Mamoru Oshii (Ghost in the Shell, Patlabor Live Action, Garm Wars -l'Ultimo druido ) è senz'altro una delle icone del cinema di animazione giapponese. Cinema nel quale ha lavorato fin dalla fine degli anni settanta prima nella Tatsunoko Production, negli ultimi anni del regno di Tatsuo Yoshida, quindi nello Studio Pierrot.
Questt'ultimo fondato proprio dopo la morte di Yoshida e per il quale ha creato nel 1981 il progetto Lamu la Ragazza dello Spazio , inaugurando una sequenza di successi che ne hanno fatto uno dei nomi più noti e rispettati fra i registi di animazione giapponesi. Altrettanto vero, però, che da ben otto anni, dopo aver terminato Sky Crawler nel 2008, il regista non ha più firmato alcun progetto di animazione salvo un breve corto, preferendo lavorare soprattutto nel campo dei Live Action. Perchè ? Realizzerà altri anime?
In una recente dichiarazione ad Oricon ha rivelato i motivi che lo spingono a non realizzare più produzioni animate.
"Fare animazione è un lavoro di artigianato", ha spiegato Oshii. "Io sono una persona che vuol fare la propria parte impegnandosi al 120 per cento, cercando la perfezione in quel che facciamo ma questo può finire per rovinare il lavoro degli altri miei colleghi ( travolti dall'entusiasmo di Oshii), quindi penso che creare un anime con il 90 per cento del suo potenziale sia meglio per tutti."
Per maggior chiarezza Mamoru Oshii sembra soffrire particolarmente i vincoli di budget, di tempo, di lavoro con staff che la produzione animata moderna comporta. Ed infatti nella continuazione dell'intervista il regista ha spiegato ulteriormente il suo punto di vista:
"Il numero di animatori che in Giappone sono in grado oggi di raggiungere un tale grado di precisione ( nella lavorazione di un anime) non raggiunge il 5 per cento. La nuova generazione è composta da persone individualiste ed anche se il mondo intero ne apprezza le capacità ed il genio non sono in grado di reggere un lavoro faticoso come quello che veniva svolto dai loro predecessori. Questo è il motivo più importante per il quale, man a mano che le persone con cui lavoravo si sono ritirate, io ho smesso di realizzare anime."
Il discorso di Oshii si potrebbe facilmente liquidare con qualche battuta sul genio, e lo è davvero, che invecchia male e se la prende con le nuove leve inette che non sanno più impegnarsi come i bravi veci di una volta, così solerti nel loro lavoro. Il regista, però, non è un vecchio barbogio ossessionato, come ha ben dimostrato nell'incontro avvenuto a Lucca lo scorso anno ed in tante altre occasioni.
Le sue parole si comprendono meglio ricordando lo stato di crisi in cui versa da tempo l'animazione nipponica, le scadenti condizioni di vita ed economiche dei giovani animatori costretti a correre da un incarico all'altro per rastrellare uno stipendio mensile appena adeguato: una condizione che inevitabilmente comporta un forte ritardo nel ricambio generazionale.
Questa dichiarazione comporta che Mamoru Oshii ha completamente abbandonato l'animazione? Probabilmente no, se dovesse trovare uno staff adeguato ai suoi desideri. E non possiamo che augurarcelo.
Fonte Consultata:
Kotaku
Adala News
Questt'ultimo fondato proprio dopo la morte di Yoshida e per il quale ha creato nel 1981 il progetto Lamu la Ragazza dello Spazio , inaugurando una sequenza di successi che ne hanno fatto uno dei nomi più noti e rispettati fra i registi di animazione giapponesi. Altrettanto vero, però, che da ben otto anni, dopo aver terminato Sky Crawler nel 2008, il regista non ha più firmato alcun progetto di animazione salvo un breve corto, preferendo lavorare soprattutto nel campo dei Live Action. Perchè ? Realizzerà altri anime?
In una recente dichiarazione ad Oricon ha rivelato i motivi che lo spingono a non realizzare più produzioni animate.
"Fare animazione è un lavoro di artigianato", ha spiegato Oshii. "Io sono una persona che vuol fare la propria parte impegnandosi al 120 per cento, cercando la perfezione in quel che facciamo ma questo può finire per rovinare il lavoro degli altri miei colleghi ( travolti dall'entusiasmo di Oshii), quindi penso che creare un anime con il 90 per cento del suo potenziale sia meglio per tutti."
Per maggior chiarezza Mamoru Oshii sembra soffrire particolarmente i vincoli di budget, di tempo, di lavoro con staff che la produzione animata moderna comporta. Ed infatti nella continuazione dell'intervista il regista ha spiegato ulteriormente il suo punto di vista:
"Il numero di animatori che in Giappone sono in grado oggi di raggiungere un tale grado di precisione ( nella lavorazione di un anime) non raggiunge il 5 per cento. La nuova generazione è composta da persone individualiste ed anche se il mondo intero ne apprezza le capacità ed il genio non sono in grado di reggere un lavoro faticoso come quello che veniva svolto dai loro predecessori. Questo è il motivo più importante per il quale, man a mano che le persone con cui lavoravo si sono ritirate, io ho smesso di realizzare anime."
Il discorso di Oshii si potrebbe facilmente liquidare con qualche battuta sul genio, e lo è davvero, che invecchia male e se la prende con le nuove leve inette che non sanno più impegnarsi come i bravi veci di una volta, così solerti nel loro lavoro. Il regista, però, non è un vecchio barbogio ossessionato, come ha ben dimostrato nell'incontro avvenuto a Lucca lo scorso anno ed in tante altre occasioni.
Le sue parole si comprendono meglio ricordando lo stato di crisi in cui versa da tempo l'animazione nipponica, le scadenti condizioni di vita ed economiche dei giovani animatori costretti a correre da un incarico all'altro per rastrellare uno stipendio mensile appena adeguato: una condizione che inevitabilmente comporta un forte ritardo nel ricambio generazionale.
Questa dichiarazione comporta che Mamoru Oshii ha completamente abbandonato l'animazione? Probabilmente no, se dovesse trovare uno staff adeguato ai suoi desideri. E non possiamo che augurarcelo.
Fonte Consultata:
Kotaku
Adala News
Di Oshii, oggi, ce ne sarebbe bisogno più che mai.
A me, in tutta onestà, non pare proprio.
Di anime degli anni '80 e '90 ne ho visti e la perfezione onestamente non la si vedeva manco per scherzo.
Un qualsiasi anime ben prodotto attuale è anni luce avanti nel reparto tecnico rispetto agli stessi di una ventina di anni fa.
Ma torniamo ad Oshii, che probabilmente ha anche ragione da un certo punto di vista, ma dall'altro mi chiedo se l'animazione attuale abbia davvero bisogno di film costosissimi, la cui produzione dura anni e che faticano a rientrare nei costi di produzione, film dove l'estro del singolo non esiste e tutti gli animatori si devono spaccare la schiena per regalare un livello quasi assoluto di realismo.
Me lo chiedo e onestamente penso che no, non ce ne sia bisogno e sono più che soddisfatto dell'animazione attuale, delle web-gen, delle scene di azione esagerate, dei personaggi che si deformano in movimento e tutte le altre cose che probabilmente Oshii non vuole nei suoi film.
E a quel punto mi dispiace di non poter vedere altri suoi film animati (e lo stesso vale per Kon, Miyazaki e Takahata) ma non si può vivere nel passato.
E in fondo abbiamo il film di Girls und Panzer, che ce ne frega del resto?
Panzer vor!
Di anime degli anni '80 e '90 ne ho visti e la perfezione onestamente non la si vedeva manco per scherzo.
Un qualsiasi anime ben prodotto attuale è anni luce avanti nel reparto tecnico rispetto agli stessi di una ventina di anni fa." LA CAZZATA del secolo è stata sganciata. Ma davvero dite?? giusto perché c'è un lavoro più computerizzato e 3D non vuol dire che la realizzazione tecnica sia migliore di quella TRADIZIONALE(di cui sono un fortissimo difensore, da disegnatore quale sono). Proprio oggi vedevo delle foto su facebook di alcuni paesaggi disegnati dallo studio Ghibli fatti a mano e colorati a mano...pura ARTE VISIVA. Nonostante io sia ossessionato dai film dello studio Ghibli, sono rimasto incantato dai paesaggi ma mai quanto vederli in foto. Ogni dettaglio disegnato alla perfezione, ogni ombreggiatura messa al posto giusto. Ma di cosa cavolo stiamo a parlare...-.-" P.s: detta proprio sinceramente, è stato proprio questo voler ricercare a tutti i costi il realismo assoluto che ha rovinato l'estro e la magia degli anime e dell'animazione giapponese.
Invero penso che tu abbia un po' frainteso le parole di Oshii: con l'affermazione
"La nuova generazione è composta da persone individualiste ed anche se il mondo intero ne apprezza le capacità ed il genio non sono in grado di reggere un lavoro faticoso come quello che veniva svolto dai loro predecessori"
non intendeva dire che la nuova corrente di animatori sia più o meno svogliata o incapace della precedente, bensì che stia sviluppandosi sempre più uno stile di animazione che predilige l'estro individuale e il talento del singolo artista rispetto alla resa solidissima e iper-controllata dell'animazione iperrealista di vent'anni fa (Okiura docet); e ciò, per un regista dall'autoralità spiccata e dal perfezionismo maniacale qual è Oshii, rappresenta una fonte di disturbo.
Il che è esattamente ciò che ha detto, sebbene all'interno di tutt'altro discorso, anche a Lucca.
INVERO non ho frainteso niente. Ho letto tra le righe, che è tutta un'altra cosa.
Invero se alla regia ci sia Oshii o Tizioqualunque, nella busta paga degli animatori non cambia precipuamente nulla.
Non hai capito il discorso, anche perché tu mi pare credere (a torto) che l'animazione la facciano i film e non le decine (ora centinaia) di serie tv che escono ogni anno (e da cui partono il 99% degli animatori).
Per altro ancora oggi la maggior parte degli animatori (che è il focus della notizia) usa gli stessi strumenti di 50 anni fa (alcuni studi forniscono ora anche gli strumenti digitali, ma appunto è un'eccezione), quindi di che stiamo parlando?
Io di stili di animazione, tu di aria fritta.
I film che dici tu invece semplicemente non si possono più ripagare visti i costi (e infatti pure lo studio Ghibli non ne sta più facendo), grazie al cazzo che visivamente erano splendidi.
E l'ho pure detto.
Leggi con più attenzione i post degli altri se proprio ti devi lasciare andare a esternazioni di questo tipo.
Hai letto tra le fighe male.
Che è sinonimo di fraintendere.
Collaboratori scarsi e sottopagati, non portano a nulla di buono.
In secondo luogo si accennava sopra alla "perfezione" ma effettivamente i problemi non mancavano neppure ieri, anzi....in realtà oggi come oggi tante magagne sono coperte grazie alla grafica digitale che ha cambiato totalmente il metodo di lavoro, livellando le capacità, soprattutto, e temo sia questo il problema, imponendo una gara al ribasso per quanto riguarda la ricompensa dell'impegno...Non è casuale il mio pistolotto finale: se un animatore deve correre qui e li da uno studio all'altro per arrabbattare uno stipendio dignitoso, adeguandosi a diversi stili di lavoro, organizzazione, persone, in pochi giorni, tutto questo influenzerà il suo modo di approcciarsi al lavoro. Le sue relazioni. E' inevitabile. @Michels qualche decennio fà a lavorare per le compagnie erano migliaia di persone, cittadini comunissimi, che si impegnavano a comporre uno per uno i disegni di un anime. Oggi tutto questo è superato, ma se davvero devi andare in sei studi in un mese, lavorando su sei progetti diversi per tirare su qualche migliaia di euro? Bhè credo che il tuo impegno sarà su uno, o due, e per il resto tiriamo via.
Mamoru Oshii questo lo sa benissimo. Sà bene che difficilmente troverà uno staff disposto a seguirlo per realizzare un film "alla vecchia maniera" che poi magari non riuscirà a rientrare nel budget perchè non vende sufficiente merchandising...ma in realtà le capacità ci sono, manca la voglia di investirci sopra. Di rischiare, da parte di commitenti a cui, ad onta di tutte le chiacchiere che si fanno sull'anime come asset culturale, dell'animazione importa poco. Un serpente che si morde la coda.
La via migliore stà in programmi fatti usando la rete come sistema di distribuzione e poi stampati in Blu Ray. ( ai giapponesi piace acquistare le edizioni home video).
E forse anche su questa strada doveva andare lo Studio Ghibli.
Di animazione non disegno e purtroppo il Giappone è indietro anni luce e se questo andava bene negli anni '80 visto che le carenze erano mitigate da stili e messaggi nuovi oggi sono improponibili.
L'era odierna è molto migliore e basta vedere i cartoni di qualità per dimostrarlo, del resto la tecnologia è andata avanti permettendo pulizia grafica e sonora oltre che soluzioni registiche impensabili ai tempi. A tal proposito, Sailor moon e Dragon Ball avevano un'animazione mediocre già ai tempi e disegni che cambiavano da un episodio all'altro perchè appaltati a studi coreani per pochi soldi senza nessun controllo. Parte dei vecchi cartoni hanno fatto a modo loro la storia ma i tempi vanno avanti e bisogna riconoscere che oggi certe tecniche sono obsolete ed improponibili.
Meno male che ho scritto cartoni ODIERNI di QUALITA' se no uscivano fraintendimenti.
Come tecnica sono inferiori, come è giusto che sia. I millemila primi piani per mascherare la pochezza delle animazione ( e Lady Oscar ci ha fatto la storia con questi eh ), i fermi immagine con i personaggi che pensano mentre niente si muove, la sporcizia presente sui disegni, i ridotti canali per il suono, sono difetti palesi ed endemici del periodo di uscita. Certo, ci sono anime come Lady Oscar, le produzioni di Ikuhara, I Cavalieri dello zodiaco ( prima serie ) che hanno mitigato i difetti con lo stile, adoperando precise scelte per rendere la cosa sostenibile, ma questi "trucchi" sono frutto di uno studio accurato dell'opera e non replicabili per ogni cartone nè allora nè soprattutto oggi quando è possibile eliminare il difetto alla radice con la tecnologia. Ed è questo il problema,il Giappone è tecnologicamente arretrato e da paghe da fame ai disegnatori ( facile dar loro degli incapaci quando devono lavorare dodici ore di seguito senza essere retribuiti adeguatamente )
C
Non nascondiamoci dietro un dito, è la nostalgia, la girella che parla non il punto di vista. Bisogna rendersi conto che il mondo va avanti e che ciò che un tempo funzionava ora non è più sostenibile, anche nei costi andando a vedere. Cioè, rendetevi conto che il tanto decantato Studio Ghibli ( encomiabile dal punto di vista contrattuale con i suoi lavoratori, ovviamente per la media giapponese ) è sull'orlo del fallimento perchè in più di vent'anni non ha mai rinnovato la sua produzione rimanendo indietro sia come tematiche, tecnica ( disegni belli quanto vuoi ma animati a scatti ) sia come spesa dietro ad ogni singolo film e sto parlando del fiore all'occhiello dell'industria giapponese, immagina come stanno messe le altre.
Io amo le storie overdrammatiche degli shoujo anni '70 ma non mi metto a piangere ogni 3x2 perchè lo stile degli shoujo è giustamente cambiato, adoro Mondrian ma non mi strappo le vesti perchè l'arte pittorica è cambiata in più di cento anni, ritengo che lo stile di "Batman in lungo Halloween" sia la massima espressione che abbiano avuto i personaggi di Gotham ma non mi lamento che siano cambiati. Voglio e accetto che i tempi cambino e mi rendo conto di come certe soluzioni siano figlie dei tempi ed improponibili al giorno d'oggi ( salvo rare eccezioni )
Condannata no, ma che si renda conto che la girella è forte in lei ( cit.)
La tecnologia devi usarla perchè altrimenti rimani ancorato al passato, limitarsi è sempre un male un artista e/o un'industria che si limita per rifiuto di una tecnica ( sia presente che passata eh, solo perchè esiste il disegno digitale non vuol dire che non ci debba essere una base con i cari e vecchi matite e fogli ) non andrà mai lontano o se è già arrivato crollerà, come del resto sta succedendo all'industria mediatica giapponese ( e ripeto, l'esempio dello Studio Ghibli è più che esplicativo )
Difatti Toy Story, pioniere nell'animazione 3d è reputato da tutti come una schifezza ormai, i corti di Topolino in bianco e nero schifati dal mondo, i film di Tezuka al macero.Suvvia.
P.S. In realtà non condivido il tuo concetto di arretratezza in generale, secondo il quale per proiettarsi verso il futuro qualsiasi società deve guardare all'Occidente.
Qui ne abbiamo un altro che pontifica!
A livello tecnico un tempo erano indietro?
Si con la tecnologia non c'è dubbio, a livello registico siamo su un altro pianeta. Oggi è spazzatura, puro pattume registico.
Vai a guardare cosa faceva Dezaki nei suoi anime. Vai a guardare la regia di un Nagahama o Sasagawa.
Saranno passati si, ma loro sono nella storia, chissà se la tecnica che oggi tu decanti, verrà ricordata in futuro.
Vabbè, ma queste sono tue preferenze personali riguardanti lo stile di disegno, legittime, soggettivamente parlando le ritengo anche di buon gusto, ma, come già scritto da Fma35 erano anime che contrapponevano la bellezza dei disegni di Araki (e comunque mica tutti gli anime erano disegnati da Araki, ce n'erano anche di brutti brutti) ad animazione spesso mediocri o assenti.
Nei film semplicemente si buttavano soldi su soldi in modo tale da avere un prodotto perfetto nonostante tutte le limitazioni.
Ma oggi non è più un approccio proponibile, e il problema sta tutto lì.
Poi si può discutere se la cosa sia da rimpiangere o meno, io ancora oggi ritengo la sequenza di lancio di Honneamise la parte animata più bella che abbia mai visto, ma mi rendo conto che è purtroppo il passato, che pure ai tempi ha floppato e che sicuro al giorno d'oggi nessuno butterà tutti quei soldi in una produzione animata.
Accontentiamoci di avere ogni anno serie tv capaci di stupire per la loro qualità, Kumiko che corre e nel frattempo gli si scompigliano i capelli, la prima parte di One Punch Man 12, la scena di pattinaggio di Death Parade.
Tutti momenti bellissimi e animati in modo superbo, come 30 anni fa non sarebbe stato possibile al di fuori di film e OVA.
Ti dirò, io avevo provato a riguardare dei pezzetti della serie storica di Sailor Moon... beh, era veramente orrenda da un punto di vista tecnico.
La terza serie di Crystal invece, dopo il cambio di regia, si è rivelata invece più che decente, di sicuro molto più animata e tecnicamente valida della serie storica.
Poi a uno può piacere di più lo stile di disegno vecchio, ma oggettivamente il divario tra i valori tecnici delle due serie è enorme.
Dillo pure questo concetto, non credo ti mangi.
Considerando che il tuo contributo precedente era "No anime 3D stile Pixar", cosa che nessuno aveva scritto, mi pare che per ora le tue idee non siano trapelate per niente (se poi era un modo per levarti dalla discussione allora ok).
Secondo me invece se vai a prendere un anime ben diretto, diciamo Erased, e lo vai a paragonare con un anime a caso di Dezaki, Erased è facile che registicamente se lo mangi.
Sono abbastanza convinto che se vai a confrontare uso della prospettiva, dei colori, dell'illuminazione e in generale il layout delle inquadrature troverai molto più ricercati gli anime attuali ben diretti rispetto a roba di tantissimi anni fa (anche perché oggettivamente al giorno d'oggi hanno molto più tempo per lavorarci e molta più facilità a ritoccare le scene stesse).
Io mi spiego anche, ma sia inteso che non lo faccio per iniziare un dibattito volto a persuadere nessuno, vedi le ragioni di cui al punto precedente.
Innanzitutto: il valore artistico di un'opera si misura in base a quale criterio? Un dipinto di Raffaello è innegabilmente superiore ad un artefatto africano? Il mercato decide il valore di qualcosa, a seconda di determinati parametri culturali che non sono assoluti, ma variano nel tempo e nello spazio.
A riprova di ciò che sto affermando, anche restando soltanto in Occidente, vedasi come quintali di artisti non sono mai stati apprezzati nel loro tempo, ma rivalutati secoli dopo.
Restando nell'ambito dell'animazione, qui si sta parlando secondo l'assunto che un'animazione di qualità è tale quanto più fluida riesce ad essere, questo perché si prende a riferimento l'animazione tradizionale americana, che si ripropone di rendere il più possibile realisticamente i movimenti del corpo umano. L'animazione giapponese, anche per semplici questioni di budget, si è storicamente comportata in modo diverso.
Non è mai stato prioritario rendere le movenze in modo realistico, si è optato per soluzioni tecniche diverse, ma a sua volta di grande impatto. I primi piani fissi qui da alcuni disprezzati, sono sempre stati un mezzo fondamentale per l'espressione dei sentimenti, sfruttando gli occhi di dimensioni spesso molto grandi, in media 3 volte più grandi dell'occhio umano.
Nei cartoni animati giapponesi sportivi, anziché avere gente che si muove realisticamente, abbiamo ad esempio un abbondante uso dell'alterazione del tempo, che prende per mano l'emotività dello spettatore.
La pallavolista che resta sospesa per aria per diversi minuti prima di schiacciare la palla, è un chiaro esempio di questa alterazione temporale nello svolgimento dell'azione, che però ha effetti di grande impatto nello spettatore, il quale resta in ansia finché il personaggio rimane "cristallizzato", e non ha concluso la sua azione.
L'animazione tradizionale (per antonomasia quella americana) si rifà a molti principi presi a piene mani dalla psicologia della Gestalt, alcuni dei quali sono stati seguiti dall'animazione giapponese, altri no.
Il cartone giapponese ha fatto scuola a sé, per via di un mix di diversi fattori di varia natura, venendo per questo spesso denigrato in Occidente, come qualcosa di mediocre, perché non segue le regole dell'animazione classica occidentale.
Ma io rimango ovviamente dell'idea che l'arte non debba seguire regole, soprattutto quando queste sono così chiaramente etnocentriche.
Edit: Le opere dello studio Ghibli nel tempo sono state rivalutare in Occidente proprio in quanto sono quelle che più hanno cercato di riprodurre le movenze dei corpi realisticamente, tralasciando altri artifizi tecnici tipici della produzione nipponica.
Le vostre analisi sono figlie di oggi. Della pochezza di oggi. È un dato di fatto che viviamo in un epoca avvilente per quanto riguarda l'arte. Musica, cinema e animazione credo non abbiano mai avuto crisi come negli ultimi 15 anni.
Già con la tua analisi che dice che passato uguale- animazioni brutte scarse e insistenti, dimostri di non capire proprio niente, senza offesa.
Le piramidi. Dovrebbero essere superate?
I quadri di oggi sono migliori di quelli passati?
I film in bianco e nero e muti sono brutti perché avevano i limiti del colore e non parlavano?
Gli effetti di harryhausen fanno schifo perché avevano difetti di fluidità e oggi la CG è superiore in tutto?
Ma che modo di ragionare è?
Dio mio, se poi citate un signor nessuno denigrando dezaki, stiamo raschiando il fondo...
Vi capisco però, questa società purtroppo oggi, sta creando un nuovo tipo di generazione, nell'approccio alla "visione" ed a livello critico, che io reputo distruttivo e totalmente errato.
Immagino tu non stia parlando con me, giusto? Te lo chiedo solo per sicurezza, perché hai commentato sotto di me, anche se le tue argomentazioni mi sembrano chiaramente rivolte a Chibi Goku.
Ma temo sia fiato sprecato. Per 30 anni ho sentito critiche di ogni tipo ai cartoni JAP.
Dalla violenza a tutto il resto.
Oggi ci tocca quest'altro passaggio...
Ti capisco.
Comunque io non voglio persuadere nessuno.
Ma resto a mia volta fermamente convinta della mia posizione, frutto di una sensibilità che si è forgiata in un certo modo per varie ragioni.
Pattume registico?Ma sul serio, la memoria fa brutti scherzi, vi ricordate per caso gli "epici" scontri dei Cavalieri dello zodiaco? ( che come ho detto ha usato lo stile per mascherare la pochezza tecnica ). " Arriva il nemico, primo piano di Seya ( o uno degli altri bronzini ) in cui spiega le sue ragioni, primo piano del nemico in cui parla lui, si torna a Seya, di nuovo nemico che sferra un colpo ( niente animazione, solo braccio alzato e l'effetto grafico del colpo ) Seya colpito riciclando la scena di lui che subisce una ferita, Seya a terra che si fa un monologo interiore, Seya si rialza, colpisce con il fulmine di Pegaso ( e vai con il riciclo ) nemico colpito e vai così finchè il bronzino non l'ha vinta. Ora paragona questo ad One Punch man ( non esente anche lui da difetti certo ).
Mah, direi che sia piuttosto scontato che un'opera di animazione si dovrebbe valutare per, beh, l'animazione. Ci sono poi ovviamente musiche, trama etc. ma l'animazione è ciò che rende un cartone tale e se pecchi in questa di certo non si avrà un riscontro positivo come valutazione.
Ehm, no?L'animazione americana ha abbandonato il fotorealismo all'incirca agli albori degli anni '60 con l'uscita de "La bella addormentata nel bosco" e anche prima non è che ci fosse questa ricerca del fotorealistico basta vedere un qualunque cartone Hanna e Barbera. L'animazione americana è fluida unicamente perchè usano 24/25 fotogrammi al secondo, in modo tale che l'occhio umano non riesce fisicamente a vedere l'interruzione tra un disegno e l'altro.
Mezzo fondamentale?Suvvia, unico mezzo ai tempi per controbilanciare la mancanza di possibilità date dall'arretratezza. Ora come ora posso capire che questa tecnica si usi ogni tanto appunto perchè diventata uno stile ricorrente dell'animazione giapponese ( un pò come il riciclo delle animazioni per i colpi speciali ) ma da qui a farmi COMBATTIMENTI ( combattimenti, non confessioni d'amore ) in cui si passa più il tempo a guardare i duellanti negli occhi piuttosto che vederli menare le mani è inconcepibile, è un fatto che oltre all'animazione va anche a toccare la regia di un cartone che per forza di cose viene castrata.
Mix di fattori ormai perfettamente assimilati dalla cultura occidentale per cui è riuscita ad incanalarli nelle proprie opere ( Gravity Falls, Steven Universe, Avatar, in minor parte Adventure Time ) riuscendo così ad evolversi incontrando il gradimento del pubblico dopo anni di stagnamento. Il Giappone quand'è che si sveglierà?Deve aspettare la nascita di un nuovo Tezuka che si faccia lo sbattone di guardare ad ovest e predicare al popolo?
Ma anche no, il motivo del suo successo è dato da Miyazaki che è riuscito a dare uno stile inconfondibile alle opere del suo studio esattamente come Disney ai tempi. Se vado in un negozio riconoscerò all'istante la produzione Ghibli così come Disney o Pixar mentre invece non vi è alcuna fidelizzazione del cliente guardando le produzioni Toei, Bones e tanti altri studi d'animaizone.
Vedi in giro gente che sta costruendo piramidi come mausolei personali?
Vedi in giro artisti che pitturano come Leonardo?
Eccezioni ( per scelte stilistiche ) a parte, i film di oggi sono in bianco e nero?
Gli studi non usano il computer?
E' qui tutto il discorso, il passato è passato e ripetere le stesse tecniche all'infinito senza accettare i progressi vuol dire morire, artisticamente e non. Certi linguaggi e tecniche nascono per poi morire nel periodo di appartenenza e possono essere riutilizzate sì, ma con criterio e consapevolezza, non perchè sono l'unica maniera per fare una cosa.
Fm35, la tua ultima parte mi trova d'accordo.
Ed è qui che crolla tutto il vostro pensiero.
Nessuno dice che il passato è migliore.
Ma.....c'è un ma. Il tempo. Oggi un grattacielo non durerà quanto una piramide.
Le serie del passato hanno fatto storia. Hanno un loro spazio, e addirittura un museo.
Chissà tutta l'animazione degli ultimi 15 anni !?
Si, bisogna andare avanti, hai ragione, ma con gli stessi criteri della tua riflessione, bon accettare il nuovo significa morire artisticamente, ma se oggi i disegni e le serie sono per il 90% morti, ed indirizzati ad okatu interne(a)t(i), allora qualcosa non quadra.
E' *scontato* per te, FMA35, giovane uomo europeo che vive nel 2016. Sicuramente è scontato per altri milioni di persone come te. Non è scontato per me, e probabilmente anche per altre persone, anche se potremmo essere in minoranza.
Chissà quanto scontato sarà tra...uhm...Un secolo?
Stavo parlando semplicemente di fluidità, che per me non è mai stata così importante per il coinvolgimento emotivo, tant'è che i cartoni giapponesi mi hanno sempre trasmesso più emozioni di quelli occidentali, portandomi a sviluppare una chiara preferenza per gli anime, già a partire dall'aspetto stilistico.
Sì, un espediente tecnico fondamentale e d'impatto, usato più o meno bene, ma funzionale alle varie situazioni. Non ho detto da nessuna parte che una scena di combattimento debba essere fatta di soli primi piani sugli occhi dei personaggi, ma non è neanche scontato che inserirli in abbondanza in una scena del genere ne vada ad inficiare per forza la regia.
E a me questi cartoni che citi non suscitano niente, ma è un gusto molto soggettivo, quindi sorvoliamo.
Non deve guardare a Ovest solo per compiacere l'Ovest, assolutamente. A seconda dei momenti storici l'arte può svilupparsi per contaminazioni, oppure in modo più autoreferenziale, senza che ne consegua una gerarchia qualitativa assoluta.
Quindi tu riesci a distinguere solo lo stile di Miyazaki? Io riesco a vedere la mano di Shinbo immediatamente, e dimmi che non è così anche per te.
"Fidelizzazione del cliente"?
Stiamo parlando di produzioni culturali ed artistiche, o di marketing?
Io l'ho detto che non volevo spiegarmi, colpa di Chibi Goku. Dibattere è sempre un sano esercizio dialettico, ma quando lo si fa con persone di cui si conoscono già le visioni diametralmente opposte alle proprie, e mai una volta conciliabili, come appurato in un'infinità di topic in cui io e FMA35 ci siamo ritrovati a discutere, il dialogo diventa sterile, ed infastidisce il resto dell'utenza. Già altre volte sono stata ripresa mio malgrado per iniziare dei botta e risposta con te, non intendo quindi incentivare la cosa, prego solo gli altri di non provocarmi dicendo che ho esaurito le argomentazioni, perchè prima che io finisca le mie argomentazioni, i maiali dovranno avere le ali.
Se taccio, lo faccio perchè non voglio essere ripresa dagli altri utenti. Quindi chiudo, scusate.
Voglio aggiungere solo un'ultima cosa: pur essendo più affezionata all'animazione giapponese degli anni 70/80, riesco anche oggi a trovare serie che mi appassionano, che mi impressionano stilisticamente, che mi emozionano. Cosa che non trova riscontro alcuno, *per me*, per come sono fatta io, nella produzione occidentale.
Sono affascinata da come in questo momento, la produzione giapponese rifletta un po' la chiusura del Paese in se stesso. Un Paese che si è messo sulle "difensive", ma che dopo anni di relativa chiusura, è nuovamente spinto da pressioni esterne ad aprirsi. Sarà interessante vedere come anche la produzione culturale si evolverà in reazione a queste pressioni, anche se per ora stanno avendo secondo me l'effetto di rafforzare le difese, facendo ripiegare anche di più il Paese su se stesso.
Di che si vuole discutere? Il valore 'artistico' di un'opera si dovrebbe basare su considerazioni il più possibile oggettive, e non può prescindere dal contesto storico.
Innegabile, ma qui nessuno ha mai parlato di valore di un'opera ma di efficacia della tecnica utilizzata.
Una fotografia fatta 100 anni fa può avere fatto la storia e avere un valore artistico e storico enorme, questo non vuol dire che un fotografo attuale non possa avere una tecnica notevolmente superiore.
Le due cose non sono per niente in contrasto.
D'altro canto se uno al giorno d'oggi fa foto come 100 anni fa pensando di meritare lo stesso riconoscimento finirebbe per essere preso per pazzo. Non ti pare?
Sul resto del post ti ha già risposto Fma35, ma conta comunque che l'animazione limitata è stata introdotta per poter garantire nella sequenze più importanti un'animazione fluida, che invece non sarebbe stata possibile da mantenere per tutta la durata di un film/episodio.
E d'altronde i più famosi animatori del passato lo sono anche per sequenze di rara fluidità e complessità (penso ad esempio a Ichiro Itano).
L'apprezzare un prodotto non vuol dire non riconoscerne i limiti.
La stessa cosa che sento dire dal 2000 o giù di lì.
Senza neanche accorgersi del boom delle serie tv, della forte componente narrativa che ora hanno anche i videogiochi ecc ecc.
Che palle questi discorsi sull'arte che al giorno d'oggi è morta e bla bla.
Perché dovrei offendermi quando sei tu ad avere oggettivamente torto? (basterebbe che ti riguardassi, chessò, Macross, per accorgerti di tutti i limiti tecnici del periodo)
Ti ha già risposto Fma35, ma è evidente che tu non abbia capito il discorso sulla tecnica di animazione.
Non è che la superiore tecnica della cupola del Brunelleschi renda il Pantheon un cesso.
Sono tutte e due costruzioni mirabili che sono state l'apice della costruzione di cupole del tempo.
Incredibilmente la gente riesce ad apprezzarle entrambe per quello che sono e sono state.
Vedi sopra (il che palle)
Tra l'altro nessuno ha denigrato niente, ma la regia è una componente tecnica, e si è evoluta negli ultimi 30 anni.
Non accorgersi della cosa vuol dire avere i paraocchi e vivere nel passato.
Accomodati, a me non interessa.
Le stesse cose che sentivo 10+ anni fa su Evangelion e altri anime degli anni '90.
Poi le opere, poco prima denigrate, entrano nella storia e si passa a denigrare altro, e via così.
Cosa per altro totalmente estranea al discorso, che era di natura tecnica (cosa c'entra la tecnica di animazione con il produrre animazione per otaku?).
Per i miei gusti usi troppo espressioni come "inferiore" e "superiore". Mi tocca anche qui ricordarti che sono parametri del tutto relativi.
Tu puoi considerare "superiore" la scrittura al computer, mentre io potrei considerare "superiore" la scrittura a mano.
Tocca ricordare che spesso un rimedio casereccio, è "superiore" rispetto ad un farmaco nella cura di un malanno.
Sono esempi molto terra terra per dire che dietro l'apparente "superiorità" di qualcosa in termini tecnici, si cela spesso una forma di regresso. E questo tenendo sempre presente l'estremo relativismo di questi concetti. Con questo mi congedo davvero dalla discussione, non voglio discutere oltre su cose trite e ritrite. Perchè sì, incredibilmente, questa discussione così all'apparenza improntata sull' "innovazione" nel campo dell'animazione, riporta in voga invece critiche vecchie come il cucco (ovvero almeno quanto la sottoscritta) verso l'animazione giapponese, per il suo essere intrinsecamente diversa da quella occidentale. Le famose vecchie critiche sull'animazione povera e scattosa, che si sentivano 30 anni fa...poi finalmente, qualcuno riuscì ad andare oltre alla visione tradizionale del modo di fare animazione, e a cogliere i pregi e le peculiarità stilistiche dei cartoni giapponesi, a dispetto delle animazione poverette.
Adesso mi tocca vedere i 20enni riproporre critiche obsolete come fossero "novità", quando invece riportano in ballo argomenti del tutto anacronistici, almeno agli occhi di un appassionato che va per gli 'anta.
E' solo un deja vu.
Anche un cieco poteva distinguere la differenza tra questo stile:
e questo:
Tra l'altro, gli artisti che più piacciono a me, potrebbero non piacere particolarmente ad altri, e viceversa. Questo avviene anche nell'ambito dei nomi più acclamati dalla critica, sempre per restare nell'ambito del relativismo.
Oggi guardo gli anime e vedo disegni e animazioni, riprese incluse, tutte uguali.
Per fortuna che esistono ancora oggi eccezioni.
Recentemente ho visto tutto, finalmente, monster.
72 episodi di scuola di cinema.
Capolavoro assoluto.
Guarda caso una serie simile, ricorda per lavorazione, durata, regia, ecc.ecc. al passato.
Diversi anni fa, come te, ero molto più severa nel giudicare l'animazione giapponese "moderna". Ma col tempo ho imparato ad apprezzarla, e trovo sempre qualcosa che riesce ad attrarmi, per un motivo o per un altro. Alle volte mi appassiono ad opere su cui non avrei scommesso un centesimo, oppure riesco a trovare belli disegni che a primo acchito mi avevano fatto storcere il naso.
Il decennio in cui forse ho trovato meno opere di mio gusto sono stati gli anni 90, anche se ci sono anche lì diverse eccezioni. Ad ogni modo è un universo che cambia in continuazione, secondo il suo ritmo. E va bene così, per me.
Guarda Space Dandy, Noein, Kemonozume, Aoi Bungaku, Samurai Champloo, Animatrix, Una lettera per Momo (e potrei continuare) e poi ne riparliamo, eh?
Quelli da me rimasti nel cuore sono:
Kino no tabi, texhnolyze, monster, lain, boogiepop, wolf rain, escaflowne, ergo proxy, planetes, cowboy bebop, death note, samurai champloo, ecc.ecc. ma il tempo passa e ormai anche queste hanno la loro età... Ma quante centinaia ne hanno prodotte?
L'equilibrio di qualità che un tempo c'era, adesso non esiste più, e la qualità pende dal lato peggiore.
Sul serio parliamo di soggettività per quanto riguarda la natura di una cosa? La cucina nei secoli è cambiata fino ad arrivare alla nouvelle cousine che punta all'estetica, ai little lunch che puntano a piccoli assaggini al mix di culture, sai cosa non è cambiato?Il fatto che sia il sapore il primo metro di giudizio e così vale per l'animazione. Puoi fare anche il più grande anime filosofico del mondo ma se non si muove, se è un'insieme di primi piani, non è un cartone ed il giudizio è insufficiente per il media che vuole rappresentare.
La fluidità non è essenziale, se non ci fossero altri problemi di sorta i 12 fotogrammi al secondo andrebbero benissimo. Il problema insorge quando oggi i 12 fotogrammi non sono più in grado di sostenere l'animazione perchè questa è troppo avanzata, le azioni possibili da mettere su schermo si sono centuplicate e se si vogliono fare determinate scene i 12 fotogrammi sono insufficienti perchè si vedrebbe troppo lo stacco tra un disegno e l'altro ed ecco allora le limitazioni all'azione. E' come per la fotografia, è possibilissimo fare foto belle anche con il dagherotipo ma questo ormai è troppo superato e limitarsi a questo vuol dire rinunciare ad un buon 70% della fotografia moderna.
No, non è scontato. Il combattimento tra Gon e Pitou in HunterxHunter è fatto principalmente con primi piani, è statico e lento ed è FANTASTICO. Qual è il problema allora?Il problema è quando una scelta viene fatta perchè l'unica possibile e non per precisa scelta stilistica.
Possono pure non suscitarti niente ma sono perfetti esempi di un fatto, gli occidentali hanno assimilato lo stile giapponese vedendo come certe soluzioni funzionassero, hanno fatto evolvere la loro animazione ed ora sono tornati in auge più forti che mai a dettare legge sul mercato mentre dall'altra parte il Giappone ha avuto un crollo delle esportazioni ( mentre dagli anni '70 fino agli inizi dei '90 non ce ne era per nessuno ) mentre il mercato interno si alimenta di migliaia di anime-cloni di opere più famose.
Non deve guardare all'Ovest per compiacere l'Ovest ma perchè ad oggi l'occidente è anni luce avanti. Così come Tezuka ai tempi guardò all'Ovest per creare i manga lo stesso devono fare oggi i giapponesi per vedere com'è l'animazione moderna. Al dì la dei disfattismi ( periodo più povero da quindici anni a questa parte dove? )siano in un periodo d'oro per l'animazione ed il fumetto, nuove tematiche, nuove tecniche,nuovo pubblico, persino un dinosauro come la Bonelli negli ultimi tempi si sta svegliando iniziando a poco a poco a rimodernizzare tutta la sua produzione.
Cultura e marketing vanno di pari passo eh. Del resto, gli shounen per marketing devono avere determinate caratteristiche e questo non vuol dire che escano una schifezza unicamente perchè devono parlare di amicizia, i protagonisti devono essere adolescenti e così via. La fidelizzazione del cliente serve per far sì che questo appassionandosi ad una data opera ne trovi poco dopo un'altra di suo gusto ( e non funziona per caso così anche Jump mettendo vari shounen in uno stesso contenitore?) alimentando la domanda e di conseguenza l'offerta. Ad oggi, solo lo studio Ghibli in Giappone è stato in grado di fidelizzare il cliente questo anche grazie alla lodevole politica di mantenere, per quanto possibile, sempre lo stesso gruppo di lavoro a riprova che la politica di sfruttamento degli animatori è solamente controproducente. Lo studio non è esente da difetti ( anzi ) ma in piccole cose ha dimostrato come la qualità venga anche dal cambiamento del metodo di lavoro ( politica che ora mi auguro ora mantenga cambiando radicalmente il sistema produttivo ora che Miyazaki è sloggiato ).
Sul serio parliamo di soggettività per quanto riguarda la natura di una cosa? La cucina nei secoli è cambiata fino ad arrivare alla nouvelle cousine che punta all'estetica, ai little lunch che puntano a piccoli assaggini al mix di culture, sai cosa non è cambiato?Il fatto che sia il sapore il primo metro di giudizio e così vale per l'animazione. Puoi fare anche il più grande anime filosofico del mondo ma se non si muove, se è un'insieme di primi piani, non è un cartone ed il giudizio è insufficiente per il media che vuole rappresentare.
La fluidità non è essenziale, se non ci fossero altri problemi di sorta i 12 fotogrammi al secondo andrebbero benissimo. Il problema insorge quando oggi i 12 fotogrammi non sono più in grado di sostenere l'animazione perchè questa è troppo avanzata, le azioni possibili da mettere su schermo si sono centuplicate e se si vogliono fare determinate scene i 12 fotogrammi sono insufficienti perchè si vedrebbe troppo lo stacco tra un disegno e l'altro ed ecco allora le limitazioni all'azione. E' come per la fotografia, è possibilissimo fare foto belle anche con il dagherotipo ma questo ormai è troppo superato e limitarsi a questo vuol dire rinunciare ad un buon 70% della fotografia moderna.
No, non è scontato. Il combattimento tra Gon e Pitou in HunterxHunter è fatto principalmente con primi piani, è statico e lento ed è FANTASTICO. Qual è il problema allora?Il problema è quando una scelta viene fatta perchè l'unica possibile e non per precisa scelta stilistica.
Possono pure non suscitarti niente ma sono perfetti esempi di un fatto, gli occidentali hanno assimilato lo stile giapponese vedendo come certe soluzioni funzionassero, hanno fatto evolvere la loro animazione ed ora sono tornati in auge più forti che mai a dettare legge sul mercato mentre dall'altra parte il Giappone ha avuto un crollo delle esportazioni ( mentre dagli anni '70 fino agli inizi dei '90 non ce ne era per nessuno ) mentre il mercato interno si alimenta di migliaia di anime-cloni di opere più famose.
Non deve guardare all'Ovest per compiacere l'Ovest ma perchè ad oggi l'occidente è anni luce avanti. Così come Tezuka ai tempi guardò all'Ovest per creare i manga lo stesso devono fare oggi i giapponesi per vedere com'è l'animazione moderna. Al dì la dei disfattismi ( periodo più povero da quindici anni a questa parte dove? )siano in un periodo d'oro per l'animazione ed il fumetto, nuove tematiche, nuove tecniche,nuovo pubblico, persino un dinosauro come la Bonelli negli ultimi tempi si sta svegliando iniziando a poco a poco a rimodernizzare tutta la sua produzione.
Cultura e marketing vanno di pari passo eh. Del resto, gli shounen per marketing devono avere determinate caratteristiche e questo non vuol dire che escano una schifezza unicamente perchè devono parlare di amicizia, i protagonisti devono essere adolescenti e così via. La fidelizzazione del cliente serve per far sì che questo appassionandosi ad una data opera ne trovi poco dopo un'altra di suo gusto ( e non funziona per caso così anche Jump mettendo vari shounen in uno stesso contenitore?) alimentando la domanda e di conseguenza l'offerta. Ad oggi, solo lo studio Ghibli in Giappone è stato in grado di fidelizzare il cliente questo anche grazie alla lodevole politica di mantenere, per quanto possibile, sempre lo stesso gruppo di lavoro a riprova che la politica di sfruttamento degli animatori è solamente controproducente. Lo studio non è esente da difetti ( anzi ) ma in piccole cose ha dimostrato come la qualità venga anche dal cambiamento del metodo di lavoro ( politica che ora mi auguro ora mantenga cambiando radicalmente il sistema produttivo ora che Miyazaki è sloggiato ).
Ciao.
http://www.bloomberg.com/news/articles/2016-03-15/ninja-naruto-leads-tencent-s-march-into-china-s-31-billion-anime-market
Viene spiegato come stiano comprando decine di licenze di cartoni giapponesi, pur nel quadro protezionistico impostato dal governo per incentivare l'industria locale.
Per ogni cartone straniero trasmesso, ogni emittente televisiva ne deve produrre uno di proprio. Viene espressamente detto senza giri di parole che gli studi di animazione cinesi stanno letteralmente copiando ed imparando dallo stile giapponese.
In Occidente, non è da escludere che ci sia stato negli ultimi anni un calo nell'import di cartoni giapponesi per ragioni sempre protezionistiche.
La stessa Rai ha iniziato ad investire molto di più nel produrre animazione propria, magari in co-produzione con altri Paesi europei. Guardare quindi a quanto le emittenti occidentali investano oggigiorno nell'acquisto di anime, non è un buon fattore per indurci a parlare di supremazia dell'animazione occidentale su quella giapponese, quando il protezionismo vale ovunque, soprattutto in tempi di crisi economica, non solo in Cina.
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