Cosa distingue Rokka: Braves of the Six Flowers (Rokka no Yuusha) dalle decine di serie fantasy esistenti?
La risposta, potrà sembrare senza senso, è che questo in realtà non è un fantasy. O almeno, non nella sostanza.
Il background introduttivo e le battute iniziali in effetti potrebbero far pensare di sì: in passato comparve un’entità maligna, il Dio Demone, che si diffuse come una metastasi in tutte le terre portando morte e distruzione coi suoi mostruosi servitori. A ergersi a difesa dell’umanità fu la Dea del Fato che, però, non riuscì a distruggere definitivamente il maligno, ma poté solo addormentarlo. Il Dio Demone è perciò destinato ciclicamente a ridestarsi, e tocca ogni volta a sei eroi predestinati impedire l’evento nefasto. Questo grazie alla loro unione che può risvegliare un grande potere, lascito della Dea del Fato.
La storia dell’anime parte appunto alla vigilia del risveglio del Demone.
A questo punto ci si aspetterebbe il tipico svolgimento da titolo fantasy, col viaggio degli eroi alla volta del “boss finale”, con tutta una serie di avventure ed incontri ad arricchire il pellegrinaggio, e cose così. Ma in Rokka no Yuusha l’avventura fantasy praticamente termina ancor prima di iniziare: i predestinati si incontrano in un tempio ma, invece di poter da lì partire per adempiere alla loro missione, si ritrovano irrimediabilmente intrappolati da una barriera magica e, cosa più importante, di eroi ce ne sono sette, anziché sei.
Chi sarà la talpa? Chi è l’infiltrato del Dio Demone che ha intrappolato gli eroi per permettere al Dio Demone di risvegliarsi indisturbato?
Inizia così una “battaglia” a base di deduzioni, indizi, sospetti, depistaggi e colpi di scena, che tiene desto l’interesse dall’inizio alla fine.
I personaggi son ben caratterizzati, anche se magari abbastanza stereotipati: Adlet Maia, il protagonista, è il tipico idealista disposto a mettere ottusamente in gioco la propria vita se necessario; Nachetanya è la solita pettoruta e dolce donzella che tutti (maschi in primis) venerano; Goldov è il cavalier servente ottuso e dal carisma inesistente; Flamie è la denpa dallo sguardo spento e atteggiamento misantropo; Hans è il classico ladro astuto e agile come un gatto; Chamot è la bambina letale che prende tutto come un gioco, anche la morte; e Maura, la figura matura del gruppo, che non esita ad agire con estrema, intransigente e fatale severità, se necessario.
Una rosa ristretta ma varia, insomma, che crea subito terreno fertile per alleanze, intrighi e sospetti; visto che alcuni personaggi sono più diffidenti di altri, altri appaiono particolarmente insospettabili, altri ancora sono particolarmente manipolabili.
Però, proprio in quanto “giallo”, forse è proprio qui che sta il più grosso limite di Rokka no Yuusha: in tutti i gialli il colpevole va pescato tra i personaggi. Quindi se questi son pochi, anche solo andando per esclusione ed eliminando magari quelli più scontati e gli altri proprio non credibili, alla fine non è che sia poi così difficile capire chi possa essere il cattivo. E qui di personaggi ce ne sono solo sette.
Certo c’è da riconoscere che lo svolgimento non è banale o troppo scontato. Inoltre, anche se il grosso dell’avventura si svolge tra le quattro mura di un tempio, e relativi (nebbiosi) dintorni, c’è da dire che l’azione non manca.
Ci sono poi avvenimenti durante la narrazione che ti fanno dubitare a turno di questo o quel personaggio, e comunque il bello è arrivare alla fine per capire davvero le ragioni dietro a tutta la vicenda e l’immancabile “spiegone finale” in stile Detective Conan, con tanto di recap e ricollegamento di tutti gli indizi elargiti durante lo svolgimento della trama.
L’anime è tratto dall’omonima novel, che è ancora in corso in patria; quindi è normale che, anche se la vicenda di questa serie ha una conclusione, vengano comunque lasciati presupposti per un ipotetico prosieguo; questo con un ultimissimo colpo di scena che, va be’, consideriamolo solo un di più per ora.
Il character design non è particolarmente originale e le ambientazioni simil-precolombiane sono un po’ incerte. Vi sono interventi in computer grafica per quel che riguarda effetti particellari, poteri dei personaggi e la resa dei pochi demoni che appaiono; questi ultimi forse non si integrano benissimo col resto. Insomma il comparto grafico è di discreto livello, fa bene il suo dovere, senza far gridare al miracolo. Così come le musiche.
La risposta, potrà sembrare senza senso, è che questo in realtà non è un fantasy. O almeno, non nella sostanza.
Il background introduttivo e le battute iniziali in effetti potrebbero far pensare di sì: in passato comparve un’entità maligna, il Dio Demone, che si diffuse come una metastasi in tutte le terre portando morte e distruzione coi suoi mostruosi servitori. A ergersi a difesa dell’umanità fu la Dea del Fato che, però, non riuscì a distruggere definitivamente il maligno, ma poté solo addormentarlo. Il Dio Demone è perciò destinato ciclicamente a ridestarsi, e tocca ogni volta a sei eroi predestinati impedire l’evento nefasto. Questo grazie alla loro unione che può risvegliare un grande potere, lascito della Dea del Fato.
La storia dell’anime parte appunto alla vigilia del risveglio del Demone.
A questo punto ci si aspetterebbe il tipico svolgimento da titolo fantasy, col viaggio degli eroi alla volta del “boss finale”, con tutta una serie di avventure ed incontri ad arricchire il pellegrinaggio, e cose così. Ma in Rokka no Yuusha l’avventura fantasy praticamente termina ancor prima di iniziare: i predestinati si incontrano in un tempio ma, invece di poter da lì partire per adempiere alla loro missione, si ritrovano irrimediabilmente intrappolati da una barriera magica e, cosa più importante, di eroi ce ne sono sette, anziché sei.
Chi sarà la talpa? Chi è l’infiltrato del Dio Demone che ha intrappolato gli eroi per permettere al Dio Demone di risvegliarsi indisturbato?
Inizia così una “battaglia” a base di deduzioni, indizi, sospetti, depistaggi e colpi di scena, che tiene desto l’interesse dall’inizio alla fine.
I personaggi son ben caratterizzati, anche se magari abbastanza stereotipati: Adlet Maia, il protagonista, è il tipico idealista disposto a mettere ottusamente in gioco la propria vita se necessario; Nachetanya è la solita pettoruta e dolce donzella che tutti (maschi in primis) venerano; Goldov è il cavalier servente ottuso e dal carisma inesistente; Flamie è la denpa dallo sguardo spento e atteggiamento misantropo; Hans è il classico ladro astuto e agile come un gatto; Chamot è la bambina letale che prende tutto come un gioco, anche la morte; e Maura, la figura matura del gruppo, che non esita ad agire con estrema, intransigente e fatale severità, se necessario.
Una rosa ristretta ma varia, insomma, che crea subito terreno fertile per alleanze, intrighi e sospetti; visto che alcuni personaggi sono più diffidenti di altri, altri appaiono particolarmente insospettabili, altri ancora sono particolarmente manipolabili.
Però, proprio in quanto “giallo”, forse è proprio qui che sta il più grosso limite di Rokka no Yuusha: in tutti i gialli il colpevole va pescato tra i personaggi. Quindi se questi son pochi, anche solo andando per esclusione ed eliminando magari quelli più scontati e gli altri proprio non credibili, alla fine non è che sia poi così difficile capire chi possa essere il cattivo. E qui di personaggi ce ne sono solo sette.
Certo c’è da riconoscere che lo svolgimento non è banale o troppo scontato. Inoltre, anche se il grosso dell’avventura si svolge tra le quattro mura di un tempio, e relativi (nebbiosi) dintorni, c’è da dire che l’azione non manca.
Ci sono poi avvenimenti durante la narrazione che ti fanno dubitare a turno di questo o quel personaggio, e comunque il bello è arrivare alla fine per capire davvero le ragioni dietro a tutta la vicenda e l’immancabile “spiegone finale” in stile Detective Conan, con tanto di recap e ricollegamento di tutti gli indizi elargiti durante lo svolgimento della trama.
L’anime è tratto dall’omonima novel, che è ancora in corso in patria; quindi è normale che, anche se la vicenda di questa serie ha una conclusione, vengano comunque lasciati presupposti per un ipotetico prosieguo; questo con un ultimissimo colpo di scena che, va be’, consideriamolo solo un di più per ora.
Il character design non è particolarmente originale e le ambientazioni simil-precolombiane sono un po’ incerte. Vi sono interventi in computer grafica per quel che riguarda effetti particellari, poteri dei personaggi e la resa dei pochi demoni che appaiono; questi ultimi forse non si integrano benissimo col resto. Insomma il comparto grafico è di discreto livello, fa bene il suo dovere, senza far gridare al miracolo. Così come le musiche.
Rokka: Braves of the Six Flowers in definitiva è un prodotto che trova la propria cifra stilistica nell’atipicità della sua natura ibrida: il voler proporre in un contesto fantasy quella che sembra una trama pescata da un classico romanzo di Agatha Christie o Arthur Conan Doyle, è un'idea che sostanzialmente funziona. Pur non eccellendo in nessuno di questi due aspetti, resta un anime che intrattiene e cattura durante tutta la sua durata senza particolari cali, coinvolgendo lo spettatore in questo gioco dei ruolo in cui tutti dovrebbero sospettare di tutti e, soprattutto, senza inciampare sul finale.
Titolo tranquillamente fruibile e godibile a sé stante, indipendentemente dal fatto che possa seguirne o meno una seconda stagione.
Titolo tranquillamente fruibile e godibile a sé stante, indipendentemente dal fatto che possa seguirne o meno una seconda stagione.
Pro
- Atipico e intrigante vista la sua doppia natura
- Tiene desto l'interesse per tutta la sua durata
- Non presenta falle e i conti tornano alla fine
Contro
- Personaggi un po' scontati
- Non è difficilissimo dedurre chi sia l'intruso
Bella recensione comunque, rende l'anime più intrigante rispetto a ciò che ho colto io XD
Sono per caso l'unico che ha fatto quest'accostamento bizzarro o c'è anche qualcun'altro?
È una serie atipica, a me non è dispiaciuta affatto nonostante qualche forzatura ed un comparto tecnico un po' altalenante.
Come è stato ampiamente sottolineato è abbastanza semplice capire chi sia il colpevole, specialmente se si "masticano" parecchi gialli ma alcune trovate sono carine ed i personaggi, anche se un po' stereotipati, mi sono piaciuti.
Confido in una seconda stagione.
Anche io volevo recensire quest'anime, ma nei fatti Ubby ha scritto le stesse cose che pensavo io, lol
Vorrei proprio vedere la seconda serie,se verrà mai fatta.
Parte cosi cosi, inizia a prendermi con la storia, e cala nuovamente negli ultimi 10 minuti dell'ultima puntata...
Da vedere indubbiamente, ma non è un capolavoro del fantasy.
-Non è difficilissimo dedurre chi sia l'intruso.
Io invece ci sono rimasto di sasso quando è uscito allo scoperto.. Un colpo di scena che mi ha fatto interessare di più alla serie, e non vedo l'ora di vedere la seconda stagione..
Rimpiango un comparto grafico e tecnico troppo poco curato, mentre ho adorato le varie opening/ending e perfino le ost.
Contrariamente a quello che si può pensare inizialmente 7 personaggi (8 in seguito) non possono sembrare molti, ma quella della prima parte è in realtà solo un'introduzione ad una storia molto più ampia, tanto che arrivato al quinto volume ancora credo che uno degli indizi fondamentali per scoprire il settimo sia in questa parte.
Ovviamente anche le storie di ogni personaggio saranno spiegate con il tempo, dando loro molte più sfaccettature e mostrando i controsensi che fanno parte di ogni essere umano.
Spero ancora in una seconda serie animata.
Ma solo non riuscivo a trovare l'intruso? xD
A me come opera è piaciuta molto.Il finale mi ha lasciata un po' perplessa,della serie "era davvero necessario?" ma voglio comunque vedere come sarà impostata la cosa
alla fine non si conosce un tubo di nulla, ne chi caspita sia sto re demone ne cosa caspita siano sti 6 eroi e che caspita devono fare per vincere un nemico apparentemente insormontabile. non si capisce nemmeno cosa sono sti benedetti Santi... cavallieri dello zodiaco???? santi di ottobre??? padre pio??? e poi perchè alcuni degli eroi sono santi e altri no?? insomma tutto buttato al vento per ridurre 10 episodi alla noia, senza venire a capo di nulla se non chi è l' impostore, dettaglio per altro del tutto secondario rispetto quella che dovrebbe essere la storia principale. per non parlare che peggiora anche nella qualità. l'ho visto tutto ma me ne sono pentita.
Parole sante
Alla fine non vanno a sconfiggere il demone? È vero, ma io sono rimasto soddisfatto lo stesso. Non volevo la conclusione della saga, ma quella della storia. Ed è stato un bell'espediente.
Cosa applicabile praticamente al 95% della produzione animata, serie ispirate a manga e novel che riprendono solo la parte iniziale di queste...
Chi guarda anime ormai sa come funzionano le cose, in buona parte dei casi si tratta di azione volte a pubblicizzare le versioni cartacee, se poi i riscontri sono più che positivi si può puntare a seconde e terze serie, ma raramente si coprono completamente le storie (basti pensare a serie come Haruhi ed Index nonostante il clamoroso successo sono anni che i fan chiedono il continuo).
Detto questo, mille volte meglio una serie introduttiva che spinge chi l'ha apprezzata a prendere in mano la versione cartacea che una serie riassunto che taglia il 50% della storia pur di arrivare il più lontano possibile.
P.S.: A tutte le domanda da te poste (escluso come battere il re demone dato che ancora non lo hanno affrontato) è già stata data risposta nella novel, ovviamente tutto con il suo tempo.
Però lo svolgimento in sé non mi ha convinto, per i deficit descritti nella recensione ma anche e soprattutto per l'inverosimiglianza del colpevole e soprattutto delle motivazioni totalmente inesistenti. Mi ha dato proprio l'impressione che l'autore abbia voluto apposta scegliere quella persona solo per rendere più difficile la sua scoperta da parte del pubblico, e non perché ci fosse un reale motivo all'interno della storia.
Spero che quello che ha scritto l'utente ShinAnslasax faccia riacquistare senso alla trama nella parte successiva, anche se probabilmente non la vedremo mai in italia ^^"
Se lui o qualcun altro sapesse indicarmi come reperire le novel in inglese gliene sarò grato
Io ho iniziato a leggere le Novel, ti assicuro che continua sul serio in un ottimo modo... ti lascio qua il link per leggerla in inglese:
https://www.baka-tsuki.org/project/index.php?title=Rokka_no_Yuusha
Comunque io ho adorato la serie, spero avrai dei ripensamenti leggendo la Novel
Sono felice perchè l'ambientazione meritava, il resto leggermente meno.
Mi ero fatto un'idea leggermente diversa della storia leggendo la trama, ma forse è stato più pesante il non vedere nulla di concreto oltre quel maledetto tempio. Un giallo chiaramente forse troppo calcato sulle deduzioni e sulle accuse, che lo hanno reso su molti tratti noioso e lento. La mucca finale stava bene solo sopra uno spiedo, ha tolto la serietà della situazione.
Il manga.....potrebbe anche interessarmi....basta che mettano almeno altre 20 sante e qualche eroe.
e sti gran... pippiripippì... devono vendere la novel intera, mica solo un finto giallo... appunto che c'è la novel si può dire che è un fantasy e non un giallo.. che poi giallo... alla fine nemmeno hanno le prove di quello che dicono, si autoaccusa... pure in maniera stupida.
ma che mi frega della novel ???? qua si ha un anime di 10 episodi spacciato per grande giallo che non è visto che appunto abbiamo una novel che dice il contrario, in cui non per altro non succede un tubo se non un colpevole fesso che dopo 4 episodi che danno la colpa al protagonista, improvvisamente dopo due battute del tipo, "il colpevole sei tu perchè ho dato la colpa a tutti tranne che a te", si dispera e confessa. il tutto mentre il protagonista è ormai diventato il capro espiatorio pronto per essere accoppato come colpevole nonostante la sparata, detta senza uno schifo di prova... bel giallo...
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