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8.0/10
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Mi sono avvicinato ad Old Boy a causa dell'omonimo Blockbuster americano in uscita ora (2013) e devo ammettere che era tempo che non trovavo un manga di tale spessore. Sicuramente il film di Spike Lee sarà qualcosa di differente e con molta più azione mentre qui ci troviamo davanti ad un'opera molto più tormentata e psicologica che forse annoierebbe nel grande schermo. Il protagonista è Goto (il suo character design mi ricorda Mutta di Uchu kyodai) un uomo che viene rinchiuso per 10 anni in una prigione in compagnia solo delle sua TV. Invece di impazzire Goto non si piega, si allena e sopporta chissà quali momenti di sconforto. Poi viene liberato ed inizia la sua grande avventura e confronto psicologico contro il responsabile della sua reclusione. Goto non andrà alla polizia, ne si metterà ad uccidere, anzi riesce a trovare la prigione e riesce a trovare il carceriere, ma ciò che non sa è che il suo aguzzino non vuole tenere nascosta la sua identità ma vuole giocare con lui. L'identità sarà un pò alla volta svelata e scopriremo il volto, ma non il movente. La domanda che più spesso sentiremo è "perché ce l'hai tanto con me?". Goto avrà il modo di affrontare il suo aguzzino più volte, ma ciò che lo tratterrà dal vendicarsi è una semplice ma grandissima domanda, "perché?". Scopriremo ben presto che il suo aguzzino era un compagno di classe e che la lunga prigionia è a causa di qualcosa avvenuto ai tempi delle elementari. L'insegnante delle elementari di quel tempo, una donna sedicente scrittrice, ad un certo punto aiuterà Goto, rischiando di diventare anche lei una pedina in mano a Dojima (un soprannome usato dal nemico di Goto). Il lungo confronto diretto da Dojima proseguirà volume dopo volume in una tensione sempre crescente.
Purtroppo devo constatare che pur essendo la narrazione di qualità e dal taglio adulto e i personaggi convincenti e sicuramente ben caratterizzati, il manga dopo un pò sembra inconcludente. Dopo il primo incontro con Dojima l'interesse alla lettura cala un pò e le situazioni diventano un pò ripetitive salvo poi risollevarsi. Tutta la storia ruota attorno al "perché di tale odio" e tale perché se non sarà ritenuto soddisfacente dal lettore rischierà di diventare un pericoloso boomerang sul voto finale dell'opera. Buona rimane l'idea, forse un pò sonnolenti alcuni passaggi ed il finale, beh giudicate voi.