Born to be On Air!
Minare è appena stata scaricata dal suo fidanzato e annega le sue delusioni sul bancone di un bar a Sapporo, Hokkaido. In preda ai fumi dell’alcool, si lancia in uno sproloquio sui rapporti tra uomini e donne con Mato, un uomo maturo incontrato lì per caso. I due per tutta la serata si punzecchiano sui tratti caratteriali predominanti nelle rispettive regioni di appartenenza. Il giorno dopo, la giovane riascolta la conversazione, che è stata registrata a sua insaputa, alla radio. Infuriata, si precipita negli studi di trasmissione per farsi sentire ma il direttore, lo stesso Mato, lungi dal chiederle scusa, la convince a prendere in mano il microfono e a fare un clamoroso ingresso nel mondo della radio. Egli ritiene che la sua schiettezza e la sua personalità faranno di lei una grande voce dell’etere, quindi le propone di coltivare quel particolare talento.
Questa è lo scoppiettante esordio di Born to be on Air!, un manga in cui la parlantina diventa un’arma da sfoderare al pari di una katana. Forse gli estimatori del Samura più sanguigno rimarranno un po’ delusi, ma come spiega lo stesso autore nella postfazione, in questo manga non verrà ucciso nessuno (per ora). Dopo l'epos (L'immortale), l'ero guro (La carrozza di Bloodharley), il pulp (Die Wergelder), il folklore (Genso Gynaecocracy), sembra arrivato il momento per la versatilità di Hiroaki Samura di mettersi alla prova con un manga divulgativo (joho manga). Così l’autore ci spiazza con uno strano mix di generi a metà strada tra il mediatico e il culinario che da un lato introduce al mondo del broadcasting, descrivendo accuratamente la gestione di una stazione radio e veicolando anche un certo interesse per questo ambiente, dall’altro ci fa entrare di soppiatto in un autentico ristorantino di curry, facendoci sentire l’odore delle spezie e le altre fragranze della cucina dell'Hokkaido. Sul finale di episodio la trama si tinge di rosa.
Confermando una certa predilezione di Samura per i personaggi femminili, anche Born to be on Air segue le gesta di un’eroina, nella fattispecie una vivace cameriera, dai tratti un po’comici, ma quantomai vulcanica e risoluta, sulle cui orme scopriremo i segreti della cucina gourmet e dello speaking radiofonico. Ben caratterizzati i personaggi comprimari, tra i quali spicca il volpone Mato. L’ambientazione è fortemente connotata da un punto di vista regionale e si nota una certa ricerca sul campo, ma nonostante le puntuali note a margine, molte sfumature dei dialoghi perdono inevitabilmente forza nella traduzione (per esempio, i continui riferimenti ai piatti tipici, alle usanze, agli artisti locali etc).
Il comparto grafico è come sempre di prim’ordine da parte di Samura e dei suoi assistenti. Tratto deciso e vibrante, prospettive insolite e dinamiche che fanno sentire il lettore sempre al centro dell'azione (anche se di azione vera e propria in effetti c'è ne poca), sapiente uso dei retini, grande espressività dei volti e dei corpi, personaggi femminili sexy. Insomma, un primo volume particolarmente informativo, con tanta carne al fuoco e un intreccio ambientato nel mondo della radio che promette sviluppi abbastanza originali e intriganti.
NB: Pubblicata nella rubrica Prime Impressioni
Questa è lo scoppiettante esordio di Born to be on Air!, un manga in cui la parlantina diventa un’arma da sfoderare al pari di una katana. Forse gli estimatori del Samura più sanguigno rimarranno un po’ delusi, ma come spiega lo stesso autore nella postfazione, in questo manga non verrà ucciso nessuno (per ora). Dopo l'epos (L'immortale), l'ero guro (La carrozza di Bloodharley), il pulp (Die Wergelder), il folklore (Genso Gynaecocracy), sembra arrivato il momento per la versatilità di Hiroaki Samura di mettersi alla prova con un manga divulgativo (joho manga). Così l’autore ci spiazza con uno strano mix di generi a metà strada tra il mediatico e il culinario che da un lato introduce al mondo del broadcasting, descrivendo accuratamente la gestione di una stazione radio e veicolando anche un certo interesse per questo ambiente, dall’altro ci fa entrare di soppiatto in un autentico ristorantino di curry, facendoci sentire l’odore delle spezie e le altre fragranze della cucina dell'Hokkaido. Sul finale di episodio la trama si tinge di rosa.
Confermando una certa predilezione di Samura per i personaggi femminili, anche Born to be on Air segue le gesta di un’eroina, nella fattispecie una vivace cameriera, dai tratti un po’comici, ma quantomai vulcanica e risoluta, sulle cui orme scopriremo i segreti della cucina gourmet e dello speaking radiofonico. Ben caratterizzati i personaggi comprimari, tra i quali spicca il volpone Mato. L’ambientazione è fortemente connotata da un punto di vista regionale e si nota una certa ricerca sul campo, ma nonostante le puntuali note a margine, molte sfumature dei dialoghi perdono inevitabilmente forza nella traduzione (per esempio, i continui riferimenti ai piatti tipici, alle usanze, agli artisti locali etc).
Il comparto grafico è come sempre di prim’ordine da parte di Samura e dei suoi assistenti. Tratto deciso e vibrante, prospettive insolite e dinamiche che fanno sentire il lettore sempre al centro dell'azione (anche se di azione vera e propria in effetti c'è ne poca), sapiente uso dei retini, grande espressività dei volti e dei corpi, personaggi femminili sexy. Insomma, un primo volume particolarmente informativo, con tanta carne al fuoco e un intreccio ambientato nel mondo della radio che promette sviluppi abbastanza originali e intriganti.
NB: Pubblicata nella rubrica Prime Impressioni