Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Oggi ci dedichiamo ad anime fantasy, con Sword Art Online, I cieli di Escaflowne e Final Fantasy OVA.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Per saperne di più continuate a leggere.
Oggi ci dedichiamo ad anime fantasy, con Sword Art Online, I cieli di Escaflowne e Final Fantasy OVA.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
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Sword Art Online
5.0/10
La cosa più interessante di questo "Sword Art Online" è stato constatare come ormai la porta aperta dai fratelli Wachowski sia letteralmente stata divelta dai cardini, e certe tematiche siano ormai all'ordine del giorno, che si assista a un film in 3D nel miglior cinema della città o a un anime di questi ultimi tempi. Concetti come realtà virtuale o MMO (i famosi giochi online di massa, cui si rifà questo "Sword Art Online") sono trattati con una semplicità estrema, visto che questi ultimi concetti sono ormai stati assimilati dalla gran parte delle persone che fruiscono di questi media.
Chiuso questo veloce incipit, passiamo alla disanima dell'anime, che pur avendo riscosso in patria un grandissimo successo e, a quanto ho visto, suscitato un forte interesse anche qui in Italia (si vocifera di un forte interesse di Rai4, se non vado errato), non può non lasciare con l'amaro in bocca chi, come me, si era effettivamente appassionato moltissimo a seguire le vicende di Kazuto ed Asuna, nel mondo virtuale di "Sword Art Online".
E in quest'ultima ultima frase è racchiusa un po' la chiave di lettura dell'anime, che si rivela appassionante ed equilibrato finché si svolge ad Aincrad (il mondo virtuale, ambientazione del gioco Sword Art Online, da cui deriva il titolo), zoppicante e a volte risibile quando l'azione si sposta nel nuovo mondo di ALfeihm, in cui è ambientata la seconda metà della serie. E il voto stesso che avete visto, rappresenta un po' una sorta di media (generosa) tra l'ottima valutazione del primo arco e la pessima riuscita del secondo.
Pur non essendo immune da difetti, la prima fase dell'anime, infatti, riesce a catturare decisamente lo spettatore, che, pur non ottenendo risposte convincenti ai numerosi dubbi che il background della trama fa sorgere (possibile che le autorità non possano interrompere il folle disegno di Kayaba Akihiko? Possibile modificare un hardware - il Nervegear - a un livello così profondo, tramite solo delle istruzioni software, da consentirgli di nuocere all'utilizzatore?), chiude volentieri un occhio, appagato dalla convincente sensazione di trovarsi anche lui tra i meandri di uno dei dungeon del gioco, in compagnia dei nostri eroi, o ad ammirare uno dei paesaggi, virtuali, ma incantevoli, generati dall'incredibile motore del gioco. Da metà circa della serie in poi, però, l'incanto svanisce e i nodi cominciano a venire al pettine. Per qualche motivo, che immagino sarà di natura prettamente commerciale, gli autori infatti sembrano "stancarsi" dell'ambientazione di Aincrad, chiudendola in tutta fretta in un paio di episodi, per poi trasferire il canovaccio in quella di ALfeihm, che si rivelerà molto più fragile a livello di coerenza ed equilibrio. Da questo momento il meccanismo che fino a quel momento sembrava funzionare si inceppa, e sempre più spesso gli autori ricorrono ripetutamente al pessimo espediente, di dragonballiana memoria, del deus ex machina. E poco importa se per far ciò vengono calpestate anche le leggi più logiche e di buon senso che governano le regole e la fisica di un videogioco o del semplice comportamento umano.
A seguire in modo coerente questo andamento altalenante della serie, infatti, contribuiscono anche i personaggi, che, se appassionano e convincono nel primo arco, non mancano di lasciare basiti nel secondo. Prima tra tutte è la sorellastra di Kazuto, che risulta un personaggio davvero mal concepito, vista l'immancabile (ahimè) attrazione per il fratellastro e la razionalmente poco credibile scelta di fiondarsi in un gioco online lei stessa, poco dopo che il fratello ne era appena, traumaticamente, uscito. Giudizio analogo va anche all'antagonista del secondo arco, tal Sugou Nobuyuki, che nella sua rappresentazione da psicopatico, supera decisamente l'eccesso, in nome di un fanservice sfrenato e discutibile che lo vede eccitatissimo torturatore di un'indifesa Asuna, nel penultimo episodio.
A rimanere per fortuna di buon livello sono gli scenari, davvero bellissimi in entrambi gli archi, anzi, se vogliamo essere precisi, forse migliori nel secondo, grazie al fatto che i giocatori nel mondo di ALfeihm possono volare, e grazie a ciò possiamo assistere quindi a delle belle visuali "a volo d'uccello". Ottima devo dire anche la caratterizzazione estetica dei personaggi, con la bellissima Asuna a spiccare tra tutti, e dei vari mostri del gioco.
In conclusione, ancora una volta, si assiste, con rammarico, all'ennesima occasione sprecata di offrirci un ottimo lavoro; se si fosse seguita la linea impostata dai primi episodi, questo "Sword Art Online" probabilmente sarebbe stato un "must have"; per come è stato, scelleratemente, sviluppato, invece, rimane uno dei tanti anime sfornati dalla fucina nipponica, carino da vedere, ma assolutamente non da ricordare.
Chiuso questo veloce incipit, passiamo alla disanima dell'anime, che pur avendo riscosso in patria un grandissimo successo e, a quanto ho visto, suscitato un forte interesse anche qui in Italia (si vocifera di un forte interesse di Rai4, se non vado errato), non può non lasciare con l'amaro in bocca chi, come me, si era effettivamente appassionato moltissimo a seguire le vicende di Kazuto ed Asuna, nel mondo virtuale di "Sword Art Online".
E in quest'ultima ultima frase è racchiusa un po' la chiave di lettura dell'anime, che si rivela appassionante ed equilibrato finché si svolge ad Aincrad (il mondo virtuale, ambientazione del gioco Sword Art Online, da cui deriva il titolo), zoppicante e a volte risibile quando l'azione si sposta nel nuovo mondo di ALfeihm, in cui è ambientata la seconda metà della serie. E il voto stesso che avete visto, rappresenta un po' una sorta di media (generosa) tra l'ottima valutazione del primo arco e la pessima riuscita del secondo.
Pur non essendo immune da difetti, la prima fase dell'anime, infatti, riesce a catturare decisamente lo spettatore, che, pur non ottenendo risposte convincenti ai numerosi dubbi che il background della trama fa sorgere (possibile che le autorità non possano interrompere il folle disegno di Kayaba Akihiko? Possibile modificare un hardware - il Nervegear - a un livello così profondo, tramite solo delle istruzioni software, da consentirgli di nuocere all'utilizzatore?), chiude volentieri un occhio, appagato dalla convincente sensazione di trovarsi anche lui tra i meandri di uno dei dungeon del gioco, in compagnia dei nostri eroi, o ad ammirare uno dei paesaggi, virtuali, ma incantevoli, generati dall'incredibile motore del gioco. Da metà circa della serie in poi, però, l'incanto svanisce e i nodi cominciano a venire al pettine. Per qualche motivo, che immagino sarà di natura prettamente commerciale, gli autori infatti sembrano "stancarsi" dell'ambientazione di Aincrad, chiudendola in tutta fretta in un paio di episodi, per poi trasferire il canovaccio in quella di ALfeihm, che si rivelerà molto più fragile a livello di coerenza ed equilibrio. Da questo momento il meccanismo che fino a quel momento sembrava funzionare si inceppa, e sempre più spesso gli autori ricorrono ripetutamente al pessimo espediente, di dragonballiana memoria, del deus ex machina. E poco importa se per far ciò vengono calpestate anche le leggi più logiche e di buon senso che governano le regole e la fisica di un videogioco o del semplice comportamento umano.
A seguire in modo coerente questo andamento altalenante della serie, infatti, contribuiscono anche i personaggi, che, se appassionano e convincono nel primo arco, non mancano di lasciare basiti nel secondo. Prima tra tutte è la sorellastra di Kazuto, che risulta un personaggio davvero mal concepito, vista l'immancabile (ahimè) attrazione per il fratellastro e la razionalmente poco credibile scelta di fiondarsi in un gioco online lei stessa, poco dopo che il fratello ne era appena, traumaticamente, uscito. Giudizio analogo va anche all'antagonista del secondo arco, tal Sugou Nobuyuki, che nella sua rappresentazione da psicopatico, supera decisamente l'eccesso, in nome di un fanservice sfrenato e discutibile che lo vede eccitatissimo torturatore di un'indifesa Asuna, nel penultimo episodio.
A rimanere per fortuna di buon livello sono gli scenari, davvero bellissimi in entrambi gli archi, anzi, se vogliamo essere precisi, forse migliori nel secondo, grazie al fatto che i giocatori nel mondo di ALfeihm possono volare, e grazie a ciò possiamo assistere quindi a delle belle visuali "a volo d'uccello". Ottima devo dire anche la caratterizzazione estetica dei personaggi, con la bellissima Asuna a spiccare tra tutti, e dei vari mostri del gioco.
In conclusione, ancora una volta, si assiste, con rammarico, all'ennesima occasione sprecata di offrirci un ottimo lavoro; se si fosse seguita la linea impostata dai primi episodi, questo "Sword Art Online" probabilmente sarebbe stato un "must have"; per come è stato, scelleratemente, sviluppato, invece, rimane uno dei tanti anime sfornati dalla fucina nipponica, carino da vedere, ma assolutamente non da ricordare.
I cieli di Escaflowne
5.0/10
Recensione di Metaldevilgear
-
Solo nel 2013 ho recuperato quello che è da molti considerato come uno dei migliori anime degli anni Novanta. Se prima reputavo grave il fatto di non averne ancora intrapreso la visione, adesso che l'ho fatto, sentire che Escaflowne venga affiancato per importanza a opere come Bebop o Evangelion, mi suona come una grandissima bestemmia.
La serie in questione può vedersi come un insieme di storie sentimentali incluse in un impianto fantasy da cappa e spada, a sua volta munito di elementi sci-fi: certo, vedere dei mecha spadaccini all'azione può risultare pittoresco da un lato, ma incomprensibile da un altro (civiltà che costruiscono robottoni, enormi velivoli e macchinari per controllare il destino, ma non conoscono la polvere da sparo?), ma gli aspetti più risibili dell'opera coincidono sfortunatamente proprio con i più importanti. Partendo dai personaggi, dunque dalla protagonista della nostra storia, Hitomi, si può notare, oltre a una caratterizzazione superficiale ed estremamente volubile dal punto di vista sentimentale, una forte tendenza all'ingenuità e all'incoerenza che quasi ha dell'incredibile.
Sebbene sia stata magicamente catapultata in un pianeta sconosciuto, la sua immediata reazione lascerà trapelare uno stupore più vicino all'auto-coinvolgimento che al turbamento. Adattarsi a un ambiente nuovo e distante (dove si parla il giapponese), costernato da guerre, morti a palate, eventi ed entità soprannaturali, sarà per lei una cosa normalissima (ah già, d'altronde anche leggere il futuro per lei, i suoi amici e la sua famiglia, è tutto fuorché anormale). E nonostante venga 'usata' da tutti grazie al suo potere da veggente, raramente accennerà a opporsi, e quando ci proverà, si smentirà in modo fulmineo - SPOILER: sì arriverà al colmo a tre episodi dalla fine, quando la ragazza, dichiaratasi stanca della situazione, riuscirà a ritornare a casa, ma a distanza di nemmeno un giorno, la rivedremo mettere piede su Gaia!
I restanti personaggi sono scialbi e stereotipati, come i rapporti che li legano, le esperienze che intraprendono e quello che dicono. In quest'ultimo caso, non so se è dovuto in parte all'adattamento italiano, ma mi è parso di sentire una banalità dietro l'altra - il fastidio che mi ha recato Merle con i suoi "Signorino Van!" è incommensurabile.
La trama, piuttosto monotona e priva di veri e propri sussulti, si fonda tutta sulle predizioni della "eroina" e sulle loro conseguenze, sfocianti quasi sempre in guerre. Ma la sceneggiatura si correda anche di triangoli/quadrangoli amorosi ridicoli e inseriti a forza (il finale alla "fate l'amore, non fate la guerra" ne è l'apoteosi), proprio come il mito di Atlantide e della sua scomparsa, o ancora un insignificante tentativo di stemperare i toni con le scaramucce tra Hitomi e Merle. Dunque non c'è possibilità di sottrarsi alla drammaticità - ma soprattutto noiosità - delle cospirazioni, delle storie di vita e delle battaglie (che hanno almeno il pro di essere ben animate) nemmeno con qualche risata nei momenti di minor tensione, quando piuttosto dovremo sorbirci conversazioni smielate degne degli shoujo più scontati.
Unanimemente, insieme al comparto grafico, anche il sonoro è stato molto apprezzato, ma io ritengo che la Kanno abbia fatto molto di meglio in altre circostanze.
Per la prima volta resto pienamente deluso da una serie degli anni '90.
La serie in questione può vedersi come un insieme di storie sentimentali incluse in un impianto fantasy da cappa e spada, a sua volta munito di elementi sci-fi: certo, vedere dei mecha spadaccini all'azione può risultare pittoresco da un lato, ma incomprensibile da un altro (civiltà che costruiscono robottoni, enormi velivoli e macchinari per controllare il destino, ma non conoscono la polvere da sparo?), ma gli aspetti più risibili dell'opera coincidono sfortunatamente proprio con i più importanti. Partendo dai personaggi, dunque dalla protagonista della nostra storia, Hitomi, si può notare, oltre a una caratterizzazione superficiale ed estremamente volubile dal punto di vista sentimentale, una forte tendenza all'ingenuità e all'incoerenza che quasi ha dell'incredibile.
Sebbene sia stata magicamente catapultata in un pianeta sconosciuto, la sua immediata reazione lascerà trapelare uno stupore più vicino all'auto-coinvolgimento che al turbamento. Adattarsi a un ambiente nuovo e distante (dove si parla il giapponese), costernato da guerre, morti a palate, eventi ed entità soprannaturali, sarà per lei una cosa normalissima (ah già, d'altronde anche leggere il futuro per lei, i suoi amici e la sua famiglia, è tutto fuorché anormale). E nonostante venga 'usata' da tutti grazie al suo potere da veggente, raramente accennerà a opporsi, e quando ci proverà, si smentirà in modo fulmineo - SPOILER: sì arriverà al colmo a tre episodi dalla fine, quando la ragazza, dichiaratasi stanca della situazione, riuscirà a ritornare a casa, ma a distanza di nemmeno un giorno, la rivedremo mettere piede su Gaia!
I restanti personaggi sono scialbi e stereotipati, come i rapporti che li legano, le esperienze che intraprendono e quello che dicono. In quest'ultimo caso, non so se è dovuto in parte all'adattamento italiano, ma mi è parso di sentire una banalità dietro l'altra - il fastidio che mi ha recato Merle con i suoi "Signorino Van!" è incommensurabile.
La trama, piuttosto monotona e priva di veri e propri sussulti, si fonda tutta sulle predizioni della "eroina" e sulle loro conseguenze, sfocianti quasi sempre in guerre. Ma la sceneggiatura si correda anche di triangoli/quadrangoli amorosi ridicoli e inseriti a forza (il finale alla "fate l'amore, non fate la guerra" ne è l'apoteosi), proprio come il mito di Atlantide e della sua scomparsa, o ancora un insignificante tentativo di stemperare i toni con le scaramucce tra Hitomi e Merle. Dunque non c'è possibilità di sottrarsi alla drammaticità - ma soprattutto noiosità - delle cospirazioni, delle storie di vita e delle battaglie (che hanno almeno il pro di essere ben animate) nemmeno con qualche risata nei momenti di minor tensione, quando piuttosto dovremo sorbirci conversazioni smielate degne degli shoujo più scontati.
Unanimemente, insieme al comparto grafico, anche il sonoro è stato molto apprezzato, ma io ritengo che la Kanno abbia fatto molto di meglio in altre circostanze.
Per la prima volta resto pienamente deluso da una serie degli anni '90.
Chi scrive è fan da una vita di Final Fantasy, una delle più lunghe e famose saghe j-rpg della storia videoludica, il cui nome, come "Mario Bros", "Legend of Zelda" e "Tomb Raider", è simbolo di milioni di copie vendute e legioni di fan capaci di uccidere pur di possedere una copia dell'ultima Fantasia Finale partorita da Square Enix. Il primo capitolo, uscito nel 1987 sul vecchio NES, con i suoi ovvi limiti sintetizza quelli che saranno i punti fissi della saga: grafica all'avanguardia, colonna sonora sontuosa (quasi sempre il maestro Nobuo Uematsu), epica storia fantasy di grande respiro. Un successone di critica e pubblico che porta anno dopo anno, console dopo console, l'ora milionaria Square Enix a creare un numero sempre più alto di ulteriori titoli e spin-off, quasi sempre storie indipendenti l'una dall'altra, ora ambientate in mondi fantasy d'ambientazione medievale, ora in cupi scenari cyberpunk, con conseguente evoluzione di grafica (sempre al top in ogni sistema), storie (più adulte), personaggi (più profondi) e gameplay, al punto che svariati saranno gli eroi e antagonisti indimenticabili, creati da Square nel corso della saga, che tutt'oggi, ad anni e anni di distanza dall'episodio che li vede apparire, sopravvivono nella memoria storica venendo puntualmente rievocati e celebrati nel pantheon delle divinità videoludiche. Tutta questa premessa per cercare di rendere l'importanza rivestita da un simile brand, e sopratutto con che aspettative nel 1994 il fan comprava le VHS contenenti la prima produzione animata dedicata al mondo di Hironobu Sakaguchi, la miniserie OVA "Legend of the Crystals", diretta addirittura da Rintaro.
Volendo essere realisti, in quegli anni qualche perplessità sulla bontà del prodotto avrebbe dovuto affiorare nella mente dell'ignaro fan, considerando che l'opera si poneva come seguito ufficiale di "Final Fantasy V", gioco che, per l'opera di riciclaggio più o meno sputato della trama del capitolo precedente, i personaggi banali e le atmosfere scanzonate, era il più scialbo del vecchio corso della saga (oggi abbondantemente rivalutato per demerito degli episodi più recenti). Però, il poter vedere in animazione un prodotto legato ufficialmente a una delle saghe videoludiche più amate rimaneva un richiamo a cui era troppo difficile resistere. Peccato che, come si sarà capito, di pacco si trattava. Stroncare un episodio ufficiale di Final Fantasy non può certo fare piacere a chi scrive, poiché si parla di una saga che a lui, come a milioni altri di fan, ha regalato grandi emozioni. Bisogna comunque farlo, in quanto "Legend of the Crystals" è brutto, ma brutto forte: una storia banalissima e noiosa, animata male e scritta anche peggio.
Sono passati duecento anni da quando gli eroi Bartz, Lenna, Faris e Krile hanno salvato il mondo sconfiggendo il malvagio X-Death: purtroppo per loro la piccola Linaly, discendente di Bartz, e il suo amico d'infanzia Prettz dovranno presto rassegnarsi a replicare le gesta dei loro antenati. Il cattivissimo Ra Devil sta infatti rubando, uno a uno e per l'ennesima volta, i Quattro Cristalli che governano gli elementali e le forze della natura, per poter nuovamente tentare di sottomettere il mondo. I due ragazzi dovranno quindi sconfiggerlo, ovviamente dopo che nuovi comprimari si saranno uniti alla loro causa. Allo stato pratico il seguito del quinto Final Fantasy si limita alla riproposizione pedissequa della sua trama (già a sua volta "rubata" da "Final Fantasy IV"), senza alcuna aggiunta ma con tante idee pessime in più. Complimenti agli sceneggiatori, anche tenendo conto che questo soggetto, già banale in partenza, è scritto male, con confusione, incertezza e un contorno di irritante umorismo infantile, animazioni funzionali, musiche anonime e chara design moscio, con personaggi così piatti e adagiati su caratterizzazioni ridicole da essere subito odiosi. I (pochi) fan del gioco originale si sentiranno poi ulteriormente beffati, tenendo conto che hanno speso soldi per una produzione mediocre che ha collegamenti labilissimi con il gioco originale, riconducibili solo a una velocissima comparsata degli spiriti degli eroi leggendari e alla figura del classico chocobo, simbolo però di tutta la saga e non certo solo del quinto capitolo. Semplicemente indegno del leggendario nome che porta, "Final Fantasy V-2" è una miniserie noiosa e deludente, addirittura pessima se teniamo conto del suo regista e del giustificato hype dell'epoca.
Quello che più fa male, alla luce dell'ottimo risultato di "Advent Children", uscito undici anni dopo e che funge invece da sequel al settimo capitolo videoludico, è pensare che sarebbe bastato davvero poco all'opera per soddisfare i fan: non necessariamente una trama più elaborata, ma almeno la colonna sonora di Nobuo Uematsu, omaggi e citazioni, un cast non interamente nuovo di zecca ma con qualche personaggio storico. Quelle sarebbero state soddisfazioni, sarebbe bastato poco per reimmergere lo spettatore nella magia e nella meraviglia del mondo di Final Fantasy, anche se si trattava del seguito ufficiale di un titolo non propriamente amato. Square Enix invece devolve a Mad House il compito di farlo, e lo studio risponde con zero fatica e nel modo più facile: scrivendo la cosa più banale che gli viene in mente, con pochi soldi, zero ispirazione e schiaffando il logo Final Fantasy in gigantesco sulla confezione. E il risultato, privo del minimo carisma, è così svogliato e inutile da rasentare il ridicolo.
Chi scrive è cosciente che trasporre su schermo la profondità di un j-rpg è impresa quasi impossibile, ma pensare di sviluppare qualcosa di decente in appena quattro puntate, oltretutto dalla trama così risibile, significa non provarci nemmeno. Negli anni successivi altre incursioni animate nel mondo ideato da Hironobu Sakaguchi porteranno a risultati più dignitosi, ma questo primo tentativo è da bocciare completamente. Velo pietoso anche sul doppiaggio italiano, ma questo è il meno...
Volendo essere realisti, in quegli anni qualche perplessità sulla bontà del prodotto avrebbe dovuto affiorare nella mente dell'ignaro fan, considerando che l'opera si poneva come seguito ufficiale di "Final Fantasy V", gioco che, per l'opera di riciclaggio più o meno sputato della trama del capitolo precedente, i personaggi banali e le atmosfere scanzonate, era il più scialbo del vecchio corso della saga (oggi abbondantemente rivalutato per demerito degli episodi più recenti). Però, il poter vedere in animazione un prodotto legato ufficialmente a una delle saghe videoludiche più amate rimaneva un richiamo a cui era troppo difficile resistere. Peccato che, come si sarà capito, di pacco si trattava. Stroncare un episodio ufficiale di Final Fantasy non può certo fare piacere a chi scrive, poiché si parla di una saga che a lui, come a milioni altri di fan, ha regalato grandi emozioni. Bisogna comunque farlo, in quanto "Legend of the Crystals" è brutto, ma brutto forte: una storia banalissima e noiosa, animata male e scritta anche peggio.
Sono passati duecento anni da quando gli eroi Bartz, Lenna, Faris e Krile hanno salvato il mondo sconfiggendo il malvagio X-Death: purtroppo per loro la piccola Linaly, discendente di Bartz, e il suo amico d'infanzia Prettz dovranno presto rassegnarsi a replicare le gesta dei loro antenati. Il cattivissimo Ra Devil sta infatti rubando, uno a uno e per l'ennesima volta, i Quattro Cristalli che governano gli elementali e le forze della natura, per poter nuovamente tentare di sottomettere il mondo. I due ragazzi dovranno quindi sconfiggerlo, ovviamente dopo che nuovi comprimari si saranno uniti alla loro causa. Allo stato pratico il seguito del quinto Final Fantasy si limita alla riproposizione pedissequa della sua trama (già a sua volta "rubata" da "Final Fantasy IV"), senza alcuna aggiunta ma con tante idee pessime in più. Complimenti agli sceneggiatori, anche tenendo conto che questo soggetto, già banale in partenza, è scritto male, con confusione, incertezza e un contorno di irritante umorismo infantile, animazioni funzionali, musiche anonime e chara design moscio, con personaggi così piatti e adagiati su caratterizzazioni ridicole da essere subito odiosi. I (pochi) fan del gioco originale si sentiranno poi ulteriormente beffati, tenendo conto che hanno speso soldi per una produzione mediocre che ha collegamenti labilissimi con il gioco originale, riconducibili solo a una velocissima comparsata degli spiriti degli eroi leggendari e alla figura del classico chocobo, simbolo però di tutta la saga e non certo solo del quinto capitolo. Semplicemente indegno del leggendario nome che porta, "Final Fantasy V-2" è una miniserie noiosa e deludente, addirittura pessima se teniamo conto del suo regista e del giustificato hype dell'epoca.
Quello che più fa male, alla luce dell'ottimo risultato di "Advent Children", uscito undici anni dopo e che funge invece da sequel al settimo capitolo videoludico, è pensare che sarebbe bastato davvero poco all'opera per soddisfare i fan: non necessariamente una trama più elaborata, ma almeno la colonna sonora di Nobuo Uematsu, omaggi e citazioni, un cast non interamente nuovo di zecca ma con qualche personaggio storico. Quelle sarebbero state soddisfazioni, sarebbe bastato poco per reimmergere lo spettatore nella magia e nella meraviglia del mondo di Final Fantasy, anche se si trattava del seguito ufficiale di un titolo non propriamente amato. Square Enix invece devolve a Mad House il compito di farlo, e lo studio risponde con zero fatica e nel modo più facile: scrivendo la cosa più banale che gli viene in mente, con pochi soldi, zero ispirazione e schiaffando il logo Final Fantasy in gigantesco sulla confezione. E il risultato, privo del minimo carisma, è così svogliato e inutile da rasentare il ridicolo.
Chi scrive è cosciente che trasporre su schermo la profondità di un j-rpg è impresa quasi impossibile, ma pensare di sviluppare qualcosa di decente in appena quattro puntate, oltretutto dalla trama così risibile, significa non provarci nemmeno. Negli anni successivi altre incursioni animate nel mondo ideato da Hironobu Sakaguchi porteranno a risultati più dignitosi, ma questo primo tentativo è da bocciare completamente. Velo pietoso anche sul doppiaggio italiano, ma questo è il meno...
Pensavate che dicevo qualcosa contro SAO, eh? Show rimandato! x°
Comunque 5 è anche generoso, merita molto meno, sono pentito di avergli dato solo 4. Meglio fermarsi qui, se proprio volete le mie opinioni su quel..coso leggetevi la mia recensione.
mi sa che dando un voto "mediano" come il 5 a una serie controversa come SAO,mi attirerò le antipatie sia degli amanti che dei detrattori della serie,allo stesso tempo...
Scherzi a parte,se mi posso permettere di dare suggerimenti ai ragazzi dello staff di animeclick,volevo proporre,per serie dalla popolarità elevata e dal gradimento così contrastante come possono essere,Sao o il discutissimo Haku no hana,di creare una pagina per solo quell'anime in particolare (invece che i soliti tre,come da consuetudine) in cui vengono presentate 2 o 3 recensioni,che vadano a coprire un po' tutti i pareri,con le relative motivazioni.
Mi è venuta in mente questa proposta quando ho scritto la recensione di Haku no hana,per la quale si oscilla allegramente dall'1 (!!!) al 10...ma anche SAO avrebbe meritato un trattamento analogo,penso...
io la butto lì',se poi l'idea può sembrare interessante sviluppatela pure come credete meglio...!!!
(assolutamente non parlo della recensione che invece mi è abbastanza piaciuta!^^complimenti, non siamo totalmente d'accordo ma ci può stare quello che dici
SAO merita di più solo per le due opening che sono meravigliose, per Kirito di cui sono innamorato tutt'ora, per Asuna di cui adoro i capelli con la treccia raccolti in quel modo, per il combattimento con la skill a due spade e per gli scenari fantastici...
Ok...non darei 10, ci mancherebbe, le pecche nella trama anche un neofita le vede, ma distruggerlo così nonostante tutti quei lati positivi (che ovviamente non si riducono a quello che ho detto) mi sembra veramente eccessivo!
L'unica cosa che so è che l'ho fatto vedere a tanti miei amici ed amiche che non sapevano quasi cosa fosse un anime, e sn rimasti molto bene alla fine della serie, tanto da voler iniziare a cercare altro...
Sarà che è sempre stato il mio sogno vivere in un gioco online...io a SAO darei 7,5/8...poi, a chi non vuole fare l'alternativo a tutti i costi e semplicemente non gli è piaciuto dico: guardati Haibane Renmei, ha tutti 9-10 ed è una delle serie più brutte che io abbia mai visto, altro che SAO povero...
Meritate di vivere per sempre a pane e Gun Musashi. Non meritate manco Bacciri.
Sono d'accordo con la proposta fatta da irishman qua sopra.
Complimenti, come sempre, a tutti e tre i recensori.
"SAO merita di più solo per le due opening che sono meravigliose, per Kirito di cui sono innamorato tutt'ora, per Asuna di cui adoro i capelli con la treccia raccolti in quel modo"
E questi sono i motivi per non detrarre SAO?
"L'unica cosa che so è che l'ho fatto vedere a tanti miei amici ed amiche che non sapevano quasi cosa fosse un anime, e sn rimasti molto bene alla fine della serie, tanto da voler iniziare a cercare altro..."
Infatti SAO piacerebbe a chi non ha mai visto anime, o ne ha visti pochi. Perché si inizia sempre con gli shounen, che all'inizio piacciono davvero assai.
Basta solo che leggi meglio e tutto ti sarà chiaro...
La storia degli shounen nn ha senso, se un opera è brutta è brutta nn fa impazzire gente che ha sempre sottovalutato gli anime-.-''...
va beh....
Rispetto benissimo l'opinione dell'autrice della recensione ma non mi ci trovo proprio d'accordo, l'ho trovato un anime davvero interessante.
SAO mi è stato consigliato da un cara amica, non avrei mai pensato che avesse potuto prendermi in questo modo la storia eppure l'ho trovata un bellissimo anime.
Che ci posso fare la odio -_- quel elfofata tettona... (??)
@Dade: "se un opera è brutta è brutta" D: parole forti.
Opinione tutto ovvio, l'unica cosa abbastanza "brutta" era ALO secondo me (?)
La prima parte regge piuttosto bene, ma è la seconda che causa tutta quella montagna di critiche... il punto è tutto qui.
Poi, chiaro, di anime migliori di SAO è pieno il mondo.
Ma anche di anime peggiori se è per questo...
Serie che non mi è piaciuta per il motivo cardine che parla solo ed esclusivamente di videogame (un po' come Accel World che è più bello, almeno graficamente, anche se anche AW non è niente di speciale ma appena sufficiente) e gamers smanettoni, lasciando praticamente niente alla sfera personale dei personaggi.
In SAO e ALO vengono solamente accennate le situazioni dei personaggi che mostrano solo il "carattere" nei vari giochi, quindi NON il loro vero carattere.
Questa secondo me è la più grande falla di queste 2 serie, soprattutto in ALO decisamente noioso e una ripetizione di SAO con molte inconsistenze e incoerenze, piuttosto che scelte discutibili (appena uscito da SAO entri in ALO?!? Perché? Perché ti sei innamorato delle parole che ti ha scritto una persona che manco conosci?! E che senso ha per un periodo dimenticare la realtà e pensare di vivere con una persona dentro a un gioco?!).
Sulla grafica di SAO niente da dire ma quella di AW mi sembrava decisamente migliore...
Gli altri 2 non li conosco ma non mi interessano (Escaflowne lo snobbai ai tempi di mtv per il chara che non mi piaceva).
Complimenti ai tre recensori ^^
Shoujo fantasy tra i più banali e scontati.
Di Final Fantasy - Legend Of The Crystals vidi il primo episodio (anzi, metà primo episodio) quando di FF conoscevo solo gli ultimi capitoli; lo droppai perchè cercavo qualcosa di più "fantasy-futuristico" però in quella sua innocenza da Dragon Quest non sembrava così male...bè, però quelle erano le impressioni di un neofita, forse se provassi a riguardarlo adesso cambierei idea, ma mi pare di capire che non ne valga la pena.
SAO non l'ho visto e, essendo un grande fan della saga .hack, pur leggendo parecchi pareri negativi non nascondo che un po' mi dispiace.
Leggetevi un altro SAO che poco c'entra con questo, ma è un'opera davvero meritevole di cui non si sente mai parlare:
http://www.animeclick.it/manga.php?xtit=Shin+Angyo+Onshi
Sword art online, nella rima parte è stupendo, certo nella seconda cala molto ,ma dargli un 5 solo per quello mi pare esagerato .
Escaflowne, si ha varie "incongruenze" ma a mio parere, è ciò a renderlo una bella serie .
Per final fantasy - legend of crystals , non posso esprimermi, in quanto non l'ho visto .
L'anime di Final Fantasy, ne ha solo il nome, ma si tratta di un prodotto abbastanza scadente sotto tutti i punti di vista.
Il voto, un 5, mi sembra adeguato (anche se io, forse in un eccesso di generosità, gli avevo messo 6): secondo me SAO non è né quel capolavoro che molti dipingono, né quel obbrobrio che rappresenta per altri; si tratta di un prodotto non eccelso, anzi, ma che si regge su buone animazioni e su scene che riescono comunque a emozionare e coinvolgere. Poi è un prodotto rivolto più ai neofiti che agli appassionati, che, nella maggior parte dei casi, lo riterranno mediocre e banale.
I cieli di Escaflowne l'avevo iniziato anch'io a vedere spinto dai buoni commenti, ma mi sono fermato dopo qualche episodio perché non mi appassionava per niente. Per quel che ho visto condivido la recensione negativa.
Onestamente non sono nemmeno d'accordo con la proposta di irishman, perché credo che non debba essere lo staff a modificare il modo di fare news a causa di certi utenti, ma che, al contrario, siano questi ultimi a dover cambiare il loro modo di comportarsi...
Ma dopo i primi episodi, il ritmo rallenta, diventa pesante e soporifero, a differenza del manga d'origine non approfondisce per nulla i personaggi di contorno. Fallisce come shonen, come shojo e pure come mecha.
Il voto 5 mi sembra pienamente giustificato.
In fondo è pur sempre un tappabuchi d'emergenza di TV Tokyo per cercare di tirar su lo share dopo quel floppone (almeno nella prima messa in onda) di Evangelion... E gli sforzi erano concentrati tutti su G Gundam.
Unica nota alla recensione: i personaggi non parlano in giapponese, solo Hitomi all'inizio capisce Van, probabilmente grazie al ciondolo.
Ah... non si parla in giapponese, nel primo episodio solo Hitomi capisce Van, forse grazie al ciondolo.
sinceramente non ho capito il motivo del tuo intervento...
non mi pareva di averti attaccato frontalmente,come sembra tu abbia percepito...
se ho usato un tono o una frase che in qualche modo ti ha offeso,ti chiedo scusa...
il mio "(!!!)" dopo l'1 (che per la cronaca non ricordavo nemmeno chi avesse messo) era per sottolineare non certo l'imbecillità del recensore a mettere un voto del genere,ci mancherebbe altro...d'altronde se non ti è piaciuto,non ti è piaciuto,amen...ma per sottolineare il fatto che era sorprendente la divergenza di opinioni riguardo a quel titolo in particolare...
ti assicuro che per me non c'è certo da arrabbiarsi se per te Haku no hana è un pessimo prodotto,a me è piaciuto,a te no,vorrà dire che ci troveremo d'accordo su un altro anime.
Quindi,scusami ancora se in qualche modo ti sei sentito offeso,ma ti assicuro che non volevo in alcun modo sollevare polemiche di alcun tipo...
spero sia tutto chiarito,ciao - irish.
@Gordy :
a dire il vero la mia proposta non era per "accontentare" tutte le varie fazioni...
per me è assurdo che uno si arrabbi se un recensore critica un anime che ama,o viceversa osanni uno che odia...
io parto dal presupposto che ognuno hai i suoi gusti,e se argomenta in modo logico e suffragato dai fatti le sue critiche ha tutto il diritto di scrivere ciò che pensa.
Il motivo per cui ho lanciato la proposta è che almeno chi non ha visto quell'anime in questione potrebbe riuscire a farsi un'idea esatta dell'anime,e decidere,di conseguenza,se mettersi a guardarlo o no...
perchè verrebbe a conoscenza dei pregi,sottolineati dagli "entusiasti",chiamiamoli così,e dei difetti,impietosamente messi in evidenza dai detrattori...
Effettivamente,se la vedo dal tuo punto di vista hai ragione...
però è un peccato dover rinunciare a una possibilità che a mio parere sarebbe proficua,solo perché qualcuno,più estremista dei talebani,non accetta un parere positivo (o negativo) su una serie in particolare...
Il voto 5 mi sembra pienamente giustificato.
Per me è l'esatto opposto, mi sono fan prendere sempre di più dai triangoli amorosi, dagli intrighi della storia e dalle scene d'azione strepitose fino ad arrivare ad uno dei finale più belli per il sottoscritto quindi penso esattamente il contrario heheeh
In fondo è pur sempre un tappabuchi d'emergenza di TV Tokyo per cercare di tirar su lo share dopo quel floppone (almeno nella prima messa in onda) di Evangelion... E gli sforzi erano concentrati tutti su G Gundam.
Veramente Escaflowne è iniziato dopo Gundam Wing, G Gundam era finito da un pezzo! Inoltre Escaflowne ha avuto un budget alto infatti anche dai detrattori è riconoscuito l'elevato elemente tecnico della serie!
Grazie Metal, mi sento meno sola <3
La mia non era una provocazione, ma un modo per discutere, se ti è sembrata tale, hai fatto bene a non rispondere
"La storia degli shounen nn ha senso, se un opera è brutta è brutta nn fa impazzire gente che ha sempre sottovalutato gli anime-.-''..."
Su questo non ti do ragione. Si parte sempre con gli shounen, all'inizio uno ci va matto, poi piano piano li confronta con opere migliori. E pensa un po', mio fratello maggiore sottovaluta gli anime, li considera per bambini e mi prende in giro per ciò, e intanto vede e legge Naruto
E' ovvio che quei motivi sono miei personali e alcuni volutamente simpatici (credi si possa salvare un anime per la capigliatura di Asuna) quindi la tua è stata una provocazione che ovviamente non ho colto^^
Per il resto dal tuo ragionamento sembra che in questo caso non si parli di SAO ma di tutti gli shounen in generale, facendo di questo genere il perfetto inizio di un neofita che poi si accorge che c'è di meglio in giro...
ma dai...esistono shounen belli e shounen brutti (o che piacciono o che non piacciono per essere più corretti); se SAO appassiona i neofiti e non solo, chi lo giudica l'opera più brutta del creato per fare tendenza si faccia solo qualche domanda...
Ognuno dica quello che vuole, ci mancherebbe altro, nel mio commento ho solo detto che leggo spesso negli anti-SAO un base di saccenza che mi mette i brividi...
è_é
E non se ne può più di sentire recriminazione sui "nasi di Escaflowne".... ci sono migliaia serie anime con character design fatto con lo stampino (negli ultimi anni con l'imperativo del 'moe a tutti i costi'), i cui personaggi sono distinguibili gli uni dagli altri solo dalla pettinatura e dai vestiti; per una volta è stata realizzata una serie con un design originale ed inconsueto, è così difficile da tollerare..?
post scrittum da precisino: Il recensore di Escaflowne non ha colto un punto: non è che "su Gaia si parli giapponese", è che il potere di Hitomi le permette di comprendere e parlare (senza nemmeno accorgersi di farlo) il linguaggio utilizzato su quel pianeta, cosa che viene evidenziata già nella prima puntata....
Valida tutta la recensione tranne per voto e sua conclusione! "carino da vedere, ma assolutamente non da ricordare" (cit. irishman)
Haha, comunque irishman non prendertela ma sembra veramente
che i tuoi voti siano definiti da una monetina...(testa o croce)
Ho visto dei voti che non riuscivo neanche a credere..(bello sapere che il mondo è vario)
A irishman dovrei dire che riservare un trattamento speciale per certi anime sarebbe ingiusto.
Appena avrò i soldi ti farò una statua per quello che hai scritto
@M3talD3v!lG3ar
In Stargate su quasi tutti i pianeti si parla americano
SAO mi sono fermato all'episodio prima che iniziasse la vera trama, anche perché non reggevo più Kirito. Secondo me l'errore principale è stato quello di seguire l'ordine cronologico della storia, i "filler" li avrebbero dovuti usare per spezzare la trama principale.
Un appunto. Prima dei fratelli Wachowski c'è stato Megazone 23 e seguiti
Un altro appunto. SAO è più ispirato alla serie .hack//
Final Fantasy ecc. ho visto solo i primi episodi e l'ho trovato noioso
Escaflowne mi è piaciuto molto anche se l'ho visto anni fa. Non è di certo un capolavoro, ma è sicuramente superiore a gran parte delle opere degli ultimi anni
per quando riguarda gli altri non conosco ^^''
non prendertela nemmeno te...ma leggere affermazioni del genere che non hanno nemmeno uno straccio di motivazione,fa veramente sorridere...
mi sarebbe piaciuto leggere qualche recensione tua per farmi un'idea del perchè presumi che lanci la monetina per dare il voto (che poi come si fa a dare voti da 1 a 10 utilizzando una moneta,lo sai solo te...casomai un dado da 10...) ma non ne hai scritte nemmeno una...quindi,che tristezza...dovrò rimanere con i miei dubbi e arrovellarmi sul perchè il prode Fenar ritiene che io assegni i voti con la monetina...è un mondo difficile...oltre che vario....
Ok, sono andato a verificare le date di trasmissione...
G Gundam finisce il 31/3/1995 e la settimana dopo inizia Gundam Wing, che finisce il 29/03/1996, quindi errore mio.
Evangelion finisce il 27/03/1996, quindi è contemporaneo a Gundam Wing, quindi, doppio errore mio.
Escaflowne inizia il 2/04/1996, quindi almeno in questo caso sembra aver preso il posto di Evangelion.
Ciò non toglie che ho cannato in pieno...
Per quanto riguarda SAO non posso dire nulla essendo che non l'ho visto, ma per quanto riguarda Haibane Renmei si e non sono per nulla d'accordo visto che è uno degli anime che ho apprezzato di più anche se come sempre, ovviamente, è questione di gusti.
Io l'ho trovato un anime delicato, commovente, emozionante e coinvolgente come pochi. E' una di quelle opere che una volta finita di vederla ti lascia qualcosa, o perlomeno per me è stato così
E' ovvio che quei motivi sono miei personali e alcuni volutamente simpatici (credi si possa salvare un anime per la capigliatura di Asuna) quindi la tua è stata una provocazione che ovviamente non ho colto^^"
Ahi, ahi... qui scusami ho sbagliato io, per confusione o distrazione non ho messo la riga sotto. Però potremmo mettere anche quelle (skill con due spade e scenari fantastici).
"Per il resto dal tuo ragionamento sembra che in questo caso non si parli di SAO ma di tutti gli shounen in generale, facendo di questo genere il perfetto inizio di un neofita che poi si accorge che c'è di meglio in giro...
ma dai...esistono shounen belli e shounen brutti (o che piacciono o che non piacciono per essere più corretti); se SAO appassiona i neofiti e non solo, chi lo giudica l'opera più brutta del creato per fare tendenza si faccia solo qualche domanda...
Ognuno dica quello che vuole, ci mancherebbe altro, nel mio commento ho solo detto che leggo spesso negli anti-SAO un base di saccenza che mi mette i brividi..."
Credo che gli shounen piacciano sempre all'inizio, non si fa mai distinzione tra belli o brutti, ti dirò di più io andavo matto per Naruto, adesso non lo seguo nemmeno più dopo gli ultimi scandali nel manga, e mio fratello maggiore odia gli anime ma si guarda e legge Naruto Una domanda ce la dovremmo porre, o no?
Per SAO, ma dai, uno critica SAO perché ha un po' di coscienza e di intelletto (non prendetela a male a voi che è piaciuto, eh, non è né un'offesa né una provocazione), ma nessuno ha mai detto (almeno io) che sia l'opera più brutta. Ha comunque begli scenari, una grafica mostruosa, buone musiche, ma il resto... cioè... le cose più importanti... tutto pessimo! Poi vabbè, nessuno è Gesù Cristo per giudicare, c'è a chi piace e a chi no, però..
Ora vai a capire quale sia il senso del confronto tra una colonna sonora del '96 e gli anime degli ultimi cinque anni...
Che poi l'unico confronto che io ho considerato è quello con altri titoli fondamentali degli anni '90. Se poi qualcuno considera la Kanno di Escaflowne più memorabile di quella di Bebop, o lo stesso Escaflowne più memorabile di Bebop, Utena o Evangelion, non venga poi a parlare di 'blasfemia' per un 5 di una recensione soggettiva che manco avrà letto.
Anche io ho interrotto Naruto, ma One Piece non mi sogno di fermarmi-.-...va a gusti non a generi!
Ovviamente la mia risp non verteva sull'aver dimenticato di riportare due cose che ho scritto ma su ben altro, ed ovviamente tu cosa hai commentato???....
Va beh...pace e amore e chi nn ha visto SAO se lo guardi, che piaccia o meno vale la pena, ovviamente a mio modesto parere^^
Le serie tv notevoli stavano scomparendo, il mercato home-oav avanzava ma la qualità scendeva, si avviava l'animazione sul finire dei novanta a cambiare totalmente ed entrare in crisi.
Questa è tra le migliori di quel periodo!
Non mi dilungo oltre, ma non condivido affatto ciò che hai scritto, Escaflowne è un buon prodotto, non lo voglio paragonare a Cowboy Bebop o ad altre opere che sono completamente diverse, ma è innegabile che sia il livello tecnico che artistico siano ben superiori alla media, affibbiargli un 5 è triste a parer mio.
Infine, come scrivono qui sopra, la colonna sonora è probabilmente una delle migliori sfornate dalla Kanno (ammesso che si possa affermare che esista una Kanno migliore o peggiore), con tracce memorabili quali "Dance of Curse" o "Shadow of Doubt" che si adattano alla perfezione con le scene.
Stiamo parlando di uno shojo, vorrei precisare questo punto, io odio gli shojo.
(è giusto una curiosità, io sao non l'ho ancora visto e non so com'è)
Sarebbe interessante che spiegassi perché pensi che animeclick non sia una community matura...
Comunque esiste una sorta di linea guida per scrivere le recensioni, ma non per dare valutazioni; gli utenti sono lasciati liberi di scrivere il loro giudizio e dare il voto che ritengono opportuno, basta sia ben motivato, e in questo caso mi sembra che lo sia.
Poi io non sono un videogiocatore (non più) ma, per quanto mi riguarda, la sola realizzazione tecnica non basta per dare la sufficienza ad un anime, neanche minimamente.
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