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kaio1982

Episodi visti: 47/47 --- Voto 6
Quest'anime, a causa del successo del primo film e degli Oav; nel corso degli anni è sempre stato considerato al di sopra del suo reale valore. Anni fa, spinto dal bel mecha design e dalla sua fama, comprai i dvd, ma dopo pochi episodi iniziai a capire di cosa trattava realmente. Semplicemente è un poliziesco ambientato nel futuro. Il 1998, ma quale futuro! Gli autori hanno toppato alla grande, ambientandolo così vicino al 1989, da renderlo sorpassato gia da 15 anni! Nel 1998 quindi, vennero costruiti mech dai più svariati compiti; perfetti per aiutare gli uomini. Ovviamente non poteva mancare la solita truppa di delinquenti , che se ne appropria per ogni genere di reato. Per contrastare l'ondata di cyber criminali viene istituito un dipartimento di polizia speciale dotata appunto dei famosi Patlabor, splendidi ed efficenti mech da combattimento. Tutto qui. Paradossalmente, l'unico episodio simpatico, (Lunga vita al CLAT) si intravede tutto il potenziale sprecato della serie. Il resto degli episodi è un continuo susseguirsi di battaglie poco coinvolgenti. La grafica è buona sia ne character, che nel mecha design; quest'ultimo davvero ottimio per i Patlabor. Il dettaglio generale di luci e dettagli è buono, rendendo quest'anime almeno godibile. In definitiva si tratta di uno strano e mal riuscito tentativo di vedere dei mech, in un contesto diverso. Macross e Mobile Suit Z Gundam per esempio, sono capolavori di ben altro livello, qualità e stile rispetto a questa trascurabile serie.


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God87

Episodi visti: 47/47 --- Voto 7
Come si può definire Patlabor? Una serie robotica? Una commedia? Un affresco di personaggi ed esseri umani? Uno spaccato della società giapponese? Tutto questo, e anche di più. Il titolo nasce dalla penna dell'esordiente mangaka Masami Yuki, che nel 1988 inizia la serializzazione del manga in concomitanza con una prima, breve serie pilota di 7 episodi concepita dal talentuoso staff Headgear. Si tratta di una miniserie OVA che riscuote un buon successo e garanzia per il successivo sviluppo, questa volta affidato a una lunga serie televisiva di 47 episodi. In essa si materializzeranno, rendendosi chiari e riconoscibili, tutti i grandi pregi e difetti che assumeranno le incarnazioni di Patlabor.

Per dovere di cronaca diamo una ripassata al mondo creato da Masami Yuki: sono trascorsi i tempi dei Super Robot e delle guerre "tominiane", e qui i robottoni sono semplici armi della polizia dal ruolo secondario, usati per organizzare operazioni di soccorso o aiutare con lavori manuali più che per combattere. Più che anime robotico, Patlabor va inquadrato come slice of life con elementi mecha, raccontando la vita privata e la routine lavorativa dei membri del Secondo Plotone di Polizia Sezione Veicoli Speciali composto da Noa, vispa protagonista sempre sorridente e innamorata del suo labor Ingram, ribattezzato amorevolmente Alphonse; Asuma, figlio del presidente delle industrie Shinohara; il coriaceo Ota, incazzoso ed esilarante poliziotto amante dell'azione; Hiromi, timidissimo colosso alto due metri; Shinshi, tranquillo impiegato occhialuto, le cui rarissime esplosioni di rabbia lo rendono una furia; infine il capitano Goto, carismatico capo perennemente annoiato ma arguto come una volpe. In 47 episodi, perlopiù autoconclusivi e senza particolari ripercussioni (tolti gli avvenimenti legati alla figura del minaccioso Griffon, qui come nel manga il villain principale nell'unica vicenda legata in continuity), assisteremo alle loro vicende, ai loro problemi privati/lavorativi e alle loro favolose litigate di gruppo, sempre seguendo solari atmosfere da commedia che (molto) raramente sconfinano nel serioso e nel drammatico.

Questo è il massimo pregio e il limite dell'opera: la formula di episodi stand-alone e dai toni spesso comici inibisce l'evoluzione dei personaggi, proprio perché le loro caratterizzazioni rimangono sempre uguali. La cosa è ovviamente voluta, ma a questo punto è intuibile capire perché Patlabor potrebbe annoiare una certa tipologia di spettatori, quella che potrebbe non sopportare di vedere tanti gradevoli, episodi singoli che esauriscono definitivamente il loro compito finita la visione. La tendenziale ripetitività della struttura narrativa non è comunque un difetto così eclatante: la serie è scritta in modo mediamente divertente e appassionante (da Kazunori Ito, lo sceneggiatore prediletto di Oshii, e anche quest'ultimo è dietro lo script di alcuni singoli episodi), e anche se non manca, purtroppo, la replica di alcuni canovacci (traffico di armi, labor impazziti che seminano distruzione, ecc.), la maggior parte delle avventure è piacevolmente sfiziosa e mai priva di qualche battuta e/o situazione esilarante che non fanno rimpiangere il tempo speso, anche tenendo conto che quasi tutto il materiale è farina del sacco dello sceneggiatore e quasi mai basata sui capitoli del manga, tolto uno sputo di vicende presenti a fine serie o quasi.

Peccato unicamente per la sua natura di slice of life: divertente e ben confezionata come da standard Sunrise, con mecha realistici ed esteticamente accattivanti di Izubuchi e con il chara semplice e allo stesso tempo delizioso ed espressivo di Akemi Takada, senza contare le buone animazioni, vista una volta la serie televisiva di Patlabor riposerà però impolverata nella vostra "dvdteca". Storia comunque lungi dall'essere conclusa: per sapere come avrà termine la vicenda lasciata in sospeso del Griffon è indispensabile la visione della successiva serie OVA.

Inqualificabile è l'edizione italiana Yamato Video uscita in DVD singoli: l'adattamento e il doppiaggio sono ottimi, ma assenti i sottotitoli. Per questo è indispensabile recuperare il recente box integrato, finalmente, con i sub.


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hallymay

Episodi visti: 10/47 --- Voto 6
Parliamoci chiaro: nel mondo si parla di Patlabor grazie ai film che ne ha tratto l'immenso Mamoru Oshii, in particolare Patlabor 2. Perché, stringi stringi, senza questi due film, Patlabor, sia il manga che l'anime, sono quello che sono: il Distretto di Polizia giapponese, con in mezzo i robottoni che un po' di merchandising non guasta mai.
L'anime infatti narra le vicende di questa squadra di polizia del futuro che utilizza i Labor, dei robot che in questo ipotetico futuro sono usati per fare la qualsiasi. Anche sventare i crimini (o commetterli). Così, di puntata in puntata, si assiste ai vari casi di questa sezione speciale della Polizia di Tokyo e dei personaggi che ne fanno parte. Punto. La serie è tecnicamente realizzata bene, avrei solo un personale disappunto riguardo il tratto del mangaka che è stato trasposto fedelmente nell'anime. Il problema però di quest'anime è la domanda che mi spingeva a pormi durante la visione delle puntate che ho visto quando fu trasmesso in TV.

"Si ma... e chi se ne frega?"
Voglio dire, non si esce praticamente mai dallo schema della puntata, non c'è una trama di fondo che lega tutto e che ti dà una ragione per continuare a vedere la serie. I casi risolti poi non hanno per niente lo spessore e l'intelligenza dei casi risolti nei film, certe volte anche la presenza del robot appare forzata. Inoltre i personaggi sono tremendamente piatti. Non c'è caratterizzazione, non so nemmeno perché si siano uniti al corpo dei Patlabor! Non capisco nemmeno perché la protagonista abbia la dignità di protagonista visto che non so nulla della sua vita fuori dal Labor (non ha nemmeno casa questa?).
Tuttavia la fattura è buona, la visione tutto sommato scorre, non è per niente da buttare. Solo che non capisco per quale motivo io dovrei vederlo, cosa che è fondamentale per qualsiasi storia. Sufficiente.


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Sentenced

Episodi visti: 47/47 --- Voto 8
Patlabor, nell'universo degli OAV dedicati ai mecha, è quello che ha cercato di avvicinarsi, nel limite del possibile, ad una realtà più plausibile di altre, proponendo un futuro dove i labor (i robot), vengono utilizzati principalmente per scopi lavorativi. Lo sviluppo di queste tecnologie non lasciò indifferenti le industrie belliche, che sfruttarono queste conoscenze per la costruzioni di labor militari, alimentando la rivalità tra i produttori di labor e la conseguente nascita di mercati neri, utilizzata in gran parte dalla malavita organizzata.

Patlabor racconta le avventure della seconda sezione veicoli speciali appartenente alla Polizia di Tokyo e dei vari personaggi che popolano la caserma. Ed è qui che questa serie incorpora le differenze rispetto ad altri anime dedicati al mondo dei robot in generale. I labor sono quindi mezzi avveniristici ma difficili da mantenere per via degli alti costi di gestione, sono meccanicamente problematici, necessitano di continua manutenzione e hanno un'autonomia limitata e dispongono di armi classiche, quali pistole revolver, fucili a pompa e bastoni elettrici. Anche i piloti, i meccanici e i membri della sezione speciale si racconteranno durante le loro avventure, e ci sarà anche da divertirsi.

Tecnicamente Patlabor è un buon prodotto, animato e disegnato bene. Il livello di realizzazione poi non incontra alti e bassi come capita spesso in molte serie televisive, e se ha ispirato la realizzazione di ben 3 lungometraggi un motivo ci sarà.


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demone dell'oscurità

Episodi visti: 47/47 --- Voto 7
Voleva essere un diversivo rispetto agli OAV, ed invece quest'opera è riuscita a discostarsi dalla trama o andando in parallelo a quella dei film solo in parte, laddove il problema principale sembra essere quello di aver solo allungato il brodo ad una serie che poteva essere sicuramente compressa in metà degli episodi inseriti.
Detto questo, questa serie dimostra comunque uno spiccato senso di umorismo nel modo in cui si pone allo spettatore, riprendendo dei canovacci forse presenti nei telefilm di Batman degli anni '60, praticamente in questo anime mancano solo le onomatopee, e poi era finita per tutti!
Malgrado qualche differenza dagli OAV mal riuscita, la serie comunque mostra una sua identità, e un "riposo" degli eventi che sicuramente aiuta a conoscere meglio i protagonisti che ne fanno parte. Difatti possiamo subito dire che in un lungometraggio effettivamente fatto bene è molto difficile fin da subito carpirne le particolarità e le finalità del prodotto, quindi hanno pensato bene di serializzarlo, pertanto una tal mossa consente, a mio avviso, un rilancio di gestione dei chara e dei protagonisti di questo anime. E così facendo la trama prende più corpo, lasciando spazio a commenti vari, di diversa interpretazione, visto che la serie TV si offre a questa ulteriore possibilità, che sarebbe stata difficile sfruttare solo allo svolgimento dei soli OAV.

Questo anime attraverso i personaggi e il suo autore vogliono mostrarci uno scenario nuovo dell'interpretazione dei mecha, visti sempre nella loro durezza, inespressività e crudeltà, unita sempre a sete di giustizia e contro coloro che vogliono dominare il mondo, ma era una violenza che rispondeva ad altrettanta violenza, e forse da una parte, il declino di questo genere andato avanti con un canovaccio simile per anni, ne aveva decretato un perfetto logorio. Quindi l'anime si inserisce perfettamente grazie all'autore in un contesto di innovazione del genere, siamo sempre in un plot futuristico, d'accordo, ma gli automi in questione rispondono ad un'esigenza più vicina alle teorie asimoviane del Novecento, dove i robot dovrebbero rappresentare un corollario di aiuto e completamento della società umana evoluta. Difatti i protagonisti si comportano quasi come L'Ispettore Gadget, ma hanno dei ruoli ben definiti e non strampalati come il cartone che vi ho messo in paragone, i robot sono a beneficio dell'utilità umana, e chi vuole impossessarsene tenta l'impossibile per rubarli e utilizzarli per insani scopi.
Su questo ruota praticamente tutta l'opera, e la conclusione a cui possiamo giungere è quella che la civiltà futura merita la considerazione e il rispetto che si è guadagnato in anni di disumane traversie alternate a eventi storici di importante valore e dal progresso positivo della tecnologia volta a scopi salvifici, non certo di dominio.
Un po' come accade nella realtà nostra, dove degli elettrodomestici devono renderci la vita casalinga più facile, dove le automobili hanno degli optional per renderci la guida più piacevole e grintosa e con pochi consumi, dove il PC aiuta a programmare meglio il proprio lavoro, questo è il vero progresso, e l'autore ci insegna che è più difficile gestire una novità che rubarla senza sapere il suo reale valore.

simona

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simona

Episodi visti: 47/47 --- Voto 8
Patlabor è una serie che mi ha colpito particolarmente perché, a differenza di altre serie del suo genere, qui i veri protagonisti sono i piloti, i meccanici e tutti quei personaggi che in un modo o nell'altro coadiuvano i labor nei loro interventi. Gli episodi tendono a concentrarsi in particolar modo sui personaggi umani piuttosto che sui robot, e non è raro assistere ad intere puntate in cui i labor fanno solo da comparse, sullo sfondo delle vicende narrate. Evidenziata da una vena di sottile umorismo, trovo quest'opera una delle migliori serie robotiche degli anni '80. Da vedere!

crossedhead

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crossedhead

Episodi visti: 47/47 --- Voto 9
Ho trovato molto bello questo anime, tralasciando la storia che tocca in 5-6 episodi tra prima e seconda serie la trama del manga (la saga dove compare il Griffon e i primi scontri), al livello di disegni è fedelissimo allo stile dell'autore Masami Yuki, alla fine può risultar un anime piacevole da seguire per chi fosse appassionato dei mecha e tutte le serie dei robot o un buon inizio per poter apprezzare questo genere.

Lazarus

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Lazarus

Episodi visti: 47/47 --- Voto 5
Personalmente ho visto ogni prodotto legato al marchio Patlabor: la serie tv, le due serie di oav, i tre film ed il manga. Ognuno di questi meriterebbe un giudizio a sè, per quanta differenza intercorra (per cui sarebbe consigliato anche a chi non ha apprezzato uno dei prodotti elencati di provare a seguirne qualche altro), ma francamente questa serie televisiva è in assoluto l'opera peggiore inspirata al marchio.

Al di là dell'aspetto tecnico, nella media per un prodotto dell'89, e per ovvie ragioni inferiore agli episodi degli oav, quello che più delude è sceneggiatura e regia: la serie vuole unire operazioni di polizia, scene di vita quotidiana e situazioni comiche e divertenti, condite in un'ambinetazione solo formalmente futuristica, ma se questi elementi si dimostrano vincenti negli altri prodotto collegati, qui non riescono a coinvolgere, a causa di trame troppo spesso blande e banali, situazioni ripetitive e scarsamente divertenti, e di una drastica mancanza di ritmo, che ben presto portano la noia a trionfare. 47 episodi di durata poi non aiutano.

Le due serie di oav, seppur in modo diverso, soffrono a tratti degli stessi problemi, riuscendo però ad uscirne decisamente meglio, soprattutto in virtù di una maggiore cura (non solo tecnica) e di una regia più attenta (si faccia ad esempio un paragone con l'episodio della prima serie di oav "Il giorno più lungo", vero e proprio prototipo per il secondo film della serie, con le debite distanze, ovviamente). Non a caso spunta il nome di Oshii.

Questa serie resta in ogni caso il punto di partenza della continuity narrativa dell'universo Patlabor (anche se realizzata successivamente alla prima serie di oav, che viene di conseguenza esclusa e considerata un prodotto a se stante), che troverà conclusione nella seconda serie di oav.


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daniel

Episodi visti: 47/47 --- Voto 7
La Yamato video distribuì in edicola questa serie qualche anno fa e, avendo un fratello (che da me vide il secondo Film di Patlabor) che decise di acquistarla, potei vederla. I personaggi, ad eccezione di Noa, sono ben delineati, ( i miei preferiti erano Shinji e Ota ). I disegni risultano godibili tutt'oggi, per essere una serie dell'89. Sono riuscito a seguire tutta la serie senza mai annoiarmi. Consiglio la visione a quelli che amano le opere sui mecha e che allo stesso tempo, cercano qualcosa di un po' diverso. Ps: sappiate comunque che la serie risulta "decisamente meno seria" del secondo e terzo film, chi non è sicuro dell'acquisto se lo faccia imprestare da qualcuno piuttosto.

Voto: 6.7

Shuren

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Shuren

Episodi visti: 0/47 --- Voto 10
Uno dei più belli mecha anime che esista!
Un mix tra umorismo, azione e realismo impeccabile.
I disegni sono molto belli, i mech in particolare risultano essere molto dettagliati.
Per quanto riguarda la trama, diciamo che c'è la storia principale, però molte puntate sono fini a sè stesse, alcune addirittura sono semplicemente comiche.
I personaggi sono tutti ben definiti, ognuno con il suo carattere e la sua vita...
I combattimenti sono molto ben fatti, non solo per quanto riguarda l'animazione ma anche per come si svolgono...i labor non sono dei gundam dotati di super armi ultradistruttive e di congegni strani che gli permettono di fare qualunque cosa, ma sono semplicemente macchine, che pur essendo dei robot ultratecnologici, hanno i loro difetti e le loro limitazioni.
Che dire, questa serie è completa, non gli manca proprio nulla! Io la consiglio a tutti ma soprattutto, naturalmente, agli amanti dei mech :D