Durante le ultime settimane è scoppiata sulla rete una controversia che ha visto come protagonista la nota azienda di bevande giapponese Kirin e una sua pubblicità ritenuta un po' sopra le righe dagli stessi consumatori.
Tutto è nato in seguito alla pubblicazione di quattro illustrazioni a sfondo pubblicitario sul profilo Twitter ufficiale della compagnia. Ogni vignetta raffigurava una ragazza con in mano un prodotto della nuova linea di bevande Gogo no Kōcha. Alcuni utenti hanno però criticato questa manovra di marketing poichè rappresentava dei modelli stereotipati e sessisti della donna. Secondo Kirin invece, l'intento di questa pubblicità era quello di abbinare i vari gusti delle bibite alle diverse personalità delle acquirenti, proponendo delle situazioni simpatiche nelle quali i clienti potessero immedesimarsi.
Nelle immagini, disegnate dall'illustratore Yuri Tsubo, vengono presentate quattro tipi di donna: "la vanitosa aspirante modella", "la loli narcisista", "la maniaca del controllo" e "la ragazza dipendente dalle proprie amiche". Sono stati in molti a ritenere questo post offensivo e denigratorio nei confronti del genere femminile, mentre altri hanno dichiarato di voler boicottare d'ora in avanti le bevande della Kirin.
Pochi giorni dopo l'azienda si è scusata pubblicamente per l'accaduto sempre su Twitter, affermando di essere venuta a conoscenza dei numerosi feedback negativi dell'utenza. Infine ha poi ribadito che il post in questione è stato pubblicato soltanto per scopi pubblicitari.
In tutto questo trambusto, c'è stato anche chi ci ha scherzato sopra. Bkub Ookawa, disegnatore del manga di Pop Team Epic, ha pubblicato una sua versione de "le maniaca del controllo", subito riconoscibile dal tratto originale dell'autore. La scritta Lemon presente sul berretto della ragazza è stata sostituita dal termine Renoir. Probabilmente si tratta di un riferimento all'omonimo pittore impressionista francese oppure di uno alla catena di coffee shop giapponese Ginza Renoir, ma da quel che sappiamo potrebbe non aver proprio alcun senso (insomma, stiamo pur sempre parlando del creatore di Pop Team Epic).
Fonti Consultate:
Anime News Network I, II
Tutto è nato in seguito alla pubblicazione di quattro illustrazioni a sfondo pubblicitario sul profilo Twitter ufficiale della compagnia. Ogni vignetta raffigurava una ragazza con in mano un prodotto della nuova linea di bevande Gogo no Kōcha. Alcuni utenti hanno però criticato questa manovra di marketing poichè rappresentava dei modelli stereotipati e sessisti della donna. Secondo Kirin invece, l'intento di questa pubblicità era quello di abbinare i vari gusti delle bibite alle diverse personalità delle acquirenti, proponendo delle situazioni simpatiche nelle quali i clienti potessero immedesimarsi.
Nelle immagini, disegnate dall'illustratore Yuri Tsubo, vengono presentate quattro tipi di donna: "la vanitosa aspirante modella", "la loli narcisista", "la maniaca del controllo" e "la ragazza dipendente dalle proprie amiche". Sono stati in molti a ritenere questo post offensivo e denigratorio nei confronti del genere femminile, mentre altri hanno dichiarato di voler boicottare d'ora in avanti le bevande della Kirin.
Pochi giorni dopo l'azienda si è scusata pubblicamente per l'accaduto sempre su Twitter, affermando di essere venuta a conoscenza dei numerosi feedback negativi dell'utenza. Infine ha poi ribadito che il post in questione è stato pubblicato soltanto per scopi pubblicitari.
In tutto questo trambusto, c'è stato anche chi ci ha scherzato sopra. Bkub Ookawa, disegnatore del manga di Pop Team Epic, ha pubblicato una sua versione de "le maniaca del controllo", subito riconoscibile dal tratto originale dell'autore. La scritta Lemon presente sul berretto della ragazza è stata sostituita dal termine Renoir. Probabilmente si tratta di un riferimento all'omonimo pittore impressionista francese oppure di uno alla catena di coffee shop giapponese Ginza Renoir, ma da quel che sappiamo potrebbe non aver proprio alcun senso (insomma, stiamo pur sempre parlando del creatore di Pop Team Epic).
Fonti Consultate:
Anime News Network I, II
alla fin fine escono in continuazione anime ( e non solo) basati sugli stereotipi (femminili e maschili). Non capisco proprio qual'è la colpa di questo in particolare.
Hanno usato degli stereotipi in maniera comica, ma guarda che strano... è il concetto su cui si basa l' 80% della comicità mondiale. (che faccia ridere o meno, poi, è un altro discorso).
Il film Benvenuti al Sud si basa sugli stereotipi, un film tedesco di cui non ricordo il titolo si basa sugli stereotipi che hanno degli italiani, i monologhi sugli uomini di quella tizia di Colorado si basano sugli stereotipi e mille altri esempi.
Tutti quanti fanno battute sugli stereotipi e non c' è niente di male.
PS: se volete boicottare un' azienda, magari evitate che se ne parli fin dall' altra parte del mondo proprio grazie a voi, magari, perchè io neanche sapevo che esistesse fino ad oggi. Mi ricorda un po' il caso della Motta quì in Italia...
Beh ma nella pubblicità che citi i ragazzi sono solo rappresentati fisicamente, non caratterialmente, non le vedo molto paragonabili (anche se resta vero che spesso il sessismo viene visto solo in una direzione).
Comunque, potevano risparmiarsi di mettere solo modelli tendenti al negativo, ma è uno scivolone, succede. E poi si fa polemica su queste cose, ma non su, che ne so, il fatto che nelle pubblicità di detersivi le protagoniste siano sempre donne e mamme (come se un uomo non potesse pulire). Le pubblicità devono essere immediate e di facile comprensione, quindi necessitano di semplificazioni e di personaggi facili da leggere, devono quindi ricorrere per forza agli stereotipi.
Forse perché quelle non sono pubblicità ma creazioni di un disegnatore, che giustamente disegna anche quel cavolo che gli pare.
Le pubblicità hanno pur sempre un target di riferimento, è ovvio che mostreranno i compratori abituali di un prodotto (se no ci dovremmo stupire che in una pubblicità di giochi mostrano probabilmente dei ragazzi).
Il problema della pubblicità in questione è che si dovrebbe rivolgere a tutte le ragazze ma mostra 4 stereotipi, e pure abbastanza ridicoli.
A parte che la comicità della cosa penso l'abbia vista solo tu, e no, fare comicità non vuol dire abusare dei peggiori stereotipi.
Se fai un film e metti un personaggio omosessuale e lo tratteggi come una "checca isterica" non stai facendo comicità, stai solo offendendo una minoranza.
E in genere l'ironia e la comicità funzionano se usate per togliere "potere" a chi lo ha, per mettere alla berlina le nostre convinzioni, i nostri stereotipi, non per rafforzarli e offendere chi già è tra i "deboli".
Quella non è comicità, è merda, e non dovrebbe nemmeno far ridere.
Per tornare al tuo esempio film come Benvenuti al sud hanno lo scopo principale di prendere in giro gli stereotipi stessi, mostrare come l'abuso degli stereotipi per valutare la nostra realtà ci dia una visione parziale ed errata del mondo.
È un film che non rafforza gli stereotipi, li prende in giro.
Far vedere che il genere femminile si può riassumere in 4 stereotipi del cavolo non fa nulla di tutto questo, dimostra solo la pochezza di chi ha ideato questa campagna pubblicitaria.
Ovvio che c’è un target di riferimento, è proprio quello che intendevo con
“devono essere di facile interpretazione e immediate”.
Sul fatto che gli stereotipi usato in questo caso siano ridicoli non lo trovo grave, trovo grave che siano tutti negativi.
Per quello che mi riguarda se invece che scrivere
Avessero scritto "la aspirante modella", "la loli" e "la ragazza legata dalle proprie amiche" sarebbe stato a posto (poi vabbè per "la maniaca del controllo" non c’è una versione neutra, ma uno negativo su 4 si può fare).
Comunque non ne farei una malattia.
E' semplicemente una parodia dello stereotipo femminile, nient'altro! Dieci anni fa tutto questo accanimento non c'era... pensate cosa avrebbe fatto al povero Raul Cremona e al suo "Omen" di Zelig ai giorni nostri. Come minimo lo avrebbero impiccato!
"GIUSTO? GIUSTO!" (Cit.) XD
Che ricordi! lo avevo proprio rimosso, per non parlare poi dell'aggiunta di Omen Women!
Le loro clienti dovrebbero identificarsi con 4 personalità "stracciamaroni"?
Non me ne intendo di marketing ma qualcosa non mi torna...
Non hai capito quello che ho scritto.
Pensavo fosse abbastanza chiaro che non mi ha fatto ridere per niente, ho semplicemente detto che gli stereotipi sono stati usati in maniera comica, perchè era chiaramente quello l' intento dell' azienda.
E da lì hai cominciato la ramanzina sulla comicità come se quello fosse il punto del discorso.
Ma il punto è, in realtà, che ormai l' indignazione ha perso tutto il suo potere proprio perchè la concentrate su battaglie francamente ridicole come questa miserabile pubblicità. Se ogni volta, per ogni cosa, si alza un polverone, le VERE discriminazioni si confondono in mezzo all' indignazione generale.
Io neanche volevo aprirlo questo articolo, perchè già sapevo che sarebbe stata l' ennesima polemica inutile. Magari non lo era, magari era davvero un insulto alle donne, e io l' avrei ignorato per sbaglio, e questo perchè tu e tutti gli altri alza-polvere fate troppo spesso casino per niente.
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La libertà di parola vuol dire che tu puoi scrivere quello che vuoi e nessuno verrà ad arrestarti per l'opinione espressa (opinione, intendiamoci), non che puoi scrivere quello che ti pare senza che nessuno ti faccia notare che stai scrivendo una cagata.
Quella che molti chiedono è l'inpunità di parola, la possibilità di scrivere quello che si vuole senza nessun contradditorio (l'ironia è che questo è l'esatto contrario della libertà di parola).
Cosa che, ovviamente, non esiste.
Non mi sembra di averti accusato per aver trovato divertenti quelle vignette, ho scritto che non ci vedo quella comicità che ci vedi tu (magari sbaglio, magari conoscendo il giapponese fanno ridere, non so), non trovo comico l'uso di stereotipi senza alcun reale motivo.
Poi ho spiegato perché.
Questa è la classica opinione che non capisco.
O una cosa è sessista o non lo è, è lecito che tu non la possa ritenere tale, ma se lo è perché dovrebbe darti fastidio se chi è interessato all'argomento fa notare a chi di dovere che non è questo il modo di fare pubblicità?
Non è che se le donne giapponesi si lamentano con la Kirin in un'altra parte del mondo una donna non può lottare contro il gap sariale.
Per altro la percezione della realtà è fatta da tante piccole cose, nessuna battaglia è realmente inutile se combattuta con i giusti mezzi e per una giusta causa.
Vuoi sapere in realtà cosa non aiuta? Non aiuta minimizzare ogni problema, dire che c'è sempre qualcosa di meglio da fare, più importante da considerare e chi si sbatte per cause giuste è sempre un esagitato senza un minimo di raziocinio (praticamente incolpando chi si batte per una causa di essere il vero problema).
Poi, se fai un giro su internet, scopri che l'odio verso il femminismo è ben radicato e che, giusto per citare una cosa recente e abbastanza collegata al nostro "mondo", una illustratrice di Azur Lane ha subito bullismo perché aveva messo un mi piace ad un tweet di una femministra. (potete leggere la storia qui)
Ad un certo punto uno deve scegliere con chi stare, se con 4chan o con questi disgraziati o con le femministe, nonostante si incazzino ogni 2X3.
Io ho guardando le opinioni di entrambi e ho preso la mia scelta convinto che in futuro non me ne pentirò.
Poi ovvio, va valutato caso per caso e ci sono battaglie veramente stupide (mi ricordo una Giulia Siviero irritata dal fatto che Renzi avesse usato mamme al posto di donne in campagna elettorale), ma mi sembra davvero assurdo che ci sia gente che si prende a male perché le donne giapponesi si lamentano di essere categorizzate in "vanitosa aspirante modella", "loli narcisista", "maniaca del controllo" e "ragazza dipendente dalle proprie amiche".
E soprattutto, effettivamente, le vignette potrebbero essere più offensive se capissimo tutto quello che c' è scritto.
No, non necessariamente. Il modo in cui vengono mostrate le Veline a Striscia è sessista? O le donne in tv in generale? Molti dicono di sì. Ma sicuramente non lo pensano le dirette interessate, delle donne, che sono lì per loro libera scelta; nessuno le costringe a mostrarsi in quel modo ma anzi, spesso, è il loro sogno sin da ragazzine. E quante spettatrici dal divano vorrebbero essere al posto loro?
E allora è sessista o no?
Mi stai scambiando per uno che ritiene inutile TUTTA la battaglia femminista.
Al contrario, se non ho apprezzato l' indignazione per questa vignetta è proprio perchè è una battaglia che ritengo importante e non mi piace quando viene sminuita da queste campagne. (in generale, a questo punto, non questa specifica, visto che ammetto di non sapere cosa dicano tutte quelle scritte nelle vignette).
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L' odio verso il femminismo è ovviamente una cavolata, ma è un estremismo da ricollegare probabilmente alle stesse persone che sostengono anche altri tipi di idee estremiste e di odio verso gli altri.
E' ignoranza, non è un' ideologia; e l' ignoranza va molto di moda ed è senza tempo. Qualunque cosa accada ne troverai sempre una fetta nella società.
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Penso che questo errore di interpretazione abbia alimentato le polemiche eccessive.
Quelle vignette non volevano suddividere il genere femminile in quattro categorie. Sono semplicemente 4 stereotipi di donne giapponesi, in mezzo a tante altre.
E' leggermente diverso, ma cambia di molto la quantità di sessismo della situazione.
Nel primo caso sarebbe stata una semplificazione/presa in giro delle donne. Invece è una presa in giro di quei generi di ragazze specifiche.
E' come sfottere, che ne so, lo stereotipo degli uomini palestrati (e non fingiamo che alcuni stereotipi non esistano realmente, ne conoscevo almeno un paio che rientrano perfettamente nella categoria.) E questa allora dovrebbe essere un offesa verso tutto il genere maschile? Io non mi offendo mica in quanto uomo per questo.
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Spero di essere stato più pacato questa volta xD
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