Mamoru Oshii  (Ghost in the Shell, Patlabor Live Action, Garm Wars -l'Ultimo druido ) è senz'altro una delle icone del cinema di animazione giapponese. Cinema nel quale ha lavorato fin dalla fine degli anni  settanta prima nella Tatsunoko Production, negli ultimi anni del regno di Tatsuo Yoshida, quindi nello Studio Pierrot.
Questt'ultimo fondato proprio dopo la morte di Yoshida  e per il quale ha creato nel 1981 il progetto Lamu la Ragazza dello Spazio , inaugurando una sequenza di successi che ne hanno fatto uno dei nomi più noti e rispettati fra i registi di animazione giapponesi. Altrettanto vero, però,  che da ben otto anni, dopo aver terminato Sky Crawler nel 2008, il regista non ha più firmato alcun progetto di animazione salvo un breve corto, preferendo lavorare soprattutto nel campo dei Live Action. Perchè ? Realizzerà altri anime?
 

In una recente dichiarazione ad Oricon ha rivelato i motivi che lo spingono a non realizzare più produzioni animate.

"Fare animazione è un lavoro di artigianato", ha spiegato Oshii. "Io sono una persona che vuol fare la propria parte impegnandosi al 120 per cento, cercando la perfezione in quel che facciamo ma questo può finire per rovinare il lavoro degli altri miei colleghi ( travolti dall'entusiasmo di Oshii), quindi penso che creare un anime con il 90 per cento del suo potenziale sia meglio per tutti."
 

Per maggior chiarezza Mamoru Oshii sembra soffrire particolarmente i vincoli di budget, di tempo, di lavoro con staff  che la produzione animata moderna comporta. Ed infatti nella continuazione dell'intervista il regista ha spiegato ulteriormente il suo punto di vista:
 
"Il numero di animatori che in Giappone sono in grado oggi di raggiungere un tale grado di precisione ( nella lavorazione di un anime) non raggiunge il 5 per cento. La nuova generazione è composta da persone individualiste ed anche se il mondo intero ne apprezza le capacità ed il genio non sono in grado di reggere un lavoro faticoso come quello che veniva svolto dai loro predecessori. Questo è il motivo più importante per il quale, man a mano che le persone con cui lavoravo si sono ritirate, io ho smesso di realizzare anime."

Il discorso di Oshii si potrebbe facilmente liquidare con qualche battuta sul genio, e lo è davvero, che invecchia male e se la prende con le nuove leve inette che non sanno più impegnarsi come i bravi veci di una volta, così solerti nel loro lavoro. Il regista, però, non è un vecchio barbogio ossessionato, come ha ben dimostrato nell'incontro avvenuto a Lucca lo scorso anno ed in tante altre occasioni.
Le sue parole si comprendono meglio ricordando lo stato di crisi in cui versa da tempo l'animazione nipponica, le scadenti condizioni di vita ed economiche dei giovani animatori costretti a correre da un incarico all'altro per rastrellare uno stipendio mensile appena adeguato: una condizione che inevitabilmente comporta un forte ritardo nel ricambio generazionale.

Questa dichiarazione comporta che Mamoru Oshii ha completamente abbandonato l'animazione? Probabilmente no, se dovesse trovare uno staff adeguato ai suoi desideri. E non possiamo che augurarcelo.

Fonte Consultata:
Kotaku
Adala News