Nhentai, un popolare sito per adulti con decine di milioni di visite mensili, è stato citato in giudizio per violazione del copyright. La causa è stata intentata dalla società californiana PCR Distributing, che gestisce diversi marchi hentai. La denuncia sostiene che nhentai non risponde alle notifiche di rimozione. Il sito ha tentato di risolvere la controversia in via confidenziale mesi fa, ma il tentativo è fallito.

Manga e anime sono diventati sempre più popolari negli ultimi anni e ovviamente anche i titoli hentai sta beneficiando del boom.

Come per qualsiasi tipo di media, non tutti i consumatori pagano per l'accesso. La pirateria di anime e manga è più diffusa della pirateria musicale oggi, e gli hentai non fanno eccezione. Il sito web nHentai.net, ad esempio, ha avuto quasi 80 milioni di visite a giugno di quest'anno.

I titolari di copyright non sono contenti della distribuzione non autorizzata dei loro contenuti. Molti prendono contromisure, che spesso comportano l'invio di notifiche di rimozione DMCA alle piattaforme "pirata", ma non tutti i destinatari rispondono rimuovendo i contenuti offline.

La società californiana PCR Distributing è uno dei titolari di copyright interessati. La società opera con vari marchi, tra cui J18 e JAST USA, e vede nHentai come una minaccia importante per la sua attività.

PCR ha ottenuto una ingiunzione secondo il Digital Millennium Copyright Act (DMCA) qualche settimana fa, che richiedeva a Cloudflare di smascherare le persone dietro al sito. Le citazioni in giudizio DMCA consentono ai titolari dei diritti di richiedere i dati personali dei clienti Cloudflare che sono presumibilmente coinvolti in attività di pirateria. Queste citazioni in giudizio non richiedono supervisione giudiziaria e Cloudflare generalmente le rispetta, consegnando i dati dei clienti.


 



Come spesso accade quindi, un impiegato del tribunale ha rapidamente concesso il mandato di comparizione, richiedendo a Cloudflare di ottemperare a quanto richiesto. In questo caso particolare, tuttavia, non è stata una cosa semplice.

 

Pochi giorni dopo l'emissione della citazione DMCA, gli avvocati che rappresentavano nHentai hanno fatto ostruzione sostenendo che nessun dato personale avrebbe dovuto essere divulgato, poiché la citazione non doveva essere concessa per diversi motivi. Innanzitutto, sostiene che queste citazioni DMCA non sono destinate all'uso contro aziende che operano come semplici fornitori di servizi di collegamento. Nella sua difesa, Nhentai cita diversi precedenti in cui i tribunali hanno concluso che le citazioni in giudizio DMCA non si applicano ai semplici servizi come quello che offre Cloudfire

Gli avvocati di NHentai hanno delle argomentazioni piuttosto forti e hanno sicuramente una possibilità di successo. Tuttavia, anche se la citazione in giudizio venisse annullata, i problemi legali di nHentai sono tutt'altro che risolti, poiché PCR ha appena intentato una causa per violazione del copyright in piena regola.


 

In una denuncia depositata venerdì scorso presso una corte federale della California, PCR descrive nHentai come un popolare sito "pirata" con decine di milioni di visitatori. Il sito condivide materiale protetto da copyright senza autorizzazione, tratto da libri digitali o fisici, mentre gli operatori non consentono agli utenti di caricare contenuti.

"NHentai.net è una piattaforma molto visitata per contenuti manga e doujinshi per adulti, che attrae oltre 79.000.000 di visite al mese", si legge nella denuncia.

"Il sito web ospita una vasta collezione di opere hentai, tra cui contenuti prodotti commercialmente, molti dei quali, sulla base di informazioni e convinzioni, vengono condivisi senza la dovuta autorizzazione da parte dei proprietari."

La denuncia 
 chiede il risarcimento dei danni ed azioni che potrebbero comportare  anche la chiusura del sito. Si potrebbe arrivare anche a chiedere il blocco l'accesso al dominio di NHεntai negli Stati Uniti da parte di  motori di ricerca e fornitori di servizi Internet. Nei giorni scorsi inoltre nHentai risultava non accessibile, in quanto i DNS del dominio non puntavano a nessun server attivo, e gli utenti avevano pensato all'inizio della fine. Il sito poi invece è tornato operativo. Non ha ancora risposto per le vie legali ma sicuramente la battaglia sarà lunga e molto combattuta. 

Fonte: torrentfreak.com