Originariamente pubblicato a puntate sulla rivista giapponese Play Comic, edita da Akita Shoten a partire dal 1970, La cronaca degli Insetti umani (Ningen Konchuki) è uno dei primi romanzi grafici che Osamu Tezuka ha scritto e disegnato appositamente per un pubblico adulto, e segna il periodo nell’arco della sua produzione in cui subisce l’influenza dei fumettisti gekiga, genere caratterizzato da uno stile narrativo cupo e da un’estetica realistica, che si era imposto come simbolo di ribellione negli anni turbolenti della cosiddetta generazione manga, alla fine degli anni ‘60. In questa vena di sperimentazione, sia narrativa che grafica, si inseriscono altre opere di Tezuka come MW, Ayako e Kirihito. Nel 2011 il canale giapponese WOWOW ha rilasciato una trasposizione in serie televisiva basata sul manga con protagonista l'attrice Hinase Minami.
La storia è incentrata sull’enigmatica figura di Toshiko Tomura, brillante donna in carriera che, nonostante la giovane età, sembra passare per un autentico genio, riuscendo a eccellere in qualsiasi disciplina artistica ella si cimenti: attrice teatrale, designer, romanziera. Dietro il suo incredibile successo si nasconde però un torbido segreto e una personalità inquietante. La donna deve i suoi traguardi a una caratteristica molto particolare: la sua capacità mimetica di assumere il carattere e i talenti delle altre persone. Questa indole metamorfica le permette di sfruttare il prossimo in maniera dissoluta e di spremerne ogni goccia di utilità per il proprio tornaconto personale, arrivando ad usare senza scrupoli anche mezzi bassi come il sesso e la corruzione.
Il primo episodio vede Toshiko trionfare al prestigioso premio letterario Akutagawa con il suo romanzo La cronaca degli insetti umani, salvo scoprire subito dopo che in realtà ella aveva rubato l'intera opera ad un’altra scrittrice che a quel punto, sentendosi tradita, aveva infine scelto il suicidio. Da quel momento in poi Toshiko si rivela una letale mantide. Tutta una serie di personaggi (un paparazzo, un sicario anarchico, un regista teatrale, un dirigente senza scrupoli), che di volta in volta hanno la sfortuna di incontrarla, vengono inesorabilmente risucchiati all'interno della sua orbita deleteria per poi subire il medesimo amaro destino, abbandonati come involucri vuoti. La sua è un implacabile scalata a spese degli altri. In lei non ci sono rimorsi, solo un piacere quasi sadico e un insaziabile desiderio di annientamento. Ma alla fine di questa frenetica e inesorabile rincorsa a nuovi traguardi di abiezione, cosa rimane? La perenne insoddisfazione dovuta alla sua vacuità e alla sua volubilità, la totale mancanza di un’autentica realizzazione personale e un’incolmabile solitudine dovuta alla terra bruciata lasciata dietro di sé. In un certo senso assistiamo a una serie di trappole che Toshiko escogita per il puro piacere della sfida, una sfida contro se stessa.
“Si dice vi siano addirittura farfalle che si camuffano fino a diventare identiche a civette. Quella ragazza è così!”
La dark lady è uno stereotipo consolidato dell’immaginario letterario e cinematografico, rappresenta la donna seduttrice, infedele, pericolosa. L’antieroina di Tezuka esprime l'epitome della dark lady: bella, sexy, affascinante, assolutamente amorale. Non è facile per il lettore simpatizzare con un personaggio così ambiguo e intricato, ma le pagine del volume scorrono veloci con l’ansia di scoprire cosa la sua mente diabolica riesca ancora a escogitare, fino a che livello di abiezione possa ancora arrivare. I suoi inganni sono così astuti che potrebbero adattarsi alla trama dei più tetri film noir. E’ una donna maliziosa e disinvolta che non nasconde la crudeltà e la volontà di sopraffazione tipico della dark lady della prima metà degli anni ‘40. D’altronde Toshiko è un personaggio complesso, Tezuka la dipinge in modo spietato, ma c'è un altro lato di lei, un volto candido e innocuo che in segreto ha costruito un santuario della sua infanzia perduta, dove morbosamente trova la pace fra le braccia del feticcio in cera di sua madre, circondata da orpelli infantili.
«In quest’epoca di yin e yang irrazionali, ho voluto provare a descrivere una donna priva di scrupoli e il suo comportamento machiavellico. Ho dato nome ai personaggi parodiando per ciascuno alcune denominazioni entomologiche. Mentre realizzavo quest’opera, mi veniva in mente Dalla vita degli insetti di Karel Čapek. Penso che il mondo degli insetti sia una caricatura della società umana.» Osamu Tezuka
Quello di Tezuka è un affresco impietoso della rampante società giapponese degli anni ’70, la quale ne esce come cinica ed arrivista, corrotta e degenerata. Nessuno risulta essere del tutto innocente nella galleria di personaggi che popolano La cronaca degli insetti umani. Il consorzio umano descritto dall’autore si riduce a una primordiale lotta per la sopravvivenza, al prezzo della propria anima. Di quest’amara satira, che accosta gli atteggiamenti umani a quelli degli insetti, si erge a simbolo la stessa protagonista, paragonata ad una farfalla dalle cangianti forme ma anche ad un parassita in grado di sfruttare a suo vantaggio le capacità di chi la circonda. Il finale disincantato non lascia spiragli di salvezza e Tezuka si dimostra figlio del proprio tempo lasciandoci un’opera ancora di grande attualità.
La cronaca degli insetti umani è, come al solito quando si parla di Tezuka, una delizia dal punto di vista grafico. Il suo stile è meravigliosamente essenziale, espressivo, dinamico e si esprime al meglio nelle minimali pose di nudo femminile dal tratto sensuale ed elegante. Gli scenari sono realistici e dettagliati, con un’attenzione estrema alla riproduzione degli arredi e dei costumi che rispecchiano fedelmente i gusti e le mode dell’epoca. La scrittura è incalzante, fluente, senza soste. La migliore descrizione per lo stile di Tezuka è: eminentemente leggibile. Sfogliando i suoi manga, difficilmente si resta confusi sulla direzione delle vignette per via della sua innata capacità di spingere il lettore all'interno della pagina e di guidarlo attraverso un sapiente equilibrio di inquadrature, con calibrate accelerazioni e rallentamenti del ritmo di lettura. La composizione e la forma delle vignette offre un’incredibile varietà di sperimentazioni con soluzioni sempre nuove, in un linguaggio mutevole che spesso imita lo storyboard cinematografico per suggerire l’azione. Le tavole sono zeppe di informazioni visive e ci si sofferma spesso sui singoli dettagli pur di raccoglierne ogni minuzia grafica. La tecnica di disegno è molto libera e fa largo uso sia del tratteggio che del puntinato con effetti di chiaroscuro paragonabili alla tecnica di incisione in acquaforte. Una delle sue molte abilità consiste nella destrezza con i dettagli dello sfondo e nell'uso creativo dei retini, spesso applicati alle texture dei costumi e degli oggetti di design, con risultati raffinati e decorativi. In molte occasioni si spinge verso una ricerca formale che sfocia nell’astrattismo con vignette oniriche e psichedeliche.
Per quanto riguarda la più recente ristampa italiana, che risale al 2013, Hikari propone un’ottima edizione, puntuale in termini di traduzioni e note a piè pagina, a cura di Francesco Nicodemo. Al prezzo di 18 € si può possedere un pregevole volume unico di 368 pagine, di medio formato (17x24), con carta molto bianca e liscia di buona grammatura, stampa perfettamente bilanciata nella resa dei neri, e copertina satinata flessibile con alette. Completa l'offerta una breve postfazione scritta dallo stesso autore.
Tezuka si conferma ancora una volta un creatore eccezionale, un distaccato osservatore sempre al di sopra del suo stesso gioco, dei suoi intricati complotti e dei sui schemi narrativi. Con la sua indomabile protagonista e una trama che mette molta carne al fuoco, tra romanticismo, criminalità organizzata, intrighi politici, atrocità di guerra e scene per adulti, La Cronaca degli Insetti Umani è una lettura davvero selvaggia, irrinunciabile se vi piace leggere di belle donne con il cuore nero come la notte.
La storia è incentrata sull’enigmatica figura di Toshiko Tomura, brillante donna in carriera che, nonostante la giovane età, sembra passare per un autentico genio, riuscendo a eccellere in qualsiasi disciplina artistica ella si cimenti: attrice teatrale, designer, romanziera. Dietro il suo incredibile successo si nasconde però un torbido segreto e una personalità inquietante. La donna deve i suoi traguardi a una caratteristica molto particolare: la sua capacità mimetica di assumere il carattere e i talenti delle altre persone. Questa indole metamorfica le permette di sfruttare il prossimo in maniera dissoluta e di spremerne ogni goccia di utilità per il proprio tornaconto personale, arrivando ad usare senza scrupoli anche mezzi bassi come il sesso e la corruzione.
Il primo episodio vede Toshiko trionfare al prestigioso premio letterario Akutagawa con il suo romanzo La cronaca degli insetti umani, salvo scoprire subito dopo che in realtà ella aveva rubato l'intera opera ad un’altra scrittrice che a quel punto, sentendosi tradita, aveva infine scelto il suicidio. Da quel momento in poi Toshiko si rivela una letale mantide. Tutta una serie di personaggi (un paparazzo, un sicario anarchico, un regista teatrale, un dirigente senza scrupoli), che di volta in volta hanno la sfortuna di incontrarla, vengono inesorabilmente risucchiati all'interno della sua orbita deleteria per poi subire il medesimo amaro destino, abbandonati come involucri vuoti. La sua è un implacabile scalata a spese degli altri. In lei non ci sono rimorsi, solo un piacere quasi sadico e un insaziabile desiderio di annientamento. Ma alla fine di questa frenetica e inesorabile rincorsa a nuovi traguardi di abiezione, cosa rimane? La perenne insoddisfazione dovuta alla sua vacuità e alla sua volubilità, la totale mancanza di un’autentica realizzazione personale e un’incolmabile solitudine dovuta alla terra bruciata lasciata dietro di sé. In un certo senso assistiamo a una serie di trappole che Toshiko escogita per il puro piacere della sfida, una sfida contro se stessa.
“Si dice vi siano addirittura farfalle che si camuffano fino a diventare identiche a civette. Quella ragazza è così!”
La dark lady è uno stereotipo consolidato dell’immaginario letterario e cinematografico, rappresenta la donna seduttrice, infedele, pericolosa. L’antieroina di Tezuka esprime l'epitome della dark lady: bella, sexy, affascinante, assolutamente amorale. Non è facile per il lettore simpatizzare con un personaggio così ambiguo e intricato, ma le pagine del volume scorrono veloci con l’ansia di scoprire cosa la sua mente diabolica riesca ancora a escogitare, fino a che livello di abiezione possa ancora arrivare. I suoi inganni sono così astuti che potrebbero adattarsi alla trama dei più tetri film noir. E’ una donna maliziosa e disinvolta che non nasconde la crudeltà e la volontà di sopraffazione tipico della dark lady della prima metà degli anni ‘40. D’altronde Toshiko è un personaggio complesso, Tezuka la dipinge in modo spietato, ma c'è un altro lato di lei, un volto candido e innocuo che in segreto ha costruito un santuario della sua infanzia perduta, dove morbosamente trova la pace fra le braccia del feticcio in cera di sua madre, circondata da orpelli infantili.
«In quest’epoca di yin e yang irrazionali, ho voluto provare a descrivere una donna priva di scrupoli e il suo comportamento machiavellico. Ho dato nome ai personaggi parodiando per ciascuno alcune denominazioni entomologiche. Mentre realizzavo quest’opera, mi veniva in mente Dalla vita degli insetti di Karel Čapek. Penso che il mondo degli insetti sia una caricatura della società umana.» Osamu Tezuka
Quello di Tezuka è un affresco impietoso della rampante società giapponese degli anni ’70, la quale ne esce come cinica ed arrivista, corrotta e degenerata. Nessuno risulta essere del tutto innocente nella galleria di personaggi che popolano La cronaca degli insetti umani. Il consorzio umano descritto dall’autore si riduce a una primordiale lotta per la sopravvivenza, al prezzo della propria anima. Di quest’amara satira, che accosta gli atteggiamenti umani a quelli degli insetti, si erge a simbolo la stessa protagonista, paragonata ad una farfalla dalle cangianti forme ma anche ad un parassita in grado di sfruttare a suo vantaggio le capacità di chi la circonda. Il finale disincantato non lascia spiragli di salvezza e Tezuka si dimostra figlio del proprio tempo lasciandoci un’opera ancora di grande attualità.
La cronaca degli insetti umani è, come al solito quando si parla di Tezuka, una delizia dal punto di vista grafico. Il suo stile è meravigliosamente essenziale, espressivo, dinamico e si esprime al meglio nelle minimali pose di nudo femminile dal tratto sensuale ed elegante. Gli scenari sono realistici e dettagliati, con un’attenzione estrema alla riproduzione degli arredi e dei costumi che rispecchiano fedelmente i gusti e le mode dell’epoca. La scrittura è incalzante, fluente, senza soste. La migliore descrizione per lo stile di Tezuka è: eminentemente leggibile. Sfogliando i suoi manga, difficilmente si resta confusi sulla direzione delle vignette per via della sua innata capacità di spingere il lettore all'interno della pagina e di guidarlo attraverso un sapiente equilibrio di inquadrature, con calibrate accelerazioni e rallentamenti del ritmo di lettura. La composizione e la forma delle vignette offre un’incredibile varietà di sperimentazioni con soluzioni sempre nuove, in un linguaggio mutevole che spesso imita lo storyboard cinematografico per suggerire l’azione. Le tavole sono zeppe di informazioni visive e ci si sofferma spesso sui singoli dettagli pur di raccoglierne ogni minuzia grafica. La tecnica di disegno è molto libera e fa largo uso sia del tratteggio che del puntinato con effetti di chiaroscuro paragonabili alla tecnica di incisione in acquaforte. Una delle sue molte abilità consiste nella destrezza con i dettagli dello sfondo e nell'uso creativo dei retini, spesso applicati alle texture dei costumi e degli oggetti di design, con risultati raffinati e decorativi. In molte occasioni si spinge verso una ricerca formale che sfocia nell’astrattismo con vignette oniriche e psichedeliche.
Per quanto riguarda la più recente ristampa italiana, che risale al 2013, Hikari propone un’ottima edizione, puntuale in termini di traduzioni e note a piè pagina, a cura di Francesco Nicodemo. Al prezzo di 18 € si può possedere un pregevole volume unico di 368 pagine, di medio formato (17x24), con carta molto bianca e liscia di buona grammatura, stampa perfettamente bilanciata nella resa dei neri, e copertina satinata flessibile con alette. Completa l'offerta una breve postfazione scritta dallo stesso autore.
Fra i manga tratti dall’opera di Osamu Tezuka, La cronaca degli insetti umani si distingue per essere uno dei più neri in assoluto. Il suo potere disturbante non nasce solo dalla presenza di scene particolarmente raccapriccianti, sessualmente esplicite o violente. In effetti, l'opera del maestro Tezuka è troppo bella e preziosa per ispirare vera repulsione. Tuttavia lo sguardo dell’autore sulle vicende della vita umana e sulle relazioni fra gli individui ci restituisce una visione così buia e pessimistica che non si dimentica facilmente.
Titolo | Prezzo | Casa editrice |
---|---|---|
La cronaca degli insetti umani | € 18.00 | 001 Edizioni |
La cronaca degli insetti umani Ristampa | € 18.00 | 001 Edizioni |
La cronaca degli insetti umani - Variant cover | € 18.00 | 001 Edizioni |
Pro
- Storia sofisticata e adulta
- Personaggi complessi
- Intreccio incalzante
- Disegni e composizione da manuale
* disegni vecchio stampo (non a tutti piaceranno)
* prezzo molto al di sopra della media
@ Nyx, ma cioè per un manga del 1970 avere i disegni "vecchio stampo" dovrebbe essere un difetto? O__O Senza contare che anche solo registicamente le opere del Tezuka sperimentale sono come minimo quindici anni avanti rispetto al loro tempo.
Perchè ti stupisci? Condivisibile o meno è risaputo che per molti uno stile troppo retrò non risulti affatto appetibile. E' normalissimo che un'opera di quell'età abbia uno stile di disegno di questo tipo ma a molti non piace, può dispiacere ma non c'è da scandalizzarsi
Per me quello stile di disegno risulterebbe un limite.
Poi è soggettivo, anzi forse troppo, pe affermare di inserire il disegno retrò tra i contro.
Non credo che un manga come questo, con una storia cosi e un mangaka di quel calibro dietro possa essere snobbato semplicemente per i disegni 'del suo tempo', non vorrei proprio crederlo.
Poi ripeto tutto troppo soggettivo per poterne discutere o prenderlo in considerazione.
Finale troppo enigmatico, come se Tezuka si fosse trascinato la storia e non sapesse che conclusione darle.
È una graphic novel in tutto e per tutto, rivolta al circuito delle librerie. Poi nei contro si segnalano le cose che non vanno nell'opera e non extra-opera (come il prezzo).
Volete quest'opera? Rinunciate ad altri fumetti superflui di cui vi lamentate continuamente e che vi trascinate da tempo. Sono scelte; io sto tagliando una marea di fumetti in modo da comprarne pochissimi ma potenzialmente ottimi.
Davvero, non si può più leggere.
Ma smetti di comprare manga, no?
Bravo Bob.
Ora uno puo' dire "me ne frego dell'edizione, voglio il contenuto al minor prezzo possibile" e questo e' un punto di vista del tutto ragionevole, si puo' sindacare che gli editori propongano questo tipo di edizioni, se pero' le vendono evidentemente hanno un mercato e ci sono lettori contenti cosi'.
Incidentalmente, la Cronaca l'ho comprata e non mi lamento del prezzo. Per quell'edizione ci sta. Cio' detto, secondo me e' un'opera in linea con lo standard di Tezuka, ma ha scritto cose migliori. Il mio voto sarebbe 8, non 9, ne' 10, e qualche difettuccio ce l'ha.
Tezuka aveva un'idea forte in testa (la ragazza arrivista da paragonare simbolicamente a un insetto, l'esistenza dell'opera si basa su questa suggestione) ma non sapeva come svilupparla in senso compiuto. Sapeva come iniziare e proseguire la storia ma non come concluderla (e infatti il lavoro si conclude di punto in bianco). Mi ricorda un po' MW per questa questione.
Ti rispondo velocemente e poi passo e chiudo, che qua stiamo andando un po' OT Guarda, io capisco e condivido il fatto che uno stile di disegno retrò possa non piacere a tutti, ma non direi assolutamente che ciò vada a demerito del manga... io lo interpreterei più come un limite del lettore, piuttosto che un limite dell'opera in sé.
Se una recensione è lunga è un problema di chi la scrive, perché non possiede il dono della sintesi.
Se un manga è vintage, allora venderà poco perché è disegnato in modo poco moderno.
Se un'edizione è stampata a basse tirature e alti prezzi, è colpa della casa editrice.
Mai colpa del lettore o del mercato, ma sempre e solo di chi scrive, chi disegna o decide i prezzi.
Sempre onorevole giustificare la propria pigrizia mentale dando la colpa agli altri.
Sono comunque contento che la prima tiratura dell'opera sia andata esaurita e ristampata, segno che l'interesse c'è stato nonostante l'alto prezzo.
Devo dire che il finale cupo e desolante a me è piaciuto molto, mi ha dato un senso di angoscia abbastanza concreto. Che poi sarebbe potuto essere più esaustivo è vero, ma tutto sommato chiude tutte le sottotrame che aveva iniziato, perciò per quanto sia aperto non lo vedo necessariamente una pecca (che dire allora dei finali dei manga di Matsumoto? ).
Il rapporto qualità/prezzo è ottimo, così come altri volumi che ho della casa. E' naturale che per un manga del genere e sopratutto con quel numero di pagine (quasi 400) non puoi pretendere che ti sia venduto a 5€...
I disegni retrò sono un limite per il lettore (come è stato detto sopra), non del manga in sè. Non puoi imputarla come pecca per un manga che è uscito nel 1970, è assurdo. Che poi, opinione mia personale, gran parte degli stili Anni 70 fanno un mazzo così a tanti attuali, ma è un mio pensiero.
Per me è un manga straordinario e i 18 € li vale tutti. Anche l'edizione è molto bella.
Sinceramente non ho niente da ridire circa il disegno. Anzi, è piuttosto armonioso con la trama. La storia è fantastica. È un manga che rileggo spesso e volentieri.
Costruzione della tavola dinamica e frammentata, dove la forma della vignetta derva dal contenuto di essa, solo che molte volte c'è un eccessivo didascalismo dell'immagine.
Se dovessi dare un giudizio, direi che Tezuka a livello di storie, è un eccellente soggettista e parte alla grande inizialmente, però poi quando arriva a metà storia e deve sbrogliare la matassa, sembra che si perda.
Il rapporto qualità/prezzo è ottimo, così come altri volumi che ho della casa. E' naturale che per un manga del genere e sopratutto con quel numero di pagine (quasi 400) non puoi pretendere che ti sia venduto a 5€...
Eh, quello succede solo per "Le Storie di un tempo lontano", ma e' un miracolo piu' unico che raro.
Manga che manca alla mia collezzione a cui prima o poi dovrò assolutamente porre rimedio.
Preferisco investire il mio denaro in opera come questa che sono sicura che li merita tutti dal primo all'ultimo centesimo!!!!!!!!
C'è anche da ribadire il numero di pagine, più di 300, dunque volendo ragionare considerando esclusivamente il numero di pagine senza considerare la qualità dei contenuti potremmo paragonare questo volume unico ad un manga in 3 numeri di un centinaio di pagine l'uno: ci sono molti volumi di un centinaio di pagine che costano meno di 6 euro? E parlo di edizioni molto meno curate di quella de La cronaca degli insetti umani, dunque oserei dire che questa edizione deluxe è addirittura conveniente!
Meno ancora comprendo la critica al disegno vecchio stile: si tratta invece dell'inconfondibile stile apparentemente semplicistico di Tezuka, che a maggior ragione spicca fra tanti manga disegnati in nuovo stile che tendono anche a somigliarsi fra loro.
Ho comprato questo capolavoro al Comicon 2014 e la machiavellica Toshiko Tomura, una versione femminile di Michio (altra diavolica creazione del maestro) mi ha tenuta incollata alle pagine fino all'ultimo.
Il finale? Semplicemente Tezuka ha voluto lasciare spazio alla fantasia, alla libera interpretazione da parte dei lettori, ed in questo non ci trovo nulla di male!
Quando si parla di rispetto taluni personaggi si mettono subito in luce negativamente, parlo anche di GOD che dimostra ancora una volta tutta la sua intolleranza verso chi ha un'opinione diversa dalla sua. Non mi puoi più leggere? La soluzione potrebbe anche essere di abbandonare questo sito sai? Io ho tutto il diritto di questo mondo di esprimere la mia opinione su dei prezzi che reputo assurdi, lo faccio senza offendere nessuno (differentemente da alcuni di voi) se non mi vuoi più leggere cambia sito oppure girati dall'altra parte, io non cambierò certo per far piacere a te.
La libertà di opinione è una cosa bellissima, andrebbe moderata unicamente quando si permette di insultare e prendersi gioco del prossimo.
Preferivate vederlo diviso in 2 volumi con un ricarico sopra? Anche lì le lamentele.
Tezuka a meno di certi prezzi non può essere proposto, perché fondamentalmente le sue opere sono datate e con stli grafici e narrativi avvulsi ai canoni odierni.
I fumetti in edicola soffrono in modo assurdo nonostante i bassi costi. La Bonelli (editore di fumetti numero uno in Italia), ha chiuso varie serie perché non vendevano abbastanza e ha dovuto alzare il prezzo per permettersi il pareggio. Il fumetto è un bene di lusso, le passioni che vanno di moda sono ben altre al giorno d'oggi ed i fumetti sono per chi vuole veramente leggerli e possederli fisicamente. La Hikari non è che fa' sfracelli di vendite con queste opere che avranno una tiratura di 2000 volumi credo...le cifre per il mercato da libreria dei fumetti sono quele su per giù per le opere di autori che non tirano.
Ognuno è libero di pensarla come vuole, basta non offendere il punto di vista altrui.
Un sito come questo dovrebbe basarsi sul concetto della discussione reciproca tra persone con una passione comune ma con (come è ovvio che sia) con tanti punti di vista lontani l'un dall'altro. Impostare il dialogo sulla base continua di critiche ed insulti a chi la pensa in modo diverso non è costruttivo nè per il sito né per un eventuale crescita umana di noi altri, sembra un continuo sfogo di frustrazioni che sfociano in intolleranze anche gravi.
E' una questione di rispetto, di maturità e di civiltà... di quieto vivere...
Per me invece ha molto senso credere che 18 euro sia un prezzo assolutamente eccessivo e che anche tali autori "impegnati" venderebbero molto di più e si farebbero conoscere molto di più se fossero proposti a prezzi più umani.
E' un concetto che ho già esplicato diverse volte in passato, non ho la pretesa di affermare che sia questa la verità assoluta nè tantomeno di voler far cambiare idea a chi la pensa diversamente tuttavia è questa l'unica verità in cui io credo.
KABUTO, dipende da tanti fattori ma direi che sui 9 euro sarebbe stato già salato.
Tante opere di autori "colti" vengono relegate ad edizioni costosissime perchè stampate poco perchè si crede che verranno comprate di meno e in parte il discorso fila, nel senso che certamente Tezuka non venderà mai quanto l'opera commerciale del momento ma continuando a stamparli poco e a metterli a prezzi altissimi larga parte del pubblico che potrebbe avvicinarsi a quegli autori non lo farà mai. Sarebbe brutto secondo te riuscire a far avere un pochino più di visibilità commerciale anche agli autori più elitari? Sarebbe un bene sia per il lettore che per l'autore che per l'editore, o no? Nella fattispecie l'opera in questione mi sembra si presti poco a poter esser gradita da un pubblico "nuovo" ma in tanti altri casi ( come per esempio le opere di Asano) si potrebbe certamente far qualcosa per renderle meno elitarie e un pochino più "popolari".
Questo è il mio pensiero, già espresso altre volte in passato, può essere condivisibile o meno ma di sicuro non si tratta del delirio di un folle.
L'editore ha prefertito quella edizione perché valorizza l'opera sia perché accontenta i pubblico a cui si rivolge. Poi si può discutere quanto volete, ma non sorbirsi puntuale il pistolotto di chi si è capito non compra i manga dai 5€ in su. Lecito per carità, ognuno fa dei soldi propri l'uso che desidera, ma non può fracassarci i cabbasisi ogni volta. God ha scritto paro paro quello che avrei scritto io e ha diritto di scrivere come chiunque altro, che abbia il mal di pancia o meno.
Tralasciamo poi la ridicola, squallida pretesa (da tipico popolino qualunquista), decisa da voi sulla base di chissà che ragioni, che la cultura dev'essere sempre disponibile per tutte le fasce di reddito: ma chi l'ha deciso? Voi? E sulla base di cosa? Ora capisco perché in passato avete sempre difeso il vostro diritto di scaricare materiale coperto da copyright perché tanto "non fate male a nessuno". Vergognoso.
La cultura deve essere alla portata di tutti su questo non transigo (e poi i fumetti sono cultura? Non lo sono i libri?). E' anche vero che l'opera ha un costo per essere prodotta e che certe opere più di un determinato numero di acquirenti non possono raggiungerlo. I fumetti a livello di venfite sono in crisi da anni a livello globale. È una crisi del media in sé. Alle nuove generazioni interessa poco, a prescindere dal prezzo.
Matsumoto ed Urasawa hanno provato a proporlo a prezzi popolari, il risultato è stato un flop clamoroso...ciò significa che il prezzo abbassato non garantisce in automatico nuovi acquirenti se dell'opera frega a pochi.
Veramente c'e' l'articolo 9 della Costituzione, La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica, che e' generalmente interpretato come un diritto alla cultura, come pure allo studio. Il che non vuol dire che i manga devono costare poco, ma che un qualunque cittadino puo' andare in biblioteca e leggersi quello che vuole senza pagare.
Incidentalmente, le biblioteche hanno pure materiale audiovisivo protetto da copyright ma si puo' vedere senza problemi e senza essere pirati.
Ma tanto sappiamo benissimo cosa intendesse Kuma ("i manga devono costare poco"), non vedo neanche motivo di stare a discuterne.
PS Suppongo che per te "biblioteche" e "privati" anche sia la stessa cosa.
Ma tanto sappiamo benissimo cosa intendesse Kuma ("i manga devono costare poco"), non vedo neanche motivo di stare a discuterne.
Non ho detto che i manga devono costare poco, ma che semmai devono cercare di essere alla portata di tutti. Hai ragione, è inutile continuare a discuterne.
Ah, poi sappi che della "nomea" di tizio e caio non mi importa, perchè le cose non si giudicano per sentito dire, ma per quello che veramente sono.
@Kabutomaru
Negli altri paesi europei gli stipendi sono più alti e questo si traduce in un migliore potere di acquisto.
Vedo che dopo un giorno la polemica sta degenerando al punto che la bella recensione è passata quasi del tutto inosservata, un vero peccato!
La presunzione ritengo sia uno dei mali peggiori della nostra civiltà e qui ne abbiamo un validissimo esponente.
KABUTO
Ne parlammo già in passato del prezzo dei fumetti altrove e io ti risposi che m'interessa discutere della realtà italiana. Tu lo reputi un prezzo adeguato? Ok, io no! la media attuale di 5.90 euro a me sembra decisamente eccessiva e grossomodo se ne lamentano tutti. Resto dell'idea che la corsa continua all'aumento può portare solamente male al mercato del fumetto, più i prezzi cresceranno più si restringerà il bacino di utenza. Il fumetto diventerà sempre più elitario, credi sia un bene? Se questa tendenza dovesse proseguire o addirittura aumentare (come penso sia ovvio accadrà) inizierà un periodo di crisi nera per il settore dove tutti quanti avranno solo da perderci, lettori, autori ed editori.
E' vero che il prezzo abbassato non garantisce al 100% una vendita maggiore ma è l'unica strategia (da protrarre nel tempo) per tentare di vendere di più e per tentare di far presa su chi non s'interessa al manga in generale o ad un certo autore di nicchia.
Ripeto, questo è il mio pensiero, la mia convinzione. Lascio libero chiunque di pensarla diversamente, non voglio imporre nulla a nessuno ma non accetto imposizioni da chi si erge fautore di una pseudo verità assoluta.
Io stessa, leggendo la recensione, sono stata invogliata all'acquisto (i disegni per me non sono mai stati un limite, personalmente forse perché il mio anime preferito da anni, l'Uomo Tigre, non cattura di sicuro per la bellezza delle immagini che ci scorrono davanti agli occhi) ma quando ho visto il prezzo ho subito capito che avrei accantonato l'idea. almeno per un po'. Con tutto rispetto, indipendentemente dalla bellezza del'edizione, attualmente 18 euro per un manga non me li posso permettere... ed è un peccato! Perché anche a me piacerebbe c'è certe opere fossero disponibili anche ad un prezzo più ridotto! Personalmente non me la sento di rischiare così tanti soldi per un''opera che non conosco affatto e potrebbe anche non piacermi.
Comunque sia, recensione davvero molto bella. Amo questo genere di storie e se mai in futuro ne avrò l'occasione, di sicuro lo leggerò!
Non è questo poi il luogo deputato per parlarne
Devo ammettere che mi sono approcciato a questa recensione con un certo timore reverenziale, anche perché non sono un grande esperto di Tezuka. In realtà sto imparando a conoscerlo e ad apprezzarne la grandezza proprio grazie alla frequentazione di AnimeClick.it, quindi ne approfitto per ringraziare tutti gli amici che mi consigliano e mi aiutano a orientarmi nella complessa produzione di immenso autore!
A mio parere è invece uno dei suoi lavori più interessanti, proprio perchè molto più cupo e "nero" rispetto ad altre sue opere più conosciute. Non aggiungo altro, la recensione qui sopra è eccellente e condivisibile. Consigliatissimo.
Riguardo al costo, 18 € è POCO per un volume che ha le stesse dimensioni di quelli di Taniguchi (altro autore che amo molto) ma a parità di prezzo carta migliore e molte più pagine.
Per non parlare poi di un Asterix che costa 12,90 € per una cinquantina di pagine.
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