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_kiriku_

Volumi letti: 14/14 --- Voto 10
Capita spesso di vedere la frase "il manga è meglio dell'anime!", ripetuta tipo tormentone al pari di "il libro è meglio del film!"
Di solito, è un'affermazione che lascia un po' il tempo che trova, a cui non do mai molto credito, ma in questo caso, dopo essermi lasciata convincere da chi diceva che sì, il manga è meglio dell'anime e l'anime avrebbe bisogno di un remake, credo che sia vero.

Sono approdata tra le pagine di Tokyo Ghoul dopo aver visto tutte le stagioni dell'anime (:re compreso) ed è stato illuminante, sia per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, sia a proposito di tutte quelle sottotrame che rendono quest'opera una delle migliori che ho letto, relativamente all'intreccio narrativo.

Partiamo dall'elemento migliore dell'opera: i personaggi.
Ben caratterizzati, con una psicologia complessa e con azioni sempre coerenti al vissuto, che ben trainano la storia, coinvolgendo il lettore e spingendolo a proseguire la lettura a un ritmo frenetico.
In particolare, Kaneki è uno dei protagonisti migliori che mi sia capitato di trovare in un manga.
Non è raro che protagonisti e personaggi principali di una storia vadano incontro ad alterazioni fisiche di una certa entità, ma Sui Ishida è stato capace di rappresentare tutte le conseguenze psicologiche di tale mutazione nel modo più realistico possibile, tra rifiuto, accettazione e psicosi.
Molto ben caratterizzati anche i personaggi dell'Anteiku e del commando anti-ghoul, che portano spesso il lettore a domandarsi chi sono i buoni e chi sono i cattivi.

Lode anche alle sottotrame che nell'anime, purtroppo, sono andate perdute.
Cosa si cela dietro al trapianto di organi subito da Kaneki? Chi è il gufo? Cosa vuole l'albero di Aogiri? Chi è la misteriosa Rize, colei che ha fatto da donatore per la sopravvivenza di Kaneki?

Se nell'anime tutta questa parte viene tralasciata o comunque pesantemente tagliata, magari risolta in 5 secondi di timescreen con una risposta insoddisfacente ai dubbi dello spettatore, nel manga assume invece una rilevanza non trascurabile, che contribuisce a rendere più solide le fondamenta che stanno alla base della caratterizzazione dei personaggi e che fa da trampolino di lancio per Tokyo Ghoul:re.
Tanti interrogativi e incongruenze dell'anime trovano infatti risposta nel manga, di cui ho amato molto anche il chara-design, gli sfondi e la crudezza delle scene d'azione.

In conclusione, è un'opera che ha molto da dare, adatta a un tipo di lettore amante delle storie dark, che non si lascia spaventare dalla gran mole di personaggi, sottotrame e ambiguità e che è disposto anche a tollerare alcuni rallentamenti nel ritmo narrativo, necessari a costruire quella scacchiera complessa che è Tokyo Ghoul.


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Zerusen

Volumi letti: 14/14 --- Voto 7
La prima cosa che ho pensato di fronte alle prime vignette di Tokyo Ghoul, appena notato lo stile di disegno molto morbido e curato (al quale preferisco uno più duro e deciso), è stata: «[Il tratto di] questo fumetto non mi fa impazzire, ma sa il fatto suo». Lo stesso ho ritenuto, nel tempo, valesse per la storia.

«Tokyo Ghoul» narra di un Giappone moderno in cui figurano i «ghoul», esseri apparentemente umani, ma distinti da questi ultimi per via delle proprie facoltà fisiche fuori dal comune, nonché dalla necessità di nutrirsi di carne umana. Il nostro protagonista, Ken Kaneki, sarà vittima di uno di questi ghoul: Rize, la quale, nel tentativo di cibarsi di Kaneki, rimarrà coinvolta in un incidente (quasi) fatale per entrambi. Sarà solo grazie agli organi trapiantati dal ghoul Rize che Kaneki riuscirà a sopravvivere. Una volta svegliatosi, Kaneki realizzerà progressivamente di essere diventato egli stesso un ghoul, presumibilmente a causa di tale trapianto.

Poco fa ho precisato come questo fumetto, pur non essendo il mio genere, sia stato in grado di dimostrarmi di sapere il fatto proprio. Non posso dire, infatti, che i primi volumi mi abbiano particolarmente preso, e lo ritengo frutto di due caratteristiche/scelte dell'autore:
1)Quella di darci un protagonista apparentemente debole e ricco di complessi, il quale spesso si perde nelle sue riflessioni
2)Quella di narrare la prima parte del manga per inerzia: a mio avviso, infatti, la prima metà del manga si propone di mostrarci una storia povera di obiettivi, che prosegue in virtù delle novità (/difficoltà) in cui il protagonista s'imbatte, essendosi appena catapultato nel mondo dei ghoul.
Tuttavia, nonostante, questo lento inizio non mi abbia mai portato a leggere in fretta e furia i volumi, ho da subito ammesso che d'altro canto volumi noiosi e privi d'idee non ci fossero. In ogni albo c'è sempre una componente che incuriosisca il lettore, che dia un senso a ciò che si sta leggendo, il che per me è una dote da non poco (specie considerando che questo manga l'ho preso molto alla cieca, ignaro del suo genere).
Al termine della prima metà, inoltre, ritengo il manga abbia davvero toccato il proprio picco, mostrando una radicale evoluzione del protagonista - nonché un approfondimento circa le tematiche di solitudine e depressione - che mi ha fatto supporre avrei divorato i volumi successivi.

Paradossalmente, proprio dopo questo picco, ho trovato che «Tokyo Ghoul» abbia perso qualche colpo, scegliendo di ampliare la finestra narrativa circostante il comando Anti-Ghoul e ridurre quella sul nostro protagonista, non so se per un esaurimento di idee o se al fine di aumentare i misteri circa Kaneki & compagnia bella, portandomi a proseguire la lettura con meno curiosità ed entusiasmo.
Personalmente avrei gradito una ricerca d'attenzione basata molto più sugli obiettivi del protagonista che sui misteri alzati nel corso del tempo, la cui rivelazione non è stata per me tanto incisiva, in virtù sia del particolare scenario (dal quale, dopo un po', inizi ad aspettarti di tutto) che della confusione causata dalla narrazione altalenante e dai [troppi, per me] discorsi introspettivi. Quando inizi a perdere l'interesse verso qualcosa ritengo difficile apprezzare appieno le trovate dell'autore, per quanto studiate. Ultima nota: il disegno è certamente piacevole, ma lo stesso non si può certo dire dei combattimenti, dei quali ho capito davvero poco e niente al di fuori di chi le stesse prendendo.

Detto questo, sia in virtù del bel disegno che dalla trama originale, Tokyo Ghoul rimane quel genere di manga che è difficile ti possa deludere o non dare di nulla; tuttavia ritengo vada principalmente consigliato a chi ami le storie particolarmente cruente, piuttosto che a un lettore qualsiasi.

(Ah, questo non ha influito sul mio voto, ma ci tengo a precisare che non capisco come facciano tutti a stravedere per le edizioni di J-Pop, che ti propongono - anche in questo caso - delle copertine magnifiche, delle pagine che lasciano le dita immacolate, ma soprattutto dei magnifici dialoghi dove trovi errori di battitura e adattamenti incomprensibili un volume ogni tre. Davvero, mi astengo dal comprendere l'amore e la fama di cui gode J-Pop.)


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Rukia K.

Volumi letti: 14/14 --- Voto 8
Da quando ho iniziato ad appassionarmi al mondo di anime e manga mi sono imbattuta spesso in serie incentrate su creature mangia-uomini. Gran parte di queste, però, erano solite basarsi esclusivamente sulla violenza, per dare al lettore il sangue che sperava di trovare. Ciò che rende Tokyo ghoul diverso è il fatto di non essersi concentrato esclusivamente sulla violenza ignorante, ma anche sulla psicologia dei personaggi che compongono la storia, distruggendo quella linea di confine che separa i buoni dai classici cattivi che devono essere sconfitti a prescindere.

L'intera serie è ambientata in una Tokyo abitata da esseri umani e strane creature conosciute con il nome di “ghoul”. Questi ultimi possiedono degli occhi di colore rosso e un organo predatorio chiamato Kagune, ma sono in grado di assumere sembianze umane ed è per questo motivo che sono così difficili da individuare. La loro pericolosità deriva dal fatto che possono nutrirsi solamente di carne umana e per ridurre il numero di vittime tra la popolazione è stato istituito il Comando Investigativo Anti-ghoul.
Il vero protagonista della storia è Ken Kaneki, uno studente iscritto alla facoltà di lettere, che trascorre spesso il suo tempo in compagnia del suo amico Hide oppure immerso nella lettura di alcuni romanzi horror. La sua vita, però, cambierà drasticamente in seguito ad un incidente che lo obbligherà a sottoporsi ad un rischioso intervento che comporterà anche la sostituzione di alcuni organi. Ciò che molti non sanno è che la donatrice è proprio una delle creature mangia-uomini tanto temute e questo lo trasformerà in un mezzo ghoul.
Da questo momento in poi, scoprirà una nuova faccia del mondo, quella vista dai ghoul: assassini, ma allo stesso tempo vittime in quanto braccati dagli investigatori e addirittura dai membri della loro stessa specie.

Questa sua nuova natura è stata sviluppata molto seriamente, perché viene mostrato in modo realistico come reagirebbe una persona se dovesse trovarsi improvvisamente in una situazione simile. L'autore non si è limitato a presentare una guerra tra esseri umani e ghoul, ma è riuscito a sviluppare degnamente i punti di vista delle due parti. In molte serie, l'essere una sorta di ibrido dovrebbe permettere al protagonista di vivere in entrambi i mondi, ma di fatto Kaneki ha solamente ereditato i problemi di entrambi. Non è umano e per questo rappresenta un nemico per gli investigatori, ma non è nemmeno un ghoul al 100%, il che lo rende una misteriosa prelibatezza per alcuni tra i ghoul più spietati e psicopatici. Tramite le esperienze di Kaneki, l'autore ci spinge più volte a chiederci chi siano i veri antagonisti, ponendoci davanti agli occhi sia il bene che il male di entrambe le parti. Da un lato abbiamo i ghoul, creature violente che però uccidono solo per sopravvivere non potendo digerire nessun'altra componente al di fuori della carne umana. Dall'altro lato, invece, si trovano gli esseri umani, che per proteggersi hanno organizzato delle squadre di investigatori armati. Entrambi hanno delle ragioni più che giuste per combattere, ma presentano anche un lato marcio. Alcuni ghoul uccidono per divertimento e per soddisfare i loro desideri ricorrono anche alle torture e al cannibalismo, mentre dall'altra parte ci sono investigatori altrettanto crudeli che uccidono i ghoul e applicano loro le peggiori torture anche a chi si arrende di propria spontanea volontà.

Tutto ciò viene riassunto in una frase ripetuta spesso da Kaneki: "questo mondo è sbagliato". Frase che porterà a riflettere anche Amon, un investigatore molto serio e diligente, che però inizierà a dubitare dei suoi colleghi e degli insegnamenti ricevuti dopo aver capito che anche i ghoul hanno un cuore. Molti degli investigatori infatti, sono orfani alimentati dall'odio provato nei confronti dei ghoul che hanno ucciso i loro genitori, ma anche i figli di ghoul sono costretti a trascorrere una vita infelice e continuamente in fuga a causa della presenza di investigatori e ghoul violenti che gli danno continuamente la caccia. Proprio per la natura delle due fazioni però, sembra impossibile poter raggiungere un punto di incontro.
In mezzo a tanti personaggi tranquilli, ci sono anche figure dal carattere malato, determinato soprattutto dall'ambiente in cui sono cresciuti. La maggior parte dei personaggi ha un atteggiamento coerente con ciò che hanno imparato nel corso della loro vita, il che li rende esenti da forzature tipiche di altre serie attuate solo per far avanzare la trama in un determinato modo. La stessa Touka, pur avendo un carattere serio e diligente, resta pur sempre un'adolescente che di fronte ad alcune situazioni non può fare a meno che reagire istintivamente. Sotto questo punto di vista, Kaneki si dimostra più maturo, ma la sua mancanza di informazioni ed esperienza sulla natura dei ghoul lo rende molto ingenuo e facile da incastrare.

È una serie indubbiamente interessante, tuttavia, non posso non far presente che negli ultimi volumi ci sia stato un calo qualitativo nella narrazione. I primi 9 volumi sono stati interessanti grazie alle intropezioni psicologiche dei protagonisti, ma quelli seguenti hanno reso la storia un comunissimo battle shonen composto solamente da un combattimento dietro l'altro ricco di frasi tamarre, ma prive di qualsiasi significato. Di fatto, l'ultima parte mi ha ricordato molto l'ultimo arco narrativo di Bleach caratterizzato da una serie di combattimenti sostenuti da più persone, intervallati solamente da conversazioni surreali in cui i due opponenti passavano il tempo ad insultarsi facendo notare quanto sono forti e quanto prenderanno a calci l'avversario.
La situazione nella trasposizione animata é addirittura peggiore a causa dei tagli eseguiti su alcune parti importanti della storia, ma quello è un altro discorso e nonostante il manga abbia alcuni difetti, ribadisco che sia ugualmente il media migliore visti i tagli e stravolgimenti apportati dalla seconda serie animata in poi.

Ho molto apprezzato lo stile di disegno di Ishida. Il suo tratto è molto pulito con bordi ben delineati e un buon contrasto tra il bianco e il nero. A differenza di altri manga, questo suo stile rende ogni vignetta di facile comprensione all'occhio del lettore, anche se diventa ugualmente un po' confusionario nelle scene di azione. Fin dal primo volume ha saputo utilizzare egregiamente i retini facendone ampio uso per tutta l'opera. Inoltre, ritengo particolarmente azzeccati gli sfondi scelti, vista la perizia nei dettagli che si accosta molto bene allo stile di Ishida. Il suo stile di disegno ha subito un mutamento solo negli ultimimissimi volumi in cui è possibile notare un abbandono del suo caratteristico tratto preciso, in favore di uno più abbozzato, probabilmente per rendere più dinamici i combattimenti.

Nonostante il calo finale, Tokyo ghoul resta un'opera molto valida che mi ha sorpresa in positivo e ne consiglio la lettura soprattutto alle molte persone che sono ancora indecise se recuperare il manga o l'omonima trasposizione animata. Il manga propone una storia ricca di misteri e intropezioni psicologiche, al contrario dell'anime che, esclusa la prima serie, è solamente un taglia e cuci che mantiene a malapena intatta la trama di base.


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Wesleytiri

Volumi letti: 14/14 --- Voto 9,5
Tokyo ghoul, l'opera del maestro Sui Ishida, è una storia di lotta per la sopravvivenza, morte, odio, amore, cambiamenti repentini e sconvolgenti.
Una storia che tiene il lettore sempre sull'attenti, nella speranza che le cose possano volgere per il meglio ma con il timore che non sempre ciò si possa avverare.

In questo mondo tra gli esseri umani si nascondono i ghoul, esseri con fattezze in tutto e per tutto uguali a quelle delle
persone comuni, ma con diverse peculiarità: forza fisica e vitalità estreme, possibilità di richiamare il Kagune, ovvero una sorta di protuberanza di diverse forme che fuoriesce nella maggior parte dei casi dalla schiena e utilizzata per i combattimenti. Senza dimenticare che questi esseri per sopravvivere devono mangiare carne umana!
In questa caotica ambientazione si eleva il nostro fantastico protagonista, Ken Kaneki, il quale da comunissimo essere umano subirà un'operazione che lo trasformerà in un mezzo ghoul, con tutti gli inconvenienti del caso.
Senza spoilerare altro parlerò di ciò che mi ha colpito e fatto innamorare di questo fumetto: l'ambientazione di Tokyo è riprodotta benissimo, molto affascinante, e fa da sfondo a una guerra tra i ghoul e la Ccg, ovvero il centro comando anti-ghoul. La storia è ricca di colpi di scena e capovolgimenti inaspettati, ma in tutto questo la vera forza è data dai personaggi. Che si tratti di ghoul o investigatori tutti sono ben caratterizzati in maniera tale da pregare per la sopravvivenza di chi sarà amato dal lettore e per la morte di chi sarà odiato.

In tutto ciò è magistralmente gestito il cambiamento psicofisico di Kaneki, da studente timido e impacciato a combattente letale, e la conseguente evoluzione del rapporto con Touka Kirishima, altro personaggio di spicco.Tutti i personaggi sono divisi bene in fazioni, sarà solo decisione del lettore se catalogarle come buone o cattive.
A mio parere un punto di riflessione davvero accattivante il cercare di capire chi sia dalla parte dei cossiddetti "buoni" e chi dei "cattivi" in quanto ogni fazione presenta diverse personalità anche in contrasto tra loro, mentre ci sono personaggi che si spostano fra l'una e l'altra, celando in maniera egregia le loro reali intenzioni fino ai colpi di scena in cui saranno mostrate.

Non ho voluto parlare della trama perchè penso che con queste caratteristiche chi decide di leggere Tokyo Ghoul debba gustarsi i colpi di scena che l'opera presenta fino alla fine e in maniera del tutto inconsapevole.
Manga che consiglio sempre come primissima scelta ed a cui penso non si possa davvero rinunciare, inoltre la medesima valutazione la assegnerei senza dubbi al sequel, "tokyo Ghoul: Re" dove le vicende si evolveranno fino al termine di questo magnifico racconto.


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gekido

Volumi letti: 14/14 --- Voto 9,5
Perchè leggere Tokyo Ghoul? E' questa la domanda che qualcuno mi fatto vedendo la serie nella mia libreria. Premetto, non mi ha mai ispirato questa opera, ne l'anime ne il manga; però un giorno girando in fumetteria ho deciso di spendere questi pochi euro per il primo numero, così per avere la conferma di quanto credevo. Bhe... sbagliavo.
La trama è molto più profonda di quanto fa percepire, si addentra con un relativo ordine nelle vicende del giovane Kaneki, lasciando quel senso di curiosità che spinge a comprare il volume successivo. La Tokyo raccontata è attuale e realistica con l'inserimento fantastico dei queste creature misteriose.
Il tratto di Sui Ishida caratterizza pesantemente la serie, accompagnando perfettamente le situazioni in cui si trovano coinvolti i tanti protagonisti, esalta le loro emozioni e i loro sentimenti e rende le scene di combattimento davvero coinvolgenti.
Alcune scene sono un pò forti, quindi forse non adatte proprio a tutti.
A mio avviso, forse, l'unico aspetto negativo è che nel susseguirsi delle vicende qualcosa può sfuggire, bisogna fermarsi un'attimo a fare mente locale e collegare mentalmente qualche pezzo.

Per chi avesse già visto l'anime potrebbe trovare qualche differenza nella narrazione, quindi l'acquisto della versione cartacea è comunque consigliato per avere altri punti di vista.

bandit_1

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bandit_1

Volumi letti: 14/14 --- Voto 7,5
Tokyo Ghoul è un'opera di Sui Ishida che ha avuto un grande successo in Italia, molto più che in Giappone! Molti miei amici mi hanno consigliato questo manga e, ora che ho letto due volte i 14 volumi della prima serie, posso recensire l'opera.

TRAMA: Le vicende si svolgono interamente nella Tokyo attuale. La cittá è popolata sia da umani, sia dai Ghoul (creature dalle sembianze umane ma che si cibano soltanto di questi ultimi). Il protagonista della storia, Ken Kaneki, rimane coinvolto in uno sfortunato incidente durante un appuntamento con una ragazza, dove lei perde la vita. Trasportato d'urgenza in ospedale, il medico decide di trapiantare gli organi della ragazza per salvare la vita a Ken. La ragazza deceduta però, non era umana, bensì un Ghoul....

DISEGNI: I disegni di Tokyo Ghoul sono eccezionali per quanto riguarda il modo in cui Ishida usa le tonalità di grigio e nero, specialmente nella rappresentazione dei vari personaggi sia nei loro momenti di dolore e di disperazione, sia nei momenti dove esprimono vigore e forza. I disegni delle tavole, dunque, riescono perfettamente a far immedesimare il lettore nello stato d'animo del personaggio in quel frangente. Unica sbavatura, a mio parere, soltanto in qualche combattimento i disegni sono poco chiari, rischiando di confondere il lettore sul reale andamento degli scontri.

PERSONAGGI: I personaggi di Tokyo Ghoul sono stati ben caratterizzati dall'autore sia psicologicamente, sia fisicamente. Per tutti i personaggi viene descritto dettagliatamente il loro passato, per fare in modo che il lettore capisca il perché abbiano un preciso comportamento all'interno dell'opera. Ishida, inoltre, ne introduce nuovi sempre al momento opportuno e mai buttati all'interno della vicenda senza uno scopo preciso. C'è da dire che, andando avanti con la lettura, ci si imbatte in una miriade di nuovi personaggi che l'autore secondo me non riesce a gestire in maniera ottimale: alcuni dei personaggi presenti in quasi tutte le pagine all'inizio del manga, piano piano vanno dissolvendosi (a mio avviso troppo) nel corso della storia fino a scomparire del tutto negli ultimi due volumi. Inoltre, per via dei tanti personaggi introdotti, se non si sta molto attenti alla lettura e non ci si sofferma alcuni istanti su di loro, si rischia di dimenticare i loro nomi.

TEMI: Le tematiche di Tokyo Ghuol sono invece davvero degne di nota. Umani o Ghoul? Leggendo le pagine del manga, l'autore ci vuol far immedesimare nel mondo da lui descritto nell'opera: andando avanti con la storia, si viene spinti a schierarci o dalla parte degli umani (che grazie all'aiuto di "investigatori anti-ghoul" cercano di sopraffare i Ghoul), o dalla parte dei Ghoul (che devono necessariamente cibarsi di persone per vivere), oppure non prendere una posizione, essendo quindi tra quelli che vorrebbero creare una convivenza pacifica tra umani e Ghoul. Anche il tema della "legge del più forte" è molto ricorrente in quest'opera: chi è debole è preda dei Ghoul e ,dunque, destinato ad essere divorato (le immagini dove si vede la sottomissione delle persone più "deboli" sono spesso molto crude); il più forte invece ha la possibilità di agire a proprio piacimento sia nel far del male agli altri, sia nel proteggere i più deboli. Vi ricordo che il genere di quest'opera è azione/horror/psicologico, dove prevalgono le pagine riguardanti la psicologia e il carattere interiore dei personaggi, piuttosto che battaglie e combattimenti.

Tutto sommato devo dire comunque che questo manga mi è piaciuto. Non è un capolavoro o un'opera da voto 10 ma merita, a mio parere, di essere letta! C'è una seconda serie di questo manga, Tokyo Ghoul:Re, che però devo ancora leggere. Mi aspetto molto dai prossimi volumi perché di sicuro è un manga che merita e che voglio leggere fino alla fine!


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TommyL94

Volumi letti: 14/14 --- Voto 10
Tokyo Ghoul è un manga drammatico e psicologico, dalle sfumature horror scritto e disegnato da Sui Ishida, autore anche di Tokyo Ghoul:re, che fa da sequel alla serie principale, e di Tokyo Ghoul Jack, suo spin-off. La serializzazione è iniziata dal settembre 2011 al settembre 2014.

La storia è ambientata in Giappone, in particolare a Tokyo, dove continuano a susseguirsi una serie di omicidi a opera dei Ghoul, mostri simili agli esseri umani che per poter sopravvivere si cibano esclusivamente della carne di quest’ultimi. Il protagonista Ken Kaneki, studente universitario e appassionato di libri, si imbatte casualmente in un bar assieme al suo amico Hide Nagachica, in Rize Kamishiro, una ragazza molto attraente di cui subito si infatua. Purtroppo le apparenze ingannano e Kaneki rimane vittima di un tragico incidente che lo segnerà per il resto della vita, costringendolo a addentrarsi sempre più nell’oscuro modo dei Ghoul.

Dal punto di vista grafico i disegni di Tokyo Ghoul sono sempre dettagliati, in particolare nella rappresentazione dei paesaggi e degli interni ma anche nel raffigurare i volti dei personaggi e migliorano velocemente nel corso della serie. Molto interessante è l’eccelso uso del nero e delle varie tonalità di grigio.

Tokyo Ghoul sa essere appassionante e coinvolgente per diversi motivi:

Il primo punto forte sono le tematiche che affronta tra cui quella della discriminazione razziale.
Tokyo ghoul ci fa riflettere sul fatto che l’uomo, basandosi su degli artefici, giudica ed interpreta a suo piacimento morale della Natura, condannando ogni cosa che non rientra nei suoi schemi come sbagliata. La stessa esistenza dei ghoul per esempio. Questo comporta loro di dover giustificare la loro stessa vita. In sintesi la domanda che ci viene posta è semplice: sapresti dare un valore alla vita? A riconoscere che ce né una che conta di più? Ken Kaneki durante la storia continuerà a cercare una sua risposta alla domanda provando a vedere il modo da entrambi i punti di vista: umano e ghoul.
L’altro tema importante riguarda la “legge del più forte”. In un mondo pieno di ingiustizie, il nostro protagonista si troverà faccia a faccia ad affrontare la propria debolezza e insicurezza. Si renderà sempre più conto di come i forti schiacciano i più deboli e l’unico modo per proteggere gli altri è divorare il prossimo, ovvero calpestare altre esistenze, creando un’infinita catena di dolore e odio.

Altro punto forte sono i sentimenti dei personaggi, le loro emozioni, delicate e intense, come anche la descrizione del loro passato spesso segnato dal dolore e dal rancore. Tutto questo riesce ad appassionare il lettore rendendo possibile un grande livello di introspezione. Mettersi nei panni di tutti i personaggi è uno degli obbiettivi che di sicuro questo manga si pone e bisogna ammettere che è stato raggiunto con grande successo.

L’ultimo punto forte è una trama ricca ed elaborata. Nel corso della storia si farà sempre più fitta, piena di sfumature e intrighi, andando a mettere a fuoco tutti (o quasi) i personaggi. Da notare è anche l’uso di molti simboli e indizi, sparsi qua e la, che vengono successivamente ripresi per far luce su alcuni misteri.

In sintesi l’opera è un misto geniale di thriller, azione (non mancano certo i combattimenti) e drammaticità capace di trascinarci appieno nel suo mondo. In assoluto un manga che tutti gli amanti del genere (ma non solo) dovrebbero provare a leggere.


 6
madamehell

Volumi letti: 0/14 --- Voto 10
Sono una novellina nel mondo dei manga, fino all'anno scorso non mi hanno mai interessata, se non quando ho conosciuto Kaneki, il protagonista principale di Tokyo Ghoul.
Vengo dal mondo dei libri, dove per caratterizzare un personaggio simile si hanno a disposizione centinaia di pagine, Ishida riesce a dagli tono fin dall'inizio, facendolo evolvere pagina dopo pagina.
Sono rimasta rapita da quest'opera e difatti sono arrivata a rileggerla 3 volte, ad oggi.
Più approfondivo la lettura e più mi rendevo conto di quanto tutto fosse scritto fin dall'inizio, considerato che si parla del Centipiede fin dal primissimo volume e chi l'ha letto conosce la valenza che ha questa figura per il protagonista.
Ammetto che dopo la battaglia dell'Aogiri Tree la storia cambia piega in modo significativo, appesantendo moltissimo la trama, ma oggi posso dire che tutto quello che viene accennato in quei capitoli "lenti" è la base per la storia del sequel, Tokyo Ghoul:re. Ishida riesce a lanciare un lacco di semi senza che vengano notati, per far poi sbocciare dei bellissimi fiori, che tra l'altro, sono ricorrenti nel manga e sono molto caratteristici.
Un altro punto che sicuramente va a favore dell'autore, e che rende questo manga degno di una minima lettura, sono i continui riferimenti alla letteratura, da Kafka (più volte citato) a Hesse... Per ogni parte della storia Ishida ci abbina un libro, una citazione una poesia (conosciuti o meno) e questo caratterizza in particolar modo l'evoluzione di Ken Kaneki.
Inoltre, mi sono informata un pochino, questo povero ragazzo passa ogni fase (terminando in :re) di una gravissima psicosi, ed è questa sostanzialmente la trama principale della storia, l'evoluzione verso la follia più pura di un ragazzo come un altro, che si ritrova a vivere il suo peggior incubo.
I toni cupi e scuri, i vari abbinamenti appena citati ne fanno a parer mio, un opera strepitosa. Consiglio a chiunque di leggerlo in un modo più introspettivo, ne vale davvero la pena!


 5
Metal_Movie90

Volumi letti: 14/14 --- Voto 7
Tokyo Ghoul è senza dubbio uno dei manga/anime del momento. Tutti lo conoscono e tutti ne parlano, nel bene e nel male. Per capire se questa fama sia meritata o meno, mi sono messo a leggerlo e sono giunto a questa conclusione: Tokyo Ghoul è un manga che merita sicuramente, ma è anche un'occasione sprecata. E in questa recensione cercherò di spiegarvi perché.

Parto subito con una delle cose che ho apprezzato di più: i disegni. Mi è piaciuto molto il tratto di Sui Ishida, riconoscibile sin dai primissimi volumi; è uno dei motivi per cui sto collezionando i volumi pubblicati dalla J-Pop. L'autore fa un sapiente uso del colore nero ed è capace di creare sempre la giusta atmosfera. Convincente, pecca solo un po' nei combattimenti, spesso poco chiari, ma non me la sento di bocciarlo solo per questo (anche perché complessivamente non ce ne sono molti).

Passiamo adesso all'aspetto più importante, i contenuti. La prima parte del manga, che si conclude nel volume 8 (lo scontro con l'Aogiri Tree), è indubbiamente la migliore. La storia è coinvolgente ed i personaggi ghoul sono tutti ben caratterizzati. Fra questi spiccano Kaneki, il protagonista, la cui psicologia viene sviscerata molto bene dall'autore, e Touka, a mio parere il personaggio più riuscito dell'intera opera. Il manga alterna sapientemente fasi più dinamiche (con molte scene anche crude, ma mai eccessive) ad altre più riflessive, dove i temi principali (non proprio originali) vengo affrontati con la dovuta serietà e maturità. Come ci si sente a vedere la propria vita sconvolta e a dover fuggire da tutto quello che prima pensavi fosse la tua casa? Qual'è il posto dei ghoul nella società? Non ci sono risposte semplici. Una delle cose che mi è davvero piaciuta è come l'autore sia riuscito a descrivere perfettamente il disgusto e la nausea che i ghoul provano quando devono mangiare cibo umano; è un aspetto di poco conto, ma mi ha divertito e denota una grande attenzione verso i dettagli. Insomma, se dovessi recensire solo questa parte, le darei un 8 pieno.

I problemi, per quanto mi riguarda, arrivano nella seconda parte. Senza fare spoiler, dopo gli eventi del volume 8 l'autore sposta la sua attenzione verso gli umani, in particolare sui detective del CCG (quelli che danno la caccia ai ghoul) e i loro collaboratori. Kaneki e gli altri ghoul ci sono sempre, ma lo spazio a loro dedicato diminuisce; di per sé non è una cosa negativa, ma lo diventa per due motivi. Primo, non so perché ma più volte ho avuto come l'impressione che l'autore abbia fatto questo solo perché su Kaneki e co. avesse detto tutto quello che c'era da dire; secondo, ben più importante, ho trovato i personaggi umani decisamente inferiori alle loro controparti ghoul. Il detective Amon, per esempio, è forse il più anonimo e stereotipato di tutti; l'unico un minimo interessante è Akira Mado, ma non viene sfruttata bene nella storia. La cosa è peggiorata dal fatto che l'autore introduce veramente molti personaggi, e non riesce a gestirli tutti come dovrebbe. Lo stesso Kaneki, inoltre, è decisamente inferiore e meno convincente rispetto a quanto visto all'inizio.

Non è solo questo, purtroppo, il motivo per cui ho apprezzato meno la seconda parte; anche la storia e i temi subiscono un netto calo. Per quanto riguarda i secondi, ci si concentra adesso solamente sulla domanda "Cosa saresti disposto a fare per proteggere chi ti è più caro?"; e non c'è nulla di male in questo (anche perché è affrontato piuttosto bene), tuttavia non ho apprezzato che quello cominciato nella prima parte non è stato portato avanti, di nuovo come se l'autore se ne fosse dimenticato o non avesse più idee. La storia invece diventa più intricata e tendente al thriller investigativo; viene meno la raffinatezza della prima parte e, con mio disappunto, i combattimenti iniziano a farla da padrone; peccato solo che, come ho già detto, siano tutt'altro che memorabili.

Per concludere, non è esente da queste pecche il finale, molto deludente: moscio, privo di pathos, e confusionario a causa dei troppi combattimenti; ma, soprattutto, incapace di chiudere il cerchio su moltissime questioni lasciate in sospeso. Ok, c'è la seconda serie che continua sulle basi lasciate da questa (e quindi non dovrei essere troppo duro), ma l'autore poteva sforzarsi un minimo di più per dare la dovuta compiutezza alle vicende di Kaneki e compagnia bella.

Insomma, Tokyo Ghoul è davvero un'occasione sprecata, perché l'autore non è riuscito a mantenere coerenza e qualità nel corso dell'opera, rovinando in parte quanto di buono (se non ottimo) si può trovare nel primo arco della storia. Speriamo che la seconda serie, Tokyo Ghoul:re, riesca a riempire questa falla e a dare giustizia alla (molto interessante) idea di fondo.


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Sebael

Volumi letti: 14/14 --- Voto 9
<b>Attenzione, spoiler</b>

Non mi dilungherò troppo sullo svolgimento della storia, perché è molto complessa e comunque incompleta, anche con la fine del manga (non temete, non sarà un'opera incompiuta! Il sequel dovrebbe portare avanti la storia), ma spiegherò grossomodo la struttura del manga e i punti che mi hanno colpito. Se posso permettermi di darvi un consiglio, tenete a mente che il manga è pieno di riferimenti a numeri delle carte di tarocchi, nascosti in giro qua e là, che ad una prima lettura possono tranquillamente sfuggire. Dal significato di questi numeri si possono intuire (a grandi linee) stati d'animo, pensieri e possibili svolgimenti della storia.

Ok, passiamo all'incipit. La storia narrata da questo manga si svolge a Tokio, dove da tempo si verificano cruenti omicidi dovuti alla presenza dei ghoul, mostri di cui gli umani poco sanno, tranne il fatto che si cibano di carne umana. Il protagonista è Ken Kaneki, giovane studente universitario grande appassionato di lettura. Un giorno, in un bar, incontra Rize, giovane e affascinante ragazza, anche lei grande lettrice. E' così che cominciano i problemi del nostro eroe. Rize è in realtà una ghoul e, durante il loro primo appuntamento, lo ferisce gravemente. Poco prima di poterlo divorare viene colpita da delle travi di ferro cadute da un edificio in costruzione. Kaneki viene portato in ospedale e sottoposto ad un urgente trapianto di organi, presi proprio dal corpo di Rize. Così si ritroverà ad essere un mezzo ghoul.

La prima metà del manga può essere considerata come "l'ingresso nella società dei ghoul" di Kaneki. Inizialmente il ragazzo è disperato, perché mezzo ghoul e mezzo unano; ormai si considera escluso da entrambi i mondi e pensa di essere ormai solo. Il tema della "solitudine", o meglio della "paura della solitudine", è, a mio modo di vedere, uno dei temi fondamentali dell'opera, trattato molto bene e mai in modo superficiale. Sarà sempre questa paura a guidare le azioni di Kaneki. Le cose cominciano a cambiare quando Yoshimura, proprietario del bar di ghoul "Anteiku" (lo stesso in cui Kaneki aveva incontrato Rize) gli dice che lui non è un escluso, ma anzi "è l'unica persona che ha due mondi a cui appartiene". Kaneki comincia così a lavorare come cameriere all'Anteiku e ad imparare a vivere come un ghoul grazie ai consigli di Yoshimura e Touka, l'altra giovane cameriera ghoul, e altri personaggi secondari.

Dopo la morte dei genitori di Hinami, frequentatori del bar Anteiku, uccisi da Mado e Amon, investigatori che hanno il compito di stanare ed eliminare i ghoul, spuntano altri tre temi fondamentali dell'opera.
Il primo, e forse il più banale, è quello della "vendetta": è naturale che chi soffre delle perdite di persone care voglia poi vendicarsi di chi ha causato quelle stesse perdite. Ciò vale sia per gli umani che per i ghoul, e questo è forse il punto più interessante: non ci troviamo di fronte ad una storia di bene (umani) contro male (ghoul), bensì la situazione è più "realistica", poiché in entrambi i mondi ci sono le mele marce e le persone per bene (non tutti i ghoul cacciano umani, molti non ne hanno la forza o il coraggio e mangiano solo persone che si sono suicidate).
Il secondo tema è quello del "vivere" o "sopravvivere" secondo la propria natura. Infatti Touka dice a Mado, mentre sta affrontando l'investigatore per proteggere la piccola Hinami, "Tutti noi siamo nati, e se l'unica cosa che puoi mangiare sono gli umani, allora lo fai, no? [...] Persino noi ghoul... persino io, voglio semplicemente vivere come fate voi umani". Molti di loro cercano di vivere una vita il più possibile normale rischiando moltissimo, non solo di essere scoperti e uccisi dagli investigatori, ma anche di essere rifiutati e maltrattati dagli umani a loro cari.
Infine, l'ultimo tema, quello più importante per la seconda parte della serie, è la "ricerca della forza" per difendere le persone care. Kaneki vuole diventare forte, ma non riesce a controllare la sua parte ghoul e si trattiene per non diventare un semplice assassino. Le cose cambiano quando viene catturato e torturato da un' organizzazione di ghoul chiamata Aogiri Tree. In questa circostanza Kaneki accetta il suo essere ghoul "To live is to consume others" (scusate, non riesco a renderla altrettanto bene in italiano!). Una volta fuggito, inizierà a cannibalizzare altri ghoul per aumentare la propria forza e difendere le persone a lui care. Può sembrare un pensiero molto altruista, vero? Ma se questo desiderio derivasse solo dalla paura di restare di nuovo solo?

L'ultima parte della storia, come ho detto prima, è molto complessa e preferisco non spoilerare nulla.
Personalmente lo consiglio, davvero molto interessante. Si prende "solo" 9 semplicemente perché con la fine di questa parte nessuna delle questioni aperte viene conclusa. Si spera che il sequel sia all'altezza della prima parte.


 7
Nazori

Volumi letti: 11/14 --- Voto 9
Questo manga si apre in uno scenario di un mondo alternativo, dove gli esseri umani sono cibo per i Ghoul; a differenza di altre storie già proposte e riproposte, gli umani non vivono sotto la costante minaccia e tirannia dei cannibali, che invece si mischiano alla popolazione, comportandosi come farebbe una qualsiasi altra persona, cacciando chi per bisogno nutritivo, chi per passione e sadismo.
Il protagonista è Ken Kaneki, studente universitario, che a seguito di un incidente si ritrova con un corpo a metà tra il Ghoul e l'essere umano, immischiato in entrambi i mondi.

Tokyo Ghoul ripropone il genere horror e con rivalità tra specie sotto un altro punto di vista, non quello dell'umano vittima, bensì quello del collegamento tra i due mondi, quello umano e quello dei Ghoul.
Kaneki parte come personaggio debole e tranquillo, la cui identità sarà sconvolta nel momento in cui sente di non appartenere più a nessuna delle due specie. La sua trasformazione non cambierà semplicemente la sua vita, ma avrà un grande impatto anche sul piano psicologico, che l'autore descrive molto bene, senza stereotipare i personaggi alle poche caratteristiche favorite; nessuno di loro è sempre triste o sempre felice, nessuno di loro è sempre coraggioso e pronto a fare la scelta che crede giusta.

Sul piano sociale, importante è il passaggio di Kaneki dal non sentirsi parte di nulla all'accettare il suo ruolo di tramite tra due mondi all'apparenza così differenti, cercando il giusto in entrambi senza però tralasciare la sopravvivenza sua e dei suoi amici.
Fondamentale è il modo in cui l'autore riesce a dare la giusta luce ad entrambe le parti, sia quella umana che quella dei Ghoul. Indistintamente, tutti hanno le loro motivazioni e i loro scopi, che raramente il lettore non sentirà di dover condividere.

Ben descritti tutti i combattimenti, la psicologia di ciascun personaggio e le loro scelte di vita, che non sempre sono ciò che ci si aspetta o che all'apparenza sembra logico fare-come nel caso della co-protagonista Touka, che accetta il cibo umano nonostante la faccia star male.

Buon uso dei colori e dialoghi quasi sempre efficienti; ottimo anche il messaggio che trasmette (discriminazione di massa, senza contare che non tutti sono uguali - i Ghoul, discriminati e braccati indistintamente, senza tener conto che non sono tutti dei cannibali per puro divertimento, anzi; alcuni preferiscono addirittura cibarsi di cadaveri piuttosto che di persone vive.)

Personalmente, lo consiglio anche a chi non ha molta familiarità con lo splatter, se non il manga almeno l'anime, dove le scene crude sono notevolmente diminuite.

Drekins

Volumi letti: 8/14 --- Voto 8
Era un caldo pomeriggio pre-estivo e mi trovavo come di consueto nella mia fumetteria di fiducia, alla ricerca di una nuova serie da iniziare. Girando tra gli scaffali noto per caso il primo volume di Tokyo Ghoul e affascinato dalla copertina decido di comprarlo subito. Davvero splendido. Rimango fortemente colpito da quest'opera, il che mi porta a correre nuovamente in fumetteria per acquistare i rimanenti volumi. Ma ciancio alle bande e vediamo di analizzare questa mirabolante opera.

"Tokyo Ghoul" si apre in un mondo in cui gli esseri umani non sono più in cima alla catena alimentare: infatti esistono delle creature, Ghoul, che si nutrono proprio di essi. Questi esseri si mescolano tra la popolazione, prevalentemente in città, per poi prendere ed eliminare le proprie prede. Da notare però che l'umanità non vive sotto una tirannia da parte di questi "mostri", bensì tratta la quotidianità come faremmo noi nella vita reale. È in questo clima che prendono vita le vicende di Kaneki, un giovane ragazzo abitante di Tokyo. La vera storia però parte da quando Kaneki, venuto a contatto con un Ghoul, riesce a sfuggire alla morte e in più viene semi-trasformato egli stesso in un Ghoul.


Apprezzo moltissimo questo manga poiché lo ritengo capace di comunicare un messaggio fortissimo alla nostra società. Kaneki si ritrova improvvisamente privato della sua natura umana e costretto a vivere come un Ghoul. I ghoul, mostri combattuti e odiati dagli umani, trattati alla stregua di bestie demoniache. La vita di Kaneki sembra essere distrutta; non può più partecipare alla normale vita umana per colpa della sua nuova natura da Ghoul, ma nel contempo si rifiuta di assumere la caratteristica chiave dei Ghoul: quella del cibarsi di esseri umani. Egli si ritiene ormai inappropriato a qualunque mondo, non ha più un posto dove stare, non ha più una vita. I primi capitoli infatti sono molto cupi e tristi, resi ancora più vivi dall'abile uso del nero all'interno delle vignette. Dopo questo primo periodo oscuro però il manga assume delle caratteristiche più morbide; Kaneki capisce che per sopravvivere deve cercare di equilibrare tutto ciò che c'è di buono nella sua duplice natura. Infatti un personaggio gli svelerà che quello che lui ha ottenuto non è solamente una maledizione, ma anche un dono: Kaneki è infatti l'unica persona al mondo a poter creare un ponte di amicizia tra le due razze.

Questa è la linea base del manga, arricchita poi da splendidi combattimenti, curatissimi aspetti psicologici dei personaggi e profonde riflessioni su cosa voglia dire vivere.

Come già detto prima ritengo che Tokyo Ghoul possa avere un impatto sociale fortissimo. Quante volte discriminiamo le persone senza prima capire quali sono le loro vere intenzioni? Quanta gente è costretta a vivere nella'ombra solo perché la società si rifiuta di capirla? È proprio questo quello che vuole dirci Tokyo Ghoul attraverso Kaneki: vivendo a stretto contatto con i Ghoul capisce che la loro esistenza è legittima quanto quella degli esseri umani.

Da un punto di vista puramente stilistico, ho notato un eccellente uso del nero, una buona morbidezza dei disegni e un buon character design.

Chiudo qui con la mia recensione, raccomando caldamente la lettura di quest'opera anche a chi non è mai stato particolarmente affine con il genere.