“Al momento attuale, la terra è abitata da qualche centinaio di specie di extraterrestri che vanno, vengono, si danno il cambio e intrattengono fra loro rapporti interpersonali. Gli unici che non si sono ancora accorti di questo grande traffico sono i terrestri...”
Sarò sincero: Level E mi ha divertito; mi ha divertito con semplicità ed intelligenza, facendomi respirare una ventata d'aria fresca[1] rispetto l'affollamento di manga cupi e seriosi che spesso invadono le fumetterie.
Ben volentieri ho letto i tre volumi di questa serie riassaporando la grandissima vena creativa di Yoshihiro Togashi e scoprendo un'opera tanto spensierata quanto divertente.
L’incipit iniziale è banale ma efficace:
Yukitaka Tsutsui, terrestre, va a vivere da solo dopo aver convinto i suoi genitori a fargli frequentare una scuola lontano da casa, purtroppo a sua insaputa troverà all’interno della nuova abitazione Baka: un ragazzo dai lineamenti tipicamente umani che, con una spensieratezza fuori dalla norma, si presenterà come un alieno precipitato sulla terra e, a causa del forte impatto nell’atterraggio di fortuna, senza più memoria. Preferisco non prolungarmi con la trama: rischierei d’anticipare avvenimenti inattesi quanto imprevedibili.
Cosa rende questo manga diverso dagli altri? Tante cosucce che fanno la felicità di ogni appassionato di Togashi: da metà del primo volume tutte le certezze del lettore si sgretolano e questa opera, inizialmente di ambientazione fantascientifica con sfumature enigmatiche tipiche di X-Files, diventa una lettura ironica, assai allegra, scritta e ideata da un genio della penna capace di creare mondi[2] con una naturalezza impressionante.
La sensazione che si prova è quella di star leggendo una serie sperimentale: Togashi, evidentemente ripresosi dal crollo psicologico conseguente a Yu degli Spettri, decide di tuffarsi nella sperimentazione a livello narrativo: consapevole d'essere libero di disegnare ciò che vuole, entro il volere degli editori, racconta storie variegate e inusuali, capaci di stuzzicare la curiosità del lettore con limpida disinvoltura; concepisce protagonisti fuori di testa, vitali quanto originali, pronti a rompere i canonici allineamenti morali ed etici che determinano i loro comportamenti[3] e trame compresse in pochi capitoli ma dagli epiloghi sempre esilaranti e convincenti.
I tre volumi della serie contengono storie autoconclusive in cui si alternano più comprimari – da Yukitaka Tsutsui ad alcuni bambini delle elementari, passando per numerosissimi alieni – tutti uniti dalla conoscenza di Baka, vero e proprio protagonista assoluto, merito ciò di una caratterizzazione riuscitissima e piuttosto folle, scelta in certi versi ardita, ma ricompensata da alcuni momenti di straordinaria carica umoristica.
Lo stile usato dall'autore si distacca gradevolmente da quello sfruttato in Yu degli Spettri avvicinandosi ai volumi più “realistici” di Hunter x Hunter: un forte realismo si alterna ad ambientazioni visionarie e stravaganti; il disegno si mostra, quindi, squisitamente versatile, capace di sorreggere pienamente una sceneggiatura ricca di cambi registici e di rendere al meglio le moltissime – inaspettate – gag presenti. Meravigliose, inoltre, le varie illustrazioni che aprono e chiudono i capitoli: piccole perle che mostrano il lato più talentuoso di Togashi nel disegno.
Il manga è pubblicato in Italia da Planet Manga, in un formato che forse risulta un po' sacrificato per questo tipo di prodotto, soprattutto considerando la particolarità dei disegni di questo autore; formato che inoltre fa soffrire la lettura visto che causa il rimpicciolimento dei moltissimi dialoghi presenti ad ogni pagina. Ma si tratta dello stesso identico formato dell'edizione giapponese, quindi c'è poco da fare.
Per il resto l'edizione si dimostra, soprattutto per quel che riguarda i materiali, ineccepibile: carta bianca e di buona grammatura, brossura resistente, ottima resa dei retini e sovraccoperta. Purtroppo non si può dire lo stesso dell'adattamento: mi sono imbattuto in alcuni dialoghi che risultavano legnosi quanto a tratti insensati[5], errori di lettering[6] e l'uso francamente eccessivo di pecette[7]. Insomma non sarebbe guastata più attenzione sotto questo aspetto, e avrebbe sicuramente impreziosito la lettura.
NOTE:
[1]: Il fatto che “Level E” sia un prodotto del 1995 fa, comunque, ben riflettere sulla differenza tra la mia concezione di “una ventata d'aria fresca” e quella degli editori giapponesi.
[2]: Per “mondi” intendo: culture, specie animali, lingue, religioni, situazione politiche e tanti altri dettagli che richiederebbero ore di progettazione nonché un'alta conoscenza dei temi trattati.
[3]: In parole povere non rischierete di leggere scontate situazioni in cui il protagonista è il buono della storia e l'antagonista il terribile malvagio da sconfiggere.
[4]: Righello alla mano 11,5 X 17,5 cm (millimetro più, millimetro meno).
[5]: Difetto che ho particolarmente notato nel secondo volume.
[6]: Secondo volume, pagina 143, quarta vignetta; vi è un balloon vuoto.
[7]: Secondo volume, pagina 149, capitolo 10 tra i più evidenti.
[8]: Classico show televisivo giapponese, simile ai “Power Rangers”.
[9]: Parlo di “Hunter x Hunter” per chi non l'avesse capito.
Sarò sincero: Level E mi ha divertito; mi ha divertito con semplicità ed intelligenza, facendomi respirare una ventata d'aria fresca[1] rispetto l'affollamento di manga cupi e seriosi che spesso invadono le fumetterie.
Ben volentieri ho letto i tre volumi di questa serie riassaporando la grandissima vena creativa di Yoshihiro Togashi e scoprendo un'opera tanto spensierata quanto divertente.
L’incipit iniziale è banale ma efficace:
Yukitaka Tsutsui, terrestre, va a vivere da solo dopo aver convinto i suoi genitori a fargli frequentare una scuola lontano da casa, purtroppo a sua insaputa troverà all’interno della nuova abitazione Baka: un ragazzo dai lineamenti tipicamente umani che, con una spensieratezza fuori dalla norma, si presenterà come un alieno precipitato sulla terra e, a causa del forte impatto nell’atterraggio di fortuna, senza più memoria. Preferisco non prolungarmi con la trama: rischierei d’anticipare avvenimenti inattesi quanto imprevedibili.
Cosa rende questo manga diverso dagli altri? Tante cosucce che fanno la felicità di ogni appassionato di Togashi: da metà del primo volume tutte le certezze del lettore si sgretolano e questa opera, inizialmente di ambientazione fantascientifica con sfumature enigmatiche tipiche di X-Files, diventa una lettura ironica, assai allegra, scritta e ideata da un genio della penna capace di creare mondi[2] con una naturalezza impressionante.
La sensazione che si prova è quella di star leggendo una serie sperimentale: Togashi, evidentemente ripresosi dal crollo psicologico conseguente a Yu degli Spettri, decide di tuffarsi nella sperimentazione a livello narrativo: consapevole d'essere libero di disegnare ciò che vuole, entro il volere degli editori, racconta storie variegate e inusuali, capaci di stuzzicare la curiosità del lettore con limpida disinvoltura; concepisce protagonisti fuori di testa, vitali quanto originali, pronti a rompere i canonici allineamenti morali ed etici che determinano i loro comportamenti[3] e trame compresse in pochi capitoli ma dagli epiloghi sempre esilaranti e convincenti.
I tre volumi della serie contengono storie autoconclusive in cui si alternano più comprimari – da Yukitaka Tsutsui ad alcuni bambini delle elementari, passando per numerosissimi alieni – tutti uniti dalla conoscenza di Baka, vero e proprio protagonista assoluto, merito ciò di una caratterizzazione riuscitissima e piuttosto folle, scelta in certi versi ardita, ma ricompensata da alcuni momenti di straordinaria carica umoristica.
Lo stile usato dall'autore si distacca gradevolmente da quello sfruttato in Yu degli Spettri avvicinandosi ai volumi più “realistici” di Hunter x Hunter: un forte realismo si alterna ad ambientazioni visionarie e stravaganti; il disegno si mostra, quindi, squisitamente versatile, capace di sorreggere pienamente una sceneggiatura ricca di cambi registici e di rendere al meglio le moltissime – inaspettate – gag presenti. Meravigliose, inoltre, le varie illustrazioni che aprono e chiudono i capitoli: piccole perle che mostrano il lato più talentuoso di Togashi nel disegno.
Il manga è pubblicato in Italia da Planet Manga, in un formato che forse risulta un po' sacrificato per questo tipo di prodotto, soprattutto considerando la particolarità dei disegni di questo autore; formato che inoltre fa soffrire la lettura visto che causa il rimpicciolimento dei moltissimi dialoghi presenti ad ogni pagina. Ma si tratta dello stesso identico formato dell'edizione giapponese, quindi c'è poco da fare.
Per il resto l'edizione si dimostra, soprattutto per quel che riguarda i materiali, ineccepibile: carta bianca e di buona grammatura, brossura resistente, ottima resa dei retini e sovraccoperta. Purtroppo non si può dire lo stesso dell'adattamento: mi sono imbattuto in alcuni dialoghi che risultavano legnosi quanto a tratti insensati[5], errori di lettering[6] e l'uso francamente eccessivo di pecette[7]. Insomma non sarebbe guastata più attenzione sotto questo aspetto, e avrebbe sicuramente impreziosito la lettura.
Level E, quindi, si dimostra un recipiente di idee: dai riferimenti a Dragon Quest e Super Sentai[8] alla grande inventiva usata nella creazione di un universo completo di alieni dalle diverse culture; un manga che definirei schizofrenico, dalle svariate facce narrative e con l'innata capacità di far ridere trattando temi adulti e ingegnosi. Un'opera in cui Togashi mostra di cosa è capace quando può permettersi di scrivere e disegnare ciò che vuole, senza restrizioni di alcun tipo o il bisogno di mantenere alto il numero di lettori; un Togashi che descriverei a proprio agio con il tema trattato, creativo e sfrenato alle prese di un mondo in cui tutto gli è lecito e che dimostra con fragorosa bravura come si possono scrivere e disegnare episodi sorprendenti in poche pagine.
Un talento, il suo, raramente riscontrabile in altri mangaka e che spero di poter rileggere il prima possibile una volta conclusa questa grande fatica che, oggigiorno, cerca di portare a termine[9].
Un talento, il suo, raramente riscontrabile in altri mangaka e che spero di poter rileggere il prima possibile una volta conclusa questa grande fatica che, oggigiorno, cerca di portare a termine[9].
NOTE:
[1]: Il fatto che “Level E” sia un prodotto del 1995 fa, comunque, ben riflettere sulla differenza tra la mia concezione di “una ventata d'aria fresca” e quella degli editori giapponesi.
[2]: Per “mondi” intendo: culture, specie animali, lingue, religioni, situazione politiche e tanti altri dettagli che richiederebbero ore di progettazione nonché un'alta conoscenza dei temi trattati.
[3]: In parole povere non rischierete di leggere scontate situazioni in cui il protagonista è il buono della storia e l'antagonista il terribile malvagio da sconfiggere.
[4]: Righello alla mano 11,5 X 17,5 cm (millimetro più, millimetro meno).
[5]: Difetto che ho particolarmente notato nel secondo volume.
[6]: Secondo volume, pagina 143, quarta vignetta; vi è un balloon vuoto.
[7]: Secondo volume, pagina 149, capitolo 10 tra i più evidenti.
[8]: Classico show televisivo giapponese, simile ai “Power Rangers”.
[9]: Parlo di “Hunter x Hunter” per chi non l'avesse capito.
Titolo | Prezzo | Casa editrice |
---|---|---|
Level E 1 | € 6.50 | Panini Comics |
Level E 2 | € 6.50 | Panini Comics |
Level E 3 | € 6.50 | Panini Comics |
Una scelta che mi ha fatto complimentare con me stesso! XD
Consigliatissimo, veramente.
E la cosa più sorprendente, come afferma in diversi termini il complimentabile Chiba, è che sembra scritto ieri. Ma veramente, sia per trama che per battute.
Ancora devo prendere il volume 3 che non trovai già più in fumetteria quando uscì e non compro veramente da tanto tempo. Ma i primi due volumi sono davvero strabiliantiXD
Direi che rappresenta la mia tipologià preferita di comicità. Divertente anche attraverso gli usi di insulti e palocce, e geniale nella storia allo stesso tempo. Ma non è solo comicità, come viene dimostrato nella seconda storia del 1 volume. Davvero qualcosa di interessante e che consiglierei a tutti vista la brevità della storia.
L'ho recensito dandogli un 8. Alcune situazioni del manga sono puro genio e il protagonista è davvero fenomenale. Non tutti i capitoli sono però riusciti. Il volume 1 è il migliore, è davvero perfetto, mentre nel 2 c'è la parte dedicata ai Color Ranger che è noiosa e pesante, nel 3 ad essere noiosa è la parte sullo stadio di baseball. A parte questi incidenti di percorso, il resto è davvero ottimo. I disegni invece, non lo sono altrettanto. A differenza di Chiba, a me lo stile di Togashi non piace. Si vede che è troppo poco costante. Ci sono alcuni capitoli disegnati davvero bene e altri disegnati di fretta o abbozzati (tipo l'ultimo capitolo).
Comunque, considerato che è lungo solo 3 volumi, rimane un bel manga, specialmente per i fan dell'autore.
Sull'edizione italiana, il confezionamento è buono ma il prezzo è alto, troppo, considerato che il manga non ha nemmeno una pagina a colori, e che è di un autore conosciuto. Andava pubblicato ad un prezzo più basso.
Mi consolerò con l'anime
In alcuni punti era abbastanza pesante, troppa roba (inutile?) da leggere e che personalmente non mi ha fatto ridere.
Poi vabè, le tematiche rimangono attuali, per quello nulla da dire.
Inoltre da come si sta comportando con la serializzazione di HxH non mi fa affatto cambiare idea.
Bello, si è rivelato un acquisto molto valido.
@GianniGreed: sì, il costo è alto ma ormai planet si è stabilita su questo prezzo per tutti i manga da fumetteria (vedi Btooom o nuovi annunci, ad esempio), purtroppo è così...
Complimenti a Chiba per la recensione!
@GianniGreed le parti che non ti sono piaciute e te a me hanno esaltato un casino specialmente quella sui Color Ranger! Che ti stanno sulla palle i Power Ranger, dato che essi sono palesemente un omaggio ai Super Sentai eheeh Ad esempio io ho adorato anche la puntata di Planetes che cita sempre i supereroi jap ehheh
Indubbiamente un bel recupero, questo di Level E, da parte di Panini; era effettivamente una "grave" mancanza il fatto che nessuno l'avesse ancora pubblicato in Italia.
PS: le recensioni con le "note" di Chiba son sempre un piacere da leggere
Level E è un vero gioiellino, lettura leggera e intelligente che sa come divertire: magari potessi leggere tutti i giorni fumetti del genere
E poi Baka rappresenta l'amico che tutti vorrebbero <3
Ottime sigle e tutto, niente da dire, ma per il resto una porcata assurda.
Anche se è di Togashi.
Ragione per cui questa sarà l'unica sua opera cartacea che non comprerò mai (nonostante ami Yu degli Spettri/Yu Yu Hakusho e segua Hunter x Hunter)
Grande Chiba, bella rece!
Togashi, ti prego fuggi dal Giappone e fa fumetti per conto tuo, se i ritmi editoriali sono il tuo problema!!! I tuoi fumetti sono fotonici!
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