Buongiorno amici dell' Italian Indie Comics Award! Oggi preparatevi perchè vi presentiamo Agenzia Investigativa Carlo Lorenzini - Stagione 2 di Manfredi Toraldo e Jacopo Tagliasacchi.
Ecco di seguito la trama di Agenzia Investigativa Carlo Lorenzini:
Agenzia Incantesimi Carlo Lorenzini è un punto incontro tra due realtà eternamente vicine quanto distanti, ovvero la letteratura ed il fumetto, che per quanto abbiano immensi punti in comune riescono lo stesso a dividere non pochi lettori. Il suo obiettivo è rendere questi due mondi ancora più appetibili, perlomeno a qualcuno che di certo non è abituato a viverli in questa maniera, e riproporre i personaggi canonici che noi tutti conosciamo in una chiave diversa e più attuale, un po' come ha fatto Bill Willingham con Fables a suo tempo ma con un background ancora più cupo e segnato purtroppo da molte tragedie legate alla vita reale. Non più fiabe quindi, ma persone ed individui reali condannati all'immortalità su cui questa condizione spesso non ha effetti positivi portandoli a sviluppare spiacevoli ossessioni che minano la stabilità della loro vita trasformando l'opera più in una sorta di detective story alla Dylan Dog, meno horror ma più dura e scanzonata.
Sul fronte delle caratteristiche del volume sia il disegno che la storia sono curati da degli autori ben più che validi, con solide esperienze nel mondo del fumetto (ed un curriculum da poter fare invidia a non pochi), e per questo motivo l'opera rientra in pieno nel ristretto gruppo delle autoproduzioni che provengono dal mondo dei professionisti. Non vi stupirà quindi se una delle prime parole che vi verrà in mente sfogliando quest’opera sia: 'professionalità'. Ogni piccolo elemento della narrazione risulta impeccabile e curato al dettaglio in modo da incastrarsi per bene nel fluire della storia e dare un quadro vivido ed omogeneo del mondo inventato da Manfredi. Ogni tavola inoltre è curata e strutturata al meglio per sfruttare appieno la peculiare struttura a quattro tavole proposta per raccontare ogni vicenda, riuscendo a rendere in pochissime pagine storie che normalmente per essere raccontate nella stessa emozionante maniera ne richiederebbero molte di più (per essere corretti merito non solo di Manfredi, ma anche di Luca Baino che ha contribuito al volume con alcune storie). E questo senza parlare dei disegni del bravo Jacopo e del collega Andrea Broccardo che riescono a trasmettere perfettamente al lettore il mood di ogni storia rendendo in modo impeccabile sia le atmosfere che le varie sfaccettature caratteriali del protagonista e degli altri comprimari, risultando la giusta ciliegina sulla torta di un'opera che è uno dei fiori all'occhiello della Manfont.
Infine ecco l’intervista a Manfredi e Jacopo:
Benvenuti, è un grandissimo piacere avervi come concorrenti nel nostro award e ospiti per l’intervista: pronti?
La domanda è se siamo pronti all'IICA?
La risposta che mi viene è "l'IICA è pronta per noi?"
Con che stile preferisci disegnare? Quali tecniche usi?
Sono un tradizionalista e continuo a lavorare principalmente a matita su carta , avvalendomi della collaborazione di Virginia Chiabotti per l'inchiostrazione(in digitale) delle mie tavole.
Cosa significa per te fare fumetti? Che cosa differenzia per te i fumetti da tutto il resto?
I fumetti sono un medium artistico incredibile, capace di influenzare mode, gusti e linguaggi cinematografici e televisivi. Rispetto ai film non esistono limiti di budget alla fantasia dell'autore e se letti nella giusta maniera scatenano emozioni indimenticabili. Manca solo il sonoro quindi quando leggete un fumetto mettete sempre su un bel cd, è la combo definitiva!
Cos’è che ti piace del tuo lavoro come fumettista? E cosa no? Raccontaci una cosa che ami e una cosa che odi del mondo dei fumetti e del tuo lavoro.
Adoro caratterizzare personaggi e dar loro vita. E' una sensazione incredibile veder recitare le proprie creazioni. Odio il fatto che nel nostro paese disegnare fumetti sia ancora considerato, il più delle volte, come un hobby singolare piuttosto che un lavoro serio.
Com’è nata la tua opera? Quali sono i tuoi piani per essa?
Manfredi: Anni fa una banca (la Banca Antonveneta) mi chiese di realizzare un fumetto per riempire quattro pagine di una loro rivista (“Clubba”) data in omaggio ai correntisti. Erano convinti che avrei realizzato per loro una striscia classica, ma a me venne in mente che, in quattro pagine, si poteva raccontare una storia completa, e m venne in mente una serie incentrata sui libri che invece sono spesso di tante pagine in più. Mi piace scrivere sempre di contrasti e nacque così Agenzia Invetsigativa Carlo Lorenzini. Anni dopo la chiusura della rivista, convinto della potenza della serie, ho voluto riprenderla e continuarla per la ManFont.
Jacopo: Agenzia Investigativa Carlo Lorenzini nasce dalla fervida immaginazione dello sceneggiatore Manfredi Toraldo, mio insegnante alla scuola di comics. Dopo un inizio come fumetto a puntate su rivista e webcomic, Carlo è approdato in due preziosi volumi cartacei sotto l'etichetta Manfont Comics ricevendo un'ottima accoglienza di pubblico e critica.
Manfredi, in cosa consiste praticamente il suo lavoro?
Beh, posso parlare di lavori, in realtà. Faccio l'insegnate alla Scuola Internazionale di comics. Faccio lo sceneggiatore free lance (e presso la Sergio Bonelli Editore). E faccio l'editore (o qualcosa di molto simile). Il primo funziona dedicandomi alcune ore al giorno per diversi giorni la settimana a spiegare a molti ragazzi e ragazze come si scrivono fumetti, come si interpreta una sceneggiatura e come funziona il mondo in cui quegli studenti sognano di entrare. Il secondo funziona dedicando diverse ore al giorno per molti giorni alla settimana, a farmi venire idee e a metterle in ordine perché dei disegnatori possano interpretarle il più agevolmente possibile su carta. Il terzo funziona dedicando molte ore al giorno per alcuni giorni alla settimana a fare in modo che tante persone possano scrivere, disegnare, colorare, ecc. nel modo più professionale possibile... così che la ManFont possa pubblicare materiale di qualità che faccia felice chi lo mane ani stampa e chi lo legge. Insomma, se fai dei calcoli, tante ore al giorno dedicate al lavoro e poche ad altro, ma sono una persona felice perché faccio uno dei lavori più belli del mondo.
Manf, parlaci un po' di più della Manfont, la tua casa editrice.
L’avventura della Manfont nel mondo del fumetto autoprodotto inizia nel 2013 con ESSO, insieme ad una ristampa di Arcana Mater e da lì, sia per il successo del prodotto che per l'interesse dimostrato da altri colleghi ed ex miei allievi, venne deciso di sforzarci ancora di più nel campo. Abbiamo ampliato il cartaceo (ed in misura minore anche il web) cercando di mettere a punto una realtà che comincia ormai a vedersi: un aggregazione di autoproduzioni che, un giorno, vorrebbe essere l'equivalente di una Image qui in Italia. Agenzia Investigativa Carlo Lorenzini di cui vi parlo in questa intervista non è quindi semplicemente un'opera, potete considerarlo anche come il manifesto di un modo di diverso di comprendere e sfruttare al meglio l’autoproduzione.
Cosa ami della tua opera? Perché i nostri lettori dovrebbero votarla al nostro Award?
Manfredi: è un modo per parlare di letteratura in maniera divertente e nerd. Pur giocando con la cultura “alta” è bello veder come si possa parlare di tutto analizzandolo da punti di vista originali.
Jacopo: Carlo Lorenzini , grazie alle sceneggiature di Manfredi e Luca Baino, è un fumetto ricchissimo. Si respira talvolta l'aria dei migliori noir, si viaggia parecchio ( dalla nostra Torino ad una cupissima Londra, passando per Malta, Shangai e Bruxelles) e si reincontrano tanti personaggi della fantasia reinterpretati nelle maniere più inaspettate. E poi c'è Son Goku, ma è diversissimo da quello che ci ricordiamo!!
Voi siete degli autori che venite principalmente da un mondo "diverso da questo", quindi diteci, cosa ne pensate dell’autoproduzione?
Manfredi: L'autoproduzione è attualmente il vero motore del fumetto italiano. Attraverso il web e grazie a costi di stampa sempre più abbordabili, i giovani autori possono farsi conoscere con le loro idee, lasciando che sia davvero il pubblico a scegliere cosa sia più interessante, evitando così il filtro , spesso soffocante, della scelta editoriale. Per fare un esempio: Zerocalcare, se non si fosse prima autoprodotto, come avrebbe potuto diventare un fenomeno? O, prima dell'avvento dell'editoria autoprodotta 2.0 (come mi piace chiamarla), chi lo avrebbe mai pubblicato? Un tempo non si sapeva come far arrivare al pubblico le proprie idee. Adesso si può davvero.
Jacopo: Il mondo dei webcomics sta diventando un fenomeno sempre più interessante ed è sotto gli occhi di tutti come possa lanciare vere e proprie star dell'ambiente. L'estrema libertà di narrazione è una fortuna che fino a pochi anni fa potevano permettersi solo i grandissimi nomi del fumetto ma che ora è alla portata di tutti. Come autore, potersi confrontare con i lettori in maniera immediata permette di crescere e di capire i propri punti di forza e debolezza. La nota negativa è che purtroppo risulta ancora molto difficile guadagnarsi la pagnotta col fumetto online, non per nulla i grandi fenomeni web hanno visto come punto d'arrivo la pubblicazione cartacea.
E quali sono allora i tuoi consigli per riuscire a fare quello step successivo?
Jacopo: Girare come trottole alle fiere, book dei lavori sotto braccio, e importunare tutti gli editor che avranno la sfortuna di incontrarti. Sperimentare e mai fissarsi col proprio stile, leggere i fumetti come fossero trattati medici per allenare la memoria visiva e guardare sempre con attenzione chirurgica i grandi maestri all'opera se ne hanno l'occasione. Tante volte osservare il movimento di una matita o di un pennello su un foglio vale più di mille parole e scritti sull'argomento.
Ringraziandoti per la disponibilità nel rispondere a questa intervista: saluta il tuo pubblico!
Jacopo: Grazie per la splendida occasione e grazie al pubblico per l'attenzione. Occhio che il vostro vicino non sia un personaggio letterario!
Manfredi: Di nuovo, grazie a tutti! Speriamo di incontrarci tra le pieghe di qualche grande avventura della letteratura!
Che cos'è l'IICA?
L'Italian Indie Comics Award è un concorso nato per promuovere le autoproduzioni partecipanti e cercare di far conoscere loro ed i loro autori ad un pubblico più vasto, stabilendo nel frattempo quali sono le migliori per diverse categorie di genere e di stile (qui l'elenco completo e tutti i dettagli) in maniera da mettere le opere più meritevoli in risalto secondo divisioni il più possibili omogenee e pertinenti. Il concorso è strutturato in due fasi: la prima di rassegna, che si sta svolgendo attualmente, per presentare le opere partecipanti e la seconda di voto pubblico, che sarà effettuata verso giugno, dove tutti gli interessati saranno chiamati a votare ed esprimere le proprie preferenze (tale voto pubblico si unirà a quello della giuria di settore per dar vita al giudizio finale per ogni categoria).
Questa rassegna quindi è un'occasione di festa dove poter ammirare e commentare gli autori partecipanti, rammentando che sono esordienti, molte volte autodidatti, e che in quanto tali non sono perfetti, ma hanno tantissima voglia di mettersi in gioco, crescere e migliorare. Ci auguriamo quindi che possiate leggere le loro opere ed apprezzare i loro sforzi in quanto tali, promuovendo quelle opere che considerate meritevoli dando loro il vostro supporto. La maggior parte di loro lavora solo per passione nutrendosi dei commenti del proprio pubblico ed anche un piccolo parere positivo può fare la differenza e sostenerli nel loro sogno, non deludiamoli!
Manfredi Toraldo, detto MANf, è sceneggiatore, scrittore, letterista, grafico e art director. Comincia a lavorare nel campo dei fumetti a 17 anni creando il fantasy 2700. Quindi con le edizioni Lo Scarabeo, ideando numerosi mazzi di Tarocchi e la prima miniserie di Arcana Mater. Nel 2005, con Sandro Pizziolo, crea il fumetto Halloween School, per le edizioni GES. Nel 2006, per Free Books, pubblica 3200, e scrive per La banda di Net sull’omonima rivista. Tra il 2007 e il 2010 collabora con 001, Walt Disney, Andamar, Renoir, Lo Scarabeo e pubblica due serie bimestrali sulla rivista Clubba. Dal 2009 è Art director delle edizioni Allagalla. Ha supervisionato e scritto Fuga Da Auschwitz: un fumetto per “Il Treno della Memoria”. Ha supervisionato, scritto e gestito il progetto Sudan per la Cesar Onlus: un fumetto di beneficenza. Attualmente è sceneggiatore presso Sergio Bonelli Editore, sulla testata Nathan Never, e fondatore e direttore delle edizioni ManFont, oltre che scrittore delle storie per bambini dei personaggi di Baguette e Bonton.
Jacopo Tagliasacchi è uno dei due disegnatori dell’opera. Diplomatosi alla scuola di Comics di Torino a pieni voti ha lavorato sempre come matitista. Il suo primo lavoro è stata una storia pubblicata su un opuscolo a Distribuzione nazionale intitolato "Keep calm, don't drink" per la fondazione cardioteam. Collabora con la Renoir Comics nel mensile Junior T per la quale ha realizzato svariate storie brevi. Attualmente è al lavoro anche su mondo R, rivista per ragazzi che pubblica il fumetto intitolato "Green friends" (storia di Marco Ventura, disegni di Jacopo, chine e colori di Virginia Chiabotti) ed è il disegnatore dei due volumi di "Agenzia Investigativa Carlo Lorenzini" per la Manfont. Lavora inoltre come illustratore pubblicitario, per giochi da tavola( illustrazioni per il GDR "freak control") e come copertinista per libri ( ha realizzato la copertina di "Italica Noir", in uscita a maggio). Le sue principali fonti d'ispirazione sono due: i manga ed i comics americani. Fra i giapponesi gli autori verso i quali guarda con più interesse sono Katshiro Otomo, Naoki Urusawa, Kentaro Miura e Go Nagai. Fra gli artisti americani che adora troviamo invece mostri sacri degli anni '90 come Greg Capullo, Joe Madureira e Humberto Ramos. Il suo fumetto preferito in assoluto è Akira.
Jacopo Tagliasacchi è uno dei due disegnatori dell’opera. Diplomatosi alla scuola di Comics di Torino a pieni voti ha lavorato sempre come matitista. Il suo primo lavoro è stata una storia pubblicata su un opuscolo a Distribuzione nazionale intitolato "Keep calm, don't drink" per la fondazione cardioteam. Collabora con la Renoir Comics nel mensile Junior T per la quale ha realizzato svariate storie brevi. Attualmente è al lavoro anche su mondo R, rivista per ragazzi che pubblica il fumetto intitolato "Green friends" (storia di Marco Ventura, disegni di Jacopo, chine e colori di Virginia Chiabotti) ed è il disegnatore dei due volumi di "Agenzia Investigativa Carlo Lorenzini" per la Manfont. Lavora inoltre come illustratore pubblicitario, per giochi da tavola( illustrazioni per il GDR "freak control") e come copertinista per libri ( ha realizzato la copertina di "Italica Noir", in uscita a maggio). Le sue principali fonti d'ispirazione sono due: i manga ed i comics americani. Fra i giapponesi gli autori verso i quali guarda con più interesse sono Katshiro Otomo, Naoki Urusawa, Kentaro Miura e Go Nagai. Fra gli artisti americani che adora troviamo invece mostri sacri degli anni '90 come Greg Capullo, Joe Madureira e Humberto Ramos. Il suo fumetto preferito in assoluto è Akira.
Ecco di seguito la trama di Agenzia Investigativa Carlo Lorenzini:
I classici della letteratura vivono tra di noi a nostra insaputa come fossero esseri umani. Si incarnano appena diventano classici ma noi lettori dobbiamo ignorare questo fenomeno, o, almeno, così han decretato le Muse... Perché i classici possono essere pericolosi (se si incarna Dracula, per esempio, chi ci assicura che non vada in giro a mordere il collo della gente?). Per la nostra sicurezza le Muse hanno quindi istituito un ordine di Guardiani dei quali l’ultimo rappresentante è una storia che ha preso il nome del suo creatore: Pinocchio. Il burattino, fattosi umano, adesso cerca di fare in modo che le Storie non combinino guai ed Agenzia Investigativa Carlo Lorenzini racconta le sue disavventure...
Agenzia Incantesimi Carlo Lorenzini è un punto incontro tra due realtà eternamente vicine quanto distanti, ovvero la letteratura ed il fumetto, che per quanto abbiano immensi punti in comune riescono lo stesso a dividere non pochi lettori. Il suo obiettivo è rendere questi due mondi ancora più appetibili, perlomeno a qualcuno che di certo non è abituato a viverli in questa maniera, e riproporre i personaggi canonici che noi tutti conosciamo in una chiave diversa e più attuale, un po' come ha fatto Bill Willingham con Fables a suo tempo ma con un background ancora più cupo e segnato purtroppo da molte tragedie legate alla vita reale. Non più fiabe quindi, ma persone ed individui reali condannati all'immortalità su cui questa condizione spesso non ha effetti positivi portandoli a sviluppare spiacevoli ossessioni che minano la stabilità della loro vita trasformando l'opera più in una sorta di detective story alla Dylan Dog, meno horror ma più dura e scanzonata.
Sul fronte delle caratteristiche del volume sia il disegno che la storia sono curati da degli autori ben più che validi, con solide esperienze nel mondo del fumetto (ed un curriculum da poter fare invidia a non pochi), e per questo motivo l'opera rientra in pieno nel ristretto gruppo delle autoproduzioni che provengono dal mondo dei professionisti. Non vi stupirà quindi se una delle prime parole che vi verrà in mente sfogliando quest’opera sia: 'professionalità'. Ogni piccolo elemento della narrazione risulta impeccabile e curato al dettaglio in modo da incastrarsi per bene nel fluire della storia e dare un quadro vivido ed omogeneo del mondo inventato da Manfredi. Ogni tavola inoltre è curata e strutturata al meglio per sfruttare appieno la peculiare struttura a quattro tavole proposta per raccontare ogni vicenda, riuscendo a rendere in pochissime pagine storie che normalmente per essere raccontate nella stessa emozionante maniera ne richiederebbero molte di più (per essere corretti merito non solo di Manfredi, ma anche di Luca Baino che ha contribuito al volume con alcune storie). E questo senza parlare dei disegni del bravo Jacopo e del collega Andrea Broccardo che riescono a trasmettere perfettamente al lettore il mood di ogni storia rendendo in modo impeccabile sia le atmosfere che le varie sfaccettature caratteriali del protagonista e degli altri comprimari, risultando la giusta ciliegina sulla torta di un'opera che è uno dei fiori all'occhiello della Manfont.
Infine ecco l’intervista a Manfredi e Jacopo:
Benvenuti, è un grandissimo piacere avervi come concorrenti nel nostro award e ospiti per l’intervista: pronti?
La domanda è se siamo pronti all'IICA?
La risposta che mi viene è "l'IICA è pronta per noi?"
Con che stile preferisci disegnare? Quali tecniche usi?
Sono un tradizionalista e continuo a lavorare principalmente a matita su carta , avvalendomi della collaborazione di Virginia Chiabotti per l'inchiostrazione(in digitale) delle mie tavole.
Cosa significa per te fare fumetti? Che cosa differenzia per te i fumetti da tutto il resto?
I fumetti sono un medium artistico incredibile, capace di influenzare mode, gusti e linguaggi cinematografici e televisivi. Rispetto ai film non esistono limiti di budget alla fantasia dell'autore e se letti nella giusta maniera scatenano emozioni indimenticabili. Manca solo il sonoro quindi quando leggete un fumetto mettete sempre su un bel cd, è la combo definitiva!
Cos’è che ti piace del tuo lavoro come fumettista? E cosa no? Raccontaci una cosa che ami e una cosa che odi del mondo dei fumetti e del tuo lavoro.
Adoro caratterizzare personaggi e dar loro vita. E' una sensazione incredibile veder recitare le proprie creazioni. Odio il fatto che nel nostro paese disegnare fumetti sia ancora considerato, il più delle volte, come un hobby singolare piuttosto che un lavoro serio.
Com’è nata la tua opera? Quali sono i tuoi piani per essa?
Manfredi: Anni fa una banca (la Banca Antonveneta) mi chiese di realizzare un fumetto per riempire quattro pagine di una loro rivista (“Clubba”) data in omaggio ai correntisti. Erano convinti che avrei realizzato per loro una striscia classica, ma a me venne in mente che, in quattro pagine, si poteva raccontare una storia completa, e m venne in mente una serie incentrata sui libri che invece sono spesso di tante pagine in più. Mi piace scrivere sempre di contrasti e nacque così Agenzia Invetsigativa Carlo Lorenzini. Anni dopo la chiusura della rivista, convinto della potenza della serie, ho voluto riprenderla e continuarla per la ManFont.
Jacopo: Agenzia Investigativa Carlo Lorenzini nasce dalla fervida immaginazione dello sceneggiatore Manfredi Toraldo, mio insegnante alla scuola di comics. Dopo un inizio come fumetto a puntate su rivista e webcomic, Carlo è approdato in due preziosi volumi cartacei sotto l'etichetta Manfont Comics ricevendo un'ottima accoglienza di pubblico e critica.
Manfredi, in cosa consiste praticamente il suo lavoro?
Beh, posso parlare di lavori, in realtà. Faccio l'insegnate alla Scuola Internazionale di comics. Faccio lo sceneggiatore free lance (e presso la Sergio Bonelli Editore). E faccio l'editore (o qualcosa di molto simile). Il primo funziona dedicandomi alcune ore al giorno per diversi giorni la settimana a spiegare a molti ragazzi e ragazze come si scrivono fumetti, come si interpreta una sceneggiatura e come funziona il mondo in cui quegli studenti sognano di entrare. Il secondo funziona dedicando diverse ore al giorno per molti giorni alla settimana, a farmi venire idee e a metterle in ordine perché dei disegnatori possano interpretarle il più agevolmente possibile su carta. Il terzo funziona dedicando molte ore al giorno per alcuni giorni alla settimana a fare in modo che tante persone possano scrivere, disegnare, colorare, ecc. nel modo più professionale possibile... così che la ManFont possa pubblicare materiale di qualità che faccia felice chi lo mane ani stampa e chi lo legge. Insomma, se fai dei calcoli, tante ore al giorno dedicate al lavoro e poche ad altro, ma sono una persona felice perché faccio uno dei lavori più belli del mondo.
Manf, parlaci un po' di più della Manfont, la tua casa editrice.
L’avventura della Manfont nel mondo del fumetto autoprodotto inizia nel 2013 con ESSO, insieme ad una ristampa di Arcana Mater e da lì, sia per il successo del prodotto che per l'interesse dimostrato da altri colleghi ed ex miei allievi, venne deciso di sforzarci ancora di più nel campo. Abbiamo ampliato il cartaceo (ed in misura minore anche il web) cercando di mettere a punto una realtà che comincia ormai a vedersi: un aggregazione di autoproduzioni che, un giorno, vorrebbe essere l'equivalente di una Image qui in Italia. Agenzia Investigativa Carlo Lorenzini di cui vi parlo in questa intervista non è quindi semplicemente un'opera, potete considerarlo anche come il manifesto di un modo di diverso di comprendere e sfruttare al meglio l’autoproduzione.
Cosa ami della tua opera? Perché i nostri lettori dovrebbero votarla al nostro Award?
Manfredi: è un modo per parlare di letteratura in maniera divertente e nerd. Pur giocando con la cultura “alta” è bello veder come si possa parlare di tutto analizzandolo da punti di vista originali.
Jacopo: Carlo Lorenzini , grazie alle sceneggiature di Manfredi e Luca Baino, è un fumetto ricchissimo. Si respira talvolta l'aria dei migliori noir, si viaggia parecchio ( dalla nostra Torino ad una cupissima Londra, passando per Malta, Shangai e Bruxelles) e si reincontrano tanti personaggi della fantasia reinterpretati nelle maniere più inaspettate. E poi c'è Son Goku, ma è diversissimo da quello che ci ricordiamo!!
Voi siete degli autori che venite principalmente da un mondo "diverso da questo", quindi diteci, cosa ne pensate dell’autoproduzione?
Manfredi: L'autoproduzione è attualmente il vero motore del fumetto italiano. Attraverso il web e grazie a costi di stampa sempre più abbordabili, i giovani autori possono farsi conoscere con le loro idee, lasciando che sia davvero il pubblico a scegliere cosa sia più interessante, evitando così il filtro , spesso soffocante, della scelta editoriale. Per fare un esempio: Zerocalcare, se non si fosse prima autoprodotto, come avrebbe potuto diventare un fenomeno? O, prima dell'avvento dell'editoria autoprodotta 2.0 (come mi piace chiamarla), chi lo avrebbe mai pubblicato? Un tempo non si sapeva come far arrivare al pubblico le proprie idee. Adesso si può davvero.
Jacopo: Il mondo dei webcomics sta diventando un fenomeno sempre più interessante ed è sotto gli occhi di tutti come possa lanciare vere e proprie star dell'ambiente. L'estrema libertà di narrazione è una fortuna che fino a pochi anni fa potevano permettersi solo i grandissimi nomi del fumetto ma che ora è alla portata di tutti. Come autore, potersi confrontare con i lettori in maniera immediata permette di crescere e di capire i propri punti di forza e debolezza. La nota negativa è che purtroppo risulta ancora molto difficile guadagnarsi la pagnotta col fumetto online, non per nulla i grandi fenomeni web hanno visto come punto d'arrivo la pubblicazione cartacea.
E quali sono allora i tuoi consigli per riuscire a fare quello step successivo?
Jacopo: Girare come trottole alle fiere, book dei lavori sotto braccio, e importunare tutti gli editor che avranno la sfortuna di incontrarti. Sperimentare e mai fissarsi col proprio stile, leggere i fumetti come fossero trattati medici per allenare la memoria visiva e guardare sempre con attenzione chirurgica i grandi maestri all'opera se ne hanno l'occasione. Tante volte osservare il movimento di una matita o di un pennello su un foglio vale più di mille parole e scritti sull'argomento.
Ringraziandoti per la disponibilità nel rispondere a questa intervista: saluta il tuo pubblico!
Jacopo: Grazie per la splendida occasione e grazie al pubblico per l'attenzione. Occhio che il vostro vicino non sia un personaggio letterario!
Manfredi: Di nuovo, grazie a tutti! Speriamo di incontrarci tra le pieghe di qualche grande avventura della letteratura!
Link Utili:
Manfont (sito)
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Carlo Lorenzini Hypernovels
Scheda di Animeclick
Concorrenti Precedenti:
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Monsters
Addio Darwin
Stone of Fate
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L'Italian Indie Comics Award è un concorso nato per promuovere le autoproduzioni partecipanti e cercare di far conoscere loro ed i loro autori ad un pubblico più vasto, stabilendo nel frattempo quali sono le migliori per diverse categorie di genere e di stile (qui l'elenco completo e tutti i dettagli) in maniera da mettere le opere più meritevoli in risalto secondo divisioni il più possibili omogenee e pertinenti. Il concorso è strutturato in due fasi: la prima di rassegna, che si sta svolgendo attualmente, per presentare le opere partecipanti e la seconda di voto pubblico, che sarà effettuata verso giugno, dove tutti gli interessati saranno chiamati a votare ed esprimere le proprie preferenze (tale voto pubblico si unirà a quello della giuria di settore per dar vita al giudizio finale per ogni categoria).
Questa rassegna quindi è un'occasione di festa dove poter ammirare e commentare gli autori partecipanti, rammentando che sono esordienti, molte volte autodidatti, e che in quanto tali non sono perfetti, ma hanno tantissima voglia di mettersi in gioco, crescere e migliorare. Ci auguriamo quindi che possiate leggere le loro opere ed apprezzare i loro sforzi in quanto tali, promuovendo quelle opere che considerate meritevoli dando loro il vostro supporto. La maggior parte di loro lavora solo per passione nutrendosi dei commenti del proprio pubblico ed anche un piccolo parere positivo può fare la differenza e sostenerli nel loro sogno, non deludiamoli!
(e questi due hanno molti lavori alle spalle)
A quel che so io, questo fumetto ha, dal punto di vista economico, tutti i crismi dell'autoproduzione e, nel caso del disegnatore (che seguo e conosco) se si volesse parlare di contratti e retribuzione, allora sarebbe "amatore onorario"
Rispondendo a Fma35
Sì ho capito dove vuoi arrivare, ma tu analizzi il fumetto indie solo sotto l'aspetto dell'esordiente, che ok ci sta ma fino ad un certo punto. Infatti è anche vero che si tratti di un format particolare che viene appunto autoprodotto (da esordienti e non) e non passa attraverso i canali ufficiali dell'editoria! Poi capisco benissimo il tuo discorso, ho visto anche io che in lizza ci sono lavori che davvero debuttano sull'IICA e forse avrebbe avuto senso farne una categoria a parte, basandosi ad esempio sul fatto che si possano considerare lavori inediti da ogni punto di vista!! Poi, per tornare al fumetto in questione per cui stavo spezzando la mia lancia e che seguo con piacere, mi sembra che, limitandoci al team grafico, siano abbastanza freschi di scuola comics e la loro esperienza editoriale alle spalle sia solo la stagione precedente di Carlo Lorenzini!
Che poi aver fatto delle collaborazioni è ovviamente un merito, perchè vuol dire che hanno talento.
PS: non abbiamo ancora presentato nessuna opera inedita, tutte quelle presentate finora si trovano già da tempo online o in cartaceo, per cui se non le conoscevate era solo perchè erano state inghiottite dal marasma del web e mi rende felice sapere che le avete potute conoscere grazie a noi
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