Che Fuyumi Souryo fosse un’autrice di grande valore lo avevamo intuito già nei primi anni 2000, con il debutto italiano del suo Mars. Lo aveva ben capito Star Comics che su questa autrice ha puntato fortemente portandoci molti dei suoi manga più belli, come ES -Sternal Sabbath. Che fosse appassionata di storia e dei suoi personaggi, lo abbiamo scoperto con Cesare, da lei definita l’opera della vita.
Con Maria Antonietta – La gioventù di una regina, la mangaka decide di raccontarci gli anni giovanili di una delle figure più famose e controverse della rivoluzione francese.
Il personaggio lo conosciamo tutti, vuoi per averlo studiato sui libri di scuola, vuoi più semplicemente per l’anime Lady Oscar. Tornando indietro di molti anni rivedo la me stessa bambina che tra uno sguardo innamorato ad Andrè e un improperio contro Oscar (che a mio dire, scioccamente, non lo considerava abbastanza) ammira con occhi luccicanti “la principessa bionda” che indossa abiti e gioielli eleganti, che ha dei boccoli che sembrano creati ad arte dal pasticcere, che sembra avere tutto ma che al contempo pare tormentarsi in ogni momento della sua vita, ora per il bel Fersen, ora per semplice capriccio.
Tralasciando quanto ci possa essere di vero storicamente parlando, in questo volume la Souryo ci mostra una Maria Antonietta appena quattordicenne costretta a lasciare casa per andare in sposa al Delfino di Francia. Se è vero che tutto inizia con una donna adulta, sposa di un re e madre di 3 bambini, subito si torna indietro nel tempo, al momento in cui la giovane lascia casa salutando la madre e i fratelli tra angoscia e paura per il futuro.
Maria Antonietta viene rappresentata come una ragazza sincera e, per forza di cose, ancora immatura, che però non può far altro che accettare il suo destino senza battere ciglio. È bella, come solitamente lo sono le donne della Souryo; è spontanea e poco incline alla rigida vita di corte impostale, ma soprattutto sembra essere una ragazza che, seppur lo faccia più per amore materno che per non personale volontà, prende a cuore il suo ruolo, cercando di costruire con lo sposo un vero rapporto. E a proposito dello sposo, forse è un po’ diverso da come solitamente viene descritto: alto, slanciato, molto bello, e che quando scioglie i lunghi capelli ricorda un po’ il Rei di Mars. Il suo carattere taciturno e gli obblighi regali a cui deve sottostare rendono difficile per Maria Antonietta avvicinarglisi, anche se con una certa insistenza, la giovane pare far breccia nel suo cuore.
Maria Antonietta e Luigi ebbero svariati problemi nella loro vita di coppia ma il manga si incentra più sul lato romantico della cosa, facendo crescere il rapporto tra i due attraverso il superamento delle difficoltà relazionali. Ciò non significa comunque che l’autrice non abbia studiato a fondo il soggetto, lo si evince anche dalla corposa bibliografia a fine volume.
I disegni della Souryo, uniti ad una narrativa unica, hanno come sempre il potere di catturare il lettore, trascinandolo quasi forzatamente da una pagina all’altra. È dunque facile immergersi nella storia, seguire le vicende di questa ragazzina e appassionarsi agli intrighi di corte, purtroppo questi lasciati un po’ troppo sullo sfondo. A fine lettura la prima cosa che mi è balenata in mente è stata: “vorrei leggere un manga della Souryo incentrato su Madame du Barry”, personaggio che, pur con poche apparizioni, attira e affascina, come se la vita di corte fosse da lei gestita nell’ombra dei salotti.
Come già accennato, i disegni dell'autrice stregano e catturano e grazie ad una sapiente regia, ella riesce sempre a trasmettere i pensieri e le emozioni dei suoi personaggi. Il tratto è preciso, accurato e particolareggiato. Spesso vengono portati in primo piano i dettagli del mobilio o dell’architettura: un arco, una sala da ballo, un fastoso letto a baldacchino, sempre con minuzia di particolari. Le tavole non sono quasi mai vuote, se non nel momento in cui la mangaka preferisce dare risalto alle espressioni facciali dei personaggi.
Edizioni Star Comics porta in Italia il volume al costo di 7 euro, dotandolo di un’elegante sovraccoperta con degli inserti dorati che impreziosiscono il tutto. In appendice al manga vi sono degli interessanti approfondimenti sui personaggi, protagonisti e non, e sulla vita alla corte di Versailles. Probabilmente niente di nuovo per molti, ma la lettura è comunque interessante.
Con Maria Antonietta – La gioventù di una regina, la mangaka decide di raccontarci gli anni giovanili di una delle figure più famose e controverse della rivoluzione francese.
Il personaggio lo conosciamo tutti, vuoi per averlo studiato sui libri di scuola, vuoi più semplicemente per l’anime Lady Oscar. Tornando indietro di molti anni rivedo la me stessa bambina che tra uno sguardo innamorato ad Andrè e un improperio contro Oscar (che a mio dire, scioccamente, non lo considerava abbastanza) ammira con occhi luccicanti “la principessa bionda” che indossa abiti e gioielli eleganti, che ha dei boccoli che sembrano creati ad arte dal pasticcere, che sembra avere tutto ma che al contempo pare tormentarsi in ogni momento della sua vita, ora per il bel Fersen, ora per semplice capriccio.
Tralasciando quanto ci possa essere di vero storicamente parlando, in questo volume la Souryo ci mostra una Maria Antonietta appena quattordicenne costretta a lasciare casa per andare in sposa al Delfino di Francia. Se è vero che tutto inizia con una donna adulta, sposa di un re e madre di 3 bambini, subito si torna indietro nel tempo, al momento in cui la giovane lascia casa salutando la madre e i fratelli tra angoscia e paura per il futuro.
Maria Antonietta viene rappresentata come una ragazza sincera e, per forza di cose, ancora immatura, che però non può far altro che accettare il suo destino senza battere ciglio. È bella, come solitamente lo sono le donne della Souryo; è spontanea e poco incline alla rigida vita di corte impostale, ma soprattutto sembra essere una ragazza che, seppur lo faccia più per amore materno che per non personale volontà, prende a cuore il suo ruolo, cercando di costruire con lo sposo un vero rapporto. E a proposito dello sposo, forse è un po’ diverso da come solitamente viene descritto: alto, slanciato, molto bello, e che quando scioglie i lunghi capelli ricorda un po’ il Rei di Mars. Il suo carattere taciturno e gli obblighi regali a cui deve sottostare rendono difficile per Maria Antonietta avvicinarglisi, anche se con una certa insistenza, la giovane pare far breccia nel suo cuore.
Maria Antonietta e Luigi ebbero svariati problemi nella loro vita di coppia ma il manga si incentra più sul lato romantico della cosa, facendo crescere il rapporto tra i due attraverso il superamento delle difficoltà relazionali. Ciò non significa comunque che l’autrice non abbia studiato a fondo il soggetto, lo si evince anche dalla corposa bibliografia a fine volume.
I disegni della Souryo, uniti ad una narrativa unica, hanno come sempre il potere di catturare il lettore, trascinandolo quasi forzatamente da una pagina all’altra. È dunque facile immergersi nella storia, seguire le vicende di questa ragazzina e appassionarsi agli intrighi di corte, purtroppo questi lasciati un po’ troppo sullo sfondo. A fine lettura la prima cosa che mi è balenata in mente è stata: “vorrei leggere un manga della Souryo incentrato su Madame du Barry”, personaggio che, pur con poche apparizioni, attira e affascina, come se la vita di corte fosse da lei gestita nell’ombra dei salotti.
Come già accennato, i disegni dell'autrice stregano e catturano e grazie ad una sapiente regia, ella riesce sempre a trasmettere i pensieri e le emozioni dei suoi personaggi. Il tratto è preciso, accurato e particolareggiato. Spesso vengono portati in primo piano i dettagli del mobilio o dell’architettura: un arco, una sala da ballo, un fastoso letto a baldacchino, sempre con minuzia di particolari. Le tavole non sono quasi mai vuote, se non nel momento in cui la mangaka preferisce dare risalto alle espressioni facciali dei personaggi.
Edizioni Star Comics porta in Italia il volume al costo di 7 euro, dotandolo di un’elegante sovraccoperta con degli inserti dorati che impreziosiscono il tutto. In appendice al manga vi sono degli interessanti approfondimenti sui personaggi, protagonisti e non, e sulla vita alla corte di Versailles. Probabilmente niente di nuovo per molti, ma la lettura è comunque interessante.
Maria Antonietta – La gioventù di una regina è un’opera coinvolgente, ben scritta e perfettamente disegnata che ben mette in risalto le capacità artistiche e narrative di Fuyumi Souryo. Il manga non considera la parte più movimentata della vita della famosa regina, ma si limita a mostrarci una giovane donna che va incontro al suo destino, con tutti i dubbi (e anche più) di una qualsiasi quattordicenne che si affaccia al mondo, che sia ella una futura regina o una ragazza comune alle prese con una nuova fase della vita.
Le mani magiche dell'autrice riescono ancora una volta a catturare il lettore, trasportandolo nei pensieri e nelle emozioni della sua protagonista, coinvolgendolo pagina dopo pagina.
Forse quella di Maria Antonietta non è stata in realtà una storia felice, ma a questo personaggio omaggiato da artisti di ogni genere, la Souryo decide di regalare, almeno per un momento, una prospettiva di vita felice e ancora immersa nella pura innocenza.
Le mani magiche dell'autrice riescono ancora una volta a catturare il lettore, trasportandolo nei pensieri e nelle emozioni della sua protagonista, coinvolgendolo pagina dopo pagina.
Forse quella di Maria Antonietta non è stata in realtà una storia felice, ma a questo personaggio omaggiato da artisti di ogni genere, la Souryo decide di regalare, almeno per un momento, una prospettiva di vita felice e ancora immersa nella pura innocenza.
Titolo | Prezzo | Casa editrice |
---|---|---|
Maria Antonietta - La gioventù di una regina | € 7.00 | Star Comics |
Questo sì che sconvolge XD ma me ne farò presto una ragione
Perché non hai visto Luigi XVI in INNOCENT. O forse sì? xD
Beh in Innocent trovane 1 che sia un mostro...
Comunque si vede che è un manga ben fatto e come scritto nella postfazione hanno preso molto dei costumi/usi dell'epoca. L'ho molto apprezzato.
PS. Bellissima recensione.
Se anche avessi avuto mezzo dubbio (oddio, vagamente... adoro Lady Oscar da sempre), ora manco quello, quindi volume in lista ^^
Non avevo notato quest'uscita: messo in lista.
p.s
sottoscrivo il pensiero: non mi sono mai capacitata di come Oscar sottovalutasse Andrè
Complimenti per la recensione!
Io l'ho appena visto. E' effeminato, quasi quanto Luigi XV nel prequel di Lady Oscar... E trovo che su di lui la cosa stoni parecchio.
Ma a proposito, cosa sono quei peluche che Maria Antonietta di Innocent ha al posto delle sopracciglia? Più grosse dei suoi occhi, due foreste amazzoniche!!!
http://innocent.wikia.com/wiki/Marie-Antoinette
A proposito di Augusto, in realtà è stata la Ikeda a farlo così sgraziato e cicciotto, probabilmente per accentuare maggiormente il contrasto con Fersen... Come viene spiegato anche nelle note storiche in questo volume, Augusto era alto, robusto, ma non si parla di grassezza vera e propria! E nella trilogia della Grey che ho letto si parla di come Antonia sia rimasta sorpresa vedendolo, ma non per la bruttezza, quanto per il suo abbigliamento modesto.
Mi rendo conto però che è sconvolgente vedere questo Rei Kashino in stile Francia della seconda metà del '700 dopo aver visto quella versione che fino a poco fa incarnava per noi il vero Augusto. Antonia, dal canto suo, somiglia tanto a Kira, anche per le sue espressioni. Fa spesso tenerezza e pare incarnare meglio ciò che avrebbe potuto provare una quattordicenne in quella situazione.
Una versione dell'arciduchessa diversa dall'Antonia ikediana, che era assai meno timida, tant'è vero che invece di
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