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    Takehiko Inoue è tra gli autori più talentuosi che il settore fumettistico giapponese abbia mai prodotto. La sua carriera, iniziata nel 1988 come assistente di Tsukasa Hojo (“City Hunter”), dopo vent’anni in totale ascesa era giunta ad un momento di stallo a causa del blocco dello scrittore.
    “Vagabond” la sua serie principale tra quelle in corso è infatti ferma dal 2014 e non accenna a proseguire, mentre “Real”, il suo manga seinen sul basket in1 [ continua a leggere]
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    Se Walt Disney fosse stato ancora vivo e avesse deciso di reinterpretare "2001: Odissea nello spazio" di Stanley Kubrick, non avrebbe confezionato un prodotto troppo distante da "L'uccello di fuoco", più che nella resa complessiva, semanticamente, sopratutto nel suo messaggio finale. Ridimensionando il tutto a parametri più umani, abbiamo a grandi linee idea di ciò che la lungimirante penna di Osamu Tezuka è riuscita a creare in termini di scene1 [ continua a leggere]

    8.5/10
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    “Non devi temere la morte, è un'insonne compagna che non tradisce. Nel momento in cui si avvicina, quando al suo cospetto il sangue gela nelle vene, sappi che essa non fa altro che proteggerti dolcemente”.

    Dagli anni '80 agli anni '90 l’animazione giapponese ha subito un’importante mutazione, sia a livello strutturale che narrativo, soprattutto per quanto riguarda le numerose opere di fantascienza. Perché se i robot stanno agli anni '80 come i1 [ continua a leggere]
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    “Il mio vicino Totoro” è tra i film più amati di Miyazaki: in Giappone il personaggio di Totoro è cosi celebre, da essere equiparabile alla figura di Topolino per importanza e popolarità, e i bambini giapponesi accolsero Totoro con un entusiasmo tale, da far guadagnare al procione in men che non si di dica l’agognato ruolo di mascotte dello Studio Ghibli.

    Due sorelle, Satsuki di undici anni e Mei di quattro, si trasferiscono col padre in un pa1 [ continua a leggere]

    5.5/10
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    "Piano no Forest" è la trasposizione cinematografica dell'omonimo manga inedito in Italia di Makoto Isshiki. La storia è condensata in una pellicola dalla durata di 101 minuti e racconta le vicende di Amamiya e Kai, due bambini estremamente diversi la cui passione per il pianoforte li accomuna. Se Amamiya, figlio di un importante pianista, rappresenta lo studio, la perseveranza e la dedizione, dall'altra parte Kai incarna la predisposizione, il1 [ continua a leggere]
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    Dopo il successo internazionale di “Heidi” si consolidò un vero e proprio sotto-genere, un movimento denominato meisaku, che vedeva autori giapponesi ispirarsi a romanzi della letteratura occidentale per le loro serie animate. Dalla stessa formazione di “Heidi” e in particolare dal trittico Takahata (regia e sceneggiatura), Miyazaki (layout) e Kotabe (chara) nel 1976 nacque “Marco - Dagli Appennini alle Ande”, opera ispirata a un racconto presen1 [ continua a leggere]

    8.0/10
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    "Akira" è un film d'animazione del 1988 di Katsuhiro Otomo, tratto dal suo omonimo celebre manga. Oltre ad essere il capostipite di un genere ed ad aver costruito le basi della fantascienza nipponica moderna, "Akira" ha il pregio di aver importato l'animazione giapponese in Occidente, facendo crollare le barriere del preconcetto americano. L’ottima regia di Otomo e l’eccezionale apparato tecnico generarono un impatto visivo devastante, sbaraglia1 [ continua a leggere]
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    "La ragazza che saltava nel tempo" è un film d'animazione del 2006 diretto da Mamoru Hosoda.
    La storia narra di Makoto Konno, una scolara un po' maldestra che passa le sue giornate a giocare a baseball con i suoi migliori amici: Chiaki e Koisuke. Un giorno, mentre sistema dei libri nel laboratorio di scienze, inciampa su un misterioso oggetto a forma di noce, grazie al quale si scopre essere in grado di riavvolgere il tempo. Per farlo le baster1 [ continua a leggere]
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    “La storia originale è stata scritta dopo numerose simulazioni volte ad ottenere il massimo del realismo.” Con queste premesse mi aspettavo un’opera non diversa, ma proprio diametralmente opposta rispetto a quella che mi sono ritrovato a visionare. E, viste anche le sciagure sismiche che ultimamente si sono abbattute sul Bel Paese, auspicavo di impressionarmi, almeno un minimo. Invece no. “Tokyo Magnitude 8.0” è tutto fuorché un prodotto realist1 [ continua a leggere]
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    Nel 1985 Miyazaki fonda insieme ad Isao Takahata lo Studio Ghibli. Nonostante già il precedente “Nausicaa della valle del vento” fu concepito da quella che potremmo definire la formazione fondatrice del progetto, Studio Ghibli esordì ufficialmente nel 1986, quando, il 2 agosto delle stesso anno, nelle sale uscì “Laputa, il castello nel cielo”.

    Sheeta si trova in un’aeronave, quando il velivolo viene attaccato da un gruppo di pirati dei cieli.1 [ continua a leggere]
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    Ogni autore ha un’opera mediante la quale matura e definisce il suo lato artistico. Se da questo punto di vista per Miyazaki possiamo definire fondamentale “Il mio vicino Totoro”, per Makoto Shinkai è in egual modo importante “La voce delle stelle”. Il secondo lavoro di Shinkai è il più significativo della sua carriera a livello formativo, e presentava già tutte le forme e le tematiche che sarebbero poi divenute il mantra dell’autore.

    Mikako e1 [ continua a leggere]
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    “Mi trovo in un luogo lontano, un luogo che non conosco, e sono qui, a cercare la ragazza. Cerco la ragazza perché... anche la ragazza sta cercando me.”
    Spiegare a parole le sensazioni che suscita questa splendida mini-serie anime è un’impresa quanto mai ardua, cosi come è arduo per il gatto comprendere le parole della sua padrona. Eppure sono lì, nella loro stanza, uniti da un legame che va oltre l’incomunicabilità, cullati dal loro principesc1 [ continua a leggere]