Blade of the Phantom Master - Shin Angyo Onshi gaiden
Chiariamo subito che questo Shin Angyo Onshi Gaiden è un volume assolutamente imprescindibile se avete letto ed (inevitabilmente) apprezzato la serie principale. In effetti ritengo particolarmente azzeccata la definizione di "diciottesimo volume di Shin Angyo Onshi" fatta da chi l'ha letto.
Questo non perché prosegua e/o dia una qualche nuova ed ulteriore conclusione alla vicenda principale, ma anzi perché fa un salto nel passato per narrarci dei retroscena (alcuni imperdibili a parer mio) su personaggi come Sando, Munsu, Bang Ja e Wonsul.
Si tratta di brevi storie autoconclusive che instillano una doppia dose di malinconia in chi le legge perché innanzitutto fanno incontrare nuovamente al lettore quei personaggi di cui si sente sicuramente la mancanza dopo aver terminato la lettura del titolo principale, ma soprattutto perché riescono a donare ulteriore profondità a tali personaggi dal punto di vista delle loro emozioni e motivazioni (cosa non facile visto il livello già altissimo di approfondimento psicologico presente in Shin Angyo Onshi) donandoci inaspettatamente un ulteriore punto di vista su di loro e alcune loro vicende passate.
E così che, ad esempio, leggendo la straziante storia su Banja si comprende il perché della sua grande motivazione e devozione; storia questa poi che spinge a provare un ulteriore dose di empatia col buffo personaggio.
Questo è solo un esempio, ma il principio vale anche per le altre storie, alcune nel loro piccolo geniali, ma su cui comunque non è il caso di rivelare altro vista la brevità della lettura.
In merito all'aspetto grafico c'è da dire che le tavole son pulite e dettagliate, il tratto è elegante, i retini son usati intelligentemente, ed il disegno si attesta nel complesso sempre su livelli alti, anche se forse -e qui vado a cercare il pelo nell'uovo- non ha la sontuosità che vanta Shin Angyo Onshi.
Concludendo, consiglio caldamente la lettura di questo volume notevole che, letto sol senno di poi, contribuirà "purtroppo" a farvi ricadere in quella dolce melanconia in cui il bellissimo finale di Shin Angyo Onshi sicuramente già vi avrà cullato.
Questo non perché prosegua e/o dia una qualche nuova ed ulteriore conclusione alla vicenda principale, ma anzi perché fa un salto nel passato per narrarci dei retroscena (alcuni imperdibili a parer mio) su personaggi come Sando, Munsu, Bang Ja e Wonsul.
Si tratta di brevi storie autoconclusive che instillano una doppia dose di malinconia in chi le legge perché innanzitutto fanno incontrare nuovamente al lettore quei personaggi di cui si sente sicuramente la mancanza dopo aver terminato la lettura del titolo principale, ma soprattutto perché riescono a donare ulteriore profondità a tali personaggi dal punto di vista delle loro emozioni e motivazioni (cosa non facile visto il livello già altissimo di approfondimento psicologico presente in Shin Angyo Onshi) donandoci inaspettatamente un ulteriore punto di vista su di loro e alcune loro vicende passate.
E così che, ad esempio, leggendo la straziante storia su Banja si comprende il perché della sua grande motivazione e devozione; storia questa poi che spinge a provare un ulteriore dose di empatia col buffo personaggio.
Questo è solo un esempio, ma il principio vale anche per le altre storie, alcune nel loro piccolo geniali, ma su cui comunque non è il caso di rivelare altro vista la brevità della lettura.
In merito all'aspetto grafico c'è da dire che le tavole son pulite e dettagliate, il tratto è elegante, i retini son usati intelligentemente, ed il disegno si attesta nel complesso sempre su livelli alti, anche se forse -e qui vado a cercare il pelo nell'uovo- non ha la sontuosità che vanta Shin Angyo Onshi.
Concludendo, consiglio caldamente la lettura di questo volume notevole che, letto sol senno di poi, contribuirà "purtroppo" a farvi ricadere in quella dolce melanconia in cui il bellissimo finale di Shin Angyo Onshi sicuramente già vi avrà cullato.
"Shin Angyo Onshi Gaiden" è quello che si potrebbe comodamente definire il diciottesimo volume della serie "Shin Angyo Onshi". L'albo narra una serie di vicende, inerenti Munsu, Bang Ja, Sando e Wonsul, avvenute prima della serie principale.
Innanzitutto bisogna dire una cosa: si potrebbe immaginare che l'acquirente tipo di questo manga sia un lettore che vorrebbe avere delle spiegazioni inerenti i grandi punti interrogativi della storia (chi è Sando? Cosa sono di preciso gli uomini-animale? Qual è l'origine vera e propria di Aji Tae? Che fine ha fatto il bimbo-papera?!). Mi spiace ma questo tipo di lettore non troverà assolutamente nulla che possa aiutarlo a capire meglio gli avvenimenti della serie principale!
Eh già, il Gaiden è semplicemente una chicca per i super-fan di Angyo, che per l'ultima volta volevano vedere in azione i loro amatissimi personaggi.
Infatti, a parte la storia di Won-Sul, nemmeno un capitolo allude a qualcosa che avrà realmente importanza più avanti. Anzi, nel capitolo su Sando vi sono elementi che rendono ancora più oscura l'incognita riguardante la donna.
Parlando invece dei contenuti, il primo grande cambiamento che salta agli occhi è lo stile di disegno. Kyung-Il Yang ha infatti un tratto più pulito e leggero, più alla "Defense Devil" che alla "Shin Angyo Onshi". Questo non mina di certo la qualità dell'opera (anzi la eleva), ma ci fa rendere conto di quanto tempo sia passato da quel fantastico volume 17 che concludeva la serie "madre".
Che dire della trama: i personaggi sono gli stessi della serie originale e le vicende narrate non brillano per originalità o pathos, ma, nonostante tutto, il poter rivedere nuovamente Munsu e compagnia riempie il cuore di gioia.
Altro dettaglio: in conclusione al volume si trova una storia abbastanza orribile che non ha nulla a che vedere con il mondo dei Mahai e di Jushin, insomma si tratta del solito episodio pilota messo lì giusto per arrivare alle duecento pagine...
Tirando le somme "Shin Angyo Onshi Gaiden" non è assolutamente un grande manga, in quanto non spicca per originalità o coinvolgimento. Il volumetto rimane però un acquisto obbligatorio per chi vuole veramente concludere la serie.
Innanzitutto bisogna dire una cosa: si potrebbe immaginare che l'acquirente tipo di questo manga sia un lettore che vorrebbe avere delle spiegazioni inerenti i grandi punti interrogativi della storia (chi è Sando? Cosa sono di preciso gli uomini-animale? Qual è l'origine vera e propria di Aji Tae? Che fine ha fatto il bimbo-papera?!). Mi spiace ma questo tipo di lettore non troverà assolutamente nulla che possa aiutarlo a capire meglio gli avvenimenti della serie principale!
Eh già, il Gaiden è semplicemente una chicca per i super-fan di Angyo, che per l'ultima volta volevano vedere in azione i loro amatissimi personaggi.
Infatti, a parte la storia di Won-Sul, nemmeno un capitolo allude a qualcosa che avrà realmente importanza più avanti. Anzi, nel capitolo su Sando vi sono elementi che rendono ancora più oscura l'incognita riguardante la donna.
Parlando invece dei contenuti, il primo grande cambiamento che salta agli occhi è lo stile di disegno. Kyung-Il Yang ha infatti un tratto più pulito e leggero, più alla "Defense Devil" che alla "Shin Angyo Onshi". Questo non mina di certo la qualità dell'opera (anzi la eleva), ma ci fa rendere conto di quanto tempo sia passato da quel fantastico volume 17 che concludeva la serie "madre".
Che dire della trama: i personaggi sono gli stessi della serie originale e le vicende narrate non brillano per originalità o pathos, ma, nonostante tutto, il poter rivedere nuovamente Munsu e compagnia riempie il cuore di gioia.
Altro dettaglio: in conclusione al volume si trova una storia abbastanza orribile che non ha nulla a che vedere con il mondo dei Mahai e di Jushin, insomma si tratta del solito episodio pilota messo lì giusto per arrivare alle duecento pagine...
Tirando le somme "Shin Angyo Onshi Gaiden" non è assolutamente un grande manga, in quanto non spicca per originalità o coinvolgimento. Il volumetto rimane però un acquisto obbligatorio per chi vuole veramente concludere la serie.