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7.0/10
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Dopo aver visto tutte le puntate di questa prima serie, tracciare un bilancio sulle qualità di Blue Dragon non è affatto facile. Inizialmente, infatti, si ha la netta sensazione di trovarsi di fronte ad uno spettacolo per bambini, considerando anche l'età del protagonista (circa 10 anni) e la grande semplicità delle trame delle prime puntate. Anche lo stile con cui sono disegnati i personaggi è piuttosto semplice, sebbene sia molto facile riconoscere la mano del grande Akira Toriyama. Dopo le prime puntate, comunque, la semplice introduzione ai personaggi lascia spazio ad un intreccio molto ben curato, affascinante e spesso adrenalinico. La trama infatti, incentrata su 5 personaggi capaci di evocare delle ombre misteriose, è ricca di grandi battaglie, più pirotecniche che decisive ai fini della storia, specie nella prima parte dell'anime. Non mancherà comunque l'avventura, con molte terre da esplorare e con numerose situazioni divertenti e ricche di umorismo. Il massimo della tensione sarà ovviamente raggiunto nelle ultime puntate, ricche di colpi di scena e battaglie epocali capaci di suscitare grande interesse e suspense fino all'ultimo istante.

L'idea concepita da Toriyama & co non è certamente una novità assoluta: chiunque, infatti, potrà riscontrare numerose somiglianze tra i protagonisti di BD e alcuni dei personaggi creati in passato dallo stesso autore, primi fra tutti i protagonisti del fortunatissimo manga/anime Dragon Ball. Basti pensare a Kluke, ragazza esperta di robotica e tecnologia (così come Bulma in DB), passando per Shu e Jiro, due rivali che richiamano molto l'immagine di Goku e Crilin. Non mancano inoltre personaggi propensi alla perversione, come ad esempio Marumaro, il cui pensiero fisso è sempre rivolto alle parti intime di malcapitati personaggi femminili, primo fra tutti quello della povera Bouquet: in questo caso, naturalmente, la somiglianza con il Maestro Muten di DB è piuttosto evidente. Anche il personaggio di Bouquet, sotto certi aspetti, richiama il personaggio di ChiChi (basti pensare al suo atteggiamento nei confronti di Shu).
E' anche possibile notare della analogie tra le ombre dei mostri e le creature evocate in Yu-Gi-Oh.
Nonostante questi inevitabili modelli, l'idea risulterà nel complesso nuova e avvincente e guardando gli episodi di questa serie, non si avrà la sensazione di assistere a qualcosa di vecchio o già visto (somiglianze sopracitate a parte).

Capitolo a parte merita l'adattamento tra la versione giapponese e quella trasmessa in Italia, da Cartoon Network prima e da Italia 1 poi.
Innanzitutto, è difficile comprendere il perchè del cambiamento della colonna sonora originale, una delle più avvincenti mai sentite su un anime. La grande maggioranza di tali brani è stata sostituita con delle musiche molto meno entusiasmanti, a tratti anche noiose e ripetitive.
Naturalmente non mancano le censure, a tratti vergognose e spesso inopportune. Il personaggio più colpito è certamente Bouquet, il cui (prorompente) fisico è stato letteralmente smantellato a colpi di photoshop, spesso in modo innaturale e brutale. L' impietosa censura finisce spesso per colpire dialoghi fondamentali alla comprensione della trama, per non parlare degli adattamenti visivi, capaci di passare da alcune scene paurosamente tagliate ad altre totalmente inventate, ricche di dialoghi inutili e spesso privi di alcun senso. Naturalmente, ogni riferimento alla morte risulta totalmente eliminato, a tal punto da rendere difficile comprendere la "scomparsa" o meno di un determinato personaggio, nei casi più estremi. Tutto ciò naturalmente a scapito del divertimento, della suspense e dell'umorismo di alcune scene, diventate totalmente incomprensibili a seguito di questi tagli. Come al solito, non si riesce mai ad avere il senso della misura.

In definitiva, passando in rassegna la versione "integrale" dell'anime, ciò che ne risulta è certamente un buon prodotto, esilarante ma anche commovente al punto giusto, non un capolavoro, ma nemmeno un fallimento. Come nel caso dell'omonimo gioco per Xbox da cui l'anime è ispirato, si capisce come sia certamente possibile fare di più, cercare di migliorare ulteriormente un'idea di fondo certamente buona, capace di appassionare "grandi e piccoli". Tali miglioramenti sembrano comunque essere stati apportati nella seconda stagione andata in onda in Giappone.
Vedremo. In ogni caso, buona la prima.