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Attenzione la recensione contiene spoiler

Sto ancora cercando di trattenere le lacrime per l'emozione; fatico a trovare le parole per descrivere cosa provo dopo aver visto e sentito tutto quello che è successo. E' come compiere un altro viaggio nuovo e scoprire misteri e segreti rimasti assopiti dentro di noi e che aspettano solo di essere scoperti; sono sempre stati parte di noi, lo sono adesso e lo saranno per sempre. E tutto per preservare qualcosa di cui "noi" siamo sempre stati parte, sempre lo siamo e sempre lo saremo. Perdonate la ridondanza, ma una lunga serie di avventure come questa non può essere riassunta in quattro semplici parole: davanti a noi si schiude un mondo di infinite possibilità, occasioni ed opportunità rimaste fino ad adesso non contemplate; per restare nell'ambito della serie cito la battuta di Re Bumi "tenere la mente aperta a nuove possibilità". Ed è proprio quello che accade: dopo la fine della Guerra dei Cent'Anni, il mondo si appresta ad intraprendere la via della guarigione e del ripristino dell'equilibrio e della pace, grazie all'opera dell'Avatar Aang e del Signore del Fuoco Zuko, i quali hanno costruito Città della Repubblica delle Repubbliche Unite per favorire tale processo attraverso la convivenza dei Dominatori. Sembrerebbe tutto a posto. Ma come sappiamo i processi non sono mai immediati e le ferite e cicatrici da rimarginare sono ancora tante. Spetta al nuovo Avatar rimarginarle. Per farlo deve intraprendere però il proprio viaggio alla scoperta ed alla conoscenza di sé stessa e dei propri limiti, e soprattutto deve imparare a capire che bisogna guardare le cose da diversi punti di vista e saper ascoltare e comprendere che ci sono soluzioni alternative.
Purtroppo Korra deve farsi carico anche dei problemi lasciati dalla dipartita di Aang insieme a quelli nuovi: c'è ad esempio chi contesta i Dominatori per il fatto che molti di essi tendono ad abusare del proprio potere, o qualcuno che crede che gli esseri umani, inclusi i Dominatori stessi, abbiano dimenticato la connessione al mondo spirituale e che chi invece vorrebbe distruggere le potenze mondiali colpevoli a suo avviso di aver fomentato guerre inutili e portato disuguaglianza, discriminazione ed infine chi promette di ricostruire l'ordine, ma lo fa attraverso la forza brutta e la sottomissione. Di conseguenza insieme alla rinascita dell'Avatar rinascono i problemi che hanno sempre caratterizzato la vita del mondo e Korra deve farsi carico come Avatar degli errori dei suoi precedessori, colpevoli ad avviso della stragrande maggioranza della popolazione del mondo di aver permesso tutto questo e quindi si ritrova a dover affrontare anche il disaccordo e la delusione della gente ed è quindi costretta ad imparare a ragionare prima di agire. Impresa non facile visto il suo carattere impulsivo e poco incline alla riflessione e alla meditazione. Ma grazie al sostegno dei suoi amici, alla sua caparbietà, tenacia e determinazione e al duro lavoro riesce a rimediare a quasi tutto. Ovviamente tutto ciò ha un prezzo e Korra lo sperimenta sulla propria pelle, nella propria mente e spirito.

La grafica è stata notevolmente migliorata (senza nulla togliere alla grafica di Avatar-La leggenda di Aang). I dettagli sono molto più profondi, grazie ad un uso meraviglioso dei primi piani e delle inquadrature e all'utilizzo impeccabile dello slow motion, il quale permette appunto di catturare anche il più piccolo particolare e sa metterlo in risalto nel modo giusto. Lo scorrimento è rimasto invariato in ossequio alla serie precedente e segno che i produttori hanno voluto lasciarlo così com'è per sottolineare la continuità degli eventi della prima serie con questa serie, in un tutt'uno; d'altronde ciò rispetta la filosofia e quindi lo spirito del brand medesimo (per usare le parole del guru Patik, "noi siamo un'unica grande famiglia, ma viviamo come se fossimo separati e quindi ricalca il tema dell'unità). I colori sono più brillanti e sgargianti, persino il contrasto chiaro-scuro è più definito.

La colonna sonora è molto cambiata: siamo passati dalle melodie e sonorità vivaci della serie dedicata Aang a delle tracce più mature e consapevoli, le quali descrivono perfettamente gli stati emotivi, mentali e sentimentali dei personaggi insieme alle situazioni, contesti e casi che si ritrovano a dover vivere. Date le vicende e i temi descritti, posso dire che è stato un salto di qualità enorme: la prima serie ha dimostrato di avere un'enorme potenziale e lo ha espresso in maniera egregia; questa seconda serie ha solamente ereditato il potenziale e lo ha migliorato. Anche i temi e i personaggi sono molto migliorati e fanno un'enorme salto di qualità riuscendo a raggiungere il proprio "destino" di autocompimento ed autorealizzazione: abbiamo i temi della politica, della guerra, della spiritualità, del progresso scientifico e tecnologico che essendo che cambiano la vita delle persone essendo processi e fenomeni diretti ed indiretti dei cicli e della natura e dello scorrere del tempo, tutti eventi che si manifestano attraverso i cambiamenti che avvengono poi nei personaggi e di cui essi si fanno portatori, nel bene e/o nel male. Quindi riecco il legame tra la prima e la seconda serie. I personaggi stessi diventano infine un'unica cosa con sé stessi e con il mondo che li circonda, cambiando fisicamente e psicologicamente. Da qui si deduce il senso di completezza, esaustività e globalità di questa serie, proprio come la prima. Un'opera magna, imponente, vasta, colossale, magistrale, eterna ed assoluta.

Voto: 10 e lode.