Sono passati circa 3 anni da quando Yamato Video acquistò il diritti italiani di Pandora Hearts, serie di 25 episodi tratta dall’omonimo manga di Jun Mochizuki. La scorsa primavera, Yamato ha reso disponibile lo streaming sub ita dell’anime sul proprio canale Youtube, rilasciando un episodio a settimana. La serie, datata 2009, era già conosciuta ai più anche grazie alla versione cartacea pubblicata da Star Comics, ma il latecast ho fornito una nuova occasione per far conoscere a qualche ritardatario un’opera di buona qualità e gran successo in patria e non solo.
La serie continua ad essere disponibile sul canale Youtube di Yamato Animation ma è possibile seguirla anche su Man-ga, ogni mercoledì con repliche al giovedì e al sabato.
Queste le parole che il giovane Oz Vessalius si sente rivolgere da una misteriosa figura incappucciata nel giorno della cerimonia della maggiore età, quella che l’avrebbe reso a tutti gli effetti un membro ufficiale della casata ducale dei Vessalius. Di carattere gioviale e positivo, Oz si ritrova improvvisamente scaraventato nell’Abisso, un luogo inquietante e sinistro abitato dalle strane creature dette Chain. L’Abisso, un mondo contorto e disturbante che sembra essere nato dagli incubi di una bambina, è il posto in cui Oz incontra Alice, un Chain potentissimo conosciuto con il nome di B-rabbit, con il quale stipula un contratto che gli permette di tornare sano e salvo nel suo mondo. C’è un problema però: dalla caduta nell’Abisso al momento del ritorno a casa, sono trascorsi ben 10 anni. Cosa sarà successo in tutto questo tempo? L’adorato attendente Gilbert, la sorellina Ada, lo zio Oscar, staranno bene? Cos’è successo davvero il giorno della cerimonia? Ma soprattutto, chi è Alice e qual è lo scopo dell’organizzazione Pandora?
Inizia così l’avventura di Pandora Hearts, un viaggio alla ricerca dei ricordi del coniglio nero, della verità sulla tragedia che afflisse la città di Sablier 100 anni prima, di Pandora e dei Chain. Oz si lancia alla ricerca del senso della sua stessa esistenza e del peccato per cui è stato condannato, inseguendo una mole infinita di “perché”, accompagnato, ma anche ostacolato, da un vortice di personaggi collegati all’Abisso o al B-rabbit.
Si fa presto a cadere nell’errore di credere che Pandora Hearts sia una rivisitazione di Alice nel paese delle meraviglie, il romanzo di Carrol, quando in realtà la storia ne prende solo in prestito alcuni elementi quali il coniglio, l’aspetto e il nome dei Chain (il cappellaio matto, il gatto Cheshire, il ghiro, le carte) e la curiosità di Oz, pari a quella di Alice Liddell, che cade in una buca mentre segue le note di una misteriosa e nostalgica melodia.
I primi episodi sono abbastanza lenti ma permettono di cogliere la meglio lo spaesamento di Oz sia nell’Abisso che nel mondo reale. A poco a poco la trama inizia a dipanarsi e il susseguirsi di misteri incalza lo spettatore, sempre più invogliato a voler conoscere le stesse risposte di cui il giovane protagonista è alla ricerca assieme ai suoi compagni. Sembra che ad ogni piccola risposta scovata si sovrappongano 10 nuove domande, il tutto però avviene in maniera ordinata, evitando così eccessiva confusione. Il ritmo è quasi sempre sostenuto, spezzandosi a volte con episodi di tregua in cui è possibile soffermarsi a riflettere sui progressi raggiunti e sullo sviluppo delle relazioni tra i protagonisti. Pandora Hearts è in effetti un’opera di ampio respiro, che pone in scena molti personaggi perfettamente caratterizzati e dal ruolo ben preciso, che mai agiscono a caso o come meri riempitivi.
Gli episodi ci permettono di conoscere al meglio Oz, Alice, Gil e gli altri protagonisti, ponendo un particolare accento sui primi tre, sui loro rapporti interpersonali e sulla loro crescita interiore. Per tutti loro, ma soprattutto per Oz, questo viaggio è l’occasione per crescere, ammettere le proprie debolezze e ipocrisie, per accettare la tristezza che li accompagna, accogliendola come parte di sé, senza rinnegarla o nasconderla dietro falsi sorrisi. Oz non incontra l’ideale di ragazzino-eroe che semplicemente matura con il proseguire delle vicende, si tratta infatti di un personaggio con molte sfumature, con molti tratti da eroe indomito, che qui però vengono visti come segno di debolezza e codardia e dai quali deve affrancarsi per giungere ad una nuova maturità e consapevolezza di sé. Un discorso simile vale per l’altro protagonista maschile, Gilbert, che ancorato ai ricordi e a ciò che era la vita prima della tragedia, ha bisogno di abbandonare l’infanzia per diventare davvero uomo. Discorso lievemente diverso è quello di Alice, che nulla sa di se stessa se non che i suoi ricordi le sono stati portati via, e che la paura dell’ignoto che la circonda mette un freno anche al suo carattere scontroso e violento, lasciando spazio alla malinconia delle cose e delle persone perdute.
Purtroppo la maturazione e l’evoluzione di questi personaggi (ma anche di molti altri) può essere colta appena in questa serie tv, poiché essa si interrompe proprio in coincidenza di quella parte del manga in cui Oz e co. iniziano a camminare sulle loro gambe, decisi a proseguire con consapevolezza il cammino verso la verità.
L’opera mantiene un ottimo equilibrio tra il serio e il faceto, regalando momenti adrenalinici e concitati mischiati ad altri più pacati, divertenti e riflessivi, senza mai eccedere da una parte o dall’altra. In questa prima parte i momenti leggeri e allegri sono presenti in misura maggiore rispetto al proseguire della storia, poiché gli eventi non sono ancora precipitati nel vero dramma.
L’anime di Pandora Hearts segue fedelmente il manga fino al ventunesimo episodio circa, prendendo una piega del tutto originale nelle battute finali. Nell’anno della messa in onda della serie tv erano stati rilasciati in Giappone 8 volumetti del manga sui 24 totali, costringendo quindi gli sceneggiatori a ripiegare su un finale aperto che tamponasse la mancanza di materiale originale, creando così il più grosso, o forse unico, difetto della serie: un epilogo scialbo che non ha nulla a che vedere con la bellezza del prosieguo del manga. Inoltre, gli avvenimenti descritti negli ultimi episodi, vanno in netto contrasto con quelli della versione cartacea.
Graficamente parlando, Pandora Hearts non è una produzione eccellente e ai giorni nostri potrebbe apparire evidentemente “vecchio” (più nella realizzazione che non nella forma), ma si colloca comunque nella media delle produzioni di quell’anno. Ciò che salta subito agli occhi è una scarsa cura dei fondali, mentre i personaggi sono perfettamente riprodotti seguendo il bel tratto della Mochizuki, anzi, rispetto ai primissimi volumi, il chara è anche più appetibile. La serie eccelle invece sul fronte sonoro, sia a livello di doppiaggio che di colonna sonora. Pandora Hearts riunisce molti di quelli che in futuro sarebbero diventati i doppiatori più amati del Giappone, parliamo infatti di Kana Hanazawa, Akira Ishida, Jun Fukuyama, Junichi Suwabe, Kousuke Toriumi, Daisuke Ono ecc. Ottimo il lavoro di Junko Minagawa sul piccolo Oz, al quale dona una perfetta tonalità da ragazzino ora dispettoso, ora sofferente.
Il vero tocco di classe di questa serie è però la sua colonna sonora, nata dalle magiche mani di Yuki Kajura, fondatrice del progetto FictionJunction prima e di quello Kalafina dopo. La OST si compone di due cd contenenti una ventina di brani ciascuno, tra i quali la opening Parallel Hearts (cantata dalle FictionJunction), le ending Maze e Watashi wo Mitsukete, e le varie tracce che accompagnano gli episodi, tra le quali spiccano le bellissime ed evocative Pandora Hearts, Bloody Rabbit, Contractor, Will, Preparation, Turn e Confidence. Chiudono il cerchio le belle chara song di Oz, Alice e Gilbert (con un Kousuke Toriumi ancora acerbo nel canto e lontano dai fasti del principino Cecil di UtaPri) e la splendida Everytime you kissed me, insert song dell’episodio finale cantata da Emily Bindiger con testo in inglese, basata sulla dolce e onnipresente melodia Lacie.
Ad ogni modo è stata una serie molto intrigante per il sottoscritto, quindi anche dovesse finire male avrei comunque bei ricordi.
L'anime è un peccato vederlo così troncato, condivide una sorte simile il povero Claymore!
Ho notato giusto una leggera tendenza ad essere preferito più dalle ragazze che dai ragazzi, forse per la componente bishounen, e/o lo stile vittoriano (almeno mi pare sia così). Non mancano comunque anche delle belle figliole, mi par di vedere dalle immagini.
Ci darò senz'altro un'occhiata a tempo debito, grazie per la recensione e complimenti alla Yamato per aver reso disponibile il sub ita su Youtube, canale streaming che possono apprezzare persino coloro che di natura detestano lo streaming o hanno problemi con esso, per ovvi motivi.
L'ho riscoperto quest'anno con lo streaming della Yamato ed è stato tipo un colpo al cuore, sono rimasta letteralmente incantata dal mondo di PH, pieno di fascino e misteri sempre più intrecciati, un vero amore Diverse volte sono andata a spoilerarmi sui personaggi sui vari wiki, ma non bastava mai e la voglia di ripiegarmi sul manga era enorme, solo che per delle future incertezze non so potrei recuperare ancora altre valanghe di volumi...
Comunque concordo con praticamente tutta la recensione, davvero ottima, dona un quadro piuttosto completo alla serie, complimenti Arashi84! Il chara design è veramente molto fedele e considerando il periodo, direi che era anche su ottimi livelli. Ultimi episodi a parte, la narrazione dell'anime risultava fluida e coerente, ma dopo qualche spoiler, ho visto che la conclusione era andata un po' a perdersi. Spero anch'io fermemente in una nuova serie, reboot o sequel che sia. Sul lato sonoro c'è mooolto da dire e ho scoperto e inquadrato meglio lo zampino magico di Yuki Kajiura. L'OP è veramente strepitosa, l'unica nota dolente è che abbia accompagnato tutti gli episodi dell'anime senza lasciare posto ad una nuova, fortuna che risultava sempre bello da sentire. La melodia fulcro della serie, Lacie, è un'altro di quei pezzi che mi hanno stregata e lo faranno sempre (tipo SSS theme di AB! e Hane di AIR), inoltre è davvero toccante anche nella sua versione lunga cantata in inglese. Pure Will è stata una piacevolissima sorpresa, gira un MAD meraviglioso con questo come BG! ( CLICK )
Ho visto la serie anni fa, prima che i diritti venissero acquistati da Yamato, e me ne sono subito innamorata. Divorata in pochi giorni, ho contagiato anche una mia amica, che spinta dalla curiosità dei miei racconti sul "bellissimo anime che stavo guardando", è corsa a vederlo. L'anime purtroppo pecca nel "finale non finale", che è anche inventato di sana pianta. Appreso il fatto mi misi a cercare il manga online, visto che nemmeno la versione cartacea era ancora arrivata in Italia (L'annuncio, poi ritirato, da parte della Planet arrivò qualche tempo dopo). L'anime è praticamente il preludio a ciò che accadrà in seguito, insomma, il bello deve ancora arrivare. Ho sperato e spero ancora in una seconda serie, anche se dubito che mai ci sarà. Purtroppo la serie lascia aperti i mille interrogativi che i personaggi si pongono durante il viaggio e per scoprirli non resta che passare all'opera originale. Comunque i 25 episodi sono gradevoli, con un ritmo coinvolgente. Il punto forte per me è la colonna sonora: qualcosa di spettacolare! Sono un tantino di parte perché amo Yuki Kajura, ma penso che la bellezza delle ost in questo caso sia oggettiva.
Scusate se mi sono dilungata tanto, quando si parla di Pandora Hearts impazzisco. Insomma(per quel che vale la mia opinione) consiglio la visione della serie, e se poi piace, di passare al manga. Penso che sia un'opera degna di nota.
Ancora complimenti per la recensione ad Arashi.
E scusate lo sproloquio ^^"
Riguardo Pandora hearts, il primo volume del manga mi piacque ma lo trovai un po' confusionario, però forse prima o poi lo riprendo.
Sono d'accordo sul fatto che serve una seconda serie che segue fedelmente tutto il manga.
Pandora Hearts è un'opera che ho conosciuto tardi, quando cioè tutti parlavano un gran bene del manga lamentandosi del finale monco dell'anime.
Inoltre, salvo rarissime eccezioni io preferisco sempre la versione cartacea di un'opera rispetto a quella animata ed è proprio per tutti questi motivi che ho deciso di recuperare il manga e non ho ancora visto l'anime. Adesso, visto che ormai ci siamo quasi, voglio prima godermi il vero finale dell'opera, e poi penso recupererò anche la visione di questo adattamento animato, di cui apprezzo moltissimo la colonna sonora (ho già ascoltato la maggior parte dei bellissimi brani di cui è composta). Proprio la OST, è il motivo principale che mi spinge a vedere questa serie, oltre al poter ovviamente rivivere e apprezzare la prima parte delle avventure di Oz e compagni, anche se poi so che il tutto si concluderà sul più bello, visto che la seconda parte del manga è sicuramente quella che apprezzo di più.
Consiglio il manga a tutti, è davvero fantastico, amo i disegni e lo stile della Mochizuki... peccato solo che in italia ancora non sono usciti i 2 volumi conclusivi
P.S. Per chiunque avesse letto il manga... avete notato che le "copertine interne" dei volumi 7, 10 e 17 sono collegate? Se sovrapposte si forma un'immagine sola, e pure molto bella
Se ne riparlerà quando ci sarà un sequel o un remake completo...
Ho visto Pandora hearts per la prima volta diversi anni fa, mi sono innamorata della storia e soprattutto dei personaggi (Gil, Elliot ) e da quel momento ho desiderato ardentemente il manga. Ovviamente quando venne annunciato ero al settimo cielo e ho amato la storia sempre di più (anche se mi ha fatto soffrire tanto T__T). Vedo che concordiamo tutti su quanto sia brutto questo finale inventato, e vedo che siamo davvero in molti a sperare ancora di vedere animato tutto il resto del manga! XD Dubito però che succederà...
Tutti d'accordo anche sulla colonna sonora, davvero bellissima.
In generale Pandora Hearts è una storia che può convincere subito come può portare all'abbandono precoce, perché l'inizio è abbastanza intricato e poco scorrevole, io stesso dopo le prime due puntate non ero molto convinta, però l'autrice è stata davvero brava a gestire tutto quindi una volta superata la confusione iniziale, la storia intriga tantissimo. Certo il manga è nettamente migliore per forza di cose ma di questo ne parleremo quando sarà il momento.
Riguardo il manga e le tempistiche italiane: i due volumi conclusivi sono usciti a giugno in Giappone quindi la Star sta facendo davvero il più velocemente possibile facendo uscire il prossimo numero a dicembre. Certo, avrei preferito che uscissero a dicembre-gennaio invece che dicembre-marzo, ma facciamoci forza e resistiamo fino alla fine!
Ed è un peccato, perchè Pandora Hearts merita molto.
L'anime merita per le OST che sono qualcosa di meraviglioso <3
L' anime, OST a parte, è un obbrobrio, posso solo sperare che si ripeta la storia di Hellsing: serie animata - vaccata e estranea al manga come i cavoli a merenda, rifacimento fantastico che dà a Cesare quel che è di Cesare. Incrociamo le dita
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