Recensione
Killing Stalking
7.0/10
Conquistato da Jinx ho deciso di leggere altri webtons.
Prima di andare avanti avverto tutte le lettrici che nella mia recensione può esserci qualcosa di disturbante per loro.
La scelta del secondo titolo è caduta su Killing Stalking, un titolo portato da noi dai tipi di Jpop a 10 euro circa a volume. In tutto sono quattordici volumi.
La lettura di quest’opera mi ha un po’ infastidito come mi succede spesso con le opere yaoi giapponesi quando inseriscono troppo sentimento.
Ciò che mi urta di più è Yoonbum o meglio il suo essere troppo femminile per essere un tipo di ragazzo che mi attira, fisicamente e mentalmente.
Diciamo la verità già nelle fattezze l’autrice non è molto generosa con lui ma ha peggiorare le cose è il fatto che sculetta come una femminuccia ed è come dipingevano le donne nei fumetti di una volta cioè passivo: non sembra padrone della sua vita si accoda alla corrente facendosi spingere da Oh Sangwoo di cui si sente innamorato e con cui vive un caso chiaro di sindrome di Stoccolma.
Scopriamo subito che Yoonbum è attratto da Sangwoo perché questi è stato gentile con lui.
Decide di entrare nella sua casa e qui scopre che è uno psicopatico.. tento di non aggiungere più di tanto sulla trama ma vediamo nelle tre stagioni i personaggi muoversi su basi mentali diverse, con i personaggi che si muovono nella loro psiche in modo diverso: era il padre o la madre la carogna nella vita di Sangwoo? Lo zio di Bum era buono o cattivo? E tutto ciò che i protagonisti vedono sono scene vere o sono illusioni dovute alla loro intrinseca schizofrenia?
Di solito la violenza anche efferata non mi guasta il gusto della lettura, ho dato un voto altissimo a Violence Jack e darò un voto alto anche a Ken il guerriero quando lo recensirò. Non dico che mi disturba in quest’opera ma è spesso gratuita e non si capisce come è possibile che la polizia brancoli nel buio.
Certo scelta dell’autrice.
Comunque la trama in se sarebbe buona, ma i disegni e il modo di raccontare non convincono a pieno. Il mio voto dunque non può essere maggiore di sette e ammetto che esso è oscillato tantissimo sia in avanzo che in diminuzione: infatti la prima stagione di lettura l’aveva chiusa in negativo con un cinque. La seconda è stata forse la migliore e la terza ha fatto sintesi.
Prima di andare avanti avverto tutte le lettrici che nella mia recensione può esserci qualcosa di disturbante per loro.
La scelta del secondo titolo è caduta su Killing Stalking, un titolo portato da noi dai tipi di Jpop a 10 euro circa a volume. In tutto sono quattordici volumi.
La lettura di quest’opera mi ha un po’ infastidito come mi succede spesso con le opere yaoi giapponesi quando inseriscono troppo sentimento.
Ciò che mi urta di più è Yoonbum o meglio il suo essere troppo femminile per essere un tipo di ragazzo che mi attira, fisicamente e mentalmente.
Diciamo la verità già nelle fattezze l’autrice non è molto generosa con lui ma ha peggiorare le cose è il fatto che sculetta come una femminuccia ed è come dipingevano le donne nei fumetti di una volta cioè passivo: non sembra padrone della sua vita si accoda alla corrente facendosi spingere da Oh Sangwoo di cui si sente innamorato e con cui vive un caso chiaro di sindrome di Stoccolma.
Scopriamo subito che Yoonbum è attratto da Sangwoo perché questi è stato gentile con lui.
Decide di entrare nella sua casa e qui scopre che è uno psicopatico.. tento di non aggiungere più di tanto sulla trama ma vediamo nelle tre stagioni i personaggi muoversi su basi mentali diverse, con i personaggi che si muovono nella loro psiche in modo diverso: era il padre o la madre la carogna nella vita di Sangwoo? Lo zio di Bum era buono o cattivo? E tutto ciò che i protagonisti vedono sono scene vere o sono illusioni dovute alla loro intrinseca schizofrenia?
Di solito la violenza anche efferata non mi guasta il gusto della lettura, ho dato un voto altissimo a Violence Jack e darò un voto alto anche a Ken il guerriero quando lo recensirò. Non dico che mi disturba in quest’opera ma è spesso gratuita e non si capisce come è possibile che la polizia brancoli nel buio.
Certo scelta dell’autrice.
Comunque la trama in se sarebbe buona, ma i disegni e il modo di raccontare non convincono a pieno. Il mio voto dunque non può essere maggiore di sette e ammetto che esso è oscillato tantissimo sia in avanzo che in diminuzione: infatti la prima stagione di lettura l’aveva chiusa in negativo con un cinque. La seconda è stata forse la migliore e la terza ha fatto sintesi.