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    Isekai nella media, con la solita "idea originale" di partenza che però alla fine non porta da nessuna parte.

    La protagonista muore nel nostro mondo per ritrovarsi reincarnata nel mondo dell'Otome Game che conosce a menadito. Si reincarna nei panni del boss segreto, Yumiella, e sa che il suo destino è venire uccisa dall'eroina di turno. Dato che Yumella è ancora una bambina decide pertanto di allenarsi fin da piccola per raggiungere il massimo1 [ continua a leggere]
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    Film bruttino, tutta la prima parte -ed oltre- è parodistica e fin troppo incentrata sulle solite gag del mokkori di Ryo e del martellone di Kaori, che si ripetono in modo ossessivo.
    La parte finale vira, inspiegabilmente, verso un melodramma che non colpisce minimamente vista la mancata costruzione dei personaggi secondari e degli antagonisti fino a quel momento, e la forzatura di questa svolta drammatica.

    La trama del film avanza quindi in1 [ continua a leggere]
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    "The Eminence in Shadow" è un isekai di cui mi è difficile tirare le somme, ma proviamoci.

    Come fanno quasi tutti recentemente, per cercare di differenziarsi dal solito isekai, la sceneggiatura parte da uno spunto diverso dal solito: il protagonista è già un "eroe" nel nostro mondo, trattandosi di un liceale che si allena in segreto per "combattere il crimine" e che durante il giorno tiene un profilo basso, cercando di risultare il più anonimo1 [ continua a leggere]
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    L'anime è del 2017, si compone di tredici episodi ed è fruibile gratuitamente sul canale YouTube di Yamato Animation. Come spesso accade, è tratto da una serie di web novel iniziata nel 2010 ad opera di tale Hisago Amazake-no, pubblicata in cartaceo dal 2013, e che al momento conta nove volumi usciti. Non ho avuto modo di leggere l'opera originale, ma il qui presente adattamento anime è di una banalità spaventosa, il tipico prodotto nato come so1 [ continua a leggere]
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    È l’ennesimo isekai che tenta di introdurre qualcosa di nuovo, ma alla fine viene frenato dai limiti intrinseci del genere, quantomeno per come lo interpretano le varie produzioni che vi si cimentano.

    Le novità sono che qui i protagonisti non muoiono e si reincarnano, ma vengono trasportati in un mondo fantasy da un dio che intravede il loro potenziale e vuole giocare con loro. Curiosa l'accoppiata fratello-sorella, legatissimi ma senza che ci1 [ continua a leggere]
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    Ho appena visto le due stagioni di questa serie su Netflix senza aver mai letto il manga, quindi non so se manchino dei pezzi importanti nell'adattamento anime: quel che so è che mi sono arrabbiato moltissimo per il potenziale sprecato.
    Perché "Seraph of the End" è tecnicamente molto bella, e ha potenzialmente una storia molto interessante e drammatica, di quelle piene di intrighi e morti drammatiche sul genere de "L'attacco dei giganti". Però s1 [ continua a leggere]
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    Un anime strano, la premessa era molto interessante, ma lo svolgimento della trama la tradisce in toto.

    Una studentessa giapponese si "reincarna" in Catarina, l'avversaria della protagonista di un otome game, un gioco di appuntamenti che ha giocato in passato, e si ricorda che alla fine il suo personaggio finisce molto male. Decide perciò di impegnarsi per fare in modo che le cose non vadano come programmato dagli sviluppatori.

    Ora, questa pre1 [ continua a leggere]
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    È un anime non brutto, semplicemente insignificante.
    Degli isekai ormai non se ne può più, "Kemono Michi" tenta di differenziarsi un minimo portando nel solito mondo fantasy un lottatore di wrestling amante del furry, che picchia chiunque parli male dei suoi amici pelosi. La premessa demenziale non viene mantenuta fino in fondo, e l'anime rimane sempre a metà strada tra il nonsense e la solita storia del salvatore: non dico che non ci siano mom1 [ continua a leggere]
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    Ieri sera, 2 settembre 2019, sono tornato a vedere un anime al cinema approfittando dell'iniziativa di Nexo Digital e Dynit, il solito evento speciale della durata di pochi giorni in cui proiettano un film più o meno recente a prezzo maggiorato. Ragion per cui, da buon genovese, vado solo quando il titolo mi interessa molto e di certo non potevo perdermi il ritorno in scena del mitico Ryo Saeba!

    Di questo nuovissimo (uscito l'8 febbraio 2019 in1 [ continua a leggere]
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    Premetto che conosco il videogioco a cui l'anime è tratto, ma non l'ho mai giocato, quindi ho visto questa serie completamente a digiuno di informazioni.

    La serie parte come una specie di "dieci piccoli indiani" distopico: un gruppo di studenti privati della memoria viene rinchiuso in un edificio dove viene loro detto che dovranno rimanere per sempre. Unico modo per uscire è uccidere uno dei propri compagni senza venire scoperto dalle indagini1 [ continua a leggere]
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    Quello di "Sword Art Online" è uno dei brand dell'animazione nipponica più noti e in voga dell'ultimo decennio, sotto il quale troviamo romanzi, manga e anime a profusione. Personalmente avevo seguito la prima serie di "Sword Art Online", ma dopo una partenza promettente mi aveva deluso e annoiato, ragion per cui non ho più visto o letto nulla fino al qui presente "Sword Art Online Alternative: Gun Gale Online", attirato da un ragionamento del t1 [ continua a leggere]
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    "Il principe dei draghi" è una storia per ragazzi, senza troppe pretese, ma realizzata così bene che l'ho trovata estremamente piacevole e appassionante da seguire, nonostante le ingenuità presenti. Tra gli autori troviamo Aaron Ehasz ("Avatar", la serie animata, non il film in 3D) e Justin Richmond ("Uncharted 3").

    La trama in breve: nel fantastico mondo di Xandia una volta tutte le razze vivevano in pace e armonia, fino a quando gli umani sco1 [ continua a leggere]