Le aspettative riposte verso Hanebado! erano, personalmente, altissime. Da anni chiedevo un nuovo anime che ritraesse seriamente dello sport femminile e finalmente sono stato accontentato. Vero sport, vero agonismo, belle ragazze ma senza scadere nel banale: sì, Hanebado! è stata la serie estiva che maggiormente ho atteso, forse anche troppo.
Hanebado! è un anime di tredici episodi disponibile su Crunchyroll, trasposizione del manga di Kousuke Hamada, tutt'ora in corso in patria. Il titolo vuol dire letteralmente "Il Badminton di Hane", in riferimento alla particolarissima protagonista Ayano Hanesaki, figlia di una leggendaria giocatrice che le ha inculcato a forza l'amore per il badminton finendo per farle odiare lo sport, la stessa madre e se stessa. L'anime ritrae principalmente la storia di due atlete - oltre Hane vi è Nagisa Aragaki- che devono comprendere per quale motivo abbiano dedicato tutta la loro vita a questo sport; devono comprendere cosa sia il badminton per loro e quale sia il loro badminton.
"Ma cosa è 'sto badminton? Ma dai, davvero è alle olimpiadi?" Mentre urlavo il mio amore in attesa di questa serie, queste sono solo alcune delle domande che mi venivano poste. Sinceramente comprendo benissimo lo straniamento, il badminton è uno sport di secondo piano nel nostro paese, perciò facciamo chiarezza.
Si tratta di una disciplina molto in voga in Asia (e non solo), in tantissime scuole giapponesi viene praticato quanto la pallavolo se non di più. Le atlete nipponiche sono al momento campionesse della Uber Cup, più comunemente noto come il mondiale a squadre, mentre la squadra maschile è arrivata seconda nella corrispettiva Thomas Cup. Alle Olimpiadi di Rio del 2016 il Giappone ha inoltre vinto la medaglia d'oro nel doppio femminile e bronzo nel singolo femminile. Quindi sì, è uno sport che ha una forte rilevanza culturale nel paese che ospiterà le prossime olimpiadi.
Del resto, come ammesso dallo stesso Hamada (il quale si innamorò di questa disciplina alle Olimpiadi di Londra del 2012, grazie al duo d'argento Fujii & Kakiiwa), le due protagoniste sono un chiarissimo omaggio a due amate atlete giapponesi: Nagisa è Yamaguchi Akane (oro nella Uber 2018, bronzo nel singolo del Mondiale di Nanchino 2018) e Ayano è Ohori Aya, con la quale condivide ogni piccolo aspetto in campo e non solo (entrambe mancine, stesse movenze, stessi punti di forza, entrambe figlie d'arte, stessa età quando il manga inizia nel 2013 eccetera).
Non ci sono dubbi quindi che quest'opera voglia davvero parlare di atlete e di sport, arrivando ovviamente al sogno delle Olimpiadi del 2020.
Il Mio Badminton
Quando abbiamo una passione che ci arde dentro sappiamo perfettamente quanto essa possa definire il nostro Io, ed è così anche per i personaggi di Hanebado! che tramite il loro amore per questo sport cercano di comprendere di più se stessi. Un percorso che difatti non viene portato avanti solo dalle due protagoniste ma anche dai vari personaggi secondari, alcuni alle volte eccessivi e troppo caricaturali (soprattutto Kaoruko) ma tendenzialmente tutti ben delineati e costruiti a prescindere dal loro ruolo nella storia. Una menzione d'onore va a Elena, la migliore amica d'infanzia di Ayano, un ottimo personaggio che dimostra di essere più volte la voce della ragione in mezzo a queste ragazze troppo annebbiate dalla competizione.
Il percorso di Ayano e Nagisa si scontra, s'intreccia, esplode e si ricuce. Le due ragazze non sono altro che le facce di una stessa medaglia, arrivando anche a scambiarsi i ruoli con l'avanzare della storia. Ayano distrusse Nagisa nel loro primo incontro (qualche mese prima dell'inizio della storia) ma al suo epilogo entrambe si posero la stessa domanda: "Perché gioco?"
Ayano ha sempre visto il badminton come un surrogato dell'amore materno. Vincere voleva dire essere accettati, avere le sue attenzioni e i suoi sorrisi; tutti sforzi vanificati quando la madre l'abbandona repentinamente, lasciando la ragazza a chiedersi perché continuare a dannarsi l'anima con questo sport. Lei ha mai giocato esclusivamente per voglia di farlo?
Nagisa ha sempre visto il badminton come una naturale conseguenza delle sue innate doti fisiche. Ma è la verità? Davvero basta possedere questa forza fisica superiore, soprattutto alla luce di come Ayano l'ha umiliata? Perché gioca se non ha, a suo dire, nessun talento?
Cosa fare quando pensi che il percorso che hai portato avanti per tutta la tua vita sia quello sbagliato? Ayano vive nella negazione cercando di fuggire dai propri sentimenti mentre Nagisa annega nella rabbia per quella cocente sconfitta; due atteggiamenti opposti ma equamente distruttivi che trovano una conclusione proprio quando il fato, guarda un po', li riunisce nella stessa scuola (e grazie all'intercessione di Elena).
Parliamo di ragazze liceali, in quella età di mezzo dove non sei più una bambina ma chiaramente neanche un'adulta, non sai ancora se la te stessa di oggi sarà la stessa persona che porterà avanti il tuo cuore tra qualche anno. Il tempo stringe e bisogna comprendere chi si è, partendo dalla prima domanda: "Perché gioco?"
Se diversa gente si è comunque avvicinata a questo anime è anche per via di palesi pregi nel reparto tecnico.
L'adattamento anime è nato non per caso o per una mera questione di marketing ma grazie agli enormi sforzi del produttore Shunsuke Hosoi, il quale andò a lavorare alla casa di produzione TOHO principalmente per poter rendere realtà questo progetto.
Hosoi ha lavorato quindi a stretto contatto con la Liden Films, col regista Shinpei Ezaki e col produttore Tomohiko Shinka (grande esperto di badminton), seguendo insieme diverse partite per poter dare il meglio nella lavorazione. I pregi nelle animazioni sono immensi e chiari a tutti: le partite sono ritratte nel modo migliore possibile, ogni piccolo dettaglio è curato in modo ineccepibile, ogni goccia di sudore e anche la realizzazione e i movimenti del volano sono estremamente realistici, non dandoci nemmeno modo di lamentarci di particolari cali nel corso della serie.
Le scene sportive sono il fiore all'occhiello di questo anime e per quanto sia ovvio l'uso del rotoscopio, esso non toglie nulla alla dedizione dello staff, che arriva a farsi assistere anche da due giocatrici professioniste: Yukino Nakai e Nao Ono.
Episodi standard sono composti tra i 3.500 ed i 5.000 disegni ma il supervisore degli intercalari, Taiga Sakikabara, ha dichiarato come nella produzione del secondo episodio abbiano lavorato con 10.000 disegni.
Ovviamente tutto ciò (che potete riscontrare in fonte 1 e fonte 2) non vuol dire per forza che ci troviamo di fronte a una grandissima opera ma il lavoro profuso e la passione dietro questo anime sono più che tangibili. Vorrei anche sottolineare un elemento che magari è stato sottovalutato dai più: il rumore.
Il mangaka disse che una delle cose che più lo colpirono quando vide le sue prime partite dal vivo dagli spalti fu proprio il rumore del volano: "Volevo disegnare un rumore simile". Infatti non possiamo sottovalutare quanto duramente abbia lavorato il direttore del suono Kazuhiro Wakabayashi (il quale ha già ricoperto questo ruolo per anime di un certo livello come Ghost in the Shell - Stand Alone Complex, Wolf's Rain o il più recente Mob Psycho 100) per riprodurre fedelmente un elemento così essenziale, oltre che l'impegno profuso come direttore del doppiaggio. Non da meno sono state le seiyuu delle due protagoniste: le semi-debuttanti Miyuri Shimabukuro (Nagisa) e Hitomi Ōwada (Hane), le quali hanno pure giocato diverse volte a badminton per comprendere meglio i personaggi e la serie, oltre che portare avanti diversi e divertenti special su YouTube.
Mi piace concludere quindi con una nota positiva, ricordando chi c'era dall'altra parte della rete, ovvero coloro che hanno lavorato a questo anime del quale probabilmente non vedremo mai la seconda stagione (ma che la meriterebbe).
Chi altro c'è però dall'altra parte della rete? Ci siamo noi e coloro che abbiamo di fronte, con i nostri difetti, le nostre ansie, i nostri errori ma anche tantissime speranze. La persona che è dall'altra parte della rete magari è la nostra nemesi, magari è invece la nostra salvezza. Magari siamo noi stessi, alla ricerca di un qualcosa che dia un senso alla nostra vita, proprio come Aya e Nagisa.
Hanebado! è un anime di tredici episodi disponibile su Crunchyroll, trasposizione del manga di Kousuke Hamada, tutt'ora in corso in patria. Il titolo vuol dire letteralmente "Il Badminton di Hane", in riferimento alla particolarissima protagonista Ayano Hanesaki, figlia di una leggendaria giocatrice che le ha inculcato a forza l'amore per il badminton finendo per farle odiare lo sport, la stessa madre e se stessa. L'anime ritrae principalmente la storia di due atlete - oltre Hane vi è Nagisa Aragaki- che devono comprendere per quale motivo abbiano dedicato tutta la loro vita a questo sport; devono comprendere cosa sia il badminton per loro e quale sia il loro badminton.
Il... cosa??
"Ma cosa è 'sto badminton? Ma dai, davvero è alle olimpiadi?" Mentre urlavo il mio amore in attesa di questa serie, queste sono solo alcune delle domande che mi venivano poste. Sinceramente comprendo benissimo lo straniamento, il badminton è uno sport di secondo piano nel nostro paese, perciò facciamo chiarezza.
Si tratta di una disciplina molto in voga in Asia (e non solo), in tantissime scuole giapponesi viene praticato quanto la pallavolo se non di più. Le atlete nipponiche sono al momento campionesse della Uber Cup, più comunemente noto come il mondiale a squadre, mentre la squadra maschile è arrivata seconda nella corrispettiva Thomas Cup. Alle Olimpiadi di Rio del 2016 il Giappone ha inoltre vinto la medaglia d'oro nel doppio femminile e bronzo nel singolo femminile. Quindi sì, è uno sport che ha una forte rilevanza culturale nel paese che ospiterà le prossime olimpiadi.
Del resto, come ammesso dallo stesso Hamada (il quale si innamorò di questa disciplina alle Olimpiadi di Londra del 2012, grazie al duo d'argento Fujii & Kakiiwa), le due protagoniste sono un chiarissimo omaggio a due amate atlete giapponesi: Nagisa è Yamaguchi Akane (oro nella Uber 2018, bronzo nel singolo del Mondiale di Nanchino 2018) e Ayano è Ohori Aya, con la quale condivide ogni piccolo aspetto in campo e non solo (entrambe mancine, stesse movenze, stessi punti di forza, entrambe figlie d'arte, stessa età quando il manga inizia nel 2013 eccetera).
Non ci sono dubbi quindi che quest'opera voglia davvero parlare di atlete e di sport, arrivando ovviamente al sogno delle Olimpiadi del 2020.
Il Mio Badminton
Quando abbiamo una passione che ci arde dentro sappiamo perfettamente quanto essa possa definire il nostro Io, ed è così anche per i personaggi di Hanebado! che tramite il loro amore per questo sport cercano di comprendere di più se stessi. Un percorso che difatti non viene portato avanti solo dalle due protagoniste ma anche dai vari personaggi secondari, alcuni alle volte eccessivi e troppo caricaturali (soprattutto Kaoruko) ma tendenzialmente tutti ben delineati e costruiti a prescindere dal loro ruolo nella storia. Una menzione d'onore va a Elena, la migliore amica d'infanzia di Ayano, un ottimo personaggio che dimostra di essere più volte la voce della ragione in mezzo a queste ragazze troppo annebbiate dalla competizione.
Il percorso di Ayano e Nagisa si scontra, s'intreccia, esplode e si ricuce. Le due ragazze non sono altro che le facce di una stessa medaglia, arrivando anche a scambiarsi i ruoli con l'avanzare della storia. Ayano distrusse Nagisa nel loro primo incontro (qualche mese prima dell'inizio della storia) ma al suo epilogo entrambe si posero la stessa domanda: "Perché gioco?"
Ayano ha sempre visto il badminton come un surrogato dell'amore materno. Vincere voleva dire essere accettati, avere le sue attenzioni e i suoi sorrisi; tutti sforzi vanificati quando la madre l'abbandona repentinamente, lasciando la ragazza a chiedersi perché continuare a dannarsi l'anima con questo sport. Lei ha mai giocato esclusivamente per voglia di farlo?
Nagisa ha sempre visto il badminton come una naturale conseguenza delle sue innate doti fisiche. Ma è la verità? Davvero basta possedere questa forza fisica superiore, soprattutto alla luce di come Ayano l'ha umiliata? Perché gioca se non ha, a suo dire, nessun talento?
Cosa fare quando pensi che il percorso che hai portato avanti per tutta la tua vita sia quello sbagliato? Ayano vive nella negazione cercando di fuggire dai propri sentimenti mentre Nagisa annega nella rabbia per quella cocente sconfitta; due atteggiamenti opposti ma equamente distruttivi che trovano una conclusione proprio quando il fato, guarda un po', li riunisce nella stessa scuola (e grazie all'intercessione di Elena).
Parliamo di ragazze liceali, in quella età di mezzo dove non sei più una bambina ma chiaramente neanche un'adulta, non sai ancora se la te stessa di oggi sarà la stessa persona che porterà avanti il tuo cuore tra qualche anno. Il tempo stringe e bisogna comprendere chi si è, partendo dalla prima domanda: "Perché gioco?"
Mama non M'ama
Sicuramente l'elemento più controverso e decisamente più pesante della storia riguarda la situazione familiare di Ayano.
Uchika Hanesaki è stata una grandissima campionessa di badminton e il rapporto con la figlia è sempre stato perpetuato tramite i loro allenamenti giornalieri. Finché la piccola Ayano perde la sua prima partita, venendo per questo abbandonata dalla madre, che addirittura andrà a vivere in Danimarca crescendo un altro giovane prodigio come se fosse sua figlia, Connie Christensen.
Questa storia non ha scusanti. Assolutamente esagerata e sopra le righe. La signora Uchika è da far internare e anche le scuse che accampa nel prosieguo della serie non sono particolarmente degne di menzione (oltre che essere spoiler).
Il grande difetto della serie è tutto qua, Ayano incontrerà infatti Connie (venuta in Giappone proprio per conoscere, e battere, la "sorellastra") entrando in una vera e propria crisi esistenziale. La tranquilla ragazza diventa una psicopatica, decisa a inseguire una sorta di vendetta nei confronti della madre e di Connie, trasformandosi da protagonista a vera e propria antagonista della storia, palesando la sua rabbia e frustrazione proprio come aveva fatto Nagisa dopo la sconfitta del torneo precedente: maltrattando chiunque e pensando esclusivamente alle vittorie, fregandosene della squadra e delle amicizie.
Nagisa, come dicevo precedentemente, in una sorta di ribaltamento dei ruoli diviene il personaggio positivo, con lo spettatore soventemente incline a odiare a morte Ayano per il suo detestabile atteggiamento. Alle due non rimane altro da fare se non parlare la stessa lingua, ovvero affrontarsi e rendersi conto di quanto le loro differenze in realtà le rendano uguali.
Uchika Hanesaki è stata una grandissima campionessa di badminton e il rapporto con la figlia è sempre stato perpetuato tramite i loro allenamenti giornalieri. Finché la piccola Ayano perde la sua prima partita, venendo per questo abbandonata dalla madre, che addirittura andrà a vivere in Danimarca crescendo un altro giovane prodigio come se fosse sua figlia, Connie Christensen.
Questa storia non ha scusanti. Assolutamente esagerata e sopra le righe. La signora Uchika è da far internare e anche le scuse che accampa nel prosieguo della serie non sono particolarmente degne di menzione (oltre che essere spoiler).
Il grande difetto della serie è tutto qua, Ayano incontrerà infatti Connie (venuta in Giappone proprio per conoscere, e battere, la "sorellastra") entrando in una vera e propria crisi esistenziale. La tranquilla ragazza diventa una psicopatica, decisa a inseguire una sorta di vendetta nei confronti della madre e di Connie, trasformandosi da protagonista a vera e propria antagonista della storia, palesando la sua rabbia e frustrazione proprio come aveva fatto Nagisa dopo la sconfitta del torneo precedente: maltrattando chiunque e pensando esclusivamente alle vittorie, fregandosene della squadra e delle amicizie.
Nagisa, come dicevo precedentemente, in una sorta di ribaltamento dei ruoli diviene il personaggio positivo, con lo spettatore soventemente incline a odiare a morte Ayano per il suo detestabile atteggiamento. Alle due non rimane altro da fare se non parlare la stessa lingua, ovvero affrontarsi e rendersi conto di quanto le loro differenze in realtà le rendano uguali.
Chi c'è dall'altra parte della rete?
Se diversa gente si è comunque avvicinata a questo anime è anche per via di palesi pregi nel reparto tecnico.
L'adattamento anime è nato non per caso o per una mera questione di marketing ma grazie agli enormi sforzi del produttore Shunsuke Hosoi, il quale andò a lavorare alla casa di produzione TOHO principalmente per poter rendere realtà questo progetto.
Hosoi ha lavorato quindi a stretto contatto con la Liden Films, col regista Shinpei Ezaki e col produttore Tomohiko Shinka (grande esperto di badminton), seguendo insieme diverse partite per poter dare il meglio nella lavorazione. I pregi nelle animazioni sono immensi e chiari a tutti: le partite sono ritratte nel modo migliore possibile, ogni piccolo dettaglio è curato in modo ineccepibile, ogni goccia di sudore e anche la realizzazione e i movimenti del volano sono estremamente realistici, non dandoci nemmeno modo di lamentarci di particolari cali nel corso della serie.
Le scene sportive sono il fiore all'occhiello di questo anime e per quanto sia ovvio l'uso del rotoscopio, esso non toglie nulla alla dedizione dello staff, che arriva a farsi assistere anche da due giocatrici professioniste: Yukino Nakai e Nao Ono.
Episodi standard sono composti tra i 3.500 ed i 5.000 disegni ma il supervisore degli intercalari, Taiga Sakikabara, ha dichiarato come nella produzione del secondo episodio abbiano lavorato con 10.000 disegni.
Ovviamente tutto ciò (che potete riscontrare in fonte 1 e fonte 2) non vuol dire per forza che ci troviamo di fronte a una grandissima opera ma il lavoro profuso e la passione dietro questo anime sono più che tangibili. Vorrei anche sottolineare un elemento che magari è stato sottovalutato dai più: il rumore.
Il mangaka disse che una delle cose che più lo colpirono quando vide le sue prime partite dal vivo dagli spalti fu proprio il rumore del volano: "Volevo disegnare un rumore simile". Infatti non possiamo sottovalutare quanto duramente abbia lavorato il direttore del suono Kazuhiro Wakabayashi (il quale ha già ricoperto questo ruolo per anime di un certo livello come Ghost in the Shell - Stand Alone Complex, Wolf's Rain o il più recente Mob Psycho 100) per riprodurre fedelmente un elemento così essenziale, oltre che l'impegno profuso come direttore del doppiaggio. Non da meno sono state le seiyuu delle due protagoniste: le semi-debuttanti Miyuri Shimabukuro (Nagisa) e Hitomi Ōwada (Hane), le quali hanno pure giocato diverse volte a badminton per comprendere meglio i personaggi e la serie, oltre che portare avanti diversi e divertenti special su YouTube.
Mi piace concludere quindi con una nota positiva, ricordando chi c'era dall'altra parte della rete, ovvero coloro che hanno lavorato a questo anime del quale probabilmente non vedremo mai la seconda stagione (ma che la meriterebbe).
Chi altro c'è però dall'altra parte della rete? Ci siamo noi e coloro che abbiamo di fronte, con i nostri difetti, le nostre ansie, i nostri errori ma anche tantissime speranze. La persona che è dall'altra parte della rete magari è la nostra nemesi, magari è invece la nostra salvezza. Magari siamo noi stessi, alla ricerca di un qualcosa che dia un senso alla nostra vita, proprio come Aya e Nagisa.
Pro
- Tanto e ottimo sport
- Fantastiche animazioni
- Nagisa a mio avviso è uno dei migliori personaggi del 2018
- I personaggi secondari riescono ad essere oltremodo interessanti anche quando hanno poco spazio
Contro
- La Madre
- Ayano decisamente troppo odiosa
- Alcune volte la serietà dell'anime viene compromessa da eventi futili e comportamenti dozzinali
- Diverse differenze rispetto alla serie cartacea
tutto sommato le voglio bene, mi fa piacere se ha qualche fan ahaha
quoto in toto, senza Ayano e i suoi cambi di umore questa serie poteva essere un qualunque anime di un generico sport.
Non rischiava di poterlo essere generico visto che un anime "generico di sport femminile" praticamente non è esistito negli ultimi anni, perciò se fosse stato un anime di puro agonismo io sarei stato terribilmente felice. Non la vedo per niente come una cosa negativa.
Trovo un po' paradossale come tutti apprezzano (giustamente) la crescita di Nagisa, ma nessuno trova affascinante l'inesorabile "caduta nell'oscurità" di Ayano.
È vero che qualsiasi cosa legata alla madre è una gigantesca cavolata... ma oramai quella situazione c'è e, una volta data per acquisita, trovo molto più interessante vedere la protagonista della serie essere sopraffatta da depressione/rabbia ed abbandonarsi al "lato oscuro" XD
Quello che tu dici è certamente interessante, ma perché la "caduta" di Hane è scritta male. Sicuramente è un concetto che può essere bello, un "turn heel" (dato che ti chiami phenom89 scado nel gergo wrestlingiano) è sempre meravigliosamente interessante... ma il punto è come lo racconti, il perché avviene.
Hane diventa insopportabile, il modo in cui si comporta e tratta male tutti è reso in modo quasi caricaturale ANCHE SE ha il pregio di rendere gli ultimi episodi migliori quando avviene il turn face
Lo sport è generico non l'anime, intendevo che sarebbe stato un anime banale, dove lo sport praticato poteva essere qualunque, con la solita storiella del sono quello bravo, sono quello bello, sono quello che vinco.
Vabbè ma per citarne uno... Haikyuu mica ha i melodrammi, è essenzialmente solo sport, non mi pare che sia da buttare. Non c'è bisogno per forza di mettere l'elemento assurdo per essere degno di nota, tutto sta come lo racconti.
Che poi come detto con Phenom89: sì la discesa nell'abisso può essere un elemento narrativo assolutamente interessante, ma non nel modo raccontato qui. E ribadisco che io non odio o detesto Hane però mi sento in obbligo di essere obiettivo, per quanto il suo personaggio io possa apprezzarlo non era questa la strada migliore da percorrere.
Haikyuu lo conosco solo di nome, mai visto, non saprei paragonarlo, comunque non contesto la tua opinione e neanche considero una grande trovata il motivo per cui Ayano sia così, ma ormai, come ha detto anche Phenom89, è in quella situazione
"evoluzioni" fisiche improvvise tali che Ayano comincia la partita somigliando alla Sharapova e la finisce come Serena Williams, quasi non ci si crede che si tratti dello stesso staff che ha curato così maniacalmente le splendide sequenze sportive, mah, un gran peccato perchè veramente è andato sprecato un ottimo lavoro, come anime puramente sportivo Hanebado per me vale almeno 9, per tutto il resto, Nagisa esclusa, 4 e sono buono....
Se l'anime avesse avuto più momenti di questo genere e meno momenti troppo forzati, avrebbe sicuramente attirato molto più l'attenzione. Peccato davvero che parte del potenziale di quest'anime si sia perso strada facendo. Anche io dubito ci sarà una seconda stagione, se il tempo e la voglia lo permettono recupererò il manga in futuro.
https://www.animeclick.it/post/24490
PS: sottoscrivo, scena dell'anno XD
[img]https://image.myanimelist.net/ui/5LYzTBVoS196gvYvw3zjwKvoLfuRQ-O0V3xVlAezr-M[/img]
Non la solita ragazzina che deve migliorare, bensì una che è dotata di talento e deve riscoprire l’amore per uno sport.
Nagisa è un’ottima spalla, ma niente di più a mio avviso.
Poi consiglio anche il manga, in cui i personaggi vengono approfonditi molto meglio.
Diciamo che non c'è stato il coraggio di rimanere fedeli ai personaggi creati e descritti in precedenza e si è scivolati nello scontato rovinando tutto. Direi un 73 generoso visto che i pregi (indubbiamente presenti) sono ampiamente offuscati dai grossi difetti, per me da 55 su 100.
Per me era da 60 già solo per il comparto tecnico, in più aspettavo un anime sportivo-femminile da troppo tempo e la componente sportiva gli faceva meritare un 70, più i personaggi secondari ho voluto mettere 73. Lo dico per trasparenza : )
Ad esempio per buona parte della serie si è calcata la mano sul ginocchio di Nagisa ma poi l'argomento non è stato sfruttato e anzi alla fine (ma forse ricordo male) viene detto che basta un po' di riposo e via...
Se, tanto per dire, Ayano avesse vinto l'ultima partita forzando l'infortunio di Nagisa per me sarebbe stato un risvolto eccezionale e avrei dati anche un 80/85.
Beh io "temo" che la cosa del ginocchio sarà un tema continuo per la serie, considera che parliamo di una prima saga di un manga che non è concluso, se vuoi possiamo definirlo il classico difetto degli anime su serie non concluse ma tant'è.
Per questo commento ne trovi altri 100 che ti dicono l'opposto
grazie a te e a gli altri (troppo gentili) che mi han fatto i complimenti : )
Togli Ayano a questa serie e cosa ti ritrovi, un classico spokon. Animato bene per carità, ma sempre un classico spokon. Ayano rompe degli schemi, il suo personaggio è di una schiettezza rinfrescante per il genere è una riuscitissima protagonista-antagonista.
Per quanto riguarda la storia della madre, è sicuramente portata all'estremo , ma non è del tutto campata in aria in oriente quel tipo di disciplina ferrea è plausibile, (ricordate la madre in Shigatsu Wa Kimi no uso?). Quindi ci può stare che uno non ami Ayano e che gli stia antipatica, ma metterla tra i difetti della serie è obiettivamente assurdo. Personalmente sono rimasto deluso dalla vittoria finale di Nagisa, alla fine ha trionfato il solito se ti impegni vinci
Il cambio caratteriale di Ayano, per quanto un pò caricaturale e decisamente troppo estremo/repentino, è giustificato dal modo in cui è stata trattata nel tempo da alcuni personaggi: la madre su tutti ma anche la "sorellastra" Connie e quella psicopatica megalomane di Kaoruko.
Avete dimenticato com'è stata trattata da schifo Ayano da Kaoruko prima del match? Sbeffeggiata anche molto prima quando quest'ultima entra con fare trionfale nella palestra atteggiandosi a padreterno del badminton? Io sinceramente ho goduto come un riccio a vederla distrutta completamente da Ayano.
Idem per Connie che è stata anche più infida e psicologicamente instabile, prima tratta Ayano come una pezza da piedi mettendo in mezzo il fatto che la madre di Ayano è invece la madre di Connie (mandando in confusione sia Ayano che lo spettatore) e poi COME SE NULLA FOSSE fa la tenera che necessita di coccole da parte delle sue compagne (trattate anche loro come pezze oltretutto, e sono pure loro un pò tarde secondo me) e per di più vuole che Ayano, lei e la madre diventino una famiglia... ma che diavolo frulla nella testa di queste ragazze?
In sè l'anime è stato godibile ma ribadisco il mio apprezzamento per Ayano piuttosto che per Nagisa (buon personaggio ma che rimane secondario per quanto mi riguarda) a dispetto di molte altre persone.
Non è un animatore ma un produttore.
Sì, ma questi numeri riguardano unicamente la produzione del 2° episodio.
Non vi è alcuna componente sentimentale.
Quel personaggio coi capelli rosi fa schifo a molte persone perché ha "stuprato" Ayano solo per metterle in "condizione uguale". E è proprio per questo che Ayano è stata abbandonata. Nel mezzo dell'animazione, questa ragazza ha provocato Ayano di nuovo e dopo che è stata sconfitta, la trama inizia a dirci quanto sciagurata sia la sua storia. Che cavolo? Non si è mai accorta di quanto disgustosa la sua atteggiamento sia stato?
Connie C, un'altra psipatica, che ha provocato Ayano per la prima volta che si sono incontrate (Allora Ayano non ha nessuna idea di chi sia). Mi ricordo che in un episodio Connie dice a Ayano che la Madre riconosce solo la stessa come sua figlia perché è più potente, e nell'episodio prossimo, Connie C richiede che Ayano la riconosca come sua sorellina. Tutto è successo senza nessuna elaborazione della trama!
La Madre, forze la persona più matta e delirante che ho mai visto in anime. Non è proprio maligna, ma si comporta senza il minimo senso di essere una madre. Lasciando la figlia a sola senza parole e un giorno ritorna a casa fingendo che sia successo nulla di notevole.
Non penso che Ayano sia odiosa, ma povera, poverissima! Dopo incontrando tutte queste psipatiche, non è normale che un'adolescente possa soffrire problema psicologico severo?
Un altro punto che rende delle persone scontente è che il direttore tenta di cambiare Ayano solo nell'ultimo episodio...Tutte le angoscie, tutti i scontri sono scomparsi repentinamente.
Hanebado aveva tutto il potenziale di diventare un'animazione splendida. Se solo seguisse la storia originale un po' di più, sarebbe molto migliore. Mi sembra che il volano non sia così diffuso in Italia, ma posso dire che in Cina e Giappone, gli allievi in scuola giocano a badminton in un modo ragionevole, per esempio non si stupra gli avversari prima di una partita e non si gioca per vendetta.
Harukana era più sul moe, questo più sullo psicologico. Come ti han detto: no, nessuna (0) componente sentimentale. C'è tipo un solo maschio in tutta la serie (l'allenatore) che è sempre professionale (per quanto all'inizio lo scambino per pervertito ma non fa davvero nulla di male mai, anzi).
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.