Hoshin Engi
Hoshin Engi è uno di quei capolavori che non ti aspetti. Il manga più lungo e forse più bello di Ryu Fujisaki appartiene a quella serie di opere anomale nate su Shonen Jump alla fine degli anni '90, fra cui mi piace ricordare "Shaman King" e "Hunter X Hunter", anch'esse dalla fortuna un po' incerta, ma che hanno introdotto elementi nuovi nel mondo dei manga.
TRAMA
Hoshin Engi riprende uno dei grandi poemi mitologici cinesi, il Fengshen Yaniy, ambientato in un'antichità non precisata e qui rivisitata. Taikobo è un sennin, ossia un eremita dotato di alcuni poteri fra cui quello di non invecchiare, che passa pigramente le sue giornate sul monte Kongrong, un'isola nel cielo. Un giorno il suo maestro gli mostra una lista di personaggi, fra cui altri sennin e demoni, che devono essere eliminati affinché il mondo rimanga in equilibrio. Fin qui la trama è abbastanza banale, ma la prima grande novità sta nel carattere di Taikobo: è un ragazzo pigro e non molto forte, ma molto intelligente, e decide sin da subito che l'unico modo per portare a termine il proprio compito è circondarsi di alleati forti che lo aiutino. Sceso sulla terra in groppa a Supushan, una sorta di ippopotamo, nuovamente troviamo un elemento interessante, poiché Taikobo si imbatte subito in Shinkoiyo, uno dei Sennin più forti in assoluto, e poi in Dakki, una demone volpe che reincarnandosi di volta in volta in belle ragazze si assicura ormai da anni il controllo della Cina. Mentre Shinkoiyo resterà abbastanza neutrale, Dakki dà subito prova della sua crudeltà, e rimarrà fino alla fine un nemico misterioso e affascinante. Riuscito a fuggire, Taikobo dovrà fare i conti anche con un'altra questione, vale a dire che in questa guerra fra divinità restano coinvolti anche gli uomini che non hanno poteri, i quali molto spesso sono anche oppressi dai loro regnanti. Sempre più convinto di necessitare di aiuto, il sennin inizia il suo viaggio per trovare nuovi alleati.
SPOILER
Nella seconda metà il manga prende un ritmo molto più concitato e la trama si espande notevolmente con l'introduzione di sennin provenienti da altre isole volanti, per sconfinare fino allo spazio
COMMENTO
Come già detto nella trama, il punto forte di questo manga è la caratterizzazione, non solo del protagonista, ma di ogni singolo personaggio, e vi assicuro che sono davvero tanti! Siamo appunto di fronte a un protagonista che per la sua pigrizia ricorda un po' Yoh Asakura di Shaman King, ma che in questo caso ha una parte molto più attiva nello sviluppo globale della storia, e che fa dell'intelligenza, e talvolta anche dell'inganno, la propria arma principale. Non mancano ovviamente i personaggi tutti muscoli, né le scazzotate che caratterizzano quasi tutti gli shonen, ma è davvero difficile che ci sia una lotta fine a sé stessa, tutto si inserisce in un piano più ampio che diviene chiaro solamente nei volumi finali. Una nota specifica meritano gli abiti e la strumentazione dei sennin: come si può vedere dalle copertine, tutti indossano quanti e scarpe over size, e nonostante siamo intorno al 4000 a.C. o giù di lì, i sennin hanno strumentazioni che risultano fantascientifiche ancora oggi, in quel sano stile cyber esagerato che ha caratterizzato buona parte della produzione non solo giapponese degli anni '90. Questo discorso vale anche per i disegni in generale, visto che gli occhioni e le ciglia mi hanno ricordato design come quello di "I cieli di Escaflowne". I disegni sono ben fatti, anche se l'uso davvero massiccio di retini può far apparire alcune tavole confuse o addirittura sporche; in effetti è abbastanza raro anche oggi che in uno shonen si utilizzino i retini per fare praticamente qualunque ombra o sfumatura, ma come ho già detto più volte, siamo di fronte ad un manga anomalo sotto diversi punti di vista.
CONCLUSIONE
Concordo con gli altri utenti che hanno dato 9 come voto, ma anche per una questione affettiva non esito a dare un 10 pieno. In definitiva, se non l'avete mai fatto, provate a leggere Hoshin Engi. In un momento in cui diventa sempre più difficile trovare manga con idee originali, questa è una perla che purtroppo in pochi conoscono, e che andrebbe riscoperta.
TRAMA
Hoshin Engi riprende uno dei grandi poemi mitologici cinesi, il Fengshen Yaniy, ambientato in un'antichità non precisata e qui rivisitata. Taikobo è un sennin, ossia un eremita dotato di alcuni poteri fra cui quello di non invecchiare, che passa pigramente le sue giornate sul monte Kongrong, un'isola nel cielo. Un giorno il suo maestro gli mostra una lista di personaggi, fra cui altri sennin e demoni, che devono essere eliminati affinché il mondo rimanga in equilibrio. Fin qui la trama è abbastanza banale, ma la prima grande novità sta nel carattere di Taikobo: è un ragazzo pigro e non molto forte, ma molto intelligente, e decide sin da subito che l'unico modo per portare a termine il proprio compito è circondarsi di alleati forti che lo aiutino. Sceso sulla terra in groppa a Supushan, una sorta di ippopotamo, nuovamente troviamo un elemento interessante, poiché Taikobo si imbatte subito in Shinkoiyo, uno dei Sennin più forti in assoluto, e poi in Dakki, una demone volpe che reincarnandosi di volta in volta in belle ragazze si assicura ormai da anni il controllo della Cina. Mentre Shinkoiyo resterà abbastanza neutrale, Dakki dà subito prova della sua crudeltà, e rimarrà fino alla fine un nemico misterioso e affascinante. Riuscito a fuggire, Taikobo dovrà fare i conti anche con un'altra questione, vale a dire che in questa guerra fra divinità restano coinvolti anche gli uomini che non hanno poteri, i quali molto spesso sono anche oppressi dai loro regnanti. Sempre più convinto di necessitare di aiuto, il sennin inizia il suo viaggio per trovare nuovi alleati.
SPOILER
Nella seconda metà il manga prende un ritmo molto più concitato e la trama si espande notevolmente con l'introduzione di sennin provenienti da altre isole volanti, per sconfinare fino allo spazio
COMMENTO
Come già detto nella trama, il punto forte di questo manga è la caratterizzazione, non solo del protagonista, ma di ogni singolo personaggio, e vi assicuro che sono davvero tanti! Siamo appunto di fronte a un protagonista che per la sua pigrizia ricorda un po' Yoh Asakura di Shaman King, ma che in questo caso ha una parte molto più attiva nello sviluppo globale della storia, e che fa dell'intelligenza, e talvolta anche dell'inganno, la propria arma principale. Non mancano ovviamente i personaggi tutti muscoli, né le scazzotate che caratterizzano quasi tutti gli shonen, ma è davvero difficile che ci sia una lotta fine a sé stessa, tutto si inserisce in un piano più ampio che diviene chiaro solamente nei volumi finali. Una nota specifica meritano gli abiti e la strumentazione dei sennin: come si può vedere dalle copertine, tutti indossano quanti e scarpe over size, e nonostante siamo intorno al 4000 a.C. o giù di lì, i sennin hanno strumentazioni che risultano fantascientifiche ancora oggi, in quel sano stile cyber esagerato che ha caratterizzato buona parte della produzione non solo giapponese degli anni '90. Questo discorso vale anche per i disegni in generale, visto che gli occhioni e le ciglia mi hanno ricordato design come quello di "I cieli di Escaflowne". I disegni sono ben fatti, anche se l'uso davvero massiccio di retini può far apparire alcune tavole confuse o addirittura sporche; in effetti è abbastanza raro anche oggi che in uno shonen si utilizzino i retini per fare praticamente qualunque ombra o sfumatura, ma come ho già detto più volte, siamo di fronte ad un manga anomalo sotto diversi punti di vista.
CONCLUSIONE
Concordo con gli altri utenti che hanno dato 9 come voto, ma anche per una questione affettiva non esito a dare un 10 pieno. In definitiva, se non l'avete mai fatto, provate a leggere Hoshin Engi. In un momento in cui diventa sempre più difficile trovare manga con idee originali, questa è una perla che purtroppo in pochi conoscono, e che andrebbe riscoperta.
Hoshin Engi, opera di Ryu Fujisaki pubblicata su Shonen Jump dal 1996, è uno shonen molto particolare.
Tratta di un mondo fantastico, dove un'immaginaria Cina del periodo Yin si ritrova in una profonda crisi a causa delle pazzie di Dakki, un mostro immortale capace di sedurre l'imperatore. E' qui che Taikobou, Taikobo nell'edizione italiana, giovane praticante immortale, verrà incaricato di eliminare tutti i mostri a seguito di Dakki e Dakki stessa portando quindi a termine il cosiddetto piano Hoshin.
Leggendo la trama, essa potrebbe risultare piuttosto semplice e piatta, una tra le tante. Ma la cosa non deve assolutamente ingannare: in questo mondo quasi fiabesco, dietro a questo incipit molto semplice, si nasconde un'intricatissima rete di sottotrame, misteri, colpi di scena che di volume in volume renderanno la narrazione sempre più coinvolgente ed incalzante.
Un altro punto di forza sono sicuramente i personaggi, primo fra tutti il protagonista Taikobo, totalmente diverso dallo stereotipo di protagonista di un manga shonen. Egli in realtà non è né il più forte, né il più importante, ma è semplicemente furbo, molto furbo. Ed è proprio grazie alla furbizia che combatte, e non con la semplice forza bruta. In generale, tutti i personaggi sono caratterizzati benissimo, e non ce ne è uno che cada nei più banali luoghi comuni. Soprattutto i personaggi femminili, tanto che l'antagonista principale sarà proprio una donna, altro particolare inconsueto per uno Shonen.
Nel corso della storia, tra un mistero e l'altro, ci troveremo di fronte anche a molti combattimenti. Tuttavia, essi non sono mai ripetitivi e, anzi, presentano sempre qualche spunto d'interesse, che sia per via dei poteri dei Paope (le armi utilizzate dai Sennin) che per le strategie usate. Inoltre ci saranno anche combattimenti fra umani, il rende quest'opera ancora più singolare e diversa dal solito.
Ed arriviamo ad un altro punto forte di Hoshin Engi, ovvero il "contrasto". Nel corso della storia, infatti, Fujisaki utilizza sapientemente una serie di contrasti tra concetti che rendono l'opera molto profonda: la comicità e il macabro, il potere con il popolo che obbedisce, la potenza con l'astuzia, il giusto e lo sbagliato... e mai questo contrasto viene banalizzato e anzi viene approfondito con tematiche quasi da manga seinen.
I disegni di Ryu Fujisaki sono anch'essi molto particolari. I corpi dei personaggi sono sempre rappresentati con esagerazioni, soprattutto mani e piedi, ma la cosa non infastidisce affatto. Gli sfondi invece sono molto curati e particolareggiati.
Per concludere, consiglio quest'opera a chiunque cerchi uno shonen di combattimenti per nulla banale, diverso dal solito, con un cast di personaggi ampio e vario e con una trama che cresce di volume in volume!
Tratta di un mondo fantastico, dove un'immaginaria Cina del periodo Yin si ritrova in una profonda crisi a causa delle pazzie di Dakki, un mostro immortale capace di sedurre l'imperatore. E' qui che Taikobou, Taikobo nell'edizione italiana, giovane praticante immortale, verrà incaricato di eliminare tutti i mostri a seguito di Dakki e Dakki stessa portando quindi a termine il cosiddetto piano Hoshin.
Leggendo la trama, essa potrebbe risultare piuttosto semplice e piatta, una tra le tante. Ma la cosa non deve assolutamente ingannare: in questo mondo quasi fiabesco, dietro a questo incipit molto semplice, si nasconde un'intricatissima rete di sottotrame, misteri, colpi di scena che di volume in volume renderanno la narrazione sempre più coinvolgente ed incalzante.
Un altro punto di forza sono sicuramente i personaggi, primo fra tutti il protagonista Taikobo, totalmente diverso dallo stereotipo di protagonista di un manga shonen. Egli in realtà non è né il più forte, né il più importante, ma è semplicemente furbo, molto furbo. Ed è proprio grazie alla furbizia che combatte, e non con la semplice forza bruta. In generale, tutti i personaggi sono caratterizzati benissimo, e non ce ne è uno che cada nei più banali luoghi comuni. Soprattutto i personaggi femminili, tanto che l'antagonista principale sarà proprio una donna, altro particolare inconsueto per uno Shonen.
Nel corso della storia, tra un mistero e l'altro, ci troveremo di fronte anche a molti combattimenti. Tuttavia, essi non sono mai ripetitivi e, anzi, presentano sempre qualche spunto d'interesse, che sia per via dei poteri dei Paope (le armi utilizzate dai Sennin) che per le strategie usate. Inoltre ci saranno anche combattimenti fra umani, il rende quest'opera ancora più singolare e diversa dal solito.
Ed arriviamo ad un altro punto forte di Hoshin Engi, ovvero il "contrasto". Nel corso della storia, infatti, Fujisaki utilizza sapientemente una serie di contrasti tra concetti che rendono l'opera molto profonda: la comicità e il macabro, il potere con il popolo che obbedisce, la potenza con l'astuzia, il giusto e lo sbagliato... e mai questo contrasto viene banalizzato e anzi viene approfondito con tematiche quasi da manga seinen.
I disegni di Ryu Fujisaki sono anch'essi molto particolari. I corpi dei personaggi sono sempre rappresentati con esagerazioni, soprattutto mani e piedi, ma la cosa non infastidisce affatto. Gli sfondi invece sono molto curati e particolareggiati.
Per concludere, consiglio quest'opera a chiunque cerchi uno shonen di combattimenti per nulla banale, diverso dal solito, con un cast di personaggi ampio e vario e con una trama che cresce di volume in volume!
Se avete letto innumerevoli shonen e ormai riuscite a prevedere il carattere e le azioni dei personaggi che non hanno ancora fatto nulla... allora è il momento che leggiate Hoshin Engi.
Questo bellissimo manga ha la particolarità di non avere un fatto, che sia uno, da dare per scontato: la trama sembra lineare e diretta, ma col proseguire dei volumi si fa più misteriosa e incredibile; tutti i personaggi (e dico tutti) sono innovativi (non c'è nessuno stereotipo), ben costruiti e possiedono sempre delle sorprese che non ci si aspetterebbe mai. Il disegno non prende subito, ma migliora di qualità ad ogni capitolo.
Potrebbe avere dei problemi a leggerlo chi vuole che ogni cosa in un fumetto abbia il suo perché: capita spesso di sentire i personaggi dire cose come "dobbiamo salvare questo manga" o vedere persone in tuta da jogging, per non parlare delle scarpe enormi. Non fraintendetemi, sono tutte cose che io adoro che che faranno ridere anche chi, invece, non le ama.
Il "sapore" del manga è molto fine: si mescolano fatti molto seri a scene ironiche e a combattimenti molto particolari, senza che ognuna di queste cose rovini le altre.
Ma il pregio maggiore di Hoshin Engi è la costanza: nella storia si susseguono le vicende e i fatti più disparati (da una guerra per la supremazia della Cina a una serie di scontri 1vs1 in perfetto stile Saint Seiya, fino ad un finale che nessuno si immaginerebbe) ma il ritmo e il "sapore" rimangono invariati.
Hoshin Engi è un fumetto di altissimo livello, divertente da leggere e apprezzabile da tutti, quindi consigliatissimo dal sottoscritto.
Questo bellissimo manga ha la particolarità di non avere un fatto, che sia uno, da dare per scontato: la trama sembra lineare e diretta, ma col proseguire dei volumi si fa più misteriosa e incredibile; tutti i personaggi (e dico tutti) sono innovativi (non c'è nessuno stereotipo), ben costruiti e possiedono sempre delle sorprese che non ci si aspetterebbe mai. Il disegno non prende subito, ma migliora di qualità ad ogni capitolo.
Potrebbe avere dei problemi a leggerlo chi vuole che ogni cosa in un fumetto abbia il suo perché: capita spesso di sentire i personaggi dire cose come "dobbiamo salvare questo manga" o vedere persone in tuta da jogging, per non parlare delle scarpe enormi. Non fraintendetemi, sono tutte cose che io adoro che che faranno ridere anche chi, invece, non le ama.
Il "sapore" del manga è molto fine: si mescolano fatti molto seri a scene ironiche e a combattimenti molto particolari, senza che ognuna di queste cose rovini le altre.
Ma il pregio maggiore di Hoshin Engi è la costanza: nella storia si susseguono le vicende e i fatti più disparati (da una guerra per la supremazia della Cina a una serie di scontri 1vs1 in perfetto stile Saint Seiya, fino ad un finale che nessuno si immaginerebbe) ma il ritmo e il "sapore" rimangono invariati.
Hoshin Engi è un fumetto di altissimo livello, divertente da leggere e apprezzabile da tutti, quindi consigliatissimo dal sottoscritto.
Ideato dal geniale e malinconico Ryu Fujisaki, già conosciuto e premiato alla giovane età di 18 anni, Hoshin Engi è senza dubbio un manga che ha fatto storia. Diverso da qualunque shonen io abbia mai letto sotto diversi aspetti; prima di tutto la trama, incentrata in una Cina quasi fiabesca (cosa ben diversa dai manga che siamo di solito abituati a leggere, ambientati in Giappone) e ricca di particolari corrispondenti alla Cina reale. Un insieme di shounen comico e d'azione, con uno sfondo drammatico e, spesso, tanto complesso da sembrare un manga psicologico.
Sullo sfondo si svolgono le vicende di una grande guerra differente dal solito: in un manga di guerra, di solito, i personaggi non sono altro che combattenti senza particolare power-up o poteri superiori; mentre qui tali poteri sono alla base della trama.
Infine il protagonista, Taikobou (nella versione italiana Taikobo) è differente da qualunque protagonista incontrato finora in un manga shonen: è calmo e calcolatore, tanto da essere definito geniale, e a volte impulsivo e incapace di accettare l'idea che dei suoi compagni possano morire. Detto tra noi, l'unico personaggio che sono stato in grado di paragonare a lui è stato Gintoki, protagonista della serie Gintama, sempre edita su Shonen Jump.
Il giudizio finale è il seguente: se, come me, siete appassionati di manga (al punto di esserne dipendenti) e volete ridere, stare con il fiato sospeso e commuovervi... non potete fare a meno di leggere questa chicca, probabilmente una delle opere meglio riuscite degli ultimi dieci anni.
jizo
Sullo sfondo si svolgono le vicende di una grande guerra differente dal solito: in un manga di guerra, di solito, i personaggi non sono altro che combattenti senza particolare power-up o poteri superiori; mentre qui tali poteri sono alla base della trama.
Infine il protagonista, Taikobou (nella versione italiana Taikobo) è differente da qualunque protagonista incontrato finora in un manga shonen: è calmo e calcolatore, tanto da essere definito geniale, e a volte impulsivo e incapace di accettare l'idea che dei suoi compagni possano morire. Detto tra noi, l'unico personaggio che sono stato in grado di paragonare a lui è stato Gintoki, protagonista della serie Gintama, sempre edita su Shonen Jump.
Il giudizio finale è il seguente: se, come me, siete appassionati di manga (al punto di esserne dipendenti) e volete ridere, stare con il fiato sospeso e commuovervi... non potete fare a meno di leggere questa chicca, probabilmente una delle opere meglio riuscite degli ultimi dieci anni.
jizo
C’era una volta Sun Wukong e c’era una volta Jiang Ziya... quanti di voi conosco la leggenda dello Scimmiotto di Pietra, conosciuta anche come Saiyuki, Viaggio Verso Occidente, con protagonista il Re Scimmia? Penso in tanti, anche perché molti anime e manga si sono ispirati proprio ad essa, Dragonball è un grandissimo esempio, in quanto Son Goku è la traslitterazione giapponese del nome Sun Wukong, così come il personaggio di Goku da piccolo tende ad assomigliare di gran lunga al caro Scimmiotto. Ma in Cina ci sono anche altre grandi storie da cui prender spunto, tra cui Suikoden ed appunto Fengshen Yianyi, novella ispiratrice del nostro Hoshin Engi, con protagonista Jiang Ziya, conosciuto nel manga come Taikobo.
Ricordo tutt’oggi quando l’allora sconosciuto One Piece fece la sua comparsa su Shonen Jump, io avevo acquistato da poco, proprio il numero dove One Piece si mostrava nel primo episodio, quello Shonen Jump dove la quinta serie di Le Bizzarre Avventure di JoJo (Le Bizzarre Avventure Di GioGio, Golden Wind) era già in pieno svolgimento, e proprio in quel numero, scoprii Hoshin Engi. Un episodio in realtà non molto frenetico, un episodio di transito dove però il tratto di Ryu Fujisaki era già ben delineato, ed è proprio del suo stile che mi innamorai. Quei piedoni enormi, quei volti spigolosi, quelle espressioni serie: sembrava davvero un bel manga, peccato non poterlo avere in italiano. Era il 1997, e nel corso degli anni avevo ormai perso le speranze; quando nel Marzo del 2007, dieci anni dopo la mia scoperta, finalmente lo vedo pubblicato in Italia, sotto il marchio della stella, quella Star Comics che fin da piccolo speravo lo pubblicasse.
Hoshin Engi tratta della caduta di una delle famose dinastie cinesi, la dinastia Yin, e di come Immortali ed umani collaborino a stretto contatto, mostrandoci la natura umana delle divinità mitologiche cinesi, tra cui spicca Taikobo protagonista di questa serie ed allievo Immortale, che contornato da tanti altri variopinti personaggi, inizierà una missione che definirei divina, dove sigillare le anime malvagie presenti nel mondo rendendosi però conto, pian piano, che in realtà le cose non sono come le ha sempre pensate ed il piano Hoshin, affinché l’umanità sia in pace, non è propriamente come descrittogli dal suo venerabile maestro. Taikobo è un personaggio stupido e svogliato, molto comico, allo stesso tempo è uno dei personaggi più carismatici; infatti è grazie a lui che si muovono gli altri personaggi, è uno stratega, un ottimo stratega devo dire, un personaggio con un senso tattico elevatissimo, a discapito della sua facciata sciocca e demenziale. Le sue scelte ad esempio son sempre precise e con l’intento di portare alla vittoria ogni sua mossa: un perfetto giocatore di scacchi direi. Ed è così che si svolge la nostra storia, tra trame oscure ed ingenui racconti di vita, Taikobo dovrà affrontare l’Imperatore degli Yin soggiogato dall’Immortale malvagia Dakki, ed il tutto per far si che gli Immortali ed i mostri al seguito di Dakki spariscano dal mondo degli umani. Ma le cose non saranno così facili, ed infatti molti altri problemi si frapporranno tra il nostro stupido eroe ed il completamento della sua missione. Altri nemici, altri colpi di "paope", l’arma segreta di ogni Immortale.
Hoshin Engi è un manga d’azione con tanta strategia, ma di certo non mancano i combattimenti, come già detto, a colpi di paope, arma che solo gli Immortali possono usare e nel mondo fantastico di Hoshin Engi, esistono tantissimi paope, ognuno con il suo effetto distruttivo o demenziale che sia (c’è ad esempio un paope che trasforma la vostra faccia in un volto da shojo manga, fico no?!), quindi i combattimenti risultano sempre godibili e variegati. L’azione si svolge sia nel mondo umano che nel mondo degli Immortali, sospeso in aria al di sopra delle nuvole. Sono presenti sia combattimenti tra Immortali sia combattimenti fra umani, la guerra è inevitabile ed è un male che però porta, almeno in questo caso, ad un futuro migliore. Ma saranno giuste le azioni di Taikobo? Il suo mettersi in mezzo a faccende umane?
Lo stile grafico di Hoshin Engi è molto preciso e squadrato e, col proseguire della storia, si affina sempre più, diventando sempre più pulito. Sicuramente non siamo a livello di Waq Waq che di Fujisaki è l’opera più recente, ma ha comunque un tratto veramente ben definito senza perdere il suo dinamismo ed il suo particolare stile.
Da Hoshin Engi è stata tratta anche una versione animata, che però si discosta molto (a partire da metà serie) da ciò che avviene nel fumetto. La serie è conosciuta in America col nome di Soul Hunter, ed infatti molti associano ormai questo nome al manga.
Hoshin Engi è comunque un classico del fumetto giapponese, che tutt’oggi piace, almeno in patria, basti vedere l’inserimento in Jump Ultimate Stars, rinomato gioco per Nintendo DS, quindi si sente certamente il peso della lettura di un classico, se di peso poi si possa parlare. Classico e bello, consiglio Hoshin Engi a tutti coloro che vogliono leggere qualcosa di differente e "nuovo", ma soprattutto agli amanti dei classici come Dragonball, Saint Seiya, JoJo e tutti quegli altri manga che hanno portato al successo Shonen Jump.
Ricordo tutt’oggi quando l’allora sconosciuto One Piece fece la sua comparsa su Shonen Jump, io avevo acquistato da poco, proprio il numero dove One Piece si mostrava nel primo episodio, quello Shonen Jump dove la quinta serie di Le Bizzarre Avventure di JoJo (Le Bizzarre Avventure Di GioGio, Golden Wind) era già in pieno svolgimento, e proprio in quel numero, scoprii Hoshin Engi. Un episodio in realtà non molto frenetico, un episodio di transito dove però il tratto di Ryu Fujisaki era già ben delineato, ed è proprio del suo stile che mi innamorai. Quei piedoni enormi, quei volti spigolosi, quelle espressioni serie: sembrava davvero un bel manga, peccato non poterlo avere in italiano. Era il 1997, e nel corso degli anni avevo ormai perso le speranze; quando nel Marzo del 2007, dieci anni dopo la mia scoperta, finalmente lo vedo pubblicato in Italia, sotto il marchio della stella, quella Star Comics che fin da piccolo speravo lo pubblicasse.
Hoshin Engi tratta della caduta di una delle famose dinastie cinesi, la dinastia Yin, e di come Immortali ed umani collaborino a stretto contatto, mostrandoci la natura umana delle divinità mitologiche cinesi, tra cui spicca Taikobo protagonista di questa serie ed allievo Immortale, che contornato da tanti altri variopinti personaggi, inizierà una missione che definirei divina, dove sigillare le anime malvagie presenti nel mondo rendendosi però conto, pian piano, che in realtà le cose non sono come le ha sempre pensate ed il piano Hoshin, affinché l’umanità sia in pace, non è propriamente come descrittogli dal suo venerabile maestro. Taikobo è un personaggio stupido e svogliato, molto comico, allo stesso tempo è uno dei personaggi più carismatici; infatti è grazie a lui che si muovono gli altri personaggi, è uno stratega, un ottimo stratega devo dire, un personaggio con un senso tattico elevatissimo, a discapito della sua facciata sciocca e demenziale. Le sue scelte ad esempio son sempre precise e con l’intento di portare alla vittoria ogni sua mossa: un perfetto giocatore di scacchi direi. Ed è così che si svolge la nostra storia, tra trame oscure ed ingenui racconti di vita, Taikobo dovrà affrontare l’Imperatore degli Yin soggiogato dall’Immortale malvagia Dakki, ed il tutto per far si che gli Immortali ed i mostri al seguito di Dakki spariscano dal mondo degli umani. Ma le cose non saranno così facili, ed infatti molti altri problemi si frapporranno tra il nostro stupido eroe ed il completamento della sua missione. Altri nemici, altri colpi di "paope", l’arma segreta di ogni Immortale.
Hoshin Engi è un manga d’azione con tanta strategia, ma di certo non mancano i combattimenti, come già detto, a colpi di paope, arma che solo gli Immortali possono usare e nel mondo fantastico di Hoshin Engi, esistono tantissimi paope, ognuno con il suo effetto distruttivo o demenziale che sia (c’è ad esempio un paope che trasforma la vostra faccia in un volto da shojo manga, fico no?!), quindi i combattimenti risultano sempre godibili e variegati. L’azione si svolge sia nel mondo umano che nel mondo degli Immortali, sospeso in aria al di sopra delle nuvole. Sono presenti sia combattimenti tra Immortali sia combattimenti fra umani, la guerra è inevitabile ed è un male che però porta, almeno in questo caso, ad un futuro migliore. Ma saranno giuste le azioni di Taikobo? Il suo mettersi in mezzo a faccende umane?
Lo stile grafico di Hoshin Engi è molto preciso e squadrato e, col proseguire della storia, si affina sempre più, diventando sempre più pulito. Sicuramente non siamo a livello di Waq Waq che di Fujisaki è l’opera più recente, ma ha comunque un tratto veramente ben definito senza perdere il suo dinamismo ed il suo particolare stile.
Da Hoshin Engi è stata tratta anche una versione animata, che però si discosta molto (a partire da metà serie) da ciò che avviene nel fumetto. La serie è conosciuta in America col nome di Soul Hunter, ed infatti molti associano ormai questo nome al manga.
Hoshin Engi è comunque un classico del fumetto giapponese, che tutt’oggi piace, almeno in patria, basti vedere l’inserimento in Jump Ultimate Stars, rinomato gioco per Nintendo DS, quindi si sente certamente il peso della lettura di un classico, se di peso poi si possa parlare. Classico e bello, consiglio Hoshin Engi a tutti coloro che vogliono leggere qualcosa di differente e "nuovo", ma soprattutto agli amanti dei classici come Dragonball, Saint Seiya, JoJo e tutti quegli altri manga che hanno portato al successo Shonen Jump.
Personalmente ho trovato questo fumetto un'autentica sorpresa: ha tutti gli elementi di uno shonen (demenzialità, violenza non estrema e power up - piccoli e non esagerati), ma risulta diverso da tutti gli shonen usciti negli ultimi anni (parlo almeno della rivista Jump) in quanto le atmosfere sono mitologiche, il personaggio principale NON è il più forte ma il più furbo, il nemico principale è una donna (WOW), e si basa interamente sulla strategia e non sulla forza fisica.
Il fumetto gode di una notevole scelta di personaggi con una buona caratterizzazione, armi insolite e storia incalzante.
Il disegno è godibile con tratti volutamente esagerati senza andare sul ridicolo, anche se ai più non piaceranno i piedi giganteschi!
Concludendo si tratta di un manga originale, coinvolgente e relativamente corto (23 numeri) con una buona probabilità di essere riletto e non lasciato ad ammuffire nelle librerie.
Il fumetto gode di una notevole scelta di personaggi con una buona caratterizzazione, armi insolite e storia incalzante.
Il disegno è godibile con tratti volutamente esagerati senza andare sul ridicolo, anche se ai più non piaceranno i piedi giganteschi!
Concludendo si tratta di un manga originale, coinvolgente e relativamente corto (23 numeri) con una buona probabilità di essere riletto e non lasciato ad ammuffire nelle librerie.
Se siete uomini poliedrici, vi consiglio assolutamente di dare un occhiata a Hoshin Engi! Non solo per gli appassionati di mitologia cinese, ma per tutti coloro che vogliono ridere, piangere, commuoversi ed entrare a far parte di un mondo ricco e completo in tutte le sue sfaccettature, suggerisco questo fantastico manga, creato da un autore che sa come entrare nel cuore del pubblico di tutte le età.
Hoshin Engi si ispira a un antico poema cinese, ed è la storia dello scontro tra due imperi e le forze che lo sorreggono. Esso spazia dal fantasy al comico, ma non mancano momenti di intensa drammaticità, riflessione e sentimento. Personalmente trovo ammirevole come l'autore, Ryu Fujisaki, sia riuscire a legare una complessità di personaggi e situazioni in modo così armonico e naturale: l'immedisimazione è immediata. Per concludere, inoltre, posso assicurare a tutti che non rimarrete delusi dal carattere dei personaggi... unici!
Hoshin Engi si ispira a un antico poema cinese, ed è la storia dello scontro tra due imperi e le forze che lo sorreggono. Esso spazia dal fantasy al comico, ma non mancano momenti di intensa drammaticità, riflessione e sentimento. Personalmente trovo ammirevole come l'autore, Ryu Fujisaki, sia riuscire a legare una complessità di personaggi e situazioni in modo così armonico e naturale: l'immedisimazione è immediata. Per concludere, inoltre, posso assicurare a tutti che non rimarrete delusi dal carattere dei personaggi... unici!
Hoshin Engi è il manga che mi ha appassionato di più, è bellissimo.
I disegni, i ragionamenti dei protagonisti, il fatto che è molto incentrato sui combattimenti e mantiene una trama molto complessa, i Paope sono bellissimi *__*, i personaggi tutti diversi e complessi, le illustrazioni *_* (nelle leggende giappnesi i sennin hanno le ossa enormi*_*)... bellissimo.
Chokomei (che compare dal volume 8) è divino, magnifico... che dire?! Un nobiluomo XD *__*. Non ho mai visto in tutta la mia vita uno così, sicuramente sul podio tra i miei preferiti pg di Anime/manga.
HOSHIN ENGI RULEEZZZ
I disegni, i ragionamenti dei protagonisti, il fatto che è molto incentrato sui combattimenti e mantiene una trama molto complessa, i Paope sono bellissimi *__*, i personaggi tutti diversi e complessi, le illustrazioni *_* (nelle leggende giappnesi i sennin hanno le ossa enormi*_*)... bellissimo.
Chokomei (che compare dal volume 8) è divino, magnifico... che dire?! Un nobiluomo XD *__*. Non ho mai visto in tutta la mia vita uno così, sicuramente sul podio tra i miei preferiti pg di Anime/manga.
HOSHIN ENGI RULEEZZZ
Be sicuramente uno dei fumetti che più mi ha appassionato, faccio i complimenti a RYU FUJISAKI per la trama molto avvincente anche se i primi volumetti lasciavano un po a desiderare.xD Comuqnue il manga raggiunge il suo apice già dal numero 12 con gli scontri finale e come molti di voi hanno detto il manga risulta fantastico anche perché tutti i personaggi sono diversi fra loro e sopratutto sono molto simpatici sopratutto il mio Supu (animale spirituale di Taikobo)...
Manga a dir poco particolare... con questi abiti assurdi e originali, i personaggi si districano tra lotte e ragionamenti da pazzi. Solo Ryu Fujisaki poteva pensare di far trasformare da un suo personaggio l'acqua di un fiume in sake... a dir poco geniale. I personaggi tutti diversi e con particolarità impensabili sono senza dubbio unici.
Fumetto straordinario, molto intrigante e a mio parere con una trama fin troppo intricata...
Fumetto straordinario, molto intrigante e a mio parere con una trama fin troppo intricata...
Quando lo vidi dissi "ma che cazz.. ma che piedi hanno?". E' una bella particolarità, il disegno è adeguato e la trama ottimamente orchestrata. Gli scontri, basati sull'intelligenza, poi secondo me son perfetti e i personaggi sono molto carismatici: c'è ne tantissimi e tutti simpaticissimi: è un fumetto consigliatissimo per chi ama gli shonen.
Davvero un ottimo fumetto. La storia è tratta da un romanzo famoso in Giappone modificata poi da Ryu a suo piacimento e devo dire che ha fatto un Eccellente Lavoro. I disegni, i Personaggi, I costumi sono davvero particolari e danno un tocco di originalità. In Ogni fumetto sempre c'è sempre da imparare dal Nostro Protagonista rivelatosi davvero una mente Geniale sempre piena di strategie da soderare in combattimento. Inoltre i Nemici sono davvero particolari ed ognuno ha il proprio motivo per schierarsi da una parte o dall'altra. Per Finire c'è anche un altro personaggio che da un tocco di allegria al fumetto e si tratta di Supu spesso scambiato nel fumetto per un ippopotamo. Eccellente Lavoro, I Miei complimenti Ryu.
Un fumetto eccezionale, tratto da una storia vera riadattato a fumetto, un lavoro davvero ben fatto... il personaggio principale Taikobo e' un figo, un vero stratega, il suo personaggio e' davvero fatto bene. Anche le personalita' degli altri personaggi sono particolari e azzeccate, anche procedendo con la storia la psicologia dei personaggi cambia anche il rapporto tra di loro segue un corso molto fluido della storia e molto intrigante, consigliato a tutti! Grande Fujisaki
Non avevo la più pallida idea di cosa parlava questo manga, ma dopo aver letto il primo numero mi è piaciuto subito! E' davvero molto divertente, e poi il protagonista è un vero cretino e per questo mi è simpatico; i disegni sono davvero belli e complicati e la storia è molto bella, dettagliata e man mano che si va avanti diventa sempre più intrigante!
Ammetto che a prima vista non è un manga che mi ha colpito per la copertina. Il disegno è molto particolare - questi piedi enormi.. . perchè - ma secondo me non finisce di piacere. Però prende un bel 7 perchè tratta una leggenda cinese, il che mi ispira molto e perchè la storia si fa sempre più intrigante bella e ben sviluppata, di numero in numero. Il bel voto insomma lo prende la storia, ricca di strategia e combattimenti. I personaggi sono per lo più buffi e ridicoli, il protagonista sembra più uno sguattero, ma qualcuno è ben realizzato.