logo AnimeClick.it

-

Questa serie propone un modello di commedia romantica già vista ma con elementi freschi e una narrazione più moderna. Divenuta però un'allucinazione collettiva.

L'anime, all'inizio, mostra una sorta di narrazione episodica con puntate divise in mini sketch comici, con il protagonista che fantastica cose macabre sulla ragazza più popolare della classe. Ogni volta che hanno un'interazione però, lui si rivela un ragazzo timido con un animo gentile. Come in tutte le rom/com moderne, il protagonista nei momenti in cui serve riesce a essere imprevedibile, mostrando lati di sé più fighi (andando in contrasto con la sua timidezza o inettitudine) che colpiscono senza rendersene conto la ragazza che gli piace. Nonostante la serie sembri una fotocopia di "Komi Can't Communicate", "Takagi-san", "Kubo-san" e così via, riesce a mostrare sin da subito di avere elementi concreti per essere una serie molto più orizzontale. Ci sono diversi aspetti che creano urgenza: un possibile triangolo, un avvicinamento fisico e passi in avanti nella relazione effettivamente concreti (malgrado siano quasi solo all'inizio). Questi fanno assomigliare la serie più ad un romance puro che alle rom/com citate precedentemente. Credo che il successo, oltre alla ottima regia, derivi proprio da qui. È un romance visto e rivisto ma raccontato in modo fresco e moderno.
Poi c'è il classico cliché dell'opposto: c'è la tizia popolare bellissima e il tizio asociale sfigato che però si innamorano. Con lui poi che ha complessi di inferiorità e inadeguatezza che bene o male non lo aiuteranno a concludere con la ragazza. Temi visti e rivisti. Nonostante il protagonista sia scritto in modo da essere simile allo spettatore tipico di queste opere, caratterizzato come un fan di manga e videogiochi, oltre che dell'asocialità. La serie non ti dà solo un personaggio in cui immedesimarti e vivere con lui una storia d'amore e di cambiamento impossibile (o improbabile), l'anime mostra sempre e comunque come lui debba impegnarsi per non perdere quel vantaggio che ha ottenuto. Sin dal primo episodio viene messo davanti a delle scelte che deve compiere per fare lui stesso un primo passo in avanti. Rendendo meno casuali le sue fortune (cioè la ragazza bellissima e popolare piovuta dal cielo che gli cambierà la vita). Inoltre è un personaggio che durante la serie ottiene sicuramente più profondità, non è più lo stesso dei primi episodi (anche il personaggio della ragazza è molto più sfaccettato). Quando trova più consapevolezza non si comporta più come prima e affronta determinate situazioni in modo differente. Per questo il secondo cour non è così male inizialmente. Lui inizia a darsi più importanza e trova sempre più fiducia in sé stesso.

Eppure il dubbio ce l'ho avuto, e se fosse semplicemente una serie più di brava delle altre "nell'intortare" lo spettatore?

L'abbiamo visto per anni, ci sono serie in cui la dichiarazione non sembra mai arrivare ed è così anche qui. Tortura lo spettatore per episodi ed episodi, c'è sempre qualcosa che li ferma. Quel qualcosa è esterno, qualcosa che è superiore, che viene dall'alto ed è artificiale. La serie crea un limbo infinito dove qualcosa deve intromettersi per forza. C'è sempre qualche espediente che non manda avanti la loro storia e li fa girare e rigirare sempre sulle stesse cose. Quando lo spettatore comprende lo schema cosa rimane? Diventa la solita storia d'amore idealizzata che aspetta costantemente il momento giusto per concretizzarsi. L'avvicinamento fisico di cui parlavo non è altro che la componente ecchi della serie, che lungo andare tocca il limitatore, cioè quel muro che i personaggi non toccheranno mai perché altrimenti la storia prenderebbe la piega non pura e non idealizzata che invece vuole il pubblico giapponese. È il giochetto che fanno queste serie, in cui i personaggi si ritrovano in situazioni di estrema vicinanza, ma da cui vengono sempre interrotti o si autolimitano in nome di un sentimento più puro e ridicolo, ma che non esiste nella realtà. Non è solo la mancanza di realismo, che in un'opera di finzione non è certamente necessario, ma è più la mancanza di credibilità. Lo spettatore più attento si è già reso conto della presa in giro, "dell'allungaggio" di brodo che sta avvenendo ai suoi danni. Episodi ridondanti, temi ripetitivi, oramai è tutto chiaro da molti episodi ma loro continuano a ribadire l'ovvio prendendosi continuamente tempo. Quando arriva la svolta è troppo tardi, i sentimenti verso l'opera si sono già raffreddati. È una serie che non lascia nulla.