Street Fighter
Nel 1995 i diritti di "Street Fighter" dovevano costare molto poco o più probabilmente la società Capcom li svendeva per farci quanti più soldi possibile. Per questo dopo quel... quel film, e scusate il termine, con Jean-Claude Van Damme nel ruolo di Guile, arriva pure questa serie di cartoon.
Si tratta di una produzione totalmente made in USA che di "Street Fighter" ha poco o nulla, esattamente come il film, di cui peraltro sembra essere una sorta di sequel.
La trama della serie, come già detto, non è la stessa dei videogame e si può riassumere davvero in breve: Guile è il leader di una squadra segreta dell'esercito chiamata "Street Fighter". Insieme agli altri lottatori partecipa a missioni segrete, che implicano sempre il dover fermare Bison dal mettere in atto i suoi piani.
L'aspetto grafico dei personaggi è molto fedele a quello del videogame "Street Fighter II Turbo", e qui si fermano le somiglianze con il videogame. Per carattere, i personaggi sembrano essere gli stessi del film. Ad esempio Guile è stato di nuovo reso protagonista, probabilmente solo in virtù del fatto di essere un marine americano, mentre Ryu (anzi Raiu), volto iconico della serie, è come nel film, un ladruncolo da quattro soldi che insieme al suo compagno Ken cerca di guadagnare qualcosa con truffe e furti vari. C'è poi Bison, il cattivissimo boss finale che qui è stato reso il classico nemico da cartoon americano che ad ogni episodio escogita un piano di conquista del mondo, per ritrovarsi sempre sconfitto e costretto a fuggire con la coda tra le gambe, ma non prima di aver attivato l'autodistruzione della sua base. Milioni di dollari di apparecchiature elettroniche ed equipaggiamento in fumo ad ogni episodio. E che dire di tutti i suoi uomini che indossano armature uscite dal film "Il giudice Dredd" e sparano con armi al laser, perché per i bambini 'ameriggani' è diseducativo vedere gente che usa le pistole in TV.
Non so nemmeno da dove iniziare a descrivere tutte le cose che in questa serie non vanno, sarebbe un elenco lunghissimo. Iniziamo dal fatto che i personaggi indossano sempre i loro costumi e per sempre intendo sempre, ventiquattro ore su ventiquattro, sia in città che al mare o in montagna (bello stare a petto nudo sulla neve). L'unica che cambia vestito qualche volta è Chun-Li, che purtroppo da bella gnocca qual era è stata trasformata in una sorta di messicana dalla carnagione olivastra. Poi c'è una Cammy sempre arrapata, che nei primi episodi ci prova sempre con Guile (forse la cosa si ispira al fatto che all'epoca della realizzazione del film Van Damme/Guile si 'bombava' la Minogue/Cammy), finché poi lei non finisce tra le braccia di Bison. Le città deserte in cui si muovono solo i protagonisti sono identiche in ogni parte del mondo: Londra per dire è identica all'India, e non fanno eccezione i pochi abitanti, non c'è distinzione tra inglesi e indiani.
Disegni e animazioni sono al minimo sindacale, e la qualità cambia ad ogni episodio, con personaggi con proporzioni anatomiche sballate, sfondi che sembrano di cartone, colori spenti. Per non parlare delle lentissime scene di lotta, con i nemici che stanno fermi ad aspettare di farsi colpire o dell'esasperato e ridicolo riciclo di alcune scene. Ad esempio in un episodio c'è Dhalsim che mentre è in montagna sulla neve usa la sua tecnica "Yoga Flame". Successivamente nello stesso episodio Dhalsim usa la stessa tecnica per altre due volte, ma al chiuso in un'abitazione, e la scena che viene mostrata è la stessa di lui in montagna, senza soluzione di continuità. Ridicolo.
Vogliamo poi parlare degli episodi che hanno per protagonisti un tizio arrivato da un'altra dimensione o di quello con un ragazzo alieno precipitato sulla Terra? No, meglio di no.
Parliamo però del fatto che la serie, oltre a "Street Fighter II Turbo", include alcuni personaggi della serie "Alpha/Zero" e anche di "Final Fight", in questo caso un intero episodio dedicato ad Haggar, Cody e Guy (perché diffamare solo "Street Fighter" pareva brutto).
A tutto questo vanno aggiunti una colonna sonora composta da quattro brani, e non scherzo, sono quattro, che si ripetono per ventisei episodi, e un doppiaggio fiacco, dove i doppiatori pronunciano i nomi delle varie tecniche senza voglia o entusiasmo alcuno (ridicoli gli Shoryuken di Ryu).
Quindi, cosa ne viene fuori? Lam***da. Esatto.
Ora, trovare dei lati positivi nella serie si rivela un impresa difficile. Su ventisei episodi, la trama originale del videogame non è mai presa in considerazione o quasi. C'è qualcosa tipo un episodio incentrato sulla rivalità tra Ryu e Sagat, la ricerca del potere di Akuma o il legame tra Cammy e Bison, ma è davvero molto poco.
Trovare motivi per giustificare l'esistenza stessa di questa serie è una cosa che per qualunque fan di "Street Fighter" si rivelerebbe difficile. Io davvero non ci riesco. Le storie dei vari episodi sono molto spesso noiose, le scene di combattimento ridicole, alcune battute dei personaggi sono imbarazzanti al punto che lo spettatore arriva a chiedersi chi è stato ad autorizzare la messa in onda di questa ca**ta micidiale.
Davvero, non ho più parole. Non ero partito prevenuto nei confronti della serie, voglio dire, con il film alle spalle pensavo che peggio non si potesse fare, ma mi sono dovuto ricredere. Sfido chiunque a trovare qualcosa di salvabile all'interno di questo cartoon che di "Street Fighter", lo scrivo ancora, porta solo il nome, disonorandolo ancora una volta.
Capcom, avete toppato di nuovo, e stavolta è un game over coi fiocchi.
Si tratta di una produzione totalmente made in USA che di "Street Fighter" ha poco o nulla, esattamente come il film, di cui peraltro sembra essere una sorta di sequel.
La trama della serie, come già detto, non è la stessa dei videogame e si può riassumere davvero in breve: Guile è il leader di una squadra segreta dell'esercito chiamata "Street Fighter". Insieme agli altri lottatori partecipa a missioni segrete, che implicano sempre il dover fermare Bison dal mettere in atto i suoi piani.
L'aspetto grafico dei personaggi è molto fedele a quello del videogame "Street Fighter II Turbo", e qui si fermano le somiglianze con il videogame. Per carattere, i personaggi sembrano essere gli stessi del film. Ad esempio Guile è stato di nuovo reso protagonista, probabilmente solo in virtù del fatto di essere un marine americano, mentre Ryu (anzi Raiu), volto iconico della serie, è come nel film, un ladruncolo da quattro soldi che insieme al suo compagno Ken cerca di guadagnare qualcosa con truffe e furti vari. C'è poi Bison, il cattivissimo boss finale che qui è stato reso il classico nemico da cartoon americano che ad ogni episodio escogita un piano di conquista del mondo, per ritrovarsi sempre sconfitto e costretto a fuggire con la coda tra le gambe, ma non prima di aver attivato l'autodistruzione della sua base. Milioni di dollari di apparecchiature elettroniche ed equipaggiamento in fumo ad ogni episodio. E che dire di tutti i suoi uomini che indossano armature uscite dal film "Il giudice Dredd" e sparano con armi al laser, perché per i bambini 'ameriggani' è diseducativo vedere gente che usa le pistole in TV.
Non so nemmeno da dove iniziare a descrivere tutte le cose che in questa serie non vanno, sarebbe un elenco lunghissimo. Iniziamo dal fatto che i personaggi indossano sempre i loro costumi e per sempre intendo sempre, ventiquattro ore su ventiquattro, sia in città che al mare o in montagna (bello stare a petto nudo sulla neve). L'unica che cambia vestito qualche volta è Chun-Li, che purtroppo da bella gnocca qual era è stata trasformata in una sorta di messicana dalla carnagione olivastra. Poi c'è una Cammy sempre arrapata, che nei primi episodi ci prova sempre con Guile (forse la cosa si ispira al fatto che all'epoca della realizzazione del film Van Damme/Guile si 'bombava' la Minogue/Cammy), finché poi lei non finisce tra le braccia di Bison. Le città deserte in cui si muovono solo i protagonisti sono identiche in ogni parte del mondo: Londra per dire è identica all'India, e non fanno eccezione i pochi abitanti, non c'è distinzione tra inglesi e indiani.
Disegni e animazioni sono al minimo sindacale, e la qualità cambia ad ogni episodio, con personaggi con proporzioni anatomiche sballate, sfondi che sembrano di cartone, colori spenti. Per non parlare delle lentissime scene di lotta, con i nemici che stanno fermi ad aspettare di farsi colpire o dell'esasperato e ridicolo riciclo di alcune scene. Ad esempio in un episodio c'è Dhalsim che mentre è in montagna sulla neve usa la sua tecnica "Yoga Flame". Successivamente nello stesso episodio Dhalsim usa la stessa tecnica per altre due volte, ma al chiuso in un'abitazione, e la scena che viene mostrata è la stessa di lui in montagna, senza soluzione di continuità. Ridicolo.
Vogliamo poi parlare degli episodi che hanno per protagonisti un tizio arrivato da un'altra dimensione o di quello con un ragazzo alieno precipitato sulla Terra? No, meglio di no.
Parliamo però del fatto che la serie, oltre a "Street Fighter II Turbo", include alcuni personaggi della serie "Alpha/Zero" e anche di "Final Fight", in questo caso un intero episodio dedicato ad Haggar, Cody e Guy (perché diffamare solo "Street Fighter" pareva brutto).
A tutto questo vanno aggiunti una colonna sonora composta da quattro brani, e non scherzo, sono quattro, che si ripetono per ventisei episodi, e un doppiaggio fiacco, dove i doppiatori pronunciano i nomi delle varie tecniche senza voglia o entusiasmo alcuno (ridicoli gli Shoryuken di Ryu).
Quindi, cosa ne viene fuori? Lam***da. Esatto.
Ora, trovare dei lati positivi nella serie si rivela un impresa difficile. Su ventisei episodi, la trama originale del videogame non è mai presa in considerazione o quasi. C'è qualcosa tipo un episodio incentrato sulla rivalità tra Ryu e Sagat, la ricerca del potere di Akuma o il legame tra Cammy e Bison, ma è davvero molto poco.
Trovare motivi per giustificare l'esistenza stessa di questa serie è una cosa che per qualunque fan di "Street Fighter" si rivelerebbe difficile. Io davvero non ci riesco. Le storie dei vari episodi sono molto spesso noiose, le scene di combattimento ridicole, alcune battute dei personaggi sono imbarazzanti al punto che lo spettatore arriva a chiedersi chi è stato ad autorizzare la messa in onda di questa ca**ta micidiale.
Davvero, non ho più parole. Non ero partito prevenuto nei confronti della serie, voglio dire, con il film alle spalle pensavo che peggio non si potesse fare, ma mi sono dovuto ricredere. Sfido chiunque a trovare qualcosa di salvabile all'interno di questo cartoon che di "Street Fighter", lo scrivo ancora, porta solo il nome, disonorandolo ancora una volta.
Capcom, avete toppato di nuovo, e stavolta è un game over coi fiocchi.