta pertanto una serie equilibrata in cui i tanti personaggi vengono approfonditi con cura e verosimiglianza con dialoghi e situazioni che non si ispirano a eccessi. Alludo a quei momenti talvolta surreali in cui i ragazzi sembrano degli adulti lobotomizzati dal sistema di vita giapponese o dei pazzi scatenati che si ribellano a qualsiasi forma di regola e/o autorità. In questa serie, i protagonisti sembrano dei ragazzi, con i loro sogni, ingenuità, momenti di euforia e di sconforto, degli adolescenti che vivono in famiglie "normali" in cui gli adulti esistono e non sono delle mere comparse virtuali, sebbene la trama si concentri più sulle figure degli insegnanti di musica impegnati a motivare i membri della banda a raggiungere l'obiettivo prefissato e deciso democraticamente dal gruppo e non solo imposto dalla scuola.
Sebbene sia intriso della solita retorica nipponica secondo la quale nessuno, anche il più talentuoso, non potrà emergere se non attraverso la ferrea determinazione a esercitarsi e a sottoporsi al duro lavoro, "Hibike!Euphonium" non è uno spokon anni '70/80, lasciando il giusto spazio alle emozioni e al character development senza diventare contorto o inverosimile.
A differenza di altri anime in cui sono presenti solo personaggi femminili, in "Hibike! Euphonium" abbiamo anche le interazioni ("normali") con i ragazzi che pur restando secondari, permettono allo spettatore di beneficiare di un contesto realistico e credibile. Non mancheranno degli accenni o sfumature latamente "yuri" che tuttavia non appesantiscono la storia e non la rendono oltremodo inverosimile: la componente sentimentale è presente ma non costituisce il leit motiv della serie ed è gestita come se un elemento tra i tanti che caratterizzano la vita dei personaggi narrati.
E anche la protagonista sembra ispirarsi al motto "in medio virtus stat": Kumiko Omae non rappresenta la solita ragazza al centro dell’attenzione, popolare, solare e anche egocentrica. Sembra piuttosto una ragazza come tante che matura lentamente nella serie e inizia ad appassionarsi progressivamente alla musica senza esserne ossessionata come la bella amica Reina Kōsaka. Un personaggio "vero" e apprezzabile per la sua semplicità e normalità.
Altro aspetto che ho apprezzato è la crescita personale e l'approccio differenziato tra i vari personaggi al percorso del cosiddetto "coming of age". Non mancano momenti tipici di cupa tristezza in cui alcuni personaggi, dopo riflessioni anche dolorose sul futuro (mi riferisco alla sorella maggiore di Kumiko o la senpai Aoi), scelgono di abbandonare la musica per dedicarsi esclusivamente allo studio e a raggiungere gli obiettivi concreti dell'esistenza, abdicando al preseguire i sogni di bambina e ragazza.
"Hibike! Euphonium" ha nell'equilibrio il suo vero punto di forza: possiede la giusta quantità - non troppo né troppo poco - dei pregi che apprezzo di una serie animata che porta, con l'elemento preponderante della musica, all'armonia.
Quindi in un certo senso mi sembra di recensire la prima "puntata" di una sorta di "brand" di successo che nel corso di un decennio ha visto la Kyoto Animation dare prova di una grande qualità realizzativa, soprattutto grafica, sull'onda di un'altra opera fortunata a firma dello stesso studio: alludo a "K-On" che prende anch'essa spunto dalla musica in ambito scolastico.
Prendendo in considerazione l'opera "prima", posso scrivere che la trama non presenta nulla di particolare a livello di storia narrata.
Qualche tempo fa mi era capitato di vedere "Blue orchestra" che, preciso, è una serie più recente rispetto a quella in recensione e che non mi ha particolarmente soddisfatto per i soliti cliché e per la predominanza quasi prepotente della musica rispetto allo sviluppo dei personaggi, percependo l'intera serie un po' troppo pesante, poco brillante e quasi ripetitiva nella continua rappresentazione delle sessioni di esercizio e pratica della musica.
Se poi si aggiunge il solito personaggio talentuoso ma contorto e demotivato per un dramma pregresso, bisognoso di stimoli esogeni per continuare a coltivare la sua passione, e i soliti antagonisti altrettanto talentuosi sempre pronti alla sfida e a dimostrare di essere superiori in una rivalità sterile sviluppata attraverso "allenamenti" degni dell'addestramento delle reclute dei Navy Seals, ecco servito il prototipo di serie a tema musicale che non suscita, eufemisticamente, il mio "profondo" e "spiccato" interesse...
Anche "Hibike! Euphonium" non sembra discostarsi in sostanza da quanto scritto in precedenza e, senza svelare troppo sulla trama, piuttosto lineare, logica e coerente, posso scrivere che prendendo spunto dal classico club scolastico di musica in una realtà di scuola superiore, si sviluppa una sorta di slice of life che documenta attraverso le emozioni, i timori, le ingenuità tipici dei ragazzi di 15-16 anni l'ascesa della banda musicale della scuola che punta a vincere le selezioni della prefettura di appartenenza per raggiungere la gara nazionale, traguardo mai raggiunto dalla scuola.
Per coloro che amano i drammoni adolescenziali in cui i personaggi appaiono forzatamente "estremi" nelle reazioni, negli atteggiamenti e nella visione della vita, allora "Hibike! Euphonium" non è propriamente l'opera che possa soddisfare i palati abituati ai sapori "forti" e melodrammatici. A livello di trama e personaggi, "Hibike! Euphonium" rappresenta piuttosto l'inno al realismo, corroborato da un comparto tecnico che ancora oggi può stupire per la qualità che rappresenta un po' il c.d. "marchio di fabbrica" della Kyoto Animation.
"Hibike! Euphonium" risulta pertanto una serie equilibrata in cui i tanti personaggi vengono approfonditi con cura e verosimiglianza con dialoghi e situazioni che non si ispirano a eccessi. Alludo a quei momenti talvolta surreali in cui i ragazzi sembrano degli adulti lobotomizzati dal sistema di vita giapponese o dei pazzi scatenati che si ribellano a qualsiasi forma di regola e/o autorità. In questa serie, i protagonisti sembrano dei ragazzi, con i loro sogni, ingenuità, momenti di euforia e di sconforto, degli adolescenti che vivono in famiglie "normali" in cui gli adulti esistono e non sono delle mere comparse virtuali, sebbene la trama si concentri più sulle figure degli insegnanti di musica impegnati a motivare i membri della banda a raggiungere l'obiettivo prefissato e deciso democraticamente dal gruppo e non solo imposto dalla scuola.
Sebbene sia intriso della solita retorica nipponica secondo la quale nessuno, anche il più talentuoso, non potrà emergere se non attraverso la ferrea determinazione a esercitarsi e a sottoporsi al duro lavoro, "Hibike!Euphonium" non è uno spokon anni '70/80, lasciando il giusto spazio alle emozioni e al character development senza diventare contorto o inverosimile.
A differenza di altri anime in cui sono presenti solo personaggi femminili, in "Hibike! Euphonium" abbiamo anche le interazioni ("normali") con i ragazzi che pur restando secondari, permettono allo spettatore di beneficiare di un contesto realistico e credibile. Non mancheranno degli accenni o sfumature latamente "yuri" che tuttavia non appesantiscono la storia e non la rendono oltremodo inverosimile: la componente sentimentale è presente ma non costituisce il leit motiv della serie ed è gestita come se un elemento tra i tanti che caratterizzano la vita dei personaggi narrati.
E anche la protagonista sembra ispirarsi al motto "in medio virtus stat": Kumiko Omae non rappresenta la solita ragazza al centro dell’attenzione, popolare, solare e anche egocentrica. Sembra piuttosto una ragazza come tante che matura lentamente nella serie e inizia ad appassionarsi progressivamente alla musica senza esserne ossessionata come la bella amica Reina Kōsaka. Un personaggio "vero" e apprezzabile per la sua semplicità e normalità.
Altro aspetto che ho apprezzato è la crescita personale e l'approccio differenziato tra i vari personaggi al percorso del cosiddetto "coming of age". Non mancano momenti tipici di cupa tristezza in cui alcuni personaggi, dopo riflessioni anche dolorose sul futuro (mi riferisco alla sorella maggiore di Kumiko o la senpai Aoi), scelgono di abbandonare la musica per dedicarsi esclusivamente allo studio e a raggiungere gli obiettivi concreti dell'esistenza, abdicando al preseguire i sogni di bambina e ragazza.
"Hibike! Euphonium" ha nell'equilibrio il suo vero punto di forza: possiede la giusta quantità - non troppo né troppo poco - dei pregi che apprezzo di una serie animata che porta, con l'elemento preponderante della musica, all'armonia.
Sono rimasta piacevolmente sorpresa da questo anime di un po’ di anni fa, che ho avuto occasione di guardare in questo periodo.
Parto dicendo che le prime puntate non mi avevano convinto tanto perché davvero incentrate sul tema musicale senza dare troppo spessore ai personaggi, ma già dal quarto episodio ho cominciato a ricredermi e ringrazio di essere andata avanti.
Piano piano escono i caratteri dei personaggi, primo tra tutti la protagonista Kumiko, un personaggio che matura pian piano, che scopre di amare davvero suonare nella banda della scuola e che si esercita fino a sudare copiosamente.
Il lato tecnico è stato una sorpresa, mi sono ritrovata a guardare certe scene più volte come ipnotizzata dalle immagini. Mi sono ritrovata a sorridere e a piangere ed era tanto che un anime non mi dava sensazioni così forti.
Le musiche della banda in questa stagione sono carine, non un livello altissimo ma si rifà nella seconda stagione.
In sintesi pur avendolo finito lo riguarderei da capo per emozionarmi con tutti i protagonisti.
Parto dicendo che le prime puntate non mi avevano convinto tanto perché davvero incentrate sul tema musicale senza dare troppo spessore ai personaggi, ma già dal quarto episodio ho cominciato a ricredermi e ringrazio di essere andata avanti.
Piano piano escono i caratteri dei personaggi, primo tra tutti la protagonista Kumiko, un personaggio che matura pian piano, che scopre di amare davvero suonare nella banda della scuola e che si esercita fino a sudare copiosamente.
Il lato tecnico è stato una sorpresa, mi sono ritrovata a guardare certe scene più volte come ipnotizzata dalle immagini. Mi sono ritrovata a sorridere e a piangere ed era tanto che un anime non mi dava sensazioni così forti.
Le musiche della banda in questa stagione sono carine, non un livello altissimo ma si rifà nella seconda stagione.
In sintesi pur avendolo finito lo riguarderei da capo per emozionarmi con tutti i protagonisti.
"Sound! Euphonium" è ambientato in un liceo di nome Kitauji, istituto che da un po' di anni non è più ai massimi livelli nazionali come da sua tradizione, ma con l'arrivo di un nuovo professore severo piano piano il liceo ritorna a vincere.
Questo è un anime che consiglierei a tutti gli appassionati della musica classica, perché eccelle da quel punto di vista; l'anime presenta delle ottime animazioni e più in generale le esibizioni sono molto realistiche: le animazioni e le musiche scorrono perfettamente a tempo con la canzone eseguita. Un'altra cosa che mi è piaciuta particolarmente è la caratterizzazione del professor Taki, che riesce ad ottenere dei risultati con un gruppo, soprattutto inizialmente, non molto unito.
Unico grande difetto, che personalmente non ha inciso nella visone dell'anime ma nella valutazione, sono i personaggi (non tanto la caratterizzazione di ogni protagonista, in generale buona, e personalmente mi sono piaciute un sacco Asuka e Reina), in quanto i rapporti tra di loro sono lagnosi e a volte un po' infantili.
Questo è un anime che consiglierei a tutti gli appassionati della musica classica, perché eccelle da quel punto di vista; l'anime presenta delle ottime animazioni e più in generale le esibizioni sono molto realistiche: le animazioni e le musiche scorrono perfettamente a tempo con la canzone eseguita. Un'altra cosa che mi è piaciuta particolarmente è la caratterizzazione del professor Taki, che riesce ad ottenere dei risultati con un gruppo, soprattutto inizialmente, non molto unito.
Unico grande difetto, che personalmente non ha inciso nella visone dell'anime ma nella valutazione, sono i personaggi (non tanto la caratterizzazione di ogni protagonista, in generale buona, e personalmente mi sono piaciute un sacco Asuka e Reina), in quanto i rapporti tra di loro sono lagnosi e a volte un po' infantili.
Frutto creativo dello studio Kyoto Animation, della regia di Tatsuya Ishihara e delle musiche di Akito Matsuda, "Hibike! Euphonium" (響け! ユーフォニアム) è la trasposizione animata dei romanzi di Ayano Takeda, il primo dei quali venne pubblicato verso la fine del 2013.
La prima stagione è andata in onda da metà giugno a metà dicembre 2015, mentre la seconda dai primi di ottobre al 28 dicembre 2016, ma personalmente mi sono approcciata alla serie soltanto nelle ultime settimane.
Francamente parlando, quando mi sono decisa a guardare il primo episodio ero molto scettica, probabilmente perché i titoli della Kyoto Animation con cui ho più familiarità sono "Myriad Colors Phantom World" (無彩限のファントム・ワールド ), classificato come fantasy ma dal mio punto di vista più che altro demenziale, e "Free!", che secondo il mio modesto parere è davvero troppo sopravvalutato. Devo dire, però, che già alla fine del primo episodio mi sono ricreduta (e in effetti ho visto la prima stagione in un giorno).
La storia inizia con un flashback che ci trasporta durante la premiazione delle bande musicali del Kansai ai preliminari di Kyoto. La scuola della protagonista (Oumae Kumiko) si aggiudica un oro, ma è uno di quelli detti “fasulli”, perciò non riesce comunque a classificarsi per le Nazionali; a questo punto, Kumiko ha una breve discussione con la ragazza che si trova accanto a lei (Kousaka Reina), uno scambio di battute che soprattutto a causa delle parole schiette e poco delicate della protagonista, per quanto non intenzionali, sembra decretare una rottura totale fra le due.
Concluso il flashback, Kumiko è pronta ad affrontare il suo primo giorno alle superiori, intenzionata a chiudere per sempre con il passato e forse anche con la musica. I piani di Kumiko, comunque, prendono una piega diversa a causa di due ragazze con cui fa amicizia, che la convincono ad unirsi al club di musica del liceo Kitauji, dove – fatalità! – anche Kousaka Reina si è iscritta.
Un tempo la banda del liceo Kitauji era una delle favorite per la vitoria, ma in seguito ad alcuni screzi fra i componenti sembra essere stata completamente dimenticata, tuttavia, con l’arrivo di un nuovo consulente, sembra che le cose siano destinate a cambiare.
Non mi soffermerò oltre riguardo la trama, che, pur essendo semplice, è avvincente e tutta da scoprire, ben condita dagli intrecci fra personaggi distinti e approfonditi.
I personaggi sono sicuramente uno dei punti di forza di "Hibike! Euphonium": tutti agiscono e reagiscono in modi differenti ma pur sempre molto umani, ogni rapporto presenta particolari sfumature per le quali capita che in un primo momento si manifestino soltanto alcuni lati del carattere di un personaggio.
In sintesi, si tratta di un miscuglio di personalità diverse – dallo schietto all’ambiguo, dal leale al codardo – che si rivelano poco a poco e che, soprattutto, si compongono a loro volta di sfaccettature differenti, con grandi pregi e importanti difetti che coesistono in un’unica esistenza, com’è giusto che sia. La protagonista, in particolare, è piuttosto insolita, perché anche se è in gran parte grazie a lei che il passato del liceo Kitauji si rivela, così come le relazioni fra i vari componenti della banda, Kumiko non è quasi mai al centro dell’attenzione. È così naturale che quasi è eclissata da se stessa, una ragazza qualunque che piuttosto che essere ammirata si ritrova ad ammirare gli altri e a dubitare – con un po’ di cinismo – delle sue capacità (senza però gettare la spugna, ma desiderando di migliorare). Questo aspetto l’ha resa ai miei occhi davvero molto apprezzabile e particolarmente originale e complicata nella sua semplicità.
Gli argomenti trattati sono molti, e la delicatezza e l’attenzione con la quale vengono analizzati arricchiscono maggiormente questa bellissima trasposizione animata.
"Hibike! Euphonium" non è prettamente drammatico, ma non mi sento neppure di escludere tale genere. Senza ombra di dubbio occorre tirarne in ballo altri, come il sentimentale (si passa dalle classiche cotte adolescenziali e dall’amicizia molto intima che va formandosi fra alcuni personaggi a esperienze emotive più negative e dolorose, come il rifiuto, la frustrazione del senpai superato dal kouhai, l’abbandono quasi forzato di una passione o l’apatia derivante dai ricordi dolorosi del passato). Il drama è quindi presente, ma sicuramente intrecciato con i sentimenti dei personaggi, e riguarda più che altro il passato della banda del liceo Kitauji, che però viene diluito e scandito nel corso delle due stagioni, senza essere condensato in uno o due episodi consecutivi, in un processo di slow build che incuriosisce lo spettatore e rende questo anime decisamente profondo.
Ho notato inoltre una sfumatura cupa e vagamente malinconica per ciò che riguarda lo scorrere del tempo, il fatto che “tre anni passano in fretta” – secondo una senpai della protagonista – o ancora che per Kumiko stessa il presente diverrà lontano in un istante. Alcune volte si ha la soffocante impressione che i personaggi debbano dirsi addio da un momento all’altro, ed è qualcosa che può accadere anche nella vita reale, fra amici e persone che si amano, ecco perché ritengo "Hibike! Euphonium" molto genuino e attuale. È un anime intelligente, che offre tanti spunti di riflessione. Certo, non mancano le scene divertenti o quelle dove si finisce inevitabilmente per urlare all’OTP, ma si tratta di numerose eccezioni che costellano una storia complessa e spesso inaspettatamente cupa.
Non pensavo che sarei arrivata ad avvalorare "Hibike! Euphonium" fino a questo punto, ma francamente non ritengo vi siano difetti rilevanti. A completare il tutto, una grafica ottima, con un’ammirevole attenzione ai particolari e accostamenti di colore molto belli e luminosi.
Un dieci meritatissimo.
La prima stagione è andata in onda da metà giugno a metà dicembre 2015, mentre la seconda dai primi di ottobre al 28 dicembre 2016, ma personalmente mi sono approcciata alla serie soltanto nelle ultime settimane.
Francamente parlando, quando mi sono decisa a guardare il primo episodio ero molto scettica, probabilmente perché i titoli della Kyoto Animation con cui ho più familiarità sono "Myriad Colors Phantom World" (無彩限のファントム・ワールド ), classificato come fantasy ma dal mio punto di vista più che altro demenziale, e "Free!", che secondo il mio modesto parere è davvero troppo sopravvalutato. Devo dire, però, che già alla fine del primo episodio mi sono ricreduta (e in effetti ho visto la prima stagione in un giorno).
La storia inizia con un flashback che ci trasporta durante la premiazione delle bande musicali del Kansai ai preliminari di Kyoto. La scuola della protagonista (Oumae Kumiko) si aggiudica un oro, ma è uno di quelli detti “fasulli”, perciò non riesce comunque a classificarsi per le Nazionali; a questo punto, Kumiko ha una breve discussione con la ragazza che si trova accanto a lei (Kousaka Reina), uno scambio di battute che soprattutto a causa delle parole schiette e poco delicate della protagonista, per quanto non intenzionali, sembra decretare una rottura totale fra le due.
Concluso il flashback, Kumiko è pronta ad affrontare il suo primo giorno alle superiori, intenzionata a chiudere per sempre con il passato e forse anche con la musica. I piani di Kumiko, comunque, prendono una piega diversa a causa di due ragazze con cui fa amicizia, che la convincono ad unirsi al club di musica del liceo Kitauji, dove – fatalità! – anche Kousaka Reina si è iscritta.
Un tempo la banda del liceo Kitauji era una delle favorite per la vitoria, ma in seguito ad alcuni screzi fra i componenti sembra essere stata completamente dimenticata, tuttavia, con l’arrivo di un nuovo consulente, sembra che le cose siano destinate a cambiare.
Non mi soffermerò oltre riguardo la trama, che, pur essendo semplice, è avvincente e tutta da scoprire, ben condita dagli intrecci fra personaggi distinti e approfonditi.
I personaggi sono sicuramente uno dei punti di forza di "Hibike! Euphonium": tutti agiscono e reagiscono in modi differenti ma pur sempre molto umani, ogni rapporto presenta particolari sfumature per le quali capita che in un primo momento si manifestino soltanto alcuni lati del carattere di un personaggio.
In sintesi, si tratta di un miscuglio di personalità diverse – dallo schietto all’ambiguo, dal leale al codardo – che si rivelano poco a poco e che, soprattutto, si compongono a loro volta di sfaccettature differenti, con grandi pregi e importanti difetti che coesistono in un’unica esistenza, com’è giusto che sia. La protagonista, in particolare, è piuttosto insolita, perché anche se è in gran parte grazie a lei che il passato del liceo Kitauji si rivela, così come le relazioni fra i vari componenti della banda, Kumiko non è quasi mai al centro dell’attenzione. È così naturale che quasi è eclissata da se stessa, una ragazza qualunque che piuttosto che essere ammirata si ritrova ad ammirare gli altri e a dubitare – con un po’ di cinismo – delle sue capacità (senza però gettare la spugna, ma desiderando di migliorare). Questo aspetto l’ha resa ai miei occhi davvero molto apprezzabile e particolarmente originale e complicata nella sua semplicità.
Gli argomenti trattati sono molti, e la delicatezza e l’attenzione con la quale vengono analizzati arricchiscono maggiormente questa bellissima trasposizione animata.
"Hibike! Euphonium" non è prettamente drammatico, ma non mi sento neppure di escludere tale genere. Senza ombra di dubbio occorre tirarne in ballo altri, come il sentimentale (si passa dalle classiche cotte adolescenziali e dall’amicizia molto intima che va formandosi fra alcuni personaggi a esperienze emotive più negative e dolorose, come il rifiuto, la frustrazione del senpai superato dal kouhai, l’abbandono quasi forzato di una passione o l’apatia derivante dai ricordi dolorosi del passato). Il drama è quindi presente, ma sicuramente intrecciato con i sentimenti dei personaggi, e riguarda più che altro il passato della banda del liceo Kitauji, che però viene diluito e scandito nel corso delle due stagioni, senza essere condensato in uno o due episodi consecutivi, in un processo di slow build che incuriosisce lo spettatore e rende questo anime decisamente profondo.
Ho notato inoltre una sfumatura cupa e vagamente malinconica per ciò che riguarda lo scorrere del tempo, il fatto che “tre anni passano in fretta” – secondo una senpai della protagonista – o ancora che per Kumiko stessa il presente diverrà lontano in un istante. Alcune volte si ha la soffocante impressione che i personaggi debbano dirsi addio da un momento all’altro, ed è qualcosa che può accadere anche nella vita reale, fra amici e persone che si amano, ecco perché ritengo "Hibike! Euphonium" molto genuino e attuale. È un anime intelligente, che offre tanti spunti di riflessione. Certo, non mancano le scene divertenti o quelle dove si finisce inevitabilmente per urlare all’OTP, ma si tratta di numerose eccezioni che costellano una storia complessa e spesso inaspettatamente cupa.
Non pensavo che sarei arrivata ad avvalorare "Hibike! Euphonium" fino a questo punto, ma francamente non ritengo vi siano difetti rilevanti. A completare il tutto, una grafica ottima, con un’ammirevole attenzione ai particolari e accostamenti di colore molto belli e luminosi.
Un dieci meritatissimo.
Serie anime di tredici episodi di durata canonica.
Trama: Tutto inizia con la protagonista, Kumiko Oumoe, che inizia la sua vita da liceale al liceo Kitaouji dopo la delusione del concorso prefetturale delle medie.
In questa scuola fa amicizia con Hazuki e Midori (la prima faceva tennis alle medie mentre la seconda suona il contrabbasso) e decidono di iscriversi al club degli ottoni dopo tanti ripensamenti e rimuginamenti da parte di Kumiko, dovuti alla presenza nel club di una sua compagna delle medie (Kousaka Reina), con cui si era lasciata in cattivi rapporti, secondo lei, dopo il concorso perso.
Comunque, dopo essere entrate nel club, le tre ragazze devono decidere gli strumenti che vogliono suonare. Hazuki, a causa di un raggiro da parte della vicepresidente del club, decide per la tuba, mentre Kumiko viene costretta a suonare ancora l'eufonio.
Da qui incontrano il professore di musica, Taki, che, lo ammetto, è veramente fantastico, in quanto incarna l'ideale di professore che si adatta alle scelte dei suoi alunni e li rende partecipi nel prendere le decisioni più importanti, ma che dimostra la sua autorità, esperienza e bravura nella musica quando serve, il tutto con una calma incredibile (tranne una sola scena in cui si arrabbia), nonostante anche accuse pesanti da parte degli alunni. Alla fine, il nutrito gruppo riesce ad armonizzarsi, nonostante gli attriti iniziali, e procede ad esercitarsi per raggiungere le nazionali.
Il finale sarà scontato, sennò non ci sarebbe potuta essere la seconda serie, ma è veramente ricco di tensione (dovuta alla gara) facendogli ottenere la sufficienza.
Personaggi: Devo dire che, nonostante il gruppo sia molto folto, non vengono caratterizzati tutti bene; alcuni personaggi addirittura sono mere comparse nella vicenda o vengono viste solo come parte della scenografia (però era inevitabile visto che sono circa 60). Per quanto riguarda gli altri personaggi di rilievo, essi sono stati caratterizzati decentemente: 1) Kumiko si dimostra fredda e distaccata rispetto alle varie vicende, forse per paura di non farsi coinvolgere troppo dalla vicenda e provare un altro dispiacere, ma matura e diventa più aperta e convinta di quello che ama dopo un discorso con Reina, che si può considerare la sua salvatrice e l'unica a saper leggere il suo carattere schivo, freddo ed introverso. 2) Reina è una ragazza piena di ambizione (lo dice lei stessa), il cui obiettivo è diventare speciale e distinguersi dagli altri, e per farlo mette anima e cuore ed ogni briciolo di energia nel riuscire a raggiungere il suo obiettivo. 3) La vicepresidente del club è il personaggio più positivo della serie (dopo Hazuki), una ragazza che non si stanca mai ed ha una passione morbosa per la musica, ma è anche la persona più pragmatica e misteriosa della serie, in quanto non si espone mai in questioni molto spinose e risulta essere anche anaffettiva per le questioni altrui (la considero uno dei personaggi meglio riusciti). 4) Hazuki è iperattiva e non si fa mai abbattere, anche dopo una delusione d'amore si rialza e continua ad andare avanti, e cerca di impegnarsi per gli altri dimostrando una grande generosità. Poi ci sono altri personaggi che hanno certi tratti caratteriali, ma che non sono approfonditi come quelli citati sopra; una esempio sono Midori(gentile e pucciosa), la presidente del club(timida) ecc.ecc. Animazioni: Le animazioni sono stupende,sia gli sfondi che i personaggi,qualcosa che ti cattura. Una menzione particolare la voglio fare agli occhi dei personaggi che, a parte i colori, che li fanno sembrare quelli di animali, trasmettono con la loro brillantezza e limpidezza la passione che alcuni personaggi mostrano nella musica, e questi occhi aiutano molto nel rappresentare l'espressività dei vari personaggi.
Se non l'aveste capito, sono stato catturato dagli occhi. Anche gli strumenti sono stati disegnati facendo attenzione anche ai minimi particolari, risultando in un lavoro egregio.
L'unica nota negativa di questo anime è che, per essere una serie basata sulla musica, di musica se ne sente veramente poca: i brani ascoltati sono solamente due e, fino al giorno del concorso, ne sentiamo solo degli sprazzi. Per il resto, il lavoro è eccellente.
A chi è appassionato di musica consiglio comunque di vederlo, non ne rimarrà deluso, ma lo consiglio anche a chi vuole avvicinarsi a questo genere.
Come voto finale do un 8 meritato.
Buona musica!
Trama: Tutto inizia con la protagonista, Kumiko Oumoe, che inizia la sua vita da liceale al liceo Kitaouji dopo la delusione del concorso prefetturale delle medie.
In questa scuola fa amicizia con Hazuki e Midori (la prima faceva tennis alle medie mentre la seconda suona il contrabbasso) e decidono di iscriversi al club degli ottoni dopo tanti ripensamenti e rimuginamenti da parte di Kumiko, dovuti alla presenza nel club di una sua compagna delle medie (Kousaka Reina), con cui si era lasciata in cattivi rapporti, secondo lei, dopo il concorso perso.
Comunque, dopo essere entrate nel club, le tre ragazze devono decidere gli strumenti che vogliono suonare. Hazuki, a causa di un raggiro da parte della vicepresidente del club, decide per la tuba, mentre Kumiko viene costretta a suonare ancora l'eufonio.
Da qui incontrano il professore di musica, Taki, che, lo ammetto, è veramente fantastico, in quanto incarna l'ideale di professore che si adatta alle scelte dei suoi alunni e li rende partecipi nel prendere le decisioni più importanti, ma che dimostra la sua autorità, esperienza e bravura nella musica quando serve, il tutto con una calma incredibile (tranne una sola scena in cui si arrabbia), nonostante anche accuse pesanti da parte degli alunni. Alla fine, il nutrito gruppo riesce ad armonizzarsi, nonostante gli attriti iniziali, e procede ad esercitarsi per raggiungere le nazionali.
Il finale sarà scontato, sennò non ci sarebbe potuta essere la seconda serie, ma è veramente ricco di tensione (dovuta alla gara) facendogli ottenere la sufficienza.
Personaggi: Devo dire che, nonostante il gruppo sia molto folto, non vengono caratterizzati tutti bene; alcuni personaggi addirittura sono mere comparse nella vicenda o vengono viste solo come parte della scenografia (però era inevitabile visto che sono circa 60). Per quanto riguarda gli altri personaggi di rilievo, essi sono stati caratterizzati decentemente: 1) Kumiko si dimostra fredda e distaccata rispetto alle varie vicende, forse per paura di non farsi coinvolgere troppo dalla vicenda e provare un altro dispiacere, ma matura e diventa più aperta e convinta di quello che ama dopo un discorso con Reina, che si può considerare la sua salvatrice e l'unica a saper leggere il suo carattere schivo, freddo ed introverso. 2) Reina è una ragazza piena di ambizione (lo dice lei stessa), il cui obiettivo è diventare speciale e distinguersi dagli altri, e per farlo mette anima e cuore ed ogni briciolo di energia nel riuscire a raggiungere il suo obiettivo. 3) La vicepresidente del club è il personaggio più positivo della serie (dopo Hazuki), una ragazza che non si stanca mai ed ha una passione morbosa per la musica, ma è anche la persona più pragmatica e misteriosa della serie, in quanto non si espone mai in questioni molto spinose e risulta essere anche anaffettiva per le questioni altrui (la considero uno dei personaggi meglio riusciti). 4) Hazuki è iperattiva e non si fa mai abbattere, anche dopo una delusione d'amore si rialza e continua ad andare avanti, e cerca di impegnarsi per gli altri dimostrando una grande generosità. Poi ci sono altri personaggi che hanno certi tratti caratteriali, ma che non sono approfonditi come quelli citati sopra; una esempio sono Midori(gentile e pucciosa), la presidente del club(timida) ecc.ecc. Animazioni: Le animazioni sono stupende,sia gli sfondi che i personaggi,qualcosa che ti cattura. Una menzione particolare la voglio fare agli occhi dei personaggi che, a parte i colori, che li fanno sembrare quelli di animali, trasmettono con la loro brillantezza e limpidezza la passione che alcuni personaggi mostrano nella musica, e questi occhi aiutano molto nel rappresentare l'espressività dei vari personaggi.
Se non l'aveste capito, sono stato catturato dagli occhi. Anche gli strumenti sono stati disegnati facendo attenzione anche ai minimi particolari, risultando in un lavoro egregio.
L'unica nota negativa di questo anime è che, per essere una serie basata sulla musica, di musica se ne sente veramente poca: i brani ascoltati sono solamente due e, fino al giorno del concorso, ne sentiamo solo degli sprazzi. Per il resto, il lavoro è eccellente.
A chi è appassionato di musica consiglio comunque di vederlo, non ne rimarrà deluso, ma lo consiglio anche a chi vuole avvicinarsi a questo genere.
Come voto finale do un 8 meritato.
Buona musica!
"Sound! Euphonium" è un anime musicale che nella primavera del 2015 ha sorpreso in molti, grazie ad un comparto tecnico e ad una colonna sonora da alti voti, tanto da vincere vari premi nei Neko Awards dello stesso anno.
Il genere non è sicuramente da disprezzare, ma cosa succede se un'anime musicale sviluppa la propria trama concentrandosi troppo sulla musica? Semplice, può essere amato oppure odiato. Iniziamo leggendo la trama:
Ambientata nel liceo Kitauji, la trama si concentra sulla banda del club di musica dove vediamo protagonista Kumiko Oumae, una ragazza con una piccola esperienza nel settore, maturata nella banda della scuola media, che però non ha avuto un impatto abbastanza significativo; al primo anno di liceo, quindi, Kumiko si dimostra subito insicura, ma con il suo tenero carattere fa subito amicizia con altre ragazze del liceo, entrando così nella nuova banda. Il liceo Kitauji in passato vantava una buona reputazione nel settore, ma con gli anni è venuto sempre meno nei concorsi, tuttavia il nuovo insegnante riesce a trasmettere molta determinazione ai nuovi studenti, migliorando di volta in volta il loro livello.
Ciò che mi ha deluso di questa serie è la storia che non si sviluppa con un qualcosa che non sia la musica, ovvero che si concentra fin troppo su questo argomento, così da mettere in disparte le vicende dei personaggi che avrebbero potuto rendere un po' più interessante questa storia. Sicuramente è accettabile il fatto che un anime musicale si concentri molto sul proprio genere ma questo porta anche alcuni svantaggi, tra i quali il disinteressamento dello spettatore e la possibile "noia" dovuta agli episodi simili tra loro.
I personaggi hanno qualcosa da trasmettere, sempre però al livello della trama, cioè in ambito musicale; alcuni battibecchi ci saranno e anche problemi personali, che però non vengono focalizzati tanto da condizionare la trama, e quindi anche qui poco da dire.
Infine, concludo questa recensione aggiungendo che l'anime, secondo il mio parere, non è stato abbastanza interessante, ma, avendo buone qualità nell'ambito tecnico, non credo che sia del tutto insufficiente, pertanto, tengo conto del fatto che l'anime ha una trama mediocre ma anche un ottimo comparto tecnico.
Voto finale: 6 meno.
Il genere non è sicuramente da disprezzare, ma cosa succede se un'anime musicale sviluppa la propria trama concentrandosi troppo sulla musica? Semplice, può essere amato oppure odiato. Iniziamo leggendo la trama:
Ambientata nel liceo Kitauji, la trama si concentra sulla banda del club di musica dove vediamo protagonista Kumiko Oumae, una ragazza con una piccola esperienza nel settore, maturata nella banda della scuola media, che però non ha avuto un impatto abbastanza significativo; al primo anno di liceo, quindi, Kumiko si dimostra subito insicura, ma con il suo tenero carattere fa subito amicizia con altre ragazze del liceo, entrando così nella nuova banda. Il liceo Kitauji in passato vantava una buona reputazione nel settore, ma con gli anni è venuto sempre meno nei concorsi, tuttavia il nuovo insegnante riesce a trasmettere molta determinazione ai nuovi studenti, migliorando di volta in volta il loro livello.
Ciò che mi ha deluso di questa serie è la storia che non si sviluppa con un qualcosa che non sia la musica, ovvero che si concentra fin troppo su questo argomento, così da mettere in disparte le vicende dei personaggi che avrebbero potuto rendere un po' più interessante questa storia. Sicuramente è accettabile il fatto che un anime musicale si concentri molto sul proprio genere ma questo porta anche alcuni svantaggi, tra i quali il disinteressamento dello spettatore e la possibile "noia" dovuta agli episodi simili tra loro.
I personaggi hanno qualcosa da trasmettere, sempre però al livello della trama, cioè in ambito musicale; alcuni battibecchi ci saranno e anche problemi personali, che però non vengono focalizzati tanto da condizionare la trama, e quindi anche qui poco da dire.
Infine, concludo questa recensione aggiungendo che l'anime, secondo il mio parere, non è stato abbastanza interessante, ma, avendo buone qualità nell'ambito tecnico, non credo che sia del tutto insufficiente, pertanto, tengo conto del fatto che l'anime ha una trama mediocre ma anche un ottimo comparto tecnico.
Voto finale: 6 meno.
Come gli amanti delle storie tra i banchi di scuola sanno benissimo, il genere "scolastico" ha da sempre prodotto una grandissima quantità di titoli basati sulle attività dei club. Ciò che rende questi ultimi particolarmente adatti alle esigenze del mangaka moderno è la loro apparente infinita versatilità: basta, infatti, avere un numero sufficiente di membri ed è possibile creare un club per qualsiasi cavolata possa passare per la testa di un gruppo qualsiasi di studenti. Così, dopo il grande successo ottenuto con "K-On!", la Kyoto Animation ha deciso di continuare a cavalcare l'onda e di riprovarci nuovamente con un altro anime basato sulle attività di un club musicale. Però con alcune sostanziali differenze.
Non avendo né la voglia né un motivo valido per spingermi in una distinzione più articolata, mi limiterò a dire che è mia opinione che i club scolastici giapponesi possano dividersi sostanzialmente in due categorie: quelli da competizione e quelli da 'cazzeggio'. Se in "K-On!" si era optato per il secondo tipo, per questo "Hibike! Yūfoniamu" si è deciso di cambiare rotta e di proporre la prima tipologia, una categoria, cioè, fatta di competizioni musicali e il classico sogno di accedere al concorso giovanile nazionale. E' questa una scelta che, in termini narrativi, è molto più rilevante di quanto si possa pensare, in quanto influenzerà in modo decisivo il clima che si respirerà all'interno dell'anime: niente più pause a base di the e torte, dunque, ma un ambiente molto più pesante in cui si alterneranno speranze e paure, aspettative e duro lavoro.
Un'altra importante differenza sta nel tipo di club che viene scelto: la banda musicale. Descrivere le dinamiche di un piccolo gruppo è molto più semplice rispetto alla gestione di un gruppo decisamente più folto. E così inevitabilmente cominciano ad apparire una serie di tematiche del tutto inedite o che raramente sono state rappresentate in passato: non c'è più, infatti, solo il singolo individuo che si confronta con un altro singolo individuo, ma anche interi gruppi di persone che si contrappongono e spesso si scontrano con altri gruppi di persone. E fattori come l'anzianità o il talento fanno nascere rivendicazioni o invidie che si diffonderanno a macchia d'olio tra i componenti dei vari gruppi, rendendo oltremodo difficile riportare tutto alla normalità.
Un altro elemento di differenziazione rispetto al passato, che io ho gradito molto, sta nell'acquisita consapevolezza che per descrivere una storia tra ragazze non è necessario far scomparire i maschietti dalla faccia della Terra. In "K-On!", ma anche in altri titoli tra cui il celeberrimo "Love Live", la componente maschile era completamente assente e ciò rendeva il tutto molto innaturale; in questo anime, invece, dei personaggi maschili ci sono e, sebbene siano pochi e facciano solo da sfondo, la differenza in termini di realismo è palpabile.
Il risultato finale di questa nuova impostazione è sicuramente apprezzabile: la trama non spicca per originalità, ma si lascia seguire, e di tanto in tanto appassiona; i personaggi sono caratterizzati abbastanza bene e hanno una personalità meno banale rispetto alla media del genere. La grafica, poi, è da urlo: i disegni, i colori, gli sfondi lasceranno lo spettatore a bocca aperta; e, sebbene gli occhi gialli credevo li avessero i gatti ma non gli esseri umani, alcuni personaggi sono di una bellezza unica: tra questi spicca Reina, una ragazza di un'avvenenza disarmante.
Peccato che un lavoro così ambizioso, ben impostato e con tutti i pregi elencati finora non riesca a raggiungere l'eccellenza per la presenza di alcuni difetti che ne limitano nettamente il valore finale. In primo luogo la narrazione spesso è troppo lenta, e alla lunga ciò finisce per annoiare; alcuni episodi sembrano davvero interminabili, per diversi minuti non succede praticamente nulla di veramente rilevante, quando invece di cose da raccontare ce ne sarebbero eccome. In secondo luogo molti episodi si basano su temi che avranno pure una loro logica, tenendo conto delle dinamiche all'interno dei gruppi di cui si parlava prima, ma che rendono troppo pesante la narrazione, in quanto basati su questioni futili e comunque sterili dal punto di vista dell'intrattenimento dello spettatore.
Per questi motivi, pur avendo apprezzato questo anime, non me la sento di spingermi troppo in là con la valutazione. Si è trattato di un esperimento che va sicuramente ripetuto e a cui possono essere apportate diverse migliorie; ma allo stato attuale, a mio avviso, questo progetto non è ancora maturo per poter essere additato come uno degli anime migliori in circolazione.
Non avendo né la voglia né un motivo valido per spingermi in una distinzione più articolata, mi limiterò a dire che è mia opinione che i club scolastici giapponesi possano dividersi sostanzialmente in due categorie: quelli da competizione e quelli da 'cazzeggio'. Se in "K-On!" si era optato per il secondo tipo, per questo "Hibike! Yūfoniamu" si è deciso di cambiare rotta e di proporre la prima tipologia, una categoria, cioè, fatta di competizioni musicali e il classico sogno di accedere al concorso giovanile nazionale. E' questa una scelta che, in termini narrativi, è molto più rilevante di quanto si possa pensare, in quanto influenzerà in modo decisivo il clima che si respirerà all'interno dell'anime: niente più pause a base di the e torte, dunque, ma un ambiente molto più pesante in cui si alterneranno speranze e paure, aspettative e duro lavoro.
Un'altra importante differenza sta nel tipo di club che viene scelto: la banda musicale. Descrivere le dinamiche di un piccolo gruppo è molto più semplice rispetto alla gestione di un gruppo decisamente più folto. E così inevitabilmente cominciano ad apparire una serie di tematiche del tutto inedite o che raramente sono state rappresentate in passato: non c'è più, infatti, solo il singolo individuo che si confronta con un altro singolo individuo, ma anche interi gruppi di persone che si contrappongono e spesso si scontrano con altri gruppi di persone. E fattori come l'anzianità o il talento fanno nascere rivendicazioni o invidie che si diffonderanno a macchia d'olio tra i componenti dei vari gruppi, rendendo oltremodo difficile riportare tutto alla normalità.
Un altro elemento di differenziazione rispetto al passato, che io ho gradito molto, sta nell'acquisita consapevolezza che per descrivere una storia tra ragazze non è necessario far scomparire i maschietti dalla faccia della Terra. In "K-On!", ma anche in altri titoli tra cui il celeberrimo "Love Live", la componente maschile era completamente assente e ciò rendeva il tutto molto innaturale; in questo anime, invece, dei personaggi maschili ci sono e, sebbene siano pochi e facciano solo da sfondo, la differenza in termini di realismo è palpabile.
Il risultato finale di questa nuova impostazione è sicuramente apprezzabile: la trama non spicca per originalità, ma si lascia seguire, e di tanto in tanto appassiona; i personaggi sono caratterizzati abbastanza bene e hanno una personalità meno banale rispetto alla media del genere. La grafica, poi, è da urlo: i disegni, i colori, gli sfondi lasceranno lo spettatore a bocca aperta; e, sebbene gli occhi gialli credevo li avessero i gatti ma non gli esseri umani, alcuni personaggi sono di una bellezza unica: tra questi spicca Reina, una ragazza di un'avvenenza disarmante.
Peccato che un lavoro così ambizioso, ben impostato e con tutti i pregi elencati finora non riesca a raggiungere l'eccellenza per la presenza di alcuni difetti che ne limitano nettamente il valore finale. In primo luogo la narrazione spesso è troppo lenta, e alla lunga ciò finisce per annoiare; alcuni episodi sembrano davvero interminabili, per diversi minuti non succede praticamente nulla di veramente rilevante, quando invece di cose da raccontare ce ne sarebbero eccome. In secondo luogo molti episodi si basano su temi che avranno pure una loro logica, tenendo conto delle dinamiche all'interno dei gruppi di cui si parlava prima, ma che rendono troppo pesante la narrazione, in quanto basati su questioni futili e comunque sterili dal punto di vista dell'intrattenimento dello spettatore.
Per questi motivi, pur avendo apprezzato questo anime, non me la sento di spingermi troppo in là con la valutazione. Si è trattato di un esperimento che va sicuramente ripetuto e a cui possono essere apportate diverse migliorie; ma allo stato attuale, a mio avviso, questo progetto non è ancora maturo per poter essere additato come uno degli anime migliori in circolazione.
Inaspettatamente consigliato!
La tensione è palpabile all'interno della sala, l'attesa ormai frenetica, quando i giudici stanno per rivelare i risultati della competizione musicale delle band scolastiche della prefettura del Kansai. Una accanto all'altra, Kumiko Oumae e Reina Kousaka reagiscono in modo nettamente opposto alla notizia della sconfitta della propria scuola media. La prima non è affatto sorpresa dell'esito del concorso, non aveva particolari aspettative e non esita minimamente ad esternarlo, cosa che finisce per ferire la seconda, in lacrime e amareggiata. Ciò creerà una frattura tre le due, un punto di rottura che non dimenticheranno facilmente.
Un anno dopo Kumiko è pronta al primo giorno nel nuovo liceo, il Kitauji, con l'intento di rompere con il passato e ripartire da zero. A sorpresa l'istituto è stato scelto anche da Kousaka, ed entrambe frequenteranno il club musicale dei fiati, cercando di dare il loro apporto imbracciando i loro strumenti, tromba ed eufonio.
La serie, edita nel 2015, dalla durata canonica di un cour, proietterà lo spettatore nelle vicende del club musicale attraverso lo scorrere del tempo, delle prove e delle competizioni che quest'ultimo dovrà affrontare. Non mancheranno spiegazioni di termini tecnici, anatomia degli strumenti e di tutto ciò di cui si necessita sapere affinché anche chi non è avvezzo alla tematica musicale sia coinvolto. Seppur quello dell'attività del club è il motivo portante su cui la trama si baserà, esso sarà mitigato e accompagnato da un altro tema: quello dei rapporti interpersonali che verranno a crearsi tra le nostre protagoniste, nuovi e vecchi amici, i senpai del club (tra cui è successo qualcosa di cui nessuno sembra propenso a parlare), il nuovo professore alla guida del club, Taki-sensei, e familiari.
Premetto che il genere musicale non è affatto uno dei miei preferiti, ma dopo "Shigatsu wa Kimi no Uso" avevo deciso di dare una chance a questa produzione. A differenza della serie citata, "Hibike! Euphonium" non mette l'accento sull'enfasi della performance musicale, se non a tratti, ma non per questo va giudicato negativamente, anzi. Quest'anime riesce a sorprendere soprattutto perché la partenza non è delle migliori: oltre alla normale lentezza di un caratteristico "slice of life", sembra non offrire niente di nuovo a livello di trama e regia. Invece ben presto si riscatterà offrendo un'ottima regia (particolare, avvincente e coinvolgente) e un'apprezzabile caratterizzazione dei personaggi: si passerà dai senpai gentili e responsabili, ai caratteri misteriosi e complessi di Kousaka e del prof. Taki, all'energia e vitalità di Asuka-senpai e Hazuki-chan. Non saranno tralasciati temi come rivalità, amore, amicizia, invidia, resa e abnegazione attraverso dialoghi dal sapore nuovo e maturo (per quanto possano comunque esserlo nel contesto di un gruppo di liceali). Il tutto amalgamato nell'obiettivo finale preposto: concorrere a livello nazionale.
Una menzione particolare va fatta all'apparato tecnico. Disegni, colori e illuminazione sono fantastici. Alcuni fondali, accompagnati dalle OST, trasmetteranno pienamente le sensazioni alternate di spensieratezza e fine tristezza mista a nostalgia e felicità, che di volta in volta la trama farà emergere. La cura dei dettagli nella resa grafica dei vari strumenti è degna di nota. Ciò rende anche più bella l'esperienza vissuta attraverso la visione di questo anime.
I punti a sfavore sono costituiti da primi episodi non all'altezza dei seguenti, una trama che risulta piuttosto lineare e nei soliti schemi, e magari il fatto che, a mio avviso, alcune dinamiche sono sviluppate troppo velocemente come l'avvicinamento tra Hazuki e Tsukamoto e l'intensificarsi del rapporto tra Kumiko e Reina.
Resta comunque un buon prodotto, sicuramente uno dei migliori nella sua stagione di produzione.
Voto: 7+
La tensione è palpabile all'interno della sala, l'attesa ormai frenetica, quando i giudici stanno per rivelare i risultati della competizione musicale delle band scolastiche della prefettura del Kansai. Una accanto all'altra, Kumiko Oumae e Reina Kousaka reagiscono in modo nettamente opposto alla notizia della sconfitta della propria scuola media. La prima non è affatto sorpresa dell'esito del concorso, non aveva particolari aspettative e non esita minimamente ad esternarlo, cosa che finisce per ferire la seconda, in lacrime e amareggiata. Ciò creerà una frattura tre le due, un punto di rottura che non dimenticheranno facilmente.
Un anno dopo Kumiko è pronta al primo giorno nel nuovo liceo, il Kitauji, con l'intento di rompere con il passato e ripartire da zero. A sorpresa l'istituto è stato scelto anche da Kousaka, ed entrambe frequenteranno il club musicale dei fiati, cercando di dare il loro apporto imbracciando i loro strumenti, tromba ed eufonio.
La serie, edita nel 2015, dalla durata canonica di un cour, proietterà lo spettatore nelle vicende del club musicale attraverso lo scorrere del tempo, delle prove e delle competizioni che quest'ultimo dovrà affrontare. Non mancheranno spiegazioni di termini tecnici, anatomia degli strumenti e di tutto ciò di cui si necessita sapere affinché anche chi non è avvezzo alla tematica musicale sia coinvolto. Seppur quello dell'attività del club è il motivo portante su cui la trama si baserà, esso sarà mitigato e accompagnato da un altro tema: quello dei rapporti interpersonali che verranno a crearsi tra le nostre protagoniste, nuovi e vecchi amici, i senpai del club (tra cui è successo qualcosa di cui nessuno sembra propenso a parlare), il nuovo professore alla guida del club, Taki-sensei, e familiari.
Premetto che il genere musicale non è affatto uno dei miei preferiti, ma dopo "Shigatsu wa Kimi no Uso" avevo deciso di dare una chance a questa produzione. A differenza della serie citata, "Hibike! Euphonium" non mette l'accento sull'enfasi della performance musicale, se non a tratti, ma non per questo va giudicato negativamente, anzi. Quest'anime riesce a sorprendere soprattutto perché la partenza non è delle migliori: oltre alla normale lentezza di un caratteristico "slice of life", sembra non offrire niente di nuovo a livello di trama e regia. Invece ben presto si riscatterà offrendo un'ottima regia (particolare, avvincente e coinvolgente) e un'apprezzabile caratterizzazione dei personaggi: si passerà dai senpai gentili e responsabili, ai caratteri misteriosi e complessi di Kousaka e del prof. Taki, all'energia e vitalità di Asuka-senpai e Hazuki-chan. Non saranno tralasciati temi come rivalità, amore, amicizia, invidia, resa e abnegazione attraverso dialoghi dal sapore nuovo e maturo (per quanto possano comunque esserlo nel contesto di un gruppo di liceali). Il tutto amalgamato nell'obiettivo finale preposto: concorrere a livello nazionale.
Una menzione particolare va fatta all'apparato tecnico. Disegni, colori e illuminazione sono fantastici. Alcuni fondali, accompagnati dalle OST, trasmetteranno pienamente le sensazioni alternate di spensieratezza e fine tristezza mista a nostalgia e felicità, che di volta in volta la trama farà emergere. La cura dei dettagli nella resa grafica dei vari strumenti è degna di nota. Ciò rende anche più bella l'esperienza vissuta attraverso la visione di questo anime.
I punti a sfavore sono costituiti da primi episodi non all'altezza dei seguenti, una trama che risulta piuttosto lineare e nei soliti schemi, e magari il fatto che, a mio avviso, alcune dinamiche sono sviluppate troppo velocemente come l'avvicinamento tra Hazuki e Tsukamoto e l'intensificarsi del rapporto tra Kumiko e Reina.
Resta comunque un buon prodotto, sicuramente uno dei migliori nella sua stagione di produzione.
Voto: 7+
Quando la KyoAni annunciò un nuovo anime a tema musicale fu naturale per alcuni stupirsi: il confronto con l'ormai mitologico "K-On!" sarebbe stato inevitabile. Molti pregustavano un nuovo cast di fanciulle moe-moe dalla mente di bambine di cinque anni solite a passare il pomeriggio a mangiare biscotti e strimpellare la chitarra. Ebbene, "Hibike! Euphonium" si è rivelato essere un prodotto ben diverso dalle aspettative.
All'inizio dell'opera avviene una scelta simbolica che, a posteriori, è sicuramente il simbolo della volontà di perseguire un cammino differente da quello tracciato dall'altro anime. Al liceo Kitauji arriva un nuovo responsabile del club degli strumenti a fiato il quale pone ai membri un semplice quesito: il club dovrà scegliere tra un'attività rilassata e poco onerosa, dedita semplicemente a trascorrere un felice periodo scolastico, o puntare ai nazionali. Unanime, o quasi, è la decisione di puntare in alto. E' così che un liceo trascinatosi al massimo fino al bronzo deciderà di puntare all'oro, questa volta sotto la ferrea disciplina del nuovo responsabile: Taki-sensei.
Dal momento in cui viene presa questa decisione, il fantasma dell'ei fu "K-On!" si allontana prima lentamente e poi alla velocità della luce dal novello "Sound! Euphonium" che, nel corso delle puntate, arriverà a conquistare il proprio onore nel campo di battaglia dell'animazione.
E' però, "Risuona Eufonio", una serie molto realistica sulla musica in cui si affrontano anche problemi ed esigenze dei personaggi: si parla di abbandoni, di fallimenti, di apparenti ingiustizie, di frustrazione, di voglia di impegnarsi e di gioia.
A muoversi su questo palco sono personaggi in parte diversi dal classico stampino KyoAni: le dolci ragazzine spensierate ci sono, inutile negarlo, ma rivestono un ruolo decisamente secondario rispetto ad altri personaggi ben più interessanti. Dalla senpai che ha in mente solo la vittoria alla debole presidentessa, ma piena di buoni sentimenti, per giungere alla vera star del cast: Reina Kousaka. Mi mancava tra le personalità proposte dalla casa di produzione un personaggio così brillante e vivido, capace di far emozionare anche nell'anno duemilaquindici. Se in un primo momento l'abile primina pare il classico personaggio freddo e distaccato, dalla profonda conoscenza musicale, in realtà in un secondo momento, e in un paio di episodi in particolare, il suo approfondimento regala un quadro più complesso fatto di sicurezza e gioia di vivere, di determinazione e, forse, di paura di perderla.
Kumiko, la nostra protagonista, è d'altro canto un altro personaggio estremamente riuscito che nel corso di dodici episodi evolve dolcemente, cresce e, anche se crescere a volte fa piangere, la rende felice. La maturazione del suo amore per la musica è tenero, ma deciso, e lascia nello spettatore un senso di appagamento.
Il cast si arricchisce anche di personaggi maschili, ed è evidente anche l'influenza dei bei nuotatori di "Free!" che ci portano Taki-sensei, il professore dal bell'aspetto, ma duro e forte d'animo.
La grafica in generale è, come ci si aspetta da KyoAni, ineccepibile. Animazioni fluide e piene di colori che danno il meglio di sé quando sono colorate con la luce ambrata del tramonto. I fondali sono al solito curatissimi e il design dei personaggi è l'ormai usuale moe-oriented by KyoAni, ovvero il top del character design dolce e morbido.
Finora si è tracciata la profonda linea di confine con l'anime per antonomasia di KyoAni, ma quali sono le similitudini, se ci sono?
"K-On!" ci è ricordato da un preciso elemento di questa opera: l'assenza quasi totale di brani per intero in gran parte dell'anime. Le esibizioni saranno due e i personaggi passeranno tutto il tempo dell'opera ad esercitarsi, ma, come già detto, questa serie si concentra più sulla crescita e sulle problematiche che sorgono nel club rispetto alle pure e semplici esibizioni (che comunque sono di grande impatto e dall'irreprensibile regia). Le scelte musicali sono in ogni caso pregevoli, proponendo un primo brano abbastanza orecchiabile e poco più che passabile, in contrasto con le altre due splendide esecuzioni di musiche ritmate e caratteristiche che ben sanno colpire anche lo spettatore più ignorante in materia d'ottoni.
Le musiche vere e proprie dell'anime, dicasi opening ed ending, sono ben fatte e orecchiabili, in classico stile KyoAni, con l'opening sgargiante e classica e l'ending in stile "video musicale", ormai caratteristica dei prodotti dello studio.
A dare qualche acciacco al prodotto è sicuramente la falsa partenza. L'anime parte con presupposti differenti da "K-On!", ma per la prima metà pare essere un semplice prodotto che parla di club in cui i risultati sono ottenuti dopo tanto impegno e grazie agli sforzi e all'amicizia. Inoltre, la caratterizzazione dei personaggi è ancora in parte celata e l'evoluzione di Kumiko è lenta nella sua prima parte, per poi evolvere all'improvviso. Non sorprende quindi il voto finale, un otto secco, che premia il prodotto, ma lo bacchetta per l'effettiva scarsità di contenuti dei primi episodi.
Il finale è poi aperto. In realtà, dal mio punto di vista, le vicende si chiudono perfettamente, senza bisogno di dire altro. Ma forse qualche chiarimento, qualche scena che tutti aspettiamo con ansia sarebbe bello vederla in un film conclusivo bello almeno quanto il caro "Tamako Love Story", che per l'appunto colma una "mancanza" simile a quella presente in "Hibike! Euphonium".
Ma com'è allora l'insieme di questa trama, di queste musiche, di questa grafica e di questi personaggi? Ottima! Una brillante gestione dell'evoluzione psicologica dei nostri personaggi è accompagnata da buone musiche e ci viene mostrata per mezzo di una stupefacente veste grafica, presentando una trama interessante e in parte realistica che, evitando i cliché degli anime scolastici, non ci annoia. Peccato per i primi episodi che sviano e potrebbero aver fatto perdere qualche spettatore.
Un ottimo anime, "Hibike! Euphonium", che ci ricorda che la KyoAni varia sempre e che dopo ragazzine che strimpellano, ragazze affette dalla sindrome della seconda media, giovani pasticciere tradizionali, 'pucciose' combattenti e abili (e visivamente degustabili) nuotatori, lo studio sa ancora regalare emozioni senza cadere nel già visto e, anzi, evitando di netto i richiami al passato.
All'inizio dell'opera avviene una scelta simbolica che, a posteriori, è sicuramente il simbolo della volontà di perseguire un cammino differente da quello tracciato dall'altro anime. Al liceo Kitauji arriva un nuovo responsabile del club degli strumenti a fiato il quale pone ai membri un semplice quesito: il club dovrà scegliere tra un'attività rilassata e poco onerosa, dedita semplicemente a trascorrere un felice periodo scolastico, o puntare ai nazionali. Unanime, o quasi, è la decisione di puntare in alto. E' così che un liceo trascinatosi al massimo fino al bronzo deciderà di puntare all'oro, questa volta sotto la ferrea disciplina del nuovo responsabile: Taki-sensei.
Dal momento in cui viene presa questa decisione, il fantasma dell'ei fu "K-On!" si allontana prima lentamente e poi alla velocità della luce dal novello "Sound! Euphonium" che, nel corso delle puntate, arriverà a conquistare il proprio onore nel campo di battaglia dell'animazione.
E' però, "Risuona Eufonio", una serie molto realistica sulla musica in cui si affrontano anche problemi ed esigenze dei personaggi: si parla di abbandoni, di fallimenti, di apparenti ingiustizie, di frustrazione, di voglia di impegnarsi e di gioia.
A muoversi su questo palco sono personaggi in parte diversi dal classico stampino KyoAni: le dolci ragazzine spensierate ci sono, inutile negarlo, ma rivestono un ruolo decisamente secondario rispetto ad altri personaggi ben più interessanti. Dalla senpai che ha in mente solo la vittoria alla debole presidentessa, ma piena di buoni sentimenti, per giungere alla vera star del cast: Reina Kousaka. Mi mancava tra le personalità proposte dalla casa di produzione un personaggio così brillante e vivido, capace di far emozionare anche nell'anno duemilaquindici. Se in un primo momento l'abile primina pare il classico personaggio freddo e distaccato, dalla profonda conoscenza musicale, in realtà in un secondo momento, e in un paio di episodi in particolare, il suo approfondimento regala un quadro più complesso fatto di sicurezza e gioia di vivere, di determinazione e, forse, di paura di perderla.
Kumiko, la nostra protagonista, è d'altro canto un altro personaggio estremamente riuscito che nel corso di dodici episodi evolve dolcemente, cresce e, anche se crescere a volte fa piangere, la rende felice. La maturazione del suo amore per la musica è tenero, ma deciso, e lascia nello spettatore un senso di appagamento.
Il cast si arricchisce anche di personaggi maschili, ed è evidente anche l'influenza dei bei nuotatori di "Free!" che ci portano Taki-sensei, il professore dal bell'aspetto, ma duro e forte d'animo.
La grafica in generale è, come ci si aspetta da KyoAni, ineccepibile. Animazioni fluide e piene di colori che danno il meglio di sé quando sono colorate con la luce ambrata del tramonto. I fondali sono al solito curatissimi e il design dei personaggi è l'ormai usuale moe-oriented by KyoAni, ovvero il top del character design dolce e morbido.
Finora si è tracciata la profonda linea di confine con l'anime per antonomasia di KyoAni, ma quali sono le similitudini, se ci sono?
"K-On!" ci è ricordato da un preciso elemento di questa opera: l'assenza quasi totale di brani per intero in gran parte dell'anime. Le esibizioni saranno due e i personaggi passeranno tutto il tempo dell'opera ad esercitarsi, ma, come già detto, questa serie si concentra più sulla crescita e sulle problematiche che sorgono nel club rispetto alle pure e semplici esibizioni (che comunque sono di grande impatto e dall'irreprensibile regia). Le scelte musicali sono in ogni caso pregevoli, proponendo un primo brano abbastanza orecchiabile e poco più che passabile, in contrasto con le altre due splendide esecuzioni di musiche ritmate e caratteristiche che ben sanno colpire anche lo spettatore più ignorante in materia d'ottoni.
Le musiche vere e proprie dell'anime, dicasi opening ed ending, sono ben fatte e orecchiabili, in classico stile KyoAni, con l'opening sgargiante e classica e l'ending in stile "video musicale", ormai caratteristica dei prodotti dello studio.
A dare qualche acciacco al prodotto è sicuramente la falsa partenza. L'anime parte con presupposti differenti da "K-On!", ma per la prima metà pare essere un semplice prodotto che parla di club in cui i risultati sono ottenuti dopo tanto impegno e grazie agli sforzi e all'amicizia. Inoltre, la caratterizzazione dei personaggi è ancora in parte celata e l'evoluzione di Kumiko è lenta nella sua prima parte, per poi evolvere all'improvviso. Non sorprende quindi il voto finale, un otto secco, che premia il prodotto, ma lo bacchetta per l'effettiva scarsità di contenuti dei primi episodi.
Il finale è poi aperto. In realtà, dal mio punto di vista, le vicende si chiudono perfettamente, senza bisogno di dire altro. Ma forse qualche chiarimento, qualche scena che tutti aspettiamo con ansia sarebbe bello vederla in un film conclusivo bello almeno quanto il caro "Tamako Love Story", che per l'appunto colma una "mancanza" simile a quella presente in "Hibike! Euphonium".
Ma com'è allora l'insieme di questa trama, di queste musiche, di questa grafica e di questi personaggi? Ottima! Una brillante gestione dell'evoluzione psicologica dei nostri personaggi è accompagnata da buone musiche e ci viene mostrata per mezzo di una stupefacente veste grafica, presentando una trama interessante e in parte realistica che, evitando i cliché degli anime scolastici, non ci annoia. Peccato per i primi episodi che sviano e potrebbero aver fatto perdere qualche spettatore.
Un ottimo anime, "Hibike! Euphonium", che ci ricorda che la KyoAni varia sempre e che dopo ragazzine che strimpellano, ragazze affette dalla sindrome della seconda media, giovani pasticciere tradizionali, 'pucciose' combattenti e abili (e visivamente degustabili) nuotatori, lo studio sa ancora regalare emozioni senza cadere nel già visto e, anzi, evitando di netto i richiami al passato.
Tutto si può dire di Kyoto Animation ma non che non ci provi a battere altre strade, nel tentativo di scrollarsi di dosso la nomea di fautori del moe moe kyun senza pensieri, basta dare un'occhiata alle sue ultime produzioni per rendersene conto. Dal mistery fantasy di Kyoukai no Kanata al magico di Amagi Brillant Park, passando ovviamente per i nuotatori di Free, lo studio di Kyoto tenta nuove vie di narrazione preoccupandosi al tempo di rispettare stile e tratto distintivo, anche se non sempre i risultati sono stati impeccabili, mostrando una certa inesperienza verso alcuni generi.
Con "Hibike! Euphonium" ("Risuona! Eufonio") si torna un po' alle origini, al collaudato, e infatti già a leggere la trama iniziale o anche solo a guardare le immagini, si ha la sensazione di ritrovarsi dinnanzi a un K-On! con le trombe, ma ben presto tale pregiudizio lascerà spazio a una visione sì semplice ma non per questo banale, a suo modo sorprendente.
Kumiko Oumae, dopo una non significativa esperienza con la banda sul finire della scuola media, si appresta a frequentare il primo anno del liceo Kitauji, che non ha una grande tradizione a livello musicale. Nonostante abbia un carattere insicuro, la ragazza fa però subito amicizia con due nuove allegre compagne, intenzionate ad entrare nella banda, e di conseguenza ne viene di nuovo trascinata. Il club non versa tuttavia nelle migliori condizioni, il livello collettivo è abbastanza modesto e pare sia accaduto qualcosa l'anno precedente, che ha allontanato buona parte degli studenti del secondo anno. Sembra quindi prospettarsi un'annata di basso profilo per la banda del liceo Kitauji, fino a quando non fa la sua comparsa un nuovo istruttore che infonde ai suoi membri il più ambizioso degli obiettivi: la competizione nazionale.
La trama di "Hibike! Euphonium" si può liquidare in poche righe, poiché si prefissa un obiettivo fin da subito chiaro (la competizione fra bande), procedendo e sviluppandosi verso tale direzione con piccoli, ma significativi eventi. L'ultima fatica di Kyoto Animation è sopra ogni cosa una storia di personaggi, che fa della caratterizzazione degli stessi il suo punto di forza, grazie a un cast variegato e diligentemente curato nei suoi sviluppi relazionali. Analizzando quindi i vari personaggi di "Hibike! Euphonium" ci si addentra di conseguenza in ciò che di buono ha da offrire la visione della serie.
Kumiko Oumae è una protagonista abbastanza atipica nel campionario Kyoto Animation, e forse l'unica della sua recente produzione a non trasmettere allo spettatore la voglia di prenderla a seggiolate sui denti. Kumiko ha un sacco di difetti, è perennemente indecisa e facilmente influenzabile dagli altri, è abbastanza socievole, ma a chi la conosce meglio (come il suo amico d'infanzia Shuuichi) mostra un lato che si può definire cinico, e spesso le scappa di dire ciò che pensa, rischiando di ferire chi le sta accanto come accaduto con la sua compagna Reina ai tempi delle scuole medie. Il suo carattere ricco di sfumature è sicuramente tra gli aspetti più interessanti di "Hibike! Euphonium", non siamo dinnanzi a una liceale con il cervello da infante come ce ne sono tante nell'animazione odierna, bensì a una adolescente che si comporta da tale, con i suoi timori e le sue difficoltà nell'approcciarsi con il prossimo e a stabilire determinati rapporti. Con il tempo saprà tuttavia dimostrare una certa determinazione e maturità di intenti, conoscendo quegli stessi sentimenti come la rabbia e la frustrazione di non riuscire a migliorare, che tanto alieni gli parvero ai tempi delle medie.
A far evolvere la protagonista sono ovviamente i personaggi con cui interagisce, che sono tanti e sorprendentemente ben gestiti, per essere relegati una serie da tredici episodi. Hazuki Katou e Sapphire Kawashima sono le due compagne con cui Kumiko lega nell'immediato e che la spingono a iscriversi di nuovo nella banda, nonostante la sua iniziale titubanza. Se Sapphire, che preferisce farsi chiamare Midori, ha già esperienza con il suo amato contrabbasso, Hazuki al contrario si iscrive nel club da totale neofita, e per questo incontrerà non poche difficoltà durante l'apprendistato, anche perché sceglie la tuba che di certo non è il più semplice degli strumenti. La ragazza tuttavia non si perderà d'animo e fra le due colei che si imprime maggiormente è proprio quest'ultima, che pare inizialmente plasmata a semplice personaggio di supporto con sovente qualche gag dedicata, quando invece proprio Hazuki vanta quella che è la miglior parentesi sentimentale della serie.
Di Reina Kousaka possiamo affermare che sia la figura chiave dell'intera vicenda, nonché quella visivamente più riuscita. Fu compagna di Kumiko alle scuole medie, ma durante la premiazione delle bande musicali, l'indifferenza (o rassegnazione) di quest'ultima per un risultato non certo lodevole, si contrappose al senso di frustrazione morale di Reina dovuta alla sconfitta della banda. Le due si ritrovano nella banda del liceo Kitauji con Kumiko intenta molto timidamente a ricucire il rapporto con la sua compagna, ma inizialmente senza successo, a causa della sua insicurezza unita al fatto che Reina non è la ragazza più socievole di questo mondo. Reina è uno splendido personaggio, capace di brillare di luce propria come pochi altri; si esprime con modi educati e gentili verso i suoi compagni, ma ha una personalità fortemente arrivista e individualista, interessata solo a migliorarsi con il suo strumento prediletto (la tromba) scavalcando tutti, senpai compresi.
Nonostante l'iniziale indifferenza, Reina si scoprirà comunque attratta da Kumiko, interessata fin dalle scuole medie alla sua personalità un po' contorta ("indossi la machera da brava ragazza, ma voglio togliertela"), facendo sì che tra le due si instauri un rapporto di amicizia decisamente più solido. In molti, e non a torto, vi hanno visto dello yuri tra Kumiko e Reina, ma i dialoghi dell'episodio 8 dovrebbero essere interpretati maggiormente tra le righe come un atteggiamento tra due studentesse, che dopo tanto tentennare e incomprensioni mettono finalmente "a nudo" i propri sentimenti e i propri sogni, con pure qualche battuta per smorzare i toni (le due, specie Reina, utilizzano fino ad allora un linguaggio molto formale). Posto che c'è chi vedrebbe dello yuri anche tra due lampade sullo stesso comodino, è comunque innegabile che "Hibike! Euphonium" si sia divertito a giocare un po' con i fan della suddetta inclinazione, proponendo scene ammalianti che possono essere equivocate, senza però approfondirne ulteriormente lo sviluppo; le novel di Ayano Takeda vireranno infatti verso un'altra direzione.
Non manca in "Hibike! Euphonium" la presenza del genere maschile: Taki-sensei è ovviamente il maestro che ha il non facile compito di riportare la banda del liceo Kitauji alle competizioni nazionali. Dai modi gentili ma all'occorrenza rigido e severo, il sensei non si farà grandi scrupoli a scombussolare le gerarchie della banda per raggiungere l'obiettivo, rischiando di inimicarsi parte di essa.
Shuuichi è l'amico di infanzia di Kumiko, ma il rapporto tra i due appare inizialmente poco chiaro. Appare evidente che Shuuichi provi qualcosa per lei, ma a causa di un diverbio passato (e al suo carattere) la ragazza erige un muro difensivo, trattandolo con una certa freddezza. L'impegno comune nella banda farà comunque da collante per un riavvicinamento tra i due, anche se la questione rimane irrisolta.
Ultimo personaggio maschile rilevante è Takuya Gotou; suonatore di tuba e quindi compagno di Kumiko nella sezione dei bassi, è un tipo taciturno e apparentemente poco socievole, ma la sua passione per la musica è sincera e all'occorrenza sa dare i giusti consigli ai suoi kohai.
Vi è infine il blocco delle studentesse più grandi, vero e proprio organo direttivo del club, composto dalla presidente Haruka, la vice Asuka e la trombettista veterana Kaori. Asuka è una figura centrale, sicuro primo approdo per le matricole e punto di riferimento per tutti, bella e dal carattere vivace ma anche dalle tante sfumature, non tutte ben chiare allo spettatore, e forse sta anche qui il suo indubbio fascino.
Haruka al contrario è meno appariscente, ha dalla sua parte un gran cuore, ma alle volte si dimostra indecisa e poco incline a ruolo di leader, costantemente messa in ombra dal carisma della sua vice. Haruka soffrirà della sua mancanza di autostima e di un complesso di inferiorità nei confronti di Asuka, e ciò la rende un'altra personalità inaspettatamente molto interessante da seguire. In una simile situazione, seppur con delle sostanziali differenze, si ritroverà anche Kaori, ovvero la "star" della sezione trombe, che si ritrova d'improvviso con una recluta più dotata di lei, chiaramente stiamo parlando di Reina. La scelta del sensei Taki di indire per la prima volta delle vere audizioni, farà sì che vengano meno le gerarchie interne di anzianità in favore di un approccio meritocratico, decisione presa non bene da alcuni membri del club.
Ma proprio le audizioni saranno uno stimolo per gli studenti, in particolar modo per Natsuki Nakagawa, ragazza del secondo anno inizialmente svogliata e disinteressata ma che, con il proseguire degli episodi, grazie anche alla presenza di Kumiko (medesimo strumento, l'eufonio), ritroverà la voglia di impegnarsi. Natsuki è un altro personaggio la cui crescita appare tangibile allo spettatore e l'ennesimo esempio di come "Hibike! Euphonium" presti particolare cura nei confronti di ogni interprete, anche a quello apparentemente più marginale.
L'ormai navigato regista Tatsuya Ishihara si destreggia quindi benissimo in questo mosaico di relazioni, cercando di non lasciare troppi pezzi per strada, benché qualcosa rimanga inevitabilmente irrisolto e meriterebbe ulteriore sviluppo, come per esempio il rapporto, freddo e conflittuale, tra Kumiko e sua sorella, oppure la non chiara attrazione di Reina verso il suo sensei, semplice ammirazione o qualcosa di più? La visione di "Hibike! Euphonium" lascia comunque un discreto senso di soddisfazione una volta conclusosi l'ultimo, emozionante episodio. Assistere alla crescita di una sgangherata e disunita banda non solo dal punto di vista performante ma anche in quello caratteriale, morale e sentimentale, dona alla serie una compattezza narrativa mai data per scontata in questi tempi di trasposizioni da light novel monche, del "vediamo se vende, poi si vedrà".
Sul lato visivo, Shoko Ikeda torna a occuparsi direttamente del character design a cinque anni dalla Scomparsa di Haruhi, e lo fa adagiandosi allo stile a cui Kyoto Animation ci ha abituato negli ultimi anni, un po' Hyouka, un po' Free, archiviato ormai l'asilo nido di K-On! e Tamako Market, con un tratto accattivante e piacevole che migliora sensibilmente le illustrazioni cartacee, conferendo maggior personalità ed espressività ad alcuni personaggi come Asuka e soprattutto Reina. Sui fondali non penso ci sia bisogno di esternarne le qualità, Kyoto Animation gioca in casa, ovvero la città di Uji dove ha sede studio d'animazione stesso: escono fuori, scattano delle foto, tornano dentro e replicano alla perfezione ambienti, edifici, scorci, panchine, ne hanno ormai fatto un tratto distintivo, anche e soprattutto per finalità commerciali/turistiche, c'è da dire.
Di pregevole fattura la colonna sonora composta da un Akito Matsuda, che in una serie trattante la musica avrebbe potuto scegliere la via più semplice, infilando questa e quest'altra composizione classica che, con poco sforzo, acculturano un prodotto. Macché. Non mancano in "Hibike! Euphonium" un "Orfeo all'inferno" di Jacques Offenbach o un bell'assolo di tromba di Antonin Dvorak, ma la serie KyoAni dà il meglio di sé nell'accompagnamento originale, di sicuro spessore, e per alcune scelte tanto inusuali quanto azzeccate, magari non immediatamente riconoscibili. Per esempio nel primo episodio la banda dà il benvenuto alle matricole con il tema di "Abarenbou Shogun", noto telefilm storico giapponese, anche se Kumiko non apprezza affatto la performance. Nell'importante episodio 5 la scuola rivale Rikka, ispirata alla realmente esistente Kyoto Tachibana High School (vera istituzione territoriale nel campo delle bande scolastiche), si cimenta nella nostrana "Funiculì Funicolà", mentre la Kitauji risponde con una splendida versione di "Rydeen" degli YMO (Yellow Magic Orchestra), vero e proprio cult della musica elettronica tra gli anni '70 e '80.
Non solo classica quindi, e tanto altro ci sarebbe da dire sulla OST di "Hibike! Euphonium", che è caldamente consigliabile procurarsi in qualche modo per gustarsi i brani nella loro forma ottimale, dato che nell'anime molti di essi si sentono di sfuggita o in versione ridotta. Il brano con cui la Kitauji concorre alla competizione finale, "Crescent Moon Dance", è comunque una pregiata composizione originale di Akito Matsuda. Molto orecchiabili le sigle, in particolare l'energica "Dream Solister".
La musica come veicolo per relazionarsi, aprirsi agli altri, scacciare l'apatia, e un ambizioso traguardo comune atto a costruire un puzzle di sentimenti e di confronti. Più composto di Chūnibyō demo koi ga shitai ma meno soporifero di Hyouka, il pur imperfetto "Hibike! Euphonium" mira a tramandare, senza destabilizzare, gli stilemi dello studio di Kyoto, raggiungendo però un equilibrio di intenti, scenici e narrativi, raramente riscontrato nel genere. Sicché si assiste a momenti leggeri con altri di grande impatto emotivo, senza che gli uni sovrastino gli altri, e si è testimoni di un'eccellente crescita del personaggio, anche qui, tra le migliori della fu casa di Haruhi. Tecnicamente siamo su livelli importanti, gran mestiere viene dispensato su sfondi, strumenti musicali, character design di marca KyoAni, così come per la colonna sonora che di per sé va anche oltre le aspettative, tra pezzi noti e altri di valida dottrina autoriale.
Con "Hibike! Euphonium" ("Risuona! Eufonio") si torna un po' alle origini, al collaudato, e infatti già a leggere la trama iniziale o anche solo a guardare le immagini, si ha la sensazione di ritrovarsi dinnanzi a un K-On! con le trombe, ma ben presto tale pregiudizio lascerà spazio a una visione sì semplice ma non per questo banale, a suo modo sorprendente.
Kumiko Oumae, dopo una non significativa esperienza con la banda sul finire della scuola media, si appresta a frequentare il primo anno del liceo Kitauji, che non ha una grande tradizione a livello musicale. Nonostante abbia un carattere insicuro, la ragazza fa però subito amicizia con due nuove allegre compagne, intenzionate ad entrare nella banda, e di conseguenza ne viene di nuovo trascinata. Il club non versa tuttavia nelle migliori condizioni, il livello collettivo è abbastanza modesto e pare sia accaduto qualcosa l'anno precedente, che ha allontanato buona parte degli studenti del secondo anno. Sembra quindi prospettarsi un'annata di basso profilo per la banda del liceo Kitauji, fino a quando non fa la sua comparsa un nuovo istruttore che infonde ai suoi membri il più ambizioso degli obiettivi: la competizione nazionale.
La trama di "Hibike! Euphonium" si può liquidare in poche righe, poiché si prefissa un obiettivo fin da subito chiaro (la competizione fra bande), procedendo e sviluppandosi verso tale direzione con piccoli, ma significativi eventi. L'ultima fatica di Kyoto Animation è sopra ogni cosa una storia di personaggi, che fa della caratterizzazione degli stessi il suo punto di forza, grazie a un cast variegato e diligentemente curato nei suoi sviluppi relazionali. Analizzando quindi i vari personaggi di "Hibike! Euphonium" ci si addentra di conseguenza in ciò che di buono ha da offrire la visione della serie.
Kumiko Oumae è una protagonista abbastanza atipica nel campionario Kyoto Animation, e forse l'unica della sua recente produzione a non trasmettere allo spettatore la voglia di prenderla a seggiolate sui denti. Kumiko ha un sacco di difetti, è perennemente indecisa e facilmente influenzabile dagli altri, è abbastanza socievole, ma a chi la conosce meglio (come il suo amico d'infanzia Shuuichi) mostra un lato che si può definire cinico, e spesso le scappa di dire ciò che pensa, rischiando di ferire chi le sta accanto come accaduto con la sua compagna Reina ai tempi delle scuole medie. Il suo carattere ricco di sfumature è sicuramente tra gli aspetti più interessanti di "Hibike! Euphonium", non siamo dinnanzi a una liceale con il cervello da infante come ce ne sono tante nell'animazione odierna, bensì a una adolescente che si comporta da tale, con i suoi timori e le sue difficoltà nell'approcciarsi con il prossimo e a stabilire determinati rapporti. Con il tempo saprà tuttavia dimostrare una certa determinazione e maturità di intenti, conoscendo quegli stessi sentimenti come la rabbia e la frustrazione di non riuscire a migliorare, che tanto alieni gli parvero ai tempi delle medie.
A far evolvere la protagonista sono ovviamente i personaggi con cui interagisce, che sono tanti e sorprendentemente ben gestiti, per essere relegati una serie da tredici episodi. Hazuki Katou e Sapphire Kawashima sono le due compagne con cui Kumiko lega nell'immediato e che la spingono a iscriversi di nuovo nella banda, nonostante la sua iniziale titubanza. Se Sapphire, che preferisce farsi chiamare Midori, ha già esperienza con il suo amato contrabbasso, Hazuki al contrario si iscrive nel club da totale neofita, e per questo incontrerà non poche difficoltà durante l'apprendistato, anche perché sceglie la tuba che di certo non è il più semplice degli strumenti. La ragazza tuttavia non si perderà d'animo e fra le due colei che si imprime maggiormente è proprio quest'ultima, che pare inizialmente plasmata a semplice personaggio di supporto con sovente qualche gag dedicata, quando invece proprio Hazuki vanta quella che è la miglior parentesi sentimentale della serie.
Di Reina Kousaka possiamo affermare che sia la figura chiave dell'intera vicenda, nonché quella visivamente più riuscita. Fu compagna di Kumiko alle scuole medie, ma durante la premiazione delle bande musicali, l'indifferenza (o rassegnazione) di quest'ultima per un risultato non certo lodevole, si contrappose al senso di frustrazione morale di Reina dovuta alla sconfitta della banda. Le due si ritrovano nella banda del liceo Kitauji con Kumiko intenta molto timidamente a ricucire il rapporto con la sua compagna, ma inizialmente senza successo, a causa della sua insicurezza unita al fatto che Reina non è la ragazza più socievole di questo mondo. Reina è uno splendido personaggio, capace di brillare di luce propria come pochi altri; si esprime con modi educati e gentili verso i suoi compagni, ma ha una personalità fortemente arrivista e individualista, interessata solo a migliorarsi con il suo strumento prediletto (la tromba) scavalcando tutti, senpai compresi.
Nonostante l'iniziale indifferenza, Reina si scoprirà comunque attratta da Kumiko, interessata fin dalle scuole medie alla sua personalità un po' contorta ("indossi la machera da brava ragazza, ma voglio togliertela"), facendo sì che tra le due si instauri un rapporto di amicizia decisamente più solido. In molti, e non a torto, vi hanno visto dello yuri tra Kumiko e Reina, ma i dialoghi dell'episodio 8 dovrebbero essere interpretati maggiormente tra le righe come un atteggiamento tra due studentesse, che dopo tanto tentennare e incomprensioni mettono finalmente "a nudo" i propri sentimenti e i propri sogni, con pure qualche battuta per smorzare i toni (le due, specie Reina, utilizzano fino ad allora un linguaggio molto formale). Posto che c'è chi vedrebbe dello yuri anche tra due lampade sullo stesso comodino, è comunque innegabile che "Hibike! Euphonium" si sia divertito a giocare un po' con i fan della suddetta inclinazione, proponendo scene ammalianti che possono essere equivocate, senza però approfondirne ulteriormente lo sviluppo; le novel di Ayano Takeda vireranno infatti verso un'altra direzione.
Non manca in "Hibike! Euphonium" la presenza del genere maschile: Taki-sensei è ovviamente il maestro che ha il non facile compito di riportare la banda del liceo Kitauji alle competizioni nazionali. Dai modi gentili ma all'occorrenza rigido e severo, il sensei non si farà grandi scrupoli a scombussolare le gerarchie della banda per raggiungere l'obiettivo, rischiando di inimicarsi parte di essa.
Shuuichi è l'amico di infanzia di Kumiko, ma il rapporto tra i due appare inizialmente poco chiaro. Appare evidente che Shuuichi provi qualcosa per lei, ma a causa di un diverbio passato (e al suo carattere) la ragazza erige un muro difensivo, trattandolo con una certa freddezza. L'impegno comune nella banda farà comunque da collante per un riavvicinamento tra i due, anche se la questione rimane irrisolta.
Ultimo personaggio maschile rilevante è Takuya Gotou; suonatore di tuba e quindi compagno di Kumiko nella sezione dei bassi, è un tipo taciturno e apparentemente poco socievole, ma la sua passione per la musica è sincera e all'occorrenza sa dare i giusti consigli ai suoi kohai.
Vi è infine il blocco delle studentesse più grandi, vero e proprio organo direttivo del club, composto dalla presidente Haruka, la vice Asuka e la trombettista veterana Kaori. Asuka è una figura centrale, sicuro primo approdo per le matricole e punto di riferimento per tutti, bella e dal carattere vivace ma anche dalle tante sfumature, non tutte ben chiare allo spettatore, e forse sta anche qui il suo indubbio fascino.
Haruka al contrario è meno appariscente, ha dalla sua parte un gran cuore, ma alle volte si dimostra indecisa e poco incline a ruolo di leader, costantemente messa in ombra dal carisma della sua vice. Haruka soffrirà della sua mancanza di autostima e di un complesso di inferiorità nei confronti di Asuka, e ciò la rende un'altra personalità inaspettatamente molto interessante da seguire. In una simile situazione, seppur con delle sostanziali differenze, si ritroverà anche Kaori, ovvero la "star" della sezione trombe, che si ritrova d'improvviso con una recluta più dotata di lei, chiaramente stiamo parlando di Reina. La scelta del sensei Taki di indire per la prima volta delle vere audizioni, farà sì che vengano meno le gerarchie interne di anzianità in favore di un approccio meritocratico, decisione presa non bene da alcuni membri del club.
Ma proprio le audizioni saranno uno stimolo per gli studenti, in particolar modo per Natsuki Nakagawa, ragazza del secondo anno inizialmente svogliata e disinteressata ma che, con il proseguire degli episodi, grazie anche alla presenza di Kumiko (medesimo strumento, l'eufonio), ritroverà la voglia di impegnarsi. Natsuki è un altro personaggio la cui crescita appare tangibile allo spettatore e l'ennesimo esempio di come "Hibike! Euphonium" presti particolare cura nei confronti di ogni interprete, anche a quello apparentemente più marginale.
L'ormai navigato regista Tatsuya Ishihara si destreggia quindi benissimo in questo mosaico di relazioni, cercando di non lasciare troppi pezzi per strada, benché qualcosa rimanga inevitabilmente irrisolto e meriterebbe ulteriore sviluppo, come per esempio il rapporto, freddo e conflittuale, tra Kumiko e sua sorella, oppure la non chiara attrazione di Reina verso il suo sensei, semplice ammirazione o qualcosa di più? La visione di "Hibike! Euphonium" lascia comunque un discreto senso di soddisfazione una volta conclusosi l'ultimo, emozionante episodio. Assistere alla crescita di una sgangherata e disunita banda non solo dal punto di vista performante ma anche in quello caratteriale, morale e sentimentale, dona alla serie una compattezza narrativa mai data per scontata in questi tempi di trasposizioni da light novel monche, del "vediamo se vende, poi si vedrà".
Sul lato visivo, Shoko Ikeda torna a occuparsi direttamente del character design a cinque anni dalla Scomparsa di Haruhi, e lo fa adagiandosi allo stile a cui Kyoto Animation ci ha abituato negli ultimi anni, un po' Hyouka, un po' Free, archiviato ormai l'asilo nido di K-On! e Tamako Market, con un tratto accattivante e piacevole che migliora sensibilmente le illustrazioni cartacee, conferendo maggior personalità ed espressività ad alcuni personaggi come Asuka e soprattutto Reina. Sui fondali non penso ci sia bisogno di esternarne le qualità, Kyoto Animation gioca in casa, ovvero la città di Uji dove ha sede studio d'animazione stesso: escono fuori, scattano delle foto, tornano dentro e replicano alla perfezione ambienti, edifici, scorci, panchine, ne hanno ormai fatto un tratto distintivo, anche e soprattutto per finalità commerciali/turistiche, c'è da dire.
Di pregevole fattura la colonna sonora composta da un Akito Matsuda, che in una serie trattante la musica avrebbe potuto scegliere la via più semplice, infilando questa e quest'altra composizione classica che, con poco sforzo, acculturano un prodotto. Macché. Non mancano in "Hibike! Euphonium" un "Orfeo all'inferno" di Jacques Offenbach o un bell'assolo di tromba di Antonin Dvorak, ma la serie KyoAni dà il meglio di sé nell'accompagnamento originale, di sicuro spessore, e per alcune scelte tanto inusuali quanto azzeccate, magari non immediatamente riconoscibili. Per esempio nel primo episodio la banda dà il benvenuto alle matricole con il tema di "Abarenbou Shogun", noto telefilm storico giapponese, anche se Kumiko non apprezza affatto la performance. Nell'importante episodio 5 la scuola rivale Rikka, ispirata alla realmente esistente Kyoto Tachibana High School (vera istituzione territoriale nel campo delle bande scolastiche), si cimenta nella nostrana "Funiculì Funicolà", mentre la Kitauji risponde con una splendida versione di "Rydeen" degli YMO (Yellow Magic Orchestra), vero e proprio cult della musica elettronica tra gli anni '70 e '80.
Non solo classica quindi, e tanto altro ci sarebbe da dire sulla OST di "Hibike! Euphonium", che è caldamente consigliabile procurarsi in qualche modo per gustarsi i brani nella loro forma ottimale, dato che nell'anime molti di essi si sentono di sfuggita o in versione ridotta. Il brano con cui la Kitauji concorre alla competizione finale, "Crescent Moon Dance", è comunque una pregiata composizione originale di Akito Matsuda. Molto orecchiabili le sigle, in particolare l'energica "Dream Solister".
La musica come veicolo per relazionarsi, aprirsi agli altri, scacciare l'apatia, e un ambizioso traguardo comune atto a costruire un puzzle di sentimenti e di confronti. Più composto di Chūnibyō demo koi ga shitai ma meno soporifero di Hyouka, il pur imperfetto "Hibike! Euphonium" mira a tramandare, senza destabilizzare, gli stilemi dello studio di Kyoto, raggiungendo però un equilibrio di intenti, scenici e narrativi, raramente riscontrato nel genere. Sicché si assiste a momenti leggeri con altri di grande impatto emotivo, senza che gli uni sovrastino gli altri, e si è testimoni di un'eccellente crescita del personaggio, anche qui, tra le migliori della fu casa di Haruhi. Tecnicamente siamo su livelli importanti, gran mestiere viene dispensato su sfondi, strumenti musicali, character design di marca KyoAni, così come per la colonna sonora che di per sé va anche oltre le aspettative, tra pezzi noti e altri di valida dottrina autoriale.
Gli anime a sfondo musicale sono sempre un rischio enorme. Come fondere alla perfezione il piacere della musica ai vari drammi in esso presente? Ci vuole grande attenzione, il giusto equilibrio tra storia e musica e, ovviamente, una colonna sonora di tutto rispetto.
Ebbene, "Hibike! Euphonium" riesce a creare questo mix, realizzando in soli tredici episodi una storia completa, anche se non conclusa, capace di emozionare, stupire, commuovere e indispettire allo stesso tempo. Una commedia scolastica/musicale di tutto rispetto, che punta moltissimo sia sugli strumenti musicali piuttosto insoliti sia sulla forza espressiva dei personaggi.
E proprio la protagonista, Kumiko Oumae, sarà colei che riuscirà a introdurre maggiormente lo spettatore all'interno dell'anime. La storia è raccontata dal suo punto di vista e, come succede spesso, le vicende incominciano con un piccolo flashback: Kumiko alle medie, quando scopre di aver vinto un oro con il proprio club di fiati, ma di non essere stata scelta per i nazionali. Lei non sembra particolarmente dispiaciuta, ma lo stesso non si può dire di Reina Kousaka, una sua compagna di club. Le due finiscono con il litigare, lasciandosi in malo modo. Un piccolo litigio, è vero, ma che lascerà Kumiko talmente colpita da portarla a scegliere una scuola superiore del tutto anonima, proprio per evitare di incontrare vecchie amiche. Vuole incominciare tutto da capo, smettere di suonare l'eufonio e intraprendere una normalissima carriera scolastica.
Tutto bello, insomma, peccato che, in un modo o nell'altro, finirà con il ricascarci e iscriversi nuovamente al disastrato club di fiati della scuola. Sapphire e Hazuki, sue nuove compagne di classe, la spingeranno infatti a riprendere a suonare insieme a loro. Una richiesta a cui Kumiko non riesce a dire proprio di no, tornando così a impugnare il suo strumento, da lei tanto amato quanto odiato. Tutti felici e contenti, fino a che non si scopre che anche Reina frequenta lo stesso liceo e, guarda caso, si iscrive al club di fiati. Esatto! Proprio quella Reina Kousaka che si era arrabbiata con Kumiko alle medie e che l'aveva portata a riconsiderare la sua carriera musicale. Come reagirà la nostra protagonista di fronte a questa scoperta?
Inizio la mia analisi da un'impressione più che altro personale: la presenza, seppur limitata, di ragazzi. Non voglio giudicarle a priori, ma credo che le serie costituite da sole fanciulle manchino sempre di qualcosa. In questo caso, per fortuna, vi sono comunque alcuni compagni di sesso maschile, pronti a riequilibrare le carte in tavola. Tra tutti spicca senza dubbio Shuichi Tsukamoto, anche lui iscritto al club di fiati. E' l'amico d'infanzia di Kumiko, ma, come ben sappiamo, con gli amici d'infanzia bisogna sempre aspettarsi qualcosa. Anche in questo caso? Chissà. Fatto sta che Shuichi è proprio un bel personaggio: tranquillo, pacato, onesto e molto riflessivo.
Per quanto riguarda la controparte femminile, troviamo sicuramente Reina e Kumiko. La prima più ombrosa e decisa, mentre la seconda, nonché protagonista, appare ben più indecisa e titubante. Il passare degli episodi costituisce anche una crescita costante della ragazza, che, prima si deciderà a riprendere il proprio eufonio, poi sarà costretta a far chiarezza sui propri sentimenti e sugli obiettivi di vita.
La relazione tra le due fanciulle è piuttosto ambigua (al limite dello yuri). Non ci sono baci, ma poco ci manca. La paura iniziale di Kumiko per Reina si trasforma ben presto in ammirazione. Tuttavia, a quanto sembra, entrambe hanno i loro cuori già occupati da qualcuno (anche se Kumiko non ne è ancora consapevole).
Molto bella questa maturazione, non solo dei protagonisti, ma anche dei personaggi "di spalla", come ad esempio l'energica e solare Hazuki. Il numero elevato di membri del club non permette ovviamente un'analisi di tutti gli studenti. Ecco dunque la saggia scelta di far emergere qualcuno di essi, preoccupandosi comunque di accennare a quelli rimasti fuori. Tra tutti brilla la vice-presidente, Asuka Tanaka. Un vero portento in ambito musicale, ma anche piuttosto simpatica e stravagante. Forse sento una sorta di empatia nei suoi confronti, ma ho sempre apprezzato i personaggi che, all'apparenza, sembrano divertenti, mentre in realtà nascondono un lato ben più serioso.
La grafica è a dir poco impeccabile. Colori luminosi, ma non troppo, che donano alla vicenda un'atmosfera tranquilla e pacata. Il pathos cresce a dismisura quando gli studenti prendono in mano i loro strumenti. La luce si riflette sui flauti, le trombe, i saxofoni e via dicendo. Un baluginio continuo che permette alla scena di brillare come non mai.
Molto belle le musiche, che non prevaricano sulla storia, ma, allo stesso tempo, si fanno sentire. Vige un giusto equilibrio tra le parti dialogate e quelle suonate, l'essenziale per non far pesare troppo il fatto di essere in una banda.
La regia è intrigante e riesce a far risaltare i momenti essenziali dell'anime. Il finale non può essere considerato tale, ma non credo si possa valutare del tutto come un errore. Più che altro tredici puntate erano troppo poche per una storia così esaltante. Li perdonerò se arriverà una seconda stagione.
Insomma, "Hibike! Euphonium" è un anime incredibilmente bello, che parte in maniera blanda, ma riesce a ingranare con il trascorrere delle puntate e conquistare lo spettatore. Personaggi ben studiati e dotati della giusta profondità caratteriale. Una storia completa e con un senso logico (cosa non da poco in questo periodo). Musiche emozionanti e, soprattutto, inusuali. Credo che sia la prima volta, almeno per il sottoscritto, di trovare trombe, saxofoni, clarinetti e company in un anime giapponese.
E, proprio per tutti questi motivi, non posso che donare a tale serie un voto alto, ma con un potenziale ancora maggiore. Una seconda stagione ci starebbe tantissimo e, anche se non ci sono ancora stati annunci precisi, la speranza rimane l'ultima a morire. E poi di tempo a disposizione ne abbiamo, visto la conclusione recente della prima.
Voto finale: 8 più
Ebbene, "Hibike! Euphonium" riesce a creare questo mix, realizzando in soli tredici episodi una storia completa, anche se non conclusa, capace di emozionare, stupire, commuovere e indispettire allo stesso tempo. Una commedia scolastica/musicale di tutto rispetto, che punta moltissimo sia sugli strumenti musicali piuttosto insoliti sia sulla forza espressiva dei personaggi.
E proprio la protagonista, Kumiko Oumae, sarà colei che riuscirà a introdurre maggiormente lo spettatore all'interno dell'anime. La storia è raccontata dal suo punto di vista e, come succede spesso, le vicende incominciano con un piccolo flashback: Kumiko alle medie, quando scopre di aver vinto un oro con il proprio club di fiati, ma di non essere stata scelta per i nazionali. Lei non sembra particolarmente dispiaciuta, ma lo stesso non si può dire di Reina Kousaka, una sua compagna di club. Le due finiscono con il litigare, lasciandosi in malo modo. Un piccolo litigio, è vero, ma che lascerà Kumiko talmente colpita da portarla a scegliere una scuola superiore del tutto anonima, proprio per evitare di incontrare vecchie amiche. Vuole incominciare tutto da capo, smettere di suonare l'eufonio e intraprendere una normalissima carriera scolastica.
Tutto bello, insomma, peccato che, in un modo o nell'altro, finirà con il ricascarci e iscriversi nuovamente al disastrato club di fiati della scuola. Sapphire e Hazuki, sue nuove compagne di classe, la spingeranno infatti a riprendere a suonare insieme a loro. Una richiesta a cui Kumiko non riesce a dire proprio di no, tornando così a impugnare il suo strumento, da lei tanto amato quanto odiato. Tutti felici e contenti, fino a che non si scopre che anche Reina frequenta lo stesso liceo e, guarda caso, si iscrive al club di fiati. Esatto! Proprio quella Reina Kousaka che si era arrabbiata con Kumiko alle medie e che l'aveva portata a riconsiderare la sua carriera musicale. Come reagirà la nostra protagonista di fronte a questa scoperta?
Inizio la mia analisi da un'impressione più che altro personale: la presenza, seppur limitata, di ragazzi. Non voglio giudicarle a priori, ma credo che le serie costituite da sole fanciulle manchino sempre di qualcosa. In questo caso, per fortuna, vi sono comunque alcuni compagni di sesso maschile, pronti a riequilibrare le carte in tavola. Tra tutti spicca senza dubbio Shuichi Tsukamoto, anche lui iscritto al club di fiati. E' l'amico d'infanzia di Kumiko, ma, come ben sappiamo, con gli amici d'infanzia bisogna sempre aspettarsi qualcosa. Anche in questo caso? Chissà. Fatto sta che Shuichi è proprio un bel personaggio: tranquillo, pacato, onesto e molto riflessivo.
Per quanto riguarda la controparte femminile, troviamo sicuramente Reina e Kumiko. La prima più ombrosa e decisa, mentre la seconda, nonché protagonista, appare ben più indecisa e titubante. Il passare degli episodi costituisce anche una crescita costante della ragazza, che, prima si deciderà a riprendere il proprio eufonio, poi sarà costretta a far chiarezza sui propri sentimenti e sugli obiettivi di vita.
La relazione tra le due fanciulle è piuttosto ambigua (al limite dello yuri). Non ci sono baci, ma poco ci manca. La paura iniziale di Kumiko per Reina si trasforma ben presto in ammirazione. Tuttavia, a quanto sembra, entrambe hanno i loro cuori già occupati da qualcuno (anche se Kumiko non ne è ancora consapevole).
Molto bella questa maturazione, non solo dei protagonisti, ma anche dei personaggi "di spalla", come ad esempio l'energica e solare Hazuki. Il numero elevato di membri del club non permette ovviamente un'analisi di tutti gli studenti. Ecco dunque la saggia scelta di far emergere qualcuno di essi, preoccupandosi comunque di accennare a quelli rimasti fuori. Tra tutti brilla la vice-presidente, Asuka Tanaka. Un vero portento in ambito musicale, ma anche piuttosto simpatica e stravagante. Forse sento una sorta di empatia nei suoi confronti, ma ho sempre apprezzato i personaggi che, all'apparenza, sembrano divertenti, mentre in realtà nascondono un lato ben più serioso.
La grafica è a dir poco impeccabile. Colori luminosi, ma non troppo, che donano alla vicenda un'atmosfera tranquilla e pacata. Il pathos cresce a dismisura quando gli studenti prendono in mano i loro strumenti. La luce si riflette sui flauti, le trombe, i saxofoni e via dicendo. Un baluginio continuo che permette alla scena di brillare come non mai.
Molto belle le musiche, che non prevaricano sulla storia, ma, allo stesso tempo, si fanno sentire. Vige un giusto equilibrio tra le parti dialogate e quelle suonate, l'essenziale per non far pesare troppo il fatto di essere in una banda.
La regia è intrigante e riesce a far risaltare i momenti essenziali dell'anime. Il finale non può essere considerato tale, ma non credo si possa valutare del tutto come un errore. Più che altro tredici puntate erano troppo poche per una storia così esaltante. Li perdonerò se arriverà una seconda stagione.
Insomma, "Hibike! Euphonium" è un anime incredibilmente bello, che parte in maniera blanda, ma riesce a ingranare con il trascorrere delle puntate e conquistare lo spettatore. Personaggi ben studiati e dotati della giusta profondità caratteriale. Una storia completa e con un senso logico (cosa non da poco in questo periodo). Musiche emozionanti e, soprattutto, inusuali. Credo che sia la prima volta, almeno per il sottoscritto, di trovare trombe, saxofoni, clarinetti e company in un anime giapponese.
E, proprio per tutti questi motivi, non posso che donare a tale serie un voto alto, ma con un potenziale ancora maggiore. Una seconda stagione ci starebbe tantissimo e, anche se non ci sono ancora stati annunci precisi, la speranza rimane l'ultima a morire. E poi di tempo a disposizione ne abbiamo, visto la conclusione recente della prima.
Voto finale: 8 più
"Sound! Euphonium" è un anime del 2015 della Kyoto Animation, tratto dall'omonima serie di romanzi di Ayano Takena.
La trama è molto semplice: il club di strumenti a fiuto del liceo Kitauji, che una volta primeggiava nei tornei regionali e nazionali, è in crisi. In soccorso del club arriverà il professor Taki, che cercherà, mediante una rigorosa disciplina, di portare il liceo ai tornei nazionali. Le vicende sono narrate dalla protagonista della serie, Kumiko Oumae. Nel corso degli episodi verranno affrontate diverse dinamiche che contraddistinguono la vita di un'orchestra.
I personaggi sono caratterizzati molto bene, privi di stereotipi, e anche i secondari possiedono una personalità ben definita. Tutti durante la serie si evolveranno e cambieranno il loro modo di approcciarsi alla musica. Il personaggio che più cambia nel corso dell'anime è la protagonista, Kumiko; molto interessante il rapporto tra lei e Kosaka, che si rivelerà molto importante nel finale della serie.
Dal punto di vista tecnico questa serie mi ha stupito: disegno molto pulito e curato, specialmente gli strumenti musicali, sia nei primi piani che negli sfondi. Degne di nota sono le precipitazioni atmosferiche.
La sceneggiatura è quasi perfetta; tutti i temi vengono trattati con la dovuta calma, di conseguenza il ritmo della narrazione è molto lento. I dialoghi fra personaggi sono credibili, perciò ci si immedesima quasi subito.
Opening ed ending sono molto orecchiabili; la colonna sonora è molto bella, si adatta perfettamente alle situazioni.
Il finale chiude il cerchio delle vicende che si erano aperte nel corso delle puntate; un finale onesto che non vuole strafare e che conclude in modo più che degno una bella serie.
Ricapitolando, "Sound! Euphonium" è un bell'anime che racconta in modo realistico la musica e il mondo ad essa connesso. Vengono trattati in modo molto curato e approfondito molti temi importanti (come l'adolescenza) senza mai cadere in stereotipi o forzature.
Trama: 7
Personaggi: 9
Grafica: 8
Sceneggiatura: 9
Sonoro: 8
Finale: 8
La trama è molto semplice: il club di strumenti a fiuto del liceo Kitauji, che una volta primeggiava nei tornei regionali e nazionali, è in crisi. In soccorso del club arriverà il professor Taki, che cercherà, mediante una rigorosa disciplina, di portare il liceo ai tornei nazionali. Le vicende sono narrate dalla protagonista della serie, Kumiko Oumae. Nel corso degli episodi verranno affrontate diverse dinamiche che contraddistinguono la vita di un'orchestra.
I personaggi sono caratterizzati molto bene, privi di stereotipi, e anche i secondari possiedono una personalità ben definita. Tutti durante la serie si evolveranno e cambieranno il loro modo di approcciarsi alla musica. Il personaggio che più cambia nel corso dell'anime è la protagonista, Kumiko; molto interessante il rapporto tra lei e Kosaka, che si rivelerà molto importante nel finale della serie.
Dal punto di vista tecnico questa serie mi ha stupito: disegno molto pulito e curato, specialmente gli strumenti musicali, sia nei primi piani che negli sfondi. Degne di nota sono le precipitazioni atmosferiche.
La sceneggiatura è quasi perfetta; tutti i temi vengono trattati con la dovuta calma, di conseguenza il ritmo della narrazione è molto lento. I dialoghi fra personaggi sono credibili, perciò ci si immedesima quasi subito.
Opening ed ending sono molto orecchiabili; la colonna sonora è molto bella, si adatta perfettamente alle situazioni.
Il finale chiude il cerchio delle vicende che si erano aperte nel corso delle puntate; un finale onesto che non vuole strafare e che conclude in modo più che degno una bella serie.
Ricapitolando, "Sound! Euphonium" è un bell'anime che racconta in modo realistico la musica e il mondo ad essa connesso. Vengono trattati in modo molto curato e approfondito molti temi importanti (come l'adolescenza) senza mai cadere in stereotipi o forzature.
Trama: 7
Personaggi: 9
Grafica: 8
Sceneggiatura: 9
Sonoro: 8
Finale: 8
"Hibike!Euphonium" è una serie della stagione primaverile 2015 composta da tredici episodi di durata canonica, tratta da un omonimo romanzo di Ayano Takeda.
La banda musicale del liceo Kitauji non è certamente fra le migliori che vi siano in circolazione, e ad accorgersene durante il suo primo giorno di scuola è proprio Kumiko Oumae, una nuova studentessa con precedenti esperienze in tale ambito; tuttavia qualcosa sta per cambiare nella scuola, e a segnare l'inizio dell'ascesa della banda è l'arrivo di un nuovo professore, Noboru Taki, che, con il suo metodo di insegnamento severo e inusuale, riuscirà a migliorare le prestazioni di ogni singolo studente e ad uniformare un gruppo non molto affiatato.
Riuscirà infine nel difficile, se non impossibile, intento di condurre la banda sino al concorso nazionale?
"Hibike!Euphonium" presenta una trama molto semplice, coinvolgente, e a tratti persino emozionante. Come auspicabile, soprattutto nelle battute iniziali, la narrazione è molto lenta e rischia di annoiare lo spettatore un po' meno paziente, ma questo è uno di quei casi in cui l'attesa vale veramente la pena.
Nonostante sia un'opera a sfondo musicale, gli spazi dedicati ad esibizioni, concerti e quant'altro sono estremamente ridotti, a favore di una maggiore analisi dei personaggi e dei rapporti che intercorrono fra essi; vengono illustrate le dinamiche e le problematiche che possono venirsi a creare all'interno di un vasto gruppo, senza troppe esagerazioni.
I personaggi sono molti e ottimamente caratterizzati, il fanservice inesistente.
Tecnicamente è un capolavoro sotto ogni punto di vista. Il comparto tecnico ci delizia con un accurato design dei personaggi, con delle animazioni fluide, e con delle ambientazioni varie e dettagliate. L'uso dei colori è semplicemente fantastico, tutte le atmosfere più intriganti e suggestive che si vengono a creare sono principalmente influenzate da esso.
Anche per quanto riguarda il comparto sonoro c'è poco da dire: azzeccato il doppiaggio, ottime le OST, avvincenti ed energiche le sigle di apertura e chiusura. Il finale è appropriato e lascia spazio a una futura seconda stagione.
In conclusione, "Hibike! Euphonium" è una serie che merita di essere visionata e che consiglio caldamente a tutti coloro che sono alla ricerca di una storia semplice e tranquilla. Per quanto mi riguarda non raggiunge l'eccellenza a causa di una parte iniziale troppo lenta e a tratti poco coinvolgente, per il resto non ho trovato difetti.
La banda musicale del liceo Kitauji non è certamente fra le migliori che vi siano in circolazione, e ad accorgersene durante il suo primo giorno di scuola è proprio Kumiko Oumae, una nuova studentessa con precedenti esperienze in tale ambito; tuttavia qualcosa sta per cambiare nella scuola, e a segnare l'inizio dell'ascesa della banda è l'arrivo di un nuovo professore, Noboru Taki, che, con il suo metodo di insegnamento severo e inusuale, riuscirà a migliorare le prestazioni di ogni singolo studente e ad uniformare un gruppo non molto affiatato.
Riuscirà infine nel difficile, se non impossibile, intento di condurre la banda sino al concorso nazionale?
"Hibike!Euphonium" presenta una trama molto semplice, coinvolgente, e a tratti persino emozionante. Come auspicabile, soprattutto nelle battute iniziali, la narrazione è molto lenta e rischia di annoiare lo spettatore un po' meno paziente, ma questo è uno di quei casi in cui l'attesa vale veramente la pena.
Nonostante sia un'opera a sfondo musicale, gli spazi dedicati ad esibizioni, concerti e quant'altro sono estremamente ridotti, a favore di una maggiore analisi dei personaggi e dei rapporti che intercorrono fra essi; vengono illustrate le dinamiche e le problematiche che possono venirsi a creare all'interno di un vasto gruppo, senza troppe esagerazioni.
I personaggi sono molti e ottimamente caratterizzati, il fanservice inesistente.
Tecnicamente è un capolavoro sotto ogni punto di vista. Il comparto tecnico ci delizia con un accurato design dei personaggi, con delle animazioni fluide, e con delle ambientazioni varie e dettagliate. L'uso dei colori è semplicemente fantastico, tutte le atmosfere più intriganti e suggestive che si vengono a creare sono principalmente influenzate da esso.
Anche per quanto riguarda il comparto sonoro c'è poco da dire: azzeccato il doppiaggio, ottime le OST, avvincenti ed energiche le sigle di apertura e chiusura. Il finale è appropriato e lascia spazio a una futura seconda stagione.
In conclusione, "Hibike! Euphonium" è una serie che merita di essere visionata e che consiglio caldamente a tutti coloro che sono alla ricerca di una storia semplice e tranquilla. Per quanto mi riguarda non raggiunge l'eccellenza a causa di una parte iniziale troppo lenta e a tratti poco coinvolgente, per il resto non ho trovato difetti.
Ci sono opere che ci colpiscono per la loro forza, per il loro incredibile impatto emotivo e visivo, per queste loro caratteristiche ci ritroviamo ad amarle e ricordarle.
Però ci sono anche un altro tipo di opere che riescono ad entrarci prepotentemente nel cuore; non sono complesse o sconvolgenti come le prime, ma, con delicatezza, in punta di piedi, ci conquistano. Questo è il caso di "Hibike", un anime dolce, ma profondo nelle psicologie ed efficace nella narrazione, l'anime che di più ho amato in questa stagione primaverile.
"Hibike" è la storia di una banda musicale, niente di più e niente di meno. La storia è realistica, mai esagerata e mai scontata. Ho suonato il pianoforte e conosco le dinamiche di un orchestra, e questo anime le descrive in modo incredibilmente fedele, con solo delle piccole "esagerazioni", che per ovvi motivi rendono solo più dinamica la trama.
Quello che mi ha colpito di questo titolo è proprio la credibilità di ogni scena e di ogni personaggio, non è raro che in un anime si scada in esagerazioni forzate, per rendere dinamica e "interessante" la trama. "Hibike" non ha bisogno di questo. Questa opera ci racconta tramite gli occhi di Kumiko le semplici ma profonde dinamiche che possono venirsi a creare in un gruppo così grande e variegato che può essere una banda, la forza che muove coloro che davvero amano la musica e il loro strumento.
Un altro incredibile pregio di questo titolo sono i personaggi. Raramente ho visto così tanti personaggi così accuratamente delineati, ogni membro della banda ci è noto e molti di loro hanno una personalità complessa, ma molto credibile. Ogni carattere è diverso, ma non banale, ogni carattere è credibile, ma non per questo non interessante. In particolare il rapporto tra Kumiko e Kousaka è bellissimo: passionale, travolgente e pieno di dettagli e sottigliezze. Meraviglioso.
Nulla da dire sul comparto tecnico. Musiche azzeccate, disegni e animazioni piacevolissimi da guardare e un character design davvero di altissimo livello. A livello di aspetto ogni personaggio è ben caratterizzato e differente dagli altri, ma facile da riconoscere in mezzo agli altri.
Per concludere dico una sola cosa. Non sottovalutate il mio 10, non sono uno che si contiene con i voti, ma finora ne avevo dati solo altri tre e tutti a titoli targati "Monogatari", saga sulla quale sono ben poco oggettivo. E' davvero un titolo perfetto e per questo merita il massimo dei voti, dal mio punto di vista è semplicemente privo di difetti e quindi posso solo assegnargli 10. Ogni settimana ho aspettato il mercoledì più di ogni altro giorno per potermi godere questo piccolo capolavoro. Guardatelo.
Però ci sono anche un altro tipo di opere che riescono ad entrarci prepotentemente nel cuore; non sono complesse o sconvolgenti come le prime, ma, con delicatezza, in punta di piedi, ci conquistano. Questo è il caso di "Hibike", un anime dolce, ma profondo nelle psicologie ed efficace nella narrazione, l'anime che di più ho amato in questa stagione primaverile.
"Hibike" è la storia di una banda musicale, niente di più e niente di meno. La storia è realistica, mai esagerata e mai scontata. Ho suonato il pianoforte e conosco le dinamiche di un orchestra, e questo anime le descrive in modo incredibilmente fedele, con solo delle piccole "esagerazioni", che per ovvi motivi rendono solo più dinamica la trama.
Quello che mi ha colpito di questo titolo è proprio la credibilità di ogni scena e di ogni personaggio, non è raro che in un anime si scada in esagerazioni forzate, per rendere dinamica e "interessante" la trama. "Hibike" non ha bisogno di questo. Questa opera ci racconta tramite gli occhi di Kumiko le semplici ma profonde dinamiche che possono venirsi a creare in un gruppo così grande e variegato che può essere una banda, la forza che muove coloro che davvero amano la musica e il loro strumento.
Un altro incredibile pregio di questo titolo sono i personaggi. Raramente ho visto così tanti personaggi così accuratamente delineati, ogni membro della banda ci è noto e molti di loro hanno una personalità complessa, ma molto credibile. Ogni carattere è diverso, ma non banale, ogni carattere è credibile, ma non per questo non interessante. In particolare il rapporto tra Kumiko e Kousaka è bellissimo: passionale, travolgente e pieno di dettagli e sottigliezze. Meraviglioso.
Nulla da dire sul comparto tecnico. Musiche azzeccate, disegni e animazioni piacevolissimi da guardare e un character design davvero di altissimo livello. A livello di aspetto ogni personaggio è ben caratterizzato e differente dagli altri, ma facile da riconoscere in mezzo agli altri.
Per concludere dico una sola cosa. Non sottovalutate il mio 10, non sono uno che si contiene con i voti, ma finora ne avevo dati solo altri tre e tutti a titoli targati "Monogatari", saga sulla quale sono ben poco oggettivo. E' davvero un titolo perfetto e per questo merita il massimo dei voti, dal mio punto di vista è semplicemente privo di difetti e quindi posso solo assegnargli 10. Ogni settimana ho aspettato il mercoledì più di ogni altro giorno per potermi godere questo piccolo capolavoro. Guardatelo.