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Sailor Claudia

Episodi visti: 30/30 --- Voto 7,5
Adoro come sono disegnati i lupi! È la cosa che mi ha colpito di più da subito (ai bei tempi dell' "MTV Anime Night"), non ho ancora visto questo animale disegnato così bene in nessun altro anime. Poi c'è l'originalità della trama, anche se è un po' cupa, come le ambientazioni. I protagonisti sono ben caratterizzati.
Seppur non gli do 10, è comunque un anime che ho visto più di una volta. Mi piacciono molto anche le sigle di apertura e chiusura, e il doppiaggio italiano. Quegli episodi riassuntivi potevano risparmiarseli, ma nei vecchi anime non era cosa insolita, forse per allungare un po' il brodo, anche se "Wolf's Rain" non ne aveva proprio bisogno, piuttosto potevano approfondire meglio delle cose.
In generale lo consiglio, soprattutto a coloro a cui piacciono i lupi.


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Andrji00

Episodi visti: 26/30 --- Voto 6
Molto bella l'idea e le atmosfere, i lupi che vivono tra gli uomini in un contesto di degrado post-apocalittico. Interessante anche la grafica, anche se non mi fa particolarmente impazzire. Insomma, ottime le premesse.
Peccato però che un po' si perda durante la storia. Interessante la crescita dei personaggi, ma, per dare spazio a questi, non vengono ben chiariti alcuni punti importanti dell'anime. Cosa è il Rakuen? Perché i nobili lo cercavano? Qual è la maledizione del nobile da un occhio di lupo? Troppo interrogativi lasciati senza risposta.
La fine, dopo due episodi francamente inutili, è particolarmente frettolosa e poco chiara. Sinceramente, non lo consiglio.

Nagisa98

Episodi visti: 30/30 --- Voto 9
Nel 2003 lo studio Bones dà alla luce “Wolf’s Rain”, serie animata ideata da Keiko Nobumoto (che in seguito curerà anche la sceneggiatura di “Samurai Champloo” e “Space Dandy”) e diretta da Tensai Okamura (regista del secondo episodio di “Memories” e in futuro di “Ao no Exorcist” e “The Seven Deadly Sins”). L’opera si compone di trenta episodi: le prime ventisei puntate sono andate in onda nel 2003, mentre le restanti quattro sono state rilasciate sotto forma di OVA nel 2004.

La storia si svolge in un’epoca in cui si dice che i lupi siano estinti da oltre 200 anni; in realtà essi sono capaci di ingannare gli umani mescolandosi fra loro, dunque molti esemplari sono ancora in circolazione. Protagonista dell’anime è infatti un lupo solitario di nome Kiba, che assieme ai compagni Tsume, Hige e Toboe intraprende un lungo viaggio alla ricerca del Rakuen (letteralmente “Paradiso”).

Sono molte le opere che affrontano la tematica del viaggio, ora come percorso di crescita, ora come coronamento di un obiettivo di vita. Alcune si rivelano dei fallimenti totali, altre danno l’ulteriore conferma che tale elemento è uno dei migliori su cui fondare una storia. A mio parere, “Wolf’s Rain” rientra a pieno titolo nella seconda categoria.
Il tortuoso cammino sul quale si avventurano Kiba e i suoi amici è, innanzitutto, uno strumento di scoperta: esso ci porta infatti alla conoscenza dei tanti segreti che avvolgono la storia dell’umanità, immergendoci in un mondo arcaico e onirico in cui regnano arti oscure quali l’alchimia e si profilano arcane figure che hanno raggiunto il grado di divinità oppure bramano di conquistarlo. Seppur il ritmo delle varie puntate non sia proprio cadenzato, i tanti misteri che si affacciano di volta in volta riescono dunque a tenere viva l’attenzione dello spettatore.

Oltre che scoperta delle origini delle creature viventi, il viaggio di questi quattro lupi è un’avventura alla ricerca di sé
stessi. Uno dei punti di forti dell’anime è, infatti, la caratterizzazione dei suoi personaggi, che riguarda tanto i protagonisti quanto i personaggi secondari. I primi, messi a dura prova sul significato della parola branco, impareranno a comportarsi come un gruppo e mettere da parte il concetto di “lupo solitario”; c’è chi diventerà finalmente adulto grazie al risveglio del suo istinto di caccia, e chi troverà nell’incontro con la propria compagna l’accettazione della propria identità. Insomma, il parallelismo con le caratteristiche di questo leggendario animale si rivela uno strumento efficace per la crescita dei protagonisti.
Anche i vari comprimari, che invece sono tutti esseri umani, saranno oggetto di un adeguato approfondimento. Spiccano, in questo contesto, il cacciatore di lupi Quent col suo fido cane Blue, nonché la tormentata coppia formata da Cher e Hubb.

Altro punto di forza dell’anime è rappresentato dai numerosi messaggi che desidera veicolare. Nel corso dei vari episodi verranno infatti trattate tematiche come il razzismo e la paura del diverso, la caparbietà necessaria al raggiungimento di un sogno, l’importanza dei legami che si creano tra una persona e l’altra. Il significato che sta nel Rakuen, e soprattutto nella sua ricerca, costituisce però l’allegoria più affascinante: è possibile infatti trovare delle similitudini con la religione, nella quale si ricerca continuamente qualcosa che possa condurre alla salvezza dell’uomo; il raggiungimento del “Paradiso” può essere dunque paragonato a una catarsi e una successiva rinascita, che tuttavia non potranno mai purificare del tutto l’umanità a causa dei sentimenti negativi e delle maledizioni presenti da sempre nel mondo.

Il comparto tecnico può considerarsi quasi perfetto in ogni suo aspetto. Toshihiro Kawamoto (“Gundam 0083: Stardust Memory”, “Cowboy Bebop”) ci regala un character design molto gradevole e dettagliato, mentre disegni e animazioni si attestano su livelli eccellenti per tutta la durata della serie (a questo proposito lo studio Bones è sempre una garanzia). Punta di diamante è costituita altresì dalla colonna sonora composta dalla sublime Yoko Kanno, capace di deliziarci con tracce variegate e memorabili in ogni opera a cui prende parte: degni di nota, a questo giro, sono soprattutto i brani cantati, come l’opening “Stray” e “Heaven’s not enough”, entrambe interpretate da Steve Conte.

In conclusione, “Wolf’s Rain” è un anime con una trama ben costruita, dei personaggi ottimamente caratterizzati e una realizzazione tecnica curata nei minimi dettagli. Il suo più grande difetto, a mio parere, sta nei quattro episodi riassuntivi presenti verso la metà della serie, i quali smorzano troppo il ritmo e risultano di dubbia utilità.


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thalis72

Episodi visti: 26/30 --- Voto 10
E' una serie assolutamente avvincente: uomini e lupi, ascesa, declino e rinascita alla ricerca del Rakuen...
La storia è incentrata sul protagonista principale Kiba, un lupo bianco, fiero e determinato, dalle sembianze umane come gli altri, in un'era in cui i lupi sono emarginati dall'uomo e per sopravvivere devono assumere sembianze umane. Compagni di Kiba sono altri tre lupi dai caratteri fortemente diversi: Hige il dolce, Toboe il fragile e Tsume il solitario. Nel corso della storia la loro amicizia si cementerà tra mille difficoltà alla ricerca del passaggio per il Rakuen. Cheza, la fanciulla del fiore, sarà la chiave indispensabile, e la compagnia di lupi cercherà fino alla fine di difenderla dal potente nobile Darcia.

Il finale lascia aperte ipotesi e interpretazioni con la struggente musica di fondo, tra le più belle mai ascoltate. Curatissimi i disegni e favolosa la colonna sonora, coinvolgente la storia e le vicende dei personaggi secondari, perfetto il doppiaggio italiano. Una serie che consiglio vivamente e che ho visto e rivisto più volte sempre con la stessa passione.


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Kida_10

Episodi visti: 26/30 --- Voto 7
"Wolf's Rain" è una serie composta da ventisei episodi di durata canonica, prodotta dallo studio Bones nel 2003, portata in Italia da Shin Vision e trasmessa per la prima volta su MTV nel 2004.

Ambientata in un tempo imprecisato, in un mondo triste e desolato, la storia vede come protagonista Kiba, un lupo che per orgoglio decide di non nascondere la propria identità agli uomini. Tali animali, da secoli considerati estinti, si nascondo in realtà in mezzo alla gente comune, camuffando il proprio aspetto. Dopo una serie di avvenimenti, Hige, Tsume e Toboe decideranno di unirsi a Kiba nel suo viaggio alla ricerca del Rakuen, un luogo paradisiaco e dalla dubbia esistenza, dominato completamente dai lupi.

La trama parte con il piede giusto, incuriosendo lo spettatore grazie soprattutto a delle idee originali, e ad uno scenario suggestivo e costruito a pennello, ma col proseguire delle puntate finisce per perdersi inesorabilmente lungo la strada. Nella parte centrale dell'opera la narrazione, già di per sé dal ritmo basso, rallenta ancora più drasticamente, rendendo la visione a tratti soporifera. Complici sono sicuramente le quattro puntate riassuntive piazzate un po' a casaccio nel bel mezzo dello svolgersi degli eventi, ma, anche escludendo quelle, il calo è notevole. Durante la fase finale si ritorna fortunatamente agli ottimi livelli dei primi episodi, la trama ricomincia ad essere interessante, e la conclusione è tutto sommato soddisfacente, seppur non chiarificatrice ed esaustiva. Per concludere definitivamente il tutto, sono state successivamente prodotte quattro puntate raccolte in una serie OAV.

Dal punto di vista tecnico è stato svolto un lavoro più che discreto, ottimo se considerato il periodo di produzione. Il design dei personaggi è fresco e variegato, le animazioni sono fluide, i combattimenti piacevoli da seguire. L'ambientazione ricreata è intrigante e suggestiva, ricrea un'atmosfera pesante quanto particolare, e viene ben rappresentata in ogni suo aspetto attraverso dei fondali discretamente dettagliati.
I personaggi presentati sono molti e godono di una buona caratterizzazione, e altrettanto curati sono i rapporti che intercorrono fra di essi.

In conclusione, "Wolf's Rain" è quella che considero una buona occasione parzialmente sprecata. Una serie che ha toccato livelli molto alti nella fase iniziale e anche in quella conclusiva, ma che è stata compromessa da una parte centrale lenta e poco coinvolgente. In mezzo alle righe, l'opera non si dimentica di lanciare una profonda critica alla società attuale, divenuta ormai incapace di guardare e identificare le cose veramente importanti, e attratta principalmente da futilità. Un'umanità che non ha più alcuno scopo, alcuna meta da raggiungere, e che quindi è destinata ad estinguersi.


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alex di gemini

Episodi visti: 26/30 --- Voto 5
Un'umanità stanca e imbarbarita, avvinghiata da un inverno sempre più forte dovuto al clima impazzito. I nobili che cercano di dimenticare la difficile situazione vivendo in un mondo dorato di feste, intrighi politici e uso di tecnologie antiche. In questo mondo arido abbiamo i lupi, esseri intelligenti ritenuti estinti per la caccia spietata, ma che esistono ancora e hanno imparato ad assumere l'aspetto umano per non farsi riconoscere. E sono proprio i lupi a rappresentare una delle poche scintille vitali, nella loro ricerca del Rakuen, un paradiso perduto di cui sanno poco anche loro, ma che non possono non cercare. Ma anche i nobili, a modo loro, lo cercano, e lord Darcia, esperto di alchimia e scienze occulte, è il più avanti di tutti, e ciò lo porterà a scontrarsi con i lupi. In mezzo abbiamo Cher, una giovane e splendida scienziata, e il suo marito divorziato Hub, poliziotto, che intraprenderanno la loro ricerca personale di un senso della vita. E poi abbiamo uno sceriffo errante alla ricerca dei lupi per sterminarli tutti e vendicare la sua famiglia uccisa da loro. E naturalmente la fanciulla fiore, misterioso ricettacolo di piante e umanità, che, novella Rei Ayanami, dovrà aprire le porte al Rakuen.

L'inizio della serie è ottimo, le musiche di Yoko kanno e la perfetta regia rendono tutto alla grande, ma poi ci si perde e, nella seconda metà, ci si trascina stancamente, fino all'ultima manciata di episodi ove si migliora un po', ma in maniera, comunque, insufficiente. Come in "Last Exile" abbondano i non detti, gli eventi che, semplicemente, accadono, senza spiegazioni, rendendo la trama ancor più sconclusionata. Ho visto "Wolf’s Rain" per due volte, senza riuscire a trovare quel senso o quel capolavoro che molti han trovato, con commenti acuti, che rispetto ma in cui non mi ci trovo. Mi sembra la solita storia in stile "Evangelion" di un nuovo mondo che deve nascere e nulla più, decisamente insufficiente.
La caratterizzazione dei personaggi si perde per strada anch'essa, con Kiba che è il protagonista più inutile della storia degli anime, che non fa nulla e parla ancora meno, Cher che è affascinante come poche donne negli anime, ma non riesce, come nemmeno Hub, a dare quello che Moulder e Scully, da cui sono stati ispirati, riescono a dare. Darcia, potenzialmente il più interessante di tutti, resta un mistero risolto a metà. Gli altri non li calcolo neanche.

Certo, con gli OAV finali la situazione migliora, ma, dato che non fanno parte della serie, non li posso conteggiare nei ventisei episodi e, dato il finale non incoraggiante, non mi sento di dare la sufficienza a questi ventisei, una storia che non mantiene nulla di ciò che promette.

Voto: 5


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Darfen

Episodi visti: 30/30 --- Voto 7
Mi devo dissociare dalla grande maggioranza delle altre recensioni, perché questo anime non mi ha convinto affatto. Sicuramente è un prodotto con una buona qualità di base, ma alcune scelte non le ho proprio digerite e le ho trovate veramente fastidiose.

La parte iniziale in realtà prometteva parecchio bene. Fin da subito si capisce che la serie non sarà un mix esplosivo di combattimenti e azione, ma comunque gli episodi risultano, a loro modo, avvincenti, e i misteri che vengono presentati inizialmente lasciano presagire comunque un interessante sviluppo. O almeno così credevo. Dopo circa una mezza dozzina di episodi l'anime si trasforma nel nulla più assoluto, ovvero la trama prosegue, ma in una maniera talmente banale e insignificante, che spesso ho avuto la tentazione di non continuarne la visone. A poco più di metà poi arriva l'apoteosi della noia: quattro episodi di riassunto di quello che era accaduto dall'inizio a quel momento. Ovvero nulla! Alla fine infatti i riassunti vertevano soprattutto sui primi sei/sette episodi (quelli più belli, per intenderci). Superato questo enorme ostacolo, il tutto prosegue sempre in maniera lenta e apparentemente sconclusionata. Per fortuna il finale diventa decisamente più avvincente e interessante, anche se qui ci sarebbe comunque qualcosa da ridire, perché in realtà il vero finale è affrontato nei quattro episodi OAV.
Quindi, a livello narrativo, ho spesso trovato l'anime al limite dell'insostenibile; inoltre anche la trama mi ha lasciato un po' interdetto. Di per sé essa sarebbe moto semplice, soltanto che in generale mi è parsa nebulosa e piena di concetti che, volutamente, non vengono mai spiegati fino in fondo (il Rakuen, il fiore della Luna, i nobili).

D'altro canto il reparto grafico è di ottimo livello, i disegni sono puliti e nitidi e sono apprezzabili soprattutto nelle ambientazioni e nei paesaggi. Essi variano da luoghi tetri, fatiscenti e quasi gotici delle città (in perfetta sintonia con l'ambientazione post apocalittica) a bellissime zone naturali (foreste, ghiacci e le montagne). La colonna sonora invece mi ha lasciato piuttosto indifferente, o meglio, l'ho trovata estremamente adatta ai ritmi e ai temi della serie, ma personalmente non mi ha lasciato nulla e mi è parsa abbastanza insapore (in particolare la canzone d'apertura).
L'assoluta nota di merito, l'aspetto che mi ha portato ad alzare la valutazione finale, riguarda il charachter design. I personaggi vengono in generale analizzati e approfonditi, e ognuno ha una propria storia che contribuisce a dare spessore e credibilità a tutti gli eventi della trama principale. Questa peculiarità inoltre favorisce l'immedesimazione dello spettatore, contribuendo a creare una sorta di legame empatico.

In generale quindi l'anime non è malaccio, anche se, a chiunque mi chiedesse se visionarla o no, probabilmente risponderei facendogli un elenco accurato e ricco di cose migliori e più interessanti da guardare...


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Hachimaki

Episodi visti: 26/30 --- Voto 8
Questo anime mi ha sorpreso molto piacevolmente. Non avevo alcuna pretesa, in quanto non mi aspettavo un capolavoro, ma solo un semplice passatempo; non è stato così e ne sono più che felice.

"Wolf's Rain" a molti non piacerà soprattutto per la trama principale, confusionaria, che spesso ti lascia senza una spiegazione. Ma è proprio questo che io ho amato di questo anime! Lascia alla fantasia dello spettatore le conclusioni. A molti non è piaciuto il finale, tanto che sono usciti altri quattro episodi che hanno "spiegato" e continuato l'anime (tu che hai finito di vedere l'anime e non hai visto i quattro episodi extra, non restare qui a leggere la mia insulsa recensione, ma corri a procurarteli!). I personaggi possono sembrare banali all'apparenza, ma non è assolutamente così, basta pensare a Toboe, un lupo che adora vivere con gli umani, cosa totalmente insolita per un lupo. Sì perché non dobbiamo giudicare i personaggi come esseri umani, ma come lupi! Infatti loro si "trasformano" in esseri umani per ingannare la vista degli umani, ma non voglio raccontarvi la trama, quella la trovate ovunque. I disegni? Beh, non sono un esperto, quindi non mi esprimo, dico solo (lo so, non volevo esprimermi, ma...) che sono buoni, cioè non sono straordinari e nemmeno pessimi, sono sopra la media. Insomma è un anime da otto pieno! Il dieci è ben lontano (che poi per me è assegnabile solo ed esclusivamente a "Cowboy Bebop" e "Neon Genesis Evangelion"). Lo consiglio a tutti, buona visione!

P.S. Sì, mi è scesa qualche lacrima.
P. P.S. Le musiche sono di Yoko Kanno, grandissima compositrice (quelle di "Ghost in the Shell" e "Cowboy Bebop" sono sue). Colonna sonora da 10.


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Shoji

Episodi visti: 30/30 --- Voto 8
Molti di noi, molto probabilmente, si sono appassionati agli anime e ai manga seguendo assiduamente l'appuntamento del martedì sera con l'Anime Night. I titoli proposti erano spesso dei veri successi mondiali, come "InuYasha", "Fullmetal Alchemist", "GTO", ecc. Non risulta difficile pensare che un sostanzioso contribuito all'incremento di anime-fan sia stato merito di un titolo trasmesso alla fine del 2004, ovvero "Wolf's Rain". Palesando una mia grave colpa, ammetto di averlo aggiunto alla lista "completati" soltanto quest'anno e, pensando all'opera in oggetto, forse è stato un bene. Il motivo è semplice: "Wolf's Rain" richiede una certa maturità, non è un anime dove tutto è spiegato, lineare, e ha un perché, ma ognuno può estrapolare messaggi o arrivare a conclusioni differenti. Uno dei tanti pregi di questa serie consiste nella capacità di narrare la bella storia di un viaggio qualunque, suscitando nello spettatore un senso nostalgico, screziato sempre da una vena melanconica, come se, in realtà, quello fosse anche il suo disperato viaggio e, proprio per questo, lo induce a porsi le stesse, cosiddette, grandi domande della vita, alle quali i lupi protagonisti cercheranno di dare una risposta.

Tre lupi, Tsume, Hige e Toboe, dalle storie e dai caratteri completamente diversi, trovano un timido rifugio nella moderna, ma poco accogliente, Freeze City. La sopravvivenza in questa società si basa sulla loro capacità di ingannare lo sguardo degli uomini, sostituendo il proprio aspetto animalesco con quello di un umano. In vari modi vengono a contatto con un orgoglioso e temerario lupo, Kiba, che, in un primo momento, rifiuta di nascondere la sua vera natura, mettendosi di conseguenza nei guai. Un po' per esigenza, un po' per tutelare i suoi futuri compagni, questo si adegua all'inganno della vista e, nel momento in cui la città non ha più niente da offrire, si mette di nuovo in viaggio verso il Rakuen, il paradiso dei lupi, convincendo Hige e Toboe a seguirlo. Tsume, il lupo grigio un po' più vissuto degli altri, è quello più scettico, dato che non si ha la certezza che una leggenda come il Rakuen esista davvero, ma, per citare l'opening "Stray", non si deve avere rimpianti se non si ha niente da perdere. Così, seppur mantenendo qualche scetticismo, decide anch'egli di abbandonare la città e di incamminarsi verso l'agognato Rakuen.

La ricerca del Rakuen è una religione e, come in tutte religioni, bisogna aver fede per poter credere in un viaggio pericoloso, i cui passi sono dettati dal solo istinto. Si potrebbe dire che Cheza, l'ibrido ragazza-fiore della luna, sia il messia, testimone e chiave dell'esistenza del paradiso, mentre Kiba sia il discepolo incaricato di diffondere il verbo, insinuare negli altri il martellante dubbio che, forse, quello in cui crede sia la vera salvezza da un mondo destinato al declino e in procinto di affrontare una nuova, straziante era glaciale. Il Rakuen, dunque, non è un'esigenza, ma una filosofia di vita: se la fai tua, allora credi a quanto scritto nel Libro della Luna, credi che i lupi siano i creatori di questo mondo, straziato dagli uomini e alla mercé dei nobili, credi anche che solo i lupi saranno in grado di dare speranza al futuro, aprendo le porte del vero Rakuen. Kiba ha fatto del viaggio la sua ragione di vita, e la speranza di trovare prima o poi la meta giusta è il motore che lo spinge a campare ogni giorno, nonostante tutto sembri non avere un senso: vecchi lupi che si accontentano di fare i cani degli uomini per poco cibo, uomini che non capiscono cosa stia realmente accadendo alla loro terra e nobili che ambiscono all'eterna salvezza, combattendosi fra loro. E', ovviamente, un po' la metafora della vita di ciascuno di noi: tutti abbiamo un sogno, tutti noi dobbiamo percorrere un viaggio, a volte fin troppo disseminato di delusioni e rimpianti, per realizzarlo, e quella meta è la ragione di tutto. Questo è "Wolf's Rain". Poi si possono cercare i significati più nascosti della storia dei nobili, dello straziante finale, dello stesso Rakuen, ma Kiba, Toboe, Tsume, Hige e Blue (la scoperta lupa) si muovono in branco non per sopravvivere, bensì per scappare dalla realtà e per crearne (trovarla nel caso di WR) una adatta a loro, una che possa renderli liberi e felici. Ad affiancarli nell'ultima parte della storia ci saranno anche diversi umani: Cher, la bella scienziata, coinvolta nello studio di Cheza, da cui è misteriosamente affascinata e ossessionata; il suo ex-marito, "l'uomo fascinoso", Hubb, che abbandona Freeze City per cercare la sua Cher, sparita in circostanze troppo sospette; il vecchio Yaiden, privato dalla vita di ogni cosa, tranne dell'affetto del suo cane "Blue", che cerca vendetta viaggiando alla ricerca dei lupi superstiti da estirpare, come un male ingiustificato radicato nei suoi ricordi. Si potrebbe dire che i veri nemici siano dei lupi siano i nobili, mentre gli altri umani siano solo di supporto. A livello di trama questo è vero, ma ogni personaggio è perfettamente caratterizzato, con la propria storia, quasi indipendente dal viaggio dei lupi e, così come questi, anche gli umani si mettono alla ricerca di qualcosa di talmente importante da poter dire ancora "la mia vita ha un senso". Questo sarà particolarmente chiaro nei quattro OAV, fondamentali per il finale della storia, poiché i ventisei episodi, di cui quattro riepilogativi, non la concludono di fatto. Tornando agli umani, si può ammirare una bella storia d'amore, che, nei tratti semplici di un divorzio causato dalla trascuratezza del compagno a vantaggio del proprio lavoro, si articola in un crescendo di emozioni e sentimenti, mai banali, di chi farebbe di tutto per l'amato/a. Il vecchio, invece, par raccontare, con le sue parole graffianti e i suoi gesti burberi, che, quando perdono le cose che amano, gli uomini si lasciano in balia di un accanimento contro qualcosa che non è spiegabile, che non esiste, contro il destino; si tratta di un odio che diventa una vera ragione di vita.

L'animazione è quasi soffocante, lenta, con lunghi silenzi e momenti di riflessione sia per i protagonisti che per gli spettatori, che rendono l'atmosfera talvolta cupa e che infondono un senso di insicurezza e di solitudine. Le scene di combattimento ravvivano un po', ma sono quasi inutili. Il tutto è condito dalla stupenda colonna sonora di Yoko Kanno. Kanno è garanzia di un bell'anime (vedi "Ghost in the Shell" o "Cowboy Bebop"). Prestate attenzione all'opening, non solo per la qualità, ma anche per un certo collegamento di cui non posso parlare, per evitare spoiler. Piccola nota di demerito per la presenza degli echi! Mi spiego meglio: in qualsiasi episodio, ogni volta che qualcuno dice Rakuen o Cheza, tutti i presenti si stupiscono e ripetono in coro Rakuen - akuen - kuen, Cheza - heza - za, e basta!

Spero di avervi convinto a guardarlo, anzi, se non l'avete ancora fatto, affrettatevi a farlo, non fate come me. Sarà il gusto un po' retrò, visto che per trovarlo sono tornato nel 2004, saranno i temi trattati, le ambientazioni cupe, ma penso sia difficile trovare un anime così intenso nel panorama dell'animazione attuale. Concludo citando un verso della canzone, cantata da Steve Conte nel venticinquesimo episodio, che racchiude, secondo me, quasi l'essenza dell'anime: "In another life, in another dream, by a different name / Gave it all away for a memory and a quiet lie".


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rondinix

Episodi visti: 30/30 --- Voto 10
Storia, ambientazione e struttura narrativa (9.5/10 - peso: 50%).
"Wolf's Rain"... "La pioggia del Lupo". Che dire? Non è una serie facile, da guardare con il cervello spento. Non è la serie che state cercando per divagare. Non è la serie che state cercando per vedere lame scintillanti e combattimenti all'ultimo sangue (non che questi siano del tutto assenti, in realtà...). Questo capolavoro di animazione, infatti, con sulle spalle i suoi dieci anni di età, oltre a presentarci una storia di eccezionale qualità, ci propone dei temi su cui riflettere, emozionando lo spettatore senza mai cadere nel superficiale e nello scontato. Protagonisti di questa storia sono proprio dei lupi, razza in estinzione in un mondo in decadenza, che si batteranno (in tutti i sensi) per la ricerca del Rakuen, il paradiso oggetto di un'antica leggenda tramandatasi nel corso del tempo. Sarà proprio il contesto storico e ambientale in cui si svolgono le vicende narrate a spingerci a riflettere su tematiche quali il consumismo, lo sfruttamento delle risorse e soprattutto la corsa al predominio tecnologico e i rischi ad esse associabili.
Non posso, né voglio dire altro, onde evitare di farvi anche il più piccolo degli spoiler. Qualcuno ha criticato la presenza di tre o quattro episodi riassuntivi. Basta non vederli, non vedo alcun motivo per considerarli un male, nel momento in cui la trama di questo anime è tutto tranne che semplice. Se proprio vogliamo fare una critica, va detto che la serie procede a tratti, a velocità non proprio sostenute, che potrebbero appesantire la narrazione. Nulla di preoccupante né di fastidioso. Mi raccomando: guardate gli OAV (sebbene la serie potrebbe finire al ventiseiesimo episodio, la storia prosegue!).

Personaggi (9.5/10 - peso: 30%).
Anche in questa serie pochi personaggi. Oserei dire meno di dieci, senza contare le comparse o i ruoli estremamente secondari. Ma che personaggi! Dietro ogni persona c'è una storia dettagliata, più o meno commovente, ma sopratutto credibile (e scusate se è poco). Nulla viene lasciato al caso e sono certo che chiunque (azzardo) sarà in grado di proiettarsi su almeno uno dei personaggi di questa serie, che, seppur di fantasia, ci presenta dei temi e di conseguenza dei soggetti estremamente attuali. L'unica sofferenza si collega direttamente al piccolo difetto inerente alla gestione dei tempi, che in questo caso può generare una leggera confusione nella ricostruzione della storia di ogni singolo personaggio.

Video e audio (10/10 - peso: 20%).
Perchè 10? L'animazione è buona, tenendo in considerazione l'età di produzione di quest'opera. Stesso discorso vale per i disegni e per le skin di tutti i personaggi, senza parlare delle ambientazioni. La colonna sonora è qualcosa di indimenticabile, così come la sigla di apertura (altro capolavoro a cui diverse persone hanno dato varie interpretazioni... guardate la serie!).
Il tutto però non sarebbe sufficiente a giustificare il voto. Ma il vero capolavoro qui l'ha fatto SEFIT-CDC con il doppiaggio italiano. Questo anime (che, se non si era ancora capito, dovete guardare in italiano), vanta un cast di doppiaggio stellare! Vogliamo fare degli esempi?
Darcia: Francesco Pannofino (voce italiana di: Denzel Washington - George Clooney - Kurt Russel - Antonio Banderas - Willem Dafoe, etc.).
Kiba: Massimiliano Manfredi (voce italiana di: Edward Norton - Orlando Bloom - Matt Demon - Ryan Gosling - James Franco, etc.).
E tanti altri punti cardine del doppiaggio.

Ancora state leggendo la recensione? Andate a vedere "Wolf's Rain"! Mi raccomando gli OAV!
Media ponderata: 9,6. Voto finale: 10.

Nota per i recensori: prima di recensire questa serie, sebbene il finale della serie possa reggersi in piedi da solo, sarebbe corretto, sia verso l'utenza sia verso il gran lavoro fatto dalla produzione, guardare gli OAV.

Utente24334

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Utente24334

Episodi visti: 26/30 --- Voto 10
Se con "Cowboy Bebop" Kawamoto contendeva a "Evangelion" lo scettro di migliore anime degli anni '90, con "Wolf's Rain" (anche per la scarsissima competizione) porta a casa il titolo per gli anni 2000 senza alcun dubbio.
Animali che si travestono da uomini, alchimisti, maghi, persone create da fiori: "Wolf's Rain" è questo e molto altro. Il tutto contornato da una trama sicuramente non originale (stiamo parlando di una trama improntata sul viaggio) e da personaggi ugualmente scontati (l'incorruttibile, l'immaturo, la ragazza da salvare, il traditore e dei cattivi profondamente segnati dal loro passato). Però, la costante malinconia dell'opera, segnata dall'inevitabilità del destino, dà un tocco decisivo all'opera, trasformandola in un'opera che colpisce profondamente lo spettatore.

Come accennato, la trama è molto lineare: i protagonisti intraprenderanno un viaggio con lo scopo di raggiungere un posto leggendario (il Paradiso), viaggio che si rende necessario per il disfacimento del mondo in cui si muovono. I protagonisti dell'opera sono lupi che, come molti altri animali, hanno la capacità di sembrare umani agli occhi di quest'ultimi, al fine di evitare di essere catturati e sfruttati; accanto ai lupi, innalzati nell'opera a veri e propri "angeli", si muovono umani e creature figlie dell'alchimia. Gli uomini vivono in società chiuse, comandate da nobili, ed in costante lotta tra loro; il motivo della lotta sta nella conquista della strada per il Paradiso, unico rifugio da un mondo che sta collassando. Sono lotte futili perché, fin dalle prime battute, l'autore, attraverso vari personaggi, ci fa capire che, qualora il Paradiso esistesse, sarebbe raggiungibile solo dai lupi-angeli.

La profonda fantasia che contorna l'opera stupisce e manda in estrema confusione lo spettatore: abituato a opere fantasy di chiara impronta e ricollegabili a un preciso genere, non sa come reagire di fronte a un miscuglio di steampunk, magia, alchimia, creature leggendarie, etc. L'autore, però, non si sofferma su nessuno di questi dettagli, non dà alcuna spiegazione; questo può disturbare alcuni, ma l'immenso numero di elementi fantastici (alcuni quasi al limite dell'assurdo) avrebbe reso una qualunque spiegazione lunga e incompleta. La totale assenza di quest'ultima fa invece capire allo spettatore che tutti gli elementi sono di contorno e che bisogna concentrarsi sulla storia e sui personaggi. Una scelta narrativa raramente intrapresa, ma sicuramente vincente in questo caso.
Abbiamo accennato ai personaggi, affermando che essi possono essere inclusi in stereotipi; sono stereotipi caratterizzati da una lenta evoluzione, che segue il tempo narrativo dell'opera, che dà, ancora una volta, una degna originalità all'opera. La profonda originalità si nota anche nell'eterogeneo gruppo dei protagonisti, che ben si amalgamano, e dove le caratteristiche di un personaggio completano e sopperiscono alle caratteristiche di un altro protagonista, rendendo le puntate mai noiose e scontate.

L'intero anime ha una profonda impronta musicale; è difficile trovare un'altra opera dove l'autore includa canzoni italiane, brasiliane, inglesi e giapponesi. Il lavoro sulla colonna sonora sembra maniacale, come se si fosse andati a cercare letteralmente dappertutto, pur di trovare la giusta colonna sonora per ogni situazione. L'opening è tra le poche che dovrebbero sempre essere ascoltate, per entrare in pieno nel mondo dell'opera.
La grafica si merita la piena sufficienza. L'autore si concentra spesso eccessivamente sui protagonisti, lasciando alle loro spalle paesaggi che stonano con il grande tratto con cui vengono realizzati. Però, quando il paesaggio viene ritenuto fondamentale, ecco che la "pigrizia" scompare ed il livello qualitativo diventa notevole. Particolarmente apprezzabili sono gli abiti dei nobili, resi in uno stile a metà tra il tardo veneziano e un ipotetico stile futuristico.

Ciò che rende "Wolf's Rain" una grande opera è senza dubbio il finale. Parlare del finale, però, è ciò che di peggio si possa fare in una recensione e, allo stesso tempo, non apprezzo che il mio commento su di esso venga inserito all'interno di uno spoiler, interrompendo così il rapporto instauratosi tra recensore e lettore. La scelta ricade quindi su un commento generale, che non spiegherà al meglio il finale, ma allo stesso tempo non rovinerà i colpi di scena a chi ancora non ha visionato l'opera.
Proprio quando il gruppo sembra aver trovato dei propri equilibri e certezze, ecco che l'autore interviene, come l'angelo vendicatore, sconvolgendo i protagonisti minuto dopo minuto. Dire che l'autore non si accontenti di un finale alla "vissero tutti felici e contenti" è un eufemismo: egli vuole sconvolgerci fino alla fine, lasciandoci con il fiato sospeso e con tanta malinconia.
Ed è proprio da questa malinconia che bisogna partire per il commento finale dell'opera. La società umana ci viene rappresentata come un susseguirsi di degenerate comunità dove regnano l'odio e la diffidenza; la società costringe gli animali ad adattarsi ad essere uomini, pur di essere accettati, o meglio, pur di non essere schiacciati. La natura è stata devastata al fine di tentativi di evoluzione umana, che altro non hanno fatto se non accelerare la distruzione del pianeta, lasciando gli stessi uomini senza speranza in un mondo morente. La speranza sarà prerogativa dei nobili, ma sarà una speranza ingenua e lontana dalla verità. Temi tutti estremamente attuali.
Un'opera da vedere.


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Mr Lybra

Episodi visti: 26/30 --- Voto 8
Un anime parecchio difficile da seguire, senz'altro qualche parte della storia sfugge, tuttavia resta ben definito lo scopo finale dei nostri lupi, creare un mondo migliore, ricercando il leggendario "Rakuen".
L'amore e l'odio regnano sulla trama, ogni personaggio prova sentimenti positivi o negativi nei confronti di un altro. In particolare ben curati i sentimenti di Kiba, il protagonista (lupo) nei confronti di Cheza (fiore). Metafore e sfumature fanno perdere un po' l'equilibrio dei fatti, a tratti si fatica davvero a seguire la storia che non ha una vera linearità. Tuttavia il finale aperto all'immaginazione mette d'accordo tutti.
A tratti l'autore si è superato nel fare comprendere alcune cose che sicuramente gli premevamo, come ad esempio l'odio che prova l'uomo nella sua natura umana, che lo porta anche a uccidere per i suoi scopi. La grafica è ottima e i paesaggi sono tristi, come richiede questo tipo di anime. Bellissima l'ending "Gravity". Nel complesso un prodotto difficile, che consiglierei solo a chi sente il bisogno di qualcosa di nuovo. Certo che se si ha la pazienza di ricercare il vero significato della storia, si capisce che questo è un piccolo gioiello.


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AngelPirate

Episodi visti: 26/30 --- Voto 5
Attenzione: la recensione contiene spoiler

Teoricamente quest'anime meriterebbe molto di più vista l'ottima qualità dei disegni, delle musiche e dell'ambientazione veramente molto curata sotto ogni aspetto. Quattro giovani lupi insieme a una ragazza che pare essere la chiave di tutto, che l'intera umanità ritiene estinti, compiono un viaggio alla ricerca del loro paradiso, il Rakuen.
Tuttavia, ovviamente per quanto mi riguarda, la serie presenta due gravi lacune: la prima è il pesantissimo velo di mistero, certo perfettamente in linea con l'atmosfera cyberpunk e piacevole per 20 episodi, diventa veramente una coltre opprimente se prolungato o mai sollevato come in questo caso. Ci sarebbe da fare luce su vari aspetti: dall'estinzione dei lupi fino al perché l'umanità è così alla deriva e sopratutto rimane aperta la questione della Fanciulla del Fiore che a mio parere rappresenta quasi un'occasione mancata: non è ben delineata dal punto di vista caratteriale, pare avere sentore di quello che le capita intorno ma non di se stessa. Altra profonda lacuna è il finale: per me sarebbe stato meglio non vedere nemmeno i 4 OAV, visto che non chiariscono alcun aspetto, anzi contribuiscono notevolmente a rendere la storia più complicata di quello che non è. In sostanza il finale è deludente e molto poco comprensibile dal mio punto di vista. Non appena terminato l'ultimo episodio la domanda sorge spontanea: "Ma finisce qui?". Un finale del genere certo lascia spazio a innumerevoli interpretazioni, ma non lo definirei né un finale aperto né tanto meno "chiuso" perché non fornisce sufficienti elementi.
"Wolf's Rain" non risulta comunque un anime non curato, tutt'altro: come detto sopra sono pienamente consapevole del fatto che meriterebbe molto di più visto che ha tutte le carte in regola per essere un'opera di pregio: gli stessi personaggi sono ben delineati, tranne Cheza, in tutti i loro aspetti e anche ben approfonditi dal punto di vista psicologico. Se non fosse per il finale veramente fiacco sarebbe una vera perla.
Nonostante il voto basso, lo consiglio a chiunque cerchi un'opera non di facile comprensione ma che ami le atmosfere cupe e cyberpunk.

Ironic74

Episodi visti: 26/30 --- Voto 8
Diciamoci la verità, sono sempre di meno oggi le serie anime che cercano di superare il mero intrattenimento, per ambire a un risultato ancora più difficile da ottenere, quello di comunicare un messaggio, qualcosa di profondo che arrivi alla sfera emozionale dello spettatore; scelta non poco coraggiosa che però ha fatto sì che dagli anni novanta in poi le sceneggiature di non poche serie tv fossero improntate a una maggiore maturità facendo brillare di nuova luce la nostra amata animazione giapponese agli occhi di parecchi di coloro che ne erano detrattori. "Wolf's Rain" del 2003 è forse uno dei pochi titoli dello scorso decennio che possono entrare a pieno merito in questa ristretta cerchia; d'altronde non ci si poteva aspettare di meno dallo staff scelto dalla Bones per la sua realizzazione, praticamente lo stesso che aveva partorito il successo planetario di "Cowboy Bebop"!

"Wolf's Rain" è la drammatica storia di un viaggio sulle tracce che portano, secondo un'antica leggenda, a un paradiso perduto, il Rakuen; a cercarlo sono quattro lupi, l'unica razza a cui sia consentito entrarci, in cerca di salvezza da un mondo in decadenza, sull'orlo del collasso ambientale in cui l'essere umano ha perso ogni stimolo e si limita alla pura sussistenza, mentre una ristretta casta di nobili, coloro che per la loro superbia hanno portato tutto alla fine, cercano di fuggire sfruttando le loro avanzate conoscenze tecnologiche.
"Sia morire che privare della vita non sono cose innaturali; è più innaturale vivere senza avere uno scopo", da queste parole del protagonista Chiba si evince il succo autentico di quello che "Wolf's Rain" secondo me vuole comunicarci, una critica all'andazzo generale dell'umanità, offuscata da desideri di cose futili e contro natura ("Perché gli uomini continuano ad ambire al cielo, anche se sono creature senza ali?"), schiava del consumismo e sempre più senza una vera meta, qualcosa per cui combattere e sperare; il lupo, con il suo orgoglio ma anche con il suo carattere gregario, in cui tutti si aiutano per il soddisfacimento collettivo, è più di un modello da seguire e poco importa se il tanto agognato Paradiso sia reale o meno, la vera felicità sta proprio nel cercarlo.

Non una trama semplice quindi quella elaborata dallo sceneggiatore Keiko Nobumoto, caratterizzata anche da tempi molto lenti - funzionali però alla storia trattata - che potrebbero scoraggiare uno spettatore in cerca di maggiore azione, senza contare l'errore a mio avviso di realizzare ben quattro puntate riassuntive, ridondanza davvero superflua poco prima di un finale che lascia molto di più dell'amaro in bocca. Insuccesso clamoroso? Neanche per sogno. Essere tra i migliori vuol dire anche possedere umiltà, saper correggere il tiro, e tanto hanno fatto i realizzatori di tale opera, completandola con quattro splendidi OAV che riescono nell'arduo impresa non solo di concluderla degnamente, ma anche di valorizzarla rendendola magnifica.

Dal punto di vista grafico, chi ha amato "Cowboy Bebop" non potrà che trovarsi a proprio agio con questa serie, così come per le musiche della bravissima Yoko Kanno, che ho imparato ad apprezzare proprio da questo titolo. "Wolf's Rain" è un'opera che consiglio caldamente di vedere a chi è in cerca di un titolo maturo e di personaggi ricchi di carisma, anche se purtroppo il fallimento della Shin Vision, che deteneva i diritti per la distribuzione in Italia, rende non poco difficile il reperimento dei DVD, ma se vi riuscisse di trovarli allora potrete sentire anche voi una voce dentro che vi dice forte "Dirigiti al Rakuen!".


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Chuls97

Episodi visti: 26/30 --- Voto 7
Un anime molto bello, originale, diverso dai soliti anime. Il mio voto su di esso è molto positivo ma ora vediamo il perché ...
Trama. Una trama veramente originale, mai lontanamente vista nemmeno di striscio negli anime che ho visto fino ad ora. Il Rakuen, ovvero il Paradiso, apparirà prossimo alla fine del mondo e solo la specie dei Lupi sa dove esso si trovi. Ma i lupi si sono già estinti da 200 anni. O forse no. Sopravvivendo sotto forma di esseri umani un gruppo di lupi cercherà disperatamente il Rakuen... ma riuscirà a trovarlo? Protagonisti di questa vicenda sono Kiba, Tsume, Hige e Toboe. Ognuno di essi ha una storia propria che colpisce colui che segue le vicende. Personaggi con un carattere proprio, importanti e che dominano la scena. Anche sotto forma umana quindi loro sono lupi.
Grafica. Un design degno dell'approvazione della massa. I colori, anche se un po' spenti, portano quell'aria di malinconia presente nella storia e ti fanno vivere con i personaggi le loro vicende, fino all'ultimo. Personaggi e animali ben disegnati, molto espressivi e particolareggiati.
Personaggi. Kiba, il classico capobranco che vuole fare tutto da solo rendendosi poi conto di non esserne in grado. Tsume, il conosciuto attaccabrighe, duro e ribelle. Hige, il solito amico di tutti, matto per le ragazze e sognatore. Toboe, il celebre pappamolla che poi si rivela coraggioso.
Musiche. Un sonoro un po' losco, ma che descrive le situazioni perfettamente. Le opening ed ending sono azzeccate e non manca nemmeno qua un tocco di originalità. Il doppiaggio è adatto ai personaggi.
Nel complesso un'opera che sicuramente va vista. Inutile dire che la storia pare troppo fantastica perché, anche se lo è, la storia colpisce anche coloro che non sono amanti del genere. Un anime che posso consigliare ai più grandi per essere veramente capito, pieno di tematiche importanti che nemmeno io sono riuscita a cogliere del tutto pur essendomi accorta della loro presenza ... Maschi e femmine, vanno bene tutti alla visione di esso: l'importante è che si abbia una certa maturità se si vuole capire la serie e il motivo per il quale è stata fatta. Sicuramente non è adatto a coloro che nelle serie animate cercano svariati motivi per farsi delle risate: dopo aver visionato l'intera serie posso dire che essa manca del fattore comico. E' quindi una serie seria (scusate il gioco di parole) che va vista con attenzione e non con superficialità poiché sennò tutto ciò non avrebbe senso.


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Hachi194

Episodi visti: 26/30 --- Voto 10
Incipit: in un futuro (o passato?) lontano, in uno scenario steam-punk, La leggenda narra che i lupi, considerati semi divinità, si sono estinti. In realtà sono ancora in mezzo a noi: per sopravvivere hanno assunto sembianze umane. Quattro di loro, Kiba, Tsume, Hige e Toboe, partono alla ricerca di Cheza, la fanciulla del fiore, colei che ha il potere di mostrare loro la via per il Rakuen, il paradiso,il nirvana, lo shangri-la dei lupi. Ma non sono i soli; ad ostacolare il loro viaggio ci sono Darcia, un nobile decaduto su cui pende una maledizione, e Cher una scienziata al servizio dell'esercito.

Niente è come sembra in questo anime. I quattro protagonisti sembrano giovani uomini, in realtà sono magnifici orgogliosi lupi.
Darcia, il Cattivocon la maiuscola, in realtà agisce a causa del dolore lancinante per il suo perduto amore.
Cher non è solo una scienziata, ma spinta da una profonda empatia con Cheza verrà travolta da qualcosa più grande di lei.
La trama è sì complicata, a tratti lenta, ma tocca il cuore, pone questioni filosofiche, ci avvolge e non possiamo fare a meno di proseguire episodio dopo episodio.
Il mio voto è dovuto innanzitutto alla qualità tecnica: a partire dal design dei lupi, curatissimo nei minimi dettagli - si ha l'impressione quasi fisica di poter toccare con mano e accarezzare il pelo dei lupi -, passando per quello degli umani, molto particolare, e finendo con i paesaggi, sia cittadini che naturali, che sono molto vari.
Il doppiaggio è all'altezza del prodotto con i maggiori nomi della scuola italiana: Massimiliano Manfredi (Orlando Bloom) per Kiba riesce a infondere al personaggio autorevolezza, malinconia e struggimento. Francesco Pannofino (Georeg Clooney) per Darcia dà al personaggio crudeltà e tormento. E poi Massimilano Alto, Ilaria Latini, la De Bortoli. insomma un vero parterre de roi!
La colonna sonora è magistrale: Yoko Kanno ha dato qui secondo me il meglio di se stessa. Oltre alle sigle di testa e di coda, veramente pregevoli, le musiche di sottofondo spaziano da brani di musica classica a ballate romantiche a pezzi di ispirazione brasiliana. Le collaborazioni sono numerose, dalla filarmonica di Varsavia a quella di Roma fino a registrazioni a Rio de Jainero. C'è persino un brano Amore Amaro, cantato direttamente in italiano!
Infine, i quattro episodi aggiuntivi a mio avviso hanno migliorato molto il finale, rendendolo più chiaro e più conclusivo, oltre a dargli maggior pathos (tenete a portata di mano i fazzoletti se siete cuori sensibili!)
Non è un anime per tutti, ma secondo me vale la pena, dategli un'occasione.


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Rieper

Episodi visti: 26/30 --- Voto 4
Si sa, a volte nell'attesa di un anime ci si ritrova ad attenderne la messa in onda guardandosi quello che lo precede, e a volte quell'anime lo si comincia ad odiare non tanto per l'attesa di ben 25 minuti del nostro anime preferito, quanto perché l'anime in questione è semplicemente pessimo.

In un futuro prossimo l'umanità ha sterminato la maggior parte dei lupi, ritenendoli pericolosi per la propria sopravvivenza. I rarissimi animali sopravvissuti hanno imparato a celarsi all'occhio umano, trasformandosi in esseri dall'aspetto umano, ma mantenendo forza, resistenza e capacità decisamente disumane.
In questo mondo, sull'orlo della glaciazione oltretutto, alcuni umani hanno creato tramite esperimenti una ragazza, nata dall'unione di una ragazza appunto e dei fiori della luna (bah), dei fiori che sbocciano solo alla luce della lunare e che hanno la capacità di aprire le porte del Rakuen, una sorta di paradiso in cui i lupi potranno vivere senza paura di essere cacciati e uccisi.

La trama ha molte falle, per quanto mi riguarda. Questa cosa dei lupi che si trasformano in umani, porta a domande del tipo "Chi glielo ha reso possibile?". La ragazza dei fiori della luna non si capisce bene cosa c'azzecchi, cosa pensi, se abbia consapevolezza di sé stessa, insomma ben presto si lascia odiare abbastanza, francamente se volevo una ragazza che rimane impassibile pure davanti a un massacro mi andavo a cercare Yuki Nagato. Le ambientazioni sono cupe, decadenti, sporche, ed anche se ciò potrebbe essere catalogata come semplice particolarità, alla lunga stanca l'occhio.

Sul lato tecnico siamo su buoni livelli pur non eccellendo e non dando alcun tocco originale. Le animazioni nelle fasi concitate rendono discretamente, mentre la colonna sonora, di cui opening e ending, sono abbastanza dimenticabili pur non risultando del tutto sgradevoli.

Ciò che più irrita di quest'anime è la noia che pervade ogni episodio, minuto per minuto, già perché anche se ci sono svariate scene d'azione, la trama risulta relativamente originale e di tanto in tanto vien voglia di sapere come va a finire, ci si accorge ben presto che ci si sta allontanando da un obiettivo già non ben prefissato. D'altronde i protagonisti, 4 lupi, non si capisce dove vogliano andare a parare durante il già confusionario corso degli eventi. Gli assegno 4 netto, giusto per il tentativo (fallito) di creare una storia originale, ma in fin dei conti non vale neanche il tempo che ho impiegato nel sorbirmelo.


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AlessandroXV

Episodi visti: 26/30 --- Voto 9
Nota: tale recensione non contiene spoiler. Coloro che non hanno ancora osservato l'anime, possono leggerla tranquillamente.

Wolf's Rain è proprio un bell'anime. L'idea che vi siano dei lupi, che possono ingannare la vista degli esseri umani apparendo come questi, è assolutamente bella, anche se ci si chiede come facciano fisicamente ed effettivamente, ma non importa più di tanto! Anzi, importa niente messo a confronto con tutto ciò che comprende questo capolavoro.
L'immagine che si presenta è quella di un mondo dominato dalla scienza, tuttavia impoverito delle grandi risorse naturali, che spaziano dalla flora alla fauna, che popolavano il pianeta originariamente. Questo tratto è di estrema modernità, dunque anche uno spunto di riflessione aiutato dal contesto cupo, grigio e spesso triste. Tuttavia è questa caratteristica che rende Wolf's Rain un anime particolare: nonostante sia tetro, è un'esplosione di bellezza artistica a livello di rappresentazione grafica.

Le musiche sono un altro pezzo forte dell'anime: Yoko Kanno, il compositore, ha creato una serie di pezzi splendidi, non ripetitivi e giammai banali.
I disegni sono fatti in maniera sublime, sia per quanto riguarda le persone, che per quanto concerne i lupi - i quali spesso appaiono disegnati male in altri anime, non capisco il perché. C'è da tenere conto il fatto che la stranezza è un dato principale ti tale anime: essa si ripercuote tra i lupi, tra i personaggi umani e, come detto prima, tra gli ambienti. Tale stranezza è indice di un'accurata indagine psicologica nei personaggi, che tuttavia si comportano in maniera diversa da come noi possiamo immaginare o abbiamo già in mente tra i nostri modelli.

Dunque si tratta di un capolavoro a mio parere, che talvolta lascia anche commuovere lo spettatore, che si trova di fronte a un vero e proprio universo di cui lo svolgimento è assai imprevedibile e il finale artisticamente aperto.


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The Accolade

Episodi visti: 30/30 --- Voto 9
Ennesima volta che do un bel voto ad un anime. Ma d'altra parte, come non amare un capolavoro del genere? Allora, cosa rappresenta Wolf's Rain, per me e, spero, per tutti? Una grande opera che ingloba tutti i valori della vita. Noto molte recensioni non molto positive, ma d'altra parte questo non è un anime di sola violenza bruta, aiuta a riflettere, ed ha numerosi richiami filosofici. Sto cercando di trovare un'oggettività nel mio parere soggettivo, in modo da far capire perché questa è una grande opera d'animazione, come, ahimè, se ne vedono assai poche in giro, ultimamente (vidi, settimane fa, alcuni titoli del 2010/2011, volevo defenestrarmi).

Che ambientazione! Va precisato, stiamo parlando di un periodo nero per la Terra, un'ultima grande glaciazione sta giungendo ed ogni cosa è minacciata, sembra che la fine del mondo stia arrivando da un momento all'altro. Avete presente un paesaggio che passa dalla lande della Russia, alle praterie americane e ai boschi canadesi? La scenografia è più o meno questa, anche se non è precisato il luogo degli avvenimenti, e il tutto presenta quella punta di steampunk che mette la ciliegina sulla torna: i luoghi sono ostili, le oasi di pace ben poche.
La storia narra le peripezie di un gruppo di lupi intenti a raggiungere il Rakuen, luogo di pace perenne e purificazione totale. Gli avvenimenti si articolano dietro molti personaggi, sia lupi che uomini, in luoghi geograficamente indefiniti.
Senza entrare nello spoiler, vi avviso, i colpi di scena in questa storia sono concatenati uno dietro l'altro, alla fine si sfiora il tragico. E particolarità dei lupi, cosa non molto gradita dalla critica: essi davanti agli uomini appaiono come uomini stessi, per poter vivere nelle città. Difatti, i lupi sono considerati erroneamente estinti in quell'epoca.

Insomma, con la mia "recensione" vorrei esortarvi a vederlo, per chi non l'ha ancora guardato, e a rivederlo per chi non l'ha pienamente capito. Io stesso l'ho riguardato ben tre volte, per comprenderlo appieno.

Alla fine do un bel 9, non 10, infatti è come se questa serie vi obblighi a "concentrarvi al massimo" nella sua visione, presentandosi difficile da seguire e da sopportare, nella sua epicità e nella sua drammaticità.
Concludo, le musiche sono fantastiche, Yoko Kanno non si è risparmiata.


 4
M3talD3v!lG3ar

Episodi visti: 30/30 --- Voto 8
Wolf's Rain è una serie animata del 2003, che si presenta subito molto bene graficamente, grazie al character design piuttosto curato ed elegante di Toshihiro Kawamoto e all'alta qualità tecnica complessiva garantita dallo studio Bones. Decisamente suggestiva è l'ambientazione, di natura steam/cyber-punk, invigorita dai notevoli fondali, e dalle variazioni paesaggistiche che lungo il corso della storia vedranno figurare scenari perfettamente adattati alla situazione ambientale-temporale. A fare da colonna sonora della lunga e appassionante avventura di Kiba, Hige, Tsume e Toboe, i quattro protagonisti in veste mezzo "canina" e mezzo umana, ci pensa la musica di Yoko Kanno, sempre eccezionale - la mano dell'artista impreziosisce lo stesso brano musicale che fa da sigla d'apertura, Stray>, cantato da Steve Conte, per non parlare della toccante ending, Gravity, con la bravissima Maaya Sakamoto alla voce.

I lupi alla ricerca del leggendario Rakuen; l'uomo in disperata ricerca del paradiso; il mondo in attesa di una rinascita; il ciclo ininterrotto dell'esistenza: attraverso questi stadi va scomposta la trama di un'opera che fin dall'inizio si rende deliziosa, e che man mano tende a trascinarsi addosso il peso delle aspettative, rimanendone forse schiacciata. In effetti, questi ventidue episodi - se ne escludiamo quei quattro riassuntivi che hanno messo alla prova la pazienza di molti - non assicurano nessuna particolare improvvisata, pur restando in ogni caso molto godibili, e sempre interessanti, grazie a una sceneggiatura di prim'ordine. Il tema fondamentale è essenzialmente quello del viaggio, dal quale esito è possibile trarre varie interpretazioni, attraverso la metafora del lupo, del branco, del Rakuen, del fiore, della Luna, ecc.; esito che non si mostrerà completamente se non in quattro OAV aggiuntivi, della durata di comuni episodi, che, finalmente, chiuderanno il cerchio - o meglio, lo riapriranno - lasciando a bocca aperta ma soprattutto con qualche incertezza di troppo. Il significato del finale dà in parte un senso a tutta la serie, e in parte ne condiziona il giudizio, suscitando un'insolita sensazione in equilibrio tra appagamento e amarezza. In ogni caso, c'è in ballo uno dei migliori epiloghi in circolazione, a mio parere. Brillante il doppiaggio italiano, anche se mio avviso la De Bortoli stona un pochino nel ruolo di Cheza.
Una serie che non lascia delusi.

w0lfrain

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w0lfrain

Episodi visti: 26/30 --- Voto 10
Anime veramente ben riuscito. Quello che stupisce non è certamente la grafica, che a mio parere è su standard comuni a molti altri anime, ma la storia, assolutamente ben realizzata e completa.
Certamente è una storia difficile e un po' complicata da capire, ma movimentata ed emozionante. Questo è dovuto anche alle splendide musiche, ben aderenti alle diverse situazioni: adrenaliniche per le scene dì azione o di combattimento, rilassanti per quelle più calme.
L'anime, che conta ventisei episodi (più quattro OAV), è una storia innovativa e, come detto, difficile da interpretare, ma è realizzata comunque non in maniera superficiale e cerca di approfondire l'aspetto psicologico di ciascun personaggio principale e non. Infatti ogni personaggio ha una sua "evoluzione" interiore in relazione, ovviamente, al proprio scopo.

In definitiva, di sicuro bisogna vedere questa serie almeno una volta anche se, a parer mio, è necessario poi rivederla, in quanto lascia troppi punti interrogativi a cui non si può dare una risposta univoca. Proprio per questo consiglio di non cercare le risposte in giro, ma di cercarle dentro sé stessi perché una lato bello di questa storia è anche quello di lasciare allo spettatore la possibilità di farsi le proprie idee sul suo significato.


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HypnoDisk

Episodi visti: 30/30 --- Voto 7
Un anime affascinante nella trama, nei disegni e nelle musiche. Nello scorrere della serie gli episodi però iniziano a diventare pesantucci e anche la trama, che di partenza è già molto articolata e di difficile comprensione, diventa estenuante. I famosi quattro episodi riassuntivi (di cui si può tranquillamente evitare la visione) non hanno di certo aiutato Wolf's Rain. Per ultimo, il finale della serie TV, beh, non lo si può certo definire un finale. Per fortuna durante le repliche di MTV sono venuto a conoscenza dei quattro OAV che concludevano la serie, e così ne ho approfittato per rivedere gli ultimi episodi (per riprendere un po' il filo, diciamo) e gli OAV. Ricordo che il finale mi era piaciuto e penso che con questo nuovo finale la serie ne abbia guadagnato. Mi accodo ai detrattori: questo anime andava concluso in meno episodi. E' un bell'anime e ve lo consiglio, però francamente non lo rivedrei da capo.


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obogsic

Episodi visti: 30/30 --- Voto 8
Sorvolo sulla trama perché dopo oltre 30 recensioni ce ne sarà a bizzeffe da leggere e non mi piace rischiare di spoilerare.
E' un anime veramente bello, che ha una base originale ed affascinante.
La leggenda dei lupi, del Rakuen, della loro capacità di confondersi con gli umani sono tutte trovate interessantissime ed originali.
Il tutto viene inserito in un comparto tecnico di prim'ordine.
Ottimi i disegni e le ambientazioni, così come la realizzazione dei personaggi.
Una menzione d'onore va alle musiche, composte dalla mitica Yoko Kanno (andate a vedere quanta roba ha realizzato).
Spesso sono cantate e sono molto d'atmosfera.
Ricordo in particolare quella dedicata a Blue, di cui ora mi sfugge il nome, una canzone malinconica e toccante.
Purtroppo qualche neo però c'è.
In primis nei personaggi.
Sebbene siano caratterizzati abbastanza bene, alcuni sono veramente troppo banali: mi riferisco a Kiba, il bel tenebroso di turno, fortissimo, taciturno, predestinato e testardo, ma anche Tsume e Hige che rappresentano il tipo scostante e quello più frivolo rispettivamente.
Alcuni personaggi invece sono veramente interessanti. Mi ha colpito molto la vicenda di Hub e Cher; pur essendo collegata alla trama principale solo flebilmente si trascina praticamente per tutta la serie in maniera molto discreta, romantica e con qualche colpo di scena, nonché un finale che mi è rimasto impresso più del finale "principale", se così si può chiamare.
Tutto ciò è merito anche dell'eccellente caratterizzazione dei due personaggi.
Altra pecca sono i cali di pathos nella narrazione.
Ci sono alcuni episodi in cui si sonnecchia, succede poco o nulla.
Per non parlare poi dei quattro episodi riassuntivi, dove si narrano sempre le stesse cose dal punto di vista di diversi personaggi.
Uno lo si regge, gli altri sono una presa in giro.
Immagino chi, comprando i dvd, paghi una o due uscite per avere boiate simili: mi roderebbe il fegato a vita...
Nel complesso resta un anime sicuramente bello e che lascia il segno.
Diciamo che a tratti è un capolavoro e a tratti un anime nella media.
Consigliato a tutti senza remore.


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Franzelion

Episodi visti: 30/30 --- Voto 8
Wolf's rain è veramente un anime stupendo, che ti appassiona e ti invoglia a proseguire la visione.
La trama di base possiamo dire superficialmente che è più o meno simile a quella di "Alla ricerca della valle incantata" , se non fosse per la sostanziale differenza che qui viene affrontata in senso implicito, metaforico e filosofico.
La storia viene raccontata in maniera fantastica e profonda con atmosfere decisamente uniche e di un coinvolgimento e maestosità incredibile, tanto che mi hanno ricordato le migliori mai create (anche se si va fuori tema sto parlando del libro del signore degli anelli di Tolkien).
La trama è complessa, scorre in maniera piacevole e approfondisce molto la psiche e gli sviluppi di ogni personaggio, che sono quindi caratterizzati benissimo, anche se forse un paio sono un pò stereotipati...
Durante la narrazione di questo splendido anime accadono gli eventi più imprevisti, e questo lo rende davvero l'anime meno banale che io abbia mai visto (e ne ho visti...).
I disegni dei paesaggi e dei fondali così come la caratterizzazione fisica dei personaggi sono perfetti, e credo appunto che wolf's rain sia uno degli anime con la grafica migliore di sempre, che fa proprio gioire gli occhi.
Le OST sono eccezionali, anche se secondo me l'opening non è un granchè (molti dicono il contrario, ma a me proprio non cala XD) invece l'ending è carina.
Il tutto viene poi concluso con un finale degno di tale nome.
Certo, Wolf's rain è probabilmente un capolavoro, ma purtroppo la narrazione lenta degli episodi (soprattutto quei 4 riassuntivi, proprio fastidiosi) così come la presenza di qualche episodio filler gli impediscono di essere uno dei migliori anime di sempre, ma per il resto nulla da segnalare...GUARDATELO!!

ziano

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ziano

Episodi visti: 30/30 --- Voto 10
Wolf's rain (a parte essere il miglior anime mai prodotto :D) non è assolutamente una cazzata o un anime per bambini, infatti molti shonen addict che l'hanno visto lo han definito schifezza perchè non è incentrato sui combattimenti.
Prima di tutto wolf's rain non è uno shounen (anime per ragazzi) è molto triste, cupo, al limite del depressivo, i protagonisti non devono salvare il mondo, non devono diventare più forti, non devono proteggere i loro amici e non devono picchiare gente ( riassumendo un pò tutti gli scopi finali degli anime che vanno ora ( naruto, dragonball, bleach e shounen vari).
Wolf's rain narra la storia di 4 lupi, in un mondo devastato dall'avanzato stato di glaciazione, un mondo in cui i lupi sono quasi estinti, perchè cacciati dagli umani in quanto ritenuti pericolosi, questa infatti è la credenza nel mondo umano, che i lupi si siano estinti 200 anni prima del periodo in cui è ambientato l'anime, l'atmosfera che si respira nell'anime è in realtà l'atmosfera che permea tutto il mondo in cui è ambientato wolf's rain, tutto è decadente, tutto lentamente sta morendo, i lupi sopravvivono solo grazie al fatto che riescono a mostrarsi con sembianze umane, kiba, protagonista dell'anime è un lupo orgoglioso, che si mostra come tale anche in mezzo alla gente, perchè odia la razza umana che ha straziato la sua razza e più in generale il suo branco, il suo istinto lo porta a freeze city, prima vera città dell'anime, perchè attirato dall'odore del fiore della luna, unica via o "indizio" per raggiungere il rakuen e la relativa pace/salvezza, incontra altri lupi che si uniscono alla ricerca del rakuen, seguendo l'odore del fiore dopo una serie di vicissitudini (che non voglio spoilerare) arrivano a cheza, un ibrido fra una ragazza e un fiore, creata dai nobili come esperimento scientifico atto ad agire come "chiave" per aprire le porte del rakuen, cheza si unisce a loro, il resto è tutto un viaggio, un viaggio che mostrerà il carattere dei lupi, la crudeltà umana, il dolore(sia animale sia umano) per la perdita e in generale la ricerca del rakuen.
Come già detto l'anime è molto malinconico, non vi aspettate momenti divertenti, combattimenti a caso solo per mostrare azione, trasformazioni e roba simile, se volete roba triste come quella appena elencata gli shounen vanno benissimo, se cercate un'esperienza unica, che vi possa accompagnare, cullare, farvi provare emozioni che probabilmente non avete mai provato, accompagnati da un'o.s.t. meravigliosa e unica e non avete paura dei ritmi lenti, beh vivrete l'esperienza più profonda(o una delle più profonde) che possiate provare con un anime.

Alexander

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Alexander

Episodi visti: 26/30 --- Voto 7
Per quanto riguarda l'aspetto grafico e artistico, quest'anime è davvero una gioia per gli occhi, e anche la storia non è male, peccato che venga diluito così tanto...
i primi episodi non sono male, e per qualche momento ho creduto di trovarmi di fronte a un capolavoro ma andando avanti, per via degli interminabili tempi morti e inutili puntate riassuntive stavo per perdere qualunque interesse.
Verso la fine si risolleva un po', ma il finale imho non vale proprio nulla.
Un'occasione semi-sprecata.


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Micerino

Episodi visti: 26/30 --- Voto 9
Si può vedere oltre l'apparenza? Sembrerebbe che gli uomini proprio non ci riescano... Questo è il primo passo per entrare nel mondo di Wolf's Rain. Un anime che dal primo fotogramma inchioda allo schermo per la bellezza e la cura dei dettagli, per il disegno accurato, e la trama che fin da subito ti fa capire che per apprezzarlo devi prestare attenzione. E di attenzione ce ne vuole molta, perché lo svolgimento della storia si districa tra Uomini-Lupi, uomini-fiore, uomini che sono solo uomini, e cani che non lo sono del tutto... Un intreccio di personaggi, doppi personaggi, che a volte si fatica a seguire. Dopo i primi episodi ci si abitua, e si inizia ad apprezzare davvero la trama, che è complessa, un pò cupa, sempre alla ricerca di un guardarsi dentro che si può riflettere nel quotidiano di ognuno.
Consiglio vivamente anche i 4 OAV, che chiudono la storia e la completano fino alla ricerca vera del Raven. Bellissimo.


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Laurelin

Episodi visti: 26/30 --- Voto 10
Violento ed allo stesso tempo onirico, con inquadrature alle volte molto forti. Tutti i personaggi sono tracciati in modo eccellente, ottima la colonna sonora e bellissimo lo story board. La trama sarebbe semplice, ma viene realizzata in maniera criptica, portando a domande di cui è difficile dare una risposta. Ma nonostante questo la storia vi appassionerà dall'inizio alla fine. Una morale molto impegnata, adatta solo per un pubblico adulto.


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oberon

Episodi visti: 30/30 --- Voto 8
Ho sempre ritenuto questo un anime “raffinato”, con una profondità non facilmente apprezzabile, soprattutto se non si è degli spettatori avvezzi a ritmi narrativi lenti.
La “lentezza” è infatti una delle caratteristiche principali di Wolf’s Rain, ma non va assolutamente vista come un difetto, è solo che questo è il ritmo giusto per assaporare una trama (apparentemente) complessa ed articolata come questa. Certo non mancano le situazioni movimentate, e sono queste che risollevano il ritmo che nel complesso risulterebbe forse troppo blando.

I disegni sono di buona fattura, e lo stile dei personaggi è azzeccato visto che questi risultano indubbiamente tutti affascinanti ed accattivanti. I lupi sono disegnati in maniera anatomicamente accurata e non saranno rari i casi in cui resterete incantati dalla bravura con la quale son state ben rese le loro fauci: vederli mentre ringhiano, azzannano e lacerano è davvero una delle cose più belle dell’anime! Molto attraente è anche il design “neo-veneziano” dei “nobili” (i cattivi della situazione).
Un’altra cosa molto affascinante di questo titolo sono le ambientazioni che spesso ricordano (e/o citano esplicitamente) i paesaggi fantastici del pittore Fabrizio Clerici: si va dalle architetture vagamente surreali delle metropoli (gigantesche tubature che corrono ovunque, travi e colonne sospese nel vuoto, città costruite su più livelli ecc..), alle rovine inglobate da una fitta e pulsante vegetazione; dalle gigantesche e levigate residenze dei nobili, agli sterminati deserti di sabbia o ghiaccio. Tutte queste ambientazioni si alternano sapientemente durante il lungo e periglioso viaggio dei protagonisti, donando una giusta varietà ai contesti narrativi.
Anche la tavolozza è ben utilizzata, passando dai toni vivaci e pastello dei momenti allegri e spensierati, a quelli un po’ più cupi e spenti delle situazioni più grevi e tristi.

Le animazioni fanno il loro dovere, pur presentando degli alti e (lievi) bassi. Infatti nei lunghi dialoghi tra i vari personaggi spesso ci si limita a fare delle lente carrellate sugli stessi pochi fotogrammi; mentre le cose migliorano di molto nelle scene d’azione (essenzialmente quelle dedicate ai lupi) che vengono animate con una buona varietà di disegni. Quindi nel complesso il tutto si attesta su buoni livelli.

Le musiche sono ottime, le sigle sono davvero incantevoli, e vi resteranno subito impresse in mente, inoltre anche l’accompagnamento musicale durante gli episodi è di buona fattura, e in certe battute finali sa essere davvero coinvolgente e toccante.
Il doppiaggio è anch’esso molto soddisfacente con alcune voci davvero pertinenti, come quelle di Kiba, il protagonista(?), e del nobile Darcia, il carismatico antagonista.

La storia in una seconda e più approfondita analisi (a termine della visione dell’intera serie) potrebbe essere giudicata come nulla di estremamente innovativo, trattandosi sostanzialmente di un lungo viaggio, pieno di pericoli dubbi ed incertezze, verso una terra promessa, il Rakuen, che spesso assume più le fattezze di un miraggio. Ciò che ce lo fa amare è in realtà la compagnia dei personaggi, protagonisti (se ce ne sono) e non, tutti magnificamente caratterizzati, anche se spesso ispirati a canoni conosciuti (il tipo ombroso e irascibile, il mattacchione, il timido ed indifeso, la bella fanciulla da proteggere ecc…). Un gruppo eterogeneo che sembra sempre in precario equilibrio e apparentemente sempre in procinto di sciogliersi a causa della cocciutaggine di alcuni suoi componenti... insomma vi affezionerete facilmente a tutti loro ^_^
Ovviamente non mancheranno dei bei colpi di scena, nonché molti passaggi tristi e commoventi, soprattutto verso la fine.
Il finale è in linea con lo spirito della serie, e credo possa essere ritenuto tutto sommato soddisfacente, anche se lascia un po’ di malinconia nello spettatore, questo anche a causa del fatto che si finisce per affezionarsi molto ad alcuni personaggi, e risulta difficile dover dire loro addio.
Il finale comunque, se si presta molta attenzione alle ultimissime scene subito prima della sigla finale, si rivela in realtà molto originale (assolutamente non inconcludente) e dà la vera spiegazione riguardo la vera ubicazione temporale di tutta l'avventura che è stata narrata, nonché in cosa consistesse realmente questo “Rakuen”. Sinceramente credo che chi lo critica forse semplicemente non l’abbia capito appieno… ed in effetti la cosa è giustificabilissima visto che il finale poteva indubbiamente essere un po’ più “esplicito”, magari tramite l’utilizzo di una voce narrante che si preoccupasse di “illuminare” lo spettatore più distratto… comunque se non riuscite proprio a capirlo provo a spiegarlo volentieri in coda alla recensione.

L’unica vera nota dolente dell’anime è forse costituita da quei tre o quattro episodi che, a metà serie, ricapitolano e riciclano la storia vissuta fino a quel punto da alcuni dei protagonisti della vicenda (episodi da saltare a piè pari a parer mio).

Concludendo ritengo questo un anime ben fatto e sicuramente molto affascinante, soprattutto grazie al carisma dei personaggi e di molte ambientazioni. Esso, come ho già detto, è permeato dall’inizio alla fine da un velo di malinconia che finisce per restarti dentro fino (e forse oltre) il sopraggiungere del finale della storia, ed è questo elemento che lo rende da un punto di vista emotivo molto particolare. Non so se si tratta di un’opera che resterà nella storia, e sicuramente non potrà piacere integralmente a tutti, soprattutto a chi si aspetta un “anime movimentato sui licantropi”, ma almeno una possibilità non la si può negare a Wolf’s Rain!

Attenzione: la seguente parte contiene spoiler

Azzardo una breve spiegazione/interpretazione del finale:
All'inizio della storia, viene fatto credere che il tutto sia narrato in un futuro post apocalittico, o comunque qualcosa di simile, mentre col finale comprendiamo che il vero contesto della vicenda era il passato, qualcosa di antecedente alla nostra attuale civiltà! I lupi hanno inconsapevolmente assolto ad un ruolo palingenetico, di azzeramento e rinascita dell'umanità. I nostri cari protagonisti, alla fine, li vedremo andare tranquillamente in giro in una odierna metropoli, reincarnatisi ai giorni nostri probabilmente (la reincarnazione è un fondamento religioso e culturale in Giappone, quindi è normalissimo ritrovare questo principio nell'anime), senza che neanche si conoscano tra di loro, dopo tutto quel che hanno passato... è ciò e deliziosamente malinconico.

Insomma questa rinascita umana era diventata necessaria ed inevitabile per resettare una mondo in decadenza. Ma anche il nuovo mondo e la nuova società (come quella vera) non sono esenti ovviamente dal male, questo rappresentato dall'occhio di Darcia (avete prestato attenzione alle ultime scene?), ovvero l'unica cosa che gli sopravvive, per radicarsi in questo mondo come una subdola, inesorabile e maligna metastasi.

Forse anche la corsa finale di Kiba ha qualche significato; forse ha una valenza "ciclica" visto che lui ha corso sempre nella sigla iniziale e finale, e questo dà un senso di compiutezza al tutto. Soprattutto la citazione credo riguardi la sigla iniziale, visto che con essa ci è stato sempre sbattuto in faccia il finale (ma la cosa non può essere compresa prima del termine dell'anime), infatti la sua ambientazione è il nostro presente, con una normale metropoli, i lupi sono soli o si incontrano senza riconoscersi... insomma è geniale! Se rivedrete poi l'opening al termine di tutta la serie, alla luce di questa nuova verità, essa vi apparirà sotto una luce totalmente differente!

Credo sia tutto, o meglio, questo è ciò che credo di aver compreso.

By oberon


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SuperFra

Episodi visti: 26/30 --- Voto 9
Wolf's Rain... la pioggia del lupo.
Questo è un'anime di indubbio fascino e particolarità.
Viene presentato un mondo soggetto ad un'ennesima glaciazione; il nostro mondo sta lentamente diventando una grossa distesa di ghiaccio. In questo ipotetico mondo futuro prolifera l'uomo che illusosi di aver estinto i lupi, considerati demoni viventi, vivono senza coscienza del fatto che taluni lupi sono ancora in vita. Questi ultimi superstiti della stirpe dei lupi hanno col tempo sviluppato il potere di potersi nascondere allo sguardo dell'uomo facendosi passare anch'essi per umani.
La trama è molto interessante. Kiba uno dei pochi lupi rimasti, orgoglioso e fiero passa gran parte della sua vita senza nascondersi allo sguardo dell'uomo. Giunto ferito in una città incontra dei suoi simili e così iniziano la forsennata ricerca di Cheza, la ragazza dei fiori. Questa creatura dagli occhi rossi è stata creata dai fiori della luna, e grazie ad ella i lupi saranno in grado di giungere al Rakuen, una sorta di paradiso. La ragazza dei fiori è però oggetto del desiderio di moltissimi umani bramosi di potere, i quali non si fanno scrupoli ad uccidere o ancora peggio a scatenare delle guerre per impossessarsene. Lungo il loro cammino ogni lupo avrà una crescita intellettuale e psicologica che ne porterà a vistosi cambiamenti col passare del tempo. Lo stesso Kiba aprirà di più il suo cuore, mettendo da parte l'orgoglio di lupo. Le tematiche trattate sono molteplici, ma spiccano in primis una denuncia dello sfruttamento da parte dell'uomo nei confronti non solo degli animali, ma soprattutto di tutta la terra. In secondo luogo la speranza.
La speranza di poter trovare un luogo di riposo, una sorta di paradiso dove riposarsi da tutte le fatiche fatte in precedenza. Una sorta di mondo idilliaco dove guerra, odio e risentimento siano banditi; e dove prosperino sentimenti puri e sinceri. Insomma Wolf's rain è davvero uno degli anime più affascinanti che sia mai venuto alla luce.
L'aspetto tecnico è un ennesimo punto in favore, infatti sia la grafica quanto la colonna sonora sono di altissimo livello (molto bello l'intro : Stray).
Il doppiaggio è spesso adeguato all'alto livello delle tematiche e dei personaggi; mentre gli effetti compiono in toto il loro dovere. Altro aspetto interessantissimo è la caratterizzazione dei personaggi. Essi sono curati sin nei minimi dettagli, psicologia, umore, sentimenti, passioni; stessa cosa dicasi per i comprimari, altrettanto curati, che riescono così a dare uno sfondo di altissimo livello.
Insomma l'anime in questione è di pregevole caratura, merita di essere visto a chiunque; e con occhi semplicistici che guardano alla mera storia, e con occhi più critici approfondendo le tematiche e la psicologia dei personaggi. Consigliabile a chiunque: un vero must !


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hideki20

Episodi visti: 26/30 --- Voto 7
Questa storia parla di un branco di lupi che quasi estinti cercano l'ultimo luogo di salvezza ovvero il paradiso... L'eden primordiale... Per farlo sono guidati da Cesa. Una ragazza fiore "molto particolare".
la trama è molto intrigante ma la cosa che mi ha colpito particolarmente sono stati i paesaggi... Veramente dettagliati.
Il carattere dei personaggi sono ben dettagliati e la storia si svolge senza troppi intoppi... A parer mio se lo avessero fatto con minor episodi sarebbe stato meglio... Poiché l'inizio mi è parso un pò troppo lento...
Sicuramente però va visto... Se si ha del tempo libero.


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ilcarlo

Episodi visti: 26/30 --- Voto 9
Un anime bellissimo, anche se complesso e di non sempre facile comprensione. Credo che ciò che lo rende unico siano le atmosfere, create in parte dall'ambientazione (non è facile rendere la desolazione), in parte dalle musiche (bellissima anche la sigla "Stray") e in parte dalla durezza della narrazione. Non è possibile seguire il filo della storia senza vedere tutte le puntate in ordine e non si tratta di un anime leggero; a fronte di questo mi sento di consigliarne la visione a chi ama il lato introspettivo della cultura giapponese, mentre la sconsiglio a chi cerca un intrattenimento "easy".


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Gackt

Episodi visti: 30/30 --- Voto 6
Dopo aver visto i primi tre episodi, mi aspettavo molto. La trama era particolare ma interessante, così come l'ambientazione in una città degradata. I combattimenti che si svolgevano frenetici saltando da un'altura all'altra erano davvero emozionanti. Sembrava davvero un capolavoro. Dopo il quarto episodio (un inutilissimo filler) il ritmo riprende negli episodi 5 e 6, in cui ritroviamo la bellezza delle prime tre puntate. E poi... e poi niente. Dal sesto episodio la trama procede lentamente (troppo lentamente) con episodi "vuoti" che sembrano scritti giusto per raggiungere il numero di ventisei e che non mi hanno coinvolto per niente. Il finale poi è inconcludente. È vero, che anche il finale di "Cowboy Bebop" lasciava molte cose in sospeso, ma quella serie era tutta un'altra cosa! Non voglio dire che "Wolf's Rain" sia pessimo, ma avrebbe potuto essere sviluppato in meno episodi (in modo da non doverci sorbire tutti quegli episodi lenti e privi di svolte) e con una trama più chiara.

Achille

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Achille

Episodi visti: 30/30 --- Voto 7
Attenzione: la recensione contiene spoiler

Secondo me gli autori dovrebbero mangiarsi le mani per quello che hanno fatto con Wolf's rain. Partiamo però con ordine. L'incipit dell'anime è sfolgorante (come pochi ne ho visti fin'ora). I disegni e le animazioni molto sopra la media, le musiche ispiratissime che avvolgono con la loro aura la desolazione dellla terra morente, il sottofondo di un misterioso misticismo che sopravvive ormai in pochi uomini decadenti e che aleggia in ogni angolo, società intessuta di segreti e pratiche occulte, lupi come ultimi sopravvissuti di un passato sbiadito, che permangono come leggende che ingannano gli occhi umani, e il Rakuen in fondo a tutto. I personaggi, a prima vista, appaiono ben caratterizzati (a parte Toboe, assolutamente inutile e che resterà tale per tutto il proseguo) ma, paradossalmente, gli umani che dovrebbero far da contorno risultano avere molto più spessore dei lupi protagonisti. Ad ogni modo, la trama procede a ritmo lento - giustamente - rivelando un pò di passato dei personaggi, approfondendoli, facendoci appassionare (Cher fa letteralmente innamorare), dischiudendo qualche segreto e aggiungendone altri (nobili, Darcia e consorte/mummia, libro della luna). Climax assolutamente magnetico sino alla riunione al castello di Darcia, 14° episodio in cui si concentra ed esplode l'arsi, apocalisse di lotta, sangue, guerra ed esoterismo, e poi? Quattro episodi riassuntivi da immondizia, e la storia che si perde divagando invece di approfondire tutti gli accenni, tutti interessantissimi, che aveva solo sfiorato, in preparazione del gran finale. Così, purtroppo, l'anime si trascina lento e noioso. Non dice nulla di più di quello che ha già detto sui lupi e su Cesa, relega a mere comparse Hubb e Cher - i personaggi più interessanti e meglio delineati della serie - trascura Darcia e i segreti della sua esistenza per poi farlo ricomparire - non si sa da dove - le ultime due puntate, non spiega niente sui nobili e le loro origini e, insomma, divaga abborracciato in lungo e in largo e si perde tra le sue stesse lande desertiche per DIECI!!! episodi. Poi, gli autori, in dieci secondi risolvono vita morte e miracoli di Jaguara - altro personaggio che avrebbe meritato ben più spazio -, aprono e chiudono sto' fantomatico Rakuen dei nobili (ma che è... non lo sanno manco loro) e rimandano tutto agli OAV. E qui finalmente recuperano l'ispirazione. Il cammino finale di uomini e lupi diventa epico e già i protagonisti stessi percepiscono la finitezza della loro esistenza e dei propri limiti e l'amarezza che si accompagna al raggiungimento dell'epilogo. Il pianeta morente, l'estinzione degli uomini, la fine che poi è un nuovo inizio, il sacrificio per la rinascita. Alcuni punti (di cui sopra) sono lasciati in sospeso ma questi quattro concetti che sono la chiave portante della serie vengono portati a compimento in modo emozionante con una chiusura che racchiude appieno (checché se ne dica) il significato dell'anime; eterno ritorno e volontà indipendente che muove gli esseri viventi dall'interno.
A questo punto? Per originalità dell'idea, profondità dei temi trattati, atmosfera, personaggi umani, antagonisti, realizzazione tecnica e musiche poteva essere un capolavoro. Lo sviluppo della parte mediana, il mancato approfondimento di alcuni spunti, i misteri pretenziosamente inseriti e non sciolti,la lentezza insistita oltre ogni limite, la piattezza dei lupi protagonisti (Kiba ha solo un'espressione per tutta la serie e dirà si e no sei battute) e gli episodi inutili fanno inevitabilmente affossare il livello di un anime che - mi ripeto, ma il rammarico è grande - poteva essere un vero capolavoro; semplicemente con un pizzico di superficialità in meno e il coraggio di spingersi in profondità dentro ciò che si è solo accennato. Prendetelo come un sette abbondante o come un otto molto scarso.

lululuuuuuuuu

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lululuuuuuuuu

Episodi visti: 26/30 --- Voto 10
Grafica spettacolare, sigla magnifica, personaggi 'fighissimi', trama stupenda, finale magnifico, collegato con la sigla (una cosa mai vista in nessun altro anime) e misterioso, che non fornisce una risposta concreta, sentimenti di ogni tipo, fantasia nel creare la storia... Che altro dire? Un anime da 10 e lode, senza paragoni. Questo è ciò che affermo, perché io lo amo davvero quest'anime, perché mi ha fatto commuovere alla fine, perché è una pillola rara che ho visto poche volte, perché la trama è incentrata su dei sentimenti ben precisi, sulla ricerca della propria felicità, come ha detto qualcuno di voi. Davvero stupendo. Lo consiglio vivamente a chi cerca un anime con uno stile perfetto e con una trama rara.

alexiel

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alexiel

Episodi visti: 26/30 --- Voto 9
Un anime semplicemente spettacolare: la storia più originale che possa esistere, le animazioni perfette in ogni dettaglio, le musiche superbe. A parte i quattro episodi riassuntivi che non c'entrano nulla, la storia è di una bellezza che abbaglia e toglie il fiato. Non solo i personaggi (alzi la mano chi non è innamorata di Kiba), ma anche i paesaggi sono curati in maniera profonda, si abbinano in modo perfetto allo stato d'animo. La leggenda della luna è toccante ai massimi livelli, e Cheza è di un candore stratosferico. Mi viene da dire grazie alle menti e alle mani di chi l'ha inventato e disegnato.
Guardatelo e gustatevelo fino in fondo.

Tina

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Tina

Episodi visti: 20/30 --- Voto 7
Mi dispiace non poter dare un voto più alto a questo anime, perché visivamente è molto bello, per la prima volta vedo gli animali disegnati con la stessa cura anatomica dei personaggi umani. I personaggi sono caratterizzati bene e il cattivo ha un suo fascino maledetto. La storia è un tantino angosciante e cupa, ma interessante, purtroppo, come già detto da qualcuno in precedenza, è sviluppata in modo non chiaro. Ammetto di non aver visto tutte le puntate, ma a volte capitava che passassero anche tre o quattro in cui nulla accadeva, poi improvvisamente succedeva il finimondo e si perdeva completamente il filo. Quando credevo di cominciare a capire qualcosa mi trovavo in una situazione ancora diversa, con altri personaggi e la confusione ricominciava. Quanto al finale, immaginavo che sarebbe finita così, i presupposti della storia portavano solo a una conclusione di quel genere, qualche lacrimuccia mi è scappata per Toboe.

Onda

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Onda

Episodi visti: 30/30 --- Voto 5
Ecco un altro anime che si atteggia a capolavoro senza averne le qualità e risultando quindi irritante, pedante e noioso.
Di buon livello disegni e musiche, ma trama e personaggi sono veramente sviluppati male. I personaggi sono troppo stereotipati, non in grado di coinvolgere emotivamente, spesso si pongono su piedistalli da "grandi eroi" da cui scendono raramente. La trama ha degli spunti originali, ma è sviluppata malamente lasciando in ombra parti essenziali e invece perdendo tempo in episodi inutili che fanno perdere ritmo e pathos al quadro generale: si è scelto di sviluppare la parte classica della trama scadendo però nel banale e lasciando sul non detto tutto il resto. Se lo spettatore deve immaginarsi da solo le parti più fantasiose che senso ha la sceneggiatura?
Bocciato, si salva solo la parte tecnica, peccato.

nysia4

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nysia4

Episodi visti: 30/30 --- Voto 9
Complessivamente buono: il disegno è stato di mio gradimento (ma questo è un giudizio personale), forse si poteva fare qualcosa in più per l'animazione. La trama, anche se non proprio originalissima, viene "giocata" bene e la colonna sonora mi ha colpito molto perchè diversa dalle solite. Credo sia un anime di difficile interpretazione, che lascia molti spunti di riflessione - da guardare con una certa attenzione - direi quasi da vedere in chiave "allegorica". Non mi è affatto piaciuta la fine (intendo proprio l'ultima scena) perchè lascia troppe cose in sospeso, io ci avrei messo almeno un commento finale, fatto dal narratore!

essex77

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essex77

Episodi visti: 30/30 --- Voto 9
Solamente lo studio bones è in grado di realizzare una serie cosi' ben fatta da tutti i punti di vista, un vero e proprio mika anime.
Il design dei personaggi e' incredibile (soprattutto gli occhi, che riescono ad ammaliare i piu' profondi recessi dell'anima) ed il mecha risulta molto affascinante ed in alcuni casi anche originale.
I fondali sono molto buoni, ma si potevano migliorare ulteriormente(Mushishi insegna).
L'animazione è incredibile per una serie (non ho parole per esprime la rappresentazione dei lupi) e la sequenza del lupo che corre nell'ending finale sembra disegnata da Miyazaki.
Gli appassionati di musica apprezzeranno sicuramente l'ottima colonna sonora e la canzone Gravity dell'ending finale.
L'anime purtroppo contiene alcune scene troppo crude e violente (in Giappone la serie viene trasmessa di notte ed in Italia, invece, è stata censurata).
L'idea originale rappresenta una novita' e la sceneggiatura è di ottima fattura, nonostante ci sia un calo a partire dal diciannovesimo episodio (una vera fregatura i 4 episodi riassuntivi, ossia gli episodi 15 16 17 18, per chi, come me, ha comprato i dvd).
Degna di nota l'edizione italiana: traduzione, adattamento dialoghi e doppiaggio ben fatti.

Ludi

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Ludi

Episodi visti: 30/30 --- Voto 10
Splendida serie, ricca di spunti filosofici e religiosi, con riferimenti specie allo shintoismo (significativo, da questo punto di vista, il richiamo iconografico a Princess Mononoke). L'atmosfera è cupa, anche nell'uso dei colori, interrotta solo occasionalmente da sprazzi di luce. Character design, animazione, musica sono di livello eccelso. Ed anche il finale, da molti criticato, a me è piaciuto proprio per una certa incompiutezza, funzionale alla "indeterminazione morale" dei protagonisti. Decisamente tra le migliori serie mai prodotte, a dimostrazione del primato dello Studio Bones.

Tommy

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Tommy

Episodi visti: 26/30 --- Voto 9
L'idea è davvero ottima, i disegni anche di più e la colonna sonora è da sballo. I personaggi li ho trovati ben fatti e l'idea dei nobili, lupi e uomini è delle migliori. Se ha qualche difetto sta nella lentezza della storia che a volte stenta e sopratutto il finale, necessitava sicuramente di essere implementato notevolmente, se volevano farlo di 26 puntate dovevano fare la storia molto più veloce (e credo che il cartone ne avrebbe perso), ed infatti dico che servivano almeno altre 10 puntate per dare una degna conclusione dei primi 26 episodi.

Tracyclemenza

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Tracyclemenza

Episodi visti: 26/30 --- Voto 9
Non sono daccordo con chi dice che questo anime a volte risulti confuso nell'esposizione dei concetti e nello sviluppo della trama...

[nota del moderatore: ho cancellato una frase offensiva verso le altre recensioni],

il fatto è che non è adatto a tutti! Ci sono cose che nel mondo non possono essere dette per evitare che la poesia con la quale sono tessute svanisca... ed è il caso di Wolf's Rain.
E' il sottointeso, l'espressività dei personaggi, le complesse storie di amicizie e di ritrovato coinvolgimento che rendono questo anime uno dei più complessi e geniali ritovati di animazione.
Ho deciso di dare un voto alto perchè, da scrittore quale sono, ho avuto la sensazione di essere trasportato sin da subito in un mondo apocalittico fatto di ombre e di luci che rispecchia, come una immagine nelle stagno, il mondo che tutti noi ogni giorno siamo abituati a vedere, incontrare, capire e rinnegare ed infine ad amare.... perchè se il mondo nostro è sofferenza e speranza, lo è anche per il genio che ha concepito Wolf's Rain. Grazie...

kayyam

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kayyam

Episodi visti: 30/30 --- Voto 8
Una bella serie, che ho rivisto per intero volentieri. Una riconciliazione di Cappuccetto Rosso con il lupo - bellissima la sequenza in cui il branco danza attorno a Cheza -, anzi, un rovesciamento della favola classica il cacciatore è cattivo e i lupi buoni. Ne ho apprezzato lo svolgimento intenso in un’atmosfera singolare, quasi onirica, e le svolte imprevedibili; i personaggi sono partecipati, umani, capaci di una crescita credibile e tutti ben caratterizzati, a parte forse Kiba, che più che un carattere è un ruolo.

In fin dei conti è una storia molto semplice: racconta la ricerca della felicità, del proprio compimento, quello che qualcuno chiama paradiso e qualcun altro Rakuen. Solo che c’è un grosso ostacolo: nonostante tutti desiderino essere pienamente felici, pochi continuano a credere di poterlo essere, e di combattere per questo. E allora ci si adatta, ci si accontenta di surrogati, si trova un equilibrio per soffrire meno anche a costo di perdere se stessi e decadere da lupi a cani, e da cani a uomini... e in questa spettrografia sono raccolti tutti i personaggi.

Personalmente preferisco la conclusione dell’episodio 26, aperta ed evocativa, piuttosto che il tour de forse degli ultimi quattro episodi, pur commoventi e all’altezza della serie, ma un po’ claustrofobici nella loro pretesa di rispondere a tutto, di rispettare simmetrie, compilare categorie ed esaurire l’universo delle domande (e la soluzione circolare adottata è, appunto, quella metafisicamente più claustrofobica).

Due frasi su tutte:
«Morire o privare della vita non è innaturale. Vivere senza un senso è innaturale» (Kiba)
«Noi non ci limitiamo a desiderare il Rakuen. È il Rakuen che ci sta chiamando» (Darcia)

Voto finale: otto molto abbondante, quasi nove.

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Vorrei aggiungere un post scriptum alla mia vecchia recensione. Nei mesi successivi, guardando altre serie subbate, ho notato che il vocabolo «rakuen» veniva reso spesso con «paradiso». E quindi, se non è una parola inventata ma un termine giapponese che ha quel significato, perché mai non è stata tradotta?!

Dio Brando

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Dio Brando

Episodi visti: 30/30 --- Voto 6
Partiamo da una cosa, la trama vista nel suo complesso, i personaggi, la realizzazione tecnica, le musiche (!!!) sono tutte di un ottimo livello...
Allora perchè un voto così basso direte voi? Perchè poteva essere condensato nella metà degli episodi dico io, anche l'introspezione psicologica dei personaggi non ne avrebbe risentito, anzi, si sarebbe perso meno della loro carica emotiva diluendola in così tanti pezzi, inoltre il ritmo viene inutilmente dilatato, cosa che se per Ergo Proxy rappresenta una scelta per maturare i personaggi, qui non ne garantisce lo sviluppo... Kiba è sempre Kiba, Tsume cambia ma di poco e muore solitario come era all'inizio, in sostanza potevano essere benissimo delineati in 15 episodi (in 30 non riescono a definire il personaggio antagonista, che quasi perde di significato negli ultimi ).
Anche la trama,riempita di riassunti, inutili filler e abbarbicata sulla necessità di raggiugere i fatidici 26 episodi, si dilata e perde di senso, la chiusura data dagli ultimi quattro, che fa raggiungere i 30 si sfilaccia e perde mordente (benchè la storia, se ben compresa, risulti originale e ben congegnata).
Peccato davvero, a me piace, ma se devo essere critico debbo esserlo sinceramente e fino in fondo, doveva durare di meno, anche perchè ripeto, non ha la struttura narrativa di Ergo Proxy che necessita di tempi dilatati per lo svolgimento della trama (e pure Ergo Porxy secondo me doveva durare quei 4-5 episodi in meno, per essere un capolavoro).
Peccato, debbo farmi consigliare qualche altra serie, sperando che le premesse siano come quelle di Wolf's Rain ma sviluppate meglio.

Silmarill

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Silmarill

Episodi visti: 30/30 --- Voto 10
Inizialmente avevano trasmesso solo 26 o 27 episodi, l'avevo trovato molto bello ma il finale mi sembrava un po strano! L'hanno replicato da capo con gli ultimi episodi mancanti e sono contenta che l'abbiano fatti. Perchè in quegli ultimi episodi che mancavano all'appello non fai altro che commuoverti come una fontana... io avevo creato il diluvio dentro casa... i disegni sono bellissimi le voci del doppiaggio sono appropriatissime e anche la colonna sonora: Heaven's not Enough di Steve Conte fa rabbrividire! Sembrerebbe che io dia 10 facili, ma per il momento sto votando solo gli anime che secondo me meritano il dieci perchè a parer mio sono completi e non hanno bisogno di "modifiche" per essere migliori! E' questo è un eccellente prodotto!

Folken89

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Folken89

Episodi visti: 30/30 --- Voto 9
E' un anime meraviglioso, seppur la storia inizia con presupposti non tanto originali, come per esempio il viaggio e meta.
Ma man che si continua a vedere l'anima e superato lo scoglio delle prime 6 puntate, l'anime prende una piega molto profonda, i personaggli prenzia prendono sempre più spessore e tutto inizia a diventare coinvolgente.
A me sinceramente è piaciuto molto, e l'unica sua pecca è la troppa mole di episodi, l'anime sarebbe stato perfetto, se fosse durato meno, poichè alcune puntate sono state messe li per allungare il tutto.
Il 9 da me affibiato è dovuto alla colonna sonora meravigliosa, e dallo spessore di una trama molto impuntata su far riflettere. I personaggi sono perfetti, e caratterizzati alla perfezione.

Sephiroth

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Sephiroth

Episodi visti: 30/30 --- Voto 10
Wolf's rain è a mio parere l'anime migliore che ho visto. La trama è superba, la grafica edi disegni anche, le musiche sono bellissime e composte dalla mitica Yoko Kanno, I dialoghi e la narrazione sono perfetti (basta pensare che nei primi 14 episodi mancano anche i riepiloghi, e l'episodio comincia da dove si era interrotto, tuttavia sono presenti dopo 4 episodi riassuntivi), ed il doppiaggio è a dir poco ottimo (un pochino meno forse in giapponese). Se si vedono solo i 26 episodi si può dire che sia anche deludente, ma dopo aver visto i 4 OAV, in cui c'è il vero finale, si può veramente dire che quest'anime è eccelso.

Desolace

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Desolace

Episodi visti: 30/30 --- Voto 9
(<b>CONTIENE SPOILER</b>: chi non ha visto la serie non legga il commento :lol: )
Molto bello non c'è che dire, dai produttori di Cowboy Bebop ci si puo aspettare solo il meglio... La storia è un po complicata ma per il resto è molto bello. I 4 OAV sono le puntate migliori (anche se vederli in giapponese solo subbati fa un altro effetto ). La cosa che mi ha fatto rimanere male è il finale... Tanta fatica e tanti sacrifici per arrivare al "Rakuen" che altro non è che un mondo dove i protagonisti non si conoscono più e non sono più dei lupi... Sorvolando sul finale che a parer mio è un po deprimente la serie rimane veramente bella!

ISKRA

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ISKRA

Episodi visti: 30/30 --- Voto 10
A mio parere l'anime più bello che abbia mai visto. Animazioni bellissime (soprattutto nei 4 OAV) e musiche eccezionali, nonchè personaggi affascinanti. La trama è chiara se si presta abbastanza attenzione: un allegoria sul nostro mondo, una visione alternativa che risulta ancor più chiara leggendo i 2 manga. Un Raquen, un Paradiso da cercare sulla terra non in cielo, ma un "nuovo mondo". Il Paradiso socialista contrapposto al Paradiso religioso. Sono chiari nella storia su questo punto i riferimenti a Dio da parte dei nobili nel Libro della Luna, Hubb che "apre gli occhi" sulla nobiltà (una classe di privilegiati che vive alle spalle della povera gente). Significativo l'intervento degli Indiani in 2 episodi. Una grande storia dalla quale si dovrebbe apprendere qualcosa

Hakkai

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Hakkai

Episodi visti: 26/30 --- Voto 10
Wolf's rain, è davvero un'opera d'arte, ogni puntata è pregna di significati poetici e filosofici, alcune puntate sono vere e proprie poesie in cui si analizza in modo molto approfondito l'aspetto di ogni personaggio, il ritmo della serie è lento ma in questo caso non è un difetto perchè ogni puntata ha sempre un suo perchè, la realizazzione tecnica è eccelsa, i fondali sembrano dei dipinti e i lupi quasi non si distinguono con la controparte reale, una vera e propria opera d'arte la consiglio a chiunque.

Greendragon

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Greendragon

Episodi visti: 20/30 --- Voto 9
Un anime eccellente, sotto molti punti di vista. Davvero mi riesce difficile capire come un prodotto di questo livello possa ricevere votazioni negative: mi viene il sospetto che alcune persone lancino critiche e ingigantiscano i difetti, quasi dimenticandosi di tutto il resto,solo perché si sentono in dovere di farlo... (ricordo a chi non lo sapesse che la perfezione non è di questo mondo e non esiste nessun anime "perfetto")... Perché i punti di forza di Wolf's Rain sono davanti agli occhi di tutti, ed è semplicemente impossibile negarli: disegni stupendi, animazioni di altissima qualità tecnica, musiche tra le migliori che siano mai state realizzate per un anime, una trama indubbiamente originale e coinvolgente e personaggi ben riusciti...
Quanto a questi ultimi poi, o alla trama, l'amarli o meno diventa un questione personale, come per tutte le cose, ma a mio parere un giudizio soggettivo non dovrebbe influenzare una votazione e sminuire così un anime la cui qualità e bellezza sono semplicemente innegabili.

Moiruccia

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Moiruccia

Episodi visti: 30/30 --- Voto 10
Non è uno dei soliti anime con la solita storiella d'amore, trasformazioni, lotte etc..è speciale. Il perchè non ve lo so dire. Diciamo che ha una grafica stupenda, le canzoni meravigliose e senza dimenticare la storia. Forse è un po' incredibile che dei lupi si trasformino in umani, ma sotto sotto della verità c'è. Fateci caso, 4 lupi che sognano un mondo differente, perchè è così. Il nostro mondo è decadente dal punto di vista dell'ambiente. E allora perchè non pensare ad un mondo diverso? Solo DUE parole per descrivere questo anime: PERFETTO e anche se incredibile: REALE..

jane_lane

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jane_lane

Episodi visti: 30/30 --- Voto 6
Una delusione tanto grande quanto inattesa, questo Wolf's Rain: onestamente, non ricordo di aver mai assistito ad un tale e incomprensibile spreco di potenzialità.
In un primo momento l'ultima fatica dello studio BONES mi aveva fatto un'ottima impressione, e non poteva essere altrimenti: buona realizzazione tecnica, splendida colonna sonora (bellissime le sigle), chara-design accattivante... e anche la storia prometteva bene, una vicenda complessa e senza dubbio originale.
Ora che ho terminato la visione devo dire purtroppo che Wolf's Rain si è dimostrato un prodotto molto al di sotto delle mie aspettative, poteva essere un capolavoro ma si è rivelato una mezza fregatura. Per i primi 14 episodi riesce a intrigare e appassionare nonostante una narrazione piuttosto lenta e alcuni passaggi francamente evitabili, ma i restanti e conclusivi 12 ne mettono in luce inequivocabilmente tutte le lacune.
Innanzitutto, la trama dimostra di non essere poi così ben congegnata, anzi: molti spunti sviluppati malamente, altrettanti abbandonati per strada, situazioni molto poco chiare che dobbiamo prendere per buone, se devo essere sincera in alcuni punti ho avuto quasi la sensazione che gli autori stessi non avessero idea di dove stessero andando a parare, non si può pretendere che lo spettatore si accontenti di spiegazioni tanto vaghe e raffazzonate anche per gli aspetti più importanti! Secondo, i personaggi principali sono un po' piatti, e di certo non saranno ricordati per la loro simpatia. Una menzione in negativo per il protagonista Kiba, di cui non si intravede nemmeno una minima evoluzione dall'inizio alla fine. Ma il difetto più grave di Wolf's Rain è una sceneggiatura schizofrenica che per riempire 26 puntate si inventa di tutto, per poi arrivare col fiato corto alle battute finali: ritmo narrativo rallentato fino all'inverosimile, personaggi e sottotrame del tutto inutili, e non dimentichiamoci dei 4 (su 26!) episodi riassuntivi! Tutte cose, queste, che dobbiamo sorbirci per poi ritrovarci davanti un finale affrettato, confuso e deludente.
Il risultato di queste "brillanti" scelte è che la serie, nel suo complesso, più che "onirica" o "poetica" appare lenta, dispersiva e spesso noiosa, perde più di qualche pezzo per strada e si sofferma troppo su aspetti secondari a svantaggio di situazioni decisamente più importanti, vedi l'identità e le motivazioni di Jaguara, "spiegate" frettolosamente in 10 secondi nell'ultimo episodio.

Ci sarebbe molto da dire anche sugli OAV: se da una parte regalano alcuni momenti molto coinvolgenti da un punto di vista emotivo e almeno una trovata davvero degna di nota (il richiamo alla opening), dall'altra non mancano forzature e situazioni fastidiosamente estorci-lacrime, al punto che quasi ti viene spontaneo metterti a fare scommesse sull'ordine in cui... vabbè, chi ha visto ha capito!
In ogni caso, questi 4 episodi riescono perlomeno a compensare il non-finale della serie TV, ma complessivamente credo che Wolf's Rain sia un titolo destinato a far storcere il naso a molti spettatori.

Tati

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Tati

Episodi visti: 30/30 --- Voto 8
Effettivamente Wolf's Rain non è un titolo facile da comprendere, anche perché i 26 episodi che lo compongono non hanno un finale definito. Per capire un po' di più della trama è necessario vedere anche i 4 OAV (Original Anime Video) conclusivi, dove il nostro gruppo ormai allo stremo delle forze arriva al Rakuen (si pronuncia e si scrive così). La serie è tecnicamente ben realizzata, ma a mio avviso non propriamente sviluppata, inoltre ca. a metà serie abbiamo 4 episodi riassuntivi che annoiano e basta. Questo voto alto è dovuto principalmente all'animazione a alla trama di base, ma se andiamo a fondo si poteva fare meglio di così.

Jamaica Aroma

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Jamaica Aroma

Episodi visti: 26/30 --- Voto 7
Vorrei iniziare con qualche domanda:ma come cavolo finisce 'sto cartone? I 4 lupi transformers in uomini riescono a raggiungere il tanto desiderato raquien o raquiem (non sono mai riuscita a capire come si chiama 'sto paradiso lupesco!!)?? Oppure rinunciano e tentano solo di mettersi in salvo? Poi, se c'è qualcuno che ha compreso il motivo, la causa, lo stramaledetto perchè della maledizione che tocca ai nobili, non è che potrebbe scriverlo in una recensione e spiegarlo per bene? Infatti, non si capisce proprio come sia possibile che, ad un certo punto, una bellissima e nobile ragazza dai capelli verde mela e gli occhi viola melanzana debba perdere l'anima e iniziare a vegetare come un cactus!!! Solo per fare morire di disperazione il suo nobilissimo amato? Uomo avente un occhio normale e un occhio da lupo che stende le persone solo a fissarlo (ciò anche è molto ambiguo, perchè gli occhi dei lupi veri che ci sono nell'anime non hanno nessun potere particolare, se non quello di far cacare letteralmente addosso - scusate l'espressione - le persone che si trovano davanti un lupo sbavante e con i denti aguzzi!!!!)...comunque...altra cosa che non si è capita...ma 'sti carnivori ingannatori della mente umana non è che se lo mangerebbero con gusto l'uomo?? No, perchè qualche azzannattina c'è stata...e pure bella sanguinolenta...ma...che cartone strano! In effetti il voto così alto è dovuto esclusivamente al disegno, secondo me molto "caruccio" (finalmente si vede un po' più marcata la bocca, solitamente inesistente^^)...per il resto...oh my God! Ci sono anime jap 1000 volte migliore di questo!!!!!!!!!

Zave

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Zave

Episodi visti: 26/30 --- Voto 3
Che dire... Di questa serie mi avevano parlato bene ma sono riuscito a finirla solo perchè in parte speravo che almeno alla fine venisse risolto qualche interrogativo, e in parte perchè volevo liberare spazio sull'hard disk...
Come ho già detto la serie sembra procedere senza alcun senso fino al finale, che non è certamente risolutivo e chiude solo alcune cose...
Bah a me non piace dover sopportare tutta la serie senza capire nulla con i protagonisti che si barcamenano alla ricerca di qualcosa che non conoscono e senza motivo, solo perchè "è così"!
Deludente sotto ogni punto di vista...

Non ho visto gli OAV e non so se lo farò in futuro, forse concludono in modo più degno la serie ma ora come ora ho perso totalmente interesse in questo titolo.

Riccardo

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Riccardo

Episodi visti: 18/30 --- Voto 9
Una terra moribonda... un'umanità prossima all'estinzione... 4 protagonisti che cercano di trovare il proprio destino.

"Tutti elementi già visti" diremo tutti in coro.

Eppure, nonostante ciò, Wolf's Rain non solo si lascia guardare ma diventa assai coinvolgente e godibile.
E nella narrativa odierna vige una regola imprescindibile che può aiutarci a capire quando un'anime dai presupposti così scontati possa essere tanto bello e riuscito.

Tale regola è:

"Dato che nell'odierna fiction TUTTO è già stato raccontato, l'originalità e la freschezza del soggetto stanno sempre nel MODO di raccontarlo".

E il caso del nostro anime.

I personaggi, recuperati da clichè storici (il figone scontroso, la bella innocente, il cattivo tostissimo etc etc) vengono giostrati per creare un crescendo di emozioni: i rapporti tra i personaggi si evolvono di continuo, in un turbine di disperazione romantica e al culmine di una passionale ricerca di sè che ognuno di loro svolge nel suo io.

Tsuma, Hige, Toboe, Cesa, Kiba e tutti gli altri...tutti loro cercano di venire a patti col proprio destino muovendosi in una terra in tumulto.

I momenti topici sono l'anima di questo cartone animato che fa della trama un ricco susseguirsi di colpi di scena.
La storia non è mai scontata e alla fine il punto di forza è proprio questo.

Inoltre non esiste un vero e proprio divario tra "buoni e cattivi" perchè ad ognuno è data una giustificazione per le proprie azioni, per quanto discutibili possano essere.

Per capire veramente a fondo Wolf's rain bisogna andare aldilà dei clichè e tentare di cogliere la sua essenza narrativa molto forte.

Il fatto che animazioni e colonna sonora siano belle può infatti sviare lo spettatore dal significato più profondo di quest'anime, che è spiegato appieno nei pochi frame della sigla d'inizio (Stray).

Comunque va ammesso che sono in molti quelli che potrebbero storcere la bocca proprio per l'assenza di una storia prevedibile quindi prima di giudicarlo consiglio di guardarne almeno una decina di puntate.

Demone

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Demone

Episodi visti: 30/30 --- Voto 6
Deludente... cominciamo col dire che la serie poteva essere compressa in 13 episodi e avrebbe solo guadagnato in ritmo e colpi di scena. Dispersiva è dire poco, molti concetti vengono rimarcati fino allo spasimo mentre alcuni lati interessanti della serie vengono affrontati in volata e nonostante la trama sia piuttosto originale alla lunga stanca.
Discreto il character design, belle le musiche ma non sempre adeguate alle scene, ben caratterizzati i personaggi... diciamo che l'idea è buona ma realizzata malino... in più il finale delude oltre ogni immaginazione... ovviamente è un parere personale, ma dalle recenzioni lette mi aspettavo mooolto di più!!

Hijkondor

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Hijkondor

Episodi visti: 21/30 --- Voto 5
Sinceramente mi aspettavo molto di più da questo Anime. Bisogna ammettere che lo stile grafico e le musiche sono a dir poco eccellenti, ma ciò non basta a risollevarne le sorti. L'errore peggiore che potessero fare (e secondo me lo hanno fatto) era rendere i personaggi troppo "classici" per così dire: due sono scontrosi e chiusi, quelli con la tipica aria da "figo imbronciato" che sta sempre appoggiato alle pareti con gli occhi chiusi. Ovviamente fortissimi nei combattimenti. Uno è uno sbruffoncello demente che si diverte a fare il donnaiolo (anche se vista la razza a cui appartiene non sembra corretto definirlo così :D ). L'altra è una bambola assente -che parla in terza persona grr-. E questo è il gruppo principale. La caratterizzazione dei personaggi non è abbastanza profonda da cancellare il difetto della loro aderenza al cliché del "gruppo degli invincibili" perchè di questo si tratta. Non incontrano mai una reale difficoltà, qualcosa che li metta veramente in pericolo oltre a lividi svenimenti -nel caso più eccezionale- e ferite.

Ed è questo il motivo principale, i personaggi fanno gli spacconi e gli va bene, sono abbastanza forti da non essere mai in vero pericolo, un po' come avviene in Inuyasha dove lo stile PowerPlayer (termine rubato ai giochi di ruolo per l'occasione) è dominante.

Per il resto nulla da recriminare, anzi come già detto giù il cappello per il disegno e la colonna sonora. Ma una storia senza veri personaggi per me non è una storia, e non è nemmeno una sufficienza.

Elisa

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Elisa

Episodi visti: 20/30 --- Voto 9
Identificherei quest'anime come intrigante, magico e carismatico, sia per quanto riguarda la storia che per il modo con cui viene narrata.
Seguire con attenzione non basta, bisogna capire e interpretare ciò che si guarda; la trama non contiene molti punti in cui si forniscono spiegazioni allo spettatore. Esso viene dunque spinto ad accettare ciò che sta guerdando, sapendo di non poter ottenere risposte alle proprie domande.
Ma è proprio questo che rende l'opera così affascinante; ammetto di essere stata rapita da subito, dal principio e ho immediatamente compreso che non si tratta affatto di una storia scontata nè superficiale.
Vale la pena di vederlo per scoprirla man mano, episodio dopo episodio.
Decisamente ve lo consiglio.

yasha28

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yasha28

Episodi visti: 30/30 --- Voto 10
Stupenda! Ho amato da subito questa serie originale, drammatica e..... perfetta. Ci sono solo 3 puntate di riassunto che anche se piacevoli possono irritare. Le musiche sono magnifiche del grande mitico Kanno, 2 cd che fanno sognare. La grafica è piacevolissima, disegni degni di ogni lode. Gli episodi sono 30 e non 26 in quanto ci sono 4 OAV che sono il finale della serie....quindi si spera che la Shin Vision le abbia prese tutte e 30 se no è una gravissima mancanza.....di finale! Sono già in attesa di ordinare la serie in DVD Italiani, sperando abbiano messo un buon doppiaggio. Da prendere!!!