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Attenzione: la recensione contiene spoiler

Introduzione
Scusate, ma sto ancora trattenendo le lacrime. Tante, forse troppe, emozioni e una più potente dell'altra. Impossibile dire su due piedi quello che provo, sento e penso in questo momento. Sono ancora pieno di tutto quello che ho sentito e visto e faccio fatica a rielaborarlo, riconcettualizzarlo ed esprimerlo. Ci sono diversi tipi di storie che sono scritte per diversi motivi e ciascuna ha una sua precisa funzione. Quindi si potrebbe pensare che ogni storia stia per conto suo, perché si crede che appartenga solo alla propria epoca. Ma non è così. Ci sono storie che trascendono i limiti della propria epoca; esse si rivelano a poco a poco e non si tratta di sole storie, ma bensì di racconti dall'enorme spessore e dai messaggi potenti, i quali superano i confini del tempo e dello spazio in cui sono state scritte. Beh, "Il principe d'Egitto" è proprio una di quelle. Non una semplice storia, ma molto di più. Qualcosa che va ben oltre e che ha il potere di ricollegare l'essere umano con la sua dimensione "umana" per poterlo poi ricollegare con la sua dimensione "divina". Ma attenzione: per dimensione divina non si intende il fatto che l'uomo è generato ad immagine e somiglianza di dio e basta, bensì saper guardare dentro sé stessi e capire qual è il nostro posto, ruolo e prima di tutto ricordarsi chi si è e perché si è al mondo e capire come ricongiungersi con le persone che non si sono mai conosciute, ma che a dispetto di quello che può sembrare, ci conoscono da tutta una vita.

Trama
Mosè è il protagonista di questa storia tratta dal Libro dell'Esodo della Bibbia. A seguito dell'incontro con la sorella Miriam e il fratello Aronne e della confessione da parte del faraone stesso Mosè fugge dal regno e trova rifugio in una comunità di ebrei liberi dove si rende contro degli orrori sperimentati dal popolo ebraico per mano di quello egizio, tra cui il più crudele è l'uccisione dei bambini e della continuazione di questo massacro anche da parte di Ramses, il figlio di Seti I. Pertanto riceve da Dio l'incarico di liberare il suo popolo e torna a da Ramses per farlo ragionare per convincerlo. Ma Ramses non vuole sentire ragioni e decide di uccidere Mosè. Ma questi gode della protezione divina ed esegue la volontà del Signore, il quale scatena le piaghe che distruggono il regno ed anche l'angelo della morte che uccide tutti i primogeniti del popolo egizio tra cui quello di Ramses. Questi, messo all'angolo, finge di concedere la libertà al popolo ebraico, ma lo fa seguire dal suo esercito per uccidere tutti. Ma ancora una volta Mosè compie i prodigi della provvidenza bloccando l'esercito di Ramses e facendo il popolo per il Mar Rosso, dove alla fine l'esercito egizio viene spazzato via dall'acqua e Ramses con esso.

Grafica
Questo film presenta una grafica pioneristica di tutto rispetto. Qui la Dreamworks ha dato inizio ad un'accesa rivalità con la Disney, di gran lunga più enorme e potente. Ciononostante, la prima ha saputo sfruttare benissimo le tecniche di animazione e di disegno, dando a questo una spontaneità, un senso della realtà ed anche una fluidità come poche se ne vedono. Le animazioni poi sono caratterizzate da un ritmo lento, ma graduale, costante. Una delle scene che non si può fare a meno di notare è quella della scoperta dell'amara realtà sull'ordine di Seti I di sterminare i neonati ebrei. Un'idea decisamente originale animare i geroglifici secondo una disposizione a fumetto che esprime pienamente e profondamente la potenza narrativa della situazione con alcune di crudo realismo che danno un'idea molto precisa ed accurata della situazione stessa e non lasciano spazio a dubbi, incertezze. Una scelta produttiva e stilistica decisamente audace.

Personaggi
I personaggi sono unici nel loro genere. Essi crescono lentamente, a poco a poco e cambiano, maturano gradualmente fino a capire qual è il loro posto nel mondo. Primo fra tutti è Mosè a capire chi è. Egli percorre una strada molto dura e difficile, nella quale comincia a ricordare e capire da dove viene e così abbandona gli agi della vita di corte per ritrovare la sua vera identità nella comunità che lo accoglie. Ma è grazie alla provvidenza che egli capisce e comprende il suo destino e lo mette in atto per compiere la volontà della stessa. Anche Ramses capisce lentamente il peso della sua posizione come principe e reggente, ma purtroppo non lo comprende del tutto e specialmente non comprende le parole del padre e questo gli costa caro e gli fa perdere tutto.

Colonna sonora
La colonna sonora è un mosaico di brani di successo che esprimono tutto il pathos dell'intera vicenda partendo da un lento andante che diventa un crescendo di emozioni e sentimenti che poi raggiungono il culmine della loro potenza ed esplodono nel momento cruciale di ogni situazione per esaltarla nel miglior modo possibile. Vi è una presenza di emozioni e sentimenti che ormai le persone sembrano aver dimenticato e perso che tocca nel profondo tutto e tutti, dai protagonisti fino allo spettatore e la spettatrice. Vi sono tracce appartenenti anche alla tradizione ebraica, le quali sono state inserite nella colonna sonora per rimarcare la tristezza, la paura, l'angoscia che si tramutano in speranza e gioia per la liberazione e che vengono accompagnate dalle tracce di questa fino a fondersi con esse per generare tale effetto.

Messaggi ed insegnamenti
Data la natura della storia è necessario effettuare degli approfondimenti molto precisi e accurati. Nella sua semplicità questa vicenda ci pone davanti ad una moltitudine di temi molto complessi. Il primo è la questione delle proprie origini, le quali cominciano a farsi chiare a mano a mano che si procede nel cammino della propria vita. Questo ci conduce a sua volta alla seconda questione fondamentale, quella inerente al nostro destino e di conseguenza al proprio posto e ruolo nel mondo e quindi questo film è una sorta di invito a percorrere il proprio destino per scoprire e comprendere noi stessi. Il terzo tema è quello dell'amore, il quale viene presentato in molte sfumature e sfaccettature e quindi la storia ci impone di riflettere su quanto accade per dire che questo è molto più vasto e profondo e che passare da una vita ad un'altra non è mai un cambiamento immediato e rapido, bensì occorre trascorrere molto tempo e lavorarci seriamente perché ciò avvenga, specialmente quando si parla di amore, poiché questo implica anche delle rotture, rinunce e sacrifici enormi per potersi manifestare.

Giudizio finale
Una storia dura, cruda che fa restare con i piedi per terra e che ci ricorda che la vita non è mai un concetto a senso unico, bensì un concetto dalle molteplici vie e strade. Una storia che ci invita a riscoprire il valore della vita stessa e di ciò che abbiamo di più prezioso e di imparare a valorizzarlo nel miglior modo possibile.

Voto: 10