Rough
Sarà che con "Touch", prima opera letta di Misturu Adachi, tutto era una novità e più entusiasmante, con "Rough" ho avuto una perenne sensazione di deja-vù : la ragazza gentile con tutti indiscriminatamente, sportiva , onesta e carina, corteggiata da molti personaggi del manga, il protagonista un pò pigro e svogliato ma talentuoso sportivamente che pian piano raggiunge ottimi risultati (in questo caso si parla di nuoto stile libero e non il tanto affezionato baseball) .... molte opere di Misturu Adachi hanno similitudini.
Purtroppo nel mio caso in "Rough" la trama è stata si sufficientemente appagante, ma in alcuni punti un pò piatta e poco incisiva .
Le vicende, assai semplici com'è tipico dell'autore, ruotano attorno a una scuola e al suo dormitorio senza grandi colpi di scena ma ben bilanciate , una storia senza tempo in cui è facile immedesimarsi; Keisuke Yamato e il suo gruppo di amici trasmettono un forte senso di empatia, leggerezza e ironia, spesso non sono necessari tanti dialoghi, i pensieri dei protagonisti si percepiscono dai loro gesti, dai loro silenzi.
Il rapporto tra Keisuke e Ami è costantemente in evoluzione: dal disprezzo di lei verso lui a causa della competizione aziendale dolciaria tra le loro famiglie da generazioni, a tenue simpatia e fredda frequentazione, ad una vera e solidale amicizia per poi sbocciare in un sentimento profondo e molto dolce. Sarà ricambiato?
I personaggi, tipici di Mitsuru Adachi, sono per lo più onesti e genericamente perbenisti, a volte fin troppo ma senza davvero strafare, tenendo un buon livello di credibilità e naturalezza.
La trama è scorrevole, rilassante e trasmette quella bellissima sensazione di leggerezza tipica dello stile di questo meraviglioso autore a cui ormai sono affezionata.
Adachi fa irruzione nella propria opera (lo fece anche in "Touch") e interagisce brevemente con le sue creature ironizzando sempre su se stesso, un grande! Mi è piaciuto tantissimo!
Per molti il tasto dolente è stato il finale: secondo il mio parere ci sta e lo trovo un finale originale diverso dal solito, non banale, in linea con la trama. Certo parliamo di un finale aperto, dove non viene dato epilogo a diversi avvenimenti, ma il tema principale che sta maggiormente a cuore ai lettori ha avuto una risposta, il resto è una conseguenza, farà parte naturale della vita ed alcune vicende saranno facilmente intuibili dai lettori.
La New Edition completa di 6 volumi è davvero molto bella, copertina di cartoncino, ottima qualità di carta e inchiostro, purtroppo nessuna pagina a colori.
La grafica è buona ma abbastanza minimalista, segnata da lineamenti facciali troppo simili per la stragrande maggioranza dei personaggi, tipico tratto dell'autore che personalmente non mi è dispiaciuto, ma avrei preferito volti un pò più distinguibili, a volte faticavo a riconoscere Ami da Koyanagi.
Un'altra peculiarità di Adachi è una vena voyeuristica che appare abbastanza spesso, ma mai volgare anzi, almeno per me crea ancora più empatia coi lettori maschili.
Consiglio questo manga a tutti in realtà, ai fan di Adachi, a chi si approccia per la prima volta a questo autore, a chi cerca una lettura a cuor leggero, poco impegnativa, ironica, empatica e rilassante.
Purtroppo nel mio caso in "Rough" la trama è stata si sufficientemente appagante, ma in alcuni punti un pò piatta e poco incisiva .
Le vicende, assai semplici com'è tipico dell'autore, ruotano attorno a una scuola e al suo dormitorio senza grandi colpi di scena ma ben bilanciate , una storia senza tempo in cui è facile immedesimarsi; Keisuke Yamato e il suo gruppo di amici trasmettono un forte senso di empatia, leggerezza e ironia, spesso non sono necessari tanti dialoghi, i pensieri dei protagonisti si percepiscono dai loro gesti, dai loro silenzi.
Il rapporto tra Keisuke e Ami è costantemente in evoluzione: dal disprezzo di lei verso lui a causa della competizione aziendale dolciaria tra le loro famiglie da generazioni, a tenue simpatia e fredda frequentazione, ad una vera e solidale amicizia per poi sbocciare in un sentimento profondo e molto dolce. Sarà ricambiato?
I personaggi, tipici di Mitsuru Adachi, sono per lo più onesti e genericamente perbenisti, a volte fin troppo ma senza davvero strafare, tenendo un buon livello di credibilità e naturalezza.
La trama è scorrevole, rilassante e trasmette quella bellissima sensazione di leggerezza tipica dello stile di questo meraviglioso autore a cui ormai sono affezionata.
Adachi fa irruzione nella propria opera (lo fece anche in "Touch") e interagisce brevemente con le sue creature ironizzando sempre su se stesso, un grande! Mi è piaciuto tantissimo!
Per molti il tasto dolente è stato il finale: secondo il mio parere ci sta e lo trovo un finale originale diverso dal solito, non banale, in linea con la trama. Certo parliamo di un finale aperto, dove non viene dato epilogo a diversi avvenimenti, ma il tema principale che sta maggiormente a cuore ai lettori ha avuto una risposta, il resto è una conseguenza, farà parte naturale della vita ed alcune vicende saranno facilmente intuibili dai lettori.
La New Edition completa di 6 volumi è davvero molto bella, copertina di cartoncino, ottima qualità di carta e inchiostro, purtroppo nessuna pagina a colori.
La grafica è buona ma abbastanza minimalista, segnata da lineamenti facciali troppo simili per la stragrande maggioranza dei personaggi, tipico tratto dell'autore che personalmente non mi è dispiaciuto, ma avrei preferito volti un pò più distinguibili, a volte faticavo a riconoscere Ami da Koyanagi.
Un'altra peculiarità di Adachi è una vena voyeuristica che appare abbastanza spesso, ma mai volgare anzi, almeno per me crea ancora più empatia coi lettori maschili.
Consiglio questo manga a tutti in realtà, ai fan di Adachi, a chi si approccia per la prima volta a questo autore, a chi cerca una lettura a cuor leggero, poco impegnativa, ironica, empatica e rilassante.
Avevo letto questo fumetto nella sfortunata edizione del 1995 della Star: in quell’anno ho visto uscire in edicola ad aprile due fumetti dai destini molto diversi: da un lato lo stra acclamato Dragon Ball e dall’altro il bellissimo Rough.
Quest’ultimo ha avuto una vita difficile dovuta al fatto che fu bollato come shojo, fumetto per ragazze, da tutti e allora il pubblico era quasi tutto maschile. Vi ricordo che anche il bellissimo Georgie della grande Yumiko Igarashi ( conosciuta anche per Candy Candy) fu un flop ed era uscito sulla rivista Starlight prima del lavoro di Mitsuru Adachi.
La partenza un po’ spiazza e Adachi non calca mai la mano sul dramma delle situazioni, la narrazione di Adachi è lenta, calma ma alla lunga efficace. Quasi tutti i suoi personaggi sono dei buoni (qualche cattivo c’è ma poca cosa) e non sono nemici fra di loro, al massimo rivali in amore o nello sport, a volte in entrambi.
I nostri eroi qui non si chiamano Romeo e Giulietta, ma Keisuke e Ami e anche loro provengonono da due famiglie che si odiano (soprattutto la famiglia Ninomiya odia gli Yamato) perché una accusa l’altra di aver rubato un idea culinaria all’altra causandone il tracollo finanziario e la morte del nonno (come se chi ha inventato il tiramisù o il panettone fosse riuscito a mantenerne l’esclusiva).
Di qui l’astio della ragazza verso il ragazzo. Poi grazie ad una serie di eventi casuali i due ragazzi si avvicinano…
Purtroppo io fui deluso dalla fine del manga, che aveva un finale aperto, uno dei finali più brutti e monchi che un manga possa avere… Poi qualche giorno fa parlavo del finale del manga con un amico e mi ha detto che lui ha il manga in scanlations e finiva diversamente.
Sono andato a vedere e in effetti mi sa che al mio storie di Kappa mancava qualche pagina o che Adachi per ha revisionato le tavole aggiungendone un paio che danno un senso a tutto: Ami sceglie fra Hiroki e Keisuke.
Certo altre cose rimangono in sospeso ma quella è la quadratura del cerchio: una bella opera ha un bel finale.
Per quanto riguarda il tratto a me piace il modo di disegnare minimalista di Adachi, il suo modo di narrare, in cui senza calcare la mano sulle situazioni le fa evolvere gradualmente, con l’effetto rallentante delle pagine in cui non compaiono parole, non compaiono personaggi: trovo tutto rilassante.
In più in quest’opera c’è abbondanza di scorci di fan services, un po’ gratuiti ma non invasivi, in cui si vedono le gambe delle ragazze, le ragazze in costume e lo stesso avviente per i ragazzi con le loro gambe e loro toraci. E che dire di Keisuke: un ragazzo che piacerà senz’altro ai più perché bello ma anche onesto e premuroso.
Alla fine è un’opera che consiglio vivamente di leggere.
Quest’ultimo ha avuto una vita difficile dovuta al fatto che fu bollato come shojo, fumetto per ragazze, da tutti e allora il pubblico era quasi tutto maschile. Vi ricordo che anche il bellissimo Georgie della grande Yumiko Igarashi ( conosciuta anche per Candy Candy) fu un flop ed era uscito sulla rivista Starlight prima del lavoro di Mitsuru Adachi.
La partenza un po’ spiazza e Adachi non calca mai la mano sul dramma delle situazioni, la narrazione di Adachi è lenta, calma ma alla lunga efficace. Quasi tutti i suoi personaggi sono dei buoni (qualche cattivo c’è ma poca cosa) e non sono nemici fra di loro, al massimo rivali in amore o nello sport, a volte in entrambi.
I nostri eroi qui non si chiamano Romeo e Giulietta, ma Keisuke e Ami e anche loro provengonono da due famiglie che si odiano (soprattutto la famiglia Ninomiya odia gli Yamato) perché una accusa l’altra di aver rubato un idea culinaria all’altra causandone il tracollo finanziario e la morte del nonno (come se chi ha inventato il tiramisù o il panettone fosse riuscito a mantenerne l’esclusiva).
Di qui l’astio della ragazza verso il ragazzo. Poi grazie ad una serie di eventi casuali i due ragazzi si avvicinano…
Purtroppo io fui deluso dalla fine del manga, che aveva un finale aperto, uno dei finali più brutti e monchi che un manga possa avere… Poi qualche giorno fa parlavo del finale del manga con un amico e mi ha detto che lui ha il manga in scanlations e finiva diversamente.
Sono andato a vedere e in effetti mi sa che al mio storie di Kappa mancava qualche pagina o che Adachi per ha revisionato le tavole aggiungendone un paio che danno un senso a tutto: Ami sceglie fra Hiroki e Keisuke.
Certo altre cose rimangono in sospeso ma quella è la quadratura del cerchio: una bella opera ha un bel finale.
Per quanto riguarda il tratto a me piace il modo di disegnare minimalista di Adachi, il suo modo di narrare, in cui senza calcare la mano sulle situazioni le fa evolvere gradualmente, con l’effetto rallentante delle pagine in cui non compaiono parole, non compaiono personaggi: trovo tutto rilassante.
In più in quest’opera c’è abbondanza di scorci di fan services, un po’ gratuiti ma non invasivi, in cui si vedono le gambe delle ragazze, le ragazze in costume e lo stesso avviente per i ragazzi con le loro gambe e loro toraci. E che dire di Keisuke: un ragazzo che piacerà senz’altro ai più perché bello ma anche onesto e premuroso.
Alla fine è un’opera che consiglio vivamente di leggere.
Due famiglie in competizione da anni nel lavoro i cui rispettivi figli frequentano la stessa scuola e sono accomunati dall'interesse per lo sport. Ami Ninomiya e Keisuke Yamato sono i protagonisti del manga di Mitsuru Adachi del 1987, una storia in cui si intrecciano le storie di un gruppo di adolescenti che si impegnano a raggiungere i propri sogni e le proprie aspirazioni.
Tra i banchi nascono amicizie e rivalità che vengono spesso risolte nella competizione per il podio che diventa anche sfida amorosa, soprattutto tra Keisuke e Hiroki Nakanishi, compagno d'infanzia di Ami e detentore del record nazionale di nuoto stile libero. Nell'ultimo capitolo i giovani uomini si contendono l'amore della ragazza in piscina e la medaglia d'oro agonistica, in quello che è il passaggio dall'adolescenza all'età adulta.
Il finale lascia al lettore la scelta di chi salirà sul gradino più alto del podio, mentre è chiaro l'esito del triangolo amoroso che si è creato tra Ami, Keisuke e Hiroki.
Novelli Giulietta e Romeo, i protegonisti devono chiarire i rapporti tra le famiglie, sanando un'antipatia nata dal plagio di un dolce venduto nelle pasticcerie Ninomiya e Yamato.
Tra allenamenti di nuoto e tuffi, gli sport praticati da Keisuke e Ami, i giovani crescono e maturano, affrontando gare e ostacoli che li renderanno maggiormente consapevoli dei propri limiti e delle proprie capacità.
Lo stile inconfondibile di Adachi, in cui i personaggi sono appena abbozzati - per riprendere il titolo del fumetto - a mio avviso non è sgradevole e le vicende vengono narrate con semplicità.
Come la maggior parte dei manga, l'ambientazione è quella scolastica e dei club che frequentano gli studenti: in particolare la storia di Ami e Keisuke si svolge in quello che in Italia potrebbe essere un collegio, con le aule che sorgono accanto ai dormitori. Solo alcuni episodi del manga si svolgono all'esterno di questo contesto, come le vacanze estive e invernali o i momenti in cui i protagonisti incontrano i familiari.
La serie del manga che possiedo è composta dai volumetti editi tra l'aprile del 1995 e il dicembre del 1996 da Star Comics su Starlight e Storie di Kappa.
Tra i banchi nascono amicizie e rivalità che vengono spesso risolte nella competizione per il podio che diventa anche sfida amorosa, soprattutto tra Keisuke e Hiroki Nakanishi, compagno d'infanzia di Ami e detentore del record nazionale di nuoto stile libero. Nell'ultimo capitolo i giovani uomini si contendono l'amore della ragazza in piscina e la medaglia d'oro agonistica, in quello che è il passaggio dall'adolescenza all'età adulta.
Il finale lascia al lettore la scelta di chi salirà sul gradino più alto del podio, mentre è chiaro l'esito del triangolo amoroso che si è creato tra Ami, Keisuke e Hiroki.
Novelli Giulietta e Romeo, i protegonisti devono chiarire i rapporti tra le famiglie, sanando un'antipatia nata dal plagio di un dolce venduto nelle pasticcerie Ninomiya e Yamato.
Tra allenamenti di nuoto e tuffi, gli sport praticati da Keisuke e Ami, i giovani crescono e maturano, affrontando gare e ostacoli che li renderanno maggiormente consapevoli dei propri limiti e delle proprie capacità.
Lo stile inconfondibile di Adachi, in cui i personaggi sono appena abbozzati - per riprendere il titolo del fumetto - a mio avviso non è sgradevole e le vicende vengono narrate con semplicità.
Come la maggior parte dei manga, l'ambientazione è quella scolastica e dei club che frequentano gli studenti: in particolare la storia di Ami e Keisuke si svolge in quello che in Italia potrebbe essere un collegio, con le aule che sorgono accanto ai dormitori. Solo alcuni episodi del manga si svolgono all'esterno di questo contesto, come le vacanze estive e invernali o i momenti in cui i protagonisti incontrano i familiari.
La serie del manga che possiedo è composta dai volumetti editi tra l'aprile del 1995 e il dicembre del 1996 da Star Comics su Starlight e Storie di Kappa.
A Lucca 2015 la Star Comics ha annunciato una nuova versione in 6 volumi del manga, a partire dal mese di febbraio 2016. Pertanto, considerando quest'opera un piccolo capolavoro, faccio anch'io una breve recensione, prendendo lo spunto anche da quanto detto da altri, col fine di sponsorizzarne l'acquisto.
Il titolo dell'opera, "Rough", tecnicamente significa "ruvido, grezzo, incompleto". Questo perché la grande protagonista di questo manga è l'adolescenza, quella fase della vita in cui l'essere umano è ancora incompleto, inesperto... nel pieno della sua crescita.
I personaggi principali sono Keisuke Yamato ed Ami Ninomiya, entrambi allievi dell'istituto Eisen ed entrambi iscritti al club di nuoto: Keisuke è una promessa nello stile libero mentre Ami è una talentuosa tuffatrice.
Le famiglie Yamato e Ninomiya, entrambe proprietarie di una ditta di dolci, sono in conflitto da diverse generazioni. Ma, mentre Ami è cresciuta nell'odio per qualsiasi membro della famiglia Yamato, Keisuke non è mai stato interessato alle vicende della pasticceria ed alle faide familiari.
Grazie alla quotidianità del dormitorio e degli allenamenti, i due ragazzi iniziano a conoscersi meglio.
L'iniziale odio di Ami per Keisuke va progressivamente affievolendosi e i due ragazzi, a piccoli passi, si avvicinano sempre più l'un l'altro, si capiscono, si comprendono fino a mutare radicalmente il loro rapporto.
"Rough" è una storia semplice, intensa, delicata, romantica e divertente.
Descrive impeccabilmente l'adolescenza con tutte le sue sfumature. I personaggi, tra cui spicca un immenso Ogata, ci insegnano il vero significato della parola amore, affetto, amicizia e della sana competizione sportiva.
Lo sport è sempre presente sullo sfondo e viene rappresentato nella purezza dei suoi valori, all'insegna della lealtà e della correttezza. Come uno strumento di crescita sia fisica che spirituale. Come una sfida leale dove "vinca il migliore"... e quando si parteggia per un contendente, si finisce inevitabilmente col rimanere dispiaciuti per l'altro.
Quel che colpisce di quest'opera è il realismo che caratterizza tutti i personaggi, il delicato umorismo che accompagna il lettore in tutto il percorso narrativo, ma soprattutto la "poesia degli eventi"... e la maestria del Maestro Adachi nel saper creare atmosfere, descrivere pensieri ed emozioni, attraverso semplici gesti, sguardi, silenzi... che dicono più di mille parole (il capitolo "il salvataggio" è qualcosa di straordinario).
E allora cosa aspettate? Non lasciatevi sfuggire l'occasione. Ne vale la pena.
Il titolo dell'opera, "Rough", tecnicamente significa "ruvido, grezzo, incompleto". Questo perché la grande protagonista di questo manga è l'adolescenza, quella fase della vita in cui l'essere umano è ancora incompleto, inesperto... nel pieno della sua crescita.
I personaggi principali sono Keisuke Yamato ed Ami Ninomiya, entrambi allievi dell'istituto Eisen ed entrambi iscritti al club di nuoto: Keisuke è una promessa nello stile libero mentre Ami è una talentuosa tuffatrice.
Le famiglie Yamato e Ninomiya, entrambe proprietarie di una ditta di dolci, sono in conflitto da diverse generazioni. Ma, mentre Ami è cresciuta nell'odio per qualsiasi membro della famiglia Yamato, Keisuke non è mai stato interessato alle vicende della pasticceria ed alle faide familiari.
Grazie alla quotidianità del dormitorio e degli allenamenti, i due ragazzi iniziano a conoscersi meglio.
L'iniziale odio di Ami per Keisuke va progressivamente affievolendosi e i due ragazzi, a piccoli passi, si avvicinano sempre più l'un l'altro, si capiscono, si comprendono fino a mutare radicalmente il loro rapporto.
"Rough" è una storia semplice, intensa, delicata, romantica e divertente.
Descrive impeccabilmente l'adolescenza con tutte le sue sfumature. I personaggi, tra cui spicca un immenso Ogata, ci insegnano il vero significato della parola amore, affetto, amicizia e della sana competizione sportiva.
Lo sport è sempre presente sullo sfondo e viene rappresentato nella purezza dei suoi valori, all'insegna della lealtà e della correttezza. Come uno strumento di crescita sia fisica che spirituale. Come una sfida leale dove "vinca il migliore"... e quando si parteggia per un contendente, si finisce inevitabilmente col rimanere dispiaciuti per l'altro.
Quel che colpisce di quest'opera è il realismo che caratterizza tutti i personaggi, il delicato umorismo che accompagna il lettore in tutto il percorso narrativo, ma soprattutto la "poesia degli eventi"... e la maestria del Maestro Adachi nel saper creare atmosfere, descrivere pensieri ed emozioni, attraverso semplici gesti, sguardi, silenzi... che dicono più di mille parole (il capitolo "il salvataggio" è qualcosa di straordinario).
E allora cosa aspettate? Non lasciatevi sfuggire l'occasione. Ne vale la pena.
Ho iniziato a leggere Touch partendo prevenuta, lo ammetto. Non tanto per la fama dell'autore, quando perché è un genere generalmente a me molto congeniale, e temevo che, nonostante tutte le opinioni positive, semplicemente non si trattasse della mia "cup of tea" e che non riuscissi ad apprezzarlo appieno. Felice di essermi totalmente sbagliata.
La prima cosa che mi ha colpito riguardo a Touch è stata l'atmosfera: per tutta la durata della storia si percepisce un'atmosfera molto dolce, ma mai stucchevole, quasi ovattata. Non importa che gli avvenimenti che si succedono siano tristi, comici o romantici, si percepirà sempre un sentimento di rilassatezza che permette al lettore di immergersi nelle vicende senza tuttavia esserne travolto, empatizzando con i personaggi ma senza esagerazioni. E così la storia scorre via lasciando addosso una sensazione piacevole e rilassante. In poche parole, leggere Rough è emotivamente appagante.
E la cosa più incredibile è che succede narrando, in fondo, una storia assolutamente semplice, con vicende che proseguono senza gradi scossoni o colpi di scena. Persino certe vicende che magari renderebbero una qualunque storia banale (come la storia dei due protagonisti alla "Romeo e Giulietta") o i drammi che a volte sembrano voler essere inutilmente tragici (incidenti di vario genere che occorrono ai protagonisti) qui non causano nessuno sbuffo irritato, semplicemente si seguono con interesse, seguendo il corso della storia. E' proprio vero che è molto importante come una storia viene narrata, quasi più che il cosa.
E in questo Rough ci riesce benissimo, con un tipo di narrazione davvero molto particolare, dove sono più fondamentali le immagini e i silenzi, piuttosto che i dialoghi o le vicende. A volte si passano pagine dove non c'è in dialogo, pagine semplicemente di inquadrature di qualcosa, che normalmente sarebbero inutili, ma contribuiscono a quell'atmosfera che caratterizza così bene il manga e che permette di leggerlo a cuor leggero.
In questo tipo di narrazione rientrano anche i personaggi, ed il bello è proprio che si percepiscono i loro pensieri e le loro emozioni semplicemente dai gesti che compiono, senza che si debba sprecare vignette per spiegare. E' indubbiamente uno "show, don't tell" estremamente efficace, quando basta una semplice vignetta con l'espressione di un personaggio a dare senso a tutto.
Non è solo questo tipo di narrazione a rendere i personaggi di Touch così speciali, comunque. Nonostante praticamente il 99% di loro sia buono e gentile, forse troppo, non paiono mai artificiali o banali, ma i loro gesti e le loro parole, pur all'interno di una narrazione romanzata, risultano incredibilmente concreti e reali, anche quando in realtà non lo sono. I personaggi sono vivi, dipinti a tutto tondo con naturalezza, ed è questo che permette di affezionarsi a loro, di seguire le loro vicende e di fare il tifo.
E' soprattutto grazie ai personaggi che il manga possiede anche un tono umoristico che alleggerisce spesso l'atmosfera, quando anche le vicende romantiche sono trattate con quel filo di comicità che non è mai invadente. Non è un umorismo fastidioso o demenziale, semplicemente strappa un sorriso con la stessa dolcezza che caratterizza il resto della storia. Bello soprattutto il fatto che l'autori scherzi di se stesso, fa assumere un senso totalmente nuovo alla narrazione, rendendola realistica e romanzata allo stesso tempo.
E la fine è semplicemente perfetta. E' un finale aperto, e allo stesso tempo ha concluso l'aspetto principale, quello importante, contribuendo a dare un senso di realtà alla trama. Molte storie tendono a cercare conclusioni nette, anche con spiegazioni su tutto; soprattutto negli shonen romantici sembra che si debba arrivare per forza al matrimonio, come se quello costituisse davvero una conclusione. In altri casi, si esagera con il finale aperto, lasciando in sospeso anche questioni importanti. In Rough, il timing è semplicemente perfetto: le vicende dei personaggi non sono concluse, c'è ancora tanto da dire, ma questo vale per qualsiasi storia, a meno che non muoiano tutti alla fine; quello che era importante per i lettori, però, è concluso ed è sufficiente. Il resto, fa parte della vita.
Tra l'altro, ho anche apprezzato la narrazione dell'aspetto sportivo. Sapevo che non dovevo considerare Rough uno spokon, quindi sono partita pensando che lo sport facesse solo da sfondo, e che la storia avrebbe potuto essere ambientata da qualsiasi altra parte, invece l'ho trovato ben descritto. Beninteso, non è uno spokon e non lo sarà mai, ma lo sport è comunque un qualcosa che fa parte della vita dei protagonisti, che viene narrata e che contribuisce ad aumentare la tridimensionalità di storia e personaggi.
Ultima nota ai disegni. Non li ho trovati brutti, e non mi hanno in alcun modo impedito o infastidito durante la lettura, ma è anche vero che ci ho messo un po' ad entrare nel meccanismo, dato che i visi sono spesso molto simili, se non uguali, e a distinguere alcuni personaggi spesso ci sono solo alcuni piccoli particolari, tipo la forma degli occhi o la pettinatura, il che non rende la cosa molto immediata. Tuttavia, la linea dolce dei disegni contribuisce a far entrare il fan service nell'atmosfera ovattata del manga, facendotelo quasi passare inosservato. Tra l'altro, non è certo invadente o esagerato come capita in altre occasioni, è quasi artistico.
Insomma, io davvero lo consiglio tanto, sia a chi piace il genere romantico, sia a chi non piace, perché penso che sia quel genere di storia che può davvero piacere a chiunque.
La prima cosa che mi ha colpito riguardo a Touch è stata l'atmosfera: per tutta la durata della storia si percepisce un'atmosfera molto dolce, ma mai stucchevole, quasi ovattata. Non importa che gli avvenimenti che si succedono siano tristi, comici o romantici, si percepirà sempre un sentimento di rilassatezza che permette al lettore di immergersi nelle vicende senza tuttavia esserne travolto, empatizzando con i personaggi ma senza esagerazioni. E così la storia scorre via lasciando addosso una sensazione piacevole e rilassante. In poche parole, leggere Rough è emotivamente appagante.
E la cosa più incredibile è che succede narrando, in fondo, una storia assolutamente semplice, con vicende che proseguono senza gradi scossoni o colpi di scena. Persino certe vicende che magari renderebbero una qualunque storia banale (come la storia dei due protagonisti alla "Romeo e Giulietta") o i drammi che a volte sembrano voler essere inutilmente tragici (incidenti di vario genere che occorrono ai protagonisti) qui non causano nessuno sbuffo irritato, semplicemente si seguono con interesse, seguendo il corso della storia. E' proprio vero che è molto importante come una storia viene narrata, quasi più che il cosa.
E in questo Rough ci riesce benissimo, con un tipo di narrazione davvero molto particolare, dove sono più fondamentali le immagini e i silenzi, piuttosto che i dialoghi o le vicende. A volte si passano pagine dove non c'è in dialogo, pagine semplicemente di inquadrature di qualcosa, che normalmente sarebbero inutili, ma contribuiscono a quell'atmosfera che caratterizza così bene il manga e che permette di leggerlo a cuor leggero.
In questo tipo di narrazione rientrano anche i personaggi, ed il bello è proprio che si percepiscono i loro pensieri e le loro emozioni semplicemente dai gesti che compiono, senza che si debba sprecare vignette per spiegare. E' indubbiamente uno "show, don't tell" estremamente efficace, quando basta una semplice vignetta con l'espressione di un personaggio a dare senso a tutto.
Non è solo questo tipo di narrazione a rendere i personaggi di Touch così speciali, comunque. Nonostante praticamente il 99% di loro sia buono e gentile, forse troppo, non paiono mai artificiali o banali, ma i loro gesti e le loro parole, pur all'interno di una narrazione romanzata, risultano incredibilmente concreti e reali, anche quando in realtà non lo sono. I personaggi sono vivi, dipinti a tutto tondo con naturalezza, ed è questo che permette di affezionarsi a loro, di seguire le loro vicende e di fare il tifo.
E' soprattutto grazie ai personaggi che il manga possiede anche un tono umoristico che alleggerisce spesso l'atmosfera, quando anche le vicende romantiche sono trattate con quel filo di comicità che non è mai invadente. Non è un umorismo fastidioso o demenziale, semplicemente strappa un sorriso con la stessa dolcezza che caratterizza il resto della storia. Bello soprattutto il fatto che l'autori scherzi di se stesso, fa assumere un senso totalmente nuovo alla narrazione, rendendola realistica e romanzata allo stesso tempo.
E la fine è semplicemente perfetta. E' un finale aperto, e allo stesso tempo ha concluso l'aspetto principale, quello importante, contribuendo a dare un senso di realtà alla trama. Molte storie tendono a cercare conclusioni nette, anche con spiegazioni su tutto; soprattutto negli shonen romantici sembra che si debba arrivare per forza al matrimonio, come se quello costituisse davvero una conclusione. In altri casi, si esagera con il finale aperto, lasciando in sospeso anche questioni importanti. In Rough, il timing è semplicemente perfetto: le vicende dei personaggi non sono concluse, c'è ancora tanto da dire, ma questo vale per qualsiasi storia, a meno che non muoiano tutti alla fine; quello che era importante per i lettori, però, è concluso ed è sufficiente. Il resto, fa parte della vita.
Tra l'altro, ho anche apprezzato la narrazione dell'aspetto sportivo. Sapevo che non dovevo considerare Rough uno spokon, quindi sono partita pensando che lo sport facesse solo da sfondo, e che la storia avrebbe potuto essere ambientata da qualsiasi altra parte, invece l'ho trovato ben descritto. Beninteso, non è uno spokon e non lo sarà mai, ma lo sport è comunque un qualcosa che fa parte della vita dei protagonisti, che viene narrata e che contribuisce ad aumentare la tridimensionalità di storia e personaggi.
Ultima nota ai disegni. Non li ho trovati brutti, e non mi hanno in alcun modo impedito o infastidito durante la lettura, ma è anche vero che ci ho messo un po' ad entrare nel meccanismo, dato che i visi sono spesso molto simili, se non uguali, e a distinguere alcuni personaggi spesso ci sono solo alcuni piccoli particolari, tipo la forma degli occhi o la pettinatura, il che non rende la cosa molto immediata. Tuttavia, la linea dolce dei disegni contribuisce a far entrare il fan service nell'atmosfera ovattata del manga, facendotelo quasi passare inosservato. Tra l'altro, non è certo invadente o esagerato come capita in altre occasioni, è quasi artistico.
Insomma, io davvero lo consiglio tanto, sia a chi piace il genere romantico, sia a chi non piace, perché penso che sia quel genere di storia che può davvero piacere a chiunque.
Questo manga ci racconta la storia di KeisuKe Yamamoto e Ami Ninomiya e della loro rivalità nata da vecchie questioni familiari. Lui è molto abile nel nuoto mentre lei nello sport dei tuffi. Keisuke però, nonostante il suo talento, non riesce a primeggiare. Sarà Ami ad incoraggiarlo nonostante l'odio profondo che prova nei suoi confronti? E come si evolverà la relazione tra i due e tra le famiglie di entrambi?
Anche questa volta Mitsuru Adachi ci fa leggere un manga profondo ed intenso. Spesso i gesti, gli sguardi e i silenzi dicono più delle parole, e le scenografie riescono a farti respirare un'atmosfera nostalgica tipica dell'autore.
La storia alterna momenti di competizione sportiva con lo slice of life, creando un ritmo di lettura coinvolgente e non ripetitivo. Avendo già letto l'opera precedente, Touch, mi rendo conto che, sebbene anche quello fosse un manga meritevole, in Rough c'è qualcosa in più. Qui c'è molta più varietà di situazioni e gli scenari cambiano più volte: scuola, piscina, campagna, mare, montagna, ristoranti, ecc. mentre in Touch è tutto un po' più concentrato sullo sport.
Anche i personaggi secondari di Rough sono meglio caratterizzati ed interagiscono di più con lo svolgersi della trama, e quindi sono anch'essi parte fondamentale, ai quali ci si può affezionare, soprattutto a personaggi come Ogata. Gli amici e i rivali (che diventano amici pure loro) qui sono più presenti.
Quando dicono che Keisuke è buono, ti rendi conto che lo è veramente, per il modo in cui pensa agli altri, in maniera matura e umile, senza dunque cadere in banalità viste in altre storie.
Ami è la classica ragazza perfetta da sposare, come lo era Minami in Touch.
Assistiamo all'evoluzione interiore di quasi tutti i personaggi.
I disegni dei personaggi mi sembrano molto migliorati. Le tavole, seppur abbastanza ricche e dettagliate, restano semplici e pulite.
L'edizione della StarComics è ribaltata all'occidentale ed i capitoli sono stati distribuiti in 14 volumi anziché 12 (come sarebbero in Giappone).
Consiglio assolutamente di provare i primi numeri, visto che il primo volume costa 1,90€. Anzi, anche il secondo volume ha lo stesso prezzo. E anche il terzo, il quarto e così via fino al nono.
Anche questa volta Mitsuru Adachi ci fa leggere un manga profondo ed intenso. Spesso i gesti, gli sguardi e i silenzi dicono più delle parole, e le scenografie riescono a farti respirare un'atmosfera nostalgica tipica dell'autore.
La storia alterna momenti di competizione sportiva con lo slice of life, creando un ritmo di lettura coinvolgente e non ripetitivo. Avendo già letto l'opera precedente, Touch, mi rendo conto che, sebbene anche quello fosse un manga meritevole, in Rough c'è qualcosa in più. Qui c'è molta più varietà di situazioni e gli scenari cambiano più volte: scuola, piscina, campagna, mare, montagna, ristoranti, ecc. mentre in Touch è tutto un po' più concentrato sullo sport.
Anche i personaggi secondari di Rough sono meglio caratterizzati ed interagiscono di più con lo svolgersi della trama, e quindi sono anch'essi parte fondamentale, ai quali ci si può affezionare, soprattutto a personaggi come Ogata. Gli amici e i rivali (che diventano amici pure loro) qui sono più presenti.
Quando dicono che Keisuke è buono, ti rendi conto che lo è veramente, per il modo in cui pensa agli altri, in maniera matura e umile, senza dunque cadere in banalità viste in altre storie.
Ami è la classica ragazza perfetta da sposare, come lo era Minami in Touch.
Assistiamo all'evoluzione interiore di quasi tutti i personaggi.
I disegni dei personaggi mi sembrano molto migliorati. Le tavole, seppur abbastanza ricche e dettagliate, restano semplici e pulite.
L'edizione della StarComics è ribaltata all'occidentale ed i capitoli sono stati distribuiti in 14 volumi anziché 12 (come sarebbero in Giappone).
Consiglio assolutamente di provare i primi numeri, visto che il primo volume costa 1,90€. Anzi, anche il secondo volume ha lo stesso prezzo. E anche il terzo, il quarto e così via fino al nono.
Dopo aver tanto sentito parlare di Mitsuru Adachi mi sono convinta a recuperare una delle sue tante opere e Rough, essendo ricco di sentimenti conditi da una buona dose di nuoto, sembrava quello che più si avvicinava ai miei gusti.
La storia vede per protagonisti Keisuke Yamato ed Ami Ninomiya, entrambi allievi dell'istituto Eisen ed entrambi devoti allo sport: Keisuke è un promettente nuotatore arrivato terzo ai nazionali nella categoria stile libero mentre Ami è una talentuosa tuffatrice. Due perfetti sconosciuti che vivono nello stesso istituto. Ma cosa succederà quando la bellissima Ami, desiderata da tutti gli amici di Keisuke, si presenterà di fronte a quest'ultimo dicendogli brutte parole?
Si scoprirà già dal primo numero che le famiglie Yamato e Ninomiya, entrambe proprietarie di una ditta di dolci, sono in conflitto da diverse generazioni a causa di un plagio che ha visto lo stesso nonno di Keisuke rubare l'idea per un dolce al nonno di Ami, motivo che ha spinto quest'ultima a reagire in malo modo alla sola vista di Keisuke.
Comincia quindi tra i due ragazzi un rapporto particolare che, sebbene nasca in situazioni sfavorevoli, diventerà sempre più importante anche grazie ad alcuni fortuiti eventi che li vedranno coinvolti, nonostante inizialmente non si possano tollerare l'un l'altra.
Ovviamente nella storia è il nuoto a farla da padrone, tuttavia il tema sportivo in questo manga non si impone: risulta piacevole assistere alle gare che si susseguono ed è bello vedere come matureranno i protagonisti sia a livello sentimentale sia a livello sportivo. Maturità è infatti una delle parole chiavi in questa storia, dove i personaggi si troveranno spesso di fronte ad un bivio e dovranno affrontare delle scelte importanti.
I disegni, benché mi facessero storcere il naso all'inizio, li ho trovati chiari e delicati, e alcuni sguardi molto esaustivi.
L'unica vera "pecca" di questo manga è l'edizione che è arrivata qui in Italia: prima ci viene presentata in edizione sottiletta per poi aumentare notevolmente di pagine in seguito al cambio di testata dovuto alle scarse vendite. Oltretutto nel retro delle copertine sono presenti pubblicità di altri manga, cosa tuttavia del tutto normale nel '95.
Nel complesso è un manga che mi ha piacevolmente colpita, essendo io un'inguaribile romantica avrei preferito un finale che avesse chiarito più esplicitamente il rapporto tra i due protagonisti però alla fine va bene anche così: è un'opera di un certo valore che consiglio caldamente sia agli amanti dello shonen sentimentale e sia a chi vuole avvicinarsi ad Adachi, non ve ne pentirete.
La storia vede per protagonisti Keisuke Yamato ed Ami Ninomiya, entrambi allievi dell'istituto Eisen ed entrambi devoti allo sport: Keisuke è un promettente nuotatore arrivato terzo ai nazionali nella categoria stile libero mentre Ami è una talentuosa tuffatrice. Due perfetti sconosciuti che vivono nello stesso istituto. Ma cosa succederà quando la bellissima Ami, desiderata da tutti gli amici di Keisuke, si presenterà di fronte a quest'ultimo dicendogli brutte parole?
Si scoprirà già dal primo numero che le famiglie Yamato e Ninomiya, entrambe proprietarie di una ditta di dolci, sono in conflitto da diverse generazioni a causa di un plagio che ha visto lo stesso nonno di Keisuke rubare l'idea per un dolce al nonno di Ami, motivo che ha spinto quest'ultima a reagire in malo modo alla sola vista di Keisuke.
Comincia quindi tra i due ragazzi un rapporto particolare che, sebbene nasca in situazioni sfavorevoli, diventerà sempre più importante anche grazie ad alcuni fortuiti eventi che li vedranno coinvolti, nonostante inizialmente non si possano tollerare l'un l'altra.
Ovviamente nella storia è il nuoto a farla da padrone, tuttavia il tema sportivo in questo manga non si impone: risulta piacevole assistere alle gare che si susseguono ed è bello vedere come matureranno i protagonisti sia a livello sentimentale sia a livello sportivo. Maturità è infatti una delle parole chiavi in questa storia, dove i personaggi si troveranno spesso di fronte ad un bivio e dovranno affrontare delle scelte importanti.
I disegni, benché mi facessero storcere il naso all'inizio, li ho trovati chiari e delicati, e alcuni sguardi molto esaustivi.
L'unica vera "pecca" di questo manga è l'edizione che è arrivata qui in Italia: prima ci viene presentata in edizione sottiletta per poi aumentare notevolmente di pagine in seguito al cambio di testata dovuto alle scarse vendite. Oltretutto nel retro delle copertine sono presenti pubblicità di altri manga, cosa tuttavia del tutto normale nel '95.
Nel complesso è un manga che mi ha piacevolmente colpita, essendo io un'inguaribile romantica avrei preferito un finale che avesse chiarito più esplicitamente il rapporto tra i due protagonisti però alla fine va bene anche così: è un'opera di un certo valore che consiglio caldamente sia agli amanti dello shonen sentimentale e sia a chi vuole avvicinarsi ad Adachi, non ve ne pentirete.
<b>[Attenzione, possibili spoiler sul finale.]</b>
Dopo aver letto questo manga cercherò di recuperare anche le altre opere del maestro Adachi!
Che dire, un manga che all'inizio non ho apprezzato molto, ma sarebbe stato un errore interrompere la lettura. Infatti rispetto ai primi numeri in quelli successivi la storia prende forma e si scopre il capolavoro che è in realtà questo manga.
Ho trovato molto originale il fatto di ambientare la storia in una scuola-dormitorio dato che raramente accade, ma soprattutto il voler inserire lo sport come cornice alle vicende che si susseguono tra il protagonista Keisuke e la bella Ami Ninomiya.
Disegno non proprio eccellente, anzi a tratti banale, ma di fronte ad un'opera del genere passa in secondo piano a mio parere
Il finale mi ha lasciato con l'amaro in bocca perché come tanti me lo sarei aspettato con un "ti amo" o un bacio, ma si capisce benissimo cosa accadrà.
Consigliato vivamente!
Dopo aver letto questo manga cercherò di recuperare anche le altre opere del maestro Adachi!
Che dire, un manga che all'inizio non ho apprezzato molto, ma sarebbe stato un errore interrompere la lettura. Infatti rispetto ai primi numeri in quelli successivi la storia prende forma e si scopre il capolavoro che è in realtà questo manga.
Ho trovato molto originale il fatto di ambientare la storia in una scuola-dormitorio dato che raramente accade, ma soprattutto il voler inserire lo sport come cornice alle vicende che si susseguono tra il protagonista Keisuke e la bella Ami Ninomiya.
Disegno non proprio eccellente, anzi a tratti banale, ma di fronte ad un'opera del genere passa in secondo piano a mio parere
Il finale mi ha lasciato con l'amaro in bocca perché come tanti me lo sarei aspettato con un "ti amo" o un bacio, ma si capisce benissimo cosa accadrà.
Consigliato vivamente!
Ho letto questo meraviglioso manga sotto consiglia di un Adachi Fan . . . beh direi che l'amico ci aveva visto giusto.
Rough parte un po' lentamente, ma in questo modo riesce a far entrare il lettore nell'atmosfera dell'ambiente. E sono proprio le atmosfere che caratterizzano secondo me questo tipo di narrazione.
Tolta la storia dei nonni, comunque lecita e originale, non ci sono altri espedienti per tenere calda l'attenzione, è solo la storia che è bella e raccontata bene. I disegni non sono quelli di katsura, ma io ho sempre preferito la storia ai bei disegni.
Il finale l'ho trovato originale e migliore di molti altri scontati "e tutti vissero felici e contenti !"
In definitiva do un 10 perchè rimane un manga della mia top 5 e che prima o poi rileggerò.
Rough parte un po' lentamente, ma in questo modo riesce a far entrare il lettore nell'atmosfera dell'ambiente. E sono proprio le atmosfere che caratterizzano secondo me questo tipo di narrazione.
Tolta la storia dei nonni, comunque lecita e originale, non ci sono altri espedienti per tenere calda l'attenzione, è solo la storia che è bella e raccontata bene. I disegni non sono quelli di katsura, ma io ho sempre preferito la storia ai bei disegni.
Il finale l'ho trovato originale e migliore di molti altri scontati "e tutti vissero felici e contenti !"
In definitiva do un 10 perchè rimane un manga della mia top 5 e che prima o poi rileggerò.
Mi sono approcciato a questo manga dopo aver saputo che era il lavoro a cui Adachi era più affezionato (o uno dei lavori, non ricordo). Sta di fatto che mi è piaciuto subito. Storia sportiva, questa volta sul nuoto, sport in cui il Giappone sicuramente non eccelleva allora come oggi e quindi una scelta bizzarra per l'autore. Storia semplice ma intensa come ci si aspetta da Adachi, delicata e romantica, ironica e divertente. Soprattutto ho apprezzato il protagonista maschile, Yamato, che si scosta almeno un poco da tutti gli altri protagonisti maschili di Adachi. Non si presenta come un tipo anonimo, svogliato e senza particolari capacità come accade per Tacchan (Touch) o Masato (Miyuki), poi neanche loro si riveleranno così, ma è comunque come tutti gli altri personaggi gli ritengono. Anche se probabilmente il personaggio più suggestivo e più forte è Ami.
Nel corso della storia assisteremo al progressivo cambiamento del rapporto tra i due: da un odio atavico si passerà ad un'indifferenza per poi passare ad un interesse quasi una curiosità di capire fin dove l'altro può spingersi nella rispettiva disciplina sportiva, fino ad un'amicizia che poi sboccerà in amore corrisposto, un consueto happy ending di Adachi. Tutto questo sullo sfondo dello sport praticato dai due giovani (e non solo da loro) il nuoto per Yamato, i tuffi per Ami.
Storia frizzante, divertente, mai banale di un autore unico nel suo genere che consiglio a tutti, anche a chi non è particolarmente affezionato ad Adachi.
Nel corso della storia assisteremo al progressivo cambiamento del rapporto tra i due: da un odio atavico si passerà ad un'indifferenza per poi passare ad un interesse quasi una curiosità di capire fin dove l'altro può spingersi nella rispettiva disciplina sportiva, fino ad un'amicizia che poi sboccerà in amore corrisposto, un consueto happy ending di Adachi. Tutto questo sullo sfondo dello sport praticato dai due giovani (e non solo da loro) il nuoto per Yamato, i tuffi per Ami.
Storia frizzante, divertente, mai banale di un autore unico nel suo genere che consiglio a tutti, anche a chi non è particolarmente affezionato ad Adachi.
Magnifico! Anche se l'ho letto ormai ben 15 anni fa ricordo ancora alla perfezione la storia e i simpatici protagonisti. Indubbiamente è stato uno dei manga più belli ed emozionanti che abbia mai letto: una storia d'amore divertente e convincente, con quel giusto mix di romanticismo e simpatia che troppo spesso non capita di trovare.
Secondo me Adachi è un autore sorprendente e veramente bravo ad orchestrare storie apparentemente di tutti i giorni senza scadere mai nella noia o dilungandosi troppo. Devo dire che Rough è a mio avviso la sua opera più riuscita, anche più della sua opera più famosa che è Touch, perché qui entrambi i protagonisti sono ben caratterizzati e piacevoli (mentre in Touch Minami è un po' troppo "parruccona" per i miei gusti) e soprattutto l'aspetto sentimentale è molto più sviluppato di quello sportivo (distacco netto da Touch, dove gli ultimi volumi sono decisamente troppo baseball-centrici).
Insomma una storia consigliata a chi cerca un manga sicuramente divertente e non scontato, con una bella storia che emoziona senza far venire il diabete e un disegno che sebbene da molti ho sentito definire "brutto" è veramente molto dolce e azzeccato. Poi non so voi, ma a me le schermaglie d'amore mi hanno sempre fatta capitolare.
Secondo me Adachi è un autore sorprendente e veramente bravo ad orchestrare storie apparentemente di tutti i giorni senza scadere mai nella noia o dilungandosi troppo. Devo dire che Rough è a mio avviso la sua opera più riuscita, anche più della sua opera più famosa che è Touch, perché qui entrambi i protagonisti sono ben caratterizzati e piacevoli (mentre in Touch Minami è un po' troppo "parruccona" per i miei gusti) e soprattutto l'aspetto sentimentale è molto più sviluppato di quello sportivo (distacco netto da Touch, dove gli ultimi volumi sono decisamente troppo baseball-centrici).
Insomma una storia consigliata a chi cerca un manga sicuramente divertente e non scontato, con una bella storia che emoziona senza far venire il diabete e un disegno che sebbene da molti ho sentito definire "brutto" è veramente molto dolce e azzeccato. Poi non so voi, ma a me le schermaglie d'amore mi hanno sempre fatta capitolare.
Opera di Mitsuru Adachi (vi ricorda niente “Touch”?) di cui si riconoscerebbe la paternità solo guardando l'inconfondibile tratto grafico. Ambientato nel mondo del nuoto (Adachi è famoso per i suoi lavori “sportivi”: lo stesso Touch era ambientato nel mondo del baseball) la trama racconta della strana relazione intercorrente fra Keisuke Yamato e Ami Ninomiya, diretti discendenti di due famiglie di pasticcieri (!) che si odiano a vicenda. Sulle prime la ragazza si mostrerà ostile nei confronti di Keisuke, in quanto ancora condizionata della vecchia inimicizia tra le due famiglie; a poco a poco finirà per considerarlo una foglia secca prima, un amico poi, e infine qualcosa di più di un amico.
Come detto, la storia si svolge nel mondo del nuoto. Keisuke è l'eterno terzo classificato ai nazionali di nuoto delle medie (terzo tre anni di fila); Ami invece predilige i tuffi dal trampolino ed è considerata la fidanzata (sempre perché deciso dalla famiglia) dell'attuale detentore del record nazionale che, ovviamente, è innamorato di lei. Si può già capire che il tutto si risolverà in un triangolo con Keisuke che cerca di superare sia in corsia che nel cuore di Ami l'avvantaggiato rivale.
Quando venne pubblicato, “Rough” non godette di grande successo: da un lato gli appassionati volevano il manga di “Touch” e non questo; dall'altro non attirava molto il pubblico maschile (è stato uno dei primi shoujo pubblicati in Italia). Così la pubblicazione avvenne un po' a singhiozzi, spiegazione per chi volesse sapere perché i volumetti non hanno tutti le stesse dimensioni; fortunatamente riuscirono a pubblicare tutto e oggi, chi come me l'ha acquistato, si ritrova nelle mani un piccolo gioiellino, forse inferiore al suo più famoso predecessore ma comunque godibilissimo.
Un unico appunto va fatto sul finale: caro Mitsuru (gli do del tu sperando non sappia leggere l'italiano) capisco il tuo punto di vista secondo il quale era importante far capire l'irrilevanza della gara nel cuore di Ami; però, cavolo, avrei proprio voluto saperlo l'esito dell'ultima gara.
Come detto, la storia si svolge nel mondo del nuoto. Keisuke è l'eterno terzo classificato ai nazionali di nuoto delle medie (terzo tre anni di fila); Ami invece predilige i tuffi dal trampolino ed è considerata la fidanzata (sempre perché deciso dalla famiglia) dell'attuale detentore del record nazionale che, ovviamente, è innamorato di lei. Si può già capire che il tutto si risolverà in un triangolo con Keisuke che cerca di superare sia in corsia che nel cuore di Ami l'avvantaggiato rivale.
Quando venne pubblicato, “Rough” non godette di grande successo: da un lato gli appassionati volevano il manga di “Touch” e non questo; dall'altro non attirava molto il pubblico maschile (è stato uno dei primi shoujo pubblicati in Italia). Così la pubblicazione avvenne un po' a singhiozzi, spiegazione per chi volesse sapere perché i volumetti non hanno tutti le stesse dimensioni; fortunatamente riuscirono a pubblicare tutto e oggi, chi come me l'ha acquistato, si ritrova nelle mani un piccolo gioiellino, forse inferiore al suo più famoso predecessore ma comunque godibilissimo.
Un unico appunto va fatto sul finale: caro Mitsuru (gli do del tu sperando non sappia leggere l'italiano) capisco il tuo punto di vista secondo il quale era importante far capire l'irrilevanza della gara nel cuore di Ami; però, cavolo, avrei proprio voluto saperlo l'esito dell'ultima gara.
Sì, eccomi qui, la pecora nera della situazione. Eppure non la sarei stata se mi fossi fermato a leggere giusto 3-4 pagine prima dell'ultima, ma procediamo con ordine.
Innanzitutto di che genere è questo manga? Sportivo o sentimentale? PURTROPPO entrambi, perché non ho mai visto un'accoppiata peggiore.
Questo manga racconta la storia d'amore fra un ragazzo e una ragazza, entrambi della stessa età ed atleti: il ragazzo (Keisuke Yamato) è un nuotatore professionista, mentre Lei (Ami Ninomiya) è una tuffatrice. Sono entrambi figli di proprietari di ditte di dolci rivali da sempre, quindi la storia è una sorta di Romeo e Giulietta, come fa anche notare l'autore a un certo punto.
Questa relazione amorosa è raccontata nel migliore dei modi, con tutte le sfumature possibile, e l'evoluzione dei personaggi e del loro rapporto avviene in maniera talmente naturale che si fatica a credere che sia una storia inventata. Adachi non si risparmia mai, è uno che punta sui dettagli, grazie a questi riesce a far immedesimare lo spettatore in Yamato o Ninomiya (a seconda del suo sesso) e fa capire al meglio i pensieri dei personaggi anche con semplici inquadrature, primi piani, senza parole o espressioni necessariamente significative. Ecco però che, parlando proprio di questo, viene fuori uno dei primi problemi di Rough: troppo monotona l'espressione dei personaggi, e in un manga sentimentale non è un aspetto su cui poterci passare sopra facilmente. È vero che molti manga e anime esagerano con le espressioni facciali, ma qui si esagera nel senso opposto.
Come ho già detto all'inizio, in questo manga c'è l'elemento sportivo e quello amoroso. Nell'ambito sentimentale la storia è sempre avvincente e il coinvolgimento sempre profondo, mentre appena si riparla di sport, di tornei regionali/nazionali ecco subentrare la noia. In entrambi i tipi di sequenze comunque (sportivo e sentimentale) nessuno sviluppo è mai scontato, anzi quando lo sembra l'autore riesce a stravolgere la situazione e a sorprendere il lettore. Ora però veniamo al peggio (si scrocchia le mani). L'unica funzione dello sport in questo manga, è quella di "inquinare" le relazioni amorose fra i protagonisti, quasi ogni cosa sembra dipendere dai successi sportivi anziché dai reali sentimenti dei personaggi. I protagonisti si fanno 1000 pippe mentali pensando al posto in classifica in cui dovranno finire che andrà a influenzare quello che provano per gli altri personaggi, e quello che gli altri personaggi provano per loro. Niente di più sbagliato e immorale a mio avviso. Peccato che questo ideale della competizione, del risultare migliore di altri sotto aspetti "pratici" sia una fissa nella mentalità giapponese, che qui Adachi ha saputo imprimere appieno.
Ma ecco arrivare il terremoto che scuote le fondamenta del manga: il finale. Ahimè, tutto mi aspettavo fuorché una simile conclusione. Sono sempre stato ben disposto verso i finali aperti e ho sempre cercato delle motivazioni per accettarli, ma qui proprio non ci sono riuscito. Questo non è un finale aperto, questa è un'interruzione brusca che brucia tutto quanto l'autore aveva preparato e fatto sperare in precedenza, un vero e proprio schiaffo al lettore. Se avete visto .hack//sign, beh il finale di questo manga è piuttosto simile. Durante la lettura ci siamo sempre chiesti come sarebbe andato a finire, che reazioni e sviluppi avrebbero avuto i personaggi dopo la fine, che faccia avrebbero fatto... e invece NIENTE, sappiate che non avrete la benché minima soddisfazione. In effetti non riuscivo proprio a immaginarmi certe scene amorose e certe particolari situazioni, forse proprio perché non è nello stile di Adachi saperle ricreare adeguatamente. È per questo, credo io, che l'autore sia rimasto a corto di idee e ha trovato la scusa del "finale aperto", una bella furbata che a quanto pare ha convinto quasi tutti, ma non me.
<b>[Attenzione, spoiler!]</b>
Ma un minimo d'impegno in più chiedo io, non troppo: se alla fine invece di "Ti voglio bene" ci fosse stato un "Ti amo" secco e preciso già sarebbe stato molto meglio! Ma almeno A DIRGLIELA IN FACCIA UNA COSA DEL GENERE! E invece no, sembra che l'autore ce l'abbia messa tutta per darsi la zappa sui piedi nel finale.
<b>[Fine spoiler.]</b>
Peccato, capolavoro mancato per degli stupidi capricci di Adachi, sarebbe potuto essere molto meglio, perché si vede che la qualità è l'ultima cosa che manca in questo manga. Giusto pochi (ma fondamentali) accorgimenti in più ci sarebbero dovuti stare, e l'opera non avrebbe avuto alcun tipo di problema.
Innanzitutto di che genere è questo manga? Sportivo o sentimentale? PURTROPPO entrambi, perché non ho mai visto un'accoppiata peggiore.
Questo manga racconta la storia d'amore fra un ragazzo e una ragazza, entrambi della stessa età ed atleti: il ragazzo (Keisuke Yamato) è un nuotatore professionista, mentre Lei (Ami Ninomiya) è una tuffatrice. Sono entrambi figli di proprietari di ditte di dolci rivali da sempre, quindi la storia è una sorta di Romeo e Giulietta, come fa anche notare l'autore a un certo punto.
Questa relazione amorosa è raccontata nel migliore dei modi, con tutte le sfumature possibile, e l'evoluzione dei personaggi e del loro rapporto avviene in maniera talmente naturale che si fatica a credere che sia una storia inventata. Adachi non si risparmia mai, è uno che punta sui dettagli, grazie a questi riesce a far immedesimare lo spettatore in Yamato o Ninomiya (a seconda del suo sesso) e fa capire al meglio i pensieri dei personaggi anche con semplici inquadrature, primi piani, senza parole o espressioni necessariamente significative. Ecco però che, parlando proprio di questo, viene fuori uno dei primi problemi di Rough: troppo monotona l'espressione dei personaggi, e in un manga sentimentale non è un aspetto su cui poterci passare sopra facilmente. È vero che molti manga e anime esagerano con le espressioni facciali, ma qui si esagera nel senso opposto.
Come ho già detto all'inizio, in questo manga c'è l'elemento sportivo e quello amoroso. Nell'ambito sentimentale la storia è sempre avvincente e il coinvolgimento sempre profondo, mentre appena si riparla di sport, di tornei regionali/nazionali ecco subentrare la noia. In entrambi i tipi di sequenze comunque (sportivo e sentimentale) nessuno sviluppo è mai scontato, anzi quando lo sembra l'autore riesce a stravolgere la situazione e a sorprendere il lettore. Ora però veniamo al peggio (si scrocchia le mani). L'unica funzione dello sport in questo manga, è quella di "inquinare" le relazioni amorose fra i protagonisti, quasi ogni cosa sembra dipendere dai successi sportivi anziché dai reali sentimenti dei personaggi. I protagonisti si fanno 1000 pippe mentali pensando al posto in classifica in cui dovranno finire che andrà a influenzare quello che provano per gli altri personaggi, e quello che gli altri personaggi provano per loro. Niente di più sbagliato e immorale a mio avviso. Peccato che questo ideale della competizione, del risultare migliore di altri sotto aspetti "pratici" sia una fissa nella mentalità giapponese, che qui Adachi ha saputo imprimere appieno.
Ma ecco arrivare il terremoto che scuote le fondamenta del manga: il finale. Ahimè, tutto mi aspettavo fuorché una simile conclusione. Sono sempre stato ben disposto verso i finali aperti e ho sempre cercato delle motivazioni per accettarli, ma qui proprio non ci sono riuscito. Questo non è un finale aperto, questa è un'interruzione brusca che brucia tutto quanto l'autore aveva preparato e fatto sperare in precedenza, un vero e proprio schiaffo al lettore. Se avete visto .hack//sign, beh il finale di questo manga è piuttosto simile. Durante la lettura ci siamo sempre chiesti come sarebbe andato a finire, che reazioni e sviluppi avrebbero avuto i personaggi dopo la fine, che faccia avrebbero fatto... e invece NIENTE, sappiate che non avrete la benché minima soddisfazione. In effetti non riuscivo proprio a immaginarmi certe scene amorose e certe particolari situazioni, forse proprio perché non è nello stile di Adachi saperle ricreare adeguatamente. È per questo, credo io, che l'autore sia rimasto a corto di idee e ha trovato la scusa del "finale aperto", una bella furbata che a quanto pare ha convinto quasi tutti, ma non me.
<b>[Attenzione, spoiler!]</b>
Ma un minimo d'impegno in più chiedo io, non troppo: se alla fine invece di "Ti voglio bene" ci fosse stato un "Ti amo" secco e preciso già sarebbe stato molto meglio! Ma almeno A DIRGLIELA IN FACCIA UNA COSA DEL GENERE! E invece no, sembra che l'autore ce l'abbia messa tutta per darsi la zappa sui piedi nel finale.
<b>[Fine spoiler.]</b>
Peccato, capolavoro mancato per degli stupidi capricci di Adachi, sarebbe potuto essere molto meglio, perché si vede che la qualità è l'ultima cosa che manca in questo manga. Giusto pochi (ma fondamentali) accorgimenti in più ci sarebbero dovuti stare, e l'opera non avrebbe avuto alcun tipo di problema.
Ho recuperato in blocco questa serie dopo averla vista nella lista dei migliori manga in database, e devo ammettere che non me ne sono pentita affatto. Non avendo letto altri titoli di Adachi non sapevo cosa aspettarmi dalla lettura, ma ora, sono convinta che aver recuperato altre due serie dell'autore sia stata una saggia idea.
La storia di Keisuke Yamato e Ami Ninomiya può essere vista come la trasposizione moderna di Romeo e Giulietta. Figli di due famiglie rivali frequentano non solo la stessa scuola, ma anche lo stesso club di nuoto. Questo avvicinamento forzato con il "nemico" porterà ad una inevitabile ma difficoltosa amicizia. La piscina e le gare interscolastiche faranno da sfondo alle avventure adolescenziali dei protagonisti e di tutti i vari personaggi che non rimangono assolutamente in disparte. Gelosie, sofferenze e competizioni in amore, si alternano e si fondono con le gare di nuoto. La lettura diventerà così coinvolgente da portarci velocemente fino al finale, che ci lascerà con una punta di leggera insoddisfazione.
I personaggi sono tutti ben delineati e Adachi è così abile nel caratterizzarli, dal farcene affezionare: benché si finisca per tifare per una parte, non si può che provare dispiacere per un'altra.
Lo stile di Adachi è molto semplice ma, nonostante questo, dai volti traspaiono tutte le emozioni provate dal personaggi. Non mancano le gag che ad ogni capitolo strappano diversi sorrisi al lettore e ho trovato simpatiche anche le rettifiche dell'autore inserite nelle vignette all'interno della storia.
Pubblicato dalla Star Comics su Starlight, Rough ha un'edizione semplice, classica di quel periodo. Chissà se non lo vedremo nuovamente in fumetteria con una nuova edizione. A parer mio sarebbe tutta meritata.
Consiglio a tutti di recuperare questo manga, soprattutto agli amanti del genere shoujo: è una storia da non perdere!
La storia di Keisuke Yamato e Ami Ninomiya può essere vista come la trasposizione moderna di Romeo e Giulietta. Figli di due famiglie rivali frequentano non solo la stessa scuola, ma anche lo stesso club di nuoto. Questo avvicinamento forzato con il "nemico" porterà ad una inevitabile ma difficoltosa amicizia. La piscina e le gare interscolastiche faranno da sfondo alle avventure adolescenziali dei protagonisti e di tutti i vari personaggi che non rimangono assolutamente in disparte. Gelosie, sofferenze e competizioni in amore, si alternano e si fondono con le gare di nuoto. La lettura diventerà così coinvolgente da portarci velocemente fino al finale, che ci lascerà con una punta di leggera insoddisfazione.
I personaggi sono tutti ben delineati e Adachi è così abile nel caratterizzarli, dal farcene affezionare: benché si finisca per tifare per una parte, non si può che provare dispiacere per un'altra.
Lo stile di Adachi è molto semplice ma, nonostante questo, dai volti traspaiono tutte le emozioni provate dal personaggi. Non mancano le gag che ad ogni capitolo strappano diversi sorrisi al lettore e ho trovato simpatiche anche le rettifiche dell'autore inserite nelle vignette all'interno della storia.
Pubblicato dalla Star Comics su Starlight, Rough ha un'edizione semplice, classica di quel periodo. Chissà se non lo vedremo nuovamente in fumetteria con una nuova edizione. A parer mio sarebbe tutta meritata.
Consiglio a tutti di recuperare questo manga, soprattutto agli amanti del genere shoujo: è una storia da non perdere!
Hmm, hmm. Mi lamento spesso che questo o quel mangaka ha sprecato delle ottime occasioni per accrescere il livello della sua storia; ma questo manga credo li batta tutti, o quantomeno si ponga su uno dei gradini più alti del podio. E non sapete quanto la cosa mi lasci stupita e delusa al tempo stesso. Faccio un esempio stupido: il padre di Keisuke tartassa le ragazzine parlando loro della figlia morta. Ho pensato: "Figlia morta? Adesso Adachi stupirà tutti con una delle parentesi poetiche e strazianti che solo lui sa fare!" E invece no. Solo un tic divertente, nulla di più. Così una buona occasione drammatica viene gettata alle ortiche. Stesso discorso si può fare per Takeshi Ogata, del quale non si capisce mai molto bene come mai fa così tanto amicizia con Keisuke Yamato e non con qualcun altro. Mezze delusioni, ecco; anzi, leviamo pure il "mezze". Perché Adachi non è il primo mangaka che passa, e con Rough non era esattamente un esordiente. E in un lavoro precedente come Touch aveva dimostrato che, nonostante i disegni non fantastici, si poteva costruire un ottimo manga per quanto riguarda la caratterizzazione psicologica, la sceneggiatura, e anche l'interazione tra il succitato stile di disegno e la storia. Queste cose ci sono anche in Rough, ed è per questo che ho dato questo voto e non uno più basso. È gradevole da leggere, rilassante, con appassiona e diverte. Non è poco, insomma: alcuni autori sono in grado di rendere una piacevole esperienza come la lettura di un manga una vera e propria tortura. Però, a mio parere, Mitsuru Adachi può fare molto, molto di meglio.
Il primo manga di Adachi che ho completato. Cosa dire? Consiglio caldamente di NON fermarsi al primo volumetto... e nemmeno al secondo! La storia cresce piano piano, con i tempi lenti tanto cari al sensei, ma piano piano ci si ritrova a fare il tifo spassionato per Keisuke, sia per la parte sportiva che per quella personale. Tra i (tanti) pregi di questo manga, ci sono i personaggi, la storia che ti appassiona, i disegni semplici ma puliti e capaci di un'espressività fantastica. Ci sono tavole quasi senza testo che comunicano spesso molto di più delle tavole zeppe di parole! Tra i (pochi) difetti del manga, quello più "fastidioso" non è imputabile ad Adachi ma agli adattatori italiani (dubito che in Giappone abbiano mai sentito parlare della Cuccarini...) ma, appunto, non infastidisce più di tanto. Quello che mi ha impedito di dare 10 a quest'opera è stato solo il finale: evidentemente Adachi è un gran burlone oppure teneva di più alla risoluzione della parte personale rispetto a quella prettamente sportiva. Tant'è, mi chiederò per l'eternità come sarebbe finita la parte sportiva (non vorrei spoilerare troppo). Relativamente all'edizione, credo si trovi ancora quella dei primi anni novanta della Star Comics, con ancora il prezzo in lire. Non eccelsa, i primi volumetti molto "snelli" che vanno via via ingrossandosi (altri hanno già spiegato meglio di me le vicissitudini che ha passato questo meraviglioso manga); volevo aspettare che lo ristampasse magari la Flashbook, ma dopo aver letto i primi volumi di Cross Game ho deciso di comprare i 14 volumetti in blocco e non me ne sono affatto pentita!
Il voto in realtà doveva essere 9,5 (ripeto, il finale non l'ho completamente digerito, anche se la vicenda si conclude in modo per me soddisfacente) ma non ci sono i mezzi voti.
Concludendo, per me che di Adachi avevo letto solo i primi volumetti di Cross Game, Rough è stata una rivelazione: consigliatissimo a chi cerca in un manga la poesia del quotidiano, e anche qualche sana risata, perché no.
Il voto in realtà doveva essere 9,5 (ripeto, il finale non l'ho completamente digerito, anche se la vicenda si conclude in modo per me soddisfacente) ma non ci sono i mezzi voti.
Concludendo, per me che di Adachi avevo letto solo i primi volumetti di Cross Game, Rough è stata una rivelazione: consigliatissimo a chi cerca in un manga la poesia del quotidiano, e anche qualche sana risata, perché no.
Manga comprato a colpo sicuro, onestamente mi aspettavo di dargli anch'io 10.
Invece, nonostante questo sia proprio il mio genere, non ho apprezzato alcune cose. Poche, a dire il vero, tanto che sono stato indeciso fino all'ultimo se dare 8 o 9.
Non avevo mai letto nulla di Adachi, e mi spaventava un po' prendere uno shonen sentimentale così famoso, avevo paura di ritrovare sempre le solite situazioni. Pensavo che essendo così famoso fosse stato in seguito scopiazzato da altri autori, che avrei letto una storia trita e ritrita.
Da questo punto di vista sono rimasto invece molto soddisfatto, dopo più di vent'anni Rough risulta un manga ancora originale, Adachi ha inventato uno stile che è rimasto unico nel suo genere.
Ma andiamo per ordine, cominciamo dai dati più "tecnici". Ad esempio dai disegni, che sono molto molto belli. Uno stile minimalista (soprattutto nelle espressioni), ma molto gradevole. Per me quindi andrebbero anche bene, se non ci fosse un piccolo problema: certe volte alcuni personaggi si somigliano troppo. Questa è una cosa che m'ha dato parecchio fastidio, son rimasto parecchi secondi a fissare il disegno di una foto per capire chi fosse il soggetto, se Ami o Kaori. Purtroppo non è l'unico esempio, ma alla fin fine non è un grosso problema. Stile minimalista comunque da premiare, non solo per il coraggio, ma anche e soprattutto per il risultato finale.
I disegni, infatti, non accompagnano semplicemente la narrazione, ma ne sono parte integrale. Sono tante le vignette in cui il testo è completamente assente, ma sono appunto i disegni a parlare da sé. Adachi è un maestro nella comunicazione su carta, e se il manga ha riscontrato un enorme successo il motivo probabilmente è proprio questo.
Enorme successo che in Italia non è arrivato immediatamente, anzi, inizialmente è stato un flop, poche vendite, dirottato in un'altra testata, pubblicazione conclusa nonostante le perdite fossero maggiori dei profitti.
Ma perché? Com'è potuto succedere?
Provo ad azzardare io un motivo: Rough parte abbastanza (molto?) in sordina. La ragazza che dà continuamente dell'assassino al povero ragazzo - che non ha fatto niente - sa troppo di "espediente da manga".
Non nascondo che la prima cosa che ho pensato, leggendo Rough, è stata proprio "che gran caSSata, altro che capolavoro!".
Se non l'avessi comprato in blocco, se non avessi saputo in anticipo che è considerato uno dei migliori manga di sempre, se avessi "provato" il primo numero... l'avrei continuato?
Boh. Probabilmente sì, perché molto difficilmente interrompo un manga, un libro o un film che ho iniziato, ma altri si arrendono più facilmente.
Interrompere Rough al primo numero è comunque un grosso errore, perché man mano migliora esponenzialmente. I protagonisti e i coprotagonisti si trasformano da semplici "personaggi da manga" a persone in carne ed ossa.
Complice una sceneggiatura magnifica, pian piano non ci si può non affezionare a Keisuke Yamato, protagonista buono, sincero e che non se la tira. Mi sono ritrovato a fare il tifo per lui con tutto il cuore, sia che gareggiasse in piscina, sia che in palio non ci fosse una medaglia ma qualcosa, anzi qualcuno, ben più importante.
Un manga che fa sicuramente battere il cuore, in più di un'occasione, molto coinvolgente e affascinante.
Tuttavia Rough è anche un manga comico, denso di un'ironia particolare. Talmente particolare che non so descriverla, posso solo dire che è magnifica. In generale lo schema è quello della situazione comica seguita dal relativo commento con battuta secca, che lascia il protagonista dello sketch senza parole. Uno schema molto usato negli yonkoma, ma che Adachi riesce a gestire meravigliosamente bene anche in un fumetto impostato in maniera standard.
Insomma, sono molto contento di aver letto Rafu, e lo si evince anche da tutte le lodi presenti in questa recensione. Allora perché ho dato 8? Quei due punti in meno servono a "punire" lo stile di disegno eccessivamente minimalista?
No. Quella è una scelta dell'autore e secondo me è soltanto da apprezzare. I disegni realizzati in questo modo hanno una carica emotiva persino maggiore di quelli più curati, il fatto che talvolta ho scambiato tra loro i personaggi non ha inficiato più di tanto il mio giudizio.
Quei due punti li tolgo rispettivamente per la parte iniziale e finale del manga. La parte iniziale l'ho già detto, m'è sembrata un po' scema, sottotono rispetto al resto dell'opera, il finale invece...
Cerco di non fare spoiler, posso dire che Rough è un manga che mantiene ritmi molto soft. È sicuramente una narrazione rilassante, ma ho sentito parecchio la mancanza di un climax, di qualcosa di violento. Sia nel bene che nel male.
Si respira sempre un'aria molto serena, nonostante ci siano eventi anche tragici. Eventi che fanno battere il cuore, ma non scappa la lacrimuccia né di gioia né di dolore. Non so, alla lunga m'è sembrata soltanto un'opportunità persa da parte dell'autore, poteva approfondire relazioni molto interessanti, poteva osare di più inserendo qualcosa di sentimentalmente più "violento".
Tornando al finale, di sicuro non mi aspettavo che si accoppiassero come istrici, ma nemmeno che finisse tutto prima del previsto. Si capisce quale sarà l'epilogo di tutta la vicenda, ma resta l'amara delusione di non aver visto coi propri occhi il capitolo finale che avevo tanto agognato.
Niente fuochi d'artificio dunque, molti lettori avranno apprezzato la cosa, ma io no. Secondo me una scena finale che possa far breccia nel cuore del lettore, nei suoi ricordi anche dopo tanti anni, in un manga così ci vuole. In Ichigo 100% c'è, tanto per fare un esempio, idem Maison Ikkoku, VGA, ecc...
Mi andrebbe bene anche un finale aperto, ma non un finale come quello di Rough. Speravo che almeno il finale non fosse stato soft, ma Adachi non ha voluto accontentarmi. Mi è mancato qualcosa.
E vabbè, pazienza. Manga comunque da leggere assolutamente, ormai è un pezzo di storia.
Invece, nonostante questo sia proprio il mio genere, non ho apprezzato alcune cose. Poche, a dire il vero, tanto che sono stato indeciso fino all'ultimo se dare 8 o 9.
Non avevo mai letto nulla di Adachi, e mi spaventava un po' prendere uno shonen sentimentale così famoso, avevo paura di ritrovare sempre le solite situazioni. Pensavo che essendo così famoso fosse stato in seguito scopiazzato da altri autori, che avrei letto una storia trita e ritrita.
Da questo punto di vista sono rimasto invece molto soddisfatto, dopo più di vent'anni Rough risulta un manga ancora originale, Adachi ha inventato uno stile che è rimasto unico nel suo genere.
Ma andiamo per ordine, cominciamo dai dati più "tecnici". Ad esempio dai disegni, che sono molto molto belli. Uno stile minimalista (soprattutto nelle espressioni), ma molto gradevole. Per me quindi andrebbero anche bene, se non ci fosse un piccolo problema: certe volte alcuni personaggi si somigliano troppo. Questa è una cosa che m'ha dato parecchio fastidio, son rimasto parecchi secondi a fissare il disegno di una foto per capire chi fosse il soggetto, se Ami o Kaori. Purtroppo non è l'unico esempio, ma alla fin fine non è un grosso problema. Stile minimalista comunque da premiare, non solo per il coraggio, ma anche e soprattutto per il risultato finale.
I disegni, infatti, non accompagnano semplicemente la narrazione, ma ne sono parte integrale. Sono tante le vignette in cui il testo è completamente assente, ma sono appunto i disegni a parlare da sé. Adachi è un maestro nella comunicazione su carta, e se il manga ha riscontrato un enorme successo il motivo probabilmente è proprio questo.
Enorme successo che in Italia non è arrivato immediatamente, anzi, inizialmente è stato un flop, poche vendite, dirottato in un'altra testata, pubblicazione conclusa nonostante le perdite fossero maggiori dei profitti.
Ma perché? Com'è potuto succedere?
Provo ad azzardare io un motivo: Rough parte abbastanza (molto?) in sordina. La ragazza che dà continuamente dell'assassino al povero ragazzo - che non ha fatto niente - sa troppo di "espediente da manga".
Non nascondo che la prima cosa che ho pensato, leggendo Rough, è stata proprio "che gran caSSata, altro che capolavoro!".
Se non l'avessi comprato in blocco, se non avessi saputo in anticipo che è considerato uno dei migliori manga di sempre, se avessi "provato" il primo numero... l'avrei continuato?
Boh. Probabilmente sì, perché molto difficilmente interrompo un manga, un libro o un film che ho iniziato, ma altri si arrendono più facilmente.
Interrompere Rough al primo numero è comunque un grosso errore, perché man mano migliora esponenzialmente. I protagonisti e i coprotagonisti si trasformano da semplici "personaggi da manga" a persone in carne ed ossa.
Complice una sceneggiatura magnifica, pian piano non ci si può non affezionare a Keisuke Yamato, protagonista buono, sincero e che non se la tira. Mi sono ritrovato a fare il tifo per lui con tutto il cuore, sia che gareggiasse in piscina, sia che in palio non ci fosse una medaglia ma qualcosa, anzi qualcuno, ben più importante.
Un manga che fa sicuramente battere il cuore, in più di un'occasione, molto coinvolgente e affascinante.
Tuttavia Rough è anche un manga comico, denso di un'ironia particolare. Talmente particolare che non so descriverla, posso solo dire che è magnifica. In generale lo schema è quello della situazione comica seguita dal relativo commento con battuta secca, che lascia il protagonista dello sketch senza parole. Uno schema molto usato negli yonkoma, ma che Adachi riesce a gestire meravigliosamente bene anche in un fumetto impostato in maniera standard.
Insomma, sono molto contento di aver letto Rafu, e lo si evince anche da tutte le lodi presenti in questa recensione. Allora perché ho dato 8? Quei due punti in meno servono a "punire" lo stile di disegno eccessivamente minimalista?
No. Quella è una scelta dell'autore e secondo me è soltanto da apprezzare. I disegni realizzati in questo modo hanno una carica emotiva persino maggiore di quelli più curati, il fatto che talvolta ho scambiato tra loro i personaggi non ha inficiato più di tanto il mio giudizio.
Quei due punti li tolgo rispettivamente per la parte iniziale e finale del manga. La parte iniziale l'ho già detto, m'è sembrata un po' scema, sottotono rispetto al resto dell'opera, il finale invece...
Cerco di non fare spoiler, posso dire che Rough è un manga che mantiene ritmi molto soft. È sicuramente una narrazione rilassante, ma ho sentito parecchio la mancanza di un climax, di qualcosa di violento. Sia nel bene che nel male.
Si respira sempre un'aria molto serena, nonostante ci siano eventi anche tragici. Eventi che fanno battere il cuore, ma non scappa la lacrimuccia né di gioia né di dolore. Non so, alla lunga m'è sembrata soltanto un'opportunità persa da parte dell'autore, poteva approfondire relazioni molto interessanti, poteva osare di più inserendo qualcosa di sentimentalmente più "violento".
Tornando al finale, di sicuro non mi aspettavo che si accoppiassero come istrici, ma nemmeno che finisse tutto prima del previsto. Si capisce quale sarà l'epilogo di tutta la vicenda, ma resta l'amara delusione di non aver visto coi propri occhi il capitolo finale che avevo tanto agognato.
Niente fuochi d'artificio dunque, molti lettori avranno apprezzato la cosa, ma io no. Secondo me una scena finale che possa far breccia nel cuore del lettore, nei suoi ricordi anche dopo tanti anni, in un manga così ci vuole. In Ichigo 100% c'è, tanto per fare un esempio, idem Maison Ikkoku, VGA, ecc...
Mi andrebbe bene anche un finale aperto, ma non un finale come quello di Rough. Speravo che almeno il finale non fosse stato soft, ma Adachi non ha voluto accontentarmi. Mi è mancato qualcosa.
E vabbè, pazienza. Manga comunque da leggere assolutamente, ormai è un pezzo di storia.
Cosa succede se si prende la storia di Romeo e Giulietta e la si fa rivisitare da uno dei più amati mangaka Giapponesi? Beh il risultato è Rough ed è un grande risultato, in questa opera Adachi esprime il meglio di se con gli ingredienti di sempre: la gioventù, lo sport, l'amicizia, l'amore e un disegno che se anche non eccelso dal punto di vista tecnico, sa essere espressivo e comunicativo come pochi altri.
Keisuke Yamato e Ami Ninomiya sono i figli di due famiglie di pasticcieri tra cui una scorre odio e forte rivalità. Lui è un nuotatore mentre lei è una tuffatrice, proprio nella piscina della scuola Ami accusa Keisuke di essere un assassino... con queste belle premesse inizia Rough.
Adachi in questo manga ci mostra in maniera eccelsa la crescita dei personaggi sia dal punto di vista psicologico ma anche sentimentale e sportivo, il disprezzo che con gradualità si trasforma in un interesse sempre più forte, ma tutto ciò ci viene mostrato con espedienti che rendono questa trasformazione realistica e scandita con tempi perfetti, tutto accompagnato con il suo stile unico fatto di silenzi e vignette di una grande comunicatività. Anche il resto dei personaggi è ben delineato, essi svolgono un ruolo importante nella storia, specialmente quello che diverrà il rivale di Keisuke nello sport e nell'amore. La storia rimane in bilico fino all'ultimo e si risolve con un finale davvero stupendo e magistrale.
Keisuke Yamato e Ami Ninomiya sono i figli di due famiglie di pasticcieri tra cui una scorre odio e forte rivalità. Lui è un nuotatore mentre lei è una tuffatrice, proprio nella piscina della scuola Ami accusa Keisuke di essere un assassino... con queste belle premesse inizia Rough.
Adachi in questo manga ci mostra in maniera eccelsa la crescita dei personaggi sia dal punto di vista psicologico ma anche sentimentale e sportivo, il disprezzo che con gradualità si trasforma in un interesse sempre più forte, ma tutto ciò ci viene mostrato con espedienti che rendono questa trasformazione realistica e scandita con tempi perfetti, tutto accompagnato con il suo stile unico fatto di silenzi e vignette di una grande comunicatività. Anche il resto dei personaggi è ben delineato, essi svolgono un ruolo importante nella storia, specialmente quello che diverrà il rivale di Keisuke nello sport e nell'amore. La storia rimane in bilico fino all'ultimo e si risolve con un finale davvero stupendo e magistrale.
Manga strepitoso. Coinvolgente, leggero ma non troppo, sobrio, elegante, a tratti vivace ma sempre molto... dolce.
Ad esser sincero non ho gradito del tutto il finale, in pieno "stile Adachi", ma la trama è veramente molto carina.
I disegni sono semplici ma efficaci ed espressivi; sfondi e paesaggi ben curati e molto suggestivi.
Consigliatissimo, voto 10.
Ad esser sincero non ho gradito del tutto il finale, in pieno "stile Adachi", ma la trama è veramente molto carina.
I disegni sono semplici ma efficaci ed espressivi; sfondi e paesaggi ben curati e molto suggestivi.
Consigliatissimo, voto 10.
<b>[Attenzione, spoiler]</b>
Un gradino sotto "Touch" e "Slow Step" a mio parere, perchè in generale le situazioni sono un po' più canoniche e Adachi non ha osato fino in fondo in una situazione in particolare, quella legata a Kaori.
Un punto a favore invece è l 'ambientazione della scuola-dormitorio, alquanto inusuale in questo genere di opere, anche se magari non sfruttata fino in fondo. Un altro sono certe situazioni tipicamente da commedia che fanno veramente ridere. A proposito, Adachi proprio in quel periodo era all'opera anche su "Slow Step" e lì si è scatenato alla grande! ^^
Keisuke e co. sono simpatici, anche se forse un po' troppo spavaldi e forti.
Il migliore credo che alla fine sia Takeshi, visto soprattutto il legame particolare che instaura con Keisuke.
Peccato che verso la fine poi i quattro vengano alquanto lasciati in disparte e a parte Takeshi, trasferitosi, gli altri o almeno due su tre, vengano lanciati in storie d' amore alquanto insapori secondo me.
Sarà anche perchè l' ultima parte è tutta giocata sulle sfide di nuoto, molto coinvolgenti!
Comunque è un bel fumetto.
Un gradino sotto "Touch" e "Slow Step" a mio parere, perchè in generale le situazioni sono un po' più canoniche e Adachi non ha osato fino in fondo in una situazione in particolare, quella legata a Kaori.
Un punto a favore invece è l 'ambientazione della scuola-dormitorio, alquanto inusuale in questo genere di opere, anche se magari non sfruttata fino in fondo. Un altro sono certe situazioni tipicamente da commedia che fanno veramente ridere. A proposito, Adachi proprio in quel periodo era all'opera anche su "Slow Step" e lì si è scatenato alla grande! ^^
Keisuke e co. sono simpatici, anche se forse un po' troppo spavaldi e forti.
Il migliore credo che alla fine sia Takeshi, visto soprattutto il legame particolare che instaura con Keisuke.
Peccato che verso la fine poi i quattro vengano alquanto lasciati in disparte e a parte Takeshi, trasferitosi, gli altri o almeno due su tre, vengano lanciati in storie d' amore alquanto insapori secondo me.
Sarà anche perchè l' ultima parte è tutta giocata sulle sfide di nuoto, molto coinvolgenti!
Comunque è un bel fumetto.
Sono passato, per curiosità, a leggere qualche recensione su quest'opera di Adachi, la cosa che più mi ha stupito è stata l'"uniformità" nelle votazioni, nel senso che praticamente sono tutti concordi sul fatto che il manga sia quasi un capolavoro, cosa che capita molto raramente.
Parlando del manga, posso dire che è l'opera di Adachi che preferisco, forse perchè è raro che il Maestro non parli di baseball; in questo manga infatti si parla di nuoto, di tuffi con molte scene in costume...apprezzate molto dai fan naturalmente. La storia è classica, con lo sviluppo del rapporto tra i protagonisti che viene spalmato dalla prima tavola all'ultima in un lasso temporale di 3 anni. Trovo molto bello anche lo sviluppo del rapporto tra il padre di Ami e Keisuke, con un iniziale odio, più dovuto che provato realmente. Inutile parlare più approfonditamente della trama visto che molti prima di me l'hanno descritta, ma due parole per il bel finale le voglio scrivere.
Il finale... chi conosce Adachi non rimane sorpreso, perchè il maestro, come sempre, non finisce le sue opere con il classico bacio finale o abbraccio e saluto finale di tutti i protagonisti, come al solito non ci fa "vedere nulla", ma ci fa capire tutto, e questa sua qualità è fantastica.
L'unica critica che mi permetto di fare è sul personaggio di Nakanishi, alterego di Keisuke e ragazzo (imposto) di Ami, approfitta troppo della sua condizione e alza le mani su Ami, quanto basta per farmelo odiare più di Goku di Dragon Ball.
Manga consigliato.
Parlando del manga, posso dire che è l'opera di Adachi che preferisco, forse perchè è raro che il Maestro non parli di baseball; in questo manga infatti si parla di nuoto, di tuffi con molte scene in costume...apprezzate molto dai fan naturalmente. La storia è classica, con lo sviluppo del rapporto tra i protagonisti che viene spalmato dalla prima tavola all'ultima in un lasso temporale di 3 anni. Trovo molto bello anche lo sviluppo del rapporto tra il padre di Ami e Keisuke, con un iniziale odio, più dovuto che provato realmente. Inutile parlare più approfonditamente della trama visto che molti prima di me l'hanno descritta, ma due parole per il bel finale le voglio scrivere.
Il finale... chi conosce Adachi non rimane sorpreso, perchè il maestro, come sempre, non finisce le sue opere con il classico bacio finale o abbraccio e saluto finale di tutti i protagonisti, come al solito non ci fa "vedere nulla", ma ci fa capire tutto, e questa sua qualità è fantastica.
L'unica critica che mi permetto di fare è sul personaggio di Nakanishi, alterego di Keisuke e ragazzo (imposto) di Ami, approfitta troppo della sua condizione e alza le mani su Ami, quanto basta per farmelo odiare più di Goku di Dragon Ball.
Manga consigliato.
<i>"Nel mezzo di cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura
chè la retta via era smarrita."</i>
Non è una citazione a caso, per due motivi, uno personale ed uno evocativo. In primis fu questo fumetto che qualche anno fa, dopo un momento di distacco dal mondo dei manga, mi fece tornare l'ormai sopita passione per i fumetti del sol levante. In secondo luogo perché, se proprio dovessimo paragonare Adachi ad un poeta, beh quello sicuramente sarebbe Dante Alighieri. Adachi è semplicemente il sommo, il vate dei fumetti, il massimo che può esserci. E il massimo del massimo è, per la poesia la Divina Commedia, per i fumetti Rough di Mitsuru Adachi. Senza ombra di dubbio l'opera più matura del maestro, la grandezza dei temi, dei personaggi, della trama, delle meccaniche di svolgimento è quasi inimitabile.
Ogni Regina (per me la Takahashi) ha bisogno del suo Re che possiamo facilmente individuare in Mitsuru Adachi. Si parla ovviamente di fumetti moderni, tra gli anni 80 e 90, ma forse si parla anche di storia. Oggi come oggi per gli appassionati non si può prescindere da questo capolavoro.
La luna a portata di mano.
mi ritrovai per una selva oscura
chè la retta via era smarrita."</i>
Non è una citazione a caso, per due motivi, uno personale ed uno evocativo. In primis fu questo fumetto che qualche anno fa, dopo un momento di distacco dal mondo dei manga, mi fece tornare l'ormai sopita passione per i fumetti del sol levante. In secondo luogo perché, se proprio dovessimo paragonare Adachi ad un poeta, beh quello sicuramente sarebbe Dante Alighieri. Adachi è semplicemente il sommo, il vate dei fumetti, il massimo che può esserci. E il massimo del massimo è, per la poesia la Divina Commedia, per i fumetti Rough di Mitsuru Adachi. Senza ombra di dubbio l'opera più matura del maestro, la grandezza dei temi, dei personaggi, della trama, delle meccaniche di svolgimento è quasi inimitabile.
Ogni Regina (per me la Takahashi) ha bisogno del suo Re che possiamo facilmente individuare in Mitsuru Adachi. Si parla ovviamente di fumetti moderni, tra gli anni 80 e 90, ma forse si parla anche di storia. Oggi come oggi per gli appassionati non si può prescindere da questo capolavoro.
La luna a portata di mano.
Rough è una classica commedia adolescenziale ed è ambientata in uno scenario prevalentemente scolastico, che la accomuna anche all'altra sua famosissima opera, Touch, con l'unica differenza dello sport. Infatti il maestro Adachi, appassionato di baseball, lo inserisce spesso nelle sue opere; in Rough invece lo sport raccontato dal maestro è il nuoto.
La storia ruota intorno al rapporto tra il nuotatore Keisuke Yamato e la tuffatrice Ami Ninomiya, due promesse dello sport giapponese. La loro relazione nasce da un odio reciproco, ma con il passare del tempo, nel corso dei tre anni di scuola, in un modo impercettibile i due cominceranno a capirsi e a legarsi fra loro. Nella storia di questo manga si può notare come il maestro Adachi riesca a descrivere e rappresentare episodi che separano amore e odio, tutto questo con piccole incomprensioni, sguardi, mezze frasi che caratterizzano gli episodi che coprono un arco narrativo di tre lunghi anni, ed il cui ritmo è cadenzato dall'incedere delle stagioni e delle gare sportive. Un fumetto da non perdere
La storia ruota intorno al rapporto tra il nuotatore Keisuke Yamato e la tuffatrice Ami Ninomiya, due promesse dello sport giapponese. La loro relazione nasce da un odio reciproco, ma con il passare del tempo, nel corso dei tre anni di scuola, in un modo impercettibile i due cominceranno a capirsi e a legarsi fra loro. Nella storia di questo manga si può notare come il maestro Adachi riesca a descrivere e rappresentare episodi che separano amore e odio, tutto questo con piccole incomprensioni, sguardi, mezze frasi che caratterizzano gli episodi che coprono un arco narrativo di tre lunghi anni, ed il cui ritmo è cadenzato dall'incedere delle stagioni e delle gare sportive. Un fumetto da non perdere
L'adolescenza, ci rammenta l'autore, è un periodo piuttosto transitorio della vita.
Non si è bambini, non si è adulti, ma si è già, in potenza, ciò che saremo una volta cresciuti.
Man mano che passerà il tempo, il nostro carattere potrà cambiare, e determinati sentimenti che proviamo potranno modificarsi.
L'adolescente, lo studente delle scuole superiori, è quindi soltanto una versione incompleta dell'uomo che sarà, un blocco di pietra ancora ruvido in attesa di trasformarsi in una bellissima scultura, la bozza di un bellissimo quadro.
C'è una parola che descrive alla perfezione tutto questo, e questa parola è "rough". Ruvido, abbozzato, incompleto.
Il nostro protagonista, Keisuke Yamato, ex campione di nuoto, si iscrive alle scuole superiori e comincia una nuova vita assieme a un simpatico gruppo di coinquilini.
Tra le nuove conoscenze liceali, però, c'è anche lei, Ami Ninomiya, bellissima tuffatrice e oggetto dei desideri di tutta la scuola.
Mentre entra subito in confidenza con gli amici del ragazzo, Ami sembra invece detestare Keisuke dal profondo del cuore.
La ragione di tanto astio sta nell'appartenenza di Keisuke agli Yamato, storica famiglia di pasticcieri che da generazioni rivaleggia nella professione con i Ninomiya.
Se, da un lato, Ami è cresciuta nell'odio per qualsiasi appartenente alla famiglia Yamato, dall'altro a Keisuke invece interessa poco e niente della pasticceria e delle faide familiari, e, anzi, si sente attratto dalla ragazza.
Una serie fin troppo fortuita di coincidenze e giochi del destino porteranno i due ragazzi ad avvicinarsi sempre più l'un l'altro, cosicché dall'odio iniziale nasca un'amicizia, una bella intesa, e poi, chissà...
Dopo averci regalato il superbo Touch, Mitsuru Adachi ritorna con una nuova, intensa, storia di sentimenti e di sport.
Messo momentaneamente da parte l'amato baseball (che però troverà il modo di fare un'innocente comparsata anche tra queste pagine), Adachi mette in scena la storia di un nuotatore e di una tuffatrice, ma lo sport rimarrà unicamente sullo sfondo, limitandosi a fornire, di tanto in tanto, lo spunto per una gag, per un deus ex machina, per un'analisi psicologica dei personaggi.
Rough non ha l'intensità psicologica del precedente Touch, e si presenta anzi come una semplicissima storia d'amore e d'amicizia: un affiatato gruppo di amici, una scuola, una piscina, e la vita da studenti di liceo con tutto ciò che questo comporta.
Eppure, nella sua apparente semplicità, Rough riesce a coinvolgere lo spettatore regalandoci una storia bellissima., i cui personaggi sono tanti e tutti sapientemente descritti. Descritti, e non costruiti, perché usare questa parola sarebbe uno sgarbo nei confronti dell'autore. I personaggi di Rough sono infatti tratteggiati in maniera semplicissima, sia dal lato grafico, sia dal lato caratteriale, e chiunque di noi potrebbe dire di averne incontrato almeno uno per strada, di averne almeno uno tra la cerchia delle proprie amicizie. Nella loro semplicità, i personaggi di Rough risultano umani, veri, profondi, e riescono a toccare il cuore del lettore e a trascinarlo con delicatezza nelle loro vicende.
Amore, dunque. Un amore che nasce lentamente, sviluppandosi a poco a poco a partire da tutt'altro tipo di sentimenti, perché, in fondo, l'adolescente è ancora "rough" e i suoi sentimenti possono cambiare dall'oggi al domani.
Ma anche amicizia, un legame all'apparenza spensierato ma in realtà molto profondo e sincero che ci lega ai nostri compagni di vita, la goliardia e la spensieratezza del gruppo di amici del liceo, all'interno del quale ci si confronta, si fanno esperienze, si sviluppano amori e legami, si cresce insieme e si impara a vivere. In allegria e apparente spensieratezza, ma con molta profondità, sotto sotto.
Quel che piace di Rough è la naturalezza della narrazione, il realismo con cui sono dipinti i suoi personaggi, il delicato umorismo e la poesia degli eventi, l'atmosfera dell'adolescenza che riesce a ricreare, riuscendo a farci sentire proprio lì, a riscaldarci in una piscina al coperto mentre fuori soffia il gelido vento dell'inverno, o a passeggiare in spiaggia sotto il caldo sole estivo.
A ritrarre tutto questo, l'ormai consolidato stile dell'autore, fatto di disegni semplici ma raramente così belli e dettagliati, di silenzi, di frasi interrotte a metà, di detti e non detti, di una rappresentazione dei sentimenti che riesce a farsi apprezzare senza artifici, senza baci, senza sesso, senza gesti eclatanti, ma solo con la forza della sua poesia, delle sue passeggiate sotto i ciliegi in fiore, delle sue timide dichiarazioni d'amore registrate su audiocassetta...
Con una coralità assai rara da trovare nelle altre storie adolescenziali, Rough si presenta, in sordina, al lettore, e riesce a toccargli il cuore in maniera assolutamente inaspettata, facendo leva su sensazioni che egli quasi dimenticava di poter provare.
L'edizione italiana, essendo uno dei primi manga giunti sul suolo del nostro paese, purtroppo appare oggi assai inadeguata, con volumi di formati diversi, lettering a penna e parecchi riferimenti alla pop culture italiana e internazionale del periodo che sostituiscono quelli al Giappone, eppure, anche così, Rough riesce a toccare il cuore dei suoi lettori come ben pochi altri manga del suo stesso genere sanno fare.
Dal momento che all'unanimità Rough ha ottenuto 10, glielo do anch'io per non rovinargli la media, e senza alcun rimorso, perché sono manga come questi che davvero lo meritano. Consigliatissimo ai neofiti appassionati di storie d'amore che, leggendo Rough, potranno conoscerne una delle più belle che siano mai state scritte.
Non si è bambini, non si è adulti, ma si è già, in potenza, ciò che saremo una volta cresciuti.
Man mano che passerà il tempo, il nostro carattere potrà cambiare, e determinati sentimenti che proviamo potranno modificarsi.
L'adolescente, lo studente delle scuole superiori, è quindi soltanto una versione incompleta dell'uomo che sarà, un blocco di pietra ancora ruvido in attesa di trasformarsi in una bellissima scultura, la bozza di un bellissimo quadro.
C'è una parola che descrive alla perfezione tutto questo, e questa parola è "rough". Ruvido, abbozzato, incompleto.
Il nostro protagonista, Keisuke Yamato, ex campione di nuoto, si iscrive alle scuole superiori e comincia una nuova vita assieme a un simpatico gruppo di coinquilini.
Tra le nuove conoscenze liceali, però, c'è anche lei, Ami Ninomiya, bellissima tuffatrice e oggetto dei desideri di tutta la scuola.
Mentre entra subito in confidenza con gli amici del ragazzo, Ami sembra invece detestare Keisuke dal profondo del cuore.
La ragione di tanto astio sta nell'appartenenza di Keisuke agli Yamato, storica famiglia di pasticcieri che da generazioni rivaleggia nella professione con i Ninomiya.
Se, da un lato, Ami è cresciuta nell'odio per qualsiasi appartenente alla famiglia Yamato, dall'altro a Keisuke invece interessa poco e niente della pasticceria e delle faide familiari, e, anzi, si sente attratto dalla ragazza.
Una serie fin troppo fortuita di coincidenze e giochi del destino porteranno i due ragazzi ad avvicinarsi sempre più l'un l'altro, cosicché dall'odio iniziale nasca un'amicizia, una bella intesa, e poi, chissà...
Dopo averci regalato il superbo Touch, Mitsuru Adachi ritorna con una nuova, intensa, storia di sentimenti e di sport.
Messo momentaneamente da parte l'amato baseball (che però troverà il modo di fare un'innocente comparsata anche tra queste pagine), Adachi mette in scena la storia di un nuotatore e di una tuffatrice, ma lo sport rimarrà unicamente sullo sfondo, limitandosi a fornire, di tanto in tanto, lo spunto per una gag, per un deus ex machina, per un'analisi psicologica dei personaggi.
Rough non ha l'intensità psicologica del precedente Touch, e si presenta anzi come una semplicissima storia d'amore e d'amicizia: un affiatato gruppo di amici, una scuola, una piscina, e la vita da studenti di liceo con tutto ciò che questo comporta.
Eppure, nella sua apparente semplicità, Rough riesce a coinvolgere lo spettatore regalandoci una storia bellissima., i cui personaggi sono tanti e tutti sapientemente descritti. Descritti, e non costruiti, perché usare questa parola sarebbe uno sgarbo nei confronti dell'autore. I personaggi di Rough sono infatti tratteggiati in maniera semplicissima, sia dal lato grafico, sia dal lato caratteriale, e chiunque di noi potrebbe dire di averne incontrato almeno uno per strada, di averne almeno uno tra la cerchia delle proprie amicizie. Nella loro semplicità, i personaggi di Rough risultano umani, veri, profondi, e riescono a toccare il cuore del lettore e a trascinarlo con delicatezza nelle loro vicende.
Amore, dunque. Un amore che nasce lentamente, sviluppandosi a poco a poco a partire da tutt'altro tipo di sentimenti, perché, in fondo, l'adolescente è ancora "rough" e i suoi sentimenti possono cambiare dall'oggi al domani.
Ma anche amicizia, un legame all'apparenza spensierato ma in realtà molto profondo e sincero che ci lega ai nostri compagni di vita, la goliardia e la spensieratezza del gruppo di amici del liceo, all'interno del quale ci si confronta, si fanno esperienze, si sviluppano amori e legami, si cresce insieme e si impara a vivere. In allegria e apparente spensieratezza, ma con molta profondità, sotto sotto.
Quel che piace di Rough è la naturalezza della narrazione, il realismo con cui sono dipinti i suoi personaggi, il delicato umorismo e la poesia degli eventi, l'atmosfera dell'adolescenza che riesce a ricreare, riuscendo a farci sentire proprio lì, a riscaldarci in una piscina al coperto mentre fuori soffia il gelido vento dell'inverno, o a passeggiare in spiaggia sotto il caldo sole estivo.
A ritrarre tutto questo, l'ormai consolidato stile dell'autore, fatto di disegni semplici ma raramente così belli e dettagliati, di silenzi, di frasi interrotte a metà, di detti e non detti, di una rappresentazione dei sentimenti che riesce a farsi apprezzare senza artifici, senza baci, senza sesso, senza gesti eclatanti, ma solo con la forza della sua poesia, delle sue passeggiate sotto i ciliegi in fiore, delle sue timide dichiarazioni d'amore registrate su audiocassetta...
Con una coralità assai rara da trovare nelle altre storie adolescenziali, Rough si presenta, in sordina, al lettore, e riesce a toccargli il cuore in maniera assolutamente inaspettata, facendo leva su sensazioni che egli quasi dimenticava di poter provare.
L'edizione italiana, essendo uno dei primi manga giunti sul suolo del nostro paese, purtroppo appare oggi assai inadeguata, con volumi di formati diversi, lettering a penna e parecchi riferimenti alla pop culture italiana e internazionale del periodo che sostituiscono quelli al Giappone, eppure, anche così, Rough riesce a toccare il cuore dei suoi lettori come ben pochi altri manga del suo stesso genere sanno fare.
Dal momento che all'unanimità Rough ha ottenuto 10, glielo do anch'io per non rovinargli la media, e senza alcun rimorso, perché sono manga come questi che davvero lo meritano. Consigliatissimo ai neofiti appassionati di storie d'amore che, leggendo Rough, potranno conoscerne una delle più belle che siano mai state scritte.
La trama dei manga di Adachi non è mai molto complessa, e tende a ripetere gli stessi elementi: l'ambientazione scolastica, lo sport visto come occasione di crescita fisica manche spirituale, la difficoltà dei personaggi a esprimere i loro sentimenti, senza tuttavia che nessuno di questi elementi finisca per prevalere sugli altri e conferisca al manga un tono drammatico.
La bellezza e la maestria di questo straordinario autore stanno proprio in questo, nel creare atmosfere, nel suggerire sensazioni, più che descriverle.
Adachi è capace di creare storie “normali” venate di grande lirismo e poesia, grazie anche a un tratto grafico essenziale e delicato.
Per me Rough è un titolo irrinunciabile!
La bellezza e la maestria di questo straordinario autore stanno proprio in questo, nel creare atmosfere, nel suggerire sensazioni, più che descriverle.
Adachi è capace di creare storie “normali” venate di grande lirismo e poesia, grazie anche a un tratto grafico essenziale e delicato.
Per me Rough è un titolo irrinunciabile!
La reputo una tra le opere migliori di Adachi, uno dei miei manga preferiti e che custodisco gelosamente. Per chi vuole veramente leggere una storia che ti fa commuovere, ridere e ti appassiona. Stupendo. Un mix perfetto di vita, sport, amicizia, felicità e anche un po' di fatica. Come un film...
Secondo me si merita anche la lode.
Secondo me si merita anche la lode.
Non vorrei essere monotono nel dare anch'io un 10 ma a mio parere è attualmente il più bel manga scritto dal maestro Adachi. Quello che adoro maggiormente di questo manga sono le atmosfere che il maestro riesce a creare, i "silenzi" che valgono più di mille parole, l'ansia e la tensione che provo durante le gare di nuoto e poi c'è quel di più... quel di più che rende questo manga un capolavoro. E' da notare inoltre che il tratto del maestro è molto più pulito e maturo rispetto alle sue precedenti opere.
E' uno dei miei 5 manga preferiti. Storia stupenda di amore, amicizia, coraggio, impegno. C'è tutto. Con questa storia Adachi descrive in maniera divina l'adolescenza con tutte le sue sfumature. Personaggi immensi, che insegnano il vero significato della parola amicizia, della sana competizione sportiva, dell'amore. Chiunque legga i manga, non può perdersi questo capolavoro di Adachi.
A parte che è meraviglioso, ma, l'uomo ideale è Keysuke Yamato. Se solo il mio ragazzo fosse anche la metà di lui, sarei una donna appagata, anche, se il mio boy, merita. La cosa che mi sorprende è che, all'epoca, quando uscì, vacillò molto per vendite, come si fa a non comprare questa gemma? Non appassionarsi di una che ti chiama assassino? Non amare l'opera di Adachi, si può, non amare Rough, no.
Andiamo a salvare Ami.
Andiamo a salvare Ami.
Storia splendida e sublime; la migliore storia, secondo me, del maestro Adachi. Un manga in cui c'è veramente tutto dall'amore allo sport; dall'amicizia alla tristezza interiore; mi sono quasi innamorato di questa storia, dove l'autore, ha dato il meglio di se. Per capire meglio quello che dico, vi consiglio di andare a leggervi direttamente il manga.
Veramente una storia deliziosa! Ricca di umorismo e tanto divertimento. All'inizio non ero molto sicura dell'acquisto perchè avevo paura che fosse troppo incentrato sullo sport. In realtà quest'ultimo alla fine non è l'elemento primario. In conclusione bello il filone della storia, belli i disegni e simpaticissimi tutti i personaggi. Complimenti Adachi!
Poesia!
Rough è fantastico, sublime, sono molti gli aggettivi e allo stesso tempo pochi, per descrivere questo capolavoro.
Lo lessi quando avevo 14 anni e lo sto rileggendo ora che ho 23 anni, nulla di diverso, stesse sensazione, stessa magia. ed è questo il bello di rough, il tratto è semplice a volte alcune vignette sembrano strisce umoristiche, molti silenzi in rough, molto uso di comicità elaborata e mai sciocca. Rough parla di nuoto, di baseball parla di sport come tante altre (quasi tutte? lol) opere dell'autore, ma parla anche di sentimenti che vanno al di là dei problemi scolastici o sportivi. Rough è un must per chiunque abbia fatto nuoto come me, ma anche per chiunque ami le belle storie da leggere ridere e sognare :)
Rough è fantastico, sublime, sono molti gli aggettivi e allo stesso tempo pochi, per descrivere questo capolavoro.
Lo lessi quando avevo 14 anni e lo sto rileggendo ora che ho 23 anni, nulla di diverso, stesse sensazione, stessa magia. ed è questo il bello di rough, il tratto è semplice a volte alcune vignette sembrano strisce umoristiche, molti silenzi in rough, molto uso di comicità elaborata e mai sciocca. Rough parla di nuoto, di baseball parla di sport come tante altre (quasi tutte? lol) opere dell'autore, ma parla anche di sentimenti che vanno al di là dei problemi scolastici o sportivi. Rough è un must per chiunque abbia fatto nuoto come me, ma anche per chiunque ami le belle storie da leggere ridere e sognare :)
E' stata la prima opera di Adachi che abbia mai letto e tutt'ora la ritengo ancora la migliore realizzata dall'autore. Si tratta di una perfetta fusione tra vari generi da quello sportivo, a quello comico sentimentale, che riescono a coinvolgere il lettore nel più profondo commovendolo con frasi e discorsi non detti e stupende inquadrature prive di personaggi.
La qualità artistica è sempre quella che ci ha abituati l'autore: povera, pulita e delicata che riesci a esprimere tantissimo, la storia è sublime capace di arrivare a toccare i sentimenti profondi di ognuno di noi.
La qualità artistica è sempre quella che ci ha abituati l'autore: povera, pulita e delicata che riesci a esprimere tantissimo, la storia è sublime capace di arrivare a toccare i sentimenti profondi di ognuno di noi.