Il regista di Time Travel Girl e Hakuōki, Osamu Yamasaki, ha postato un thread di tweet di denuncia contro la mancanza di diritti veri e trasparenti nell'industria degli anime. Scrive: "Il lavoro è decisamente più duro. Ci sono diverse compagnie che ti contattano per firmare un contratto, ma poi quando hai le carte in mano e le leggi ti accorgi che i tuoi diritti sono quasi assenti, viene siglato in favore della compagnia. I diritti del proprio lavoro vanno letteralmente ceduti... e non provare nemmeno a rifiutare, perché per ben un anno non potrai collaborare con altre compagnie di quell'industria... come si può accettare un contratto simile?"
Il regista ha così continuato: "Certo, se alla gente non dispiacciono questi termini, allora è libera di firmare. Ma sono i registi e designer i padri di sceneggiature, storyboard e dei design. Il prezzo è davvero troppo basso per cedere i diritti d'autore."
"Gli sceneggiatori guadagnano un corrispettivo per le loro sceneggiature. Gli autori degli storyboard alla Toei Animation guadagnano un corrispettivo. Non ho familiarità su quanto concerne il campo del design, ma non vedo problemi nei designer che guadagnano quando i loro design vengono trasformati in prodotti e vendon, fino a che non cedono i propri diritti."
"Prima, per gli editori era scontato che gli illustratori avessero dei diritti d'autore, ma ho sentito di casi in di anime in cui alcuni lo stesso lavoro veniva pagato con una commissione fissa e i diritti d'autore venivano venduti. Ogni compagnia in questa industria, poi, ha le sue regole, ma ho l'impressione che dovremmo essere noi artisti i primi a risploverare la nostra conoscenza sui nostri diritti intellettuali."
In un thread successivo, Osamu ha parlato di un episodio che ha vissuto direttamente circa 10 anni fa, in cui una grossa compagnia aveva dato ad una propria compagnia più piccola il compito di lavorare ad un progetto animato, e quest'ultima aveva creato un team di freelancer. Quando l'anime diventò un successo, la compagnia fece una festa e diede un bonus ai propri lavoratori, "dimenticando" che era stato il team di freelancer a creare l'anime. "In quel momento", ha scritto, "ho sentito di aver scoperto il lato oscuro dell'industria degli anime."
Osamu conclude dicendo che assumere degli animatori e retribuirli in modo fisso sia un modo per assicurare i loro diritti.
Fonte consultata:
Anime news network
最近、アニメ業界も労基の厳格化が進み、契約書を交わしたいと言ってくる会社が増えてきた。
— ヤマサキオサム (@LeeYamakun) 12 marzo 2019
だか、その内容を読むと会社側に都合の良い内容になっている。
特に、仕事の成果物の権利を全て放棄します…だの、その会社をやめた後1年間は同業他社と仕事しない…等、
そんな書面に判を押す必要は無い。
Il regista ha così continuato: "Certo, se alla gente non dispiacciono questi termini, allora è libera di firmare. Ma sono i registi e designer i padri di sceneggiature, storyboard e dei design. Il prezzo è davvero troppo basso per cedere i diritti d'autore."
"Gli sceneggiatori guadagnano un corrispettivo per le loro sceneggiature. Gli autori degli storyboard alla Toei Animation guadagnano un corrispettivo. Non ho familiarità su quanto concerne il campo del design, ma non vedo problemi nei designer che guadagnano quando i loro design vengono trasformati in prodotti e vendon, fino a che non cedono i propri diritti."
"Prima, per gli editori era scontato che gli illustratori avessero dei diritti d'autore, ma ho sentito di casi in di anime in cui alcuni lo stesso lavoro veniva pagato con una commissione fissa e i diritti d'autore venivano venduti. Ogni compagnia in questa industria, poi, ha le sue regole, ma ho l'impressione che dovremmo essere noi artisti i primi a risploverare la nostra conoscenza sui nostri diritti intellettuali."
In un thread successivo, Osamu ha parlato di un episodio che ha vissuto direttamente circa 10 anni fa, in cui una grossa compagnia aveva dato ad una propria compagnia più piccola il compito di lavorare ad un progetto animato, e quest'ultima aveva creato un team di freelancer. Quando l'anime diventò un successo, la compagnia fece una festa e diede un bonus ai propri lavoratori, "dimenticando" che era stato il team di freelancer a creare l'anime. "In quel momento", ha scritto, "ho sentito di aver scoperto il lato oscuro dell'industria degli anime."
Osamu conclude dicendo che assumere degli animatori e retribuirli in modo fisso sia un modo per assicurare i loro diritti.
Fonte consultata:
Anime news network
solo in un mondo ideale.
Poco importa più anime di qualità se poi non rendono economicamente con rischio chiusura dello studio.
Questa denuncia è molto forte, specie se si considera che in Giappone si tende sempre a tacere. Non so se abbia carte da giocarsi ma rischia grosso con queste dichiarazioni, perciò è da stimare.
Capisco che per loro sarebbe una svolta "socialista" inaccettabile, ma andando avanti così fanno prima a reintrodurre il colonato.
beh però considera che comunque tra i partiti più importanti in Giappone c'è quello Comunista e quello Socialista.
E' una cosa che accade da sempre , è già Satoshi Urushiara, in un interfista su Man-ga della Panini del 1998 , denunciava questo male.
E infatti , ogli animatori più scaltri, fanno un manga, anche di poche pagine , su qualche rivista in modo da avere la proprietà intellettuale sul titolo che si traduce in royalies quando viene trasposto in animazione.
Il socialismo non c'entra nulla, le grandi compagnie si fregano da sempre i diritti di quello che producono: lo fanno anche nella "libera" America, dove tutti i supereroi sono in mano a Marvel e DC e i loro creatori non hanno visto un centesimo .
Non per andare OT, ma neanche tu hai mai visto un libro di grammatica, eh. Ho atto davvero fatica a leggere e comprendere quello che hai scritto con quella sintassi e quella punteggiatura, se si può definire tale.
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