Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Oggi appuntamento libero, con gli anime Tokyo ESP e Yuri kuma arashi e il manga Sugar Sugar Rune.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Per saperne di più continuate a leggere.
Oggi appuntamento libero, con gli anime Tokyo ESP e Yuri kuma arashi e il manga Sugar Sugar Rune.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
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Tokyo ESP
3.0/10
"Tokyo ESP" è riuscito veramente a sorprendermi! E' un'opera stravolgente, nel vero senso della parola! E' un anime capace di mostrarti un episodio di apertura tale da farti quasi rimanere a bocca aperta, tale da farti quasi pensare a un possibile "capolavoro", ma è anche un anime capace di annullare immediatamente quanto di buono visto in quella breve parentesi di apertura e, come se non bastasse, riesce incredibilmente bene nel mettere in mostra un'incredibile e innumerevole serie di limiti e carenze durante tutto l'arco narrativo residuo (fortunatamente assai breve).
Onestamente devo sforzarmi veramente al limite per trovare qualcosa di vagamente difendibile in ciò che ho visionato successivamente al primo episodio, e qualsivoglia tesi difensiva sarebbe veramente fragile oltreché puramente soggettiva. Il compito diventa assai arduo anche nell'elencare gli innumerevoli difetti, dato che non saprei da dove cominciare e facilmente mi dimenticherò qualcosa per strada, ma forse è anche meglio così: a questo punto, mi sembrerebbe di "sparare sull'ambulanza".
Come già accennato precedentemente, "Tokyo ESP" parte in quarta mostrandoci un primo episodio sfavillante sotto svariati punti di vista, narrativamente intrigante, pieno di scene d'azione potenti, tutte quante tese e forse persino troppo spettacolari, e una soundtrack da film americano; ma si tratta di un riuscitissimo specchietto per le allodole: dal secondo episodio vengono presentati i protagonisti principali e incredibilmente il castello di carte viene giù quasi completamente, si perde la serietà che ci avevano lasciato immaginare (la rivedremo solo a piccoli sprazzi nel corso dell'opera), vengono aggiunti elementi frivoli assolutamente inadeguati all'apparente natura dell'anime, come pinguini volanti, panda maestri di arti marziali, pesci luminosi svolazzanti che avrebbero certamente fatto la felicità di Capitan Findus, se solo fosse stato presente anche lui nel cast (e ci sarebbe stato bene, ve lo assicuro). Tutto qua? No, dico, vogliamo scherzare? Menzione particolare andrebbe portata anche alla mediocrità della caratterizzazione di tutti i personaggi, nessuno escluso, molti dei quali (anche tra i comprimari) prendono un'ignobile ispirazione da personaggi di film e quant'altro, e non si tratta semplicemente di un tributo, ma di manifesta carenza di idee nel creare qualcosa di valido e vagamente originale. Dovremmo fare un accenno a una sceneggiatura miserabile con avvenimenti spesso privi di sufficiente logica: tale difetto si ripercuote facilmente anche nell'impalpabilità dei dialoghi e nell'assurdità di diverse scelte e situazioni, tanto da cadere spesso nel ridicolo. Doveva essere un'opera seria e aveva grosse potenzialità, ma il lavoro svolto si è rivelato fallimentare, oserei dire quasi a 360 gradi, creando dunque una serie indubbiamente mal realizzata che potrebbe dar soddisfazione solo a un pubblico giovane o comunque con poca esperienza pregressa; in caso contrario, sarebbe sin troppo facile restare delusi dalla poca serietà di molte situazioni e da sviluppi privi di originalità nonché di profondità, di logica e di "credibilità", relativamente al contesto fantasioso dell'opera stessa, ovviamente.
Tecnicamente parlando, siamo dinnanzi a un comparto grafico altalenante, ma di base anch'esso poco curato e originale, specialmente prendendo in esame i volti dei personaggi poco dettagliati.
Il finale è aperto, potremmo dire che tenta di dare un accenno di spiegazioni, ma... finisce lì, sul più bello (si fa per dire). Pare evidente che abbiano lasciato il tutto aperto in favore di una possibile seconda stagione, che - in tal caso - mi guarderò bene dal seguire.
Vivere pensando che i miracoli non esistano, oppure che tutto ciò che accade sia un miracolo
Potrebbe sembrare una citazione di Marzullo e invece fa parte dell'anime in questione, ma con una sceneggiatura di questo tipo, con così tante baggianate inserite in abbondanza, con dei personaggi apparentemente interessanti ma all'atto pratico scialbi e privi di sufficiente mordente (in quanto mal caratterizzati), neanche un miracolo potrebbe in qualche modo risollevare il mio interesse per questo mezzo supplizio che catalogherei senza alcun indugio tra i peggiori lavori svolti nell'ambito dell'annata 2014.
Se vi piacciono le opere d'azione e le gradite "ben confezionate", ossia seriose, con dei personaggi carismatici, una trama ben costruita e profonda, e magari un finale degno di questo nome... beh, guardatevi intorno e troverete agevolmente qualcosa di molto più degno rispetto a "Tokyo ESP".
Il voto sarebbe un 3.5 per quanto mi riguarda, ma non me la sento proprio di regalargli quel mezzo in più da poter arrotondare per eccesso.
Onestamente devo sforzarmi veramente al limite per trovare qualcosa di vagamente difendibile in ciò che ho visionato successivamente al primo episodio, e qualsivoglia tesi difensiva sarebbe veramente fragile oltreché puramente soggettiva. Il compito diventa assai arduo anche nell'elencare gli innumerevoli difetti, dato che non saprei da dove cominciare e facilmente mi dimenticherò qualcosa per strada, ma forse è anche meglio così: a questo punto, mi sembrerebbe di "sparare sull'ambulanza".
Come già accennato precedentemente, "Tokyo ESP" parte in quarta mostrandoci un primo episodio sfavillante sotto svariati punti di vista, narrativamente intrigante, pieno di scene d'azione potenti, tutte quante tese e forse persino troppo spettacolari, e una soundtrack da film americano; ma si tratta di un riuscitissimo specchietto per le allodole: dal secondo episodio vengono presentati i protagonisti principali e incredibilmente il castello di carte viene giù quasi completamente, si perde la serietà che ci avevano lasciato immaginare (la rivedremo solo a piccoli sprazzi nel corso dell'opera), vengono aggiunti elementi frivoli assolutamente inadeguati all'apparente natura dell'anime, come pinguini volanti, panda maestri di arti marziali, pesci luminosi svolazzanti che avrebbero certamente fatto la felicità di Capitan Findus, se solo fosse stato presente anche lui nel cast (e ci sarebbe stato bene, ve lo assicuro). Tutto qua? No, dico, vogliamo scherzare? Menzione particolare andrebbe portata anche alla mediocrità della caratterizzazione di tutti i personaggi, nessuno escluso, molti dei quali (anche tra i comprimari) prendono un'ignobile ispirazione da personaggi di film e quant'altro, e non si tratta semplicemente di un tributo, ma di manifesta carenza di idee nel creare qualcosa di valido e vagamente originale. Dovremmo fare un accenno a una sceneggiatura miserabile con avvenimenti spesso privi di sufficiente logica: tale difetto si ripercuote facilmente anche nell'impalpabilità dei dialoghi e nell'assurdità di diverse scelte e situazioni, tanto da cadere spesso nel ridicolo. Doveva essere un'opera seria e aveva grosse potenzialità, ma il lavoro svolto si è rivelato fallimentare, oserei dire quasi a 360 gradi, creando dunque una serie indubbiamente mal realizzata che potrebbe dar soddisfazione solo a un pubblico giovane o comunque con poca esperienza pregressa; in caso contrario, sarebbe sin troppo facile restare delusi dalla poca serietà di molte situazioni e da sviluppi privi di originalità nonché di profondità, di logica e di "credibilità", relativamente al contesto fantasioso dell'opera stessa, ovviamente.
Tecnicamente parlando, siamo dinnanzi a un comparto grafico altalenante, ma di base anch'esso poco curato e originale, specialmente prendendo in esame i volti dei personaggi poco dettagliati.
Il finale è aperto, potremmo dire che tenta di dare un accenno di spiegazioni, ma... finisce lì, sul più bello (si fa per dire). Pare evidente che abbiano lasciato il tutto aperto in favore di una possibile seconda stagione, che - in tal caso - mi guarderò bene dal seguire.
Vivere pensando che i miracoli non esistano, oppure che tutto ciò che accade sia un miracolo
Potrebbe sembrare una citazione di Marzullo e invece fa parte dell'anime in questione, ma con una sceneggiatura di questo tipo, con così tante baggianate inserite in abbondanza, con dei personaggi apparentemente interessanti ma all'atto pratico scialbi e privi di sufficiente mordente (in quanto mal caratterizzati), neanche un miracolo potrebbe in qualche modo risollevare il mio interesse per questo mezzo supplizio che catalogherei senza alcun indugio tra i peggiori lavori svolti nell'ambito dell'annata 2014.
Se vi piacciono le opere d'azione e le gradite "ben confezionate", ossia seriose, con dei personaggi carismatici, una trama ben costruita e profonda, e magari un finale degno di questo nome... beh, guardatevi intorno e troverete agevolmente qualcosa di molto più degno rispetto a "Tokyo ESP".
Il voto sarebbe un 3.5 per quanto mi riguarda, ma non me la sento proprio di regalargli quel mezzo in più da poter arrotondare per eccesso.
Sugar Sugar Rune
4.0/10
Vi ricordate quel bell'anime anni '70 arrivato in Italia col nome "Bia e la sfida della magia" con le animazioni di Shingo Araki e quella storia tanto carina? Bene, se ve lo ricordate allora non avete bisogno di leggere "Sugar sugar Rune" in quanto la trama è bella ripresa para para dal sopracitato anime.
Esattamente come in "Bia" le due protagoniste sono due contendenti per il titolo di regina del regno della magia, e esattamente con in "Bia" sono state mandate a fare un apprendistato sulla Terra. Copia e incolla. Niente da aggiungere, veramente niente.
La storia avrà sviluppi pressocché diversi, ma non posso dare un buon giudizio a un manga la cui cornice è palesemente ripresa da un'opera giá esistente, cosí come non sono mai riuscita a farmi piacere "Lovely Complex" per le forti somiglianze di soggetto con "The Kabocha wine" (in Italia "Sun College").
L'unico, e veramente unico, aspetto degno di considerazione di "Sugar sugar rune", che si trascina comunque in maniera sciatta e banalottta, è il meraviglioso comparto grafico. Le tavole sono veramente particolari e coerenti con lo stile solido e compatto scelto dalla Anno: ricche di dettagli e retini, sono i disegni e lo stile l'unico punto di forza del manga.
Ancora una volta la Anno, che voleva dimostrarsi una valida mangaka per bambini (se non erro questo manga venne pubblicato su "Nakayoshi" in Giappone, la stessa rivista di "Sailor Moon" e che si rivolge a un pubblico molto giovane), riesce a tenere a galla un soggetto banale e annacquato solo grazie al suo tratto particolare e inconfondibile. E confermo di non aver apprezzato le sue capacitá narrative né qui né nei suoi manga per un pubblico piú maturo, ritendendola ben troppo sopravvalutata, quando probabilmente se si dedicasse solo ai disegni sarebbe una vera e propria fuoriclasse.
Esattamente come in "Bia" le due protagoniste sono due contendenti per il titolo di regina del regno della magia, e esattamente con in "Bia" sono state mandate a fare un apprendistato sulla Terra. Copia e incolla. Niente da aggiungere, veramente niente.
La storia avrà sviluppi pressocché diversi, ma non posso dare un buon giudizio a un manga la cui cornice è palesemente ripresa da un'opera giá esistente, cosí come non sono mai riuscita a farmi piacere "Lovely Complex" per le forti somiglianze di soggetto con "The Kabocha wine" (in Italia "Sun College").
L'unico, e veramente unico, aspetto degno di considerazione di "Sugar sugar rune", che si trascina comunque in maniera sciatta e banalottta, è il meraviglioso comparto grafico. Le tavole sono veramente particolari e coerenti con lo stile solido e compatto scelto dalla Anno: ricche di dettagli e retini, sono i disegni e lo stile l'unico punto di forza del manga.
Ancora una volta la Anno, che voleva dimostrarsi una valida mangaka per bambini (se non erro questo manga venne pubblicato su "Nakayoshi" in Giappone, la stessa rivista di "Sailor Moon" e che si rivolge a un pubblico molto giovane), riesce a tenere a galla un soggetto banale e annacquato solo grazie al suo tratto particolare e inconfondibile. E confermo di non aver apprezzato le sue capacitá narrative né qui né nei suoi manga per un pubblico piú maturo, ritendendola ben troppo sopravvalutata, quando probabilmente se si dedicasse solo ai disegni sarebbe una vera e propria fuoriclasse.
Yurikuma Arashi
1.0/10
Un anime giapponese, così come ogni altra opera d'intrattenimento, non va deriso o idolatrato a seconda di chi "tira le fila", bensì dalla qualità propria di quella determinata opera. E' l'affermazione ideale per aprire un discorso su "Yuri Kuma Arashi", che tradotto in maniera razionale sarebbe "non prendermi in giro dicendo che lo guardi per la trama".
In una realtà dove il mondo è diviso tra regno degli umani e degli orsi da un muro detto "dell'estinzione" si svolge la vita quotidiana (ci stiamo credendo tutti) di Kureha, una giovane studentessa lesbica (come tutte le ragazze della sua scuola e del mondo, parrebbe) orfana di madre. La giovane trova sollievo dalla perdita della sua unica parente nell'amore della sua amica Sumika, che tuttavia farà la stessa fine della madre... ah povera Kureha, è sfigata quanto il protagonista pianista di un altro anime di nostra conoscenza. Poco dopo l'accaduto, due nuove studentesse entreranno nella vita di Kureha, la quale tuttavia non sa che il pericolo è proprio intorno a lei, in più di un senso. E qui mi fermo.
Dunque, solitamente non amo recensire un anime facendo riferimento agli autori, ma, visto che in molti (la sfilza di individui che lo hanno apprezzato prima di tutti) come prima caratteristica positiva affibbiavano il nome Kunihiko Ikuhara (creatore di "Sailor Moon", "Punta al Top 2" o "Mawaru-Penguindrum" tanto per citarne i tre più famosi), mi vedo costretto a chiarire un concetto già usato per introdurre questa recensione, ovvero che non tutte le ciambelle escono col buco. Secondo voi ogni opera che sgancia un autore di successo è automaticamente un capolavoro semplicemente perché è stato quell'autore in particolare a dirigerla? Non credo ci sia bisogno che vi risponda. Tralasciando che le opere di Ikuhara non sono neanche numerosissime, seppur molto conosciute alcune, quindi è inutile cercare di premere sull'unico lato positivo inesistente della faccenda.
Vi è in ogni caso una fetta d'utenza che ha apprezzato parecchio questo anime per dei "significati nascosti" dietro ogni evento e/o frase presenti nell'opera in questione. E' curiosamente affascinante leggere di gente che si è sforzata tanto da far fondere l'ultimo dei propri neuroni ancora funzionanti per dare un significato vagamente profondo agli eventi di "Yuri Kuma Arashi". Ad esempio c'è chi ha annotato al significato dell'isolamento presente nella classe di Kureha l'isolamento sociale derivante dalla definizione di male per tutto ciò che concerne il diverso e il fuori dalle regole scritte e non, ma è solo una delle tante 'pippe mentali'. Di norma ora dovrei fiondarmi sulla parentesi "yuri", ed è ciò che mi appresto a fare, tuttavia si tratta solo di un tassello secondario che comunque contribuisce a lanciare quest'opera nella pattumiera.
Nel corso degli anni ho letto di gente che per "giustificarsi", ma sarebbe più corretto dire "nascondersi", scriveva/diceva di visionare opere come "Girls und Panzer" per la fedeltà e la cura nei dettagli sui carri armati. C'è stato chi diceva di aver apprezzato "Ikkitousen" per la trama. C'è stato addirittura chi ha scritto di essersi appassionato a un anime come "Strike Witches" per la fedeltà storica... Dove voglio arrivare con tutto ciò? Beh, se qualcuno mi venisse a dire che ha visionato un'opera come "Yuri Kuma Arashi" per la trama, io mi vedrei costretto a mettere in atto una sonora risata. Perché è come dire che la gente guarda hentai per godersi la questione amorosa o il dramma sentimentale. Do pertanto un consiglio sincero, non nascondetevi dietro un dito e confessate di averlo visto perché vi aspettavate le scene erotiche (che non sono proprio tantissime anche contando le leccate di miele sul corpo di Kureha qua e là). Lo yuri è e rimane un'aggiunta essenziale per le finanze di quest'opera, che cola a picco dal primo episodio. Vi è inoltre una ripetizione di scene, location e dialoghi specie nei primi episodi: la cosa è voluta, ma trasuda svogliatezza da parte degli autori e ulteriore noia negli spettatori.
Tecnicamente non c'è molto da dire, l'anime ha uno stile particolare seppur non indimenticabile. Colori e illuminazione accompagnano sfondi per nulla da buttare che tuttavia risultano sempre eccessivamente statici. I personaggi sono quasi tutte ragazze e a dirla tutta basta cambiare colori e acconciatura, più qualche dettaglio a caso, per avere in fin dei conti sempre lo stesso personaggio, ma non lo riterrei un difetto vero e proprio, dato che è un punto che tocca anche altre opere. Le animazioni sono... legnose e mai dinamiche, si fa un grande uso di scene astratte che dopo una sana e goduta fumata d'erba assumono significati dal retrogusto filosofico, o almeno così dicono le leggende metropolitane. Sulle sigle mi permetto di stendere un velo pietoso, astenendomi specie dal definire ciò che si vede. Piccola nota, nessuna persona sana di mente riuscirebbe a prendere sul serio delle ragazze con le zampe peluche da orso e che pertanto dovrebbero essere ritenute "orse", così come nessun sano di mente prenderebbe sul serio il fatto che i "famelici e selvaggi" orsi abbiano le dimensioni di una pantofola.
Naturalmente ci saranno i soliti a dire: "Eh beh, potevi non guardarlo", e invece no, io visiono anche solo per curiosità, per capire cosa le persone trovano di bello in una determinata opera. C'è gente che ha definito "Cinquanta sfumature di grigio" un capolavoro, quando in realtà è un porno con l'abito da film, ma non per questo chi odiava il genere e già sapeva cosa si aspettava si è astenuto dal visionarlo, anzi lo hanno visionato apposta per cercare di capirlo (invano). Naturalmente chi ha apprezzato "Yuri Kuma Arashi" non cambierà idea a riguardo dopo aver letto ciò che se ne scrive in rete e né deve accadere. Sono spiacente di non essere riuscito ad apprezzare cotanta meraviglia, ma un anime erotico/psicologico finto, sceneggiato con il fondoschiena e che si nasconde dietro fumosi significati simbolici (inesistenti), non lo ritengo degno del tempo dedicatogli. L'occhio e l'orecchio rispettivamente vedono e sentono ciò che vogliono vedere e sentire. Tra le risate di alcuni, il disappunto di molti e il riscontro positivo di quelli che prevedo molto pochi, concludo questa recensione.
In una realtà dove il mondo è diviso tra regno degli umani e degli orsi da un muro detto "dell'estinzione" si svolge la vita quotidiana (ci stiamo credendo tutti) di Kureha, una giovane studentessa lesbica (come tutte le ragazze della sua scuola e del mondo, parrebbe) orfana di madre. La giovane trova sollievo dalla perdita della sua unica parente nell'amore della sua amica Sumika, che tuttavia farà la stessa fine della madre... ah povera Kureha, è sfigata quanto il protagonista pianista di un altro anime di nostra conoscenza. Poco dopo l'accaduto, due nuove studentesse entreranno nella vita di Kureha, la quale tuttavia non sa che il pericolo è proprio intorno a lei, in più di un senso. E qui mi fermo.
Dunque, solitamente non amo recensire un anime facendo riferimento agli autori, ma, visto che in molti (la sfilza di individui che lo hanno apprezzato prima di tutti) come prima caratteristica positiva affibbiavano il nome Kunihiko Ikuhara (creatore di "Sailor Moon", "Punta al Top 2" o "Mawaru-Penguindrum" tanto per citarne i tre più famosi), mi vedo costretto a chiarire un concetto già usato per introdurre questa recensione, ovvero che non tutte le ciambelle escono col buco. Secondo voi ogni opera che sgancia un autore di successo è automaticamente un capolavoro semplicemente perché è stato quell'autore in particolare a dirigerla? Non credo ci sia bisogno che vi risponda. Tralasciando che le opere di Ikuhara non sono neanche numerosissime, seppur molto conosciute alcune, quindi è inutile cercare di premere sull'unico lato positivo inesistente della faccenda.
Vi è in ogni caso una fetta d'utenza che ha apprezzato parecchio questo anime per dei "significati nascosti" dietro ogni evento e/o frase presenti nell'opera in questione. E' curiosamente affascinante leggere di gente che si è sforzata tanto da far fondere l'ultimo dei propri neuroni ancora funzionanti per dare un significato vagamente profondo agli eventi di "Yuri Kuma Arashi". Ad esempio c'è chi ha annotato al significato dell'isolamento presente nella classe di Kureha l'isolamento sociale derivante dalla definizione di male per tutto ciò che concerne il diverso e il fuori dalle regole scritte e non, ma è solo una delle tante 'pippe mentali'. Di norma ora dovrei fiondarmi sulla parentesi "yuri", ed è ciò che mi appresto a fare, tuttavia si tratta solo di un tassello secondario che comunque contribuisce a lanciare quest'opera nella pattumiera.
Nel corso degli anni ho letto di gente che per "giustificarsi", ma sarebbe più corretto dire "nascondersi", scriveva/diceva di visionare opere come "Girls und Panzer" per la fedeltà e la cura nei dettagli sui carri armati. C'è stato chi diceva di aver apprezzato "Ikkitousen" per la trama. C'è stato addirittura chi ha scritto di essersi appassionato a un anime come "Strike Witches" per la fedeltà storica... Dove voglio arrivare con tutto ciò? Beh, se qualcuno mi venisse a dire che ha visionato un'opera come "Yuri Kuma Arashi" per la trama, io mi vedrei costretto a mettere in atto una sonora risata. Perché è come dire che la gente guarda hentai per godersi la questione amorosa o il dramma sentimentale. Do pertanto un consiglio sincero, non nascondetevi dietro un dito e confessate di averlo visto perché vi aspettavate le scene erotiche (che non sono proprio tantissime anche contando le leccate di miele sul corpo di Kureha qua e là). Lo yuri è e rimane un'aggiunta essenziale per le finanze di quest'opera, che cola a picco dal primo episodio. Vi è inoltre una ripetizione di scene, location e dialoghi specie nei primi episodi: la cosa è voluta, ma trasuda svogliatezza da parte degli autori e ulteriore noia negli spettatori.
Tecnicamente non c'è molto da dire, l'anime ha uno stile particolare seppur non indimenticabile. Colori e illuminazione accompagnano sfondi per nulla da buttare che tuttavia risultano sempre eccessivamente statici. I personaggi sono quasi tutte ragazze e a dirla tutta basta cambiare colori e acconciatura, più qualche dettaglio a caso, per avere in fin dei conti sempre lo stesso personaggio, ma non lo riterrei un difetto vero e proprio, dato che è un punto che tocca anche altre opere. Le animazioni sono... legnose e mai dinamiche, si fa un grande uso di scene astratte che dopo una sana e goduta fumata d'erba assumono significati dal retrogusto filosofico, o almeno così dicono le leggende metropolitane. Sulle sigle mi permetto di stendere un velo pietoso, astenendomi specie dal definire ciò che si vede. Piccola nota, nessuna persona sana di mente riuscirebbe a prendere sul serio delle ragazze con le zampe peluche da orso e che pertanto dovrebbero essere ritenute "orse", così come nessun sano di mente prenderebbe sul serio il fatto che i "famelici e selvaggi" orsi abbiano le dimensioni di una pantofola.
Naturalmente ci saranno i soliti a dire: "Eh beh, potevi non guardarlo", e invece no, io visiono anche solo per curiosità, per capire cosa le persone trovano di bello in una determinata opera. C'è gente che ha definito "Cinquanta sfumature di grigio" un capolavoro, quando in realtà è un porno con l'abito da film, ma non per questo chi odiava il genere e già sapeva cosa si aspettava si è astenuto dal visionarlo, anzi lo hanno visionato apposta per cercare di capirlo (invano). Naturalmente chi ha apprezzato "Yuri Kuma Arashi" non cambierà idea a riguardo dopo aver letto ciò che se ne scrive in rete e né deve accadere. Sono spiacente di non essere riuscito ad apprezzare cotanta meraviglia, ma un anime erotico/psicologico finto, sceneggiato con il fondoschiena e che si nasconde dietro fumosi significati simbolici (inesistenti), non lo ritengo degno del tempo dedicatogli. L'occhio e l'orecchio rispettivamente vedono e sentono ciò che vogliono vedere e sentire. Tra le risate di alcuni, il disappunto di molti e il riscontro positivo di quelli che prevedo molto pochi, concludo questa recensione.
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Il mondo è finito
Le altre opere non mi interessano ma le recensioni sono ben scritte e fruibili.
I miei complimenti ai tre recensori e a presto.
Una persona intelligente credo finisca di leggere la recensione lì, il resto è solo per i più masochisti.
Sono d'accordo su alcuni punti della recensione e anche se l'1 mi sembra davvero esagerato capisco che se qualcosa ti ha fatto proprio schifo ti venga voglia di dargli il minimo possibile...
Creatore? lui e' stato solo il regista di queste opere.
Non è un capolavoro ma è un manga carino e ben disegnato. La sufficienza è più che meritata.
Il fatto che se dei manga abbiano stesse premesse ( cosa che effettivamente non accade mai eh) non é indice di discriminazione ne tanto meno quello prima debba essere necessariamente migliore. La seconda recensione non capisco proprio il suo motivo di esistere considerato che si parla di tutto e niente, dell'opera non recensisce nulla.
Senza considerare che riprende i canoni del majokko perfettamente, é realizzato egregiamente ed é simpatico. Loi consiglierei come lettura leggera e senza pretese.
Nell'ultima, Se non si conosce meglio fare un passo indietro, prenderne consapevolezza e recensire solo ciò che abbiamo visto. Non é necessario conoscere sempre e comunque vita morte e miracoli di qualcosa o qualcuno.
Molte volte mi capita di non essere d'accordo con i voti e le recensioni, queste si basano su aspetti oggettivi, ma anche soggettivi. Direi che sono mancati i primi nelle ultime due recensioni.
Certo che no. Ikuhara è il mio autore preferito in assoluto insieme a David Lynch e di entrambi ho un'opera che proprio non ho amato. Per il secondo fu "Fire walk with me", per il primo è stato questo anime. Se l'ho visto fino alla fine, da femmina etero, non è stato certo per le scene ecchi (che ci sono, son tante e spesso volgari, vero), ma per la trama o meglio, per un "debito di fiducia" nei confronti del regista.
Se non mi è piaciuto "yuri kuma arashi" non è stato solo per la mole di fanservice erotico, ma per il suo essere, al netto di buone intenzioni sul fronte dei contenuti (la disamina freudiana, l'accettazione del diverso, l'individualismo vs. una rassicurante, comoda"invisibilità") fiacco nel suo svolgimento. Nell'essere un "more of the same" dell'autore a livello di stereotipie, soluzioni visive, narrazione. Nella mancanza di personaggi empatici, capaci di uscire fuori dal ruolo loro scritto e di "bucare lo schermo" quando soffrono, amano e si immolano. Nell'avere animazioni di qualità altalenante e musiche dimenticabili. Nel suo essere, in sostanza, piatto, noioso, poco coraggioso.
Ed è una mia opinione dal valore limitatissimo, ma farsi il sangue così amaro per un cartone animato non fa bene alla salute.
Il regista di alcune stagioni di Sailor Moon e volendo il creatore e regista di Penguindrum.
L'ignoranza si palesa citando Diebuster, a cui Ikuhara ha giusto lavorato ad un solo episodio.
Bisognerebbe avere il rispetto minimo per i propri interlocutori e non parlare di cose che non si conoscono, ma a volte è arduo farlo.
Questo nell'ipotesi che il recensore non abbia visto Diebuster, perché se l'ha fatto e ci ha visto la mano di Ikuhara (e non quella, invero abbastanza evidente, di Tsurumaki) forse è meglio che cambi hobby, ce ne sono tanti che hanno barriere d'ingresso molto più basse.
Che la seconda si può chiamare recensione.
Tra l'altro mi pare che il recensore abbia sprecato più parole a inveire contro la fetta d'utenza che ha apprezzato parecchio questo anime per dei "significati nascosti" (uso parole sue) che non a spiegare cosa effettivamente non vada nell'opera in sé. Poi oh, siamo d'accordo tutti che Yuri Kuma Arashi sia l'opera meno riuscita di Ikuni, ma almeno poteva farci il favore di spendere qualche argomentazione in più per giustificare un simile voto, che peraltro sembra più dettato da una sorta di odio cingenito nei confronti del regista (come si evince anche dalla sua agghiacciante presentazione!).
Rieper evidentemente e' uno che sfrutta tutto il range di voti messo a disposizione da AnimeClick e fin qui non ci vedo nulla di male; andando a vedere ha scritto 133 recensioni e assegnato l'1 per tre volte, che e' meno del 3%, quindi non ne abusa. Se pero' si tiene conto che un altro di questi 1 e' stato assegnato a One Piece si puo' ragionevolmente sospettare l'intento trolloso. Personalmente mi pare molto piu' assurdo il suo 3 gratuito ad Anna dei Capelli Rossi che l'1 a Yuri Kuma, che e' chiaramente trolloso.
Comunque va bene cosi': vedetela dal lato positivo, AnimeClick promuove la liberta' di espressione!
Detto ciò, conosco direttamente solamente Tokyo ESP, e nemmeno a me aveva colpito in maniera particolare. Se non sbaglio gli avevo assegnato un 5, ma credo sia dettato dalla mia eccessiva bonarietà. Concordo su molti punti della recensione.
Complimenti a tutti e tre!
Piccola parentesi, noto come al solito che su questo sito (ma ehi siamo su internet) l'educazione nei confronti di persone che non si conoscono è sempre sotto al livello del mare. Non starò qui a fare la ramanzina a nessuno poiché non è mio compito e neanche né avrei voglia, ma tant'è.
Tornando all'opera, i miei riferimenti al cast di creazione sono dovuti poiché ogni volta che che usciva fuori YKA nelle notizie prima di tutto veniva nominato Kunihiko Ikuhara. Premetto che a me di chi crea un'anime non frega assolutamente nulla, nel senso che non guardo un determinato titolo perché lo ha fatto Tizio 1 invece che Tizio 2, e volendomi informare sull'autore di YKA ho preso delle informazioni per utilizzarle nella recensione. Che poi sia stata un scelta giusta, sbagliata, mal sfruttata, mal impostata è un conto.
Ho perso letteralmente il conto di quante volte ho visto gente guardare i voti e basta, senza dar conto a ciò che c'è scritto, non starò qui a ripetere quanto detto in passato. Vi ha dato così fastidio che io abbia dato 1 come voto a Yuri Kuma Arashi? Beh non me ne frega assolutamente nulla, se c'è un range di voti che va da 1 a 10 io lo utilizzo e voi potete fare lo stesso. Se avete dei problemi a riguardo allora vi consiglio di chiedere allo staff di questo sito di limitare quel range da 3 a 10. Imparate l'educazione, vi auguro buona giornata.
No, da fastidio che nomini un autore citandone le opere senza averne vista una, da fastidio che il 90% della critica è rivolta a chi ha apprezzato l'anime invece che all'anime stesso il che si ricollega anche al punto uno ( eh, vi piace Yurikuma Arashi perchè Ikuhara è famoso ).
Sbagliato la mia critica va a coloro che, sotto l'effetto di sostanze di cui ho dubbi sulla legalità, hanno trovato significati filosofici nel visionare gli episodi di YKA. Se l'anime è piaciuto a delle persone ben venga per loro. Ah e per la cronaca, le altre opere le conosco eccome, anche se visionate di malavoglia e poco approfondite. Infastidisciti di meno e vivi di più.
E allora spiega, con cognizione di causa, perchè questi significati filosofici non esistono.
"Ah e per la cronaca, le altre opere le conosco eccome, anche se visionate di malavoglia e poco approfondite"
Ah beh, allora questo ti discolpa, viste di malavoglia e poco approfondite, perchè effettivamente Ikuhara è un autore così semplice che basta un'occhiata fugace per comprendere cosa c'è su schermo.
"Infastidisciti di meno e vivi di più."
Veramente chi infastidisce recensendo un anime solo per dare contro a chi questo è piaciuto non sono io.
Perché il cielo è blu? Siamo ai livelli di Dark Souls dove la trama non esiste se non a pezzi... pezzi alla mercé delle interpretazioni del pubblico. Credo di essere stato chiaro.
"Ah beh, allora questo ti discolpa, viste di malavoglia e poco approfondite, perchè effettivamente Ikuhara è un autore così semplice che basta un'occhiata fugace per comprendere cosa c'è su schermo."
Che un'autore sia semplice o complesso da interpretare è una questione del tutto soggettiva, a me basta farmi un'idea delle sue creazioni. Non ho il minimo interesse a scervellarmi per un'autore e le sue seghe mentali trasposte in un manga/anime.
A me sembri alquanto infastidito e turbato. Capisco sia lunedì però dai non farne un dramma. Se dovessimo farci il sangue acido per ogni parola negativa trovata su internet per opere che io o tu abbiamo rispettivamente gradito/odiato non si starebbe più sereni. Le mie spiegazioni, anche se non dovute, le ho date.
Ti piacerebbe.
Ripeto: l'unica altra insufficienza presente sul sito è quella di Akira e l'ho pure spolliciata perché è una vera recensione, a differenza della tua, dove il voto è l'ultimo dei problemi.
Voi sapere chi ha guardato solo il voto? La maggior parte di quelli che te l'hanno spolliciata solo perché si sono visti mezzo episodio e gli ha fatto schifo perché non faceva per loro, ma almeno hanno avuto la dignità di non riversare odio spicciolo e carenza di argomentazioni in uno scritto spacciandolo per "recensione".
In fin dei conti non sono gli anime a fare schifo, ma una buona fetta dell'irrispettosa community, che sfortunatamente non è delimitata semplicemente a questo sito ma al web nella sua interezza. In pratica non c'è la libertà d'espressione senza la diretta maleducazione d'assalto in risposta.
@M3talD3v!lG3ar: Anche a me è piaciuta la recensione di Akira e gli ho dato un "up" anche io, molto ben scritta. Tuttavia questo estremo astio nei miei confronti da parte tua, che si sente dal tono del tuo commento, francamente lo trovo fuori luogo e anche abbastanza immotivato. Ti invito alla calma.
Cari ragazzi...le storie romantiche più belle le trovate proprio negli hentai :^) l'unico genere dove i protagonisti si amano realmente, mettono su famiglia e concludono qualcosa.
Per quanto mi riguarda ho detto quello che penso, @Tsuki! faccio notare soltanto che come dovrebbe aver letto nella recensione, non ho parlato molto di contenuti perchè a mio avviso non ci sono contenuti (c'e un nesso causale molto forte).
Per quanto riguarda gli altri due anime non li ho visti quindi non posso esprimermi. Di "Tokyo ESP" seguo soltanto il manga (e sono ferma al volume 6 da secoli).
Come ho già detto in questa stessa rubrica, riguardo a questo stesso titolo, YKA è un fallimento (quasi) totale, neanche paragonabile al ben più godibile penguindrum (anch'esso con le sue pecche, ma decisamente gestito meglio e con un messaggio estremamente più articolato e complesso, ma comprensibile dopo qualche ricerca sul web/riflessione personale).
Guarda, te lo dico con tutta la calma del mondo: hai torto. Qualunque cosa tu possa dire.
@Rieper: *pacca sulla spalla* XD
@Pennero: Grazie XD
Ma in effetti gli hentai sono decisamente più profondi di un sacco di opere.
Anche se, in questo caso, parliamo di profondità dal punto di vista spaziale.
Fa venire voglia di lanciafiamme....(in generale)
nella tua pseudo recensione non c'è trama, non c'è riferimento al comparto tecnico, disegno dell'autore, del character design, dei dialoghi e della composizione delle tavole, dei perosnaggi,della caratterizzazione... niente non c'è niente, hai preso delle pagine bianche e le hai semplicemente voltate quindi... wow interessante.
Che poi l'opera abbia fatto ribrezzo sono altre storie, quello lo mettere all'ultimo. Prima recensite .-.
nella tua pseudo recensione non c'è trama, non c'è riferimento al comparto tecnico, disegno dell'autore, del character design, dei dialoghi e della composizione delle tavole, dei perosnaggi,della caratterizzazione... niente non c'è niente, hai preso delle pagine bianche e le hai semplicemente voltate quindi... wow interessante.
Che poi l'opera abbia fatto ribrezzo sono altre storie, quello lo mettere all'ultimo. Prima recensite .-."
Perché tutti qui hanno fatto un corso di studi che gli permette di classificare il lavoro altrui e di commentarlo in maniera oggettiva...ma fatemi il piacere. Esiste una differenza fra voi e gli editori che decidono se pubblicare una serie oppure no.
Parlate di oggettività ma alla fine, a conti fatti, le vostre "recensioni" non sono altro che un ammasso di soggettività pura.
Cosa c'entra l'editore con i lrecensore adesso, non credo ci sia qualche editore qui dentro che scrive recensori per altri amatori. Non capisco perchè usare una figura che non c'entr aniente solo per sottolineare e darsi ragione.
Infatti la recensione ha la soggettività, il gusto personale non lo si può prescindere nemmeno se lo volessimo, ma ciò non toglie che fare una recensione deve esplicare ciò che stai recensendo altrimenti scriviamo semplicemente : bello/brutto/passabile/ok/lascia perdere fa cacare.
Basta guardare la prima recensione, un 3 specificando esattamente dove e sperchè lo ha dato. da prendere da esempio.
Inoltre non mi sembra nemmeno che il discorso continua a entrarci considerato che chi fa il critico e/o fa recensioni non è una persona ignorante ne estraneo alla materia, anzi.
Qui non stiamo criticando, stiamo semplicemente facendo una diatriba sulla questione recensione.
Ripeto che il voto è dato soggettivamente, ma ciò non toglie di leggervi la prima recensione di NYX e capire che cos'è una recensione, nonostante il voto 3 e tutta la soggettività dopo la visione.
Ma non direi proprio, quelli che pubblicano una determinata opera in giappolandia prima di tutto giudicano se l'opera possa vendere o meno, a prescindere dal discorso valutativo che può starci dietro... altro che occhio critico. E sappiamo benissimo che molto, troppo spesso - specialmente in questo campo - "vendite" e "bellezza" sono due concetti inversamente proporzionali. O non si spiegherebbero i vari SAO che stanno in cima alle classifiche di vendita.
Quel che avevo da dire su Tokyo ESP l'ho scritto, è un anime che sin d'ora è stato recensito da sole 5 persone e il voto massimo ricevuto è stato una coppia di sei, evidentemente non è piaciuto molto neanche agli altri
Non mi reputo un hater (non in questo caso perlomeno) ma l'anime in questione mi ha deluso davvero tanto...
Sono più altro incuriosito da YUri Kuma Arashi, per quanto e per come se n'è parlato sin d'ora (non solo in questa occasione) ma non so se troverò mai la voglia di guardarlo, temo non risulterebbe affatto di mio gradimento...
Mi ritrovo in parecchie considerazioni di ARCH, soprattutto nel far notare a tutti che le nostre recensioni sono poco più o poco meno di pareri personali corredati da considerazioni più o meno tecniche (spesso comunque soggettive) sono scritte da persone qualunque con un diverso bagaglio d'esperienza in materia ma soprattutto con gusti e stili assai diversi. Non ci sono redattori professionisti (almeno che io sappia). Alcuni sono così bravi a scriverle che potrebbero anche farle passare per recensioni professionali ma generalmente non si tratta di questo e nell'interesse di AC che vorremmo che più gente trovasse voglia e coraggio per recensire di più, ma il trattamento ricevuto da Rieper (da parte di alcuni utenti) mi sembra decisamente eccessivo e irrispettoso, "aggressioni" di questo tipo temo possano scoraggiare diversi utenti, e speriamo proprio di no!
Comunque sí è chiaro che le recensioni sono solo pareri.
Certo sono pareri personali e non "professionali", è un sito di amatori d'altronde.
Ma per quanto personali sono pareri liberi, visto che tendenzialmente un fan puó dire quello che gli pare e piace mentre magari un giornalista ha pressioni di un certo tipo.
Utena peggiore di Yuripedo
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