Moe e horror è un connubio decisamente raro negli anime che rischia seriamente di non accontentare i fan di nessuno dei due generi. A provarci con questo School Live! (titolo giapponese: Gakkou Gurashi) è lo studio Lerche famoso per le trasposizioni da videogiochi come Persona 4 o Dangaronpa e per Assassionation Classroom.
L'opera è tratta dall'omonimo Seinen manga scritto da Norimitsu Kaihō della Nitroplus e disegnato da Sadoru Chiba. La regia è affidata a Masaomi Ando che già si era fatto recentemente apprezzare alla regia di White Album 2 e che davvero riesce ad impreziosire l'opera.
Dopo una opening ("Friend shitai" cantata dalle doppiatrici delle protagoniste) al 100% moe (ma le immagini cambieranno ad ogni episodio, mostrando maggiormente il lato horror col progredire della trama), il primo episodio è tutto dolcezza e zuccherosità tanto da poter ricordare più una commedia scolastica alla YuruYuri o alla Azumanga Daioh che un horror.
Ma è tutto un gioco che il regista inizia con lo spettatore.
La protagonista, Yuki Takeya è una ragazza vivace e spensierata che ama la vita scolastica e in particolare le attività del club di cui fa parte: "il club viviamo a scuola". Il club prevede di vivere a scuola per 24 ore al giorno dormendoci anche ed è composto, oltre che da Yuki, anche da Rii-san (la presidentessa), Mii-kun, Kurumi-chan, il cane Taromaru e la professoressa responsabile delle attività del club, Megumi Sakura, chiamata affettuosamente Megu-nee.
Durante il primo episodio vediamo Yuki e le sue compagne impegnate con le lezioni o ad inseguire il cagnolino Taromaru per le varie classi durante le lezioni. Yuki sembra vivere in modo davvero felice la vita scolastica se non fosse che è tutto nella sua testa. Sebbene durante l'episodio non manchino elementi che portino a pensare che qualcosa non torni, è solo nell'ultima scena dell'episodio che il regista pone fine al gioco con lo spettatore e rivela l'ambientazione mostrando la verità: il mondo è in balia di un'apocalisse zombie e le ragazze sono barricate nella scuola. Le lezioni, le amiche la vita scolastica, non sono altro che un'illusione nella testa della protagonista che a causa del forte shock ha rifiutato la situazione e continua a vivere in una realtà immaginaria come se non fosse accaduto nulla.
Gli episodi successivi sono un misto di scene moe e spensierate vissute soprattutto dagli occhi di Yuki, e flashback che vanno man mano a recuperare "pezzi di trama". La trama però oltre a risultare frammentata (perché temporalmente non lineare) troppo spesso ci viene centellinata. Capita ad esempio che un episodio termini con una rivelazione o un colpo di scena importante che poi viene del tutto ignorato nell'episodio successivo.
Emblematico il caso dell'episodio 9. L'episodio precedente termina con una rivelazione importante che genera aspettative nello spettatore, ma ci si ritrova con un episodio di puro fan service con le ragazze impegnate a pulire la piscina sul tetto della scuola.
Se in retrospettiva il primo episodio può avere una certa rivalutazione, il nono non appare troppo accettabile: spezza la tensione creata e genera frustrazione nello spettatore. Fortunatamente gli ultimi tre episodi mettono da parte ogni componente di frivolezza e accentuano la drammaticità e la componente horror.
L'anime va a coprire solo i primi tre volumetti del manga (ne sono usciti 6 ed è tuttora in corso) e fa diverse modifiche alla storia.
Salta completamente tutto il quarto volumetto e va a pescare il finale dell'arco alla fine del quinto.
Avendo letto il manga dopo aver visto l'anime, l'impressione generale che rimane è di una conversione che lascia molto l'amaro in bocca.
Il manga appare essere molto più dark e, pur non mancando momenti di frivolezza, non ci perde troppo tempo. Nell'anime alcuni personaggi appaiono sminuiti (Mii-kun) e meno approfonditi. L'impressione è che si potesse fare meglio.
Ma non ci sono solo punti di demerito. Il manga indugia molto sulle emozioni e i sentimenti delle protagoniste e questo sembra essere riportato fedelmente anche nell'anime.
Vorrei poter dire che l'anime è consigliato ai fan del genere, ma viene da chiedersi quali fan. Quelli del moe o quelli dell'horror? In entrambi i casi vi farà storcere il naso. Tenete conto che la storia è profonda quanto può esserlo una serie che parla di un'apocalisse zombie, quindi è il grado d'intrattenimento e di empatia con i personaggi che deve essere giudicato.
E su questo aspetto, la distonia del carattere allegro e svampito di Yuki con la drammaticità del mondo circostante non aiuta più di tanto.
Un maggiore approfondimento delle altre tre ragazze (che nel manga c'è), sarebbe stato auspicabile. Il manga trasmette bene l'angoscia delle protagonista, anche nell'anime le espressioni facciali soprattutto sono ben studiate e rendono molto bene anche sui faccioni moe. Anche il manga è più psicologico che horror e questa scelta viene mantenuta, ma l'impressione è che il manga originale trasmetta molto di più la drammaticità delle scene.
Insomma è un qualcosa di molto particolare con un forte contrasto moe-horror che difficilmente riesco a paragonare ad altre serie.
Se penso ad una serie anime con gli zombie mi viene invece in mente Highschool of the Dead, anche lui pieno di scene fuori contesto, ma molto più orientato all'azione, ma alla fine dei conti i due anime risultano troppo diversi. In Gakkou Gurashi più che l'azione sono le emozioni e isentimenti delle protagoniste ad essere preponderanti.
Sicuro non è Higurashi che accentua invece la componente di mistero e che per quanto mi riguarda non lo reputo "moe".
Forse la più vicina che mi viene in mente è Sora no Woto, dove il moe è inserito in un contesto di mondo post-apocalittico.
È necessario resistere al primo episodio (ma ormai già sapete cosa vi aspetta), dopodiché però tutti quelli a cui l'ho fatto vedere lo hanno continuato fine alla fine. Insomma alla fine risce a catturare l'attenzione e ad incuriosire. Poi, arrivati alla fine riuscirete a sveltare il mistero alla domanda: "il moe salverà il mondo?"
L'opera è tratta dall'omonimo Seinen manga scritto da Norimitsu Kaihō della Nitroplus e disegnato da Sadoru Chiba. La regia è affidata a Masaomi Ando che già si era fatto recentemente apprezzare alla regia di White Album 2 e che davvero riesce ad impreziosire l'opera.
Dopo una opening ("Friend shitai" cantata dalle doppiatrici delle protagoniste) al 100% moe (ma le immagini cambieranno ad ogni episodio, mostrando maggiormente il lato horror col progredire della trama), il primo episodio è tutto dolcezza e zuccherosità tanto da poter ricordare più una commedia scolastica alla YuruYuri o alla Azumanga Daioh che un horror.
Ma è tutto un gioco che il regista inizia con lo spettatore.
La protagonista, Yuki Takeya è una ragazza vivace e spensierata che ama la vita scolastica e in particolare le attività del club di cui fa parte: "il club viviamo a scuola". Il club prevede di vivere a scuola per 24 ore al giorno dormendoci anche ed è composto, oltre che da Yuki, anche da Rii-san (la presidentessa), Mii-kun, Kurumi-chan, il cane Taromaru e la professoressa responsabile delle attività del club, Megumi Sakura, chiamata affettuosamente Megu-nee.
Durante il primo episodio vediamo Yuki e le sue compagne impegnate con le lezioni o ad inseguire il cagnolino Taromaru per le varie classi durante le lezioni. Yuki sembra vivere in modo davvero felice la vita scolastica se non fosse che è tutto nella sua testa. Sebbene durante l'episodio non manchino elementi che portino a pensare che qualcosa non torni, è solo nell'ultima scena dell'episodio che il regista pone fine al gioco con lo spettatore e rivela l'ambientazione mostrando la verità: il mondo è in balia di un'apocalisse zombie e le ragazze sono barricate nella scuola. Le lezioni, le amiche la vita scolastica, non sono altro che un'illusione nella testa della protagonista che a causa del forte shock ha rifiutato la situazione e continua a vivere in una realtà immaginaria come se non fosse accaduto nulla.
Gli episodi successivi sono un misto di scene moe e spensierate vissute soprattutto dagli occhi di Yuki, e flashback che vanno man mano a recuperare "pezzi di trama". La trama però oltre a risultare frammentata (perché temporalmente non lineare) troppo spesso ci viene centellinata. Capita ad esempio che un episodio termini con una rivelazione o un colpo di scena importante che poi viene del tutto ignorato nell'episodio successivo.
Emblematico il caso dell'episodio 9. L'episodio precedente termina con una rivelazione importante che genera aspettative nello spettatore, ma ci si ritrova con un episodio di puro fan service con le ragazze impegnate a pulire la piscina sul tetto della scuola.
Se in retrospettiva il primo episodio può avere una certa rivalutazione, il nono non appare troppo accettabile: spezza la tensione creata e genera frustrazione nello spettatore. Fortunatamente gli ultimi tre episodi mettono da parte ogni componente di frivolezza e accentuano la drammaticità e la componente horror.
L'anime va a coprire solo i primi tre volumetti del manga (ne sono usciti 6 ed è tuttora in corso) e fa diverse modifiche alla storia.
Salta completamente tutto il quarto volumetto e va a pescare il finale dell'arco alla fine del quinto.
Avendo letto il manga dopo aver visto l'anime, l'impressione generale che rimane è di una conversione che lascia molto l'amaro in bocca.
Il manga appare essere molto più dark e, pur non mancando momenti di frivolezza, non ci perde troppo tempo. Nell'anime alcuni personaggi appaiono sminuiti (Mii-kun) e meno approfonditi. L'impressione è che si potesse fare meglio.
Ma non ci sono solo punti di demerito. Il manga indugia molto sulle emozioni e i sentimenti delle protagoniste e questo sembra essere riportato fedelmente anche nell'anime.
Vorrei poter dire che l'anime è consigliato ai fan del genere, ma viene da chiedersi quali fan. Quelli del moe o quelli dell'horror? In entrambi i casi vi farà storcere il naso. Tenete conto che la storia è profonda quanto può esserlo una serie che parla di un'apocalisse zombie, quindi è il grado d'intrattenimento e di empatia con i personaggi che deve essere giudicato.
E su questo aspetto, la distonia del carattere allegro e svampito di Yuki con la drammaticità del mondo circostante non aiuta più di tanto.
Un maggiore approfondimento delle altre tre ragazze (che nel manga c'è), sarebbe stato auspicabile. Il manga trasmette bene l'angoscia delle protagonista, anche nell'anime le espressioni facciali soprattutto sono ben studiate e rendono molto bene anche sui faccioni moe. Anche il manga è più psicologico che horror e questa scelta viene mantenuta, ma l'impressione è che il manga originale trasmetta molto di più la drammaticità delle scene.
Insomma è un qualcosa di molto particolare con un forte contrasto moe-horror che difficilmente riesco a paragonare ad altre serie.
Se penso ad una serie anime con gli zombie mi viene invece in mente Highschool of the Dead, anche lui pieno di scene fuori contesto, ma molto più orientato all'azione, ma alla fine dei conti i due anime risultano troppo diversi. In Gakkou Gurashi più che l'azione sono le emozioni e isentimenti delle protagoniste ad essere preponderanti.
Sicuro non è Higurashi che accentua invece la componente di mistero e che per quanto mi riguarda non lo reputo "moe".
Forse la più vicina che mi viene in mente è Sora no Woto, dove il moe è inserito in un contesto di mondo post-apocalittico.
È necessario resistere al primo episodio (ma ormai già sapete cosa vi aspetta), dopodiché però tutti quelli a cui l'ho fatto vedere lo hanno continuato fine alla fine. Insomma alla fine risce a catturare l'attenzione e ad incuriosire. Poi, arrivati alla fine riuscirete a sveltare il mistero alla domanda: "il moe salverà il mondo?"
Pro
- Moe e zombie:accoppiata vincente
- Buona caratterizzazione dei personaggi
- Ottime scelte registiche
- L'horror punta più sulla psicologia dei personaggi che sull'azione
Contro
- Pillole di trama troppo diluite
- Interi episodi completamente inutili
- La protagonista è a tratti insopportabile
- Rispetto al manga appare molto inferiore
Interessantissimo! Anche se per la recensione che ho letto, pare che soffra di difetti non ignorabili, la frammentarietà è un problema, rende la visione più difficile. Voglio provare a vederlo comunque, grazie per la splendida recensione Zelgadis!
P.S. Buongiorno Disi.
Da superare però , per chi non c'è abituato, la prima iper moe puntata XD
Insomma, per me viaggia appena sotto la sufficienza, si è fatto guardare ma è morto lì con la fine della stagione.
Non è la peggior serie dell'anno grazie ad alcuni momenti abbastanza ispirati, che non bastano però da soli a salvarla da una piena insufficienza, considerando come gli alti della serie possano essere paragonati a delle colline di media altezza, dove invece i bassi sono abissi oceanici.
Per chiudere in bellezza, la protagonista è uno dei personaggi più irritanti di sempre, al pari di Nadia di Fushigi no umi no Nadia o Bianco di Tekkonkinkreet. Ho sperato fino alla fine che nell'ultimo episodio si scoprisse che in realtà è ricoverata in un manicomio e tutto l'anime è una fantasia della sua mente malata.
@Arashi: AH! Qualcuno che mi capisce Capisco il fanservice, ma quel reggicalze di Miki è più disturbante che altro, imho...
Sono d'accordo più o meno con tutti i commenti tranne che con Slan quando dice che la caratterizzazione dei personaggi è banale. Ok che la protagonista è irritante, ma i momenti di impatto emotivo ci sono eccome. Ed è un peccato che non siano state approfondite di più (specialmente Mii-Kun) perché questo nel manga avviene (invece nell'anime vengono tagliate molte cose).
Non posso spoilerare oltre il lecito, ma l'ultima immagine che ho messo è della stessa scena (particolarmente importante verso fine serie) sia in manga che in anime e credo possa anche un po' rendere l'idea di cosa voglio dire.
Ottima recensione
Tuttavia non posso dire di non averlo apprezzato: a parte questi difetti l'ho trovato piacevole perché se alcuni episodi facevano annoiare, altri mi mettevano curiosità e impazienza nel sapere come sarebbe finita.
Comunque spero facciano una seconda serie perché anche se non seguo il manga il finale fa intendere che non sia tutto finito.
Nel senso che non è temporalmente lineare. Si parte nel mezzo e si frammentano vari flashback (nel manga invece è consecutiva, tanto che Mii-Kun appare molto più avanti). Questa scelta è apprezzabile perché ti crea apprensione e ti lascia appeso fino all'episodio successivo. Inoltre ti permette a volte di focalizzarti su un singolo aspetto di un personaggio più che sulla trama principale.
Fosse stato così poteva arrivare a 8/9.
Il problema è che tale trama è centellinata e sacrificata alle parti moe. Il materiale per fare meglio c'era e invece si è preferito rinunciare. Per questo il voto non è molto alto, ma comunque io consiglio di dare un'occhiata.
Per me l'importante è che non sia come Corpse Party, mi da fastidio vedere loli innocenti che subiscono e basta: devono avere la possibilità di difendersi, oppure essere colpevoli di qualcosa, e quindi meritarsi di subire.
La scelta registica è ovvia, hanno giocato molto nel contrasto tra moe e horror utilizzando il cane e hanno voluto dare più spazio all'insegnante visto che nel manga la sua storia finiva subito e soprattutto per evidenziare il fatto che Megumi è praticamente la versione adulta della protagonista.
Su carta non sembrano male queste scelte ma purtroppo ciò che ha rovinato tutto e il modo in cui sono state gestite, infatti a forza di dare spazio a questi due personaggi si sono dimenticati delle protagoniste ed hanno finito per tagliare scene di forte impatto che le avrebbero donate più spessore.
In sintesi mi sento di lodare le loro intenzioni ma non condivido le scelte fatte, così non hanno fatto altro che mettere il carro davanti ai buoi
Non aspettatevi un capolavoro ma io l'ho trovata una serie molto godibile!
Ma quando mai? Forse in un universo parallelo XD
C'è anche la puntata 8 se non sbaglio che è fanservice per i lolicon per 23 minuti su 24
Sarà che l'ho visto in una giornata che avevo uno stato di semi raffreddore con mal di testa, ma al primo episodio mi veniva voglia di spaccare lo schermo che raffigurava la protagonista a bottigliate...
Dopo qualche giorno ho visto il secondo ed è andato un po' meglio ma poi l'inerzia si è fermata. Magari sotto gli spunti della recensione mi forzerò a riprenderlo essendomi liberato in alcuni "slot".
Solo che, come dicevo, purtroppo l'anime non è all'altezza dell'ottimo manga...
Interessantissima l'evoluzione del personaggio di Yuri, la tipica mammina responsabile degli anime che poi..no, niente spoiler
Stranamente però ho apprezzato più l'anime del manga, perchè qui era maggiormente approfondito il personaggio di Megu-nee, cui sono particolarmente affezionata <3 e perchè il manga ad un certo punto prende una deriva sci-fi che non ho apprezzato per niente. Nell'anime la verità era lasciata ad un livello intuitivo e i flashback erano più facili da seguire.
Anche il personaggio di Taromaro(sì, il cane!! ^^) aveva maggior spazio ( e che spazio!!!) nell'anime..
Insomma, continuerò il manga sicuramente(troppo curiosa di sapere come andrà a finire!!!) e consiglio a tutti l'anime(magari saltatevi tutto l'episodio uno e guardatevi solo la fine se soffrite di diabete in ambito anime ) sperando in una seconda serie.
E, riguardo all'episodio 9,fillerissimo, beh, ogni moe deve avere l'episodio in costume da bagno, fan service, serve per vendere e finanziare nuovi anime, perciò vediamolo come la pubblicità, fastidioso, ma necessario
Io sono solita leggere il manga, quando possibile, e poi visualizzare l'anime ma poiché sono proprio curiosa di vedere quest'accoppiata moe/horror, mi avete talmente incuriosita che credo proprio che ci darò un'occhiata.
Regia magistrale (e con un uso delle inquadrature, di certi cambi di stile e stacchi incredibile), storia riadattata per essere contenuta bene nei 12 episodi (e questo non è sempre fatto), e alla base una storia che viene da un manga fra i più interessanti che ci sono adesso.
C'è qualche difettuccio? Si, ma non eccessivi - c'è una (ma neanche tutta in realtà) puntata filler, la scelta di affidare a flashback lo svolgersi della trama inizialmente può confondere un po' (ma neanche tanto, se si sta attenti), e l'approfondimento di certi personaggi non è pari al manga (ma il tempo che l'anime aveva a disposizione era meno...).
Non lo considero un adattamento mediocre, anzi. E' un buon adattamento, che tiene conto dei limiti di tempo a disposizione e che cerca di tessere in maniera sensata una storia. Fra l'altro l'adattamento è stato fatto con l'aiuto dell'autore originale del manga...
Il mio voto sarebbe intorno all'8-9, e per chi non l'ha visto: vedetelo senza troppi spoiler, ma stando attenti a quello che c'è sullo schermo (anche solo per un attimo).
E poi cercate il manga: è diverso, ma non fondamentalmente diverso, e prosegue la storia - anche se devo dire che gli anche nel manga sono iniziati ad apparire dei capitoli di puro filler...
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