Nel 2024 non c'è davvero bisogno di spiegare quale sia il fascino dei crossover; non ci vuole particolare fantasia per capire quanto è intrigante vedere personaggi conosciuti e distanti interagire tra loro in contesti a loro estranei. Nel 2024 abbiamo l'abnorme Marvel Cinematic Universe che comprende in modo chiaro al suo interno vantaggi e svantaggi di costruire una storia corale composta da avventure singole che si intersecano per un disegno più grande. Non è quindi strano trovare un titolo dalle premesse come Card-en-Ciel ma ad uno sguardo più attento il gioco crossover di Inti Creates è molto più di un simpatico punto di incontro tra mondi lontani.
 
Card-en-Ciel recensione

Inti Creates è la software house che ha sviluppato i titoli della serie Mega Man Zero e Mega Man ZX (qui la nostra recensione) per conto di Capcom e che si è lanciata nel mercato come realtà indipendente proponendo diversi giochi dai gameplay che hanno ripreso ed espando le loro stesse più celebri uscite, come Azure Striker Gunvot che appunto si rifà a Mega Man Zero, oppure titoli originali come i relativamente recenti Umbraclaw e PuzzMix di cui potete trovare le nostre recensioni rispettivamente qui e qui. Forte dell'esperienza maturata con la serie Mega Man Battle Chip Challange, titolo che ha gettato le fondamenta per la più nota serie Battle Network di cui vi invitiamo a leggere la nostra recensione, Inti Creates prende in prestito i propri beniamini e il proprio senso dell'umorismo per presentare Card-en-Ciel, un'avventura roguelike-deckbuilding con un taglio più originale di quanto non appaia a prima vista.

In un futuro non poi così lontano la realtà virtuale ha conquistato il mercato portando le persone ad entrare in prima persona nei propri giochi e programmi. La diffusione dei visori VR è una realtà così radicata che gli stessi hacker effettuano attacchi con i propri avatar sapientemente modificato e potenziati grazie alle loro abilità di coding, il tutto per danneggiare aziende e privati per il proprio tornaconto. Per fare fronte a questa nuova tipologia di criminali nasce una nuova forma di detective digitale e, tra i tanti, Neon Nanashiki è uno dei più rinomati: conosciuto con il suo soprannome super-trash gaming-chair detective (...), Neon ha sventato attacchi, raccolto informazioni e difeso privati e aziende in cambio di denaro, certo, ma soprattutto per divertimento.
 
Card-en-Ciel recensione

Un giorno Neon riceve una bizzarra email dal titolo Project RT in cui è presente una richiesta di aiuto apparentemente incompleta. Incuriosito dalla forma singolare e dal titolo che fa riferimento all'atteso gioco Rust Tactics, Neon si lancia virtualmente nell'applicazione per aiutare quella che scopre essere una donzella in pericolo di nome Ancie presa d'assalto da una sorta di Greymon dei Digimon. Ancie, autrice della mail, spiega che la beta di Rust Tactics è fuori controllo: dei bug anomali rendono i personaggi parzialmente coscienti e aggressivi ma quel che è peggio, è che volti noti di altri titoli convergono su RT generando delle misteriose anomalie. Neon fa appello alle sue capacità da hacker per creare un programma che utilizza quelle stesse anomalie per distruggerle e ripulire così Rust Tactics, facendosi strada battaglia dopo battaglia verso il cuore del mistero che circonda la beta dell'atteso titolo.

La storia di Card-en-Ciel non è particolarmente brillante così come i personaggi principali sono lontani dall'essere anche solo parzialmente memorabili, ma il battle system riesce a tenere il giocatore incollato allo schermo per ore grazie ad un ottimo bilanciamento e tante buone idee che arricchiscono il tanto funzionale quanto semplice sistema di base, sistema che si ricalca senza pudore alcuno quello di Mega Man Battle Chip Challange, sempre sviluppato da Inti Creates e ora ben più noto per la serie Mega Man Battle Network. A differenza di Mega Man, l'ultima fatica della casa giapponese è a tutti gli effetti un roguelike, una tipologia di gioco dove ad ogni sfida si "parte da zero" unito alle meccaniche di deckbuilding. In poche parole ad ogni nuovo dungeon il giocatore è chiamato costruire il proprio mazzo con il quale affrontare i nemici che, sconfitti, porteranno all'ottenimento di una nuova carta. Tra set di carte diverse, potenziamenti ed eventi semi-casuali, il giocatore affronta i dungeon con mezzi sempre nuovi facendo appello alla propria inventiva per tirare fuori il meglio dalle carte che trova, avanzando liberamente fino al boss finale.
 
Card-en-Ciel recensione

Il battle system vede due griglie, quella del giocatore e quella dell'avversario, dove è possibile muoversi sacrificando una carta dalla mano. I nemici impiegano un certo tempo per lanciare i propri attacchi e il range di questi è evidenziato in rosso. Lo scopo della battaglia è ovviamente togliere tutti i punti vita degli avversari usando le carte rosse e aiutandosi con le blu, usate per distruggere gli scudi, le gialle per schivare i colpi mentre si contrattacca e le verdi che offrono boost o altri effetti particolari come pescare, potenziarsi o evocare in campo degli alleati. Distruggere gli scudi dei nemici li porta in Break, uno stato in cui non possono più muoversi né attaccare e subiscono il doppio dei danni. A queste tipologie si aggiungono poi le carte Musa, carte speciali che si attivano in automatico quando si soddisfano certe condizioni e che conferiscono boost e abilità particolari nonché un token da usare per lanciare una carta nella sua versione potenziata.

Le carte sono ispirate a serie di giochi diverse, alcuni esistenti e realizzati da Inti Creates, come Gal Guns o il già citato Umbraclaw, altri completamente inventati ma che ironizzano su stereotipi e generi famosi, come il dating sim con le ragazze-robot giganti, oppure che parodizzano titoli esistenti come una sottospecie di Digimon o il simil-Zelda con atmosfere anni '90 Divine Dynamo Flamefrit. Ogni serie ha delle meccaniche particolari che si sposano più o meno bene con le altre per una flessibilità di strategie che va oltre il semplice mazzo a tema e apre le porte alla creatività del singolo.
 
Card-en-Ciel recensione

Card-en-Ciel offre sostanzialmente tre tipi di sfide: i dungeon normali, i master dungeon e le sfide online. Nei dungeon normali spesso si è portati a trovare più carte di una certa serie, ma è il giocatore che assembla il proprio mazzo una carta alla volta dopo ogni sfida vinta così da costruire una strategia efficace, magari puntando proprio su un numero ridotto di carte. Nei master dungeon il giocatore inizia con un deck composto da tutte le carte che ha a disposizione, numero che equivale alla sua vita e che ad ogni colpo subito comporta una perdita di ugual valore alle carte nel mazzo. Questi dungeon sono generalmente più difficili non solo perché i nemici sono più forti, ma perché non si ha reale modo di costruire una propria strategia e l'andamento dello scontro dipende molto dalle pescate. Nelle sfide online è invece il giocatore ad assemblare liberamente un proprio mazzo per poi scontrarsi con altri giocatori.

Indipendentemente dalla sfida, la formula di Card-en-Ciel è estremamente funzionale e questo non è un segreto non solo per chi ha già giocato i vari Mega Man Battle Network ma anche perché il connubio roguelike-deckbuilding è una combinazione assodata e molto diffusa. Il fatto che il gioco di Inti Creates abbia una storia lineare, per quanto poco incisiva, è un plus non indifferente che spinge il giocatore ad avanzare davvero senza perdersi nel loop infinito in sfide di difficoltà crescente fini a se stesse che costituiscono l'attrattiva principale della quasi totalità dei titoli del genere.
 
Card-en-Ciel recensione

Da un lato è certamente vero che si gioca per divertirsi e un'esperienza simil-arcade può essere estremamente appagante, a suo modo persino comoda, però è anche vero che la soddisfazione che si ha quando si conclude un'avventura spesso vale più di tante belle partite ed è proprio questo dettaglio, insieme ovviamente alla grande validità del gameplay, a rendere Card-en-Ciel un ottimo nonché interessante esponente del genere.

GIUDIZIO FINALE

In un mondo ricco di roguelike con meccaniche deckbuilding è facile arrivare ad ignorare l'ennesimo titolo del filone, ma il twist offerto da Inti Creates aggiunge al funzionale sistema di gioco, vero punto di forza del titolo, una trama che dona quel senso di continuità e avanzamento che manca ad altri rinomati colleghi - come questo, giusto per citarne uno. Questa attenzione rende Card-en-Ciel inaspettatamente molto più piacevole e godibile di titoli simili dalle atmosfere o contesti più evocativi, risultando intrigante anche a chi pensa di aver giocato fin troppi titoli del genere, riuscendo in definitiva a divertire e catturare per tutta l'avventura nonostante una certa ripetitività di fondo e un comparto narrativo non particolarmente brillante.

Gioco testato in versione Playstation 4 su PlayStation 5.