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Ho rivisto questa serie di recente e devo dire che ho confermato la mia prima impressione: è una serie mediocre, decisamente non all'altezza della prima.
E' spezzata in due tronconi (fino alla lotta nella città imperiale prima, la lotta nella terra dei demòni poi), neanche collegati fra di loro, quindi già manca del presupposto importantissimo dell'unità della narrazione.
La prima parte è promettente, perché la città imperiale è fascinosa e poi vedere Lynn e Vurt adulti fa effetto. Inoltre vengono introdotti due personaggi interessanti, Hain e Falco.
Ma poi tutto finisce lì, si passa ai demòni e anziché lottare per un fine importantissimo, questa volta Ken lotta in buona sostanza per eliminare i membri di una costola "spuria" della scuola di Hokuto. Una trama talmente di piccolo cabotaggio da essere più adatta ad un singolo oav.
Ma non è solo questo. Dopo i primi personaggi, quelli della prima parte della serie, non viene più introdotto alcun personaggio veramente interessante (nemmeno Orc... il ribelle dal cuore nobile che lotta per la sua bella non è un carattere originalissimo...). I vari Hio e Kaio sono personaggi un po' stereotipi, con non grande personalità, in qualche modo già visti.
Le varie ricostruzioni sul passato di Ken e altri personaggi sono piuttosto banali (sempre i soliti sacrifici, sempre le solite sofferenze in nome del destino) e l'autore commette nelle ricostruzioni errori a ripetizione, a volte grotteschi (si parla degli eventi di quando Ken era neonato riferiti a "20 anni prima"... ma a conti fatti, Ken deve avere come minimo 27-28 anni nella seconda serie).
Ma il più grosso difetto di questa serie, a paragone del quale tutti gli altri sono niente, è che non dice niente di nuovo sul piano delle psicologie e dei messaggi veicolati.
Niente di nuovo su Ken: non sarebbe stato logico approfondire sul suo stato d'animo, sulle motivazioni che lo portano ancora a lottare, sul suo destino, sulle sue emozioni, sulle sue eventuali vicende amorose, sul ricordo dei momenti passati con Juria? E invece no, l'autore ci consegna un Ken diverso da prima quasi in nulla malgrado gli almeno 10 anni trascorsi, salvo il fatto che è un po' più spavaldo (ma perché???) e che assomiglia un po' a troppo, a tratti, a Sylvester Stallone.
Cosa ce ne facciamo di altri 43 episodi di soli combattimenti?
E poi Burt, ci aspetteremmo che sia uno dei protagonisti, ma dopo la prima "sezione" in pratica scompare nel nulla.
Quanto a Lynn, è senza ombra di dubbio il personaggio-motore della serie, nonché la portatrice dell'unica vera novità della serie, non sul piano degli eventi ma dei sentimenti che in lei si agitano (chi ha visto la serie sa di cosa parlo). Eppure tale elemento nuovo, che avrebbe dovuto rappresentare il centro della serie, la pietra angolare, non viene approfondito a dovere ma anzi appena accennato. Male, anzi malissimo.
E così ci ritroviamo una serie senza unità, con una sola vera novità che viene quasi "strozzata" dall'autore, impegnato a disegnare Ken a immagine e somiglianza del suo eroe hollywoodiano Stallone.
Mi verrebbe da dare 3, ma la serie si riscatta parzialmente grazie ai due personaggi della prima sezione (non originalissimi, ma comunque convincenti), grazie a Lynn e ai suoi sentimenti (anche se il personaggio rimane un po' scialbo in verità) e grazie all'ultima puntata, con una scelta comunque forte di Gen e con la splendida canzone "Julia per l'eternità" che chiude la serie mentre scorrono le immagini dei tanti avversari affrontati da Ken.
Ma Hokuto no Ken 2 lascia nel complesso l'impressione di una generale e desolante mediocrità, di una assoluta drammatica mancanza d'idee.
Consigliata ai soli super-appassionati, per gli altri è una perdita di tempo.