Era stato rivelato fin da subito che l'obiettivo di Shinji Aoba, unico indiziato dell'incendio doloso fatto scoppiare presso la sede di Kyoto Animation il 18 luglio 2019, era quello di "mietere più vittime possibili", e così era accaduto purtroppo, avendo determinato la morte di trentasei persone e il ferimento di altre trentatré. Tra i nomi delle vittime ricordiamo i celebri nomi del regista Yasuhiro Takemoto, l'animatore Yoshiji Kigami, Futoshi Nishiya di Free! e la character designer Shouko Ikeda di Sound! Euphonium, assieme naturalmente a molti altri colleghi di enorme talento.
Proprio mentre veniva posto sotto custodia preliminare, il giorno della tragedia, Aoba aveva urlato il motivo della sua folle rabbia, che sarebbe stato quello di ritenere Kyoto Animation responsabile di avergli sottratto una sua personale idea di sceneggiatura ed averla utilizzata in una delle sue celeberrime serie animate senza citarlo tra i credits né riconoscendogliene i diritti a livello monetario.
Aoba infatti, pur non essendo sceneggiatore di professione, aveva sottoposto un proprio manoscritto allo studio d'animazione in occasione del concorso che quest'ultima teneva periodicamente per scovare nuovi talenti e affascinanti storie da trasporre. KyoAni aveva indubbiamente confermato di aver ricevuto tale manoscritto, ma aveva soggiunto che lo stesso non aveva superato che il primo turno di selezione, e che la trama non serbava somiglianze con alcun'altra opera della casa d'animazione di Kyoto.
Durante le indagini tuttora in corso, apprendiamo ora che secondo Aoba l'anime incriminato non è altri che la serie TV Tsurune, che aveva fatto il suo debutto proprio nel 2018 e tratta dal romanzo di una diversa autrice, Kotoko Ayano. Il Kyoto Shimbun riporta come Aoba abbia indicato una scena piuttosto precisa di Tsurune, che egli ritiene copiata dal proprio romanzo: "la Kyoto Animation mi ha copiato la scena in cui i protagonisti vanno ad acquistare la carne in sconto al supermercato".
Tsurune è, invero, una serie con focus sulla disciplina del kyūdō, il tiro con l'arco tradizionale giapponese, e dunque non certo un anime di cibo o cucina. La scena citata da Aoba dura due minuti e 25 secondi e riguarda un qualunque momento quotidiano della storia e non certo catartico o di grande pathos: i compagni di club Minato e Nanao si recano a far la spesa durante il ritiro di allenamento, e l'uno propone all'altro di acquistare della carne la cui data di scadenza è vicina, dal momento che il prezzo è scontato e quindi più conveniente, e che in ogni caso se ne sarebbero cibati subito. Nanao si complimenta con lui per la scelta, ma Minato si schernisce affermando che è un tipo di ragionamento che è stato abituato a fare da sempre, provenendo da una famiglia non benestante. Poi, i loro discorsi transitano sull'amico Kaito, di aspetto burbero ma di animo sotto sotto gentile.
Sappiamo già come la carne, in un paese come il Giappone, sia un alimento piuttosto pregiato e costoso; per la medesima ragione, la proposta di acquistare quella scontata o accaparrarsi in generale le migliori offerte del supermercato per risparmiare è cosa piuttosto nota gli appassionati di animazione nipponica, che quasi certamente hanno già visto una scena simile o identica in decine, se non centinaia, di serie animate e non tra le più disparate cui si possa pensare.
Il dettaglio che emerge come tra i più inquietanti, tuttavia, è che questa scena si rinviene nel quinto episodio di Tsurune, andato in onda il 18 novembre 2018, ovvero esattamente otto mesi prima dei tragici eventi che hanno avuto luogo nel distretto di Fushimi, a Kyoto. Sembra quindi che per Aoba si tratti di un momento che gli è rimasto impresso nella mente ben più del dovuto, e che lo ha portato ad agire mosso da una lucida consapevolezza.
Ricordiamo che il quarantaduenne Shinji Aoba era stato ufficialmente incriminato per omicidio ed altri crimini lo scorso dicembre, dopo essere stato posto sotto arresto solo nel mese di maggio 2020.
Il Pubblico Ministero e la polizia di Kyoto hanno dovuto proseguire le indagini per confermare se l'uomo potesse essere giudicato effettivamente colpevole, data la presenza pregressa di referti medici che citavano problematiche di tipo psicologico e mentale nella sua persona.
Lo stesso Aoba, inoltre, era stato vittima di ustioni di terzo grado durante lo sconsiderato attacco da lui stesso provocato, e il sistema legale giapponese richiede che l'imputato sia sufficientemente in salute da poter sopravvivere alla permanenza in carcere in attesa del relativo processo.
Per questa ragione l'uomo aveva ricevuto svariate cure mediche in ospedale, ed erano poi emerse altre complicazioni legate al diffondersi della pandemia globale da CoronaVirus e relative ai due potenziali centri detentivi scelti per destinarvi Aoba, infine condotto nel carcere di Osaka il 27 maggio 2020.
Aoba è stato dunque collocato in isolamento per perizie mediche sin dal mese di giugno, il cui esito ha determinato che l'uomo è da ritenersi perfettamente in grado di intendere e di volere, e pertanto può essere tecnicamente e senza vincoli giudicato colpevole dell'attacco.
La tragedia è mutata nel più ampio omicidio di massa che il Giappone moderno abbia suo malgrado conosciuto.
Alla fine del 2019 era stata comunicata la demolizione del Primo palazzo di Kyoto Animation; era ventilata l'idea di progetti per un memoriale a sostituire lo studio d'animazione, fortemente auspicata dal presidente di Kyoto Animation Hideaki Hatta e con altrettanta forza osteggiata dai residenti di quell'area residenziale, timorosi dell'improvvisa invasione di giornalisti e fan in pellegrinaggio, così come era spontaneamente accaduto, in maniera invero educata, nei tempi successivi all'incendio.
Il Presidente Hatta ha poi affermato che al momento non esistono progetti compiuti in merito, né per un memoriale né per un edificio che vada a rimpiazzare il compianto Studio 1.
Fonte consultata:
Sora News 24
Proprio mentre veniva posto sotto custodia preliminare, il giorno della tragedia, Aoba aveva urlato il motivo della sua folle rabbia, che sarebbe stato quello di ritenere Kyoto Animation responsabile di avergli sottratto una sua personale idea di sceneggiatura ed averla utilizzata in una delle sue celeberrime serie animate senza citarlo tra i credits né riconoscendogliene i diritti a livello monetario.
Aoba infatti, pur non essendo sceneggiatore di professione, aveva sottoposto un proprio manoscritto allo studio d'animazione in occasione del concorso che quest'ultima teneva periodicamente per scovare nuovi talenti e affascinanti storie da trasporre. KyoAni aveva indubbiamente confermato di aver ricevuto tale manoscritto, ma aveva soggiunto che lo stesso non aveva superato che il primo turno di selezione, e che la trama non serbava somiglianze con alcun'altra opera della casa d'animazione di Kyoto.
Durante le indagini tuttora in corso, apprendiamo ora che secondo Aoba l'anime incriminato non è altri che la serie TV Tsurune, che aveva fatto il suo debutto proprio nel 2018 e tratta dal romanzo di una diversa autrice, Kotoko Ayano. Il Kyoto Shimbun riporta come Aoba abbia indicato una scena piuttosto precisa di Tsurune, che egli ritiene copiata dal proprio romanzo: "la Kyoto Animation mi ha copiato la scena in cui i protagonisti vanno ad acquistare la carne in sconto al supermercato".
Tsurune è, invero, una serie con focus sulla disciplina del kyūdō, il tiro con l'arco tradizionale giapponese, e dunque non certo un anime di cibo o cucina. La scena citata da Aoba dura due minuti e 25 secondi e riguarda un qualunque momento quotidiano della storia e non certo catartico o di grande pathos: i compagni di club Minato e Nanao si recano a far la spesa durante il ritiro di allenamento, e l'uno propone all'altro di acquistare della carne la cui data di scadenza è vicina, dal momento che il prezzo è scontato e quindi più conveniente, e che in ogni caso se ne sarebbero cibati subito. Nanao si complimenta con lui per la scelta, ma Minato si schernisce affermando che è un tipo di ragionamento che è stato abituato a fare da sempre, provenendo da una famiglia non benestante. Poi, i loro discorsi transitano sull'amico Kaito, di aspetto burbero ma di animo sotto sotto gentile.
Sappiamo già come la carne, in un paese come il Giappone, sia un alimento piuttosto pregiato e costoso; per la medesima ragione, la proposta di acquistare quella scontata o accaparrarsi in generale le migliori offerte del supermercato per risparmiare è cosa piuttosto nota gli appassionati di animazione nipponica, che quasi certamente hanno già visto una scena simile o identica in decine, se non centinaia, di serie animate e non tra le più disparate cui si possa pensare.
Il dettaglio che emerge come tra i più inquietanti, tuttavia, è che questa scena si rinviene nel quinto episodio di Tsurune, andato in onda il 18 novembre 2018, ovvero esattamente otto mesi prima dei tragici eventi che hanno avuto luogo nel distretto di Fushimi, a Kyoto. Sembra quindi che per Aoba si tratti di un momento che gli è rimasto impresso nella mente ben più del dovuto, e che lo ha portato ad agire mosso da una lucida consapevolezza.
Ricordiamo che il quarantaduenne Shinji Aoba era stato ufficialmente incriminato per omicidio ed altri crimini lo scorso dicembre, dopo essere stato posto sotto arresto solo nel mese di maggio 2020.
Il Pubblico Ministero e la polizia di Kyoto hanno dovuto proseguire le indagini per confermare se l'uomo potesse essere giudicato effettivamente colpevole, data la presenza pregressa di referti medici che citavano problematiche di tipo psicologico e mentale nella sua persona.
Lo stesso Aoba, inoltre, era stato vittima di ustioni di terzo grado durante lo sconsiderato attacco da lui stesso provocato, e il sistema legale giapponese richiede che l'imputato sia sufficientemente in salute da poter sopravvivere alla permanenza in carcere in attesa del relativo processo.
Per questa ragione l'uomo aveva ricevuto svariate cure mediche in ospedale, ed erano poi emerse altre complicazioni legate al diffondersi della pandemia globale da CoronaVirus e relative ai due potenziali centri detentivi scelti per destinarvi Aoba, infine condotto nel carcere di Osaka il 27 maggio 2020.
Aoba è stato dunque collocato in isolamento per perizie mediche sin dal mese di giugno, il cui esito ha determinato che l'uomo è da ritenersi perfettamente in grado di intendere e di volere, e pertanto può essere tecnicamente e senza vincoli giudicato colpevole dell'attacco.
La tragedia è mutata nel più ampio omicidio di massa che il Giappone moderno abbia suo malgrado conosciuto.
Alla fine del 2019 era stata comunicata la demolizione del Primo palazzo di Kyoto Animation; era ventilata l'idea di progetti per un memoriale a sostituire lo studio d'animazione, fortemente auspicata dal presidente di Kyoto Animation Hideaki Hatta e con altrettanta forza osteggiata dai residenti di quell'area residenziale, timorosi dell'improvvisa invasione di giornalisti e fan in pellegrinaggio, così come era spontaneamente accaduto, in maniera invero educata, nei tempi successivi all'incendio.
Il Presidente Hatta ha poi affermato che al momento non esistono progetti compiuti in merito, né per un memoriale né per un edificio che vada a rimpiazzare il compianto Studio 1.
Fonte consultata:
Sora News 24
..............................cioè ma................................................è serio?
Perché no........................ma proprio no...................ma DAVVERO NO!
E lui avrebbe ucciso decine di povere persone innocenti per una CAZZATA del genere?? (mi scuso se non ho asteriscato, ma mi sembra davvero il minimo).
Per fortuna che non l'hanno giudicato incapace di intendere, mi auguro che come minimo gli diano non so quanti ergastoli a vita.......e in Giappone c'è pure la pena di morte per pluri-omicidio, quindi chissà....e nel suo caso non mi dispiacerebbe neanche così tanto......
Ho i brividi a pensare che ha motivato il suo gesto con un'affermazione del genere. Sono senza parole...
può già star tranquillo che tanto l'unica carne che non riceverà sconti sarà la sua, in cella
Scempio, non esiste una giustificazione plausibile per quello che ha fatto, sarebbe stato ridicolo in ogni caso.
Mi verrebbe da ridere se non avessi letto cose simili nei gruppi di aspiranti sceneggiatori di fumetti ( qualcuno che non voglio nominare accusò di plagio un fumettista italiano perchè un suo personaggio usava 2 pistole)
Hai proprio ragione...
Presupposto sbagliato: le ha uccise perché voleva fare una strage. Le "motivazioni" sono state solo una scusante per poter agire. Probabilmente le vere motivazioni sono più astratte: invidia e risentimento verso il mondo dell'animazione per non aver avuto successo.
Che la ragione sia qualcosa di più "profondo" è fuor di dubbio, ma in ogni caso non è giustificabile quello che ha fatto, neanche se la motivazione fosse stata più seria (anzi).
Più probabile che questo sia un suo (penoso) tentativo di farsi passare come un malato mentale agli occhi del giudice in vista del processo.......cosa che è di certo, ma non nel senso che spererebbe lui.
Comunque non ho alcun dubbio che verrà emessa una pena di morte.
Quanti imbrogli per nascondere le incapacità anche di altri e fare passare tutta la colpa al folle di turno.
Quindi questo tizio ha risolto il problema dell'invidia, facendo fuori chi era più bravo di lui. Ok.
Penso sia stato, come hanno scritto altri utenti prima di me, un ultimo disperato tentativo di ottenere l'infermità mentale per sfuggire ad una più che probabile pena di morte, essendo il più grande omicida di massa della storia del Giappone moderno.
Ma gli è andata male.
Cosa ??? Buttare via la chiave della cella !! In Italia la Difesa si sarebbe già attaccata se era in grado di intendere o volere.
tristemente vero e realistico...
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