The Vision of Escaflowne (Tenku no Esukafurone) è una serie animata in 26 episodi del 1996 creata a partire da un'idea originale di Shoji Kawamori, che voleva narrare una storia in cui si mischiassero fantasy e fantascienza mecha. Inizialmente pensata per un pubblico maschile ed affidata a Yasuhiro Imagawa, creatore tra l'altro del nome Escaflowne, venne accantonata a causa degli impegni di Imagawa. Fu riesumata successivamente con l'entrata nel progetto del regista Kazuki Akane, che decise di rendere l'opera fruibile anche ad un pubblico femminile, inserendo tematiche sentimentali ed elementi grafici mutuati dall'estetica shoujo.
La storia di Escaflowne prende il via con uno degli espedienti più abusati della storia della narrativa, letteraria, cinematografica o animata che dir si voglia, ovvero la ragazza adolescente improvvisamente trasportata in un mondo fantastico e sconosciuto. La protagonista del caso è Hitomi Kanzaki, normale quindicenne di una scuola superiore giapponese, iscritta al club di atletica e velocista (corre i 100 metri piani in circa 13 secondi), infatuata del più ammirato dei suoi sempai, Susumu Amano. Hitomi è in grado di leggere i tarocchi e possiede un ciondolo avente un periodo di oscillazione di un secondo esatto. Un giorno, durante una corsa, un misterioso ragazzo compare in una colonna di luce; insieme a lui giunge un drago, con cui ingaggia un combattimento. Conclusa la battaglia, Hitomi si ritrova risucchiata da una nuova colonna di luce, ritrovandosi in un misterioso mondo nel cui cielo si stagliano la Luna e la Terra: Gaea. Hitomi si unirà al misterioso ragazzo, Van Slanzar De Fanel, principe ereditario del piccolo regno di Fanelia, finendo ben presto coinvolta in una tremenda guerra totale che rischia di mettere in ginocchio l'intera pianeta di Gaea.
«Bè, con Escaflowne c'era poco da giocare. Se ci avessimo scherzato su forse avremmo perso di incisività. In effetti è stato un lavoro piuttosto serio. Non potevamo mica metterci un po' di “Gundam” tra un guymelef e l'altro.» «Ultimamente negli anime si usa spesso l'espediente di far portare la gonna ai personaggi per alzarla in qualche scena e far vedere più che ampiamente quel che indossano sotto. In Escaflowne abbiamo deciso di non ricorrere assolutamente a questo espediente.»
Il comparto tecnico è di prim'ordine, a partire dal dettagliato chara di Nobeturu Yuki, che ben si sposa con l'ambientazione fantasy cosi come era stato per gli OAV di Lodoss War. Escaflowne è stata una serie fortunata, potendo contare su un budget di 30.000.000 di yen (276.000 dollari) a episodio, circa il triplo di una normale serie televisiva; le animazioni sono dunque pulite, chiare anche nelle scene più concitate e in grado di valorizzare al meglio gli scontri tra guymelef.
Grandissima cura è stata utilizzata per la creazione e la definizione del background della serie. Gaea è un crogiolo di razze e civiltà con alle spalle un attenta e precisa attenzione ai dettagli. Ogni diversa nazione che ci viene mostrata, dall'agricola Fanelia alla tecnologica Zaibach, dall'europeggiante Asturia al mistico Freid vanta un proprio stile architettonico caratterizzante ed un accurato studio geopolitico che le rende credibili sia in se stesse che nel rapporto con gli stati esteri. Anche il mecha design si adatta a questa varietà di stili differenti, e i designer ci regalano un gran numero di melef e guymelef, dall'Escaflowne allo Sherazade, passando per gli Alseides di Zaibach e per i piccoli Melef di Freid.
Su Gaea non esiste solo la razza umana, sebbene sia quella predominante nella serie in quanto “dominatrice”, ma sono presenti un notevole numero di “sottorazze” di uomini-bestia. Questi uomini-bestia si presentano fisicamente come una via di mezzo tra uomini e animali (si passa dalla ragazza-gatto Merle al soldato-cane Jajuka, dalle gemelle-leopardo Naria ed Eriya agli uomini-lupo di Fanelia), mentre dal punto di visto intellettivo non sembrano in nulla inferiori all'uomo, seppur sia riscontrabile nel loro comportamento una certa attinenza all'animale di riferimento. La presenza degli uomini-bestia e il loro conflittuale rapporto con gli umani permetterà l'inserimento di una delle tematiche più importanti ma meno invasive di Escaflowne, il razzismo, strettamente legato all'inconciliabilità e l'incomunicabilità tra popoli, razze o persone diverse come causa prima della guerra e della sofferenza – tema invece portante della serie.
Ma l'aspetto in cui Escaflowne raggiunge l'eccellenza è probabilmente il comparto audio, affidato ad una talentuosa Yoko Kanno coadiuvata da Hajime Mizoguchi. A partire dall'incredibilmente poetica e delicata opening “Yakusoku wa iranai” (Non ho bisogno di promesse), cantata da un'esordiente Maaya Sakamoto (doppiatrice di Hitomi), l'OST della serie può vantare una gran quantità di sonorità e stili differenti, in modo da adattarsi alla perfezione ad ogni situazione. Musiche delicate per i momenti romantici, più aggressive in occasione delle scene d'azione, fino a raggiungere una potenza espressiva rara grazie alle sinfonie adottate nei possenti scontri tra Guymelef. Degna di nota anche la resa dei rumori di sottofondo, dallo sfregare della spada all'interno del fodero durante la sua estrazione ai rumori meccanici dei mecha, riuscendo così a donare ulteriore profondità alle immagini.
Intorno al duo Van-Hitomi ruotano almeno una decina di personaggi ben definitivi con una propria psicologia e un ruolo ben preciso nella storia; col proseguimento della serie ad ognuno di questi personaggi viene associata una sottotrama a lui legata, che insieme arricchiscono la storia principale risultandone a loro volta arricchite. Spesso alcuni di questi personaggi ricalcano fedelmente i più classici clichè del genere – si pensi ad Allen Crusade Schezar, cavaliere di bell'aspetto, gentile e dai modi raffinati o alla viziata e romantica principessa di Asturia, Millerna Sara Aston; il rischio di cadere negli stereotipi è però vanificato dalla contestualizzazione e dalla graduale ma sempre attenta evoluzione di ogni personaggio. Vi sono poi un gran numero di personaggi secondari e di comparse (soldati, popolani, mercanti, nobili, ecc...) che, sebbene non possano vantare una vera e propria psicologia si comportano in modo credibile e consono al loro ruolo, senza mai fare da “tappezzeria” ma riuscendo a donare ulteriore spessore e realismo al mosaico complessivo. Anzi, sono probabilmente tutti questi personaggi mai banali ad elevare Escaflowne, essendo i due protagonisti Van e Hitomi abbastanza “consueti” nella loro caratterizzazione, oltre che anche abbastanza simili. Entrambi sono dei semplici ragazzi alla ricerca di se stessi, dei loro desideri, dei loro sentimenti, del loro scopo nella vita, all'interno di un mondo, di una guerra, più grande di loro; entrambi sono catapultati al centro degli avvenimenti che stanno sconvolgendo Gaea, in un ambiente alieno e ostile – Hitomi incapace di tornare a casa dalla sua famiglia e dai suoi compagni, Van senza più il suo regno e i suoi sudditi.
Ma Escaflowne non è solo questo: al suo interno trovano posto un gran numero di tematiche e riflessioni più o meno esplicite, alcune spesso solo vagamente accennate nei discorsi di qualche personaggio secondario – ed ecco che ritorna qui la grande importanza del variegato cast della serie. Si parla di razzismo, di schiavitù, di incomunicabilità tra gli uomini come causa prima della guerra e della sofferenza, del valore della vita a partire dalla morte, dell'importanza della pace dal contrasto tra la felicità del quotidiano e il dramma della battaglia, della pericolosità della scienza se incontrollata, di esperimenti umani, del limite della scienza contrapposto al valore del miracolo causato dalle mani dell'uomo, della ricerca di se stessi, dell'importanza della casa e della famiglia, dell'importanza dei propri desideri e tanto altro.
Arrivato in Italia grazie a Dynamic Italia e trasmesso nel contenitore tematico Anime Night su MTV con l' “improprio” titolo I cieli di Escaflowne, l'anime è stato distribuito anche in Home Video prima in VHS e poi in una serie di 5 DVD. Ad un po' di anni di distanza, Dynit ne annuncia una riedizione di lusso in edizione limitata, ripristinando anche il corretto nome internazionale, The Vision of Escaflowne. Le differenze dalla vecchia edizione sono molteplici: prima di tutto il video è preso dai nuovi master restaurati, in grado di garantire una definizione e una pulizia dell'immagine impensabile per i vecchi DVD. Distribuito in un solido cofanetto in ampio formato (21cm x 30cm), insieme ai due box raccoglitori dei 6 dischi contenenti gli episodio abbiamo un settimo DVD di contenuti speciali. Tra questi spiccano le interviste al cast di doppiaggio, agli addetti al design della serie e alle due “menti” di Escaflowne, Kawamori e Akane. Interessante anche l'intervista a Masahiko Minami, produttore della serie; vi sono poi alcuni video musicali, le sigle in molteplici formati, i canonici trailer Dynit e le scene animate tratte dal videogioco. Si passa poi agli extra cartacei, tra cui spicca l'artbook con le illustrazioni di Hiroshi Osaka, direttore dell'animazione a cui fu affidato il non facile compito di adattare per l'animazione i dettagliati artwork originali di Nobuteru Yuki. Vi è poi lo storyboard del primo episodio, una serie di settei preparatori, un libricino contenente diverse informazioni sul mondo di Escaflowne (la “Bibbia di Escaflowne”, che però nulla aggiunge ai booklet presenti nella vecchia versione DVD) e una fedele riproduzione dei Tarocchi di Merlino usati da Hitomi – compresi i vari refusi linguistici (il fusco, il papessa, ecc...).
L'edizione è quindi più che soddisfacente, seppur lontana dall'eccellenza, e risulta quindi un tantino elevato il prezzo di 99.99€, anche se bisogna sempre considerare che si tratta di un'edizione limitata a sole 1000 copie.
Innumerevoli discussioni gli studiosi di estetica hanno fatto e fanno tuttora sulla definizione di capolavoro e sui requisiti necessari affinché un'opera sia degna di fregiarsi di tale titolo. A ben vedere, Escaflowne non ha creato un proprio genere, e nemmeno ha modificato canoni, narrativi o estetici, preesistenti. Forse ha influenzato alcune delle opere a lui successive, personalmente non sono in grado di dirlo, tuttavia Escaflowne è nato e morto con se stesso. È dunque forse improprio parlare di capolavoro. Tuttavia un attento e curato background, un cast di personaggi unico, una grande quantità di temi trattati e di spunti di riflessioni, un comparto tecnico di prim'ordine e, non ultima, una trama incredibilmente appassionante rendono The Vision of Escaflowne una serie degna di essere ricordata e tramandata nel tempo, cosi come una pesantissima pietra di paragone per ogni anime presente e futuro.
La storia di Escaflowne prende il via con uno degli espedienti più abusati della storia della narrativa, letteraria, cinematografica o animata che dir si voglia, ovvero la ragazza adolescente improvvisamente trasportata in un mondo fantastico e sconosciuto. La protagonista del caso è Hitomi Kanzaki, normale quindicenne di una scuola superiore giapponese, iscritta al club di atletica e velocista (corre i 100 metri piani in circa 13 secondi), infatuata del più ammirato dei suoi sempai, Susumu Amano. Hitomi è in grado di leggere i tarocchi e possiede un ciondolo avente un periodo di oscillazione di un secondo esatto. Un giorno, durante una corsa, un misterioso ragazzo compare in una colonna di luce; insieme a lui giunge un drago, con cui ingaggia un combattimento. Conclusa la battaglia, Hitomi si ritrova risucchiata da una nuova colonna di luce, ritrovandosi in un misterioso mondo nel cui cielo si stagliano la Luna e la Terra: Gaea. Hitomi si unirà al misterioso ragazzo, Van Slanzar De Fanel, principe ereditario del piccolo regno di Fanelia, finendo ben presto coinvolta in una tremenda guerra totale che rischia di mettere in ginocchio l'intera pianeta di Gaea.
Il comparto tecnico è di prim'ordine, a partire dal dettagliato chara di Nobeturu Yuki, che ben si sposa con l'ambientazione fantasy cosi come era stato per gli OAV di Lodoss War. Escaflowne è stata una serie fortunata, potendo contare su un budget di 30.000.000 di yen (276.000 dollari) a episodio, circa il triplo di una normale serie televisiva; le animazioni sono dunque pulite, chiare anche nelle scene più concitate e in grado di valorizzare al meglio gli scontri tra guymelef.
Grandissima cura è stata utilizzata per la creazione e la definizione del background della serie. Gaea è un crogiolo di razze e civiltà con alle spalle un attenta e precisa attenzione ai dettagli. Ogni diversa nazione che ci viene mostrata, dall'agricola Fanelia alla tecnologica Zaibach, dall'europeggiante Asturia al mistico Freid vanta un proprio stile architettonico caratterizzante ed un accurato studio geopolitico che le rende credibili sia in se stesse che nel rapporto con gli stati esteri. Anche il mecha design si adatta a questa varietà di stili differenti, e i designer ci regalano un gran numero di melef e guymelef, dall'Escaflowne allo Sherazade, passando per gli Alseides di Zaibach e per i piccoli Melef di Freid.
Su Gaea non esiste solo la razza umana, sebbene sia quella predominante nella serie in quanto “dominatrice”, ma sono presenti un notevole numero di “sottorazze” di uomini-bestia. Questi uomini-bestia si presentano fisicamente come una via di mezzo tra uomini e animali (si passa dalla ragazza-gatto Merle al soldato-cane Jajuka, dalle gemelle-leopardo Naria ed Eriya agli uomini-lupo di Fanelia), mentre dal punto di visto intellettivo non sembrano in nulla inferiori all'uomo, seppur sia riscontrabile nel loro comportamento una certa attinenza all'animale di riferimento. La presenza degli uomini-bestia e il loro conflittuale rapporto con gli umani permetterà l'inserimento di una delle tematiche più importanti ma meno invasive di Escaflowne, il razzismo, strettamente legato all'inconciliabilità e l'incomunicabilità tra popoli, razze o persone diverse come causa prima della guerra e della sofferenza – tema invece portante della serie.
Ma l'aspetto in cui Escaflowne raggiunge l'eccellenza è probabilmente il comparto audio, affidato ad una talentuosa Yoko Kanno coadiuvata da Hajime Mizoguchi. A partire dall'incredibilmente poetica e delicata opening “Yakusoku wa iranai” (Non ho bisogno di promesse), cantata da un'esordiente Maaya Sakamoto (doppiatrice di Hitomi), l'OST della serie può vantare una gran quantità di sonorità e stili differenti, in modo da adattarsi alla perfezione ad ogni situazione. Musiche delicate per i momenti romantici, più aggressive in occasione delle scene d'azione, fino a raggiungere una potenza espressiva rara grazie alle sinfonie adottate nei possenti scontri tra Guymelef. Degna di nota anche la resa dei rumori di sottofondo, dallo sfregare della spada all'interno del fodero durante la sua estrazione ai rumori meccanici dei mecha, riuscendo così a donare ulteriore profondità alle immagini.
Intorno al duo Van-Hitomi ruotano almeno una decina di personaggi ben definitivi con una propria psicologia e un ruolo ben preciso nella storia; col proseguimento della serie ad ognuno di questi personaggi viene associata una sottotrama a lui legata, che insieme arricchiscono la storia principale risultandone a loro volta arricchite. Spesso alcuni di questi personaggi ricalcano fedelmente i più classici clichè del genere – si pensi ad Allen Crusade Schezar, cavaliere di bell'aspetto, gentile e dai modi raffinati o alla viziata e romantica principessa di Asturia, Millerna Sara Aston; il rischio di cadere negli stereotipi è però vanificato dalla contestualizzazione e dalla graduale ma sempre attenta evoluzione di ogni personaggio. Vi sono poi un gran numero di personaggi secondari e di comparse (soldati, popolani, mercanti, nobili, ecc...) che, sebbene non possano vantare una vera e propria psicologia si comportano in modo credibile e consono al loro ruolo, senza mai fare da “tappezzeria” ma riuscendo a donare ulteriore spessore e realismo al mosaico complessivo. Anzi, sono probabilmente tutti questi personaggi mai banali ad elevare Escaflowne, essendo i due protagonisti Van e Hitomi abbastanza “consueti” nella loro caratterizzazione, oltre che anche abbastanza simili. Entrambi sono dei semplici ragazzi alla ricerca di se stessi, dei loro desideri, dei loro sentimenti, del loro scopo nella vita, all'interno di un mondo, di una guerra, più grande di loro; entrambi sono catapultati al centro degli avvenimenti che stanno sconvolgendo Gaea, in un ambiente alieno e ostile – Hitomi incapace di tornare a casa dalla sua famiglia e dai suoi compagni, Van senza più il suo regno e i suoi sudditi.
Ma Escaflowne non è solo questo: al suo interno trovano posto un gran numero di tematiche e riflessioni più o meno esplicite, alcune spesso solo vagamente accennate nei discorsi di qualche personaggio secondario – ed ecco che ritorna qui la grande importanza del variegato cast della serie. Si parla di razzismo, di schiavitù, di incomunicabilità tra gli uomini come causa prima della guerra e della sofferenza, del valore della vita a partire dalla morte, dell'importanza della pace dal contrasto tra la felicità del quotidiano e il dramma della battaglia, della pericolosità della scienza se incontrollata, di esperimenti umani, del limite della scienza contrapposto al valore del miracolo causato dalle mani dell'uomo, della ricerca di se stessi, dell'importanza della casa e della famiglia, dell'importanza dei propri desideri e tanto altro.
Arrivato in Italia grazie a Dynamic Italia e trasmesso nel contenitore tematico Anime Night su MTV con l' “improprio” titolo I cieli di Escaflowne, l'anime è stato distribuito anche in Home Video prima in VHS e poi in una serie di 5 DVD. Ad un po' di anni di distanza, Dynit ne annuncia una riedizione di lusso in edizione limitata, ripristinando anche il corretto nome internazionale, The Vision of Escaflowne. Le differenze dalla vecchia edizione sono molteplici: prima di tutto il video è preso dai nuovi master restaurati, in grado di garantire una definizione e una pulizia dell'immagine impensabile per i vecchi DVD. Distribuito in un solido cofanetto in ampio formato (21cm x 30cm), insieme ai due box raccoglitori dei 6 dischi contenenti gli episodio abbiamo un settimo DVD di contenuti speciali. Tra questi spiccano le interviste al cast di doppiaggio, agli addetti al design della serie e alle due “menti” di Escaflowne, Kawamori e Akane. Interessante anche l'intervista a Masahiko Minami, produttore della serie; vi sono poi alcuni video musicali, le sigle in molteplici formati, i canonici trailer Dynit e le scene animate tratte dal videogioco. Si passa poi agli extra cartacei, tra cui spicca l'artbook con le illustrazioni di Hiroshi Osaka, direttore dell'animazione a cui fu affidato il non facile compito di adattare per l'animazione i dettagliati artwork originali di Nobuteru Yuki. Vi è poi lo storyboard del primo episodio, una serie di settei preparatori, un libricino contenente diverse informazioni sul mondo di Escaflowne (la “Bibbia di Escaflowne”, che però nulla aggiunge ai booklet presenti nella vecchia versione DVD) e una fedele riproduzione dei Tarocchi di Merlino usati da Hitomi – compresi i vari refusi linguistici (il fusco, il papessa, ecc...).
L'edizione è quindi più che soddisfacente, seppur lontana dall'eccellenza, e risulta quindi un tantino elevato il prezzo di 99.99€, anche se bisogna sempre considerare che si tratta di un'edizione limitata a sole 1000 copie.
Innumerevoli discussioni gli studiosi di estetica hanno fatto e fanno tuttora sulla definizione di capolavoro e sui requisiti necessari affinché un'opera sia degna di fregiarsi di tale titolo. A ben vedere, Escaflowne non ha creato un proprio genere, e nemmeno ha modificato canoni, narrativi o estetici, preesistenti. Forse ha influenzato alcune delle opere a lui successive, personalmente non sono in grado di dirlo, tuttavia Escaflowne è nato e morto con se stesso. È dunque forse improprio parlare di capolavoro. Tuttavia un attento e curato background, un cast di personaggi unico, una grande quantità di temi trattati e di spunti di riflessioni, un comparto tecnico di prim'ordine e, non ultima, una trama incredibilmente appassionante rendono The Vision of Escaflowne una serie degna di essere ricordata e tramandata nel tempo, cosi come una pesantissima pietra di paragone per ogni anime presente e futuro.
Ottima recensione comunque
Concordo con la recensione di Slanzard (complimenti a proposito, buon avatar non mente d'altronde ) quando cita le musiche, davvero molto intense
Per il resto, è una gioia per gli occhi
XD
Porta più sfiga lei che Salvatore Bagni e Candy Candy messi insieme.
Di sicuro una serie che riporta alla mente ai tempi in cui esisteva l'Anime Night di MTV.
tiratura che tengo stretti, questa edizione è indubbiamente molto curata, ma con una sola pecca....il prezzo....
Per fortuna è stato ripiazzato da Akane altrimenti non m'immagino il casino che sarebbe scaturito dal duo Imagawa Kawamori!
Poi, sulla definizione di capolavoro data più sopra mi sento di nutriore qualche dubbio...
Saluti
Per la definizione di capolavoro, invece, era più un giro di parole per dire che non sono in grado di dire cosa lo sia e cosa no...
ma al di la dei tarocchi di hitomi, i tarocchi di merlino esistono davvero? magari senza errori??
Però sarebbe bello avere anche questa
Ma mi sembrerebbe di buttar soldi quindi evito
Se non ne vuole rispondere, ti tocca rivolgerti a qualche associazione dei consumatori.
Puoi solo informarci come stai facendo, e anzi ti ringrazio per la tua segnalazione.
Non è polemica o voglia di difendere Dynit (sai che me ne frega), ma una recensione deve servire a capire se vale la pena comprare o no il DVD e questa non è una recensione, sembra un comunicato stampa allungato con recensione dell'anime...
Alla fine, può essere in parte fuorviante il titolo, anche se in ogni caso, anche dovendo concentrarmi sull'edizione, ritengo più importante parlare dell'opera in sé e solo secondariamente dell'edizione.
Cmq ho già la vecchia edizione :°°-O non posso permettermi di comprare pure questa, dopo quella di Eva... quindi passo! xD
Ma purtroppo non è così, manco tanto purtroppo visto il risparmio.
Comunque non posso che riconfermare ulteriormente la mia stima alla Dynit e a Slanzard per l'ottima recensione.
Che sia mai che un giorno i miei gusti cambino
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