Correva l’anno 2003 quando venne distribuito nel circuito homevideo The Animatrix, antologia che riuniva l'eccellenza del cinema di animazione nipponico alla corte degli allora fratelli Wachowski, reduci dallo straordinario successo di The Matrix, il film di culto che aveva rilanciato il genere cyberpunk sulla ribalta planetaria. La co-produzione nippo-americana, fra Warner Bros., Square USA, Madhouse e Studio 4°C, racconta attraverso nove corti (della durata di circa 10 minuti) i retroscena del film, inclusa la guerra originale tra l'umanità e le macchine che ha portato alla creazione di Matrix, oltre a fornire nuovi personaggi e storie secondarie che ne espandono l'universo.
L'ambizioso progetto fu fortemente voluto dai fratelli Wachowski, qui in veste di produttori e sceneggiatori, da sempre appassionati amanti di anime giapponesi da cui avevano attinto a piene mani per molte delle idee di Matrix. Dei nove corti in sala ne è passato solo uno, proiettato prima del film L’acchiappasogni, si intitola L'ultimo volo della Osiris. Il secondo Rinascimento parte 1 e 2 e Storia di un ragazzo furono invece messi a disposizione on-line come antipasto prima dell’uscita di Matrix Reloaded (il secondo film della trilogia). Sui restanti episodi si tenne uno stretto riserbo fino al 3 giugno, data dell’uscita del DVD nei negozi di videonoleggio.
Con questa elaborata strategia di marketing, che comprende anche il videogame Enter the Matrix, The Animatrix si inserisce quindi a pieno titolo all’interno della saga canonica. La produzione è costata diversi milioni di dollari per ognuno dei 9 corti presenti nel DVD e gli autori reclutati hanno potuto utilizzare le tecnologie più avanzate per dare sfoggio di ogni tipo di effetto speciale in CGI, cercando di sfruttare al meglio le potenzialità di questo mezzo. Uno degli aspetti più significativi dell’antologia riguarda infatti l’altissimo livello tecnico e l’uso innovativo del computer unito all’animazione tradizionale. Per quanto riguarda la colonna sonora, molte musiche caratterizzate da un sound techno/industrial/metal sono mutuate direttamente dal film, con l’aggiunta di brani extra di artisti del calibro di Tosca, Richard Dorfmeister, Juno Reactor, Death in Vegas e tanti altri.
L’ultimo volo della Osiride, scritto dai fratelli Wachowski e diretto da Andy Jones, è girato interamente in CGI. Esteticamente molto affine al gusto occidentale, mostra una grafica poligonale che rasenta il fotorealismo con effetti avveniristici per l’epoca. La storia in sé non offre grandi spunti, oltre al fatto di inserirsi narrativamente come prequel del film Matrix Reloaded e punto di partenza del videogame Enter The Matrix, risultando scontata e un po’ banale in confronto agli altri episodi della serie. Come in Final Fantasy VII - The Spirits Within, opera dello stesso regista, l’episodio rischia di rimanere confinato nello sterile esercizio di stile, inoltre la piatta espressività dei personaggi da l'impressione di essere invecchiata male e che per migliorare la performance degli attori digitali si dovrà fare ancora molta strada.
Il secondo Rinascimento parte 1 e 2, scritto dai fratelli Wachowski e diretto da Mahiro Maeda, è diviso in due episodi per un totale di circa 20 minuti. Si tratta di un vero e proprio antefatto che va all’origine della saga raccontandoci la storia della rivoluzione delle macchine contro l’umanità e la genesi di Matrix, una sorta di metafora perversa in cui i robot sono oppressi, sfruttati e ridotti a una minoranza discriminata e perseguitata dagli umani. La cifra stilistica del regista Mahiro Maeda, noto soprattutto per la serie Blue submarine n.6, consiste proprio nella fusione di computer grafica e disegno tradizionale. In questo caso, con un budget superiore rispetto all’anime succitato, riesce ad ottenere un miglior risultato visivo consegnandoci un affresco distopico affascinante che ricorda molto Metropolis di Rintaro e Otomo, in particolare per i fondali scenografici, il design dei robot e le monumentali scene di massa.
Storia di un ragazzo, scritto dai fratelli Wachowski e diretto da Shinchiro Watanabe (Cowboy Bebop, Sakamichi no Apollon, Space Dandy), è l’episodio che più romanticamente conserva l'espressività del disegno manuale, con le linee di contorno lasciate volutamente sporche e poco definite. Il racconto ha una struttura circolare che si apre e si chiude su un volo surreale e narra la storia di un ragazzo che riesce a liberarsi dalle catene di Matrix per pura fede in Neo (qui doppiato da Keanu Reeves), sottolineando il messaggio messianico e salvifico di fondo. La sequenza d’azione principale riprende a grandi linee l’inseguimento degli agenti nell’ufficio di Neo, qui in versione scolastica, inoltre il ragazzo è lo stesso che incontra Neo appena tornato a Zion in Matrix Reloaded ed è l'unica persona nel mondo di Matrix che è stata capace di liberarsi dalla matrice autonomamente, senza l'aiuto di nessuna pillola rossa.
Ne Il programma Yoshiaki Kawajiri (La città delle bestie incantatrici) dirige un racconto di ambientazione medievale giapponese proprio come nel suo più celebre Ninja Scroll. La location (un magnifico paesaggio invernale tra foreste di bambù e castelli fortificati) è in realtà una simulazione virtuale in cui Cis, aspirante soldato di Zion nei panni di una guerriera ninja, viene addestrata e chiamata a scegliere tra l'amore e la fedeltà alla causa del genere umano. Visivamente sofisticato, mostra accesi contrasti cromatici, un elegante tratto grafico tendente alla stilizzazione e spettacolari fondali ispirati alle antiche stampe ukio-e. Il regista mette in scena un tesissimo e iper dinamico scontro tra samurai in cui il computer si nota più che altro nella fluidità degli sfondi tridimensionali.
Scritto da Yoshiaki Kawajiri e diretto da Takeshi Koike (Redline, Lupin III – La donna chiamata Fujiko Mine), Record del mondo narra la storia di Dan, corridore afroamericano che punta a battere il record mondiale dei 100 metri e con la pura forza della determinazione agonistica riesce ad avere una visione mistica che va oltre il mondo di Matrix. Durante una gara egli infatti riesce a rompere quella simulazione che, come un velo di Maya, occulta i destini degli esseri umani. Tratto grafico duro e spigoloso, che in alcune scene rasenta l’astrazione, per dei personaggi dai fisici deformati che si muovono come automi in una arena spettrale dai colori superflat. La storia, che ricalca a grandi linee un altro soggetto di Kawajiri (L'uomo che correva, dall'antologia Manie-Manie: I racconti del labirinto), anche in questo caso si chiude con un drammatico unhappy end.
Koji Morimoto, direttore delle animazioni del capolavoro Akira, firma il corto forse più bello ed emozionante: Aldilà. La storia è ambientata in un’anonima periferia dove una casa stregata e magica diventa il terreno di gioco preferito di un gruppetto di ragazzini. In realtà la casa rappresenta un bug di Matrix dove le leggi della fisica non funzionano e tutto sembra possibile, ma stanno per arrivare i debugger... Questo episodio conferma l'esistenza di programmi esiliati (come nel caso dell'"oracolo") presenti in Matrix che hanno rifiutato la cancellazione e che si sono nascosti. Il racconto riesce efficacemente a mescolare le dimensioni del reale e del virtuale in una sorta di realismo magico che ricorda molto Magnetic Rose (film tratto dall’antologia Memories, diretto dallo stesso Morimoto e sceneggiato da Satoshi Kon). Le animazioni sono molto fluide e naturali, il tratto morbido è perfetto per i personaggi adolescenti e la colorazione è vivace e brillante. La storia non è mai scontata e ci regala momenti di pura magia, inoltre si chiude con un senso di perdita tutt'altro che banale.
Ancora Shinichiro Watanabe dirige Detective Story in un bianco e nero che si ispira al cinema noir degli anni '40. La voce off introduce le vicende del detective privato Ash, che viene incaricato di catturare la pericolosa Trinity (doppiata da Carrie-Anne Moss), hacker circondata da un’aura di mistero e di morte, tutti i detective che avevano accettato il caso in precedenza sono infatti spariti, morti suicidi o impazziti. Partendo da alcuni indizi sulla storia di Alice nel Paese delle Meraviglie, Ash inizia a rintracciare tutti gli hacker che hanno avuto a che fare con Trinity riuscendo infine a incontrarla su un treno. Questo episodio indica come una delle versioni precedenti di Matrix fosse stata modellata sugli anni '40. Qui i toni sono un esplicito omaggio al genere hard boiled alla Philip Marlowe, il tratto grafico è più marcato e deciso rispetto a Storia di un ragazzo, e la messa in scena ostenta una patina sgranata old style di notevole attrattiva, anche se utilizza una gamma di personaggi e situazioni che sono puri stereotipi.
A chiudere il DVD è Immatricolato, scritto e diretto da Peter Chung (Alexander, Aeon Flux). Una sonda-robot di Matrix viene catturata da un gruppo di ribelli. Gli uomini vi si immergeranno in una simulazione virtuale tentando di istruire la macchina sulla condizione umana e sul libero arbitrio, in una riflessione sul rapporto di interdipendenza uomo-macchina dal punto di vista della macchina. Nell'episodio si sperimenta la commistione di diverse tecniche di computer grafica con un design dei personaggi stilizzato e deformed. Misterioso e filosofico, è sicuramente il segmento più specificamente cyberpunk di tutta la raccolta. La sequenza totalmente priva di dialoghi in cui il robot si ritrova catapultato in un cyberspazio immaginario e lisergico è molto straniante, ma è soprattutto il finale a rimanere impresso nella memoria: l'immagine del robot che medita sull'amore e contempla il mare al tramonto è pura poesia, e un ottimo epilogo per la rassegna.
Insomma, dal punto di vista tecnico/artistico siamo di fronte a un prodotto di primissimo piano, che ha visto i migliori talenti dell'animazione nipponica mettersi alla prova con la CGI per spingerla ai massimi livelli di sperimentazione. Per quanto riguarda le sceneggiature l’andamento è più altalenante, si sente un po’ la mancanza di un’idea veramente forte, di un lampo di originalità, rimanendo il tutto vincolato nel bene e nel male al mondo di Matrix, con solo alcuni acuti abbastanza memorabili. Sicuramente i fratelli Wachowski hanno in qualche modo saldato il debito di idee verso il mondo degli anime, quanto meno riconoscendo a diversi autori la possibilità di esprimersi in un progetto di portata mondiale e con un notevole budget a disposizione.
Film consigliato agli appassionati di fantascienza animata che avranno modo di ammirare alcuni saggi mirabili di virtuosismo tecnico, ai fan di Matrix che qui troveranno nuovi spunti e variazioni sul tema della loro serie preferita, e infine a quei neofiti abbastanza curiosi che volessero approcciarsi alla gloriosa letteratura cyberpunk magari partendo da The Animatrix per poi risalire la corrente fino a William Gibson passando per Ghost in the Shell e Blade Runner.
L'ambizioso progetto fu fortemente voluto dai fratelli Wachowski, qui in veste di produttori e sceneggiatori, da sempre appassionati amanti di anime giapponesi da cui avevano attinto a piene mani per molte delle idee di Matrix. Dei nove corti in sala ne è passato solo uno, proiettato prima del film L’acchiappasogni, si intitola L'ultimo volo della Osiris. Il secondo Rinascimento parte 1 e 2 e Storia di un ragazzo furono invece messi a disposizione on-line come antipasto prima dell’uscita di Matrix Reloaded (il secondo film della trilogia). Sui restanti episodi si tenne uno stretto riserbo fino al 3 giugno, data dell’uscita del DVD nei negozi di videonoleggio.
Con questa elaborata strategia di marketing, che comprende anche il videogame Enter the Matrix, The Animatrix si inserisce quindi a pieno titolo all’interno della saga canonica. La produzione è costata diversi milioni di dollari per ognuno dei 9 corti presenti nel DVD e gli autori reclutati hanno potuto utilizzare le tecnologie più avanzate per dare sfoggio di ogni tipo di effetto speciale in CGI, cercando di sfruttare al meglio le potenzialità di questo mezzo. Uno degli aspetti più significativi dell’antologia riguarda infatti l’altissimo livello tecnico e l’uso innovativo del computer unito all’animazione tradizionale. Per quanto riguarda la colonna sonora, molte musiche caratterizzate da un sound techno/industrial/metal sono mutuate direttamente dal film, con l’aggiunta di brani extra di artisti del calibro di Tosca, Richard Dorfmeister, Juno Reactor, Death in Vegas e tanti altri.
L’ultimo volo della Osiride, scritto dai fratelli Wachowski e diretto da Andy Jones, è girato interamente in CGI. Esteticamente molto affine al gusto occidentale, mostra una grafica poligonale che rasenta il fotorealismo con effetti avveniristici per l’epoca. La storia in sé non offre grandi spunti, oltre al fatto di inserirsi narrativamente come prequel del film Matrix Reloaded e punto di partenza del videogame Enter The Matrix, risultando scontata e un po’ banale in confronto agli altri episodi della serie. Come in Final Fantasy VII - The Spirits Within, opera dello stesso regista, l’episodio rischia di rimanere confinato nello sterile esercizio di stile, inoltre la piatta espressività dei personaggi da l'impressione di essere invecchiata male e che per migliorare la performance degli attori digitali si dovrà fare ancora molta strada.
Il secondo Rinascimento parte 1 e 2, scritto dai fratelli Wachowski e diretto da Mahiro Maeda, è diviso in due episodi per un totale di circa 20 minuti. Si tratta di un vero e proprio antefatto che va all’origine della saga raccontandoci la storia della rivoluzione delle macchine contro l’umanità e la genesi di Matrix, una sorta di metafora perversa in cui i robot sono oppressi, sfruttati e ridotti a una minoranza discriminata e perseguitata dagli umani. La cifra stilistica del regista Mahiro Maeda, noto soprattutto per la serie Blue submarine n.6, consiste proprio nella fusione di computer grafica e disegno tradizionale. In questo caso, con un budget superiore rispetto all’anime succitato, riesce ad ottenere un miglior risultato visivo consegnandoci un affresco distopico affascinante che ricorda molto Metropolis di Rintaro e Otomo, in particolare per i fondali scenografici, il design dei robot e le monumentali scene di massa.
Storia di un ragazzo, scritto dai fratelli Wachowski e diretto da Shinchiro Watanabe (Cowboy Bebop, Sakamichi no Apollon, Space Dandy), è l’episodio che più romanticamente conserva l'espressività del disegno manuale, con le linee di contorno lasciate volutamente sporche e poco definite. Il racconto ha una struttura circolare che si apre e si chiude su un volo surreale e narra la storia di un ragazzo che riesce a liberarsi dalle catene di Matrix per pura fede in Neo (qui doppiato da Keanu Reeves), sottolineando il messaggio messianico e salvifico di fondo. La sequenza d’azione principale riprende a grandi linee l’inseguimento degli agenti nell’ufficio di Neo, qui in versione scolastica, inoltre il ragazzo è lo stesso che incontra Neo appena tornato a Zion in Matrix Reloaded ed è l'unica persona nel mondo di Matrix che è stata capace di liberarsi dalla matrice autonomamente, senza l'aiuto di nessuna pillola rossa.
Ne Il programma Yoshiaki Kawajiri (La città delle bestie incantatrici) dirige un racconto di ambientazione medievale giapponese proprio come nel suo più celebre Ninja Scroll. La location (un magnifico paesaggio invernale tra foreste di bambù e castelli fortificati) è in realtà una simulazione virtuale in cui Cis, aspirante soldato di Zion nei panni di una guerriera ninja, viene addestrata e chiamata a scegliere tra l'amore e la fedeltà alla causa del genere umano. Visivamente sofisticato, mostra accesi contrasti cromatici, un elegante tratto grafico tendente alla stilizzazione e spettacolari fondali ispirati alle antiche stampe ukio-e. Il regista mette in scena un tesissimo e iper dinamico scontro tra samurai in cui il computer si nota più che altro nella fluidità degli sfondi tridimensionali.
Scritto da Yoshiaki Kawajiri e diretto da Takeshi Koike (Redline, Lupin III – La donna chiamata Fujiko Mine), Record del mondo narra la storia di Dan, corridore afroamericano che punta a battere il record mondiale dei 100 metri e con la pura forza della determinazione agonistica riesce ad avere una visione mistica che va oltre il mondo di Matrix. Durante una gara egli infatti riesce a rompere quella simulazione che, come un velo di Maya, occulta i destini degli esseri umani. Tratto grafico duro e spigoloso, che in alcune scene rasenta l’astrazione, per dei personaggi dai fisici deformati che si muovono come automi in una arena spettrale dai colori superflat. La storia, che ricalca a grandi linee un altro soggetto di Kawajiri (L'uomo che correva, dall'antologia Manie-Manie: I racconti del labirinto), anche in questo caso si chiude con un drammatico unhappy end.
Koji Morimoto, direttore delle animazioni del capolavoro Akira, firma il corto forse più bello ed emozionante: Aldilà. La storia è ambientata in un’anonima periferia dove una casa stregata e magica diventa il terreno di gioco preferito di un gruppetto di ragazzini. In realtà la casa rappresenta un bug di Matrix dove le leggi della fisica non funzionano e tutto sembra possibile, ma stanno per arrivare i debugger... Questo episodio conferma l'esistenza di programmi esiliati (come nel caso dell'"oracolo") presenti in Matrix che hanno rifiutato la cancellazione e che si sono nascosti. Il racconto riesce efficacemente a mescolare le dimensioni del reale e del virtuale in una sorta di realismo magico che ricorda molto Magnetic Rose (film tratto dall’antologia Memories, diretto dallo stesso Morimoto e sceneggiato da Satoshi Kon). Le animazioni sono molto fluide e naturali, il tratto morbido è perfetto per i personaggi adolescenti e la colorazione è vivace e brillante. La storia non è mai scontata e ci regala momenti di pura magia, inoltre si chiude con un senso di perdita tutt'altro che banale.
Ancora Shinichiro Watanabe dirige Detective Story in un bianco e nero che si ispira al cinema noir degli anni '40. La voce off introduce le vicende del detective privato Ash, che viene incaricato di catturare la pericolosa Trinity (doppiata da Carrie-Anne Moss), hacker circondata da un’aura di mistero e di morte, tutti i detective che avevano accettato il caso in precedenza sono infatti spariti, morti suicidi o impazziti. Partendo da alcuni indizi sulla storia di Alice nel Paese delle Meraviglie, Ash inizia a rintracciare tutti gli hacker che hanno avuto a che fare con Trinity riuscendo infine a incontrarla su un treno. Questo episodio indica come una delle versioni precedenti di Matrix fosse stata modellata sugli anni '40. Qui i toni sono un esplicito omaggio al genere hard boiled alla Philip Marlowe, il tratto grafico è più marcato e deciso rispetto a Storia di un ragazzo, e la messa in scena ostenta una patina sgranata old style di notevole attrattiva, anche se utilizza una gamma di personaggi e situazioni che sono puri stereotipi.
A chiudere il DVD è Immatricolato, scritto e diretto da Peter Chung (Alexander, Aeon Flux). Una sonda-robot di Matrix viene catturata da un gruppo di ribelli. Gli uomini vi si immergeranno in una simulazione virtuale tentando di istruire la macchina sulla condizione umana e sul libero arbitrio, in una riflessione sul rapporto di interdipendenza uomo-macchina dal punto di vista della macchina. Nell'episodio si sperimenta la commistione di diverse tecniche di computer grafica con un design dei personaggi stilizzato e deformed. Misterioso e filosofico, è sicuramente il segmento più specificamente cyberpunk di tutta la raccolta. La sequenza totalmente priva di dialoghi in cui il robot si ritrova catapultato in un cyberspazio immaginario e lisergico è molto straniante, ma è soprattutto il finale a rimanere impresso nella memoria: l'immagine del robot che medita sull'amore e contempla il mare al tramonto è pura poesia, e un ottimo epilogo per la rassegna.
Insomma, dal punto di vista tecnico/artistico siamo di fronte a un prodotto di primissimo piano, che ha visto i migliori talenti dell'animazione nipponica mettersi alla prova con la CGI per spingerla ai massimi livelli di sperimentazione. Per quanto riguarda le sceneggiature l’andamento è più altalenante, si sente un po’ la mancanza di un’idea veramente forte, di un lampo di originalità, rimanendo il tutto vincolato nel bene e nel male al mondo di Matrix, con solo alcuni acuti abbastanza memorabili. Sicuramente i fratelli Wachowski hanno in qualche modo saldato il debito di idee verso il mondo degli anime, quanto meno riconoscendo a diversi autori la possibilità di esprimersi in un progetto di portata mondiale e con un notevole budget a disposizione.
Film consigliato agli appassionati di fantascienza animata che avranno modo di ammirare alcuni saggi mirabili di virtuosismo tecnico, ai fan di Matrix che qui troveranno nuovi spunti e variazioni sul tema della loro serie preferita, e infine a quei neofiti abbastanza curiosi che volessero approcciarsi alla gloriosa letteratura cyberpunk magari partendo da The Animatrix per poi risalire la corrente fino a William Gibson passando per Ghost in the Shell e Blade Runner.
Non immaginavo fossero passati addirittura vent'anni dall'uscita... Grazie per l'articolo, ci sono molte cose che non sapevo.
Ricordo perfino che vidi L'Ultimo volo della Osiris al cinema prima della proiezione de L'Acchiappasogni, film non particolarmente eccezionale invero (attenti al WC! ).
Non tutti mi piacciono ma di certo avevano portato ad alti livelli lo sperimentalismo del tempo
"C'è della realtà nella tua fantasia. E della fantasia nella tua realtà."
Personalmente, il mio preferito è "Storia di un ragazzo" perché riprende il tema del conflitto realtà/simulazione dalla prospettiva di un adolescente evidentemente incompreso, con un Neo che fa il Morpheus della situazione. Bellissimi anche "Il programma" e "Record del Mondo". In generale, "Animatrix" riesce a essere quel tassello mancante tra il film originale e Reloaded di cui avevo sempre un po' avvertito l'esigenza.
Peccato che il film comunque non sia facilissimo da reperire. Io qualche mese fa per vederlo ho dovuto comprare un DVD usato da un negozio di Pisa e non credo sia nel catalogo di nessuna piattaforma streaming, forse a noleggio su Prime. Comunque, per i fan è da vedere assolutamente.
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