hack vol. 1 JPOPLa serie .hack (leggasi “dot hack”) è uno dei progetti multimediali più grandi degli ultimi anni, ideato nei primi anni del 2000 dalla Bandai. Tramite la sinergia dei medium più disparati (anime, manga, videogiochi, film, romanzi ecc.), la serie si basa su una trama a metà strada fra il fantasy e lo sci-fi, e ci mostra di volta in volta personaggi, storie e punti di vista differenti dello stesso universo in cui è ambientata.
Il mastodontico progetto vede la presenza di diversi autori “pop” più o meno conosciuti (fra cui Yoshiyuki Sadamoto, autore di Evangelion, e Yuki Kajiura), ed è attualmente una delle serie più prolifiche e apprezzate, sia in Giappone che nel resto del mondo.

La trama, composta da diverse sottosaghe in costante aumento, va ad aggiungere un tassello utile alla risoluzione del mistero di “The World”, il gioco di ruolo online attorno a cui l'intera serie gira.

.hack//Legend of the Twilight Bracelet (titolo originale .hack//Tasogare no udewa densetsu, conosciuto più semplicemente come .hack//Legend o, erroneamente, come .hack//Dusk) altro non è che una minima parte di questo progetto.
Pubblicato fra il 2002 e il 2004 sulla rivista Comptiq di Kadokawa Shoten, il manga è scritto da Tatsuya Hamazaki e disegnato da Rei Izumi, per un totale di tre volumi originali. Nel 2003 la serie è stata trasposta in un anime di 12 episodi, realizzato da Bee Train, che tuttavia presenta notevoli differenze rispetto al manga.

La vicenda è ambientata quattro anni dopo la prima saga di .hack, e vede protagonisti Shugo e Rena, due gemelli quattordicenni (maschio e femmina), che in un concorso speciale vincono due avatar in edizione limitata per il gioco “The World”. I due personaggi sono in realtà appartenuti ai famosi .hackers Kite e BlackRose, che si vocifera siano stati vicini alla risoluzione dell’imprecisato “mistero” del gioco.
Shugo è inizialmente perplesso e restio, ma la sorella riesce a farlo appassionare molto presto. Durante la loro prima partita, si recano in uno dei campi da combattimento per principianti ma, contro ogni regola del gioco, vengono attaccati da un mostro più potente di quanto il loro livello possa sopportare. Per proteggere la sorella dall'attacco del mostro, Shugo le fa da scudo e viene ucciso. Pochi secondi dopo, si ritrova da solo in un campo diverso da quello in cui prima si trovava, e incontra Aura, una misteriosa ragazza vestita di bianco, che gli consegna uno strano braccialetto con cui gli chiede di portare a compimento il destino dei .hackers.
hack vol. 2 JPOPAbbagliato da una luce, si ritrova nuovamente nel campo insieme alla sorella, che nel frattempo è stata salvata da un ragazzo dalle grandi ali, Balmung. Il mostro tuttavia non è ancora sconfitto, e Shugo, senza sapere bene come, utilizza il suo braccialetto per modificare i dati del mostro, rendendolo inoffensivo e facile da abbattere.
Con il proseguire del gioco, i due fratelli faranno amicizia con tanti altri giocatori, andando a creare un affiatato gruppo che si ritroverà invischiato nel fantomatico mistero di “The World” mentre lo staff gestionale della C.C. Corporation, l’azienda produttrice del gioco, intimorito dal potere del bracciale, capace di hackerare i dati del software, farà di tutto per impedirgli di proseguire verso la risoluzione del segreto.

La particolarità del manga, come di quasi tutta la saga di .hack, è che i personaggi non ci vengono quasi mai mostrati nella loro vita reale, ma soltanto durante le fasi di gioco, dando quindi una sensazione di ambiguità che ci spinge a idealizzarne l'aspetto esteriore. Questa sensazione è marcata ancor più dai loro commenti: i personaggi non mancano mai di sottolineare il fatto di trovarsi all'interno un gioco, ma al tempo stesso vedono il proprio alter ego virtuale come una propagazione della loro vita reale, e come essa altrettanto importante. Il confine fra reale e virtuale è comunque (e per fortuna) sempre presente, rappresentato dai log out dei personaggi e dai commenti sugli impegni del giorno dopo. Questa ambiguità, sottolineata dallo stesso Shugo nella prima pagina del primo volume, ci accompagna per tutta la storia, ma non è quasi mai un peso, anzi ci spinge a domandarci come ci comporteremmo noi nelle stesse situazioni. Dopotutto, bisogna tenere a mente che “The World” non è affatto un semplice gioco. E i personaggi, inconsciamente, sembrano saperlo bene...

La trama del manga è generalmente caratterizzata da un’atmosfera leggera e demenziale, intervallata da una serie di gag molto ben distribuite, per diventare progressivamente più seria man mano che la lettura va avanti. Data la relativa brevità dell’opera, ci si aspetterebbe una sceneggiatura abbastanza sbrigativa e accomodata. Non è questo il caso: l’intrigo si dipana con il giusto ritmo, scorrevole ma non approssimativo, fornendo al lettore tutti gli elementi per realizzare il punto della situazione e spingerlo a proseguire nella lettura. L'autore si prende tutto il tempo che occorre per caratterizzare decentemente i protagonisti, tutti molto simpatici e divertenti.

hack twilightDal punto di vista grafico, il lavoro della Izumi, pur non risultando esente da difetti, si mostra gradevole e nel complesso ben riuscito. Il tratto della disegnatrice è molto semplice e pulito, non crea confusione neanche nelle scene d’azione, e lo stile leggermente deformed dei personaggi aggiunge quel tocco di simpatia e “tenerezza” che li rende particolari.
Nelle inquadrature di maggior respiro spiccano talvolta alcune imprecisioni a livello di proporzioni e posizione degli occhi, ma niente di fastidioso o che pregiudichi la resa generale delle tavole. Queste ultime, a loro volta, prestano una suddivisione delle vignette che ben si adegua allo svolgersi dell'azione, riuscendo a puntare l’attenzione sui dettagli più importanti che il momento suggerisce.
Nelle scene demenziali, la mangaka non si risparmia nel disegnare i personaggi con espressioni davvero buffe e divertenti. Gli sfondi sono poco presenti, ma un buon uso di retini ed elementi grafici ne integra adeguatamente la mancanza.

In definitiva, ammetto di essere rimasto positivamente colpito da questo titolo. Mi aspettavo una lettura leggera, cosa che effettivamente è, ma sono stato spiazzato da una trama e da una sceneggiatura tutto sommato ben congegnate e ben ritmate, che tengono acceso l’interesse e spingono a leggere il volume fino in fondo. Per capire ogni più piccola sfaccettatura sarebbe meglio disporre di una rudimentale cultura della prima saga di .hack (Infection, Mutation, Outbreak e Quarantine per PlayStation2 e l’anime .hack//Sign), da cui il manga prende evidente spunto, ma anche in mancanza di essa potrete comunque godervi una buona avventura fantasy. L'acquisto è praticamente obbligato per tutti i fan della serie.

Dall’edizione italiana, come da tradizione J POP, non ci si poteva aspettare lavoro migliore: sovraccoperta, ottima carta, pagine a colori e traduzioni fedeli. Cosa strana è però il numero di volumi, che vediamo passare dai tre originali a soli due. Il primo volume italiano contiene infatti i primi due giapponesi (risultando con il doppio delle pagine rispetto al normale), mentre il secondo contiene l'ultimo giapponese. Non capiamo il perché di questa scelta, probabilmente una questione contrattuale, che ad ogni modo non incide sulla validità dell’edizione. Il prezzo è più alto del solito, 7.50 euro a numero ma, data la maggior corposità, l’aumento è assolutamente giustificato, risultando anche in un piccolo risparmio.