Rocky Joe, Jenny la tennista, Lady Oscar, Remì… Basta citare questi pochi titoli perché lo spettatore italiano possa immediatamente rendersi conto della grandezza di Osamu Dezaki, forse il più importante regista della prima generazione di anime arrivata in Italia.
Ne Il richiamo del vento (Weird Books, 2017) Mario A. Rumor ci accompagna passo passo attraverso la lunga carriera di Dezaki, dagli esordi alla Mushi Productions di Osamu Tezuka, via via fino alla nascita della Madhouse (di cui Dezaki è socio fondatore), al periodo americano negli anni ottanta, al ritorno in patria e alle opere degli anni Novanta e Duemila.
Non di solo Dezaki parla il libro, anzi e' apprezzabile il largo spazio dedicato ai suoi maestri (in primis Osamu Tezuka), colleghi (Yoshiyuki Tomino) e collaboratori di una vita (il character designer Akio Sugino, ma anche il direttore della fotografia Hirokata Takahashi e il direttore dei fondali Shichiro Kobayashi).
Mario A. Rumor è un conoscitore della storia dell'animazione giapponese e autore di parecchi libri (sulla Toei, sullo shojo manga, su Isao Takahata e altri). La sua scrupolosità non si può mettere in discussione e questo libro monografico si prefigura come l'opera definitiva su Osamu Dezaki, discutendo tutte ma proprio tutte le sue opere, e ripercorrendo la sua vita, il suo mestiere e la sua arte.
In questo senso è molto apprezzabile l'appendice davvero esaustiva, non facile da realizzare perché Dezaki ha usato nella sua carriera molti pseudonimi, quindi è difficile determinare esattamente tutte le opere a cui ha lavorato, come pure quelle a cui non ha lavorato, perché a volte vengono erroneamente accreditate a lui opere realizzate dal fratello Satoshi, come i film Siamo in Undici e L'espresso sottomarino.
Il libro si divide in tre parti. I primi dieci capitoli presentano un'attenta disanima cronologica della vita e delle opere del regista, piena di informazioni e di retroscena interessanti.
1-2. L'inizio alla Mushi Productions, gli anni di Astroboy, Kimba, Son Goku e Dororo
3. Rocky Joe
4. Jenny la tennista
5. Le avventure di Gamba
6. Remì e L'isola del tesoro
7. Lady Oscar e Caro Fratello
8. Cobra e Golgo 13
9. Black Jack
10. Le ultime opere
La seconda parte del libro è una raccolta di testimonianze, ovvero la traduzione di interviste allo stesso Osamu Dezaki e ad altre personalità del mondo degli anime/manga:
Buichi Terasawa, l'autore di Cobra
Sumio Usagawa, produttore di Mushi Productions, sugli OAV di Black Jack
Buzz Dixon, sceneggiatore di Mighty Orbots, serie del periodo americano di Dezaki
Andrea Dentuto, animatore ed esperto di Lupin III, alla cui prima serie Dezaki ha prestato mano sotto pseudonimo, oltre ad aver diretto parecchi speciali di Lupin dal 1989 in poi
Hiroshi Kashiwabara, sceneggiatore giapponese che ha collaborato con Dezaki sugli speciali di Lupin
Fredrik L. Schodt, esperto americano di manga.
Nella terza parte troviamo una cronologia della vita di Dezaki e una raccolta esaustiva e dettagliata di schede delle sue opere, divise in quattro categorie: televisione, speciali televisivi, cinema e OAV.
Completa il volume una bibliografia dezakiana. Questa terza parte è forse la più interessante per gli ammiratori di Dezaki, perché si scopre che ha prestato la sua mano a davvero tante, tante opere: non c'è carenza di suoi titoli da recuperare!
Qui citerò soltanto le serie TV e la lista è davvero impressionante:
Astroboy, Big X, The Monkey, Wanpaku Tanteidan, Dororo, Moomin, Rocky Joe, Le avventure di Lupin III, Le fiabe di Andersen, Kunimatsu-sama Otoridai Shin Moomin, Akado Suzunosuke, Hazedon, Jungle Kurobe, Jenny la tennista, Karate Baka Ichidai, Samurai Giants, Gyatrus il primo uomo, Ai to Makoto, Ganso Tensai Bakabon, Le avventure di Gamba, Fior di favole: le più belle fiabe giapponesi, Remì le sue avventure, L'isola del tesoro, Lady Oscar, Rocky Joe II, Cobra, Mahou Shojo Rainbow Brite, Mighty Orbots, Bionic Six, Knights of the Magical Light, Caro Fratello, In Principio - Storie dalla Bibbia, Hakugei Densetsu, Astroboy 2003, La regina delle nevi, Ultraviolet Code 044, Genji Monogatari.
Gli speciali e OAV sono davvero troppi per segnalarli tutti, ma ce ne sono di tutti i generi, anche cose che non vi aspettereste, come i film di Hamtaro, AIR e Clannad. Dezaki era un autore davvero poliedrico.
I libro è dettagliato ed estremamente ricco di informazioni nelle sue 282 pagine. Del resto la carriera di Dezaki dura circa cinquant'anni, dagli inizi come aspirante mangaka emulo di Tezuka, alla consacrazione come regista di culto con Rocky Joe, fino all'anno della sua prematura scomparsa nel 2011.
L'informazione tende ad essere un po' dispersiva a causa della divisione in tre parti, con il rischio di ripetizioni, ma è un peccato veniale. Non esistono in Italia altri libri che possano competere con questo specificatamente su Osamu Dezaki, quindi si tratta di un acquisto irrinunciabile per gli estimatori del regista.
Titolo: Osamu Dezaki. Il richiamo del vento
Autore: Mario A. Rumor
Editore: 73mm
Collana: Revolution
Genere: Saggio
Pagine: 282
Prezzo: € 22
Formato: 16,5 x 24 cm
Data di uscita: 6 giugno 2017
Link editore: http://www.weirdmovies.it/book/prodotto/osamu-dezaki-il-richiamo-del-vento/
Da segnalare che l'autore Mario A. Rumor ha appena dato alle stampe (sempre per Weird Books) una nuova monografia dal titolo Un cuore grande così: Il cinema di Isao Takahata (qui il link allo store dell’editore). Si tratta di un libro di circa 370 pagine contenente una cronologia dettagliata della vita e delle opere del regista, e la sua filmografia suddivisa in schede nello stile del libro su Dezaki.
Ne Il richiamo del vento (Weird Books, 2017) Mario A. Rumor ci accompagna passo passo attraverso la lunga carriera di Dezaki, dagli esordi alla Mushi Productions di Osamu Tezuka, via via fino alla nascita della Madhouse (di cui Dezaki è socio fondatore), al periodo americano negli anni ottanta, al ritorno in patria e alle opere degli anni Novanta e Duemila.
Non di solo Dezaki parla il libro, anzi e' apprezzabile il largo spazio dedicato ai suoi maestri (in primis Osamu Tezuka), colleghi (Yoshiyuki Tomino) e collaboratori di una vita (il character designer Akio Sugino, ma anche il direttore della fotografia Hirokata Takahashi e il direttore dei fondali Shichiro Kobayashi).
Mario A. Rumor è un conoscitore della storia dell'animazione giapponese e autore di parecchi libri (sulla Toei, sullo shojo manga, su Isao Takahata e altri). La sua scrupolosità non si può mettere in discussione e questo libro monografico si prefigura come l'opera definitiva su Osamu Dezaki, discutendo tutte ma proprio tutte le sue opere, e ripercorrendo la sua vita, il suo mestiere e la sua arte.
In questo senso è molto apprezzabile l'appendice davvero esaustiva, non facile da realizzare perché Dezaki ha usato nella sua carriera molti pseudonimi, quindi è difficile determinare esattamente tutte le opere a cui ha lavorato, come pure quelle a cui non ha lavorato, perché a volte vengono erroneamente accreditate a lui opere realizzate dal fratello Satoshi, come i film Siamo in Undici e L'espresso sottomarino.
Il libro si divide in tre parti. I primi dieci capitoli presentano un'attenta disanima cronologica della vita e delle opere del regista, piena di informazioni e di retroscena interessanti.
1-2. L'inizio alla Mushi Productions, gli anni di Astroboy, Kimba, Son Goku e Dororo
3. Rocky Joe
4. Jenny la tennista
5. Le avventure di Gamba
6. Remì e L'isola del tesoro
7. Lady Oscar e Caro Fratello
8. Cobra e Golgo 13
9. Black Jack
10. Le ultime opere
La seconda parte del libro è una raccolta di testimonianze, ovvero la traduzione di interviste allo stesso Osamu Dezaki e ad altre personalità del mondo degli anime/manga:
Buichi Terasawa, l'autore di Cobra
Sumio Usagawa, produttore di Mushi Productions, sugli OAV di Black Jack
Buzz Dixon, sceneggiatore di Mighty Orbots, serie del periodo americano di Dezaki
Andrea Dentuto, animatore ed esperto di Lupin III, alla cui prima serie Dezaki ha prestato mano sotto pseudonimo, oltre ad aver diretto parecchi speciali di Lupin dal 1989 in poi
Hiroshi Kashiwabara, sceneggiatore giapponese che ha collaborato con Dezaki sugli speciali di Lupin
Fredrik L. Schodt, esperto americano di manga.
Nella terza parte troviamo una cronologia della vita di Dezaki e una raccolta esaustiva e dettagliata di schede delle sue opere, divise in quattro categorie: televisione, speciali televisivi, cinema e OAV.
Completa il volume una bibliografia dezakiana. Questa terza parte è forse la più interessante per gli ammiratori di Dezaki, perché si scopre che ha prestato la sua mano a davvero tante, tante opere: non c'è carenza di suoi titoli da recuperare!
Qui citerò soltanto le serie TV e la lista è davvero impressionante:
Astroboy, Big X, The Monkey, Wanpaku Tanteidan, Dororo, Moomin, Rocky Joe, Le avventure di Lupin III, Le fiabe di Andersen, Kunimatsu-sama Otoridai Shin Moomin, Akado Suzunosuke, Hazedon, Jungle Kurobe, Jenny la tennista, Karate Baka Ichidai, Samurai Giants, Gyatrus il primo uomo, Ai to Makoto, Ganso Tensai Bakabon, Le avventure di Gamba, Fior di favole: le più belle fiabe giapponesi, Remì le sue avventure, L'isola del tesoro, Lady Oscar, Rocky Joe II, Cobra, Mahou Shojo Rainbow Brite, Mighty Orbots, Bionic Six, Knights of the Magical Light, Caro Fratello, In Principio - Storie dalla Bibbia, Hakugei Densetsu, Astroboy 2003, La regina delle nevi, Ultraviolet Code 044, Genji Monogatari.
Gli speciali e OAV sono davvero troppi per segnalarli tutti, ma ce ne sono di tutti i generi, anche cose che non vi aspettereste, come i film di Hamtaro, AIR e Clannad. Dezaki era un autore davvero poliedrico.
I libro è dettagliato ed estremamente ricco di informazioni nelle sue 282 pagine. Del resto la carriera di Dezaki dura circa cinquant'anni, dagli inizi come aspirante mangaka emulo di Tezuka, alla consacrazione come regista di culto con Rocky Joe, fino all'anno della sua prematura scomparsa nel 2011.
L'informazione tende ad essere un po' dispersiva a causa della divisione in tre parti, con il rischio di ripetizioni, ma è un peccato veniale. Non esistono in Italia altri libri che possano competere con questo specificatamente su Osamu Dezaki, quindi si tratta di un acquisto irrinunciabile per gli estimatori del regista.
Titolo: Osamu Dezaki. Il richiamo del vento
Autore: Mario A. Rumor
Editore: 73mm
Collana: Revolution
Genere: Saggio
Pagine: 282
Prezzo: € 22
Formato: 16,5 x 24 cm
Data di uscita: 6 giugno 2017
Link editore: http://www.weirdmovies.it/book/prodotto/osamu-dezaki-il-richiamo-del-vento/
Da segnalare che l'autore Mario A. Rumor ha appena dato alle stampe (sempre per Weird Books) una nuova monografia dal titolo Un cuore grande così: Il cinema di Isao Takahata (qui il link allo store dell’editore). Si tratta di un libro di circa 370 pagine contenente una cronologia dettagliata della vita e delle opere del regista, e la sua filmografia suddivisa in schede nello stile del libro su Dezaki.
Mario A. Rumor scrive per Il Mucchio, Fumo di china, Lettera43. Ha collaborato con i mensili di cinema Empire, Just Cinema e con riviste italiane e inglesi tra cui Protoculture Addicts, TelefilmMagazine, Retro, Widescreen, DVD World, Man-Ga!, Scuola di Fumetto e Leggere: Tutti. Ha pubblicato i saggi Tōei Animation: I primi passi del cinema animato giapponese (Cartoon Club, 2012), Created By: Il nuovo impero americano delle Serie Tv (Tunué, 2005), Come bambole: Il fumetto giapponese per ragazze (Tunué, 2005).
Peccato che il suo libro su Takahata sia introvabile.
Non credere che sia così sconosciuta, circolava in quelle vhs allegate ai libri per bambini.
Ogni volta che vedo un anime nella mia mente ci sono fasci di luce, piani obliqui, fermi immagine... anche se non ci sono.
Avrò questo libro.
Dezaki è il mio regista preferito, ho visto tutto quello che ha prodotto.
Già provveduto ad effettuare l’ordine.
Se intendi questo pare di no, anche se ci sarebbe da aspettare 4-5 settimane!
Ne consiglio senz’altro la lettura, sia agli estimatori del regista e sia ai neofiti che vi troveranno un’ottima guida a una filmografia sterminata.
E' un peccato che tantissime sue opere, specialmente quelle meno recenti, non siano disponibili in italiano, ma non c'e' da perdere la speranza, i fansubber possono sempre sorprenderci
E' doveroso in questa sede citare l'aiuto di @bob71, che e' stato essenziale per la realizzazione di questa recensione: in primo luogo l'idea e' stata sua (io neppure lo sapevo che era uscito questo libro), in secondo luogo e' stato lui a pungularmi perche' scrivessi la recensione (il libro l'ho letto l'estate scorsa, il parto e' stato lungo) e in terzo luogo ha funto anche da revisore ed ha scelto tutte le bellissime immagini che vedete qui sopra.
Grazie Bob!
Temo però che quel che ci vorrebbe, sul serio sarebbe qualche iniziativa ad hoc a lui dedicata proponendo i vari film e serie nei quali ha collaborato. Un evento monografico, diciamo. Ma non solo sul filo della "Nostalghia". Molte opere di Dezaki sono ben attuali.
Due annotazioni: @ Pipebomb Teller non pensare di essere l'unico a non sapere di questo volume, se ne è parlato stranamente poco nel circuito. Una cosa che mi ha lasciato perplesso.
@Goonie , @Moetaro ma il libro di Mario Rumor su isao Takahata è ben disponibile, in una nuova versione, ahimè con diverso titolo da quello di Art of The Emotion. La nuova edizione, ampiamente riveduta e con un lungo capitolo dedicato alla Principessa Splendente lo trovate in vendita da Weird
http://www.weirdbook.it/prodotto/isao-takahata-un-cuore-grande-cosi/
Penso si trovi anche su AMAZON senza troppi problemi.
P.S. Micheles, che ti pare di fare la recensione anche di questo con la complicità di Bob71 ?!!!
Da quello che avevo letto, pensavo fossero 2 libri distinti e separati.
Se mi confermi la cosa...ottimo!
Amazon? Io non lo vedo....
Mi auguro sia reperibile facilmente...
No no è proprio il reboot di The Art of Emotion...rietto e rivisto ala luce della miglior esperienza di Mario sull'autore ( ha fatto un bel ricordo di isao Takahata per il magazine Il Mucchio Selvaggio ...anche se mi ha leggermente spiazzato con alcune notazioni sulla biografia)
Ma vedo che sono l’unica ad aver avuto questa difficoltà.
Posso capire. ( io leggo spesso i suoi artioli su fumo di China e confronandoli con altre sue cose ho notato una certa differenza, ) ma due notazioni: anzitutto un linguaggio piano, e sempre e solo piano, a volte non riesce a rendere appieno quel che è la realtà di un autore. Lo sforzo di Mario, e di altri critici, non è solo quello di "Informare" in modo cronachistico ma proprio di riempire di senso quella cronaca. Allora si deve chiedere uno sforzo alle persone che leggono. In secondo luogo vorrei parlare con i suoi editor, perchè, nella mia esperienza, spesso certo linguaggio "facile" è più figlio di un editor , che guarda anche al marketing, che dell'autore medesimo. E' una questione di stile davvero.
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