Sulla scia della collaborazione instauratasi tra l'emittente nipponica TBS e il colosso streaming Netflix per la diffusione di serie TV in ambito internazionale, nell'autunno 2022 TBS inizia la messa in onda del drama Kimi no hana ni naru (Diventerò il tuo fiore), successivamente distribuito all'estero con il titolo I will be your Bloom. Ciò avviene con una campagna mediatica colossale che trascina la finzione del piccolo schermo sulla realtà quotidiana.
Se la storia racconta infatti il percorso di crescita di un gruppo di giovani aspiranti idol verso il successo, quale modo migliore di renderne le vicende ancor più coinvolgenti, se non portando i "finti" idol su un vero palco in TV?
E' proprio quanto accade nella realtà, con il gruppo fittizio dei 8LOOM che inizia ad apparire nelle riviste e nei più conosciuti programmi musicali televisivi nipponici, accanto ad artisti veri e acclamati, in una commistione per certi versi surreale e nondimeno affascinante.
Le diverse melodie che avvolgono la piacevole serie TV sceneggiata dalla brava Erika Yoshida, infatti, tutto possono apparire fuorché artefatte; il gruppo dei 8LOOM arriva poi a tenere realmente persino un tour di concerti dal vivo, rispecchiando le vicende del drama e sperimentandone intensamente le emozioni, in un'apoteosi dove i confini tra finzione e realtà si fondono e non esistono più.
A suggerire l'intensità dello sforzo d'investimento su I will be your bloom contribuisce infine la scelta di un cast in cui accanto a nomi piuttosto celebri ritroviamo, tra gli altri, anche gli apprezzati doppiatori Mamoru Miyano e Yuki Kaji, qui ritratti entrambi in ruoli interessanti sotto molteplici aspetti, talora strizzando l'occhiolino alla loro realtà e carriera attraverso numerose citazioni più o meno esplicite.
Prima di lasciarvi alle nostre impressioni sulla visione completa della serie, ne ricordiamo alcune peculiarità:
8LOOM ~ Kimi no hana ni naru - Theme song (MV)
8LOOM ~ Come Again @ CDTV
8LOOM ~ Forever or Never - @CDTV
Se la storia racconta infatti il percorso di crescita di un gruppo di giovani aspiranti idol verso il successo, quale modo migliore di renderne le vicende ancor più coinvolgenti, se non portando i "finti" idol su un vero palco in TV?
E' proprio quanto accade nella realtà, con il gruppo fittizio dei 8LOOM che inizia ad apparire nelle riviste e nei più conosciuti programmi musicali televisivi nipponici, accanto ad artisti veri e acclamati, in una commistione per certi versi surreale e nondimeno affascinante.
Le diverse melodie che avvolgono la piacevole serie TV sceneggiata dalla brava Erika Yoshida, infatti, tutto possono apparire fuorché artefatte; il gruppo dei 8LOOM arriva poi a tenere realmente persino un tour di concerti dal vivo, rispecchiando le vicende del drama e sperimentandone intensamente le emozioni, in un'apoteosi dove i confini tra finzione e realtà si fondono e non esistono più.
A suggerire l'intensità dello sforzo d'investimento su I will be your bloom contribuisce infine la scelta di un cast in cui accanto a nomi piuttosto celebri ritroviamo, tra gli altri, anche gli apprezzati doppiatori Mamoru Miyano e Yuki Kaji, qui ritratti entrambi in ruoli interessanti sotto molteplici aspetti, talora strizzando l'occhiolino alla loro realtà e carriera attraverso numerose citazioni più o meno esplicite.
Prima di lasciarvi alle nostre impressioni sulla visione completa della serie, ne ricordiamo alcune peculiarità:
- il nome 8LOOM va letto "bloom", ovvero 'fiorire, sbocciare';
- per la promozione delle diverse insert song dei 8LOOM, l'emittente TBS ha creato una sezione apposita del proprio canale YouTube in cui si possono rinvenire tutte le melodie con diverse varianti video;
- il gruppo dei 8LOOM è stato insignito di un Premio Speciale in occasione dei 114° The Television Drama Academy Award dell'autunno 2022, assegnato solo in occasioni particolari per peculiari performance;
Asuka Nakamachi ha 30 anni, è single e ha realizzato il suo sogno di lavorare come insegnante in una scuola superiore. Il caso vuole che sfortunatamente non sia più in grado di portare avanti il proprio ruolo. La donna inizia così a lavorare in un dormitorio dove vivono 7 membri di un gruppo musicale di ragazzi non popolari. Il suo lavoro è quello di fare praticamente tutto per il gruppo, compresi il cucinare e il pulire. Lì, Asuka incontra anche il suo ex studente Dan Sagami, attuale leader della boy band. Anche se il gruppo non riesce a sfondare, Dan è devoto a tutti i membri e al suo ruolo di leader. Nell'osservare il giovane, Asuka ne è spronata e riacquista la passione che aveva come insegnante, affrontando la propria frustrazione.
8LOOM ~ Kimi no hana ni naru - Theme song (MV)
Su Netflix è sbarcata la serie I will be your bloom, drama composto da 10 episodi di circa 50 minuti, che era comunque già presente sulla piattaforma Viki; nonostante fosse dunque già disponibile in Italia, non ne sono venuta a conoscenza fino a quando non mi è apparso tra i consigliati su Netflix ed è stato un vero peccato non scoprirlo prima!
Mi sono avvicinata a questo titolo perché pensavo che fosse uno “spezza-drama”, ovvero una serie leggera e carina che si può intervallare a drama più pesanti. E in parte è stato così, ma solo in parte.
Nonostante sia comunque una serie leggera, scorrevole e tenera, ha in effetti sfiorato con delicatezza anche alcuni temi importanti.
La storia segue le vicende di Asuka Nakamachi, un’ex-insegnante. Anche se la scuola era la sua passione e la sua ragione di vita, per varie circostanze, poi svelate nel corso del drama, la donna è costretta a lasciare l’insegnamento. Trova così lavoro come governante presso un dormitorio in cui vivono sette giovani (e bellissimi) ragazzi che fanno parte del gruppo idol 8LOOM, non molto popolare.
Ne fa parte anche Dan Sagami, suo ex-studente, che anni prima Asuka aveva incoraggiato nel seguire il suo sogno. Mentre lei aiuterà i 8LOOM a conquistare il successo che meritano, i ragazzi aiuteranno lei a superare i propri fantasmi e le proprie insicurezze.
Ammetto subito che Tsubasa Honda non mi è piaciuta particolarmente nel ruolo di Asuka, trovandola quasi un po’ fastidiosa, ma ciò in parte è dovuto al suo personaggio: la protagonista, infatti, è una donna che si sforza di sorridere sempre, soprattutto nei momenti difficili, e distribuisce consigli anche se non richiesti, quando lei in primis non riesce ad aiutare se stessa. Ne risulta un personaggio quasi irritante.
Al contrario, ho trovato strepitosi tutti i sette ragazzi: Fumiya Takahashi interpreta il tenebroso ma passionale Dan; Ryubi Miyase è nei panni di Naru, un ottimo ascoltatore che però si apre difficilmente, e anche se è il più piccolo si prende cura di tutti; Keito Tsuna dà vita al focoso Yukiya sempre in combutta con Dan, tanto da aver fatto coniare il più volte ripetuto modo di dire “Se dovete litigare, abbracciatevi!”; Rintaro Hachimura è lo studioso, pacato e attento Eiji; Shoot Mori lo vediamo nei panni del sempre sorridente e positivo Ryusei; Noa dà vita al delicato e sempre senza maglietta Takumi; Coki Yamashita interpreta Takara, leader che vede tantissime qualità in ogni suo compagno, ma nessuna in se stesso.
Geniale è stato associare ad ognuno di loro un colore: nel corso del drama i ragazzi indossano sempre un indumento di quel colore cosicché lo spettatore riesce subito a prendere confidenza con tutti e sette e a riconoscerli immediatamente, anche senza ricordare i nomi che poi imparerà via via nel corso degli episodi. Inoltre, si è riusciti a mettere insieme delle voci abbastanza diverse, quindi si riescono a distinguere anche sentendoli cantare, soprattutto il protagonista che ha una voce meravigliosa che spicca fra tutte. Infatti, gli attori sono stati bravissimi a recitare, ma anche eccellenti cantanti e ballerini con coreografie ipnotiche. Oltre al fatto che tutte e cinque le canzoni presenti nel drama sono carine ed orecchiabili.
Risultato? Ti rimangono in testa per giorni, come ad esempio "Come Again".
In definitiva, la bellezza del drama sono loro, i loro momenti teneri, di confronto e di supporto tra membri, non la storia d’amore tra Dan e Asuka che ho comunque apprezzato, anche se non è l'argomento principale della serie.
Ad ogni modo, bisogna pur ammettere che se non ci fosse stata Asuka, non ci sarebbero stati i 8LOOM.
Perché, dopotutto, Asuka è stata la prima vera fan, quando ancora i 8LOOM non esistevano: è stata lei a consigliare a Dan di seguire il suo sogno e di credere nelle sue doti.
Asuka è, infatti, il tipico esempio di insegnante come se ne vedono pochi, ma come tutti dovrebbero essere: crede nelle capacità dei propri studenti, nei loro sogni e li spinge a fare quello che realmente vogliono senza farsi condizionare da genitori e amici. Ogni studente è importante e unico e tutti loro si meritano un "adesivo di merito" per il proprio impegno.
La stessa passione Asuka la mette nello spronare i vari membri dei 8LOOM, ascoltando i loro dubbi e dando loro consigli, ma con un occhio di riguardo per Dan: cerca sempre di ritagliare un momento della giornata da trascorrere con lui per scambiarsi adesivi di merito, disegnandolo reciprocamente con il dito sulla mano dell’altro e dichiarando a vicenda le cose belle che l’altro ha fatto.
Come avrete notato, continuo a chiamarli “adesivi di merito” e non “stelline di merito” e questo perché non sono d’accordo con la traduzione usata da Netflix, men che meno con quella usata da Viki che usa “sigillo di approvazione”: infatti, traducendolo con 'stelline' si perde molto del suo significato. Nel drama vediamo chiaramente che Asuka e Dan non si scambiano delle stelline, ma bensì dei fiorellini. Fiori che rimandano al titolo e al nome del gruppo: spesso e volentieri durante il drama si usa l’espressione “sbocciare” riferito ai ragazzi, anche ciò è un chiaro riferimento al titolo e al nome 8LOOM.
Similmente agli studenti, anche gli idol devono sopportare non poche pressioni. Senza considerare che due dei giovani protagonisti stanno ancora studiando, quindi con un doppio carico di aspettative e un doppio carico di impegni.
Dopotutto, insieme al successo arrivano anche degli obblighi: le esperienze amorose non sono ben viste per gli idol perché sono considerati “fidanzati con il proprio lavoro” e non possono distrarsi dai loro obiettivi perché lo devono ai propri fan. E un esempio clamoroso lo abbiamo proprio negli episodi finali della serie. E aggiungo che in questo drama abbiamo solo una piccola sfaccettatura di tutto ciò, visto che viene rappresentata una casa discografica un po’ troppo buona e idealizzata dove vengono date seconde opportunità e si pensa al bene dei ragazzi prima che al guadagno. Una situazione non sempre del tutto vera, purtroppo.
Ritornando tuttavia ai temi importanti menzionati in questo drama, fra sogni, aspirazioni, allenamenti, litigate e riappacificazioni, c’è spazio anche per affrontare temi LGBT.
Uno degli episodi più belli è stato appunto il quarto, dove Dan ha un blocco dello scrittore: non riesce a scrivere una canzone d’amore proprio perché non sa esattamente cosa sia questo sentimento. Ed è proprio allora che i 8LOOM chiamano l’adunata per poter parlare di confessioni amorose, nella speranza che siano d’aiuto al loro compagno e capiamo così che Takumi si innamora indistintamente di femmine e maschi. Non è comunque l’unico esempio, perché per aiutarli con i costumi del loro photo shooting, il loro manager interpretato da Mamoru Miyano chiede supporto pratico proprio al suo fidanzato.
In conclusione non si può dire che non siano rappresentati vari tipi di amore "diverso" e non solo in senso LGBT: infatti vediamo raffigurati tanti rapporti e differenti modi di amare.
In definitiva, I will be your bloom è una di quelle serie che piacciono tantissimo a me, perché ti fanno staccare ed evadere dalla realtà, senza trame complicate, ma dando spazio anche a temi diversi e importanti; è un drama semplice, perché dopotutto parla solo di sette ragazzi che fanno di tutto per inseguire i propri sogni e ti fanno venire voglia di non mollare i tuoi.
È una serie fatta di musica e di sorrisi, ma che ti entra nel cuore e lì rimane creandosi un bel posticino tutto per sé.
Voto complessivo: 89
Mi sono avvicinata a questo titolo perché pensavo che fosse uno “spezza-drama”, ovvero una serie leggera e carina che si può intervallare a drama più pesanti. E in parte è stato così, ma solo in parte.
Nonostante sia comunque una serie leggera, scorrevole e tenera, ha in effetti sfiorato con delicatezza anche alcuni temi importanti.
La storia segue le vicende di Asuka Nakamachi, un’ex-insegnante. Anche se la scuola era la sua passione e la sua ragione di vita, per varie circostanze, poi svelate nel corso del drama, la donna è costretta a lasciare l’insegnamento. Trova così lavoro come governante presso un dormitorio in cui vivono sette giovani (e bellissimi) ragazzi che fanno parte del gruppo idol 8LOOM, non molto popolare.
Ne fa parte anche Dan Sagami, suo ex-studente, che anni prima Asuka aveva incoraggiato nel seguire il suo sogno. Mentre lei aiuterà i 8LOOM a conquistare il successo che meritano, i ragazzi aiuteranno lei a superare i propri fantasmi e le proprie insicurezze.
Ammetto subito che Tsubasa Honda non mi è piaciuta particolarmente nel ruolo di Asuka, trovandola quasi un po’ fastidiosa, ma ciò in parte è dovuto al suo personaggio: la protagonista, infatti, è una donna che si sforza di sorridere sempre, soprattutto nei momenti difficili, e distribuisce consigli anche se non richiesti, quando lei in primis non riesce ad aiutare se stessa. Ne risulta un personaggio quasi irritante.
Al contrario, ho trovato strepitosi tutti i sette ragazzi: Fumiya Takahashi interpreta il tenebroso ma passionale Dan; Ryubi Miyase è nei panni di Naru, un ottimo ascoltatore che però si apre difficilmente, e anche se è il più piccolo si prende cura di tutti; Keito Tsuna dà vita al focoso Yukiya sempre in combutta con Dan, tanto da aver fatto coniare il più volte ripetuto modo di dire “Se dovete litigare, abbracciatevi!”; Rintaro Hachimura è lo studioso, pacato e attento Eiji; Shoot Mori lo vediamo nei panni del sempre sorridente e positivo Ryusei; Noa dà vita al delicato e sempre senza maglietta Takumi; Coki Yamashita interpreta Takara, leader che vede tantissime qualità in ogni suo compagno, ma nessuna in se stesso.
Geniale è stato associare ad ognuno di loro un colore: nel corso del drama i ragazzi indossano sempre un indumento di quel colore cosicché lo spettatore riesce subito a prendere confidenza con tutti e sette e a riconoscerli immediatamente, anche senza ricordare i nomi che poi imparerà via via nel corso degli episodi. Inoltre, si è riusciti a mettere insieme delle voci abbastanza diverse, quindi si riescono a distinguere anche sentendoli cantare, soprattutto il protagonista che ha una voce meravigliosa che spicca fra tutte. Infatti, gli attori sono stati bravissimi a recitare, ma anche eccellenti cantanti e ballerini con coreografie ipnotiche. Oltre al fatto che tutte e cinque le canzoni presenti nel drama sono carine ed orecchiabili.
Risultato? Ti rimangono in testa per giorni, come ad esempio "Come Again".
In definitiva, la bellezza del drama sono loro, i loro momenti teneri, di confronto e di supporto tra membri, non la storia d’amore tra Dan e Asuka che ho comunque apprezzato, anche se non è l'argomento principale della serie.
Ad ogni modo, bisogna pur ammettere che se non ci fosse stata Asuka, non ci sarebbero stati i 8LOOM.
Perché, dopotutto, Asuka è stata la prima vera fan, quando ancora i 8LOOM non esistevano: è stata lei a consigliare a Dan di seguire il suo sogno e di credere nelle sue doti.
Asuka è, infatti, il tipico esempio di insegnante come se ne vedono pochi, ma come tutti dovrebbero essere: crede nelle capacità dei propri studenti, nei loro sogni e li spinge a fare quello che realmente vogliono senza farsi condizionare da genitori e amici. Ogni studente è importante e unico e tutti loro si meritano un "adesivo di merito" per il proprio impegno.
La stessa passione Asuka la mette nello spronare i vari membri dei 8LOOM, ascoltando i loro dubbi e dando loro consigli, ma con un occhio di riguardo per Dan: cerca sempre di ritagliare un momento della giornata da trascorrere con lui per scambiarsi adesivi di merito, disegnandolo reciprocamente con il dito sulla mano dell’altro e dichiarando a vicenda le cose belle che l’altro ha fatto.
Come avrete notato, continuo a chiamarli “adesivi di merito” e non “stelline di merito” e questo perché non sono d’accordo con la traduzione usata da Netflix, men che meno con quella usata da Viki che usa “sigillo di approvazione”: infatti, traducendolo con 'stelline' si perde molto del suo significato. Nel drama vediamo chiaramente che Asuka e Dan non si scambiano delle stelline, ma bensì dei fiorellini. Fiori che rimandano al titolo e al nome del gruppo: spesso e volentieri durante il drama si usa l’espressione “sbocciare” riferito ai ragazzi, anche ciò è un chiaro riferimento al titolo e al nome 8LOOM.
Similmente agli studenti, anche gli idol devono sopportare non poche pressioni. Senza considerare che due dei giovani protagonisti stanno ancora studiando, quindi con un doppio carico di aspettative e un doppio carico di impegni.
Dopotutto, insieme al successo arrivano anche degli obblighi: le esperienze amorose non sono ben viste per gli idol perché sono considerati “fidanzati con il proprio lavoro” e non possono distrarsi dai loro obiettivi perché lo devono ai propri fan. E un esempio clamoroso lo abbiamo proprio negli episodi finali della serie. E aggiungo che in questo drama abbiamo solo una piccola sfaccettatura di tutto ciò, visto che viene rappresentata una casa discografica un po’ troppo buona e idealizzata dove vengono date seconde opportunità e si pensa al bene dei ragazzi prima che al guadagno. Una situazione non sempre del tutto vera, purtroppo.
Ritornando tuttavia ai temi importanti menzionati in questo drama, fra sogni, aspirazioni, allenamenti, litigate e riappacificazioni, c’è spazio anche per affrontare temi LGBT.
Uno degli episodi più belli è stato appunto il quarto, dove Dan ha un blocco dello scrittore: non riesce a scrivere una canzone d’amore proprio perché non sa esattamente cosa sia questo sentimento. Ed è proprio allora che i 8LOOM chiamano l’adunata per poter parlare di confessioni amorose, nella speranza che siano d’aiuto al loro compagno e capiamo così che Takumi si innamora indistintamente di femmine e maschi. Non è comunque l’unico esempio, perché per aiutarli con i costumi del loro photo shooting, il loro manager interpretato da Mamoru Miyano chiede supporto pratico proprio al suo fidanzato.
In conclusione non si può dire che non siano rappresentati vari tipi di amore "diverso" e non solo in senso LGBT: infatti vediamo raffigurati tanti rapporti e differenti modi di amare.
In definitiva, I will be your bloom è una di quelle serie che piacciono tantissimo a me, perché ti fanno staccare ed evadere dalla realtà, senza trame complicate, ma dando spazio anche a temi diversi e importanti; è un drama semplice, perché dopotutto parla solo di sette ragazzi che fanno di tutto per inseguire i propri sogni e ti fanno venire voglia di non mollare i tuoi.
È una serie fatta di musica e di sorrisi, ma che ti entra nel cuore e lì rimane creandosi un bel posticino tutto per sé.
Voto complessivo: 89
Autore: alis89
8LOOM ~ Come Again @ CDTV
Da qualche tempo mi sono incuriosita e avvicinata al mondo degli idol giapponesi grazie a Shunsuke Michieda e Ren Meguro, protagonisti del drama Kieta Hatsukoi - My love mix-up!, che fanno parte rispettivamente dei gruppi idol Naniwa Danshi e Snow Man. Un mondo fatto di luci sfavillanti e profonde ombre, di tante opportunità ma di altrettante rinunce, di sentimenti di amicizia ma anche di ansie e preoccupazioni; un mondo dove ragazzi giovanissimi dai 15 anni in su, si esibiscono con sfarzosi e sbrilluccicosi vestiti sui palchi del Giappone per accontentare un pubblico prettamente femminile eccitato e bramoso di vedere esibirsi i propri idoli; un mondo dove le aspettative non possono essere deluse, perché un solo passo falso può significare la fine di un percorso irto di difficoltà, intrapreso dall’infanzia: la fine di un sogno.
Le luci e le ombre di questo mondo sono ad esempio raccontate in una serie di documentari intitolata Ride on Time, disponibile su Netflix e Amazon Prime Video, ove si racconta la vita di veri idol che si preparano ai concerti, e mostra con chiarezza quasi spaventosa l'impegno che mettono per arrivare all'obiettivo. Nel 2022 TBS invece propone il drama I will be your bloom con attori che interpretano degli idol di finzione e che parla proprio di questo mondo e delle difficoltà che si frappongono tra i ragazzi e il successo.
La serie drama composta da 10 episodi da 45 minuti circa, mostra la vita di un gruppo di giovani e sensuali ragazzi alle prese con il mondo dello spettacolo: in maniera romanzata e a volte edulcorata, ci vengono presentate tutte le difficoltà che questi ragazzi, a un passo dall’età adulta, devono affrontare per realizzare i loro sogni, di gruppo e individuale. Il gruppo, 8LOOM, composto da sette ragazzi ognuno con il proprio carattere e la propria individualità, dopo una canzone che li ha portati ai vertici delle classifiche, non sono più riusciti a trovare un equilibrio e a proporre una nuova canzone che potesse rispondere alle aspettative del pubblico, così a ridosso della scadenza del contratto discografico, si vedono a dover lottare per ritornare sulla cresta dell’onda ed evitare di sciogliersi, distruggendo così i propri sogni. Con disperata voglia di dar loro una seconda possibilità, il loro allegro e brioso manager, Kenji Soegi, interpretato dal famoso doppiatore Mamoru Miyano, mette i ragazzi sotto uno stesso tetto e li affida alle preziose cure di Asuka Nakamachi, interpretata da Tsubasa Honda (Enoshima Prism Fullmetal Alchemist: Alchimia Finale e Fullmetal Alchemist: La vendetta di Scar ), ex insegnante di scuola superiore. Nel presentarsi al gruppo, Asuka scopre che il leader dei Bloom è Dan Sagami, interpretato da un magistrale Fumiya Takahashi, suo ex alunno. Asuka, assunta inizialmente con il solo ruolo di governante, in seguito assurge a psicologa, consigliera e madrina, aiutando i ragazzi a trovare la strada giusta per conoscere sé stessi, supportandoli in un percorso di crescita personale, oltre che di gruppo. La maturità che Asuka dimostra nel rapportarsi con i ragazzi, non è la stessa che dimostra per risolvere i propri problemi, e il suo percorso evolutivo risulta forse troppo repentino; i consigli che elargisce sono giusti e validi, facilmente applicabili anche alla sua condizione, che però non riesce a smuovere né a risolvere, facendo risultare così il personaggio incoerente e leggermente pesante.
I “bloomini” sono costretti così a convivere sotto allo stesso tetto e a condividere praticamente tutti gli spazi della casa, compresa la camera da letto: tra di loro non c’è privacy. Proprio questa peculiare forma di convivenza, li porta ad approfondire la loro amicizia e a rinsaldare i rapporti, ripristinando quell’equilibrio necessario al superamento delle difficoltà, instaurando nei ragazzi un sentimento di fiducia reciproca che piano piano riuscirà a dar loro coscienza di sé stessi e delle proprie capacità. L’amicizia è il mezzo tramite il quale ci si supporta a vicenda, ci si comprende e ci si affida gli uni agli altri, senza di essa il gruppo non ha ragione di essere.
Importante è il tema dell’amore, qui usato come mezzo narrativo per sottolineare ancora una volta a quanto debbano rinunciare per arrivare al successo. L’amore in questo mondo non è ben visto, sia perché gli idol sono “proprietà” dei fan sia perché è considerato una distrazione al fine di raggiungere la perfezione.
Il rapporto con i fan è un tema approfondito e determinante, sono, infatti, loro che stabiliscono il successo di un gruppo o il loro inabissamento, un rapporto che non è difficile giudicare morboso. Gli idol lavorano per accontentarli, per farsi amare e desiderare e far si che essi spendano i soldi per presenziare ai concerti e per acquistare merchandise: stringere un legame, seppur effimero e fittizio con i fan è la missione che si prefiggono, perché senza i fan non esisterebbero. I fan dunque hanno precedenza su tutto, anche sulla vita privata di ogni componente del gruppo e, uno scandalo legato a una storia d’amore, porta all’inevitabile fallimento e allo scioglimento del gruppo stesso o all’allontanamento del membro coinvolto.
È possibile poi trovare altri spunti di riflessione nel drama come il tema dell’abuso sul luogo di lavoro o le tematiche riguardanti il mondo LGBT. In una realtà dove essere dichiaratamente omosessuali non è consentito o comunque estremamente inopportuno, sia che si tratti di una persona famosa o che si tratti di chi lavora dietro le quinte. È sempre interessante vedere come nei drama certi temi "tabù", che nella società non trovano spazio nel quotidiano o passano del tutto in sordina, trovino il proprio spazio per essere portati alla luce, anche se magari non trattati come temi principali; e anche come, seppur rimanendo sullo sfondo, sembrino avere un'aura di "normalità", senza implicazioni di giudizio o di essere mal visti, bensì accettati talora anche senza discriminazioni.
Una nota di merito va avanzata a tutti gli attori che si sono cimentati nell’interpretazione dei sette idol: essere un idol significa non solo cantare, ma anche ballare, studiare le coreografie, le scenografie, la regia e tutto quello che concerne lo spettacolo stesso, oltre a dover ricoprire ruoli di attori, comici e qualsiasi altra mansione che può avere a che fare con il mondo dello spettacolo; chi nasce idol deve saper essere anche attore, chi nasce attore non è chiamato a essere anche idol. Qui, dunque, va il grande plauso a questi sette giovani attori, il già citato Fumiya Takahashi e poi Ryubi Miyase, Keito Tsuna, Rintaro Hachimura, Shoot Mori, Noa e Koki Yamashita, che per interpretare al meglio il loro ruolo hanno preso lezioni di canto e ballo, riuscendo a trasmettere la fatica e la devozione che ogni singolo idol deve mettere per arrivare al pubblico. Non era scontato ma fondamentale.
Il drama è una vera valanga di colori, musica e allegria, e nonostante i drammi che si susseguono e che sono finalizzati alla crescita dei personaggi, a farla da padrona indiscussa è la musica. Vedere i “bloomini” che si esibiscono e mostrano tutto il loro sex appeal fa entusiasmare lo spettatore, riuscendo a creare una sorta di dipendenza. Su questo i produttori ci hanno visto lungo e per le cinque canzoni che fanno da sfondo al drama, scritte appositamente, sono stati fatti dei video che ad oggi si può reperire tranquillamente sul canale ufficiale youtube di TBS e che contano milioni di visualizzazioni in tutto il mondo, creando quindi a tutti gli effetti un gruppo idiol che, seppur con solo cinque canzoni, è riuscito ad entrare nei cuori delle persone. Vale la pena dunque citare anche i titoli delle suddette canzoni: Come Again, Kimi no hana ni Naru, Melody, Hikari e Forever or never.
La regia, affidata a Toshio Tsuboi (Boys over Flowers 2), risulta frizzante e leggera ma mai banale, accompagna lo spettatore lungo un percorso fatto di un crescendo di emozioni, di pari passo con l’affezione che si sviluppa per i componenti del gruppo, e ci guida verso un finale fortemente sentito e potente, colmo di tutti i sentimenti portati avanti durante il corso delle puntate. La sceneggiatura, a cura di Erika Yoshida (Cherry Magic!, Omoi, Omoware, Furi, Furare), tiene conto di tutte le peculiarità del mondo degli idol, dai costumi di scena ai colori rappresentativi per ogni membro del gruppo, dai dialoghi specifici alla cura dei dettagli del loro modo di porsi, non tralasciando neanche l’entourage che ruota intorno ai gruppi.
Impossibile dunque non empatizzare con questi ragazzi, fare il tifo per loro e sperare che tutti i loro desideri e sogni si possano realizzare, proprio come se si stesse vedendo un documentario di vita vera.
Voto complessivo: 95
Le luci e le ombre di questo mondo sono ad esempio raccontate in una serie di documentari intitolata Ride on Time, disponibile su Netflix e Amazon Prime Video, ove si racconta la vita di veri idol che si preparano ai concerti, e mostra con chiarezza quasi spaventosa l'impegno che mettono per arrivare all'obiettivo. Nel 2022 TBS invece propone il drama I will be your bloom con attori che interpretano degli idol di finzione e che parla proprio di questo mondo e delle difficoltà che si frappongono tra i ragazzi e il successo.
La serie drama composta da 10 episodi da 45 minuti circa, mostra la vita di un gruppo di giovani e sensuali ragazzi alle prese con il mondo dello spettacolo: in maniera romanzata e a volte edulcorata, ci vengono presentate tutte le difficoltà che questi ragazzi, a un passo dall’età adulta, devono affrontare per realizzare i loro sogni, di gruppo e individuale. Il gruppo, 8LOOM, composto da sette ragazzi ognuno con il proprio carattere e la propria individualità, dopo una canzone che li ha portati ai vertici delle classifiche, non sono più riusciti a trovare un equilibrio e a proporre una nuova canzone che potesse rispondere alle aspettative del pubblico, così a ridosso della scadenza del contratto discografico, si vedono a dover lottare per ritornare sulla cresta dell’onda ed evitare di sciogliersi, distruggendo così i propri sogni. Con disperata voglia di dar loro una seconda possibilità, il loro allegro e brioso manager, Kenji Soegi, interpretato dal famoso doppiatore Mamoru Miyano, mette i ragazzi sotto uno stesso tetto e li affida alle preziose cure di Asuka Nakamachi, interpretata da Tsubasa Honda (Enoshima Prism Fullmetal Alchemist: Alchimia Finale e Fullmetal Alchemist: La vendetta di Scar ), ex insegnante di scuola superiore. Nel presentarsi al gruppo, Asuka scopre che il leader dei Bloom è Dan Sagami, interpretato da un magistrale Fumiya Takahashi, suo ex alunno. Asuka, assunta inizialmente con il solo ruolo di governante, in seguito assurge a psicologa, consigliera e madrina, aiutando i ragazzi a trovare la strada giusta per conoscere sé stessi, supportandoli in un percorso di crescita personale, oltre che di gruppo. La maturità che Asuka dimostra nel rapportarsi con i ragazzi, non è la stessa che dimostra per risolvere i propri problemi, e il suo percorso evolutivo risulta forse troppo repentino; i consigli che elargisce sono giusti e validi, facilmente applicabili anche alla sua condizione, che però non riesce a smuovere né a risolvere, facendo risultare così il personaggio incoerente e leggermente pesante.
I “bloomini” sono costretti così a convivere sotto allo stesso tetto e a condividere praticamente tutti gli spazi della casa, compresa la camera da letto: tra di loro non c’è privacy. Proprio questa peculiare forma di convivenza, li porta ad approfondire la loro amicizia e a rinsaldare i rapporti, ripristinando quell’equilibrio necessario al superamento delle difficoltà, instaurando nei ragazzi un sentimento di fiducia reciproca che piano piano riuscirà a dar loro coscienza di sé stessi e delle proprie capacità. L’amicizia è il mezzo tramite il quale ci si supporta a vicenda, ci si comprende e ci si affida gli uni agli altri, senza di essa il gruppo non ha ragione di essere.
Importante è il tema dell’amore, qui usato come mezzo narrativo per sottolineare ancora una volta a quanto debbano rinunciare per arrivare al successo. L’amore in questo mondo non è ben visto, sia perché gli idol sono “proprietà” dei fan sia perché è considerato una distrazione al fine di raggiungere la perfezione.
Il rapporto con i fan è un tema approfondito e determinante, sono, infatti, loro che stabiliscono il successo di un gruppo o il loro inabissamento, un rapporto che non è difficile giudicare morboso. Gli idol lavorano per accontentarli, per farsi amare e desiderare e far si che essi spendano i soldi per presenziare ai concerti e per acquistare merchandise: stringere un legame, seppur effimero e fittizio con i fan è la missione che si prefiggono, perché senza i fan non esisterebbero. I fan dunque hanno precedenza su tutto, anche sulla vita privata di ogni componente del gruppo e, uno scandalo legato a una storia d’amore, porta all’inevitabile fallimento e allo scioglimento del gruppo stesso o all’allontanamento del membro coinvolto.
È possibile poi trovare altri spunti di riflessione nel drama come il tema dell’abuso sul luogo di lavoro o le tematiche riguardanti il mondo LGBT. In una realtà dove essere dichiaratamente omosessuali non è consentito o comunque estremamente inopportuno, sia che si tratti di una persona famosa o che si tratti di chi lavora dietro le quinte. È sempre interessante vedere come nei drama certi temi "tabù", che nella società non trovano spazio nel quotidiano o passano del tutto in sordina, trovino il proprio spazio per essere portati alla luce, anche se magari non trattati come temi principali; e anche come, seppur rimanendo sullo sfondo, sembrino avere un'aura di "normalità", senza implicazioni di giudizio o di essere mal visti, bensì accettati talora anche senza discriminazioni.
Una nota di merito va avanzata a tutti gli attori che si sono cimentati nell’interpretazione dei sette idol: essere un idol significa non solo cantare, ma anche ballare, studiare le coreografie, le scenografie, la regia e tutto quello che concerne lo spettacolo stesso, oltre a dover ricoprire ruoli di attori, comici e qualsiasi altra mansione che può avere a che fare con il mondo dello spettacolo; chi nasce idol deve saper essere anche attore, chi nasce attore non è chiamato a essere anche idol. Qui, dunque, va il grande plauso a questi sette giovani attori, il già citato Fumiya Takahashi e poi Ryubi Miyase, Keito Tsuna, Rintaro Hachimura, Shoot Mori, Noa e Koki Yamashita, che per interpretare al meglio il loro ruolo hanno preso lezioni di canto e ballo, riuscendo a trasmettere la fatica e la devozione che ogni singolo idol deve mettere per arrivare al pubblico. Non era scontato ma fondamentale.
Il drama è una vera valanga di colori, musica e allegria, e nonostante i drammi che si susseguono e che sono finalizzati alla crescita dei personaggi, a farla da padrona indiscussa è la musica. Vedere i “bloomini” che si esibiscono e mostrano tutto il loro sex appeal fa entusiasmare lo spettatore, riuscendo a creare una sorta di dipendenza. Su questo i produttori ci hanno visto lungo e per le cinque canzoni che fanno da sfondo al drama, scritte appositamente, sono stati fatti dei video che ad oggi si può reperire tranquillamente sul canale ufficiale youtube di TBS e che contano milioni di visualizzazioni in tutto il mondo, creando quindi a tutti gli effetti un gruppo idiol che, seppur con solo cinque canzoni, è riuscito ad entrare nei cuori delle persone. Vale la pena dunque citare anche i titoli delle suddette canzoni: Come Again, Kimi no hana ni Naru, Melody, Hikari e Forever or never.
La regia, affidata a Toshio Tsuboi (Boys over Flowers 2), risulta frizzante e leggera ma mai banale, accompagna lo spettatore lungo un percorso fatto di un crescendo di emozioni, di pari passo con l’affezione che si sviluppa per i componenti del gruppo, e ci guida verso un finale fortemente sentito e potente, colmo di tutti i sentimenti portati avanti durante il corso delle puntate. La sceneggiatura, a cura di Erika Yoshida (Cherry Magic!, Omoi, Omoware, Furi, Furare), tiene conto di tutte le peculiarità del mondo degli idol, dai costumi di scena ai colori rappresentativi per ogni membro del gruppo, dai dialoghi specifici alla cura dei dettagli del loro modo di porsi, non tralasciando neanche l’entourage che ruota intorno ai gruppi.
Impossibile dunque non empatizzare con questi ragazzi, fare il tifo per loro e sperare che tutti i loro desideri e sogni si possano realizzare, proprio come se si stesse vedendo un documentario di vita vera.
Voto complessivo: 95
Autore: Arwen1990
8LOOM ~ Forever or Never - @CDTV
La storia di I will be your bloom racconta le vicende di Asuka, una ragazza sulla trentina, che dopo un passato da insegnante si ritrova a lavorare come governante in una casa abitata da sette giovani idol tra i 16 e i 21 anni, i quali sembra che abbiano delle difficoltà nella gestione delle faccende domestiche e ad accettare le governanti che la loro agenzia gli propone. Tutte le governanti precedenti, infatti, dopo poco tempo dall’inizio del loro servizio, scappano a gambe levate.
Le premesse per la sua nuova vita lavorativa non sembrano dunque delle migliori, ma Asuka è una ragazza solare e determinata, si rimbocca le maniche e inizia subito a darsi da fare. Quando il manager (uomo meraviglioso, che approfondirò nelle prossime righe), le presenta gli inquilini, Asuka ha subito una sorpresa: un suo vecchio alunno è proprio uno dei ragazzi della casa, e ha coronato il suo sogno diventando un idol! Ma non è tutto oro quello che luccica, infatti il ragazzo, Dan Sagami, finge di non ricordarsi di lei, e Asuka scopre che il suo incarico è provvisorio. La band sembra abbia vita breve e sia prossima allo scioglimento, perché i ragazzi hanno grossi problemi a collaborare tra di loro e questo ha portato a uno scarso successo nelle vendite delle loro canzoni. Ma Asuka sembra motivata più che mai ad aiutare i ragazzi ad avverare il loro sogno di successo e a farli diventare la band n. 1 della loro casa discografica. Questa sua ostinazione forse nasconde qualcosa di più della sola volontà di conservare il posto di lavoro, infatti piano piano si iniziano a scoprire i segreti che si celano nel suo cuore e in quello degli altri personaggi.
La storia ha una struttura molto cadenzata, ci sono vari step che vengono tutti colmati, fino ad arrivare al climax del finale. La trama è piuttosto semplice e banale, una ragazza si trova immersa in un reverse harem, dove ce n'è per tutti i gusti: quello taciturno e schivo, quello cuccioloso, quello diplomatico, quello che piace a tutti, e tanti altri cliché che ci aspettiamo da un'opera di questo tipo. Allora cosa ha di unico questa serie, licenzata da Netflix?
Che ha molto di più da raccontare di quello che si percepisce nei primi episodi, infatti parla di burnout lavorativo, di relazioni complicate, del magico mondo degli idol, che tanto magico non sembra.
I personaggi mi sono piaciuti molto, sono ben strutturati e a ognuno viene lasciato il suo giusto spazio. Non solo i membri dei 8LOOM, ma anche ai personaggi che ruotano intorno alla storia, Il manager per esempio (spoiler - evidenziare per visionare) si scopre essere un ex idol che non è riuscito a sfondare e ora aiuta i giovani talenti a emergere (fine spoiler), o ancora Mr Trinity Kasuga, questa misteriosa figura che compare per dispensare consigli nel momento del bisogno.
L’unico personaggio che non mi ha convinto molto, non so dire se sia anche l’attrice o solo il personaggio in se, è Asuka, che intervalla momenti in cui vuole spaccare il mondo ad altri in cui è completamente in balia degli eventi. Come per esempio (spoiler - evidenziare per visionare) la sua "love story" con Dan (fine spoiler), che nel momento in cui si sta concretizzando al primo ostacolo sceglie la via più facile e lascia che gli eventi scorrano. Mi aspettavo un po' più di intraprendenza.
Ovviamente menzione d’onore va alle musiche, non poteva essere altrimenti in un drama che parla di idol. Non solo le canzoni sono molto carine, orecchiabili e cantabili, ma anche i video che i ragazzi interpretano sono molto accurati e realistici. Hanno dato molto importanza alle performance, sia quelle dal vivo che ai video musicali che girano: molto bello ad esempio (spoiler) l’episodio dove fanno girare il video di uno dei loro brani a Naru, e si vede la cura e la passione che ci mette in ogni ciak.
L’aspetto più bello della serie è sicuramente che tutti i bloomini intraprendono un percorso di crescita sia personale e lavorativa che li porta a dover fare delle scelte sofferte, le fanno in modo consapevole e sempre nel rispetto degli altri membri del gruppo. Cosa davvero tenera. Essendo tutti molto giovani è naturale che vogliano esplorare altri ambiti del mondo del lavoro e nello studio di cose diverse.
Tutto questo però è un processo che dura tutta la durata della serie, infatti all’inizio era chiarissimo che i ragazzi non erano molto coesi e spesso avvenivano dei fraintendimenti perché non erano in grado di esprimere i loro sentimenti in modo chiaro, ad esempio nei primi episodi tra Dan e Yukiya c’erano molti screzi a causa dell’idea sbagliata che si erano fatti entrambi su un avvenimento del loro passato come band.
Concludendo la serie è sicuramente apprezzata da chi cerca bei ragazzi e drammi adolescenziali, storie d’amore sofferte e tante risate.
Voto complessivo: 78
Le premesse per la sua nuova vita lavorativa non sembrano dunque delle migliori, ma Asuka è una ragazza solare e determinata, si rimbocca le maniche e inizia subito a darsi da fare. Quando il manager (uomo meraviglioso, che approfondirò nelle prossime righe), le presenta gli inquilini, Asuka ha subito una sorpresa: un suo vecchio alunno è proprio uno dei ragazzi della casa, e ha coronato il suo sogno diventando un idol! Ma non è tutto oro quello che luccica, infatti il ragazzo, Dan Sagami, finge di non ricordarsi di lei, e Asuka scopre che il suo incarico è provvisorio. La band sembra abbia vita breve e sia prossima allo scioglimento, perché i ragazzi hanno grossi problemi a collaborare tra di loro e questo ha portato a uno scarso successo nelle vendite delle loro canzoni. Ma Asuka sembra motivata più che mai ad aiutare i ragazzi ad avverare il loro sogno di successo e a farli diventare la band n. 1 della loro casa discografica. Questa sua ostinazione forse nasconde qualcosa di più della sola volontà di conservare il posto di lavoro, infatti piano piano si iniziano a scoprire i segreti che si celano nel suo cuore e in quello degli altri personaggi.
La storia ha una struttura molto cadenzata, ci sono vari step che vengono tutti colmati, fino ad arrivare al climax del finale. La trama è piuttosto semplice e banale, una ragazza si trova immersa in un reverse harem, dove ce n'è per tutti i gusti: quello taciturno e schivo, quello cuccioloso, quello diplomatico, quello che piace a tutti, e tanti altri cliché che ci aspettiamo da un'opera di questo tipo. Allora cosa ha di unico questa serie, licenzata da Netflix?
Che ha molto di più da raccontare di quello che si percepisce nei primi episodi, infatti parla di burnout lavorativo, di relazioni complicate, del magico mondo degli idol, che tanto magico non sembra.
I personaggi mi sono piaciuti molto, sono ben strutturati e a ognuno viene lasciato il suo giusto spazio. Non solo i membri dei 8LOOM, ma anche ai personaggi che ruotano intorno alla storia, Il manager per esempio (spoiler - evidenziare per visionare) si scopre essere un ex idol che non è riuscito a sfondare e ora aiuta i giovani talenti a emergere (fine spoiler), o ancora Mr Trinity Kasuga, questa misteriosa figura che compare per dispensare consigli nel momento del bisogno.
L’unico personaggio che non mi ha convinto molto, non so dire se sia anche l’attrice o solo il personaggio in se, è Asuka, che intervalla momenti in cui vuole spaccare il mondo ad altri in cui è completamente in balia degli eventi. Come per esempio (spoiler - evidenziare per visionare) la sua "love story" con Dan (fine spoiler), che nel momento in cui si sta concretizzando al primo ostacolo sceglie la via più facile e lascia che gli eventi scorrano. Mi aspettavo un po' più di intraprendenza.
Ovviamente menzione d’onore va alle musiche, non poteva essere altrimenti in un drama che parla di idol. Non solo le canzoni sono molto carine, orecchiabili e cantabili, ma anche i video che i ragazzi interpretano sono molto accurati e realistici. Hanno dato molto importanza alle performance, sia quelle dal vivo che ai video musicali che girano: molto bello ad esempio (spoiler) l’episodio dove fanno girare il video di uno dei loro brani a Naru, e si vede la cura e la passione che ci mette in ogni ciak.
L’aspetto più bello della serie è sicuramente che tutti i bloomini intraprendono un percorso di crescita sia personale e lavorativa che li porta a dover fare delle scelte sofferte, le fanno in modo consapevole e sempre nel rispetto degli altri membri del gruppo. Cosa davvero tenera. Essendo tutti molto giovani è naturale che vogliano esplorare altri ambiti del mondo del lavoro e nello studio di cose diverse.
Tutto questo però è un processo che dura tutta la durata della serie, infatti all’inizio era chiarissimo che i ragazzi non erano molto coesi e spesso avvenivano dei fraintendimenti perché non erano in grado di esprimere i loro sentimenti in modo chiaro, ad esempio nei primi episodi tra Dan e Yukiya c’erano molti screzi a causa dell’idea sbagliata che si erano fatti entrambi su un avvenimento del loro passato come band.
Concludendo la serie è sicuramente apprezzata da chi cerca bei ragazzi e drammi adolescenziali, storie d’amore sofferte e tante risate.
Voto complessivo: 78
Autore: Ilia86
8LOOM ~ Melody (MV)
Pro
- Serie fresca, scorrevole e leggera
- Spazia nei contenuti, sfiorando anche temi importanti tra cui ambito LGBTQIA+ (ma non solo)
- Cura meticolosa alla musica: coreografie ipnotiche, melodie orecchiabili e d'impatto
- I 8LOOM: personaggi ben strutturati e sfaccettati, ciascuno col giusto spazio
- Percorso di crescita e maturazione personale e lavorativa
- Ritratto sfaccettato e preciso del mondo idol, col suo carico di pressioni e aspettative
- Storia semplice ma efficace
Contro
- La protagonista che nel dispensare consigli risulta spesso un po' incoerente con sé stessa
Rinnovo i miei complimenti ai recensori!😉
Complimenti alle nostre bravissime recensirtici🥰
Non è una serie che rientra ne i miei gusti.
Ho provato a seguirla ma l'ho scartata dopo poco, non ci siamo proprio Netflix.
Ci sta che un titolo non rientra nelle tue corde, ma ultimamente non si può dire che Netflix non abbia spaziato e variato nelle scelte del suo catalogo in merito ai drama giappi. Vedi ad esempio Story of my family e gli altri con Tomoya Nagase, oppure Quartet o Heaven and Hello entrambi con Issei Takahashi e con attori intorno di alto livello, o ancora diversi polizieschi o mistery... Forse scarseggia ancora un po' a livello di storia romantica, ma non si può dire che il catalogo non sia accettabile. Poi certo dipende da quello che è la preferenza di ognuno, ma mi pare che appunto ad ora ce ne siano di soddisfacenti.
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