Il titolo dell'incontro tenutosi lo scorso 3 novembre 2019 nell'ambito di Lucca Comics & Games 2019 è tanto ambizioso quanto vasto: Diventare sé stessi - L'identità di genere dei e nei manga Boys' Love e Yuri.
Del tema, o per essere più precisi, delle tante tematiche che la trattazione ha inteso toccare, è ovviamente difficile pensare di discernere in poco meno di un'ora a disposizione, ma anche così il focus ha avuto il tempo di offrire un interessante spaccato su una realtà che parte dai manga per arrivare dritta e dirompente anche nella nostra società moderna occidentale.
Vi riportiamo dunque in completezza il dibattito che ne è emerso: a presiedere l'incontro sono state le scrittrici Susanna Scrivo ed Eleonora Caruso, quest'ultima anche editor di J-Pop, nonché Asuka Ozumi, direttrice editoriale di Dynit.
Nell'introdurre ai temi oggetto della discussione, Susanna Scrivo, che è anche traduttrice, ha rimarcato l'importanza della specifica "dei" e "nei" utilizzati nel titolo "L'identità di genere DEI e NEI manga Boys' Love e Yuri."
Quello del Boys' Love o BL è un termine ombrello che include tutte le storie che identifichiamo come shonen-ai oppure yaoi, scritti da donne e fruiti specialmente dalle donne.
Quanto allo Yuri, invece, il termine si traduce letteralmente come 'giglio' nel senso comunemente accettato di "purezza", ma in verità anche per quest'ultimo genere esistono storie d'amore al femminile che secondo la definizione di Spano si possono definire d'intrattenimento pornografico, così come esiste quello di un racconto più vocato alla quotidianità.
L'incontro è iniziato con la presentazione di un dato: nell'anno 2018, infatti, pare che in Giappone i lettori maschi di Boys' Love siano cresciuti del 30%, e questo invita a formulare due ipotesi: da un lato, il pensiero che ci sia una tale carenza di fumetto per un pubblico omosessuale che addirittura tali lettori non abbiano trovato altra soluzione che quella di rivolgersi al BL; un'altra lettura di questo dato è che i BL siano diventati più realistici, che non siano più quelli che conoscevamo, inizialmente destinati alle fujoshi (letteralmente: donna marcia, corrotta), bensì qualcosa di più.
Asuka Ozumi è quindi intervenuta menzionando come, nel proprio lavoro, si occupi anche di contrattazione dei diritti, e che proprio in quest'ambito tali sfumature del cambiamento siano in effetti più evidenti oggi.
All'inizio il BL era pubblicato solo da parte di alcuni editori, oggi invece lo propongono tutti, ciascuno offrendone svariati sottogeneri come ad esempio il furry, l'ambito yakuza e così via. Iniziano ad essere presenti elementi cisgender (ndr: in italiano cisessualità, che definisce chi si trova a proprio agio col proprio genere biologico), e naturalmente se c'è un'offerta così variegata è perché essa offre una risposta ad una domanda altrettanto ampia. In Francia Taifu Comics pubblica ad esempio solo BL, mentre in Italia Panini ha annunciato proprio a Lucca 2019 la pubblicazione del suo primo "vero" BL Dakaretai Otoko Ichii ni Odosarete Imasu di Hashigo Sakurabi; non si tratta del primo, per la verità, ma di certo il primo che giunge in un'epoca di pubblicazione "yaoi" decisamente più consapevole, nonché dopo Il Marito di Mio Fratello, titolo certamente non BL eppure che si addentra non poco nelle tematiche LGBT.
In ogni caso, parlare di "manga LGBT" è errato e fuorviante: la sessualità di genere non può definire la storia, e non dovrebbe nemmeno essere il carattere di primaria importanza di una storia.
Eleonora Caruso è intervenuta a sua volta citando il proprio podcast dedicato al BL, affermando come nel suo caso si tratti di un genere che per molti anni ha snobbato, fino all'arrivo di una particolare opera che "mi ha aperto gli occhi. Si tratta di Kingdom Hearts 2, cui ho giocato, e lì ho capito che tutti i personaggi maschili si amavano. Penso che forse oggi si sia raffreddata una faida che contrapponeva le fujoshi ad esponenti delle comunità LGBT."
Il BL nei suoi inizi era noto come movimento femminista: negli anni '70 lo Shojo manga era ancora commissionato da autori uomini che decidevano cosa le lettrici donne dovessero leggere e quali tipologie di storie dovessero ricevere. Poi il Gruppo 24 in un certo senso mise uno stop a tutto questo: venne pubblicato lo "scandaloso" Il poema del vento e degli alberi della Takemiya così come Il Cuore di Thomas di Moto Hagio, senza dimenticare come entrambe siano artiste piuttosto poliedriche.
Il BL è stato un moto di rivalsa delle donne: "raccontiamo le storie che vogliamo noi, decidiamo noi che cosa leggere e proporre. Facciamo succedere le cose peggiori e più scandalose ai maschi, facciamoli subire violenze di ogni genere, facciamoli persino innamorare tra loro."
In quel periodo la comunità omosessuale non si sentiva rappresentata da quel genere di storie, ed anzi si contrapponeva ai BL su temi come quello del consenso, che oggi in questi manga è invece molto attuale, presente ed importante.
Eleonora Caruso suggerisce che il BL degli anni '70 forse potrebbe avere avuto una trama più sviluppata di un'opera moderna e piuttosto conosciuta di oggi come Ten Count.Susanna Scrivo ha poi sottolineato un fattore altrettanto importante: il manga che tutti conoscono e tutti amano in Giappone è solo One Piece, quand'anche quindi titoli come My Hero Academia, moda del momento, in realtà non è così mainstream. Se si intende dunque parlare di un'opera celebre come nessun'altra, si deve necessariamente guardare a One Piece. Quando il tankobon di quest'ultimo non è uscito in Giappone, nella sua unica settimana di assenza dalle classifiche il fumetto più venduto è stato Ten Count. Ci sono certamente altri elementi che possono aver determinato questo risultato, ma altrettanto indubbiamente è un dato rilevante.
Attualmente c'è più attenzione a calare le storie BL e Yuri in un contesto più realistico, ad esempio sul momento del coming out, o comunque sul separarsi per il dover entrare nella società, il doversi sposarsi ed avere dei figli: si tratta di elementi, questi, profondamente diversi dal dramma eccessivo di stampo tragico degli anni '70.
Anche a riguardo dello Yuri sono state fatte delle precisazioni, delineate da Susanna Scrivo.
All'inizio qualcuna di queste opere era giunta in Italia, poi la maggior parte dei titoli sono spariti per lungo tempo, per ritornare infine con decisa attenzione: Love my life, My Lesbian experience, Blue di Kiriko Nananan.
Quando si scrive 'yuri', il significato sarebbe di 'giglio' ed esso vorrebbe, nella sua concezione naturale, indicare la natura pura ed immacolata della relazione tra due donne; nella realtà tuttavia, anche tra due donne possono accadere cose spinte, ed anzi ripensando al concetto di fujoshi come 'marcio', quest'ambito potrebbe essere ben più marcio e fangoso di quello BL.
Il termine Yuri è stato coniato dalla comunità LGBT per essere contrapposto ai Bara, ovvero i manga scritti da uomini e destinati ad un pubblico omosessuale. Un po' come a voler dire: "noi uomini siamo le rose, voi donne dunque siete gigli."
Circa il target e le tematiche affrontate in queste opere, invece, si è segnalato come Love my Life sia stato un titolo uscito alla fine degli anni '90, destinato alle donne adulte ed inserito quindi nelle riviste Josei, anziché in riviste apposite come oggi accade per i BL.
Per iniziare a leggere storie Yuri, Blue si colloca benissimo in tal senso, apparendo quasi minimalista, quasi una new wave, che ricorda molto il fumetto franco-belga, la Bande Dessinée; anch'esso, ovviamente, tratta anche il tema del pregiudizio di fondo che fin troppo spesso accompagna queste storie con sentimenti non eteronormativi.
Inoltre, entrambi i titoli hanno ricevuto in patria adattamenti live action, segno di attenzione da parte del mondo dello spettacolo e della televisione.
Susanna Scrivo ha così commentato: "Personalmente ho assistito a tre diversi Gay Pride in Giappone.
Negli anni 2000 era un evento triste, di propaganda quasi politica; poi, nel 2010, ho visto quello a Shibuya, a Tokyo.
Oggi infine, è un evento ai livelli di quello che si tiene a New York, con sponsor importantissimi, gadget stupendi, una potenza di immagine superiore di certo a quello del Gay Pride italiano, e forse di molti altri nel mondo."
Elenora Caruso ha soggiunto: "Le case editrici portano i BL perché vendono; le fumetterie però sono ancora restie a tenerli, e nella percezione comune si tratta ancora di qualcosa di un po' stigmatizzato. Io la chiamo 'la sindrome del fustino (del detersivo), ovvero di quel qualcosa che c'è sul mercato, ma bisogna nasconderlo, leggerlo senza farlo sapere pubblicamente. Per l'appunto, è un po' come succedeva un tempo con i romanzi Harmony per le casalinghe frustrate, collocati in omaggio ai fustini del detersivo... e poi improvvisamente tutte le casalinghe si ritrovavano a fare un centinaio di lavatrici al giorno. Quindi certamente questi titoli sono presenti oggi perché si vendono, ma al tempo stesso dalla parte delle lettrici c'è un'ampia consapevolezza in tal senso, nel poter leggere ciò che vogliono."
A riguardo dei temi, Susanna Scrivo ha citato come accada di rado, nei cosiddetti "fumetti LGBT occidentali", che il titolo presenti già ciò di cui si parla, poiché si tende a nascondere un po' il tema di fondo. Nei manga invece, forse anche grazie a (o per causa de) l'androginia dei personaggi, la cosa si fa decisamente meno problematica ed è più esposta fin dal titolo o dalle copertine dell'opera.
Elenora Caruso: "oltre a questo però, va anche detto che in Giappone quando la gente adocchia distrattamente un manga, se anche vi vedesse apparire in copertina due ragazzi che si baciano, per un'associazione automatica di idee il pensiero andrebbe immediatamente a Dragon Ball o titoli similari. Non si metterebbe dunque a pensare a nulla di strano, tanto più perché agli occhi di chi non è dentro al settore, la cosa viene ignorata, passa davanti senza essere degnata di troppa attenzione."
In aggiunta a quanto emerso nell'incontro, attraverso uno scambio finale di domande con il pubblico, le redattrici di Animeclick presenti e qui scriventi hanno soggiunto come a riguardo del "non far caso" ad opere BL, Yuri o LGBT in verità qualcosa anche in Giappone sta decisamente cambiando.
Non solo nel mondo del manga infatti, ma anche in altri media il riconoscimento del mondo del Boys' Love, e più in generale dell'ambito delle tematiche LGBT, sta diventando diverso, un qualche cosa di più.
Ricordiamo come ad esempio a livello di animazione, Fuji TV abbia di recente inserito nel proprio contenitore NoitaminA (ci ricolleghiamo in tal senso alla nostra recensione dell'opera) la trasposizione del manga musicale Given di Natsuki Kizu, prima vera serie "con etichetta" Boys' Love a ricevere un adattamento animato ben fatto e un'esposizione mediatica notevole: durante il periodo di programmazione televisiva, il titolo è stato presente non soltanto nei negozi a tema anime come ad esempio quelli della catena Animate, ma anche attraverso collaborazioni di merchandise con la catena di negozi di dischi statunitensi Tower Records.
Quasi contestuale è stata l'inaugurazione, sempre da parte di Fuji TV, del filone di lungometraggi Blue Lynx che farà il proprio debutto nel 2020 e sarà dedicato esclusivamente a celebri titoli Boys' Love: il primo annunciato in uscita sarà Twittering Birds never Fly, dall'omonima opera della Yoneda, ma altri ne seguiranno a ruota, tra cui lo stesso seguito di Given.
A livello di live action, si potrebbe citare i recenti successi mediatici di titoli televisivi come Otouto no Otto - Il Marito di Mio fratello, Ossan's Love o Kinou Nani Tabeta?, ma per restare in ambito cinematografico, sempre nel 2020 giungerà sui grandi schermi giapponesi il film tratto dal manga Il gioco del gatto e del topo di Setona Mizushiro, di cui proprio in occasione di Lucca Comics & Games 2019 è stata annunciata una attesa ri-edizione da parte di J-POP. Se finora infatti le risorse spese nelle trasposizioni di opere BL non sono state degne di nota (anche in questo caso vi rimandiamo al nostro excursus in merito), questo film potrebbe segnare la differenza, dal momento che impegna il nome di un regista famoso ed apprezzato come Isao Yukisada, ed un cast di attori dai nomi altrettanto celebri.
Del tema, o per essere più precisi, delle tante tematiche che la trattazione ha inteso toccare, è ovviamente difficile pensare di discernere in poco meno di un'ora a disposizione, ma anche così il focus ha avuto il tempo di offrire un interessante spaccato su una realtà che parte dai manga per arrivare dritta e dirompente anche nella nostra società moderna occidentale.
Vi riportiamo dunque in completezza il dibattito che ne è emerso: a presiedere l'incontro sono state le scrittrici Susanna Scrivo ed Eleonora Caruso, quest'ultima anche editor di J-Pop, nonché Asuka Ozumi, direttrice editoriale di Dynit.
Nell'introdurre ai temi oggetto della discussione, Susanna Scrivo, che è anche traduttrice, ha rimarcato l'importanza della specifica "dei" e "nei" utilizzati nel titolo "L'identità di genere DEI e NEI manga Boys' Love e Yuri."
Quello del Boys' Love o BL è un termine ombrello che include tutte le storie che identifichiamo come shonen-ai oppure yaoi, scritti da donne e fruiti specialmente dalle donne.
Quanto allo Yuri, invece, il termine si traduce letteralmente come 'giglio' nel senso comunemente accettato di "purezza", ma in verità anche per quest'ultimo genere esistono storie d'amore al femminile che secondo la definizione di Spano si possono definire d'intrattenimento pornografico, così come esiste quello di un racconto più vocato alla quotidianità.
L'incontro è iniziato con la presentazione di un dato: nell'anno 2018, infatti, pare che in Giappone i lettori maschi di Boys' Love siano cresciuti del 30%, e questo invita a formulare due ipotesi: da un lato, il pensiero che ci sia una tale carenza di fumetto per un pubblico omosessuale che addirittura tali lettori non abbiano trovato altra soluzione che quella di rivolgersi al BL; un'altra lettura di questo dato è che i BL siano diventati più realistici, che non siano più quelli che conoscevamo, inizialmente destinati alle fujoshi (letteralmente: donna marcia, corrotta), bensì qualcosa di più.
Asuka Ozumi è quindi intervenuta menzionando come, nel proprio lavoro, si occupi anche di contrattazione dei diritti, e che proprio in quest'ambito tali sfumature del cambiamento siano in effetti più evidenti oggi.
All'inizio il BL era pubblicato solo da parte di alcuni editori, oggi invece lo propongono tutti, ciascuno offrendone svariati sottogeneri come ad esempio il furry, l'ambito yakuza e così via. Iniziano ad essere presenti elementi cisgender (ndr: in italiano cisessualità, che definisce chi si trova a proprio agio col proprio genere biologico), e naturalmente se c'è un'offerta così variegata è perché essa offre una risposta ad una domanda altrettanto ampia. In Francia Taifu Comics pubblica ad esempio solo BL, mentre in Italia Panini ha annunciato proprio a Lucca 2019 la pubblicazione del suo primo "vero" BL Dakaretai Otoko Ichii ni Odosarete Imasu di Hashigo Sakurabi; non si tratta del primo, per la verità, ma di certo il primo che giunge in un'epoca di pubblicazione "yaoi" decisamente più consapevole, nonché dopo Il Marito di Mio Fratello, titolo certamente non BL eppure che si addentra non poco nelle tematiche LGBT.
In ogni caso, parlare di "manga LGBT" è errato e fuorviante: la sessualità di genere non può definire la storia, e non dovrebbe nemmeno essere il carattere di primaria importanza di una storia.
Eleonora Caruso è intervenuta a sua volta citando il proprio podcast dedicato al BL, affermando come nel suo caso si tratti di un genere che per molti anni ha snobbato, fino all'arrivo di una particolare opera che "mi ha aperto gli occhi. Si tratta di Kingdom Hearts 2, cui ho giocato, e lì ho capito che tutti i personaggi maschili si amavano. Penso che forse oggi si sia raffreddata una faida che contrapponeva le fujoshi ad esponenti delle comunità LGBT."
Il BL nei suoi inizi era noto come movimento femminista: negli anni '70 lo Shojo manga era ancora commissionato da autori uomini che decidevano cosa le lettrici donne dovessero leggere e quali tipologie di storie dovessero ricevere. Poi il Gruppo 24 in un certo senso mise uno stop a tutto questo: venne pubblicato lo "scandaloso" Il poema del vento e degli alberi della Takemiya così come Il Cuore di Thomas di Moto Hagio, senza dimenticare come entrambe siano artiste piuttosto poliedriche.
Il BL è stato un moto di rivalsa delle donne: "raccontiamo le storie che vogliamo noi, decidiamo noi che cosa leggere e proporre. Facciamo succedere le cose peggiori e più scandalose ai maschi, facciamoli subire violenze di ogni genere, facciamoli persino innamorare tra loro."
In quel periodo la comunità omosessuale non si sentiva rappresentata da quel genere di storie, ed anzi si contrapponeva ai BL su temi come quello del consenso, che oggi in questi manga è invece molto attuale, presente ed importante.
Il Boys' Love dunque si è trasformato,
o forse non così tanto?
o forse non così tanto?
Eleonora Caruso suggerisce che il BL degli anni '70 forse potrebbe avere avuto una trama più sviluppata di un'opera moderna e piuttosto conosciuta di oggi come Ten Count.
Attualmente c'è più attenzione a calare le storie BL e Yuri in un contesto più realistico, ad esempio sul momento del coming out, o comunque sul separarsi per il dover entrare nella società, il doversi sposarsi ed avere dei figli: si tratta di elementi, questi, profondamente diversi dal dramma eccessivo di stampo tragico degli anni '70.
Anche a riguardo dello Yuri sono state fatte delle precisazioni, delineate da Susanna Scrivo.
All'inizio qualcuna di queste opere era giunta in Italia, poi la maggior parte dei titoli sono spariti per lungo tempo, per ritornare infine con decisa attenzione: Love my life, My Lesbian experience, Blue di Kiriko Nananan.
Quando si scrive 'yuri', il significato sarebbe di 'giglio' ed esso vorrebbe, nella sua concezione naturale, indicare la natura pura ed immacolata della relazione tra due donne; nella realtà tuttavia, anche tra due donne possono accadere cose spinte, ed anzi ripensando al concetto di fujoshi come 'marcio', quest'ambito potrebbe essere ben più marcio e fangoso di quello BL.
Il termine Yuri è stato coniato dalla comunità LGBT per essere contrapposto ai Bara, ovvero i manga scritti da uomini e destinati ad un pubblico omosessuale. Un po' come a voler dire: "noi uomini siamo le rose, voi donne dunque siete gigli."
Circa il target e le tematiche affrontate in queste opere, invece, si è segnalato come Love my Life sia stato un titolo uscito alla fine degli anni '90, destinato alle donne adulte ed inserito quindi nelle riviste Josei, anziché in riviste apposite come oggi accade per i BL.
Per iniziare a leggere storie Yuri, Blue si colloca benissimo in tal senso, apparendo quasi minimalista, quasi una new wave, che ricorda molto il fumetto franco-belga, la Bande Dessinée; anch'esso, ovviamente, tratta anche il tema del pregiudizio di fondo che fin troppo spesso accompagna queste storie con sentimenti non eteronormativi.
Inoltre, entrambi i titoli hanno ricevuto in patria adattamenti live action, segno di attenzione da parte del mondo dello spettacolo e della televisione.
Com'è cambiata nel tempo la percezione delle opere BL, Yuri e delle tematiche LGBT?
Susanna Scrivo ha così commentato: "Personalmente ho assistito a tre diversi Gay Pride in Giappone.
Negli anni 2000 era un evento triste, di propaganda quasi politica; poi, nel 2010, ho visto quello a Shibuya, a Tokyo.
Oggi infine, è un evento ai livelli di quello che si tiene a New York, con sponsor importantissimi, gadget stupendi, una potenza di immagine superiore di certo a quello del Gay Pride italiano, e forse di molti altri nel mondo."
Elenora Caruso ha soggiunto: "Le case editrici portano i BL perché vendono; le fumetterie però sono ancora restie a tenerli, e nella percezione comune si tratta ancora di qualcosa di un po' stigmatizzato. Io la chiamo 'la sindrome del fustino (del detersivo), ovvero di quel qualcosa che c'è sul mercato, ma bisogna nasconderlo, leggerlo senza farlo sapere pubblicamente. Per l'appunto, è un po' come succedeva un tempo con i romanzi Harmony per le casalinghe frustrate, collocati in omaggio ai fustini del detersivo... e poi improvvisamente tutte le casalinghe si ritrovavano a fare un centinaio di lavatrici al giorno. Quindi certamente questi titoli sono presenti oggi perché si vendono, ma al tempo stesso dalla parte delle lettrici c'è un'ampia consapevolezza in tal senso, nel poter leggere ciò che vogliono."
A riguardo dei temi, Susanna Scrivo ha citato come accada di rado, nei cosiddetti "fumetti LGBT occidentali", che il titolo presenti già ciò di cui si parla, poiché si tende a nascondere un po' il tema di fondo. Nei manga invece, forse anche grazie a (o per causa de) l'androginia dei personaggi, la cosa si fa decisamente meno problematica ed è più esposta fin dal titolo o dalle copertine dell'opera.
Elenora Caruso: "oltre a questo però, va anche detto che in Giappone quando la gente adocchia distrattamente un manga, se anche vi vedesse apparire in copertina due ragazzi che si baciano, per un'associazione automatica di idee il pensiero andrebbe immediatamente a Dragon Ball o titoli similari. Non si metterebbe dunque a pensare a nulla di strano, tanto più perché agli occhi di chi non è dentro al settore, la cosa viene ignorata, passa davanti senza essere degnata di troppa attenzione."
In aggiunta a quanto emerso nell'incontro, attraverso uno scambio finale di domande con il pubblico, le redattrici di Animeclick presenti e qui scriventi hanno soggiunto come a riguardo del "non far caso" ad opere BL, Yuri o LGBT in verità qualcosa anche in Giappone sta decisamente cambiando.
Non solo nel mondo del manga infatti, ma anche in altri media il riconoscimento del mondo del Boys' Love, e più in generale dell'ambito delle tematiche LGBT, sta diventando diverso, un qualche cosa di più.
Ricordiamo come ad esempio a livello di animazione, Fuji TV abbia di recente inserito nel proprio contenitore NoitaminA (ci ricolleghiamo in tal senso alla nostra recensione dell'opera) la trasposizione del manga musicale Given di Natsuki Kizu, prima vera serie "con etichetta" Boys' Love a ricevere un adattamento animato ben fatto e un'esposizione mediatica notevole: durante il periodo di programmazione televisiva, il titolo è stato presente non soltanto nei negozi a tema anime come ad esempio quelli della catena Animate, ma anche attraverso collaborazioni di merchandise con la catena di negozi di dischi statunitensi Tower Records.
Quasi contestuale è stata l'inaugurazione, sempre da parte di Fuji TV, del filone di lungometraggi Blue Lynx che farà il proprio debutto nel 2020 e sarà dedicato esclusivamente a celebri titoli Boys' Love: il primo annunciato in uscita sarà Twittering Birds never Fly, dall'omonima opera della Yoneda, ma altri ne seguiranno a ruota, tra cui lo stesso seguito di Given.
A livello di live action, si potrebbe citare i recenti successi mediatici di titoli televisivi come Otouto no Otto - Il Marito di Mio fratello, Ossan's Love o Kinou Nani Tabeta?, ma per restare in ambito cinematografico, sempre nel 2020 giungerà sui grandi schermi giapponesi il film tratto dal manga Il gioco del gatto e del topo di Setona Mizushiro, di cui proprio in occasione di Lucca Comics & Games 2019 è stata annunciata una attesa ri-edizione da parte di J-POP. Se finora infatti le risorse spese nelle trasposizioni di opere BL non sono state degne di nota (anche in questo caso vi rimandiamo al nostro excursus in merito), questo film potrebbe segnare la differenza, dal momento che impegna il nome di un regista famoso ed apprezzato come Isao Yukisada, ed un cast di attori dai nomi altrettanto celebri.
Una cosa che io vorrei davvero fosse più chiara a tutti in Occidente, come lettrice, è che i Boy's Love davvero NON sono fumetti pensati per rappresentare il mondo gay. Ho perso il conto di quante volte nel corso degli anni ho visto lettrici insultate e bullizzate (non sto esagerando, e devono ringraziare che non sia capitato a me perché soprattutto da adolescente gli avrei mangiato virtualmente la faccia) da persone omosessuali o che si definivano loro "supporter" perché "gli yaoi sono irreliastici e non li rappresentano". Spoiler: non sono tenuti a farlo perché non solo loro il target di riferimento. Esattamente come le donne che ne passano a cosa normali anche di peggio negli hentai non sono pensate per essere lette da altre donne, e nonostante questo non mi sognerei mai di gridare alla censura per tal genere in nome del fatto che a me disturbano. Sono prodotti di finzione, punto.
Oggi è sicuramente verissimo che esistono tanti titoli che vanno oltre i rapporti super stereotipati che un tempo erano considerati gli unici possibili nel genere (e già allora non era vero e dimostrava solo l'ignoranza di chi dava aria alla bocca senza sapere di cosa stava parlando XD), solo che sarebbero da tenere a mente due dettagli:
a) questo non significa assolutamente che le serie più "superficiali" siano sparite o ancor peggio DEBBANO sparire. In tutti i generi esistono titoli più leggeri e hanno ogni diritto di questo mondo di esistere anche nel BL;
b) se nuove persone omosessuali hanno cominciato o cominceranno a leggerli secondo me è fantastico, non perché queste persone siano gay ma semplicemente perché allargheranno il pubblico! E da amante del genere non può che farmi piacere vedere sempre più appassionate/i.
Il fatto che ci siano sempre più storie realistiche non significa che debbano interessare a tutti, e lo dico da grande appassionata di molte di esse. Se una persona vuole leggere solo titoli vecchio stampo, perché così le va, non solo ha il diritto di farlo ma anche di non essere derisa (o addirittura offesa, è imbarazzante doverlo specificare ma tant'è) per questo.
Per il resto (è un'osservazione mia, non penso affatto che chi ha parlato alla conferenza intedesse questo), la cosa che mi auguro di meno per il BL è che da genere per mentecatte preda degli ormoni venga visto improvvisamente tout court come lettura per intellettuali open minded, perché porterebbe infinite polemiche e nuove richieste di censura dei titoli non educativi o positivi da parte di gente che molto spesso si vanta di essere più "aperta" e soprattutto più democratica della maggior parte del vil volgo. E le mie purtroppo non sono supposizioni buttate lì, ma timori dovuti molto banalmente all'esperienza: spessissimo quando trovi qualcuno che si avvicina al genere SOLO allo scopo di leggere materiale legato/scritto per la comunità omosessuale e non per sincera attrazione verso l'idea di una storia tra maschi declinata in un certo modo (quello del BL appunto), puntualmente partono i cori indignati perché non c'è il consenso fondamentale nella vita reale, l'uke è troppo androgino (affermazione che dimostra becera ignorananza, visto che in Giappone è molto più più facile trovare ragazzi e uomini con questo aspetto) e i rapporti non sono abbastanza realistici (spoiler: se cerco storie davvero realistiche parlo con un'amica o fermo una tizia al supermercato e le chiedo come va la vita).
Gente così (puntualmente la stessa che vorrebbe - in modo davvero molto femminista - dire alle donne quali libri possono e non possono leggere onde evitare che turbino le loro influenzabili menti) mi auguro vivamente che NON cominci a leggere BL. Grazie tante ^^''
"la sessualità di genere non può definire la storia, e non dovrebbe nemmeno essere il carattere di primaria importanza di una storia."
In gran parte sono d'accordo: una bella storia è tale a prescindere dal genere dei personaggi. Detto questo, il BL mette al centro coppie maschili e lo yuri femminili. Nel momento in cui cambi le carte in tavola, non si parla più di BL e yuri. In questo specifico caso È effettivamente parte del genere. Ciò non toglie che una storia BL/yuri possa risultare noiosissima anche alla fujoshi più fissata, visto che il sesso dei personaggi appunto non basta a rendere interessante una storia.
"Facciamo succedere le cose peggiori e più scandalose ai maschi, facciamoli subire violenze di ogni genere, facciamoli persino innamorare tra loro."
Sarebbe bello se tanti ricordassero come è nato tutto, soprattutto quando si vantano di essere super attiviste/i di questo o quel movimento e poi strillano che tutte le storie dovrebbero essere buoni esempi per la vita reale.
"In quel periodo la comunità omosessuale non si sentiva rappresentata da quel genere di storie, ed anzi si contrapponeva ai BL su temi come quello del consenso, che oggi in questi manga è invece molto attuale, presente ed importante."
Sì e no. Qualunque lettrice appassionata sa bene che c'è una gran parte di yaoi con abusi che tuttora vengono prodotti e letti, sia doujinshi che serie originali. Di nuovo: si tratta di finzione e se ci sono ragazze e donne che non hanno problemi a leggerne, non c'è NESSUNO a questo mondo che abbia il diritto di dir loro "smettila subito e leggi solo storie dove i protagonisti si vogliono tanto bene e non ci sono storie rapporti nati da abusi!"
Il tema è importante nel senso che molte più storie di un tempo nel bene e nel male ne fanno discutere i personaggi, solo, in molte comunque il consenso non c'è e non per questo tali titoli devono essere buttati nel cestino, che si tratti di yaoi vecchio stampo o opere più profonde come quelle della Harada.
Su questo sono d'accordo, leggendo i grandi classici del genere è facile rendersene conto.
Grazie al cielo sì.
Infine, è verissimo che l'attenzione dell'industria al genere è sempre più palese, è facile rendersene conto già soltanto dalle news qui su Animeclick. Dagli annunci di nuovi drama e adattamenti anime a tema a operazioni (per quanto dall'aria un po' trash, diciamolo XD) come quelle delle Mew Mew declinate al maschile che urlano "fujoshi, eccoci!". Il BL vende, e l'offerta al riguardo aumenta sempre di più. Da appassionata ne sono davvero felice.
Un'ultima cosa, che mi è rimasta qui: definire tutte le casalinghe che leggevano Harmony "frustrate" non si può sentire. Abbiate pietà, ma no. Sicuramente ce n'erano tantissime che li leggecvno per questo motivo, e altrettanto certamente ce n'erano (come immagino ce ne siano tuttora) altre che semplicemente li usano per svagarsi ma non per questo avevano e hanno una pessima vita matrimoniale. Cadere in stereotipi simili in un articolo simile è troppo triste.
Idem, evito di parlarne in modo approfondito perché non è un genere che seguo ^^
Grazie per la pazienza a chi si leggerà tutto il papiro!
standing ovation per te, soprattutto per la questione " uke effeminato"
Ah ah ah ah. No.
Ma magari fosse solo l'androginità, gli uke sono dei personaggi ridicoli che mimano lo stereotipo della femmina sottomessa per eccitare le lettrici. Ok, ma non farlo passare come una cosa che in Giappone si più trovare XD.
Mi spiace ma ti sbagli di grosso ^^'' Non tutti gli uke sono della tipologia "sottomessa" che intendi tu, anzi (leggiti anche solo un banalissimo The tyrant who fell in love, Saezuru, Does the flower blossom, Il gioco del gatto e del topo... sto citando i primi titoli che mi vengono in mente tra quelli editi in Italia e potrei continuare per un secolo). Persino nelle serie più leggere o addirittura trash ormai spessissimo gli uke della situazione hanno caratteri decisi e non si piegano facilmente, se non quando si entra nell'ambito del sesso (e anche qui dipende moltissimo da caso a caso).
Nelle serie vecchio stampo erano più presenti, oggi sono decisamente meno, anche se (fortunatamente per chi apprezza magari solo quelli) cercando se ne trovano tranquillamente.
Chiaro che se si leggono solo due o tre manga yaoi magari del decennio scorso col tizio che urla "nooo senpai non farlo" o si parla per sentito dire non è possibile saperlo, ma almeno non farlo passare come se fosse una costante del BL tutto, questo sì che sarebbe ridicolo, quantomeno per chi conosce il genere.
Per il resto non so se tu sia mai stata in Giappone, io nel mio piccolo ci ho passato sei mesi e l'ho visitato varie volte come turista, e di ragazzi androgini ce ne sono eccome (ma basta anche solo dare un'occhiata a vari cantanti pop asiatici per rendersene conto, pur non essendo assolutamente tutti così ne esistono eccome).
Esatto, è una cosa assolutamente normale, le fantasie sono tali proprio perché slegate dalla realtà ^^
Guarda, personalmente conosco diverse ragazze che la pensano allo stesso XD Io stessa sono un po' stanca e lo continuo molto lentamente, ma se non finirà nei prossimi due anni al massimo credo che mi fermerò qui.
Ah, però il nick non viene da lì in realtà! Ammetto che nonostante tutto devo ancora leggerlo, prima o poi lo farò sicuramente!
A parte che sono d'accordo su tutto quanto hai scritto, sono ancora più d'accordo su questo passaggio in particolare.
I BL sono e restano BL, coi loro pregi e difetti. Sarebbe inutile e assurdo cercare di elevarli a qualcosa di "superiore", addirittura "intellettualmente open mind", solo perché trattano tematiche vicine alla comunità LGBT.
Di fondo non sono opere concepite per gli omosessuali e di conseguenza, per quanto molti titoli possano essere oggi più realistici rispetto ad anni fa e piacere a molti di loro, restano comunque qualcosa di diverso dalla realtà, sono volti a soddisfare la curiosità e la passione di una certa fetta di pubblico, prevalentemente femminile.
Io ricordo ancora le diatribe di diversi anni fa, quando la comunità gay faceva la guerra allo YAOI criticandolo duramente e ritenendolo offensivo nei loro riguardi. Oggi pare che la situazione si sia calmata ma se davvero si tentasse di presentare il BL come qualcosa di diverso, il rischio di tornare a quei tristi momenti ci sarebbe eccome.
No infatti, ci sono anche gli Uke che arrossiscono come suore del '1600 di fronte ad un uomo a petto nudo per le minime cose e tante altre ridicolaggini varie.
Fare le mestruate non vuol dire avere un carattere deciso.
Riquoto perchè questo punto fa ridere.
E' una costante perchè ad oggi lo scopo degli yaoi è quello di attirare le ragazze, ragazze che si eccitano con queste storie. Non è che negando le peculiarità di un genere lo si eleva eh. Gli Harmony da decadi funzionano alla stessa maniera. Ci sono delle opere belle che vanno oltre gli stereotipi? Certamente, mai metterei a confronto " Orgoglio e Pregiudizio " con " Le ali della passione " o titoli simili, rimane il fatto che entrambi appartengono al genere " sgrillettamento" opere fatte per eccitare le donne il cui il 90% è appunto robaccia da masturbazione.
Come ho già detto, magari fosse una mera questione di androginità.
Allora, primo stai dicendo che le ragazze che magari davvero, nella vita reale, arrossiscono davanti a una cosa simile sono ridicole, e preferisco non commentare. Davvero.
Secondo, vedi sotto.
Ora stai praticamente dicendo che le donne durante il ciclo sono delle isterische. Che bello non generalizzare.
Ripeto, stai cercando di dare lezioni e giudizi pesanti su un genere di fumetto di cui non sai praticamente niente. Non ha senso. Basterebbe leggersi anche solo quei pochi titoli che ho citato per rendersi conto che si parla o di personaggi a tutto tondo o comunque non dissimili da tanti altri di generi diversi, e che in quei generi non verrebbero mal giudicati ma visti semplicemente come volubili nel peggiore dei casi, ma siccome vengono dai BL allora meritano secondo te di essere liquidati fondamentalmente come boiate. Alle lettrici ormai poco importa, tanto il materiale esce comunque anche se ancora c'è chi ha questi pregiudizi, solo fa comunque tristezza vedere ogni tanto uscite simili. Pace.
Anche il tuo intervento, ma questo è un altro discorso.
Ma esattamente cosa ne sai delle costanti del BL se non lo leggi abitualmente? XD
Considerato poi che opere come quelle della Takemiya e della Hagio sono classici del manga non ci fai proprio una bella figura come appassionata di fumetto.
Detto questo, il fatto che tu creda che gli elementi di cui ti ho parlato non tanto io, ma di cui si discute anche nella review, siano un elevamento a caso di un genere che ha poco o niente da dire è l'ulteriore dimostrazione che in pratica stai parlando di un argomento di cui non conosci niente nel dettaglio. Che il genere abbia sempre avuto come scopo principale intrattenere lettrici donne, anche e a volte in primis da un punto di vista sessuale (come se fosse un male, poi °_°) è sacrosanto e non lo nega nessuno. Il fatto che poi si sia evoluto ulteriormente e oggi sia PIENO di storie davvero belle, intense e che non hanno niente da invidiare a shoujo e jousei dovrebbe far piacere a chi ama i manga, questa pervicacia nel volerlo sminuire a prescindere è abbastanza inquietante. Non è che se una bella storia mostra anche scene di sesso ben fatte perda qualcosa, eh.
Per finire, il fatto che tu definisca "robaccia" titoli che ritieni legati (secondo la tua modestissima opinione, che è quella di una che non conosce minimamente l'argomento in questione) alla masturbazione la dice lunga sul tuo modo di vedere il sesso e soprattutto la masturbazione femminile.
Pensavo lo avessi capito dopo la spiegazione di prima, io parlavo proprio di quella, quanto a possibilità di trovare persone con questo aspetto in Giappone. E per quel che riguarda gli uke direi che ti ho già risposto, ma palesemente non hai afferrato niente. Non mi stupisce molto, comunque, considerando che non avendo idea dell'offerta odierna del genere è facilissimo per te continuare a credere di avere ragione - quando proprio oggettivamente non ce l'hai. Per quel che riguarda il giudizio sugli uke, ho già risposto e non perdo ulteriormente tempo a rifarlo.
Detto questo, spero che questo sia l'ultimo post di polemica con te. Se vuoi inserire una risposta random solo per avere l'ultima parola fai pure, bada solo di non insultare o dare indirettamente dello stupido/idiota eccetera come hai fatto con altre persone in discussioni differenti : )
Seguo Animeclick a periodi alterni e so che adori discutere su questo sito, io invece già così ho l'impressione di aver scritto un post di troppo. Tu sei contenta di continuare a pensarla in quel modo, buon per te. Continua così. Sarà comunque contenta se questo post potrà far riflettere qualcun altro che effettivamente ha interesse nel BL o è aperto a riflettere sui propri preconcetti.
Esattamente, è proprio questo che spero non accada. Poi a livello di proposte non inciderebbe perché le acquirenti ci sarebbero comunque, ma dopo essere usciti da quella dietriba mi dispiacerebbe se si ricreasse. Io poi seguo solo questa community (ormai sto lontana il più possibile da qualsiasi fandom se non per informarmi sulle nuove uscite, purtroppo nel 99% dei casi imho è diventato qualcosa di mefitico e il fatto che pure con il mio primo post sia venuta fuori una polemica, per quanto piccola, ne è ulteriore dimostrazione), quindi comunque non assisterei ai vari flame, ma sarebbe veramente triste ripiombare in quelle problematiche.
Parlando di realismo, io personalmente non ho mai avuto tutta quest'ansia verghiana nei media (di qualunque tipo), e non so neanche quest'ultima da cosa derivi onestamente.
Non di rado ad esempio riscontro troppa retorica e/o stonature nelle opere che si prefiggono di esporre un quadro realistico di un tema o di un argomento (qualunque esso sia).
E questo va inevitabilmente a discapito della resa dell'opera nel suo insieme (almeno per me) che in ogni caso non centra quasi mai il bersaglio della precisa ricostruzione del vero. O al massimo ci riesce solo in parte.
Mai stato un fan del realismo in ogni caso.
Non mi disturba, ma neanche mi sembra un punto imprescindibile.
Lo "scandaloso" Poema del vento e degli alberi ad esempio è una delle cose più intriganti che abbia mai letto proprio per il suo stile romanzesco e trasognato.
Ma che davvero devo aspettarmi coerenza alla realtà da un'opera ambientata ai tempi in cui uscivano i romanzi di Jules Verne o Madame Bovary?
Concordo in toto! Nemmeno io ho mai cercato grande realismo nelle opere di finzione, anzi, le opere di questo tipo è difficile che mi attraggano, a parte qualche slice of life.
Riguardo ai manga un caso interessante per me sono alcuni josei: anni fa andava di moda tra determinati appassionati dire che erano il top del top, altro che lo shoujo, perché? Perché erano realistici.
Io ero curiosa e provai a leggerli, anche perché come età stavo entrando in target e volevo vedere se davvero mi ci sarei ritrovata (fermo restando che non ero giapponese). Risultato? Ai tempi scappai a gambe levate. In quei manga "realismo" significava vedere giovani donne con un lavoro che le frustrava e che passavano da una storia di sesso per loro insoddisfacente all'altra. Leggerli mi faceva sentire depressa, non mi ritrovavo minimamente nel loro stile di vita e non era ciò che cercavo nei fumetti.
Poi col passare del tempo ho trovato jousei molto carini (a volte shoujo con personaggi trentenni e l'azienda al posto della scuola, diciamocelo XD) e altri comunque meno dolci e all'acqua di rosa ma interessanti e che non mi toglievano la voglia di vivere, ecco ^^'' Ma inizialmente sono stati un caso di "realismo" che sinceramente non riuscivo proprio ad apprezzare XD Preferisco informarmi sulle reali condizioni delle giovani donne giapponesi con articoli e saggi piuttosto che tramite storie di finzione simili, ecco.
E questo vale in generale: nella fantasia non cerco quello che posso avere tutti i giorni, preferisco lasciare briglia sciolta all'immaginazione e visitare mondi dove le cose prendono una piega diversa e le regole magari sono differenti. Se poi ci si aggiungono uno stile e una poetica particolari da parte di autori veramente bravi è stupendo (concordo riguardo al Poema, almeno per quanto riguada la parte che ho letto, devo finirlo).
Sì lo conosco ma non pretendo che sia altro per negare a me stessa che mi piaccia leggere di personaggi inverosimili e stereotipati per eccitarmi.
Non sono ridicole perchè non accade. Se una ragazza nel 2019 arrossisce per una cosa del genere ci devono essere gravi problemi relazionali dietro il che non rende la cosa ridicola. La situazione è appunto ridicola perchè mostra un atteggiamento inverosimile, uguale allo stereotipo del vecchio pervertito che ruba le mutandine alle adolescenti.
Ma chi ti dice che non lo leggo? XD. Ma è così difficile accettare di leggere opere mediocri? Esistono begli yaoi ma come in ogni cosa c'è tanto pattume, e per gli yaoi ve ne è un sacco ma come tutto ciò che riguarda il porno. Alla gente basta poco per eccitarsi. Metti un uke effemminato ed un seme forte e figo e già la maggior parte del tuo pubblico è soddisfatto. Cioè, alla gente piace vincere facile.
Ma infatti non si sta elevando niente, sei tu che pretendi di farlo negandone le peculiarità.
Ma chi sminuisce XD. Sei tu che non accetti il fatto che il genere che tanto ami è fatto per la maggior parte di mediocrità ( e va benissimo così ). Come ho scritto prima, ci sono yaoi belli. Ma è naturale cazzo, anche nel porno propriamente detto ( quello di pornhub per intenderci ) ci sono film che sono oggettivamente ottimi lavori. Cioè "Il gioco del gatto e del topo" diventa meno bello perchè è ricoperto da lavori mediocri? Banana Fish è un'opera che esalta il genere di appartenenza e va ad eccellere anche in altri ma dovrebbe valere meno perchè condivide lo spazio con i vari Junjo & co ?
Oppure più semplicemente non devo negare che la donne leggano robaccia per masturbarsi perchè appunto è una cosa naturalissima. O vorresti dirmi che pornhub è pieno di film degni di Oscar? XD. Oppure vuoi fare anche un'esaltazione della masturbazione perchè è una cosa troppo svilente e devi esaltare anche questa? Guarda che nessuno ti giudica se ti leggi Il tiranno innamorato per avere " l'ispirazione".
Ho già letto le interessanti osservazioni di Kae Ru (che condivido in toto) ma specifico qualche altro punto per dare un quadro di come io intendo personalmente il genere e l’approccio al genere
Sui primi titoli BL visti come “rivalsa”, io sono nella situazione in cui li accetto (e li colleziono, se editi) per il loro significato storico, pur non avendo mai apprezzato abusi violenti di qualsiasi tipo e al di là del sesso della vittima. Forse perchè nella realtà ce ne sono già tanti, e vedere questa cosa anche in un fumetto a mio target, specie se non trattata con la giusta accortezza, mi ha sempre dato un po’ fastidio.
La storia che i gay reali si offendono perchè non rappresentati nei manga BL mi ha sempre perplesso e mi sa più di frustrazione (che posso anche capire) perchè non c'erano manga come volevano loro in pari quantità. Ma non è togliendo gli yaoi che si risolve il problema, perchè gli uomini negli yaoi sono concepiti per donne etero, e se lo diventano anche per un maschio gay è solo per una coincidenza basata sul singolo gusto/ideale del lettore, e non per le intenzioni dell'autrice. Dal resto nemmeno il 90% delle donne credo abbia mai cercato o trovato chissà quale “rappresentazione” dalle donne negli hentai; eppure nessuna (a meno che non fosse qualche esaltata) ha mai chiesto la censura totale di tutto il genere. Pertanto quelli che si sono indignati in passato se la sarebbero dovuta prendere non con i manga yaoi in sè, ma con il lettore che dava sfoggio di ignoranza prendendoli per chiave di lettura della realtà (cosa mai pretesa dalle autrici). Spesso la società presa nell’insieme pare acritica, lo capisco… ma allora quando accusi stai solo generalizzando e non hai minimamente considerato chi invece tiene davvero alla distinzione tra finzione e reale come si suppone faccia tu.
Comunque un altro punto è che come la discussione dentro e fuori il fandom BL ha influenzato il mutamento di questo genere, rendendolo al momento sempre più inclusivo, così succede per tutti gli altri generi, la gente si infervora e si scanna a vicenda perchè tutte queste discussioni in fondo hanno un nocciolo moooolto politico e sono riflesso del mutamento della società in grande (come giustamente detto nell'introduzione). I manga BL poi ci "toccano" sul vivo trattando di sessualità immaginata da una prospettiva diversa dalla tradizionale e quindi apriti cielo proprio XD
Non condivido totalmente questa frase, da donna etero e fujoshi rivendico anche come mia la ricerca di un maggiore “realismo” se questo termine è da intendersi come mancanza di stereotipi esagerati, ruoli seme-uke sempiterni e immutabili e drammoni vari nelle mie preferenze. Non serve appartenere a un gruppo lgbt per volere questo. Quando leggo uno yaoi non voglio un finto-shojo smut con due maschi dove uno sotto sotto è la “donna”… Mai amato quel tipo di storie nemmeno un decennio fa quando iniziai a leggerli, buon per chi le apprezza (oh, sono fantasie legit quanto le mie) ma io non ci sono dentro. Pertanto, non è che alle fujoshi piacciono solo e necessariamente i BL stereotipati e alla comunità LGBT sono riservati gli yaoi più freschi e innovativi. TLDR nessuno è superiore a nessuno.
Infatti, ed è bellissimo, io poi adoro farmi pipponi introspettivi per poter capire bene quali elementi mi piacciono di più o di meno XD poi mi piace chiamarmi da sola fangirl e guai a chi mi toglie il diritto di essere tale U.U
QUOTONE GRANDE COME UNA CASA xD
Nice internalized misoginy. Quanto alla seconda, dici nulla, un minimo di riconoscenza su
Quoto tutto
Per il resto, non capirò mai perché ogni volta che si parla di yaoi si debbano mettere i puntini sulle i con tanta veemenza, noi appassionati dobbiamo sempre spiegare i perché e i per come, quasi a giustificarci. Io non ci sto più, ho deciso di tenermi lontana da discussioni del genere, so quello che leggo, come lo leggo e perché lo leggo, senza che nessuno debba venire a spiegarmi perché, né io devo spiegarlo agli altri, così come non spiego perché mi piacciano tutti gli altri generi e target.
Come in tutta la produzione manga, ci sono storie belle, storie brutte, storie mediocri, storie disegnate bene, storie disegnate male e via dicendo, non capisco perché quando si parla di yaoi si debba sempre trovare un motivo o una giustificazione. E sinceramente manco lo voglio capire, non mi interessa. Io continuo a leggere yaoi (così come altre cose), gli altri che continuino pure a chiedersi perché lo faccio. Contenti tutti.
Non avrei saputo dirlo meglio, soprattutto quando poi fanno passare lo yuri per puro e casto.
Dunque. Io credo che le cose si siano appianate anche in parte per un fattore generazionale. Mi spiego; lo yaoi è arrivato alla conoscenza delle "masse" occidentali nei tardi anni '90 inizio anni 2000, anche se ancora come fenomeno di nicchia. La pubblicazione dei primi manga yaoi in Italia curata da (sigh) i Kappa Boys avvenne nei primi anni duemila, e in una forma molto controversa. Ricordo ancora il primo volume della collana, uno yaoi come tanti, che era stato preso e "adattato male" modificando linguaggio e concetti per avvicinare il manga a quelli che si credevano essere i gusti della community omosessuale (genio: prendi un prodotto creato per un target femminile e lo modifichi per farlo ingoiare a persone a cui non era destinato e che per vari motivi non potevano ritrovarcisi).
C'era una vera e propria ignoranza verso il genere, un rifiuto, in primis si per le tematiche omosessuali ma io credo anche perché si aveva difficoltà ad accettare che potesse esistere un prodotto destinato alle donne e che trattava tematiche erotiche in modo anche non velato, e che "oggettizzava" gli uomini in un modo in cui non eravamo abituati come società. Si, esisteva il belloccio dei film, il bello e impossibile degli harmony, il fidanzato idealizzato delle storie romantiche; ma erano altre forme, più usuali, più comuni.
[non aiutava la percezione del pubblico il fatto che all'epoca i primi manga yaoi ad avere risonanza e diffusione in occidente furono quelli più "pornosi", piuttosto che opere di altro genere. Ma si sa che il porno è sempre avanti...]
Il punto secondo me è questo: la reazione della community gay fu di polemica e rifiuto perché diversa era la comunità stessa rispetto ai tempi odierni. Chi erano i ventenni o trentenni omosessuali che scrivevano sull'internet dei primi anni duemila? Erano persone nate negli anni '80 al più tardi, oppure '70 o '60. Erano persone che avevano vissuto l'epidemia dell'HIV, che cominciavano a malapena a intravedere una rappresentanza non macchiettistica sui media mainstream (un gay in una serie tv all'epoca faceva notizia, ora è quasi la prassi), persone abituate ad essere attaccate e a vivere la loro omosessualità in due soli modi: nascondendosi o diventando un militante per la causa. Perché all'epoca, secondo me, fare coming out non era semplicemente parlare di te ad amici e familiari, ma era ancora un atto politico. Anche su internet, che era molto più anonimo di oggi in un mondo di forum e nickname e senza i social.
Perciò già che di loro si parlava poco e male, anzi è meglio non parlarne sai che vergogna, improvvisamente si vedono capitare davanti un genere di fumetto in cui venivano feticizzati! (Non dico fosse proprio così, ma questa era la percezione) Un genere che i primi editori italiani ad avere il coraggio di pubblicarne qualcosa in Italia tentarono di spacciare per quello che non era, per una cosa che aveva la pretesta di rappresentarli in modo realistico. Come a dire, ho passato tutta la vita ad essere svilito e preso in giro, ora anche questo?
Erano persone abituate, forse molto più di oggi, alla lotta, alla polemica, al militantismo, al fare di ogni cosa una questione di principio.
Ma cosa è avvenuto dopo? Beh secondo me è successo semplicemente che c'è stato un passaggio generazionale. I ragazzi venuti dopo, nati con il racconto delle grandi lotte sociali degli anni '70 e '80 ma senza averle mai vissute, che hanno sentito parlare dell'epidemia HIV ma senza sperimentarla sulla propria pelle, sono una generazione più spensierata. Un ragazzo omosessuale nato negli anni novanta, che a metà anni duemila era nel pieno dell'adolescenza, se cercava un fumetto con anche solo una vaga tematica a lui affine, cosa trovava sottomano? Poca roba, e gli yaoi. Sono persone cresciute leggendo yaoi, capendo cosa sono, accettandoli nel loro essere (all'epoca) non opere socialmente impegnate o realistiche ma un genere di fantasia. Ragazzi che si sono abituati a vedersi rappresentati nei media, o in tv, ad avere gay pride annuali super sponsorizzati, e che sono in sostanza molto più liberi nelle proprie letture e interessi.
(Uno dei miei più grandi amici è un ragazzo omosessuale le cui prime letture di genere furono i miei manga yaoi dell'epoca. Ancora ricordo quanto rimasi sconvolta nel vedergli leggere quel tipo di fumetti e reagire in modo non solo tranquillo, ma interessato! Credevo mi avrebbe mangiata viva lol)
Il genere in sé è maturato, si è aperto e allargato per ospitare anche opere più serie, oggigiorno c'è una varietà infinita nel mondo dello yaoi o dello yuri (si può andare dai feticismi più kink a racconti di vita vissuta), ma perché a cambiare sono state le persone che all'interno del genere scoprivano nuove forme espressive e sperimentavano nuovi tipi di racconti e il loro pubblico di riferimento, e forse riscoprivano anche cose andate perdute.
Concordo con chi dice che lo yaoi non è nato, e non deve diventare, un genere solo per elitisti intellettualmente impegnati che esclude o disconosce le proprie origini, o non da spazio ad opere più leggere e di fantastia. Ma ritengo che ci sia spazio per tutti.
Il mondo per cui hanno combattuto i militanti attivisti dei decenni scorsi si è realizzato in un modo per loro forse imprevedibile: in una sorta di leggerezza collettiva e normalizzazione. Un tempo una persona gay che si ritenesse offesa agli yaoi, anche solo per un fraintendimento gigante alla base, aveva motivo di esistere e polemizzare. Possiamo ritenerlo un passaggio dovuto nel processo di crescita del genere stesso. Oggigiorno invece è normale vedere alle fiere ragazzi e ragazze, omosessuali e non, girare sottobraccio con i loro acquisti che spaziano generi e gradi di impegno/leggerezza, realismo e fantasia, e a me sinceramente piace così.
Un mondo più inclusivo è più bello, e questo secondo me significa anche dare a tutti il proprio spazio espressivo e smetterla di essere così attaccati a certe etichette. Le etichette hanno un solo scopo: darti una vaga idea di quello che ti troverai di fronte. Esattamente come il bollino rosso in tv sui film vietati ai minori non ti racconta il film per intero, neanche il genere o lo scopo dell'opera, ma ti avverte solamente che potrebbe avere contenuti forti.
Poi io non pretendo di parlare a nome di una community a cui non appartengo, ma sentendo i racconti e i punti di vista sia della "vecchia guarda" che della generazione odierna questo stacco è evidente in primis a loro
Detto questo, e scusate il pippone...
se lo fate prendo le ferie apposta!! xD
Perchè gli yaoi ( così come gli yuri e gli hentai ) sono strettamente legati alla sessualità. Nessuno pretende giustificazioni ma che non si neghi che opere come " Il tiranno innamorato " non siano semplice ( e rispettabilissimo ) materiale da masturbazione. C'è una vergogna intrinseca da parte di chi li legge nel non voler ammettere ciò. Tra l'altro proprio l'opera da me citata è accettabile proprio in virtù della sua natura perchè senza di essa è un'orribile storia che tratta una relazione romantica nata da uno stupro che viene trattato all'acqua di rose. Un fatto gravissimo in un'opera diversa ma che in un contesto del genere ha la stessa giustifica e sospensione dell'incredulità che si ha con il classico " donna buca una gomma, tizio a caso l'aiuta e poi finiscono per scopare sul cofano della macchina".
Il gioco del gatto e del topo ( due volumi ma difficile da trovare ), Banana Fish ( in questo però la relazione è inserita in un contesto più ampio e non è il fulcro della storia ), La stirpe delle tenebre ( incompiuto ) se vuoi qualcosa che puzza di anni '90, Il poema del vento e degli alberi se vuoi qualcosa di vecchia scuola,Edgar ed Allan Poe altra vecchia scuola( ma solo leggeri accenni ) Sakuragari ( opera che vedendo l'autrice non avrei dato un centesimo ma quel giorno deve essere stata fulminata sulla via di Damasco, tre volumi ).
Ma casualmente (?) nessuno dei titoli citati sono tecnicamente degli yaoi. Essendo usciti su riviste josei e/o shojo. Certo toccano tematiche come l'omosessualità ma non sono BL. ^^;
Prova a leggere Il collezionista di Stelle, Hidamari Ga Kikoeru - Limit e Malinconiche mattine.
P.S. Ho messo sottochiave il secondo volume de "il gioco del gatto e del topo" ahhhaah
la stirpe delle tenebre è shounen ai ( termine errato, ma che indica che non c'è atto sessuale). Gli altri sono shoujo. Ma soprattutto, da quando storie d'amore omosessuali sono roba per masturbazione? è uno dei pregiudizi pari a quello dell'androginia. Passi per yarichin bitch club e anche killing stalking, ma un tiranno innamorato roba da masturbazione è davvero un insulto. Bisognerebbe sfatare tutti questi falsi miti. Sebbene in Giappone vadano tutti sotto il nome di BL, vengono considerati " belli" solo quelli dove non c'è atto sessuale. Mi sa quasi di omofobia.
A parte che io quando parlo/cito/penso al Gioco del Gatto e del Topo mi rendo conto di non essere obiettiva, ricordiamo però che presto arriverà una ri-edizione di J-Pop e quindi FINALMENTE tutti potranno godere degnamente di quest'opera in entrambi i suoi volumi (l'ho aspettata solo dieci anni, cosa volete che siano...).
Anche se per l'appunto come già hanno citato in un commento precedente al mio, tecnicamente parlando, data la rivista in cui è stata pubblicata, l'opera non è nemmeno uno yaoi. Per quanto le tematiche narrate poi dicano diversamente XD
Inzio a leggere e... Lodi e lodi su e a difesa del BL. Ci sta, penso, per carità, io le trovo legittime, e anzi, doverose, per una produzione di manga ancora vittima di troppi pregiudizi.
Continuo a leggere e qui comincia a storcermi il naso.
Questo perché, -alla luce del titolo di questo articolo, ci tengo a sottolineare- in quelle due (LETTERALMENTE DUE) righe sullo yuri, corrispondenti appunto a due interventi:
-nel primo si sottolinea che anche nella controparte femminile dello yaoi sono presenti contenuti pornografici. Eh va be, chi sono io per dire che la regola 34 si sbaglia?
Continuo.
-Nel secondo intervento, -SORPRESA- si sottolinea che lo yuri non solo è pornografico, ma, in talune occasioni, è anche più perverso e zozzo del BL! Cascasse il cielo!
Senza citare esempi o titoli di sorta tra l’altro. E poi di nuovo lodi a non finire sul boy’s love, l’importanza storica, il successo ecc giustissime, giustissime.
Per carità, ripeto, ci stava un articolo per combattere la disinformazione contro il BL, ma appunto, parlando di BL, non di yuri. È come se per giustificarmi con la mamma perché l’interrogazione è andata male, dico che il mio amico Mario (povero Mario!) qualche volta prende voti peggiori di me.
Credo di comprendere, dal tuo intervento, che non hai potuto essere presente al focus che qui abbiamo riassunto nei vari aspetti in cui è stato trattato. Come si è premesso nell'introduzione, per discernere del tema impostato come titolo sarebbero servite diverse ore (se non giorni, ma l'incontro è durato addirittura meno di un'ora), senza contare il fatto che come spesso accade impostando un dibattito a tre voci (più il pubblico) la direzione pratica del discorso può virare anche molto da quella che poteva/voleva essere l'intenzione in partenza.
Queste, a mio avviso, le ragioni per cui si è (indubbiamente) finito per parlare più di BL che di Yuri, ragioni che però non potevano giustificare da parte nostra di cambiare del tutto arbitrariamente il titolo della conferenza.
A mio avviso l'incontro è stato troppo breve (ma questo non è colpa di nessuno, ci mancherebbe, anzi semmai ne approfitto per ringraziare le autrici per averlo voluto e portato avanti), ma proprio per questo confido che dopo questa prima volta ci possano essere in futuro, perché no, conferenze con focus magari più precisi su questo o quel tema o genere e, di conseguenza, anche più dettagliati e specifici.
Non mi sono lamentato del poco tempo dedicato allo yuri e del titolo scorretto. Il punto principale del mio discorso è che dopo aver salmodiato elogi a non finire per il BL, le relatrici della conferenza, sintetizzando, se ne escono con: “E parlando di yuri, benché si pensa siano puri, in realtà sono zozzi! Ora torniamo a parlare di BL”.
oriente che ben difficilmente in occidente si riesce a conoscerlo e quindi si dice qualcosa di sensato su esso. Gia' solo il fatto di accostare bl e glbt nn ha totalmente senso, e' una cosa solo western. Fudanshi sono sempre esistiti , nn sono aumentati perche' ripiegano. Io penso che da noi in genere chi parla di manga bl semplicemente nn ne sa quasi nulla, nel senso che non ha letto un numero sufficente di manga o di djs o di novel per poter parlare. Per leggere veramente ci vuole molto tempo e fatica. Noi in occidente nn abbiamo assolutamente il polso della situazione su dove sta andando questo genere, altrimenti gia' da tempo ci staremmo interrogando sui motivi della sua "crisi" rispetto agli shonen ai anni 80 o al bl buumu degli anni 90 passando per l'invasione terrificante delle webtoon . Io mi sarei limitata ad un dibattito sulla storia del bl italiano. Li' forse alcune di noi avrebbero la capacita' di tracciare dei lineamenti. Dalla prima fanzine bl (k2c) al primo manga mai pubblicato (newyorknewyork), alla nascita del fandom (ysal) a storm in heaven etc etc...ma sinceramente, ad oggi io nn conosco un luogo in rete dove potersi confrontare seriamente e democraticamente, se qualcuna ha qualcosa da suggerirmi mi scriva piu' che volentieri.
Io propendo per una terza ipotesi, che in qualche modo altro non sarebbe che una parziale evoluzione della seconda: un grande (grandissimo) decadimento dei manga sentimentali di coppie eterosessuali.
Secondo me questo è un dato importante che però non viene preso molto in considerazione.
Per fare un parallelo, io ho sentito da più parti che molte lettrici di manga si sono avvicinate ai titoli Boys’ Love perché è stato proprio il genere shojo/smut a non riuscire ad evolversi in maniera adeguata col tempo, soprattutto per quanto riguarda le protagoniste femminili: prive di carattere, eccessivamente dipendenti dal partner maschile “angelico”, troppo irreali, stereotipate e banali per essere credibili………..insomma non al passo con la figura “moderna” di donna (nel senso più ampio possibile del termine) e che quindi è stata fondamentalmente questa la molla scatenante che ha portato molte lettrici ad orientarsi più sui BL, dove la relazione dei due partner maschili era più paritaria ed equilibrata.
Questo in sostanza dalla parte del pubblico femminile (come mi è parso di capire in diverse occasioni a detta di molte fujoshi), mentre da quello maschile c’è appunto il problema della carenza di manga sentimentali eterosessuali, nel senso che………………………….non ce ne sono più!!
Secondo me il motivo è fondamentalmente questo, il fatto è che al giorno d’oggi il “ lettore giapponese medio” si accontenta giusto dei manga con i classici cliché a tema fanservice ecchi (presente ormai in tutte le salse possibili e immaginabili) ma è completamente disinteressato dall’esplorazione dei sentimenti dei due protagonisti, l’approfondimento psicologico del loro carattere, le conseguenze positive o negative che può generale la relazione nella vita quotidiana ecc.
E come conseguenza questi sentimentali “seri” hanno finito via via per scomparire, o come minimo si sono fatti molto più rari………….
Forse questo è solo il mio pensiero, ma non credo di essere poi così lontano dalla realtà, perché altrimenti come si spiega il boom di qualche anno fa di Your Name? Come si spiega il fatto che un manga come Quintessential Quintuplets sia sulla bocca di tutti nell’ultimo periodo? Perfino la notizia dell’altra settimana sul manga che mostra la relazione tra una studentessa e il suo prof., il vero motivo per cui ha fatto tanto scandalo è perché la cosa viene trattata “seriamente”, la relazione mostrata non è un semplice pretesto per risvegliare nel lettore dei bassi istinti pruriginosi……..sono opere che non sono delle semplici "valvole di sfogo sessuale", vogliono farti ragionare attorno a un concetto.
E, alla fine del discorso, ecco quindi spiegato anche il perché del “successo” dei BL anche nel pubblico maschile, dove la componente psicologica viene ben trattata e rappresentata, i due partner maschili hanno una loro caratterizzazione ben precisa e credibile ecc.
(A scanso di equivoci, questo “percorso letterario” che ho appena descritto è anche molto autobiografico, visto che anch’io ho cominciato a leggere BL su per giù da un anno ).
Uhmmmm su questa affermazione non sono granché d’accordo se devo essere sincero
O meglio, credo di aver capito cosa intendessero dire le relatrici della conferenza, ovvero che a loro dire è sbagliato in un manga porre al centro la questione “relazione omosessuale” in quanto omosessuale, rendendo quindi la storia reclusa in una sorta di “auto-ghettizzazione” dovuta al genere (e in linea teorica sono d’accordo anch’io con questo concetto)……………ma secondo me invece è giusto parlare di “manga LGBT” per fare una distinzione corretta all’INTERNO del genere stesso, perché per quanto Yaoi/Yuri, Bara e manga LGBT mostrino tutti la stessa cosa (amore omosessuale) l’approccio, il modo e lo scopo può essere molto diverso: per fare un paragone assurdo, è come se noi volessimo equiparare sullo stesso piano manga come Toriko, Food Wars e Gourmet di Taniguchi solo perché tutti e tre parlano genericamente di “cibo”, quando in realtà sono completamente diversi tra loro.
E’ una questione di sfumature eh, me ne rendo pienamente conto, ma per esempio è “ovvio” che in un BL la relazione omosessuale sia presente “en passant” e sia normalmente accettata (perché è il genere stesso che lo implica), mentre invece un’opera a tema LGBT può voler mettere VOLUTAMENTE l’accento sulla relazione omosessuale, proprio perché magari l’autore vuole sottolineare questo aspetto della società, per questo esistono manga in cui la relazione omosessuale è il fulcro stesso della storia, senza la quale l’opera stessa non esisterebbe.
Poi naturalmente lo stile narrativo non è univoco e varia in base alle preferenze dell’autore e alle esigenze: ci sono opere come Il Marito di Mio Fratello (un manga LGBT realizzato da Gengoroh Tagame, autore fino a quel momento di Bara), Oltre le Onde, Blue Flag ecc. che sono diversissime tra loro, pur avendo elementi in comune (anche il romanzo Io e Mr. Fahrenheit…………..che per altro indugia tantissimo su questa diversità tra l’omosessualità reale e quella “vista/apprezzata dalle ragazze”……….ma non aggiungo altro, se volete saperne di più prendetelo e leggetelo che merita ).
Per dire, a questo proposito io sarei curioso di sapere quante tra le lettrici fujoshi si metterebbero spontaneamente a leggere per esempio anche dei Bara (come non so Virtus, Baciando il Cielo, Nakayoshi Wanko ecc.), cioè manga che non sono indirizzati specificamente a loro, anche questo sarebbe un aspetto interessante da approfondire………..(non lo dico in malafede eh, la mia è genuina curiosità ).
(Comunque io adesso sto parlando prevalentemente di opere con omosessualità maschile ma vale anche per quella femminile, con la distinzione tra opere Shojo-Ai, Yuri e manga LGBT, tipo non so L’Impero delle Otome con Citrus, Kase & Yamada con My Lesbian Experience………….e ora mi è appena venuto in mente un flash riguardo anche a Murciélago, dove la protagonista è palesemente lesbica, ma il suo orientamento sessuale non è in alcun modo il perno fondamentale della storia, è solo uno dei tanti aspetti della sua caratterizzazione).
?? Non ho ben capito l’associazione d’idee qui, devo essere sincero
Cioè il senso sarebbe che, a differenza magari di una persona occidentale, un giapponese non ci vedrebbe niente di strano perché essendo un manga è quindi “normale” che vengano mostrate anche relazioni omosessuali? Beh ma questo credo dipenda dall’intrepretazione che vogliamo dare alla cosa, nel senso…………magari un giapponese non ci vedrebbe niente di strano proprio perché è un manga, ovvero perché è il medium fumetto in Giappone a mostrare “di per sé” qualunque tipo di situazione o argomento, ma questo di certo non implica per forza di cose che l’omosessualità sia di per sé accettata dal punto di vista sociale, insomma sinceramente mi sembra un po’ tirata per i capelli come “prova provata”……………..ma va beh, se comunque le relatrici affermano che negli anni i Gay Pride tenuti in Giappone sono profondamente cambiati e seguiti e viene dato maggiore spazio all’argomento anche con la realizzazione degli anime (tipo Given) allora per forza di cose dev’essere così……………..boh ok, allora forse è solo a me che suona un po’ strana come affermazione
Comunque, a proposito di omosessualità in Giappone tout-court, qualcuno sa come sono messi attualmente in Giappone riguardo alle leggi sulle unioni civili, stepchild adoption ecc.?
Io ero rimasto al fatto che ci sono ancora dei vulnus legislativi al riguardo, ma qualcuno sa se sono stati fatti dei progressi nel frattempo, magari con una proposta di legge, un qualche tipo di emendamento ecc.?
Secondo me sta tutto qui, è questo il concetto fondamentale di tutto il dibattito: il fatto che i manga con relazioni omosessuali (a prescindere dal loro scopo “d’origine” o genere) stanno venendo realizzati via via in modo sempre più realistico e credibile, calando quindi l’omosessualità in una dimensione di normale realtà quotidiana…………come è giusto che sia
In conclusione, dev’essere stata davvero una bella conferenza (mi sarebbe piaciuto essere presente a Lucca per ascoltarla), ma comunque…………….io penso che alla fine non abbia nessuna importanza il genere, il pubblico di riferimento, i perché i percome ecc., se una storia d’amore tra omosessuali è bella e fatta bene allora merita a prescindere di essere letta un po’ da tutti, ed è anche attraverso queste opere che piano piano le persone vengono sensibilizzate al tema, permettendo alla società tutta di cambiare e di accettare l’omosessualità per quello che è in realtà, ovvero una cosa assolutamente normale…………………..o almeno io la penso così
P.S. Mi scuso per la mia solita ipergrafia, ma non ce la faccio proprio a essere sintetico
P.P.S. …….
E meno male che è così, One Piece non morirà MAAAAAAAAAI
(Sì, sono un convinto fanboy di One Piece, problems? UWU ).
No, il contrario XD Ovvero che molto semplicemente l'attenzione di quella persona non verrebbe attirata, e così come non farebbe caso ad una copertina con Dragon Ball raffigurato, allo stesso modo non farebbe proprio caso ad una copertina di manga con due ragazzi che si baciano. Archivierebbe il tutto distrattamente con "ah, è la copertina di un manga" (a prescindere dal contenuto)
Effettivamente questo passaggio non sono probabilmente riuscita a renderlo molto bene nella trascrizione, chiedo scusa. Spero ora appaia più chiaro ^^
Ah ok, quindi il senso sarebbe che, agli occhi di un giapponese, un'opera (in questo caso un manga) che mostra già dalla copertina una relazione omosessuale rischia di non essere calcolata a prescindere dal contenuto perché il primo pensiero sarebbe "ah tanto è "solo" un manga"? Spero di aver capito bene stavolta, chiedo scusa se sono così duro di comprendonio
Comunque........beh ma non è detto, secondo me dipende dal punto di vista della persona, oltre al fatto che sia giapponese o no, perché lo stesso ragionamento potrebbe farlo anche uno straniero che conosce un "minimo" i manga (e almeno su questo i giapponesi sanno che i manga sono comunque un medium "letterario" importante al pari dei libri, indipendentemente che poi uno sia appassionato o no); comunque va beh, mi sa che in questo caso non abbia molto senso generalizzare, le variabili sono un po' troppe per poterne trarre un dato preciso, penso dipenda tutto dalla mentalità della singola persona
In ogni caso nessun problema per la chiarezza, anzi complimenti vivissimi a voi ragazze dello staff per il lavorone che avete fatto nel riportare tutto il dibattito, grazie infinite!
@fma
Commento solo due cose, perché il resto non merita ulteriori ripetizioni. A te piace insistere sul fatto che il 90% del materiale BL sia spazzatura, insisti pure nel dimostrarti ignorante come una capra, bon per te XD
Se per te una ragazza giovane (parlo di minorenni) che arrosisce davanti a un ragazzo senza maglietta ha gravi problemi relazioni, è l'ulteriore dimostrazione che chi ha bisogno di aiuto sei tu. Davvero, fatti dare una mano, già soltanto il tuo modo di interagire con il resto del mondo su questa piattaforma lo dimostra ampiamente.
Innanzitutto illazioni sulla vita sessuale altrui falle pure se parli per esempio delle tue familiari, ma scordati di avere il diritto di parlare di quella altrui. Sinceramente: dai la nausea per come ti poni e rispondi alle persone. Spero di non incontrarti mai nella vita reale ^^''
Poi, stai cercando di rigirare la frittata, quando quella che parla negativamente di materiale adatto ANCHE alla masturbazione femminile sei tu XD Caschi male.
Mi ha fatto molto piacere anche vedere tanti altri appassionati del genere ritrovarsi nelle mie parole, grazie mille! ^^
@Haizhong_Musume - papiro bis ma amo parlare con persone interessanti di BL, sorry XD
Verissimo! Io stessa conosco ragazzi gay che li apprezzano, dipende molto da persona a persona. Spero proprio che il discorso del target dei BL diventi sempre più conosciuto e che non si ricreeranno problematiche di quel tipo.
Sacrosante parole.
Per il fastidio nei confronti delle storie con abusi eccetera ci sta assolutamente, i gusti sono gusti, finché non si chiede di “censurare” quelli non apprezzati (e so che non è affatto il tuo caso!) è giustissimo che ognuno possa leggere ed evitare ciò che preferisce! Io per dire non riesco a leggere storie con violenza grafica molto dettagliata (infatti non sono riuscita a continuare Killing Stalking dopo i primissimi capitoli e non ce la potrei mai fare a leggere il genere gore), ma non darei mai addosso a chi se lo legge senza alcun problema.
Penso sia vero che nel BL ce n’è sempre più per tutti i gusti (se ho capito bene e intendi questo con “inclusivo”), e fintanto che sono davvero tutte aggiunte e non eliminazioni mi sembra una cosa bellissima. Chiunque così troverà qualcosa da leggere di proprio gusto, e perché no? La cosa importante imho è che si continui sempre e comunque a distinguere tra manga a target davvero gay e quelli “per ragazze” onde evitare il ritorno di polemiche come quelle passate riguardo all’irrealismo di tanti titoli.
Assolutamente vero. Anche lasciando da parte i miei gusti (leggo quasi di tutto, sono affezionata a titoli trashissimi letti al liceo ma oggi apprezzo molto le vie di mezzo e titoli che vanno totalmente oltre il rapporto classico seme/uke) quasi tutte le lettrici di BL che conosco hanno gusti variegati ^^
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@Arashi84
Non hai ragione, di più. Io ormai da anni non vado a impelagarmi in queste discussioni (anche il mio post iniziale non immaginavo minimamente avrebbe attratto determinati personaggi, ma è un rischio sempre presente nelle community, pace) anche perché proprio come dici tu è assurdo che le lettrici di BL debbano giustificarsi per le loro letture, come se fosse qualcosa di vergognoso ._.
Esatto. Io non mi spiego come sia possibile che in tutti gli altri generi sia dato praticamente per scontato (giusto lo shoujo puro alla volte è criticato in modo simile al BL, ma in maniera decisamente minore oggi), mentre per il BL dovrebbe essere un discorso diverso. Che tristezza questa gente, poverina.
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Grazie anche a Panssj per il suo interessantissimo intervento, leggerei post così per ore ^^
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@Saia21
Se ti piacciono le storie a sfondo yakuza e non hai problemi con i contenuti forti in Italia c’è Twittering Birds, davvero bello! E nei prossimi mesi uscita Il gioco del gatto e del topo (anche se come fatto giustamente notare non è propriamente BL, nonostante vi siadecisamente legato come impostazione) per la JPop, un must! Se poi il genere comincia a incuriosirti di più, anche solo in Italia ci sono un tot di titoli da provare (Malinconiche Mattine e Does the Flower Blossom? per dire). Hai ampia libertà di scelta sia tra titoli più seri come quelli citati che altri super leggeri e incentrati sulla parte sessuale XD
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@Valechan91
Interessante osservazione.
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Mi fermo qua perché sennò davvero non ne esco più XD Aggiungo solo che auguro davvero a chiunque leggendo thread come questo ne deduca problemi di accettazione del lato sessuale degli yaoi da parte delle lettrici di farsi aiutare. C'è speranza per tutti, più o meno.
Sì esatto, ma non necessariamente in senso spregiativo. "Ah, è un manga (ergo non mi interessa)", penso che questo sia ciò che si intendeva dire.
Di nulla, anzi grazie a voi per questi interventi di dibattito nei commenti, perché l'intento di riportare la conferenza era preminentemente questo: fare informazione e farne dibattito in merito, visto che si tratta di argomenti di attualità e su cui c'è davvero molto di cui poter discutere ^^
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