Trigun Maximum
Come molti ho conosciuto Trigun prima con l’anime del 1998 e me ne sono innamorata, questo mi ha spinto a iniziare il manga per vedere altro, perché la trama non si ferma a quello mostrato in quei 26 episodi.
Su un pianeta chiamato Gunsmoke, abitato da esseri umani che sembrano vivere in uno strano far west, il tifone umanoide, Vash the Stampede, cerca in tutti i modi di fuggire dai cacciatori di taglie che vogliono intascare i 60 miliardi di $$ (doppi dollari) che vale la sua testa.
Trigun è stato una lettura particolare e a tratti difficile da portare avanti, perché ha il grosso problema di essere discontinuo, non nella trama, ma nell’impaginazione e nei combattimenti; spesso si passa da una vignetta all’altra senza capire il come si siano mossi i personaggi o il perché ci sia una determinata inquadratura, ci si perde anche tra l’inizio di un flashback e il presente, che non vengono differenziati da nulla, e soprattutto nei combattimenti è difficile capire cosa stia succedendo, tanto che mi sono ritrovata a guardarli distrattamente per concentrarmi di più sui dialoghi.
Ma Trigun non è un brutto manga, anzi i personaggi sono interessanti, per quanto quelli secondari come Maryl e Milly non siano molto approfonditi, la trama, comunque, è davvero particolare con il suo focus sul diverso e la crudeltà umana.
Vash mi è piaciuto, è uno di quei personaggi comici che nascondono un profondo dolore, ma non risulta banale e le sue motivazioni sono ben spiegate e anche comprensibili. Knives si presenta inizialmente come un cattivo molto classico, finché non viene rivelato il suo passato e diventa qualcuno le cui azioni sono da un certo punto di vista giustificate.
Anche altri come Wolfwood e Legato hanno una loro backstory che permette di apprezzarli maggiormente, mentre gli altri Gung-Ho Guns sono dimenticabili per la maggior parte.
Ho amato il concetto dei Plant e i flashback sul passato di Vash, Knives e Rem, e lo scontro di ideali dei due fratelli in cui si è portati a pensare che entrambi hanno torto e ragione al tempo stesso. I dialoghi per la maggior parte sono anche ben scritti e la trama è abbastanza lineare e comprensibile.
Lo stile mi è sembrato un po’ traballante, ci sono pagine molto dettagliate e belle da togliere il fiato e altre in cui l’anatomia, e i volti soprattutto, sembrano poco curati. Ma ciò che mi è piaciuto di più è sicuramente Vash, i dettagli dei suoi vestiti così particolari, il viso e le sue espressioni me l’hanno fatto amare, Nightow è riuscito davvero a creare quello che si può definire un personaggio figo. Una nota particolare va sicuramente alle parti comiche, soprattutto di Vash, che spesso stemperano l’intensità di momenti particolari e che mi hanno fatto sorridere più di una volta.
https://chiamateminihil.wordpress.com/2023/05/04/trigun/
Su un pianeta chiamato Gunsmoke, abitato da esseri umani che sembrano vivere in uno strano far west, il tifone umanoide, Vash the Stampede, cerca in tutti i modi di fuggire dai cacciatori di taglie che vogliono intascare i 60 miliardi di $$ (doppi dollari) che vale la sua testa.
Trigun è stato una lettura particolare e a tratti difficile da portare avanti, perché ha il grosso problema di essere discontinuo, non nella trama, ma nell’impaginazione e nei combattimenti; spesso si passa da una vignetta all’altra senza capire il come si siano mossi i personaggi o il perché ci sia una determinata inquadratura, ci si perde anche tra l’inizio di un flashback e il presente, che non vengono differenziati da nulla, e soprattutto nei combattimenti è difficile capire cosa stia succedendo, tanto che mi sono ritrovata a guardarli distrattamente per concentrarmi di più sui dialoghi.
Ma Trigun non è un brutto manga, anzi i personaggi sono interessanti, per quanto quelli secondari come Maryl e Milly non siano molto approfonditi, la trama, comunque, è davvero particolare con il suo focus sul diverso e la crudeltà umana.
Vash mi è piaciuto, è uno di quei personaggi comici che nascondono un profondo dolore, ma non risulta banale e le sue motivazioni sono ben spiegate e anche comprensibili. Knives si presenta inizialmente come un cattivo molto classico, finché non viene rivelato il suo passato e diventa qualcuno le cui azioni sono da un certo punto di vista giustificate.
Anche altri come Wolfwood e Legato hanno una loro backstory che permette di apprezzarli maggiormente, mentre gli altri Gung-Ho Guns sono dimenticabili per la maggior parte.
Ho amato il concetto dei Plant e i flashback sul passato di Vash, Knives e Rem, e lo scontro di ideali dei due fratelli in cui si è portati a pensare che entrambi hanno torto e ragione al tempo stesso. I dialoghi per la maggior parte sono anche ben scritti e la trama è abbastanza lineare e comprensibile.
Lo stile mi è sembrato un po’ traballante, ci sono pagine molto dettagliate e belle da togliere il fiato e altre in cui l’anatomia, e i volti soprattutto, sembrano poco curati. Ma ciò che mi è piaciuto di più è sicuramente Vash, i dettagli dei suoi vestiti così particolari, il viso e le sue espressioni me l’hanno fatto amare, Nightow è riuscito davvero a creare quello che si può definire un personaggio figo. Una nota particolare va sicuramente alle parti comiche, soprattutto di Vash, che spesso stemperano l’intensità di momenti particolari e che mi hanno fatto sorridere più di una volta.
https://chiamateminihil.wordpress.com/2023/05/04/trigun/
Ci sono manga di cui riesco a fare una recensione misurata, altri come Trigun in cui mi è impossibile.
Trigun, e la sua naturale prosecuzione Maximum, è una delle opere a fumetti più belle, intense e interessanti che abbia mai letto.
Un Cyber-western unico nel suo genere e che, dietro la patina di manga di sparatorie, nasconde una trama e una profondità di temi incredibile.
Vash è un eroe moderno di cui mai come oggi si sente la mancanza. Un abilissimo pistolero che odia la violenza in tutti i modi e all'eterna ricerca di un modo per dare vita agli ideali in cui crede in un mondo in cui pare non vi sia spazio. Un'opera di violenza ma che della violenza stessa è castigatrice e che cerca di lanciare un bellissimo messaggio di pace e diplomazia in maniera non banale e prevedibile.
Il manga vede un continuo crescendo di situazioni umane e di combattimento fino al climax finale che ho trovato stupendo. Uno dei manga con il miglior finale mai letto.
L'unico vero difetto di quest'opera è sicuramente il disegno. Il tratto di Nightow è tutto tranne che pulito e comprensibile ed è un manga che deve essere letto più volte per poterne comprendere bene tutti i contenuti.
Questo fattore, solitamente, sarebbe un motivo sufficiente per abbassare in generale tutta la valutazione dell'opera, ma, come anticipato prima, non riesco ad essere obiettivo e vi dico che per me la trama del manga sopperisce totalmente alla confusione dominante nelle tavole.
Il mio voto è un nove. Per motivi prettamente legati al disegno, altrimenti il voto sarebbe 11.
Consiglio: correte a leggerlo che siete già in ritardo.
Trigun, e la sua naturale prosecuzione Maximum, è una delle opere a fumetti più belle, intense e interessanti che abbia mai letto.
Un Cyber-western unico nel suo genere e che, dietro la patina di manga di sparatorie, nasconde una trama e una profondità di temi incredibile.
Vash è un eroe moderno di cui mai come oggi si sente la mancanza. Un abilissimo pistolero che odia la violenza in tutti i modi e all'eterna ricerca di un modo per dare vita agli ideali in cui crede in un mondo in cui pare non vi sia spazio. Un'opera di violenza ma che della violenza stessa è castigatrice e che cerca di lanciare un bellissimo messaggio di pace e diplomazia in maniera non banale e prevedibile.
Il manga vede un continuo crescendo di situazioni umane e di combattimento fino al climax finale che ho trovato stupendo. Uno dei manga con il miglior finale mai letto.
L'unico vero difetto di quest'opera è sicuramente il disegno. Il tratto di Nightow è tutto tranne che pulito e comprensibile ed è un manga che deve essere letto più volte per poterne comprendere bene tutti i contenuti.
Questo fattore, solitamente, sarebbe un motivo sufficiente per abbassare in generale tutta la valutazione dell'opera, ma, come anticipato prima, non riesco ad essere obiettivo e vi dico che per me la trama del manga sopperisce totalmente alla confusione dominante nelle tavole.
Il mio voto è un nove. Per motivi prettamente legati al disegno, altrimenti il voto sarebbe 11.
Consiglio: correte a leggerlo che siete già in ritardo.
Premessa per tutti quelli che vogliono recensire Trigun Maximum: leggetelo almeno due volte!
Trigun è stato il primo manga che ho voluto collezionare dopo aver visto l'anime, e vi posso dire che nonostante abbia visto alcune puntate in TV (non tutte) ho fatto fatica la prima volta a capire la trama, seppur già conoscendola in parte, o perlomeno tutto si è fatto più chiaro verso la fine ricollegando i pezzi del puzzle.
E di sicuro quello che non aiuta in parte è il tratto con cui disegna il mangaka, Yasuhiro Nightow. Certe tavole si fanno fatica a capire, soprattutto quelle dove il protagonista Vash the Stampede è impegnato il qualche scontro a fuoco davvero duro: puoi solo intuirle.
Vi chiederete come mai allora voto 10. Per me Trigun bisogna collocarlo nell'olimpo del manga, anche se ha qualche difetto: sfido chiunque a trovarmi una storia come questa! Una storia talmente bella e originale che nessuno può eguagliare, come Death Note, storie troppo uniche per essere falsate da altre storie simili, infatti nessuno ci ha ancora provato, non osano neanche avvicinarsi a una storia come questa. È vero che ci sono molti manga belli, che parlano di vicende amorose, bulli nelle scuole da menare, manga sportivi, l'umanità da difendere da qualche attacco alieno ecc. che possono essere riprodotti sotto altre spoglie, ma la storia di Trigun è solo di Trigun. Per me è davvero unica, e mi spiace vedere la media così bassa: se tutti dovessero leggere la trama due volte, la seconda capirebbero cose che non si possono intuire o percepire la prima. Certe sfumature del perché Vash vuole salvare le persone a tutti i costi, mentre suo fratello Knives vuole sterminare la razza umana, nel cercare di ferire solo i nemici perché crede che tutte le persone possono cambiare dandogli una possibilità e tante altre, aiutano ad amare questo manga e a farti scendere qualche lacrimuccia.
Non voglio fare spoiler perché non mi piace rovinare la lettura a nessuno; vi chiedo solo di essere pazienti e dare una possibilità a Vash the Stampede, come lui la dà alla razza umana.
Trigun è stato il primo manga che ho voluto collezionare dopo aver visto l'anime, e vi posso dire che nonostante abbia visto alcune puntate in TV (non tutte) ho fatto fatica la prima volta a capire la trama, seppur già conoscendola in parte, o perlomeno tutto si è fatto più chiaro verso la fine ricollegando i pezzi del puzzle.
E di sicuro quello che non aiuta in parte è il tratto con cui disegna il mangaka, Yasuhiro Nightow. Certe tavole si fanno fatica a capire, soprattutto quelle dove il protagonista Vash the Stampede è impegnato il qualche scontro a fuoco davvero duro: puoi solo intuirle.
Vi chiederete come mai allora voto 10. Per me Trigun bisogna collocarlo nell'olimpo del manga, anche se ha qualche difetto: sfido chiunque a trovarmi una storia come questa! Una storia talmente bella e originale che nessuno può eguagliare, come Death Note, storie troppo uniche per essere falsate da altre storie simili, infatti nessuno ci ha ancora provato, non osano neanche avvicinarsi a una storia come questa. È vero che ci sono molti manga belli, che parlano di vicende amorose, bulli nelle scuole da menare, manga sportivi, l'umanità da difendere da qualche attacco alieno ecc. che possono essere riprodotti sotto altre spoglie, ma la storia di Trigun è solo di Trigun. Per me è davvero unica, e mi spiace vedere la media così bassa: se tutti dovessero leggere la trama due volte, la seconda capirebbero cose che non si possono intuire o percepire la prima. Certe sfumature del perché Vash vuole salvare le persone a tutti i costi, mentre suo fratello Knives vuole sterminare la razza umana, nel cercare di ferire solo i nemici perché crede che tutte le persone possono cambiare dandogli una possibilità e tante altre, aiutano ad amare questo manga e a farti scendere qualche lacrimuccia.
Non voglio fare spoiler perché non mi piace rovinare la lettura a nessuno; vi chiedo solo di essere pazienti e dare una possibilità a Vash the Stampede, come lui la dà alla razza umana.
Raramente si incontrano pietre miliari di questo calibro, specialmente nel deserto di certi generi e tipologie di manga, sorte dal nulla e con la stessa silenziosità sparite di colpo, o almeno così si pensava per noi italiani che seguivamo la Dynamic Italia. Fortunatamente un editore serio come la J-Pop si è presa l'onere di rieditare questo manga per intero, donandogli una fattura estetica superiore alla precedente, ma raggiungendo risultati nella traduzione diversi e sostanzialmente meno apprezzabili di quelli della Dynamic.
Si noti che Trigun/Trigun Maximu può essere considerata un' opera singola serializzata in due parti, data una evidente organicità di contenuti e un filo narrativo pressochè continuo.
Le premesse sceniche offerteci da Trigun vengono mantenute e arricchite in Trigun Maximum,
l'ambientazione, lo ricordiamo, è il risultato di un incrocio tra tematiche sci-fi (interazione uomo/forme di vita aliene)e un'azione al cardiopalma in uno scenario dai paesaggi inospitali e costumi locali sommariamente assimilabili a quelli di un western.
Nel mondo deserto la vita è una condanna, la violenza all'ordine del giorno e l'umanità è in un costante e raccapricciante perdita di sé stessa.
Vash, il nostro noto protagonista, verrà curato a tutto tondo dall'inizio alla fine, ricoprendo il ruolo di "salvatore" di questo pianeta, spalleggiato da una serie di personaggi ben caratterizzati e trattati ampiamente; nonostante ci si possa far ingannare dal lato fortemente "action" di questo manga, l'introspezione di protagonista, amici e nemici è qualcosa di pregiato e assolutamente non secondario.
Nota di merito va senza dubbio al coprotagonista, il reverendo Wolfwood, che, è il caso dirlo, contribuisce in maniera eclatante ad impreziosire il ruolo di Vash, essendone una sorta di figura complementare, amico e, scherzosamente parlando (ma neanche tanto), psicologo, incentivando profonde meditazioni sul senso delle sue azioni e di una vita immortale dedita alla sofferenza, dipanando problemi esistenziali cari solo ai migliori seinen.
Il ricorrente conflitto tra i due, sintetizzabile in un più prosaico confronto tra realismo e idealismo, mette in luce quelli che sono i limiti di Vash, dovuti alla sua natura e al modo in cui la sfrutta per gli altri, ponendo l'interrogativo su chi sia in fin dei conti il vero mostro in questo inferno di sabbia, coloro che perdono di giorno in giorno la propria umanità per tirare avanti, coloro che sopravvivono con tutti i mezzi possibili, o un messia pronto a farsi martoriare senza mezzi termini in nome dell'amore e capace di radere al suolo intere città in un attimo.
Continuano gli attacchi dei Gung-Ho Guns per ordine del fratello Knives, altra figura che verrà svelata in modo approfondito, evitando magistralmente che si finisca con la sconfitta del solito antagonista roso dall'odio verso tutto e tutti, riservandoci uno dei più bei finali mai scritti. Ma soprattutto verrà dato spazio ai plant, questa forma di vita chiave incompresa e più umana degli uomini stessi; verso la conclusione poi, questi ultimi non saranno più solo spettatori passivi o ignoranti, ma prenderanno in mano il proprio destino, spronati da questo uomo dal cappotto rosso che semina speranza al suo passaggio.
Il tratto approssimativo di Nightow non è dei più apprezzabili, ed il suo stile sembra avere poco a che fare con un manga. Le scene d'azione più volte saranno poco comprensibili, e nelle folli sparatorie difficilmente capirete quello che sta in realtà accadendo; resta oscuro se quest'ultimo sia un limite del disegnatore (probabilmente) o un espediente voluto per ricreare il senso di confusione scenica.
Queste citate in ogni caso rimangono le uniche pecche che troverete, se non siete ossessionati dal disegno plastico e longilineo allora ritenetevi fortunati. Per tutti gli altri fate un piccolo sforzo, probabilmente dopo il primo o il secondo volume sacrificherete il senso estetico (importantissimo, per carità, ma qui di secondo piano) per una trama curatissima nei dettagli e uno svolgimento ricco di suspense e colpi di coda, dove tutti i nodi (o quasi) vengono al pettine, per logica o intuizione.
In particolare da consigliare ad un pubblico di una certa maturità e in grado di apprezzare tematiche serie, senza cliché e topos di varia sorta, senza un milligrammo di fanservice e comicità surreale, solo narrazione e introspezione fine a se stessa, dramma concitato e tanto riso amaro, perché no, in fondo Vash, anche in questo triste mondo dimenticato da dio, lo spazio per ridere riesce a trovarlo.
Si noti che Trigun/Trigun Maximu può essere considerata un' opera singola serializzata in due parti, data una evidente organicità di contenuti e un filo narrativo pressochè continuo.
Le premesse sceniche offerteci da Trigun vengono mantenute e arricchite in Trigun Maximum,
l'ambientazione, lo ricordiamo, è il risultato di un incrocio tra tematiche sci-fi (interazione uomo/forme di vita aliene)e un'azione al cardiopalma in uno scenario dai paesaggi inospitali e costumi locali sommariamente assimilabili a quelli di un western.
Nel mondo deserto la vita è una condanna, la violenza all'ordine del giorno e l'umanità è in un costante e raccapricciante perdita di sé stessa.
Vash, il nostro noto protagonista, verrà curato a tutto tondo dall'inizio alla fine, ricoprendo il ruolo di "salvatore" di questo pianeta, spalleggiato da una serie di personaggi ben caratterizzati e trattati ampiamente; nonostante ci si possa far ingannare dal lato fortemente "action" di questo manga, l'introspezione di protagonista, amici e nemici è qualcosa di pregiato e assolutamente non secondario.
Nota di merito va senza dubbio al coprotagonista, il reverendo Wolfwood, che, è il caso dirlo, contribuisce in maniera eclatante ad impreziosire il ruolo di Vash, essendone una sorta di figura complementare, amico e, scherzosamente parlando (ma neanche tanto), psicologo, incentivando profonde meditazioni sul senso delle sue azioni e di una vita immortale dedita alla sofferenza, dipanando problemi esistenziali cari solo ai migliori seinen.
Il ricorrente conflitto tra i due, sintetizzabile in un più prosaico confronto tra realismo e idealismo, mette in luce quelli che sono i limiti di Vash, dovuti alla sua natura e al modo in cui la sfrutta per gli altri, ponendo l'interrogativo su chi sia in fin dei conti il vero mostro in questo inferno di sabbia, coloro che perdono di giorno in giorno la propria umanità per tirare avanti, coloro che sopravvivono con tutti i mezzi possibili, o un messia pronto a farsi martoriare senza mezzi termini in nome dell'amore e capace di radere al suolo intere città in un attimo.
Continuano gli attacchi dei Gung-Ho Guns per ordine del fratello Knives, altra figura che verrà svelata in modo approfondito, evitando magistralmente che si finisca con la sconfitta del solito antagonista roso dall'odio verso tutto e tutti, riservandoci uno dei più bei finali mai scritti. Ma soprattutto verrà dato spazio ai plant, questa forma di vita chiave incompresa e più umana degli uomini stessi; verso la conclusione poi, questi ultimi non saranno più solo spettatori passivi o ignoranti, ma prenderanno in mano il proprio destino, spronati da questo uomo dal cappotto rosso che semina speranza al suo passaggio.
Il tratto approssimativo di Nightow non è dei più apprezzabili, ed il suo stile sembra avere poco a che fare con un manga. Le scene d'azione più volte saranno poco comprensibili, e nelle folli sparatorie difficilmente capirete quello che sta in realtà accadendo; resta oscuro se quest'ultimo sia un limite del disegnatore (probabilmente) o un espediente voluto per ricreare il senso di confusione scenica.
Queste citate in ogni caso rimangono le uniche pecche che troverete, se non siete ossessionati dal disegno plastico e longilineo allora ritenetevi fortunati. Per tutti gli altri fate un piccolo sforzo, probabilmente dopo il primo o il secondo volume sacrificherete il senso estetico (importantissimo, per carità, ma qui di secondo piano) per una trama curatissima nei dettagli e uno svolgimento ricco di suspense e colpi di coda, dove tutti i nodi (o quasi) vengono al pettine, per logica o intuizione.
In particolare da consigliare ad un pubblico di una certa maturità e in grado di apprezzare tematiche serie, senza cliché e topos di varia sorta, senza un milligrammo di fanservice e comicità surreale, solo narrazione e introspezione fine a se stessa, dramma concitato e tanto riso amaro, perché no, in fondo Vash, anche in questo triste mondo dimenticato da dio, lo spazio per ridere riesce a trovarlo.
Io tendo a calcolare che Trigun e Trigun Maximum siano un'unica storia, quindi volevo racchiudere tutto in un'unica recensione, anche se qui sono inseriti come 2 manga diversi (forse poi inseriro una recensione più piccola anche nell'altra sezione).
Conobbi l'anime non tantissimo tempo fa su un canale ormai eliminato, chiamato Cooltoon. All'inizio pensavo fosse una cavolata, specialmente perché non mi piaceva molto la grafica, ma invece mi piacque e incominciai a leggermi subito il manga, parecchio differente dall'anime.
Che dire se non che per me è una genialata. Oltre all'ambientazione, che mi è piaciuta molto, Trigun ha dei temi importantissimi e quasi diventa un'opera filosofica a volte, sia per le frasi dette dai personaggi che per i loro comportamenti.
In un mondo in cui l'uomo è arrivato al limite di odiare la propria razza, in cui si lotta anche per un sorso d'acqua, esiste una persona - anzi no, un Plant - capace di amare gli umani più di chiunque altro. Giuro mi ha commosso alquanto la cosa, specialmente ho adorato la parte in cui si scopre il passato di Vash e Knives.
Purtroppo il disegno può essere criticato. Spesso nelle sparatorie non si capisce bene cosa avviene, ma a volte ero pronto a mandare giù la cosa pur di proseguire questa fantastica storia. E ne è valsa la pena, perché il finale è veramente bellissimo, leggere per credere, io penso che Nightow non avrebbe potuto trovare soluzione migliore.
Mi è dispiaciuto molto finire di leggere le avventure di quel simpaticone di Vash, che giuro riusciva a mettermi il buon umore, e anche Nicholas che tra una battuta seria e una comica (le comiche le troviamo maggiormente nell'anime) lo definirei un grande personaggio.
Consiglio chiunque ad avvicinarsi a questo manga e non fermarsi di fronte al disegno, a cui darei un 7 come voto in Trigun Maximum (6 in Trigun).
Quindi col 9 della storia e di tutto il resto, è giusto che gli dia un 8 come voto finale, anche se per me meriterebbe tranquillamente anche un 9X.
Ci sarebbero tante altre cose da dire sul conto di questo manga, ma lascio a voi andarle a leggere, senza che io vi condizioni più di tanto raccontando cosa ho provato in un avvenimento di una storia, o in un altro.
Conobbi l'anime non tantissimo tempo fa su un canale ormai eliminato, chiamato Cooltoon. All'inizio pensavo fosse una cavolata, specialmente perché non mi piaceva molto la grafica, ma invece mi piacque e incominciai a leggermi subito il manga, parecchio differente dall'anime.
Che dire se non che per me è una genialata. Oltre all'ambientazione, che mi è piaciuta molto, Trigun ha dei temi importantissimi e quasi diventa un'opera filosofica a volte, sia per le frasi dette dai personaggi che per i loro comportamenti.
In un mondo in cui l'uomo è arrivato al limite di odiare la propria razza, in cui si lotta anche per un sorso d'acqua, esiste una persona - anzi no, un Plant - capace di amare gli umani più di chiunque altro. Giuro mi ha commosso alquanto la cosa, specialmente ho adorato la parte in cui si scopre il passato di Vash e Knives.
Purtroppo il disegno può essere criticato. Spesso nelle sparatorie non si capisce bene cosa avviene, ma a volte ero pronto a mandare giù la cosa pur di proseguire questa fantastica storia. E ne è valsa la pena, perché il finale è veramente bellissimo, leggere per credere, io penso che Nightow non avrebbe potuto trovare soluzione migliore.
Mi è dispiaciuto molto finire di leggere le avventure di quel simpaticone di Vash, che giuro riusciva a mettermi il buon umore, e anche Nicholas che tra una battuta seria e una comica (le comiche le troviamo maggiormente nell'anime) lo definirei un grande personaggio.
Consiglio chiunque ad avvicinarsi a questo manga e non fermarsi di fronte al disegno, a cui darei un 7 come voto in Trigun Maximum (6 in Trigun).
Quindi col 9 della storia e di tutto il resto, è giusto che gli dia un 8 come voto finale, anche se per me meriterebbe tranquillamente anche un 9X.
Ci sarebbero tante altre cose da dire sul conto di questo manga, ma lascio a voi andarle a leggere, senza che io vi condizioni più di tanto raccontando cosa ho provato in un avvenimento di una storia, o in un altro.
Grandi aspettative? No, infatti non riesco a farmelo piacere. Questa storia non va da nessuna parte e ha buchi da tutte le parti, l'autore non riesce a districare i vari misteri e obbiettivi di tutti i personaggi e assistiamo così a soluzioni di tipo deus ex machina greco. Il personaggio principale è bello, eppure non emoziona più di tanto e tra una sparatoria e l'altra si assiste sempre alle stesse cose. I disegni non mi convincono e mi sembrano sempre frettolosi e per nulla curati, tranne nelle copertine. È un fumetto legato molto alla sua generazione ma che non riesce ad andare oltre, inoltre risulta troppo vecchio per essere ancora apprezzato appieno. Consigliato solo ai nostalgici.
Le avventure del tifone umanoide continuano!
In questi 14 volumi avremo modo di scoprire chi è realmente Vash, di scoprire meglio i suoi sentimenti, e cosa lo spinge ad andare avanti.
Scopriremo altri personaggi, alcuni di questi davvero molto belli, come Woolfwood, che accompagnerà Vash nel suo viaggio, e scopriremo di più anche dei suoi nemici, come Legato e, soprattutto, Knives.
La trama a mio parere è molto bella e ricca di sorprese, unico difetto però anche qui è la resa spesso troppo caotica dei disegni.
Lo consiglio comunque vivamente a tutti, è un'opera che non può mancare, e vi posso assicurare che non sarà facile non affezionarsi a Vash!
Peace and love!
In questi 14 volumi avremo modo di scoprire chi è realmente Vash, di scoprire meglio i suoi sentimenti, e cosa lo spinge ad andare avanti.
Scopriremo altri personaggi, alcuni di questi davvero molto belli, come Woolfwood, che accompagnerà Vash nel suo viaggio, e scopriremo di più anche dei suoi nemici, come Legato e, soprattutto, Knives.
La trama a mio parere è molto bella e ricca di sorprese, unico difetto però anche qui è la resa spesso troppo caotica dei disegni.
Lo consiglio comunque vivamente a tutti, è un'opera che non può mancare, e vi posso assicurare che non sarà facile non affezionarsi a Vash!
Peace and love!
Uno dei migliori manga che abbia mai letto.
La storia, ben conosciuta ormai, narra di Vash The Stampede, un pistolero pacifista che vaga per il mondo (non la Terra), e sul quale viene posta la taglia di 60 miliardi di doppi dollari, a causa dei disastri a lui attribuiti. Andando avanti compaiono altri personaggi di indubbio carisma (come Wolfwood e Legato) che daranno alla storia una buona introspezione e caratterizzazione, rendendola un trattato da cogliere in diverse maniere. Prima su tutte la dualità Vash/Wolfwood, il pistolero che non vuole uccidere (un po' un ossimoro, no?), e chi si chiede il perchè di ciò. Il manga dà molta importanza a questa dualità, anzi si potrebbe dire che sia un perno, insieme al rapporto di Vash con le persone.
In 14 volumi Nightow riesce ad esprimere diversi concetti, e a darne una spiegazione esauriente, mischiando un po' di umorismo, molta azione, e una ambientazione cyber punk molto efficace, rendendo Trigun Maximum uno dei migliori manga che abbia mai letto.
Una nota di demerito al disegno, dato che spesso non si capisce cosa accada nelle scene d'azione, questo a causa dello stile frenetico dell'autore. Comunque questo non offusca troppo la luce di una perla come Trigun.
La storia, ben conosciuta ormai, narra di Vash The Stampede, un pistolero pacifista che vaga per il mondo (non la Terra), e sul quale viene posta la taglia di 60 miliardi di doppi dollari, a causa dei disastri a lui attribuiti. Andando avanti compaiono altri personaggi di indubbio carisma (come Wolfwood e Legato) che daranno alla storia una buona introspezione e caratterizzazione, rendendola un trattato da cogliere in diverse maniere. Prima su tutte la dualità Vash/Wolfwood, il pistolero che non vuole uccidere (un po' un ossimoro, no?), e chi si chiede il perchè di ciò. Il manga dà molta importanza a questa dualità, anzi si potrebbe dire che sia un perno, insieme al rapporto di Vash con le persone.
In 14 volumi Nightow riesce ad esprimere diversi concetti, e a darne una spiegazione esauriente, mischiando un po' di umorismo, molta azione, e una ambientazione cyber punk molto efficace, rendendo Trigun Maximum uno dei migliori manga che abbia mai letto.
Una nota di demerito al disegno, dato che spesso non si capisce cosa accada nelle scene d'azione, questo a causa dello stile frenetico dell'autore. Comunque questo non offusca troppo la luce di una perla come Trigun.
Allora premessa sull’opera, Trigun Maximum è il “seguito” di Trigun, in realtà non sarebbe proprio esatto parlare di seguito perché come per altro ha detto il buon Yasuhiro Nightow è un’opera unica, il nome diverso deriva solo da controversie con l’editore originale. In totale sono 14 volumetti, in origine a curare la pubblicazione in Italia fu la Dynit che però non l’ha mai completata, più di recente ha ripreso la Jpop che ha pubblicato finalmente l’opera per intero, a questi volumi vanno poi aggiunti i due di Trigun e che in Italia sono editi dalla Planet Manga.
La trama credo sia nota se non altro per via dell’anime che ha raggiunto una certa fama, ad ogni modo il protagonista si chiama Vash the Stampede, un pistolero che definire strampalato è poco e che fa del “Love&Peace” il suo motto. La storia è ambientata in un futuro non precisato e su un pianeta lontano dalla Terra la cui caratteristica è quella di avere due soli e un clima desertico, in una situazione del genere ciò che consente agli uomini di sopravvivere è la tecnologia che costituisce ciò che rimane delle navi/arca che li trasportarono in loco. è interessante notare come il rapporto che gli uomini instaurano con queste macchina sia simile per certi versi a quello descritto da Asimov nel Ciclo della Fondazione, capaci di usarle e mantenerle ma all’oscuro del loro effettivo funzionamento e quindi di poterle replicare ma anche solo comprenderle. questa cosa ha un suo peso determinato nello sviluppo della storia. Per tali motivi il mondo si presenta una sorta di vecchio west in parte modernizzato e sicuramente l’ambiente desertico aiuta molto nel richiamare questa idea. In questa ambientazione Vash, l’uomo da 60 miliardi di $$, è chiamato ad una lotta all’ultimo sangue con suo fratello Knives dal cui esisto dipendono le sorti dell’umanità.
Sebbene Vash abbia il ruolo centrale con lo svolgersi della trama si aggiungono altri personaggi tra i quali un ruolo essenziale ha il reverendo Nicholas D. Wolfwood, una figura in netto contrasto rispetto al carattere di Vash e che fornisce a Nightow lo spunto per confrontare i due modi di agire, in un certo senso Wolfwood arriva ad impersonare il pensiero e i dubbi del lettore di fronte all’apparente “passività” di Vash, di qui poi il confronto in parte scontro tra i due. Tra gli antagonisti spicca in modo particolare la lucida follia che caratterizza sia di Knives che Legato, ovviamente le ragioni dei loro comportamenti vengono esposte in modo esauriente.
Una nota merita il rapporto con l’anime, la trama rispetto al manga si discosta in modo evidente, tanto nel finale quando nell’evoluzione della storia, le analogie si esauriscono nei primi volumi del Maximum. Sicuramente Nightow nei 14 volumi tira fuori una trama più complessa, per me molto bella e migliore dell’anime, sicuramente le spiegazioni sono maggiori e quindi ad esempio risulta più comprensibile l’odio di Knives verso gli uomini. Tuttavia per una cosa l’anime vince ed è la presentazione grafica, a me personalmente lo stile di Nightow non piace molto, spesso approssimativo altre volte curato ma nel complesso mi vien da dire che è un vero “casinaro” perché di alcune tavole non è facile capire neanche il verso, soprattutto nei volumi finali. Al contrario la trasposizione animata della Madhouse si presenta in modo migliore, certo forse può sembrare una cosa scontata per un’opera di azione, però come detto lo stile incasinato di Nightow rende la cosa netta.
In conclusione comunque è un manga di cui consiglio la lettura, certo vi deve piacere l’azione perché in Trigun ce ne è in abbondanza come ben premette il sottotitolo del manga “Deep Space Planet Future Gun Action”. L’edizione della Jpop ha la sua bella sovraccopertina e sotto la variante comica della copertina realizzata da Nightow, come sempre i volumi sono molto curati, quindi ottime sia la stampa che la carta.
La trama credo sia nota se non altro per via dell’anime che ha raggiunto una certa fama, ad ogni modo il protagonista si chiama Vash the Stampede, un pistolero che definire strampalato è poco e che fa del “Love&Peace” il suo motto. La storia è ambientata in un futuro non precisato e su un pianeta lontano dalla Terra la cui caratteristica è quella di avere due soli e un clima desertico, in una situazione del genere ciò che consente agli uomini di sopravvivere è la tecnologia che costituisce ciò che rimane delle navi/arca che li trasportarono in loco. è interessante notare come il rapporto che gli uomini instaurano con queste macchina sia simile per certi versi a quello descritto da Asimov nel Ciclo della Fondazione, capaci di usarle e mantenerle ma all’oscuro del loro effettivo funzionamento e quindi di poterle replicare ma anche solo comprenderle. questa cosa ha un suo peso determinato nello sviluppo della storia. Per tali motivi il mondo si presenta una sorta di vecchio west in parte modernizzato e sicuramente l’ambiente desertico aiuta molto nel richiamare questa idea. In questa ambientazione Vash, l’uomo da 60 miliardi di $$, è chiamato ad una lotta all’ultimo sangue con suo fratello Knives dal cui esisto dipendono le sorti dell’umanità.
Sebbene Vash abbia il ruolo centrale con lo svolgersi della trama si aggiungono altri personaggi tra i quali un ruolo essenziale ha il reverendo Nicholas D. Wolfwood, una figura in netto contrasto rispetto al carattere di Vash e che fornisce a Nightow lo spunto per confrontare i due modi di agire, in un certo senso Wolfwood arriva ad impersonare il pensiero e i dubbi del lettore di fronte all’apparente “passività” di Vash, di qui poi il confronto in parte scontro tra i due. Tra gli antagonisti spicca in modo particolare la lucida follia che caratterizza sia di Knives che Legato, ovviamente le ragioni dei loro comportamenti vengono esposte in modo esauriente.
Una nota merita il rapporto con l’anime, la trama rispetto al manga si discosta in modo evidente, tanto nel finale quando nell’evoluzione della storia, le analogie si esauriscono nei primi volumi del Maximum. Sicuramente Nightow nei 14 volumi tira fuori una trama più complessa, per me molto bella e migliore dell’anime, sicuramente le spiegazioni sono maggiori e quindi ad esempio risulta più comprensibile l’odio di Knives verso gli uomini. Tuttavia per una cosa l’anime vince ed è la presentazione grafica, a me personalmente lo stile di Nightow non piace molto, spesso approssimativo altre volte curato ma nel complesso mi vien da dire che è un vero “casinaro” perché di alcune tavole non è facile capire neanche il verso, soprattutto nei volumi finali. Al contrario la trasposizione animata della Madhouse si presenta in modo migliore, certo forse può sembrare una cosa scontata per un’opera di azione, però come detto lo stile incasinato di Nightow rende la cosa netta.
In conclusione comunque è un manga di cui consiglio la lettura, certo vi deve piacere l’azione perché in Trigun ce ne è in abbondanza come ben premette il sottotitolo del manga “Deep Space Planet Future Gun Action”. L’edizione della Jpop ha la sua bella sovraccopertina e sotto la variante comica della copertina realizzata da Nightow, come sempre i volumi sono molto curati, quindi ottime sia la stampa che la carta.
Trigun, credo che tutti conoschino l'anime, la storia di un pistolero di nome Vash the Stampede, con una taglia di 60 miliardi di doppi dollari, in un mondo desertificato, dove le persone vivono come nel vecchio farweat, con pistoleri, banditi e sceriffi, ma allo stesso tempo con tecnologie molto avanzate. Vash un ragazzo che si trova quasi sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato prendendosi sempre le colpe di tutto cio che avviene.
Per me il manga è più bello che l'anime, perche la storia ha un continuo con un finale parecchio diverso. i disegni sono belli , anche se qualche volta nei conbattimenti si puo fare un po di confusione. Bello anche per i personaggi secondari, e per la ragione di vita di vash, con la sua classiva frase "I love peace".
Credo che chiunque lo dovrebbe avere nella propria libreria.
Per me il manga è più bello che l'anime, perche la storia ha un continuo con un finale parecchio diverso. i disegni sono belli , anche se qualche volta nei conbattimenti si puo fare un po di confusione. Bello anche per i personaggi secondari, e per la ragione di vita di vash, con la sua classiva frase "I love peace".
Credo che chiunque lo dovrebbe avere nella propria libreria.