Le storie dell’orrore in Giappone, grazie anche alle loro tradizioni e alla cinematografia, sono sempre in voga e note a tutti, ma anche il mercato dei manga, in tal senso, non è da meno.
Autori come Kazuo Umezu, Hideshi Hino e Junji Itō, solo per fare alcuni nomi, sono riusciti con le loro opere a far accrescere la popolarità dei manga horror. Però tra tutti questi autori uomini vi è anche una donna che con i suoi lavori ha contribuito ad arricchire la categoria, mescolando elementi del folclore giapponese ad altri più “umani” e psicologici; parliamo di Kanako Inuki.
Se la mangaka in Italia è ai più sconosciuta, in patria ha invece una certa fama, tanto dal guadagnarsi l’appellativo di “regina dei manga horror”.

Originaria dell’Hokkaidō, la Inuki ha debuttato nel 1987 dedicandosi nell’arco della sua carriera esclusivamente ai manga horror, sua grande passione, diventando una degli artefici del boom che ha reso tali manga famosi in Giappone negli anni Novanta.
 


Grazie al volume Grand Terror, edito da Dynit per la collana Showcase, possiamo gustare una selezione di sue opere, scelte dall’autrice stessa, che hanno come filo conduttore quello di avere come protagonisti dei bambini e il rappresentare quelle emozioni umane che fanno paura come dei veri mostri, quali: l’invidia, la paura, il desiderio, l’impazienza, la superstizione, la violenza.
Come affermato dall’autrice stessa, in questo volume sembra volerci narrare più storie dalla natura “bizzarra”, che parlano di sentimenti piuttosto che racconti pienamente o puramente horror.

Se partiamo dal primo racconto Present, dove un’anziana signora racconta uno scherzo di cattivo gusto che lei e le sue amiche hanno fatto a una loro compagna di scuola elementare - cioè quello di non portarle dei regali per il suo compleanno - si viene subito in contatto con il primo di questi sentimenti: l’invidia.
L’invidia in questo caso, però, gioca un brutto scherzo all’anziana donna. L’autrice, nelle sue note a inizio capitolo, tiene a farci sapere che questa storia le è venuta in mente pensando che in realtà i compleanni ci portano via una cosa per noi molto preziosa… un anno della nostra vita.
Perciò cosa accadrebbe se non aprissimo più i nostri regali di compleanno?
 


La seconda storia Bukita-kun Lolita risulta, a mio avviso, il racconto più strano e dalla morale molto controversa.
La sua giovane protagonista è Marimo, una precoce e impaziente bimba di 5 anni che desidera ardentemente crescere il più velocemente possibile. La bambina ha dalla sua un atteggiamento spregiudicato e approfittatore, che stona molto con la sua età e l’aria da angioletto che si ritrova: occhioni teneri e candidi boccoli dorati.
Per un fortuito caso, Marimo incontra al parco uno studente liceale, il Bukita del titolo, che invece rispecchia tutti i cliché negativi dello sfigato: sudicio, poco avvenente, impacciato nel parlare col sesso opposto e con un paio di occhiali dal fondo spessissimo.
Da questo punto della storia non si capisce bene chi dei due approfitti più dell’altro, se Bukita che promette di poter far crescere velocemente Marimo oppure quest’ultima che sfrutta il giovane grazie alla sua avvenenza.
Sinceramente, pensando al tema principale di questo racconto che è lo stare attenti al quel che si desidera, come dicevano in un noto musical, lo si può anche trovare interessante, ma riflettendo sulla natura strana e morbosa che si viene a creare tra i due protagonisti, è davvero faticoso trovarci qualcosa di gradevole.
 


Arrivati al terzo capitolo, Big Sis Sasori, la Inuki ci racconta il turbolento ma sincero rapporto tra due sorelline durante i giorni che precedono il Natale. Questa invero, è una delle tre storie più apprezzabili del volume.
La piccola Sanagi, stanca di subire le continue prepotenze della gelosa e viziata sorella maggiore Sasori, chiede a Babbo Natale di ricevere un regalo che la sorella non possa rompere.
Il mattino dopo, nello scartare i doni, Sanagi si ritrova come regalo una bambola identica e precisa alla sorella, che quest’ultima effettivamente non può toccare perché qualsiasi cosa subisce la bambola si ripercuote immediatamente anche su di lei.
Come reagirà Sasori di fronte a questo regalo così particolare?

Il quarto racconto, The Wicked Examination Room, è sicuramente il più splatter tra le sei fiabe horror presentateci.
L’autrice cerca in maniera scientifica di dare una spiegazione ai fenomeni paranormali presenti nel mondo.
Tra le mura di uno studio psichiatrico il dottor Kanawa ha in cura una giovane paziente, Koiko, che è ossessionata dal ragazzo che ama perdutamente.
Tale ossessione sfocerà presto in pazzia che porterà a un epilogo inaspettato.
 


Fulfilled Wishes è invece la più elegante e fiabesca delle storie presenti nell’albo.
Una giovane e bella principessa non vedente anche se felice e amata, sia dal suo consorte che dai suoi sudditi, non riesce a vivere serenamente la sua vita perché ha paura di risultare esteticamente brutta.
Tale paura la tormenta a tal punto che cerca in tutti i modi di riuscire a riacquistare la vista.
Da qui si arriva alla fatidica domanda: ma la vanità vale davvero più di qualsiasi altro sentimento?
Piccola nota, tra le pagine di questo racconto si percepisce sia lo sia stile, grafico e narrativo, di Osamu Tezuka che quello di Hideshi Hino, che in effetti sono stati due degli autori che hanno formato maggiorante la carriera artistica della Inuki.

L’ultima storia, Tatari-chan, affronta la difficile situazione dell’odio irrazionale causato dalla superstizione.
Tatari, che tradotto significa punizione, per colpa del suo nome subisce continui e serrati atti di violenza e bullismo davvero atroci, a opera dei suoi compagni di classe che hanno come scopo finale quello di isolarla.
La mancanza di lucidità mentale, di empatia e bontà dei suoi spietati compagni spingerà, fortunatamente, una sua compagna, Yoshiko, a prendere le difese della sfortunata amica, perché è sempre bene non ignorare certi atti che appaiono davvero “mostruosi”.
 


Dynit ci presenta Grand Terror nel suo classico e ampio formato Showcase: albo brossurato da 160 pagine in B/N, senza pagine a colori, cartonato, senza sovraccoperta al prezzo di 14,90€.
Anche se in linea con il piano editoriale della casa editrice, però, tale prezzo potrebbe non invogliare l’acquisto dell’albo, soprattutto trattandosi in questo caso di un’autrice sconosciuta al pubblico italiano.
Anche se i racconti presenti in questa raccolta appaiono interessanti, infatti tutti hanno una buona base di partenza presentando argomentazioni che rendono le storie capaci di incuriosire e scatenare nel lettore una certa riflessione, a fine lettura non tutte però riescono a restare impresse nella mente.
Purtroppo alcune di esse hanno il difetto di avere un finale tronco, oppure affrettato che non permette di poter apprezzare appieno la potenza degli argomenti presi in esame.

Lo stile grafico di Kanako Inuki, vero fiore all’occhiello di questo volume unico, già da solo riesce egregiamente a trasportarci nelle sinistre e grottesche atmosfere horror.
Dal tratto pulito e assolutamente riconoscibile, l'autrice tratteggia rappresentazioni grafiche che richiamano sia i maestri mangaka del passato, sia le animazioni degli anni ’30, come Betty Boop, dimostrando che un originale segno distintivo resta uno degli elementi fondamentali per un qualsiasi autore.
Uno di questi segni distintivi, gli enormi e spalancati occhioni a “palla” presenti su tutte le sue protagoniste bambine, risultano enigmatici, stranamente attraenti e maledettamente paurosi.
Le tavole sono pulite e dal taglio standard: bordi spessi e definiti, impaginazione classica, neri pieni e tratteggi più o meno spessi che servono a ricreare gli elementi inquietanti da storie dell’orrore; insomma un vero classico del genere horror.
 

L’albo Dynit è in linea con gli standard che l’editore ci ha già presentato in passato: una buona grammatura delle pagine, di un colore caldo che non affatica gli occhi durante la lettura e un editing, che escluso piccolissimi refusi, si presenta davvero ben fatto.
A inizio volume vi è la presentazione dei personaggi, non tutti, che incontreremo durante la lettura che però inserita all’inizio risulta un poco destabilizzante. Questo perché ancora non sappiamo cosa andremo a leggere, ma si tratta di un neo che riguarda già l’edizione originale giapponese e non solo quella nostrana.
Graditissime, infine, sono le note dell’autrice a ogni inizio storia, che ci racconta aneddoti e curiosità riguardanti le medesime e il “making of” a fine volume che ci permette di comprendere meglio questa autrice da noi ancora poco conosciuta.
 
In sostanza le storie presenti nel volume Grand Terror risultano estremamente intriganti, ma alcuni finali che sembrano “lasciati a metà” e rischiano di minare la riuscita e l’equilibrio di tale pregevole raccolta.
I disegni, come l’edizione, sono il vero fiore all’occhiello.
Chi ama le storie puramente horror potrebbe non apprezzare le opere dell’autrice che sono, difatti, più psicologiche, inquietanti e bizzarre piuttosto che solamente splatter e paurose. Pertanto l’acquisto è consigliato a chi apprezza le “favole” dal gusto angosciante ma delicato, e a chi cerca sempre una base critica da cui trarre interessanti spunti di riflessione.


Grand Terror 

Finalmente in Italia la regina del manga horror! Dynit Manga è orgogliosa di presentare Kanako Inuki, la regina incontrastata del manga horror. Considerata una delle maggiori esponenti del genere horror insieme a Kazuo Umezz, Hideshi Hino e Junji Ito, la mangaka debutta in Italia con sei racconti selezionati dall'artista stessa. Un modo perfetto per essere introdotti nel suo mondo orrorifico!

Opera:  Grand Terror
Editore: Dynit
Nazionalità: Italia
Data pubblicazione: 24/11/2023
Prezzo: 14,90 €


Totale voti:   8  0  0


shinji01

Una raccolta di racconti dell'orrore e grotteschi. Disegni un po' spigolosi all'inizio ma poi ci si abitua.

 13/12/2023

KayScarsetta

Fondamentalmente delle fiabe gotiche. Essendo per i racconti più viscerali apprezzo in particolare quello del mal d'amore. Autrice adorabile!

 14/12/2023

CloveRed

Interessanti storie che definirei più bizzarre che horror, ma che hanno una forte caratteristica psicologica e sociale. Di sicuro fa riflettere per i temi di fondo. Uno stile grafico che rimanda alle animazioni degli anni ‘30. Forse non per tutti.

 29/11/2023

zettaiLara

E' una mano davvero particolarissima quella dell'autrice, capace di variare stili in funzione delle storie; Fulfilled Wishes poi, è di una delicatezza incantevole. Interessantissima anche la postfazione. Umezu è una divinità interna al volume XD

 21/11/2023


Altri Voti



Titolo Prezzo Casa editrice
Grand Terror € 14.90 Dynit